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Tag: responsabilità sociale

Benessere dei dipendenti, Carrefour vince il Welfare Award per la copertura territoriale

È andato a Carrefour Italia il Welfare Award 2017 nella categoria “miglior copertura territoriale“ per il successo dei propri piani di welfare dedicati al benessere dei dipendenti in tutta Italia. Easy Welfare Group ha condotto un’indagine su oltre 150 imprese italiane e, in collaborazione con Rwa Consulting, ha riconosciuto 17 progetti che si sono distinti in Italia per l’impegno verso i propri collaboratori.
La società, leader nella organizzazione e fornitura di servizi di welfare aziendale, ha premiato Carrefour Italia per l’importanza data al welfare come strumento essenziale per l’ambiente lavorativo e la fidelizzazione dei propri collaboratori.
I premi sono stati consegnati nell’ambito di un evento patrocinato da Aiwa, l’Associazione italiana welfare aziendale, che ha come obiettivo quello di trasmettere e promuovere le buone pratiche di aziende che hanno creduto nel welfare come leva di crescita dell’azienda e la valorizzazione delle risorse umane.
«Siamo orgogliosi di questo premio che riconosce il nostro impegno quotidiano nel creare un ambiente di lavoro stimolante e che coniughi gli aspetti professionali con le esigenze
familiari dei nostri collaboratori – dice Paola Accornero, Direttrice Risorse Umane -. Carrefour Italia si è distinta, anche in questa occasione, come azienda esempio di innovazione, il valore alla base di tutti i nostri progetti».

Welfare Awards si pone come evento di riconoscimento: fare Welfare Aziendale è importante, ed è importante dare luce all’impegno e al lavoro che moltissime aziende svolgono a supporto dei propri collaboratori. Diverse sfaccettature danno valore ad un Piano Welfare, come emerge dalle diverse categorie di premiazione selezionate: 16 in tutte, con 16 aziende che hanno reso il proprio piano Welfare un’eccellenza del settore. In più, AIWA ha patrocinato l’evento dando un riconoscimento speciale ad uno dei candidati in corsa per i Welfare Awards di quest’anno.

Gli altri premi assegnati sono:

  • MIGLIOR PIANO ON TOP – SMALL COMPANY: ZIMMER BIOMET ITALIA
  • MIGLIOR PIANO ON TOP – MEDIUM COMPANY: SACCHI
  • MIGLIOR PIANO ON TOP – BIG COMPANY: TETRA PAK
  • MAGGIOR CONSUMO BENEFIT – SMALL COMPANY: PERNOD RICARD
  • MAGGIOR CONSUMO BENEFIT – MEDIUM COMPANY: CASSA FORENSE
  • MAGGIOR CONSUMO BENEFIT – BIG COMPANY: GIGROUP
  • MAGGIOR DIMENSIONE DEL PIANO: UNICREDIT
  • MIGLIOR PIANO WORK LIFE BALANCE: PIRELLI
  • MIGLIOR INTEGRAZIONE INIZIATIVE AZIENDALI: BPER
  • MIGLIOR PIANO DI COMUNICAZIONE: GRUPPO HERA
  • MIGLIOR EVOLUZIONE DEL PIANO: GUCCI
  • MIGLIOR FORMAZIONE INTERNA: MEDIOLANUM
  • MIGLIOR INIZIATIVA PER LA FAMIGLIA: BANCO BPM
  • MIGLIOR PIANO PER IL SUD ITALIA: EXPRIVIA
  • MIGLIOR PIANO INNOVATIVO: EY
  • PREMIO SPECIALE AIWA-ASSOCIAZIONE ITALIANA WELFARE AZIENDALE: GRUPPO BANCARIO CRÉDIT AGRICOLE ITALIA

 

Pam Panorama pensa agli animali con il progetto Porgi la zampa

Estate significa purtroppo anche abbandono degli animali domestici, sembra per questo proprio ora parte in tutta Italia il progetto “Porgi la Zampa”, l’iniziativa ideata da Pam PANORAMA per sensibilizzare i padroni di cani e gatti, e non solo, verso il tema del randagismo e dell’abbandono.

Il progetto si avvale della collaborazione delle Associazioni locali che, grazie al prezioso lavoro dei volontari, garantiscono la tutela degli amici a quattro zampe, ma che hanno bisogno di aiuti esterni per poter continuare la loro attività.

