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Häagen-Dazs festeggia l’estate con il Tris di Stecchi e la pinta Salted Caramel

Häagen-DazsTM ha due grandi idea per l’estate 2016: il tris di stecchi e la nuova pinta Salted Caramel.

Tris di stecchi Häagen-DazsTM:

Intenso rivestimento di cioccolato all’esterno, irresistibile gelato dentro: le novità di casa Häagen-DazsTM stupiscono per le consistenze multiple e le ricette iconiche, in un formato originale. Lo stecco, infatti, si fa più piccolo per lasciare spazio a un nuovo piacere che continua fino all’ultimo morso.
La nuova offerta Häagen-DazsTM è disponibile nel formato da passeggio per essere gustata nel tempo libero o nella confezione da tre, per viziarsi con golosi dessert a casa. Tre ricette originali, pronte a sedurre l’estate italiana.

Vanilla Caramel Almond – L’intenso cioccolato al latte Belga con scaglie di mandorle tostate nasconde una texture ricca e cremosa alla vaniglia, che si scioglie lentamente in bocca. La variegatura di salsa di caramello interna sorprende il palato con un momento di puro piacere.

Chocolate Choc Almond – Gelato al cioccolato ricoperto di cioccolato al latte Belga con scaglie di mandorle tostate e variegatura alla salsa di cioccolato. Un sapore forte e deciso che accende il gusto e colpisce i sensi.

Macadamia Nut Brittle – Cremoso gelato alla vaniglia con pezzetti di noce Macadamia caramellata, è la storica crema che ha fatto innamorare tutto il mondo. La croccantezza delle noci macadamia delle Hawaii che incontra la cremosità del gelato alla vaniglia è una multi-texture irresistibile per un’esperienza sensoriale unica.

Salted Caramel: una nuova irresistibile pinta
Novità in casa Häagen-Dazs per il gelato più gourmand del mondo. La summer proposal 2016 si arricchisce di una irresistibile pinta dedicata a un ingrediente cult per Häagen DazsTM: sua maestà il caramello.
Arriva per la prima volta in Italia Salted Caramel, gelato al caramello con variegatura di salsa al caramello e burro salato e granella croccante di caramello salato.
Ispirato al classico dessert francese fleur de sel, il gusto Salted Caramel è l’ultima seducente tentazione del premium brand newyorkese.salted caramel

Per questa ricetta speciale, Häagen-Dazs si è rivolta agli esperti del caramello e ha realizzato una variegatura che fonde la qualità e la morbidezza della crema Häagen-Dazs con una sofisticata salsa di caramello leggermente salato.
Salted Caramel è una storia d’amore e di contrasti, un gioco tra due amanti: la morbida crema al caramello che si scioglie in bocca abbraccia la granella croccante per un effetto irresistibile di consistenze multiple, mentre dolce e salato si seducono a vicenda. Il gusto Salted Caramel è una travolgente attrazione senza fine.
Salted Caramel arricchisce la collezione Häagen-Dazs dedicata al caramello assieme ai gusti Speculoos (Caramel, Biscuit&Cream) e Dulche de Leche.

Molino Rossetto e la svolta bio: arrivano le nuove Farine Macinate a Pietra

Molino Rossetto propone la linea di Farine Macinate a Pietra finalmente in versione biologica.

Con questa svolta al biologico, Molino Rossetto valorizza ulteriormente l’antica tradizione della macinazione a pietra, che contribuisce a rendere le farine più nutrienti, più digeribili, più profumate e perfette per un’alimentazione sana e bilanciata.

La gamma è composta da 4 referenze: la Farina Integrale di Grano Tenero, la Farina Integrale di Grano Duro Cappelli – antica varietà rustica e resistente di grano duro, coltivata soprattutto in Sud Italia, con alti valori proteici e ottima per la realizzazione di pane, pizza e dolci -, la Farina di Grano Tenero Tipo 1 e la Farina di Grano Tenero Tipo 2, semintegrale, entrambe adatte per ricette ricche di gusto e benessere.

Un ritorno più consapevole alle buone abitudini di un tempo, espresso anche attraverso la scelta di un packaging accattivante, ma in grado di trasmettere un messaggio di genuinità. Sul retro, ricette e consigli d’uso.

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Lanterna porta la Focaccia Vegana sugli scaffali della GDO

Sono circa 4 milioni le persone che oggi, nel nostro Paese, preferiscono evitare alimenti di origine animale, dalla carne al pesce alle uova, latte e latticini, e il numero cresce del 15% all’anno.

