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Tag: responsabilità sociale

Auchan aderisce all’Ora della Terra di Wwf: insegne spente e luci basse

Auchan Retail Italia, partner del WWF dal 2009, e Gallerie Commerciali Italia aderiscono all’Ora della Terra – Earth Hour 2017, la grande mobilitazione globale del che coinvolge cittadini, istituzioni e imprese in azioni concrete per dare al mondo un futuro sostenibile e affrontare il cambiamento climatico, partendo dal gesto simbolico di spegnere le luci per un’ora.

Sabato 25 marzo i Centri Commerciali Auchan e i supermercati Simply spegneranno un’insegna esterna per tutta la giornata, per poi abbassare le luci delle aree vendita dalle 20.30 alle 21.30. Inoltre, per promuovere tra i propri clienti uno stile di vita virtuoso, durante la giornata negli ipermercati Auchan e nei supermercati Simply sarà lanciata una promozione dedicata alla nuove lampadine a LED con tecnologia di ultima generazione.

 

A giugno shopper benefiche con il panda di Bevilacqua

Da anni, nell’ambito della collaborazione con il WWF Italia, le insegne di Auchan Retail Italia sono impegnate per informare i propri clienti sul tema Ambiente, sviluppando inoltre numerose attività a sostegno del WWF e delle sue Oasi. Simbolo della collaborazione sono le storiche shopper riutilizzabili, dedicate ogni anno a temi diversi: dalle specie animali ritratte dalla mano di Fulco Pratesi, passando per le borse personalizzate con i personaggi di fantasia dei “Viveri e Vegeti” contro lo spreco alimentare, arrivando infine alla shopper dedicata al 50° anniversario del WWF in Italia, realizzata grazie al supporto dell’artista neo-pop Willow.

Anche quest’anno, Auchan e Simply lanceranno il 5 giugno una nuova special edition a supporto dei progetti WWF, mirata a diffondere il tema dell’alimentazione sana e sostenibile tra i propri clienti. L’edizione 2017 è personalizzata dalla mano del fumettista Giacomo Bevilacqua, autore di “A Panda Piace”, da tempo amico del WWF. Dalla creatività dell’autore sono nate le due immagini che caratterizzano la nuova special edition, in cui il personaggio più noto di Bevilacqua, Panda, sarà portavoce per un’alimentazione sana e sostenibile.

Donando una parte del ricavato delle shopper riutilizzabili, nel 2016 Auchan e Simply hanno donato a favore dei progetti di conservazione WWF oltre 160.000 euro, arrivando ad un risultato complessivo di circa 1 milione e mezzo di euro in sette anni di partnership.

Crai aiuta lo sport sostenendo le società sportive

Si chiama CRAI aiuta lo Sport l’iniziativa appena partita nei punti vendita CRAI, storico gruppo della distribuzione moderna attivo in Italia da più di quarant’anni, e che si protrarrà per 14 settimane, fino al 10 giugnoDestinatari del progetto sono le famiglie dei giovani che praticano sport e le società sportive.

Le famiglie che fanno la spesa nei punti vendita CRAI raccoglieranno due bollini ogni 15 euro di spesa in un unico scontrino: un bollino che il cliente conserverà per sé e un bollino da consegnare all’associazione sportiva preferita. Il cliente, una volta completata la raccolta dei bollini, con l’aggiunta di un piccolo contributo finale, potrà ritirare uno degli esclusivi premi della collezione “Colazione da Campioni”: tazze mug, tazzine, caffettiere, zuccheriere, ciotole, toastapane, e il libro che lo chef stellato Davide Oldani ha dedicato agli sportivi: “D’O eat better: ricette per lo sport”. Le società sportive, dopo essersi registrate sul portale online dedicato www.ioamolosport.it, riceveranno la scheda raccolta punti da completare. Sempre online prenderanno visione del regolamento, richiederanno duplicati delle schede di raccolta, e soprattutto sceglieranno i premi: oltre 780 articoli tra materiale tecnico e abbigliamento sportivo, come tute da allenamento e uniformi da partita, palloni e borsoni, forniti dai noti marchi quali Errea, Gilbert, Mikasa e Okeo.