Ma cosa farà concretamente “Porgi la Zampa”? Organizzerà eventi e giornate dedicate agli animali, oltre a promuovere una raccolta permanente di cibo per cani e gatti nei punti vendita Pam e Panorama di tutta Italia. In realtà saranno i clienti i veri protagonisti dell’iniziativa, destinando uno o più prodotti alimentari della loro spesa all’iniziativa benefica: all’ingresso degli store infatti è stato posizionato un contenitore dedicato alla raccolta, che riporterà il nome dell’Associazione a cui saranno donati i prodotti, dove depositare il cibo donato.

«Porgi la Zampa è un progetto per noi molto importante perché ci permette di dare un aiuto concreto alle associazioni locali che da sempre sono impegnate nella cura dei cani e gatti. L’iniziativa è già attiva in Piemonte dove, in soli due mesi, sono stati raggiunti ottimi risultati nei 19 punti vendita coinvolti: abbiamo »accolto 2.400 chili di cibo che è stato poi distribuito alle oltre 70 Associazioni coinvolte” ha spiegato Giulia Laura Pivetta, responsabile comunicazione e marketing positioning Pam Panorama.

«Vorrei ringraziare quindi tutte le associazioni aderenti al progetto, i volontari e soprattutto i nostri Clienti, che ogni volta ci sorprendono con la loro generosità» ha concluso.

Carrefour partecipa alla Settimana del lavoro agile (e applica il remote working)

Remote working: una modalità sempre più utilizza per raggiungere un miglior bilanciamento tra vita lavorativa e vita privata, sopratutto tra le donne con figli (ma non solo). Una modalità già adottata da anni da Carrefour, che dunque partecipa alla quarta edizione della Settimana del Lavoro Agile. L’iniziativa, organizzata dal Comune di Milano e che si svolge dal 22 al 26 maggio, ha l’obiettivo di favorire la conciliazione tra qualità della vita e il “buon lavoro” in azienda grazie a incontri, progetti e un’attività di sensibilizzazione dedicata all’importanza nell’adottare nuove forme e modalità di lavoro.

Carrefour Italia coinvolge, a oggi, 150 dipendenti della sede di Milano in un progetto di remote working, una modalità di lavoro che permette di svolgere la propria attività in luogo diverso dalla propria sede per un giorno alla settimana. Anticipando un trend che si è andato a sviluppare sempre di più in particolare nell’ultimo anno, Carrefour Italia, già dal 2015, ha dato la possibilità di scegliere il remote working come modalità di lavoro dando la precedenza alle mamme al rientro dalla maternità, alle collaboratrici in gravidanza ai genitori con figli con età inferiore ai tre anni e a tutti coloro che si trovino in situazioni di disabilità.

In occasione della Settimana del Lavoro Agile Carrefour Italia è inoltre Mentor di altre aziende che intendono adottare il remote working come strumento di semplificazione della conciliazione tra vita lavorativa e personale dei loro dipendenti, ospitandole presso i propri uffici per capire in modo dettagliato come mettere in atto in modo efficace una modalità di lavoro innovativa e proiettata al futuro. 

«Siamo orgogliosi di essere tra i contributori della settimana del lavoro agile, un progetto che ha l’obiettivo di promuovere non solo una modalità di lavoro più vicina alle moderne esigenze professionali e umane dei dipendenti, ma un vero e proprio cambiamento culturale. Carrefour Italia ha implementato questo programma già dal 2015, con una risposta molto positiva da parte di tutti i dipendenti coinvolti» dice Paola Accornero, Responsabile Risorse Umane Carrefour Italia.

Remote Working è anche sinonimo di sostenibilità: i 6.600 giorni di remote working ogni anno permettono un abbattimento delle emissioni di oltre 4.000 Kg di CO2.

Ripartita la terza edizione del Grande Viaggio Insieme Conad, il via dalla Sicilia

La prima tappa del Grande Viaggio Insieme Conad, a Siracusa. Foto Twitter Conad.

Torna nelle piazze con il suo mix di buona musica, buon cibo, conferenze e comunità il Grande Viaggio Insieme Conad, che, giunto alla terza edizione, si dipanerà quest’anno tra otto città dello Stivale spingendosi, fino in Albania, da maggio a settembre.

