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Tag: responsabilità sociale

Lush punta sulla capitale con uno store di 120 metri quadri, a Porta di Roma

Debutta sabato 29 aprile lo store romano di Lush, brand etico di cosmetici freschi e fatti a mano, all’interno del centro commerciale Porta di Roma.
Quella a Porta di Roma si presenta come il negozio Lush più grande d’Italia all’interno di un centro commerciale, secondo solo al flagship store in Piazza del Duomo a Milano. Con la sua superficie di 120 metri quadrati, porta nel centro commerciale romano il profumo di Londra, ispirandosi nel design al celebre flagship di Oxford Street, il più grande del mondo inaugurato ad aprile 2015 e icona della creatività del brand.

Con l’apertura di Lush Porta di Roma, arrivano a 35 i negozi Lush in Italia.

«Siamo orgogliosi di poter offrire alla città di Roma un negozio capace di rispecchiare a pieno lo spirito innovativo del brand. Dopo il successo del nuovo flagship store aperto a novembre 2016 in piazza del Duomo a Milano, siamo fieri di poter dare il via a una nuova importante avventura anche nella capitale. Lush Porta di Roma vuole essere il nostro ringraziamento a tutti i nostri clienti nella capitale, baluardo di una serie di novità che vedranno Roma protagonista indiscussa del nostro piano di espansione previsto per il 2017 sul territorio italiano» dice Alessandro Andreanelli, Amministratore Delegato di Lush Italia.

L’attenzione all’ambiente si concretizza nell’organizzazione dell’ampio spazio di vendita, progettato in nome della sostenibilità. Gli arredi del negozio sono infatti realizzati a mano con legno di recupero proveniente da antichi fienili della Brianza, il pavimento e due pareti dello store sono in resina naturale certificata, mentre il sistema illuminotecnico è pensato nel pieno rispetto dell’efficienza energetica, con un impianto di illuminazione LED.

 

Eventi di benvenuto

In occasione della giornata di apertura Lush Porta di Roma organizzerà una serie di coinvolgenti attività che avranno come protagonisti alcuni degli imprescindibili must have del brand dedicati al viaggio, perfetti per prepararsi a un fine settimana di vacanze e in movimento.
A partire dalle ore 12 si alterneranno una serie di appuntamenti interattivi dedicati agli shampoo solidi, gli innovativi prodotti Lush che permettono di risparmiare all’ambiente l’utilizzo di oltre 15 milioni di bottiglie di plastica all’anno, per continuare con la presentazione dei nuovi collutori solidi, i Mouthwash, la più recente invenzione in casa Lush. Alle ore 17 sarà possibile partecipare a un laboratorio interattivo per imparare a creare acconciature e decorazioni con fiori freschi e knot-wrap, i foulard riutilizzabili all’infinito che Lush propone come alternativa sostenibile al packaging. Alle ore 16, una performance musicale del gruppo Peggy Sue & The Dynamites intratterrà i presenti.

Trump, Brexit? Ma no, Produit en Bretagne, il marchio regionale che salva posti di lavoro

È ormai chiaro che uno dei temi più caldi del momento è quello della perdita di occupazione in tutti i settori, dall’agricoltura al commercio all’industria, già colpita in passato. Tanto caldo da aver fato da sfondo a decisioni importanti quali la vittoria del sì al referendum sulla Brexit nel Regno Unito e all’elezione del tycoon Donald Trump negli USA. Sono milioni i posti di lavoro a rischio per una serie di motivi: dall’automazione all’ingresso delle intelligenze artificiali in tutti i campi, dalla medicina al commercio, dall’e-commerce ai mutati stili di vita. Ciò su cui più si discute è piuttosto come fare a salvare o addirittura creare nuova occupazione.

Una risposta viene – almeno nelle intenzioni – dal “marchio regionale” lanciato in Francia già da qualche anno con l’obiettivo dichiarato di promuovere le produzioni locali, spingendo i consumatori a fare acquisti a chilometro zero, o quasi. Una sorta di “spesa sociale” che dovrebbe fare da volano, o quanto meno mantenere, posti di lavoro “della porta accanto”. Si chiama “Produit en Bretagne” ed è costituito da “una rete di imprese che hanno come obiettivo la difesa del lavoro locale attraverso la promozione del know-how delle imprese bretoni”. che impiegano 110mila persone.