«Siamo davvero orgogliosi di questo progetto perché ci avvicina ancora di più alle comunità locali che quotidianamente rappresentiamo con i nostri negozi. – dice Mario La Viola, Direttore Marketing, Format, Rete e Sviluppo –. Praticare sport vuol dire fare squadra, fare squadra vuol dire essere come una famiglia e non c’è niente di più bello e forte che unirsi, insieme, apportando valore alle comunità attraverso un’iniziativa sociale concreta e piena di valori».

Il progetto, che si rivolge a consumatori e società sportive, raggiunge tantissimi giocatori grazie al supporto delle Federazioni coinvolte, le quali comunicheranno direttamente con le loro rappresentanze territoriali e le singole associazioni in tutti i comuni d’Italia. Ulteriore obiettivo: raggiungere un grande numero di clienti abituali dei punti vendita CRAI e di attrarre clienti nuovi.

CRAI aiuta lo Sport è parte di un progetto più ampio che CRAI da anni sta implementando in ambito sportivo: dalla sponsorizzazione delle Nazionali Maschile e femminile di Pallavolo, alle Finali Nazionali Giovanili di Pallavolo, alle partecipazioni a manifestazioni come “Giochi senza Barriere”, promossi da Art4sports.

Uova di Pasqua Solidal Coop e Baum, Fairtrade dentro e fuori

Un gesto che è anche una dichiarazione, un impegno e una educazione all’altro e a un mondo più giusto ed equo: sono questi in fondo i motivi che stanno dietro ai prodotto del commercio equo e solidale e non fanno eccezione le uova di Pasqua delle linee le linee Solidal Coop e BAUM. Non solo realizzate con cacao certificato Fairtrade,  hanno anche sorprese indirizzate a scoprire il mondo del commercio equo e dall’impatto sociale concreto

Un esempio? “Il viaggio del cioccolato”, uno dei giochi da tavolo proposti quest’anno insieme alle carte dedicate alle tematiche riguardanti la frutta, il caffè e lo zucchero. Obiettivo: creare un filo diretto con l’esperienza dei contadini che operano nell’ambito del commercio equo nei Paesi in via di sviluppo.

Due le versioni dell’uovo pasquale proposte dall’insegna della grande distribuzione: con cioccolato fondente extra 60% e cioccolato finissimo al latte. Il cacao e lo zucchero di canna Fairtrade provengono da Ghana, Costa d’Avorio, Repubblica Dominicana, Paraguay e Costa Rica. Le sorprese, prodotte in Italia, sono giochi divertenti da condividere con gli amici, prendendo spunto dalla filiera del cacao sostenibile, seguendo il percorso delle materie prime, certificate Fairtrade, fino a noi.

Un acquisto, dunque, che contribuisce direttamente a sostenere e promuovere lo sviluppo economico e sociale delle realtà nelle quali operano le cooperative o i lavoratori dei Paesi di produzione. Nelle loro comunità, infatti, vengono costruiti pozzi e ambulatori, i ragazzi possono studiare in scuole accoglienti con bravi insegnanti e si sviluppano programmi ambientali per la salvaguardia delle foreste.

Il cacao e lo zucchero delle loro cooperative, di ottima qualità, viene trasportato in Europa e qui trasformato in uova di Pasqua dalla carta colorata, disponibili nei supermercati e ipermercati Coop di tutta la penisola.

A Pasqua è possibile gustare anche il PonchitONE di BAUM, società cooperativa di Ferrara. È un ovetto di cioccolato al latte biologico composto da materie prime certificate Fairtrade provenienti da Repubblica Dominicana e Paraguay, che per l’occasione diventa extralarge rispetto al classico Ponchito, contiene una sorpresa realizzata a mano da cooperative sociali e da artigiani di Guatemala, Perù, India, Nepal e Italia.