Partito dalla Sicilia, a Siracusa il 12, 13 e 14 maggio, l’edizione 2017 proseguirà a Tirana (2-3-4 giugno), Gubbio (9-10-11 giugno), Sassari (16-17-18 giugno), Lecce (30 giugno 1-2 luglio), Trieste (1-2-3 settembre), Vigevano (8-9-10 settembre) e Sanremo (15-16-17 settembre).

La piazza è il luogo per eccellenza del confronto e dello scambio, e il tour ha come obiettivo quello di “stare” con la comunità, indagarne i sentimenti, ascoltarne i bisogni attraverso una festa di strada fatta di musica, sport, buon cibo, riflessioni e incontri.

«Essere comunità oggi, riscoprirsi comunità, significa coltivare un’identità unica e irripetibile: ogni persona che vi appartiene si identifica con un determinato territorio ma anche con le tradizioni, la solidarietà, la partecipazione. Oltre che con il cibo, i consumi. E ogni comunità di persone esprime valori, emozioni, opinioni e bisogni – sottolinea l’amministratore delegato di Conad Francesco Pugliese -. Il territorio e la sua comunità sono il vero motore dell’economia e dei consumi. La ripartenza del nostro Paese dipende da loro, da tante piazze sempre più trascurate e penalizzate. Vogliamo riportare le persone in piazza, confrontarci, dialogare, misurarci con loro. Siamo tutti dei Don Chisciotte; non perché corriamo dietro – e ci scontriamo – con illusioni, con fantasie e sogni irreali e irraggiungibili, ma perché abbiamo la capacità di guardare dentro le persone, di stare assieme e, assieme, crescere».

 

Programma fitto tra indagini sociologiche, musica, street food e quiz

Quest’anno il Grande Viaggio un’ambizione in più: quella di approfondire gli aspetti delle comunità che si incontreranno con l’aiuto del sociologo Aldo Bonomi che, attraverso indagini sociologiche condotte in ogni città tappa, metterà in luce gli elementi costitutivi di ciascuna comunità, i pilastri portanti, lo stato di stabilità e salute, le criticità. I risultati saranno presentati nel corso della prima serata della manifestazione, il venerdì sera, dove se ne discuterà insieme a istituzioni locali, stakeholder e ospiti del mondo Conad.

Come da tradizione non mancheranno poi gli eventi eventi con lo sport, protagonista il sabato e la domenica – dal mattino al pomeriggio – con le attività realizzate in collaborazione con US Acli e UISP per i più giovani e famiglie. Alle nuove generazioni è anche dedicato il primo appuntamento del sabato sera con Gene Gnocchi, che conduce il quiz semiserio “Bella zio! – il quizzone che ti svela il mondo ggiovane”. A seguire l’amministratore delegato di Conad Francesco Pugliese si confronta con un big nazionale diverso per ogni tappa sul tema della comunità, con la conduzione della giornalista Federica De Sanctis. La serata prosegue con i Solisti del Sesto Armonico, diretti dal maestro Peppe VessicchioLa giornata di domenica si apre al mattino con l’appuntamento Con Conad c’è Musica in città!, in cui i Solisti del Sesto Armonico e il maestro Peppe Vessicchio suonano per gli ospiti di una comunità di anziani. Dopo lo spazio dedicato alle attività sportive la piazza torna a fare festa a sera, con Dario Vergassola, che conduce un talk con i rappresentanti dell’associazionismo del territorio. Seguirà l’esibizione delle band che partecipano al Conad Jazz Contest in collaborazione con Umbria jazz, altra novità dell’edizione 2017. A chiudere la manifestazione i Solisti del Sesto Armonico con uno spettacolo dedicato ai successi di Sanremo. 

Sia sabato sia domenica sera, in concomitanza con gli spettacoli, street food con degustazione gratuita a base di prodotti Sapori&Dintorni Conad preparata dalla Compagnia degli Chef.

 

Già percorsi 30mila chilometri

Quella del Grande Viaggio Insieme è una macchina imponente che nelle due precedenti edizioni ha percorso 30mila chilometri, impegnando 30 persone dello staff e 750 operatori di squadre locali. Nel corso del tour si sono alternati sul palco 150 relatori ospiti, per 50 ore di talk-show, e 90 musicisti e artisti che si sono esibiti per un totale di 75 ore di musica. 180mila le presenze in piazza, 2.600 gli anziani incontrati nelle 18 città la domenica mattina, e 160 le associazioni sportive coinvolte. 