In tutti i supermercati si trova almeno uno scaffale dedicato ai più rigorosi tra questi nuovi consumatori, i vegani, ma la variante vegana dei cibi tradizionali più gustosi non è ancora completa. Per esempio, fino ad oggi mancava la focaccia. Ma ci ha pensato, Lanterna, il marchio stesso della ‘fugassa’ genovese nel mercato GDO e Food Service(e dal 2015 nel gruppo Vandemoortele), lanciando la sua nuova linea.

La Linea Premium Lanterna presenta ben tre tipi del goloso snack in versione vegana: la Focaccia con cipolla di Tropea IGP certificata, la Focaccia al Timo e Rosmarino e la Focaccia di semola di grano duro; tre alternative alle ricette tradizionali per dare ancora più gusto a questa specialità tipica italiana diventata un vero e proprio simbolo del moderno street food. L’aggiunta del timo al rosmarino e l’utilizzo della cipolla rossa di Tropea, al posto di quella bianca, sono innovazioni che conferiscono infatti maggior profumo e sapore al prodotto, rendendo la focaccia Lanterna per vegani ancor più unica; la versione a base di farina di semola infine è pensata per chi preferisce un gusto delicato.focacce vegan

La Linea Premium Lanterna garantisce il rispetto assoluto dei principi vegani più rigorosi attestato dal marchio Vegan Qualità Vegetariana rilasciato dell’Associazione Vegetariana Europea (EVU), collegata alle associazioni vegetariane europee.

Non sono da meno i valori nutrizionali e salutistici delle focacce vegane Lanterna, per le quali si impiegano il lievito madre, secondo le diffuse esigenze di naturalità, l’olio extra vergine d’oliva e l’olio d’oliva, senza grassi né margarina vegetale.

Comunicazione in store

Sono forniti in pratici cartoni da 4 pezzi 40×30, ognuno avvolto singolarmente in un film plastico brandizzato e con codice EAN, e sono accompagnati da un packaging che assicura la massima visibilità al prodotto. Si tratta di sacchetti di carta per la vendita al pubblico brandizzati vegani per una immediata individuazione del prodotto a scaffale da parte del consumatore.

Le focacce sono pronte per essere dorate in forno e gustate come fresche.

Lanterna offre inoltre materiali di comunicazione per il punto vendita quali i volantini dedicati alla Linea che ne evidenziano i punti di forza e i benefici per i consumatori, e il ‘pendolino’ del marchio di ceritificazione vegana da apporre sullo scaffale per dare evidenza al prodotto valorizzando la propria offerta e un completo supporto al sell-out dei prodotti.

Il colore viola ora arriva anche per le carote, con Sipo

Una novità entra nell’assortimento di Sipo, azienda ortofrutticola romagnola: le carote viola, proposta nella distribuzione in vassoio da 500 grammi. Il prodotto viene coltivato con le stesse tecniche di coltivazione della carota arancione per 12 mesi all’anno: dal 15 di agosto fino a fine settembre nel Fucino (Abruzzo) e da ottobre al 15 di agosto a Ravenna.

Innegabili i vantaggi della varietà viola, che era tra l’altro proprio il colore originale di questo ortaggio (l’arancio è il colore selezionato dagli agronomi olandesi nel Settecento, in onore della dinastia regnante, li Orange). Identiche alle carote classiche, la varietà viola ha infatti meno zuccheri (-22%) e più antiossidanti. Proprio i polifenoli donerebbero all’ortaggio le sue proprietà anti-invecchiamento, di protezione per la circolazione capillare e di prevenzione del tumore.

Le carote viola si possono consumare sia cotte che crude e sono ottime anche in spremute e centrifughe o per fare zuppe e torte.

Gruppo Acqua Minerale San Benedetto leader nel mercato italiano del beverage

Gruppo Acqua Minerale San Benedetto è  leader assoluto del mercato Italiano del beverage analcolico nel 2015 con una quota a volume del 15,1% e la migliore performance in termini di guadagno di quota (+1.1 % Vs 2014). A certificarlo è Canadean, prestigiosa società internazionale di ricerca e consulenza di mercato, con sede principale a Londra, accreditata come “specialista”  per lo studio e l’analisi dei mercati globali relativi all’industria delle bevande.