Conad, a marzo un braccialetto antiviolenza a favore dei centri Di.R.E.

Un braccialetto contro la violenza sulle donne: è l’iniziativa di Conad in occasione dell’8 marzo. Per tutto il mese di marzo è possibile acquistare nei punti di vendita della catena di supermercati uno o più braccialetti della linea “dedicata” firmata Keep Me Jewels e aiutare così i centri antiviolenza D.i.Re (Donne in rete contro la violenza) per aiutare le donne in difficoltà, che si trovano su tutto il territorio nazionale. I gioielli sono tutti realizzati artigianalmente in Italia con materiali di tendenza, chiusura in metallo e senza nichel. Cinque i modelli. Inoltre ogni braccialetto è personalizzato con una frase rivolta alle donne presente all’interno del cinturino.

L’iniziativa ha un duplice scopo: da una parte fornire un aiuto concreto alle donne che lottano per uscire dalla più terribile delle prigionie, quella della violenza, spesso domestica, di compagni e mariti; e dall’altra farlo non solo attraverso la mobilitazione di donne a favore di altre donne, ma coinvolgendo anche gli uomini. Del resto i dati relativi al 2016 sono drammatici: una donna uccisa ogni tre giorni (116 nel 2016) da uomini che quasi sempre sostengono di amarle e di non poter fare a meno di loro. Sette milioni – una su cinque – quelle che nel corso della loro vita hanno subito maltrattamenti, abusi, aggressioni, percosse, danni fisici e morali. Una condizione che finisce per avere un impatto profondo anche su tutte le donne che non hanno mai conosciuto questa paura.

I fondi raccolti da Conad andranno per il terzo anno consecutivo a favore dei centri antiviolenza D.i.Re, che si trovano su tutto il territorio nazionale. Con due precedenti campagne, Conad ha già raccolto 230mila euro. «Non dobbiamo chiudere gli occhi, perché la violenza sulle donne si può sconfiggere – sottolinea l’amministratore delegato di Conad Francesco Pugliese -. Sosteniamo l’associazione D.i.Re, avendo la certezza che saremo seguiti da tanti clienti sensibili a questo delicato tema. La ricorrenza dell’8 marzo è un elemento di continuità con la nostra storia che ha come riferimento la comunità di persone, che sono anche clienti dei nostri punti di vendita, e della quale siamo noi stessi, prima di tutto, cittadini. Per noi essere una grande azienda non è solo una questione di dimensione patrimoniale; significa condividere i valori e contribuire a dare risposta ai bisogni delle comunità».

Costituita nel 2008, D.i.Re è la prima associazione italiana di centri antiviolenza non istituzionali e gestiti da associazioni di donne che affronta il tema della violenza maschile sulle donne secondo l’ottica della differenza di genere, collocando le radici di tale violenza nella ancora attuale disparità di potere tra uomini e donne nei diversi ambiti sociali. In 77 centri antiviolenza presenti su tutto il territorio nazionale, D.i.Re aiuta le donne che hanno subito violenza a superare il loro dramma personale grazie all’accoglienza telefonica, ai colloqui personali, all’ospitalità in case rifugio e a numerosi altri servizi messi a loro disposizione.

«La violenza maschile contro le donne è un fenomeno strutturale della nostra società e i Centri Antiviolenza aderenti a D.i.Re accolgono ogni anno decine di migliaia di donne che vogliono sottrarsi alla violenza e ricostruire la loro vita, insieme alle figlie e i figli – spiega la presidente dell’associazione D.i.Re Titti Carrano -. I proventi della campagna di Conad saranno investiti anche quest’anno in formazione e sostegno ai Centri Antiviolenza in particolare di quelli con maggiore difficoltà. Grazie alla collaborazione con Conad potremo continuare a sensibilizzare e coinvolgere un vasto pubblico sul tema della violenza maschile contro le donne e soprattutto permettere a tante di loro di avere una vita libera dalla violenza».