 

Il ruolo della Gdo

Fin dalla nascita, avvenuta in tempi non sospetti, nel lontano 1993, un ruolo determinante è stato assegnato alla distribuzione, che ha lavorato insieme alle imprese produttrici per creare forti operazioni commerciali con al centro i prodotti bretoni (oltre 4mila). I quali per poter usare il marchio, devono avere dei requisiti specifici, verificati per ogni prodotto che ne fa richiesta: utilizzo di materie prime locali se disponibili, trasformazione nel caso di materie prime esterne in loco secondo criteri specifici, relazioni con altre imprese della regione.

Le insegne che partecipano al progetto si impegnano a promuovere i prodotti a marchio all’interno di un progetto comune, mentre a fine maggio viene lanciata una settimana dedicata nella quale tutte le insegne propongono una stessa selezione di prodotti. 

Un modello replicabile, certamente, anche in altri Paesi e regioni d’Europa e in particolare in Italia, così ricca di specificità territoriali. Un modo chiaro e forte di promuovere non solo i prodotti del territorio, che tutte le ricerche ormai indicano come richiesti dal consumatore e sinonimo di qualità e genuinità, ma anche per sensibilizzare quest’ultimo alle tematiche sociali e fargli sentire che, con la spesa, può dare una mano. 

La linea di cioccolato Solidal Coop da ora è tutta Fairtrade (10 referenze)

Perù, Repubblica Dominicana, Madagascar (per il cacao) e Costa Rica, Mauritius e Swaziland (per lo zucchero di canna): sono tra i Paesi dai quali provengono gli oltre 12mila produttori della linea di cioccolato Coop Solidal. Come era già successo per il tè, Coop ha convertito una propria linea da filiera convenzionale a filiera certificata Fairtrade e in alcuni casi biologica. Dieci tipologie di cioccolato (al latte, fondente, bianco, senza zuccheri aggiunti, con riso soffiato, con nocciole) le cui materie prime certificate Fairtrade, dopo un’accurata selezione, arrivano in Italia per la lavorazione insieme agli altri ingredienti e la trasformazione dal cacao al cioccolato di qualità.

La coltivazione del cacao e la successiva lavorazione seguono i principi dell’agricoltura sostenibile che evita lo sfruttamento eccessivo delle risorse naturali; a beneficiarne piccoli agricoltori dei Paesi in via di sviluppo che hanno visto migliorare le loro condizioni di lavoro e di vita. Ad esempio, la cooperativa Conacado in Repubblica Dominicana, grazie a Fairtrade, ha perfezionato la qualità del cacao prodotto migliorando la tecnica della fermentazione e, con circa 9000 membri, è diventata la principale impresa esportatrice del Paese e tra le dieci più grandi al mondo. Acopagro invece, la cooperativa che produce cacao in Perù, fa parte di quella rete di produttori precedentemente coinvolti nella coltivazione di cocaina, che, grazie ad un programma delle Nazioni Unite e all’intervento di Fairtrade, hanno convertito le produzioni illecite in coltivazioni bio e sostenibili.

Fairtrade garantisce un prezzo minimo ai produttori, oltre a un Fairtrade Premium che interviene direttamente sulla vita delle comunità.

«Con la nuova linea Cioccolato Solidal intendiamo rafforzare un modello sostenibile e cooperativo di fare impresa e dimostrare che c’è un modo per superare i confini dello sviluppo, accorciando le distanze tra chi acquista e chi produce – spiega Vladimiro Adelmi, responsabile della linea Solidal Coop -. Contiamo di trovare alleati i nostri soci e consumatori».