Si consolida, dunque, il ruolo di San Benedetto quale azienda “totale” in grado di presidiare con successo tutti i comparti che compongono il beverage analcolico. Il lungo lavoro d’innovazione e differenziazione svolto dall’Azienda le ha permesso di offrire  un ventaglio di brand, prodotti e formati specifici attraverso i quali coprire tutti i diversi segmenti del mercato, rispondendo alle esigenze in continua evoluzione del consumatore e del trade, sia a livello di prodotti che di formato.

Oltre alla leadership di Gruppo,  Canadean certifica San Benedetto come:

·       Brand più venduto nell’intero mercato delle bevande analcoliche in Italia con una quota a volume del 15%;

·       Brand più venduto nel mercato delle acque minerali con il 10,7% di quota a volume;

·       Brand più venduto nel mercato del thè freddo con il 28,9% di quota a volume;

·       Leading Group nel segmento delle bibite gassate senza zuccheri aggiunti con una quota a volume del 30,5%;

·       Energade, marchio prodotto e distribuito in Italia da San Benedetto su autorizzazione di Schweppes Int. Limited, è il primo brand nel mercato degli sport drinks con una quota a volume del 34,5%.

“La leadership di mercato è il frutto di anni di sacrificio, di impegno e di assoluta dedizione al lavoro di tutto il Gruppo e delle sue maestranze”  – ha dichiarato Enrico Zoppas, Presidente e Amministratore Delegato del  Gruppo Acqua Minerale San Benedetto S.p.A. –  “Questo risultato ci riempie d’orgoglio ma, nel contempo, ci rende ancora più consapevoli che non è affatto un punto di arrivo ma solo un punto di partenza, stimolandoci e responsabilizzandoci a fare ancora meglio sapendo di dover affrontare nuove sfide e nuovi contesti sempre più complessi e difficili.” .

TUTTOFOOD 2017, nuovi settori con performances di tutto rispetto

TUTTOFOOD 2017: un’edizione che ha già tutti i numeri del successo. Ad oggi, infatti è stato prenotato oltre il 60% della superficie espositiva e sono più di 600 le aziende italiane e internazionali.

I settori nel dettaglio

Eesordisce alla grande con oltre il 70% di spazi occupati TUTTOGREEN, il nuovo settore dedicato a prodotti macrobiotici, erboristici, prodotti vegani, da agricoltura biologica, funzionali e free-from. Merito di un concetto che abbraccia un benessere a tutto campo, fino alla nutraceutica, con la presenza di aziende come Alce Nero, Sarchio, Viva e anche grazie alle nuove partnership qualificate con Federbio e con Akesios che organizza in sinergia Spazio Nutrizione, il convegno scientifico patrocinato da Istituzioni di primaria importanza – come l’Università Statale di Milano – dedicata all’incontro fra le frontiere della nutrizione ‘che verrà’ presentati da professori e esperti di fama internazionale e operatori, ricercatori, medici, farmacisti, dietologi.

Performance sopra il 70% di superfici prenotate anche per TUTTOOIL, l’area che si focalizza in particolare sull’olio extravergine d’oliva, sull’onda di un successo che non conosce soste per questo protagonista della dieta mediterranea. Distintività e biodiversità sono infatti i punti di forza di quello italiano, un vero e proprio benchmark mondiale che in questo settore si incontra con un’ampia e diversificata offerta non solo dal nostro Paese, grazie anche ad una delle più storiche e proficue partnership di TUTTOFOOD, quella con Unaprol.

Soglia del 70% superata anche dai settori multiprodotto, che spaziano lungo una vasta gamma di proposte gourmandise, come i ricettati o i prodotti regionali o etnici, rappresentati da aziende come Ficacci, Pedon, Saclà, Selezione Casillo, Urbani Tartufi.

Molto bene anche TUTTOFROZEN – primo spazio espositivo espressamente ideato e dedicato ai surgelati in Italia – che registra prenotazioni superiori al 60% degli spazi disponibili e offre visibilità a Top player del settore quali Italpizza, Roncadin, Surgital.

Altrettanto di rilievo comparativamente, considerando la grande estensione, è il 60% di spazi già prenotati a TUTTOMEAT, il settore che presenta l’offerta di carni e salumi, con nomi quali Citterio o Fiorucci tra gli italiani e Vandrie Group, PGI Welsh Beef & Welsh Lamb e Giraudi Meats tra gli internazionali.