Maggio mese della donna, Carrefour sostiene UN Women

Ritorna a maggio la vendita di piante nei Carrefour italiani a sostegno di UN Women, l’agenzia delle Nazioni Unite che promuove la parità di genere e la tutela dei diritti delle donne. La nuova edizione del progetto “Carrefour per lei” è attiva nell’intera rete di punti vendita di Carrefour Italia – Iper, Market e Express -, e online sul portale Carrefour.it. Acquistando tre piante floreali – Phalaenopsis, Roselline e Calle – contrassegnati dal cartellino “Carrefour per lei”, una parte del ricavato sarà devoluto a UN Women. I fondi raccolti verranno destinati all’implementazione di progetti a sostegno delle donne e contro la violenza di genere e all’eliminazione di discriminazioni e barriere in campo sociale, economico e politico che oggi penalizzano il mondo femminile.

 «Carrefour per Lei rappresenta per noi di Carrefour Italia un progetto importante che ci dà la possibilità di veicolare anche all’esterno messaggi di uguaglianza e parità di genere che già contraddistinguono i valori alla base delle politiche di gestione delle risorse umane interne al Gruppo. Maggio – ha dichiarato Eric Uzan, CEO Carrefour Italia – è storicamente il mese dedicato alle donna ed è il mese che abbiamo ancora una volta scelto per contribuire allo sviluppo dei progetti di UN Women che hanno l’ambizioso obiettivo di ridurre il gap di genere e rafforzare la tutela della donna».

Simone A. Ovart, Presidentessa UN Women, Comitato Nazionale Italia, ha dichiarato: «UN Women – Comitato Nazionale Italia, entità delle Nazioni Unite per la Parità di Genere e l’Empowerment femminile, è onorato e riconoscente di ricevere il sostegno di Carrefour Italia attraverso questa iniziativa. Il Comitato ha, ormai da molti anni, intrapreso una politica proattiva, volta ad eliminare tutte le forme di discriminazione e a promuovere le carriere delle giovani manager. Oltre ad avere sottoscritto i Women’s Empowerment Principles, documento elaborato dal Global Compact delle Nazioni Unite in collaborazione con UN Women e volto a valorizzare il ruolo della donna nell’impresa a tutti i livelli, è anche promotore dell’innovativo movimento HeForShe, in cui gli uomini e ragazzi vengono finalmente coinvolti in prima linea nel percorso verso la parità di genere».

Penny Market vende il mug solidale per aiutare le scuole

Originale iniziativa solidale di Penny Market in occasione della festa della Mamma: in vendita nei punti vendita dell’insegna del gruppo Rewe ci sono infatti quattro tazze mug con i disegni dei bambini vincitori del concorso lanciato lo scorso dicembre “Disegna un sorriso”. L’obiettivo dell’operazione è di sostenere 11 doposcuola nelle periferie di alcune grandi città come Milano, Torino, Roma, Napoli e Palermo e promuovere interventi di manutenzione ordinaria in 20 scuole pubbliche su tutto il territorio nazionale.

Da oltre 10 anni Penny Market sostiene la Fondazione Mission Bambini che aiuta i bambini in difficoltà in Italia e le loro famiglie grazie all’apertura di asili nido e spazi gioco, oltre a sostenere le attività di dopo-scuola e la manutenzione degli edifici scolastici. 

I disegni realizzati da Matias, Rachele, Nikita e Sofia sono stati scelti per diventare i soggetti delle PENNYMUG a seguito della prima fase del concorso, durante la quale i bambini erano stati invitati a realizzare un disegno dedicato al tema della famiglia. Ora, in occasione della festa della mamma, Penny Market commercializzerà le tazze con i disegni dei bambini, infatti per ogni tazza venduta 0,50 centesimi saranno dati alla Fondazione Mission Bambini.

«Siamo veramente orgogliosi di essere protagonisti di questa iniziativa insieme a Mission Bambini – ha dichiarato il CFO di Penny Market Italia, Roberto Fagnani –. Per noi si tratta di un importante esempio di modello circolare in cui pubblico, privato e terzo settore collaborano per il bene comune, impegnandosi in progetti di pubblica utilità che, in questo caso, contribuiscono al miglioramento degli spazi e dei servizi scolastici a beneficio non solo dei bambini, ma anche delle famiglie. Per Penny Market possiamo parlare di interesse pubblico in atto privato».