 

 

Carrefour dice stop alle uova da allevamenti in gabbia

Il tema è caldo già da tempo in Nord Europa, ed ora anche Carrefour Italia ha deciso di vietare la vendita di tutte uova prodotte da galline allevate in gabbia, in tutte le sue insegne (Market, Express, Iper, DocksMarket e GrossIper). Il tema è quello del benessere animale, una preoccupazione che coinvolge fasce sempre più ampie di consumatori.

L’insegna francese ha già da tempo adattato la selezione dei fornitori ai più alti standard di sostenibilità e attenzione al benessere animale. Le uova a marchio Carrefour e le uova sfuse del settore PFT (Prodotti Freschi Tradizionali) infatti provengono già tutte da allevamenti a terra, all’aperto o biologici. Ora Carrefour Italia estende l’iniziativa anche ai prodotti a marchio nazionale del reparto PLS (Prodotti Libero Servizio), rendendo così l’offerta di uova completamente sostenibile e attenta alla qualità della vita degli animali.

L’utilizzo di gabbie nell’allevamento di galline ovaiole, seppur consentito dalla legge, non è ritenuto da Carrefour un sistema in linea con gli standard di qualità della vita animale in quanto spazi ridotti, costrizione fisica e strutture metalliche non permettono agli animali compiere movimenti e adottare comportamenti naturali.

Secondo Assoavi la produzione italiana di uova è di 850mila tonnellate l’anno generate da oltre 42 milioni di galline, presenti in 3.400 allevamenti, di cui circa 1000 con capacità superiore a 1000 capi. Il fatturato di vendite del prodotto finito di 1,5 miliardi di Euro. Il 45% delle uova prodotte è indirizzato all’industria alimentare.

Il consumo italiano pro-capite di uova è pari a 12,6 chili, contro i 14,2 chili nella UE a 25 Paesi.

La metà delle uova italiane proviene dal Nord Italia: 17% in Lombardia e 16% rispettivamente in Veneto e Romagna.

Leggo anche: Dansk Supermarked eliminerà le uova da allevamenti in batteria

#NonCiFermaNessuno, Penny Market e Banco Alimentare: una ciotola di riso a ogni un click

Una porzione di riso per ogni interazione sul sito della Community #NonCiFermaNessuno: è l’obiettivo dell’operazione “Dona un SorRISO!” cui quest’anno partecipa anche Penny Market che sostiene Banco Alimentare, partner del progetto. Ideato da Luca Abete, inviato di Striscia la Notizia, il “tour motivazionale” ha un obiettivo: raggiungere 15.000 kg di riso, pari a 150.000 porzioni. Nato nel 2014 e giunto quest’anno alla sua terza edizione, il progetto si concretizza infatti in un tour universitario volto a stimolare i ragazzi per spingerli a provare, rischiare e combattere la paura di agire. Il progetto ha coinvolto più di 50.000 ragazzi, dando vita ad una community impegnata anche nel sociale.

Penny Market, regalerà attraverso Banco Alimentare un pacco di riso per ogni interazione degli utenti/studenti registrati al sito della Community. Partecipando a giochi online, condividendo o mettendo like ai contenuti tutti potranno contribuire con un semplice click ad aiutare tante persone in difficoltà.

Vicini alla comunità e al quartiere

«Da diversi anni sosteniamo con molte iniziative, sia locali che nazionali, il Banco Alimentare e questo progetto non solo ci è sembrato da subito in linea con i valori del nostro marchio ma ci permette anche di contribuire alla crescita sociale del nostro Paese – ha dichiarato il CFO di Penny Market Italia Roberto Fagnani –. Per questi motivi abbiamo voluto porci un obiettivo davvero sfidante, puntando a raggiungere, attraverso l’iniziativa ‘Dona un SorRISO!’, una quota pari a 150.000 porzioni di riso da donare a Banco Alimentare. I nostri store da sempre si inseriscono nel tessuto sociale dei quartieri in cui sono situati, promuovendo a livello locale azioni di corporate social responsibility e questo progetto sposa sicuramente questa prospettiva di sostenibilità e di vicinanza alle comunità più in difficoltà».