Fedele alla sua filosofia e al contempo flessibile, il concept di TUTTOFOOD continua ad evolversi anche in vista del 2017. Grazie a un accordo strategico con Veronafiere il vino sarà per la prima volta protagonista indiscusso a TUTTOFOOD: l’evento Wine Discovery curato direttamente dalla Vinitaly International Academy, promette di essere una delle aree più visitate dai buyer internazionali che da tempo chiedevano una presenza sinergica tra food&wine.

Sempre a seguito dell’accordo con Veronafiere, inoltre, debutterà Fruit&Veg Innovation, appuntamento milanese in contemporanea con TUTTOFOOD che ne integra l’offerta con il fresco, focalizzandosi soprattutto sul prodotto finito, e che sarà sinergico con le edizioni tenute a Verona negli anni pari, dove il focus sarà soprattutto sui sistemi e le tecnologie in tutte le fasi della filiera, pre- e post-raccolto.

Doc Maremma Toscana: riviste le norme del Disciplinare

DOC Maremma Toscana: a cinque anni dal riconoscimento della denominazione ottenuta nell’intero territorio della provincia di Grosseto, i produttori hanno avvertito l’esigenza di rivedere le norme che ne regolano e disciplinano la produzione.

“Il Consorzio Tutela Vini della Maremma Toscana è nato due anni fa con l’obiettivo, tra gli altri, di tutelare e salvaguardare la DOC Maremma Toscana, intervenendo, se necessario, anche sulle regole che ne disciplinano la produzione. Siamo soddisfatti di aver concluso positivamente e in modo così celere la prima parte di questo importante percorso, che porterà la DOC a un disciplinare di produzione più adeguato alle esigenze del mercato e del territorio” – dichiara Edoardo Donato, Presidente del Consorzio Tutela Vini della Maremma Toscana.

Le principali modifiche riguardano la revisione della base ampelografica prevista per la produzione delle tipologie Rosso e Bianco: viene infatti eliminata la presenza obbligatoria di un solo vitigno prevalente (Sangiovese, per almeno il 40% nel caso del Rosso, Vermentino e/o Trebbiano toscano, nel caso del Bianco) e viene consentita la produzione con la presenza, da sole o congiuntamente, delle prime cinque varietà a bacca rossa e bianca più coltivate sul territorio, per un minimo del 60%.

Verranno ammesse e inserite nuove tipologie varietali e, in particolare, Cabernet Franc e Petit Verdot, molto diffuse in Maremma con superfici intorno ai 170 ettari, e Pugnitello, un vitigno autoctono del territorio, reperito nel 1978 in un vecchio vigneto vicino a Cinigiano e oggetto di sempre maggiore interesse da parte dei viticoltori maremmani.

Viene inoltre consentita la possibilità di presentare i vini della DOC Maremma Toscana con l’indicazione in etichetta di due varietà, inserendo quelle che comunemente si chiamano tipologie “bivarietali”, una novità assoluta fra le DOP Toscane (ad oggi, infatti, i bivarietali sono consentiti, in Toscana, esclusivamente per i vini IGT).Schermata 2016-07-19 a 15.44.55

Sarà introdotta la tipologia Rosato per il Vino Spumante e per alcuni vini varietali da uve a bacca rossa (Alicante, Ciliegiolo, Sangiovese, Merlot e Syrah) e la menzione tradizionale “Governo all’uso toscano”, che sarà utilizzabile solo per il vino Rosso e per la tipologia varietale Sangiovese.

Altro elemento di caratterizzazione dei vini della DOC sarà rappresentato dall’inserimento della qualifica Riserva, ma solo per il tipo Rosso e Bianco con la previsione, nel primo caso, di un invecchiamento obbligatorio di due anni di cui almeno sei mesi in botti di legno, mentre nel secondo di un affinamento minimo di un anno.

Una delle modifiche probabilmente più rilevanti per la tutela della qualità e della reputazione dei vini della Denominazione è la previsione della restrizione dell’imbottigliamento alla sola zona di produzione e alle aree limitrofe. Questo renderà possibile, fatte salve le deroghe che comunque la norma nazionale e comunitaria pone a salvaguardia dei diritti acquisiti, l’imbottigliamento nella provincia di Grosseto e in alcune province della Regione Toscana, consentendo di garantire l’origine dei vini e assicurare l’efficacia dei controlli.