 

Bufera su Lidl, la destra invoca il boicottaggio, la polemica imperversa sui social

È bufera politica sulla Lidl, la catena di tedesca che conta centinaia di punti vendita anche in Italia, dopo il licenziamento di due dipendenti che nello scorso febbraio a Follonica rinchiusero due donne di etnia Rom che stavano rovistando nei rifiuti in un gabbiotto. Un gesto discutibile, reso ancora più controverso dal fatto che i due girarono un video con il telefonino, poi postato sui social, in cui si vedevano le due donne terrorizzate urlare per essere liberate. Sulla vicenda la Procura di Grosseto ha aperto un fascicolo per sequestro di persona.

“Era uno scherzo”, si erano giustificati i due. E pare anche che conoscessero le donne e fossero abituati a prenderle di mira “bonariamente”. Ma l’azienda tedesca non ha preso sul ridere il gesto, anche a causa del danno di immagine provocato, e ha licenziato il 35enne con un contratto a tempo indeterminato e non ha rinnovato il contratto al 25enne assunto a tempo determinato. Una decisione che ha suscitato molte polemiche. Sfociate nella proposta di boicottaggio della catena lanciata dalla formazione di estrema destra Casa Pound con una serie di striscioni esposti nella notte davanti ad alcuni supermercati romani per solidarizzare con i due lavoratori. “Prima gli Italiani. Boicotta Lidl”, si legge sugli striscioni.

Posizioni scontante, eppure anche Sinistra Italiana, da posizioni politiche diametralmente opposte, critica la decisione di Lidl. “La triste vicenda di Follonica – scrive in un comunicato la direzione nazionale del partito – si è conclusa in un modo che a noi non piace affatto: con il licenziamento di due lavoratori. Troviamo la misura sbagliata per molti fattori: innanzitutto è secondo noi sproporzionata rispetto all’offesa. In secondo luogo Lidl, che non è un ente né morale né caritatevole ma un’azienda che deve fare profitto, non ha ruoli educativi nei confronti della popolazione generale e con il suo atto non fa che aumentare l’attrito tra i cittadini residenti e le categorie disgraziate che cercano di arrancare nella vita di tutti i giorni”.

Contro Lidl si era subito schierato anche il leader della Lega Matteo Salvini, secondo cui è “roba da matti lasciare a casa due ragazzi con mutuo e famiglia, licenziati per aver fermato e filmato due ladre”. Salvini ha invitato al boicottaggio della catena e ha sollecitato i cittadini a sommergere di commenti negativi la pagina Facebook e il profilo Twitter della Lidl. Anche il conduttore della trasmissione di Radio 24 “La Zanzara”, Giuseppe Cruciani, ha preso le difese di Ramon e Andrea, i due dipendenti, invitando qualche imprenditore ad assumerli.

I due dipendenti peraltro hanno tenuto un profilo molto diverso sulla vicenda. Mentre Andrea ha scelto il silenzio, Ramon ha lanciato dure accuse alla Lidl trasformando la sua pagina Facebook in una palestra di commenti di entrambi i segni.

La stessa Lidl del resto, molto attenta alla sua politica social e attiva su Facebook, fin dall’inizio della vicenda a febbraio aveva annunciato, proprio sul social di Zuckerberg, che avrebbe preso provvedimenti.

Nei prossimi giorni i due ex dipendenti Lidl decideranno con i loro avvocati le future mosse di una vicenda che sembra tutt’altro che conclusa.

Lidl ha inaugurato il 4 maggio un punto vendita a Napoli in Via Nazionale delle Puglie.

ln Australia apre il supermercato antispreco dove paghi quel che puoi

La lotta allo spreco passa anche per un supermercato che vende cibo commestibile, ma non abbastanza presentabile per gli scaffali: si chiama OzHarvest market e ha aperto a Sydney. Interessante il sistema di pagamento: come vuole la base dell’etica anarchica “da ciascuno secondo la sua possibilità a ciascuno secondo le sue necessità”, al supermercato la spesa si paga quanto si vuole, o si può. E tutto ciò è reso possibile dal fatto che il cibo è recuperato da giacenze destinate a finire nella spazzatura perché non più vendibile, e al fatto che la gestione è affidata a volontari: da 5 a 10, che servono circa 150 clienti al giorno (il punto vendita ha aperto il 19 aprile). In vendita un po’ tutto ciò che si trova in un supermercato “normale”, da frutta e verdura allo scatolame, dal dentifricio ai detergenti ai prodotti per l’infanzia. Anche se, forzatamente, l’assortimento è limitato e soggetto a disponibilità del momento.