«Questo progetto nasce dalla voglia di motivare e spronare i giovani d’oggi per permettergli di affrontare al meglio le difficoltà e realizzarsi non solo a livello universitario ma anche personale – afferma Luca Abete, anima e animatore del progetto -. È bello sapere che ci sono aziende in Italia che non solo credono in noi ma si impegnano anche per dare un contributo concreto alle persone meno fortunate».

«Attraverso l’accesso al cibo e una compagnia umana, aiutiamo le persone bisognose a risollevarsi dalla loro difficile situazione e a ritrovare così il gusto della vita, come ci racconta meravigliosamente anche Luca» spiega Giuseppe Parma, Direttore Generale di Banco Alimentare.

“M’illumino di meno”, Gruppo Gabrielli aderisce e sconta la spesa “a luci basse”

Un’iniziativa sociale e uno sconto per i propri clienti: è questo il senso dell’operazione di Gruppo Gabrielli, azienda attiva nella Gdo con i marchi Tigre e Oasi che propone uno sconto del 10% sulla spesa effettuata il 24 febbraio dalle ore 18 alle ore 19 in occasione dell’appuntamento con M’Illumino di meno.  Nello stesso orario in tutti i punti vendita verrà ridotta l’intensità dell’illuminazione. La campagna promossa dal programma radiofonico Caterpillar su Radio 2 e giunta alla tredicesima edizione invita tutti, privati ma anche enti pubblici, a spegnere le luci come gesto simbolico di risparmio energetico e di un approccio attivo verso i temi ambientali. Come in passato, il Gruppo Gabrielli aderisce anche a questa edizione del movimento. che ormai è diventato un appuntamento consolidato.

0861170_a4_milluminodimeno_sconto10_oasiL’edizione 2017 si caratterizza per l’enfasi attribuita al principio della condivisione finalizzata all’ottimizzazione del concetto di risparmio inteso in senso lato: oltre agli spegnimenti o riduzione di intensità energetica, quest’anno l’impegno è anche nell’adottare un gesto di condivisione contro lo spreco di risorse, compreso quello alimentare. Il Gruppo Gabrielli ha quindi deciso di “personalizzare” questa edizione intervenendo in maniera concreta sul risparmio degli acquisti effettuati nella fascia oraria dedicata all’operazione promossa da Caterpillar sia per dare un segno di vicinanza, sia per sostenere il concetto di condivisione e del food sharing .

«Siamo sempre pronti a cogliere l’opportunità di aderire ad iniziative volte a promuovere e tutelare condotte green in maniera poliedrica – dichiara Barbara Gabrielli vicepresidente del Gruppo Gabrielli –. Con un semplice gesto si può contribuire al benessere dell’ambiente e soprattutto sensibilizzare la collettività verso gesti virtuosi ed ecosostenibili».

Naturalmente sono tante le insegne della Gdo che, come ogni anno, aderiranno all’iniziativa: tra queste Lidl e Coop Tirreno. In questo caso però a essere premiato, oltre all’ambiente, c’è anche il cliente.