Modifiche minori, infine, riguardano l’inserimento di un limite temporale per l’immissione al consumo dei vini rossi della DOC (non prima  del 1° marzo dell’anno successivo alla vendemmia) e la limitazione d’uso di alcuni recipienti per il confezionamento dei vini.

Il prossimo passo sarà l’istruzione della domanda da inoltrare agli uffici regionali e al Ministero delle politiche agricole. Le nuove regole saranno applicabili, con molta probabilità, a partire dalla vendemmia 2017.

“Prosegue l’attività del Consorzio a supporto della DOC Maremma Toscana con un intervento, in questo caso, che tende ad incidere sulle regole produttive e commerciali della Denominazione in modo da renderla sempre più appetibile sul mercato senza perdere di vista, tuttavia, l’importanza della sua tutela e salvaguardia” – dichiara Luca Pollini, Direttore del Consorzio Tutela Vini della Maremma Toscana.

Il Consorzio

Conta 349 aziende – di cui 64 con produzione “verticale” – e un totale di 4 milioni di bottiglie prodotte e opera nell’intera provincia di Grosseto, una vasta area nel sud della Toscana che si estende dalle pendici del Monte Amiata e raggiunge la costa maremmana e l’Argentario fino all’Isola del Giglio. La DOC dispone di una zona di produzione di quasi 8.600 ettari di vigneto, dei quali 1.630 sono stati utilizzati per produrre i vini della Denominazione durante la vendemmia 2015. I dati riferiti ai vini imbottigliati con la DOC Maremma Toscana nei primi 6 mesi del 2016 fanno segnare un’ulteriore crescita dei quantitativi, attestandosi a circa 21.700 ettolitri contro i 32.260 dell’intero 2015. Obiettivo del Consorzio è quello di unire e valorizzare le diversità del territorio della Maremma, esaltandone tutta la complessità, non solo enologica, ma anche turistica, agricola, storica e culturale.

Cornetti palm oil free: Colussi debutta nel segmento merende

Cornetti senza olio di palma: ecco la più recente novità proposta da Colussi, che segue a ruota il successo ottenuto da frollini, biscotti secchi,  fette biscottate  e crackers.

Colussi, infatti, grazie anche all’ottimo consenso riscontrato dal trade e dai consumatori, debutta nel segmento delle merende, con la prima linea di cornetti senza olio di palma e con farine poco raffinate di tipo 2.

La particolare ricettazione e l’assenza dell’olio di palma attribuiscono ai nuovi Cornetti Colussi sofficità e leggerezza grazie a un contenuto di grassi saturi inferiore tra il 30% e il 50% rispetto alla media delle merende sfogliate più vendute.

Quattro le varianti di gusto della linea: classico, cioccolato, albicocca e ciliegia.
Nuovo anche il packaging: in carta riciclabile 100% e l’indicazione chiara e immediata degli ingredienti utilizzati on pack.

Ortofrutta bio: le nuove proposte di Alce Nero sugli scaffali della Gdo

Ortofrutta biologica fresca firmata da Alce Nero, marchio in ascesa che continua ad arricchire la propria gamma.
Da oggi, infatti, sugli scaffali della GD italiana ed estera e nei migliori negozi specializzati arrivano tre nuove referenze: le zucchine “Gemelle”, i pomodori “Rustici” e il kiwi “Dorello”, che si aggiungono al peperone italiano biologico “Delicato”, caratterizzato dalla colorazione rossa e gialla e dal gusto dolce più facilmente digeribile, presentato nei mesi scorsi.

Gemelle

Con la “Gemelle”, Alce Nero propone delle zucchine tonde biologiche, dalla tipica forma sferica e dalla buccia liscia di colore verde salvia. Coltivate in Italia, sono meno comuni di quelle tradizionali, allungate, e grazie alla loro grande versatilità possono essere utilizzate in cucina in numerose e gustosissime ricette. Si prestano in particolare ad essere farcite, ma possono essere consumate sia cotte, meglio al vapore o in forno per esaltarne il sapore, sia crude, per gustare appieno la loro polpa rinfrescante.

Non meno interessante è la proposta dei pomodori “Rustici”, un originale assortimento di pomodori di varietà non comuni, tra cui il cuor di bue rosa, i frutti a pera rossi, i ciliegini gialli e neri e una vera rarità come il pomodoro giallo striato di verde, variopinta testimonianza della grande biodiversità colturale italiana.