Numerosi i suggerimenti per sprecare meno appeso strategicamente in giro per il punto vendita.

 

Amici famosi

L’iniziativa è partita da OzHarvest, la prima organizzazione australiana che raccoglie cibo vicino alla scadenza o in avanzo da attività commerciali (supermercati, ristoranti, bar) e lo “gira” a oltre 500 enti di beneficienza. OzHarvest che recentemente è sbarcato nel Regno Unito. La cassa mediatica è garantita da amici di grande spessore che ne supportano l’iniziativa, ovvero i celebrity chef di fama mondiale quali Jamie Oliver e la sua fondazione, che ha promosso lo “spin off” britannico e raccolto 500mila sterline con una cena stellata benefica, e Massimo Bottura, che ha parlato a Sidney a una cena per raccogliere fondi. “Il potere di cambiare può venire dagli chef e dalla loro abilità a riciclare e ricreare il cibo, devono aiutare a diffondere questo concetto in modo che la gente impari come fare e sia ispirata dalle loro ricette e dalle loro idee”  ha detto. 

Alla cena benefica di Londra c’erano grandi nomi della cucina internazionale come Bill Granger e Brett Graham, Angela Hartnett, Atul Kochhar e Gennaro Contaldo: “un grande esempio di cosa si può creare quando le organizzazioni, le aziende, le comunità e gli individui lavorano insieme per raccogliere soldi al fine di attivare iniziative per l’educazione alimentare e la riduzione dello spreco.”

 

Anche in Italia

OzHarvest market è insomma una sorta di supermercato soldale, insomma, che incrocia solidarietà sociale e lotta allo spreco. Non è l’unico né il primo. All’ombra della crisi e della nuova sensibilità verso le tematiche ambientali ne sono nati anche altrove. Innovativo è ad esempio il caso in Italia con degli Empori Solidali presenti in Emilia -Romagna a Rimini (vedi Nasce Emporio Rimini, il supermercato sociale, tra solidarietà e spreco zero) Reggio Emilia e Modena. In Danimarca un’iniziativa molto simile, Wefood, sta aprendo i secondo punto vendita (vedi Wefood: basta con gli sprechi).

Coop lancia le carni “pulite” e partecipa alla lotta contro l’antibiotico resistenza

Si chiama, utilizzando un efficace gioco di rimandi, “Alleviamo la salute”la nuova campagna di Coop che incrocia esigenze clean label e responsabilità sociale, attivata in concerto con le istituzioni con un obiettivo preciso: contribuire a contrastare l’antibiotico resistenza. Ciò avverrà con una vera e propria rivoluzione nella gestione di 1600 allevamenti allevamenti di animali da reddito, con il fine ultimo della tutela della salute delle persone e del benessere animale. La campagna procederà per step: è già sugli scaffali la nuova linea di pollo a marchio Coop, i 5 avicoli speciali “Fior Fiore” e entro l’estate arriveranno due referenze di uova: tutti da animali allevati senza uso di antibiotici.

La volontà di Coop è quella di ridurre, e quando possibile eliminare, l’uso di antibiotici nei 1600 allevamenti in Italia da cui provengono le filiere di carne a marchio Coop interessate da un processo complesso e che andrà avanti per step successivi provocando una vera e propria rivoluzione gestionale su larga scala. Sullo sfondo, la denuncia del problema dell’”antibiotico resistenza”, ovvero la resistenza dei batteri a un numero crescente dei farmaci destinati a neutralizzarli, dovuta all’adattamento evolutivo amplificato da un uso ampio e spesso sconsiderato di antibiotici. Una piaga che secondo alcune previsioni provocherà un aumento della mortalità nel mondo dalle attuali 700.000 a 10 milioni di persone nel 2050. Per questo motivo tutti gli Enti internazionali a partire dalla stessa OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) e dall’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare (EFSA), oltre ai Ministeri italiani competenti, hanno da tempo lanciato l’allarme riguardo la necessità di ridurre l’abuso e l’uso non corretto degli antibiotici negli allevamenti di animali da reddito per preservare la salute pubblica. Se non è possibile né vietare, né superare completamente l’uso degli antibiotici nell’allevamento perché la cura dell’animale è una priorità, li si può ridurre in modo drastico a favore della salute delle persone.