Gli obiettivi “green” di Carrefour – 30% energia entro il 2020 e zero waste

Recuperare il 100% dei rifiuti prodotti nei punti vendita e ridurre del 30% i consumi energetici entro il 2020 rispetto al 2004: è l’obiettivo che si è posto il gruppo Carrefour. Ce lo dice Grégoire Kaufman, Direttore Commerciale e Marketing Carrefour Italia. «È un obiettivo che condividiamo con il gruppo. Abbiamo molti progetti per l’impostazione del layout dei punti vendita, il tipo di pavimento, l’ammodernamento tecnologico e l’ottimizzazione degli impianti d’illuminazione, la chiusura dei banchi frigo e il recupero dell’energia termica dalle centrali frigorifere; la riduzione dei metri cubi di acqua utilizzata e l’utilizzo di energia prodotta da fonti rinnovabili. Siamo i primi in Italia ad avere tutti i mobili del fresco chiusi con le porte chiuse: è vero, ha un impatto negativo sulla vendita, però ogni volta che rinnoviamo un punto vendita o ne facciamo uno nuovo introduciamo questo tipo di soluzioni, che a lungo termine sono vincenti».
«Abbiamo programmi interni per la riduzione dei rifiuti organici. Poi c’è tutto un ecosistema che abbiamo messo in piedi con il Banco Alimentare per recuperare il cibo in sovrastock prima che scada in tutti i punti vendita in Italia. Con loro organizziamo anche giornate dedicate dove invitiamo i nostri clienti a fare la spesa e a donare al Banco Alimentare. La riduzione del 30% è un obiettivo sfidante. Però ci interessa moltissimo il lavoro di educazione pedagogica che facciamo con i nostri clienti, per spiegare loro come funzionano le cose e questo lo possiamo fare in maniera ideale tramite accordi di partnership come quello che abbiamo fatto con l’Istituto Italiano di imballaggio, il Moige e L’Oréal; è fondamentale cambiare l’impostazione dei nostri clienti». Il Comitato Anti Demarque Carrefour Italia è dedicato alla revisione e al miglioramento dei flussi aziendali per combattere lo spreco del cibo che hanno portato a una riduzione progressiva degli sprechi: durante il primo semestre 2016 rispetto a quello del 2015 sono state recuperate oltre 180 tonnellate di prodotti freschi. I fornitori di prodotti a marchio sono stati coinvolti con il progetto “La Grande Sfida dei Fornitori” che premia le più efficaci politiche aziendali in materia di prevenzione, riutilizzo, recupero e ridistribuzione dei prodotti alimentari.
Ci sono nuove soluzioni di packaging che possono andare verso per il futuro?
Per noi il futuro è nel no packaging, la vendita sfusa, il cliente dovrebbe prendere l’abitudine di arrivare nel punto vendita con le sue borse e sacchetti. È l’unico modo per cambiare realmente le cose. A Carugate abbiamo messo il contenitore di detergenti dove fare il refill.
Funzionano? «Se guardo i numeri direi che non funziona ma devo cominciare devo abituare e prendere tempo non si cambiano le abitudini da un giorno all’altro. Se mi fermo alla vendita alla prima settimana chiudo subito e non faccio più tempo, devo lasciare il tempo alle persone che di organizzino, che si accorgano del risparmio che possono ottenere. Se c’è l’opportunità poi diventa moda. Se vedo com’era il biologico solo sei o sette anni fa, non si vendeva, guardiamo dove è arrivato oggi. Bisogna insistere e avere una prospettiva di medio o lungo termine».

Sul fronte della gestione dei rifiuti prodotti internamente nei punti vendita l’obiettivo è la zero waste, il recupero totale. Per raggiungerlo, i vari team hanno il compito di ridurre prioritariamente le quantità generate, ottimizzare la selezione ed il recupero dei rifiuti prodotti, di compattarne i volumi per ottimizzare i trasporti, e cercare in modo continuativo nuove soluzioni e partner innovativi. La gestione ottimale dei rifiuti, che cambia di pese in paese a causa delle diverse leggi di riferimento, ma che segue una condivisione globale delle best practice che incoraggiano un numero maggiore di iniziative a livello locale, è un obiettivo di primario interesse per il Gruppo. Grazie alla vendita di prodotti recuperati, è infatti possibile ridurre e contenere i costi globali di smaltimento.

La performance del gruppo
Nel 2016, il 68,7% dei rifiuti è stato recuperato, in aumento di 2,1 punti rispetto al 2015.

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Un progresso che deriva dalla crescente implementazione delle buone pratiche aziendali contro qualsiasi generazione di spreco, dalla donazione ad enti o associazione dei prodotti non vendibili ma ancora consumabili (es. prossimi alla scadenza) e da una miglior e più efficiente separazione e raccolta dei vari materiali riciclabili (carta, cartone, plastica, legno ferro, etc.) al fine della loro valorizzazione economica. I prodotti alimentari che non possono essere venduti né donati si trasformano in rifiuti organici.
Per facilitare i consumatori nella selezione e nel riciclo dei prodotti, il Gruppo ha organizzato diversi punti di raccolta (come le batterie).