Dorello - CopiaConcluda la panoramica delle novità, il kiwi giallo “Dorello” che si contraddistingue per il suo colore dorato chiaro luminoso e la buccia vellutata di colore marron brillante. La polpa soda e il suo gusto gradevolmente dolce con una nota tropicale, lo rendono una delizia unica, ancor più buona se gustata appena tolta dal frigo o in una fresca macedonia estiva.

Tutti questi nuovi prodotti sono rigorosamente ottenuti nel rispetto del disciplinare di produzione biologica e appartengono alla linea Top Alce Nero che presenta qualità sensoriali particolarmente distintive. “Il progetto di ortofrutta fresca top è stato sviluppato da BRIO assieme ad Alce Nero di cui è socia dal 2011” – dichiara Andrea Bertoldi, direttore generale dell’azienda veronese, leader nella produzione di ortofrutta fresca bio
Vale la pena infine ricordare che l’offerta Alce Nero comprende anche tutte le altre referenze che, secondo la stagionalità, completano la gamma di ortofrutta, la cui bontà e genuinità sono garantite da molteplici fattori quali il grande amore per la terra, la salvaguardia dell’ambiente, la tutela della biodiversità e il rapporto diretto con gli agricoltori.

L’e-commerce vola e Alibaba apre le porte del mercato cinese

L’e-commerce vola e si conferma uno dei principali attori dell’ecosistema del business. A conferma della forza di questo trend, Alibaba Group ha organizzato nela sede di Milano di Aice  (Associazione Italiana Commercio Estero) il seminario  “E-commerce Gateway to China”. Con l’obiettivo di illustrare le nuove opportunità di crescita offerte dal più grande marketplace online e mobile. Presente all’incontro anche Michele Scannavini, in uno dei suoi primi interventi pubblici dopo la nomina a Presidente dell’ Agenzia ICE.

Il team di Alibaba Italia – guidato da Rodrigo Cipriani Foresio – ha presentato alle oltre 100 aziende presenti, due terzi delle quali appartenenti ai settori food, fashion e design, il modus operandi del colosso asiatico, leader nell’e-commerce, capace (in virtù della sua massa critica) di supportare l’export delle medie e grandi imprese italiane sul mercato cinese offrendo loro l’opportunità di vendere sulle diverse piattaforme del gruppo sia in ambito B2C (Tmall e Tmall Global) che B2B (Alibaba.com).

Duplice la strategia illustarta da Alibaba: da una parte, offrire ai 423 milioni di consumatori cinesi già presenti sulle piattaforme del Gruppo la possibilità di acquistare sempre più prodotti d’eccellenza del made in Italy, dall’altro incrementare il numero dei consumatori fino ad arrivare a 2 miliardi di acquirenti in tutto il mondo.

Stime mondiali
E i numeri confermano i presupposti di questa strategia. Infatti secondo un’analisi condotta da eMarketer, nel 2016 più del 15% della popolazione cinese (circa 1,4 miliardi) e il 40% dei consumatori online acquisterà beni dall’estero sfruttando il crossborder e-commerce. E in media si spenderanno 473,26 dollari nell’anno per un valore pari a 85,76 miliardi di dollari. Entro il 2020 eMarketer stima che più di un quarto della popolazione acquisterà prodotti dall’estero per un totale di 157,7 miliardi di dollari.

Le opinioni
‘’Per la aziende italiane il confronto con i mercati esteri non può più essere considerato un’opzione, è diventato una necessità’’ ha commentato Claudio Rotti, Presidente Aice, “abbiamo sempre guardato con molta attenzione al mercato cinese e oggi vogliamo aiutare le aziende italiane a cogliere l’opportunità dell’e-commerce in Cina, dove la domanda di prodotti made in Italy è in costante aumento’’.

Rodrigo Cipriani Foresio, Country Manager di Alibaba Italia e Sud Europa, ha dichiarato: “Oggi i tempi sono maturi, e a dimostrarlo abbiamo sia il grande interesse delle aziende presenti che la quotidiana ricerca da parte dei nostri consumatori cinesi di prodotti e brand made in Italy. Per questo l’Italia è stato il primo Paese in assoluto in cui Alibaba è approdato in Europa, e per questo il nostro team è determinato ad offrire alle aziende locali tutti gli strumenti e il supporto possibile per cogliere le concrete opportunità di crescita che il mercato offre”.

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