Da anni Coop collabora con le principali organizzazioni che si occupano di benessere animale come LAV e  CIWF (Compassion in World Farming), dalla quale ha ottenuto nel 2010 un riconoscimento internazionale per aver deciso di vendere solo uova di galline allevate a terra, estendendo a tutto l’assortimento quanto aveva già fatto nel 2003 per le proprie uova a marchio.

La più recente azione di Coop in quest’ambito è la richiesta avanzata a gennaio 2017 ai propri fornitori di installare telecamere negli allevamenti e nei macelli, una prassi che è già in uso peraltro in alcuni allevamenti in Italia ed è comune all’estero. Inoltre, l’insegna ha attuato una scelta no-ogm sull’alimentazione delle filiere animali che in termini di maggiori costi di controlli e di certificazione vale oltre 13 milioni di euro ogni anno.

 

Sostenibilità e trasparenza, dall’allevamento allo scaffale 

«Occorre partire dagli allevamenti –spiega Marco Pedroni, Presidente Coop Italia – perché generando un’azione virtuosa su questi si arriva a prodotti migliori a scaffale e conseguentemente al consumatore. È un’azione che procederà per step, ma come Coop partiamo avvantaggiati perché abbiamo sempre riposto grande attenzione alla qualità delle filiere zootecniche. Ora alziamo ulteriormente l’asticella selezionando i partner migliori per l’attuazione delle buone pratiche. La nostra è un’azione volontaria che ci pone a fianco delle istituzioni sensibili al tema, consapevoli della grande attenzione che c’è tra i cittadini, rispetto alla quale riteniamo sia necessario garantire un’offerta trasparente in linea con la missione di Coop. Favoriremo le buone pratiche di allevamento basate sul benessere animale e su metodologie innovative di gestione degli allevamenti; garantiremo che l’uso degli antibiotici negli allevamenti sia ridotto e limitato ai casi di necessità, eviteremo l’uso degli antibiotici più critici impiegati nelle cure per l’uomo. Lo scopo è di contribuire a ridurre l’antibiotico resistenza per mantenere l’efficacia delle cure mediche sulle persone».

 

Nuove etichette

I primi risultati di questo impegno sono già arrivati a scaffale; non si tratta di pochi prodotti simbolici, ma di intere linee di prodotto che si diffonderanno in tutta la rete di 1.100 punti vendita in Italia. La nuova etichetta “Allevato senza uso di antibiotici” è presente da alcuni mesi sulle confezioni di faraona, cappone, gran gallo, galletto livornese e pollo all’aperto “Fior Fiore Coop” (per una produzione pari a 2 milioni di capi annui): si tratta di razze a lento accrescimento, allevate a terra secondo standard molto rigorosi in termini di benessere animale e di bio-sicurezza e più resistenti a patologie che potrebbero comportare il ricorso all’uso di antibiotici. A giorni debutterà la nuova linea di pollo Coop “Allevato senza uso di antibiotici” (si stimano a regime più di 10 milioni di capi coinvolti), a giugno sarà la volta delle uova da galline allevate a terra senza l’impiego di antibiotici (2 referenze, le galline coinvolte sono circa 1 milione e 300.000 in un anno) e in gastronomia il pollo Fior Fiore (stima a regime 1 milione di polli annui). L’impegno comunque è di lunga scadenza, imponente – complessivamente stiamo già parlando di più di 14 milioni di animali coinvolti ogni anno – e non si limita al pollame; le prossime filiere coinvolte saranno il bovino e il suino.

«La nostra – conclude Stefano Bassi, Presidente Ancc-Coop (l’Associazione Nazionale Cooperative di Consumatori) – è una campagna contro l’antibiotico resistenza e al tempo stesso una campagna di trasparenza che permetterà a chi vuole consumare carne di avere tutti gli elementi per scegliere. In quest’ottica stiamo lavorando per creare già dai prossimi mesi un circuito di “Allevamenti Aperti” che i soci Coop potranno visitare».