Dalla scelta del fornitore allo smaltimento i numeri in Italia
Nei punti vendita, gli incaricati si occupano di effettuare un’accurata separazione dei materiali, che successivamente vengo ritirati dal fornitore di servizio o dalla società municipalizzata.
La carta, il cartone e gli imballaggi prima di essere ritirati vengono pressati o compattati direttamente dagli addetti nei punti di vendita.
Carrefour Italia sta ampliando i progetti di raccolta, smaltimento e valorizzazione di quei materiali che possono essere trasportati direttamente dai mezzi Carrefour di ritorno al deposito (progetto Reverse Logistic). Questo permette un duplice beneficio: gestione centralizzata e diretta nelle nostre isole ecologiche dei materiali da smaltire e valorizzare e riduzione dei viaggi a vuoto dei mezzi. Il progetto Reverse Logistic riguarda, infatti, il ritiro da parte della logistica di imballaggi nei punti vendita (già ridotti di volume attraverso specifiche presse), che vengono trasportati nel deposito di Rivalta, nel quale è presente un’isola ecologica debitamente autorizzata, che gestisce questa tipologia di rifiuti.
Per la raccolta, lo smaltimento e la valorizzazione dei rifiuti speciali pericolosi (come batterie auto, olii minerali, lampade al neon o RAEE), Carrefour ha incaricato diversi fornitori di servizio in base al loro know-how, alle specifiche attrezzature, alle tecnologie e alle autorizzazioni di cui dispongono per assicurare la corretta gestione di questi rifiuti.
Carrefour, insieme ai sui fornitori e alle società municipalizzate incaricate al ritiro, valorizza al 100% i rifiuti organici. Essi vengono destinati a impianti di compostaggio o a impianti di recupero per la produzione di biogas. Anche i rifiuti indifferenziati sono valorizzati, infatti con oltre l’80% di essi è possibile produrre CDR (Combustibile Derivato da Rifiuti). Tutto questo all’insegna dell’economia circolare.
Carrefour, in merito ai RAEE (Rifiuti di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche), permette ai consumatori di consegnare i propri dispositivi che intendono sostituire; inoltre, ogni punto vendita dispone di contenitori dedicati alla raccolta delle pile esauste.
Infine a partire dal 2016 abbiamo iniziato a riportare sulle etichette dei prodotti a marchio Carrefour alcune informazioni destinate a facilitare ai nostri clienti la raccolta differenziata delle varie parti dell’imballo.
Carrefour, che è partner della United Nations Conference on Climate Change (COP21) tenutasi a Parigi nel 2015, ha l’obiettivo di ridurre le emissioni di CO2 del 40% entro il 2025, e del 70% entro il 2050 (rispetto alle emissioni del 2010). Ad esempio, l’insegna sta ampliando la flotta di veicoli 100% elettrici per la consegna della spesa. Nel 2016, il parco automezzi conta oltre 20 veicoli appositamente adibiti al trasporto alimentare per le consegne a domicilio a Milano, Roma, Torino, Firenze e Lucca. L’obiettivo è di superare i 40 veicoli su tutto il territorio nazionale entro il 2017.

Carrefour e Garnier insegnano ai bambini a sprecare di meno

Si chiama “Insieme rendiamo il mondo più bello” il progetto che impegnerà Garnier (gruppo l’Oréal) per tre anni in 500 scuole elementari d’Italia coinvolgendo 150.000 bambini per sensibilizzare i cittadini di domani sul tema della raccolta differenziata e del riciclo. Tra i partner dell’iniziativa c’è Carrefour, nei cui punti vendita dal 1 al 30 Marzo per ogni prodotto acquistato, Garnier devolverà 50 centesimi al Moige a sostegno dell’attività di formazione nelle Scuole.