E i consumatori sembrano essere sempre più sensibili all’acquisto di beni equosolidali. Secondo l’ultimo report stilato da Fairtrade Italia il valore dei prodotti venduti nel nostro Paese è pari a 99 milioni di euro con un incremento del 10% sull’anno precedente; nel 2003 tale valore non raggiungeva i 30 milioni di euro. Qui Coop ha sicuramente giocato da apripista; è infatti in Coop che è stato venduto nel 1995 il primo prodotto equosolidale, il caffè per la solidarietà. Da allora, sono diventati 47 i prodotti della linea Solidal Coop. «In questo nuovo impegno di Coop – spiega Paolo Pastore, direttore di Fairtrade Italia – il valore aggiunto è dato dalla collaborazione tra organizzazioni, dei Paesi in via di sviluppo e italiane, per costruire un’economia condivisa che consenta un processo di crescita e consapevolezza dei contadini e dei coltivatori coinvolti nel Commercio Equo, con impatti positivi per tutte le comunità interessate, in termini di accesso ai servizi di base, salute e sviluppo sostenibile. Fairtrade consente un’alleanza con consumatori e cittadini, protagonisti di un consumo sostenibile e responsabile delle sorti del pianeta per tutti i popoli».

Auchan aderisce all’Ora della Terra di Wwf: insegne spente e luci basse

Auchan Retail Italia, partner del WWF dal 2009, e Gallerie Commerciali Italia aderiscono all’Ora della Terra – Earth Hour 2017, la grande mobilitazione globale del che coinvolge cittadini, istituzioni e imprese in azioni concrete per dare al mondo un futuro sostenibile e affrontare il cambiamento climatico, partendo dal gesto simbolico di spegnere le luci per un’ora.

Sabato 25 marzo i Centri Commerciali Auchan e i supermercati Simply spegneranno un’insegna esterna per tutta la giornata, per poi abbassare le luci delle aree vendita dalle 20.30 alle 21.30. Inoltre, per promuovere tra i propri clienti uno stile di vita virtuoso, durante la giornata negli ipermercati Auchan e nei supermercati Simply sarà lanciata una promozione dedicata alla nuove lampadine a LED con tecnologia di ultima generazione.

 

A giugno shopper benefiche con il panda di Bevilacqua

Da anni, nell’ambito della collaborazione con il WWF Italia, le insegne di Auchan Retail Italia sono impegnate per informare i propri clienti sul tema Ambiente, sviluppando inoltre numerose attività a sostegno del WWF e delle sue Oasi. Simbolo della collaborazione sono le storiche shopper riutilizzabili, dedicate ogni anno a temi diversi: dalle specie animali ritratte dalla mano di Fulco Pratesi, passando per le borse personalizzate con i personaggi di fantasia dei “Viveri e Vegeti” contro lo spreco alimentare, arrivando infine alla shopper dedicata al 50° anniversario del WWF in Italia, realizzata grazie al supporto dell’artista neo-pop Willow.

Anche quest’anno, Auchan e Simply lanceranno il 5 giugno una nuova special edition a supporto dei progetti WWF, mirata a diffondere il tema dell’alimentazione sana e sostenibile tra i propri clienti. L’edizione 2017 è personalizzata dalla mano del fumettista Giacomo Bevilacqua, autore di “A Panda Piace”, da tempo amico del WWF. Dalla creatività dell’autore sono nate le due immagini che caratterizzano la nuova special edition, in cui il personaggio più noto di Bevilacqua, Panda, sarà portavoce per un’alimentazione sana e sostenibile.

Donando una parte del ricavato delle shopper riutilizzabili, nel 2016 Auchan e Simply hanno donato a favore dei progetti di conservazione WWF oltre 160.000 euro, arrivando ad un risultato complessivo di circa 1 milione e mezzo di euro in sette anni di partnership.

Crai aiuta lo sport sostenendo le società sportive

Si chiama CRAI aiuta lo Sport l’iniziativa appena partita nei punti vendita CRAI, storico gruppo della distribuzione moderna attivo in Italia da più di quarant’anni, e che si protrarrà per 14 settimane, fino al 10 giugnoDestinatari del progetto sono le famiglie dei giovani che praticano sport e le società sportive.