Fairtrade, tre giorni a maggio per invitare a consumare equo, in tutto il mondo

Una campagna mirata ai consumatori e al loro senso etico, che invita a riflettere sull’origine e le condizioni di produzione per una spesa più consapevole: è questo il senso del World Fairtrade Challenge, che si terrà dal 12 al 14 maggio in appositi spazi allestiti della grande distribuzione, oltre che in un centinaio di bar in tutta Italia e in alcune università. Tre giorni in cui l’associazione inviterà tutti a consumare, a colazione e non solo, prodotti certificati di commercio equo come caffè, tè, zucchero, biscotti, frutta secca, cioccolato e marmellate per sostenere chi li produce. La giornata mondiale del commercio equo si celebra il 13 maggio in tutto il mondo.

 

Il primo 29 anni fa, oggi sono 35mila

Il primo prodotto Fairtrade, il caffè, è apparso nei Paesi Bassi nel 1988. Quasi 30 anni più tardi, più di 35mila prodotti del commercio equo sono venduti in tutto il mondo e il numero aumenta di anno in anno: sempre più agricoltori e lavoratori, attraverso il loro impegno, possono costruire una vita più dignitosa e un futuro migliore per le loro famiglie e comunità. Il sistema internazionale Fairtrade, infatti, assicura che le aziende paghino un prezzo più equo per ciò che viene coltivato, oltre a una somma extra di denaro destinata ad agricoltori e lavoratori, da investire nelle loro organizzazioni o comunità.

La “Challenge 2017” coinvolgerà anche i consumatori di Austria, Belgio, Canada, Danimarca, Finlandia, Germania, Australia, Corea, Olanda, Nuova Zelanda, Norvegia, Polonia, Sudafrica, Spagna, Svezia e Stati Uniti. L’obiettivo è organizzare l’evento Fairtrade più grande al mondo: un’occasione per i consumatori di sentirsi parte di un movimento globale, con la consapevolezza che tramite le proprie scelte di consumo si possono sostenere i produttori dei Paesi in via di sviluppo.

Si potrà partecipare alla “Grande Sfida” registrando le colazioni Fairtrade consumate nei locali, a casa o negli atenei e i momenti dedicati all’iniziativa, come una pausa caffè con i colleghi di lavoro o una cena con la famiglia, sull’apposito sito web www.fairtradechallenge.org. Una mappa indicherà i luoghi e l’ora di tutti gli eventi nel mondo.

Ciascuno è poi invitato a organizzare la propria colazione “equa” e a postare le immagini che si sfideranno in un contest fotografico ideato per l’occasione da Fairtrade Italia. 

 

I numeri del movimento
Sono oltre 1,6 milioni gli agricoltori e lavoratori in 75 Paesi che aderiscono a Fairtrade. L’ultimo arrivato, l’anno scorso, è il Tagikistan.

Ci sono più di 1.800 Fairtrade Towns, città, villaggi e altre comunità in 28 Paesi, e decine di migliaia di attivisti e consumatori.

I consumatori hanno speso 7,3 miliardi di euro in prodotti Fairtrade nel 2015, +16% sul 2014.

Il Fairtrade Premium è aumentato in modo significativo e ammonta a 138 milioni di euro (dato riferito al 2015), in crescita del 30% a partire dal 2014. 

Caffè: 430 organizzazioni impiegate nella coltivazione di caffè Fairtrade, 856.000 coltivatori di caffè in 30 Paesi hanno ricevuto 71 milioni di euro di Premium +18% rispetto al 2014. Nel 2015, le vendite sono aumentate del 18% rispetto al 2014.

Banane: 131 gruppi di coltivazione in 12 Paesi, più di 22.000 piccoli coltivatori e lavoratori hanno ricevuto più di 27 milioni di euro in Premium +11% rispetto al 2014. Nel 2015, le vendite sono aumentate del 12% rispetto al 2014.

Cacao: 129 organizzazioni in 19 Paesi, più di 197.000 piccoli agricoltori e lavoratori hanno ricevuto 18 milioni di euro in Premium, in crescita del 26% rispetto al 2014. Nel 2015, le vendite di semi di cacao sono aumentate del 27% sul 2014.

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