Moige, Movimento Italiano Genitori, si è occupato del con il coinvolgimento diretto del corpo docenti delle Scuole, che sarà formato con il materiale redatto a cura dell’Istituto Italiano Imballaggio che ha donato il proprio patrocinio all’iniziativa.

L’impianto del progetto si articola nel corso del triennio 2017-2019, periodo durante il quale verranno coinvolti 500 plessi scolastici: nel primo anno 200 Scuole, a seguire rispettivamente 150 nel 2° e 150 nel terzo anno.

«Ormai un’azienda non più più solo realizzare un buon prodotto accessibile nel prezzi, ma deve anche impegnarsi e mettersi al servizio della causa della comunità e dell’ambiente» ha detto Paola Gilardi, responsabile Responsabile Comunicazione e Relazioni Esterne Garnier.

Per Grégoire Kaufman, Direttore Commerciale e Marketing Carrefour Italia “L’importanza del progetto sta nel fatto che coinvolge tutta la filiera”,  e ci spiega i programmi interni dell’insegna che si è posta un obiettivo ambizioso: ridurre del 30% i consumi energetici del punti vendita entro il 2020.

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“Le iniziative aziendali che promuovono una maggiore coscienza ambientale attraverso i saperi tecnico-scientifici sono sempre molto apprezzate e supportate dall’Istituto Italiano Imballaggio” –ha sottolineato Marco Sachet, direttore dell’Istituto -. “Questa lo è in modo particolare perché offre al pubblico che gestirà il mondo di domani le informazioni più attuali che riguardano il ruolo degli imballaggi (o packaging), la loro raccolta differenziata quando diventano rifiuti e il loro successivo riciclo come nuove risorse. Per la salvaguardia dell’Ambiente, i piccoli attori comprenderanno facilmente l’importanza dei loro comportamenti e di quelli della loro famiglia”.

Consorzio Sun va 100% Mater-Bi con Novamont

Si moltiplicano le iniziative verso uno spreco minore e una maggiore attenzione alle tematiche ambientali della Gdo nazionale, in un’ottica di Csr, e consorzio SUN – Supermercati Uniti Nazionali non fa eccezione, annunciando l’accordo stipulato nei giorni scorsi con Novamont per la fornitura a tutte le aziende che fanno parte del consorzio (Gruppo Gabrielli di Ascoli, Alfi di Alessandria, Gros – Gruppo Romano Supermercati di Roma, Italmark di Brescia e Cadoro di Venezi) di buste per asporto realizzate in MATER-BI. La bioplastica di Novamont è ottenuta grazie a tecnologie proprietarie nel campo degli amidi, delle cellulose, degli oli vegetali e delle loro combinazioni. È biodegradabile e compostabile in conformità alla norma europea UNI EN 13432.

«Grazie a questo accordo – ha commentato il presidente del Consorzio SUN Marco Odolini – nei nostri 600 supermercati utilizzeremo esclusivamente shopper in MATER-BI, la bioplastica che grazie alle sue caratteristiche di biodegradabilità e compostabilità e all’alto contenuto di materie prime rinnovabili consente di ottimizzare la gestione dei rifiuti organici, ridurre l’impatto ambientale e contribuire allo sviluppo di sistemi virtuosi con vantaggi significativi lungo tutto il ciclo produzione-consumo-smaltimento. Inoltre, stiamo valutando la possibilità di utilizzare i prodotti realizzati in MATER-BI anche per altre categorie di prodotto come i sacchi di frutta e verdura».

 

Comunicazione nel pdv

L’intesa prevede anche iniziative di sensibilizzazione sui temi della sostenibilità ambientale; come spiega Stefano Rango direttore generale del Consorzio SUN: «L’accordo sottoscritto prevede anche l’avvio di un percorso di informazione e sensibilizzazione dei nostri clienti sul tema della raccolta differenziata con l’obiettivo di coniugare il processo di modernizzazione delle strutture retail di cui siamo protagonisti al rispetto per l’ambiente e all’adozione di pratiche virtuose di ecosostenibilità».

 

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