Le famiglie che fanno la spesa nei punti vendita CRAI raccoglieranno due bollini ogni 15 euro di spesa in un unico scontrino: un bollino che il cliente conserverà per sé e un bollino da consegnare all’associazione sportiva preferita. Il cliente, una volta completata la raccolta dei bollini, con l’aggiunta di un piccolo contributo finale, potrà ritirare uno degli esclusivi premi della collezione “Colazione da Campioni”: tazze mug, tazzine, caffettiere, zuccheriere, ciotole, toastapane, e il libro che lo chef stellato Davide Oldani ha dedicato agli sportivi: “D’O eat better: ricette per lo sport”. Le società sportive, dopo essersi registrate sul portale online dedicato www.ioamolosport.it, riceveranno la scheda raccolta punti da completare. Sempre online prenderanno visione del regolamento, richiederanno duplicati delle schede di raccolta, e soprattutto sceglieranno i premi: oltre 780 articoli tra materiale tecnico e abbigliamento sportivo, come tute da allenamento e uniformi da partita, palloni e borsoni, forniti dai noti marchi quali Errea, Gilbert, Mikasa e Okeo.

«Siamo davvero orgogliosi di questo progetto perché ci avvicina ancora di più alle comunità locali che quotidianamente rappresentiamo con i nostri negozi. – dice Mario La Viola, Direttore Marketing, Format, Rete e Sviluppo –. Praticare sport vuol dire fare squadra, fare squadra vuol dire essere come una famiglia e non c’è niente di più bello e forte che unirsi, insieme, apportando valore alle comunità attraverso un’iniziativa sociale concreta e piena di valori».

Il progetto, che si rivolge a consumatori e società sportive, raggiunge tantissimi giocatori grazie al supporto delle Federazioni coinvolte, le quali comunicheranno direttamente con le loro rappresentanze territoriali e le singole associazioni in tutti i comuni d’Italia. Ulteriore obiettivo: raggiungere un grande numero di clienti abituali dei punti vendita CRAI e di attrarre clienti nuovi.

CRAI aiuta lo Sport è parte di un progetto più ampio che CRAI da anni sta implementando in ambito sportivo: dalla sponsorizzazione delle Nazionali Maschile e femminile di Pallavolo, alle Finali Nazionali Giovanili di Pallavolo, alle partecipazioni a manifestazioni come “Giochi senza Barriere”, promossi da Art4sports.

Uova di Pasqua Solidal Coop e Baum, Fairtrade dentro e fuori

Un gesto che è anche una dichiarazione, un impegno e una educazione all’altro e a un mondo più giusto ed equo: sono questi in fondo i motivi che stanno dietro ai prodotto del commercio equo e solidale e non fanno eccezione le uova di Pasqua delle linee le linee Solidal Coop e BAUM. Non solo realizzate con cacao certificato Fairtrade,  hanno anche sorprese indirizzate a scoprire il mondo del commercio equo e dall’impatto sociale concreto

Un esempio? “Il viaggio del cioccolato”, uno dei giochi da tavolo proposti quest’anno insieme alle carte dedicate alle tematiche riguardanti la frutta, il caffè e lo zucchero. Obiettivo: creare un filo diretto con l’esperienza dei contadini che operano nell’ambito del commercio equo nei Paesi in via di sviluppo.

Due le versioni dell’uovo pasquale proposte dall’insegna della grande distribuzione: con cioccolato fondente extra 60% e cioccolato finissimo al latte. Il cacao e lo zucchero di canna Fairtrade provengono da Ghana, Costa d’Avorio, Repubblica Dominicana, Paraguay e Costa Rica. Le sorprese, prodotte in Italia, sono giochi divertenti da condividere con gli amici, prendendo spunto dalla filiera del cacao sostenibile, seguendo il percorso delle materie prime, certificate Fairtrade, fino a noi.

Un acquisto, dunque, che contribuisce direttamente a sostenere e promuovere lo sviluppo economico e sociale delle realtà nelle quali operano le cooperative o i lavoratori dei Paesi di produzione. Nelle loro comunità, infatti, vengono costruiti pozzi e ambulatori, i ragazzi possono studiare in scuole accoglienti con bravi insegnanti e si sviluppano programmi ambientali per la salvaguardia delle foreste.

Il cacao e lo zucchero delle loro cooperative, di ottima qualità, viene trasportato in Europa e qui trasformato in uova di Pasqua dalla carta colorata, disponibili nei supermercati e ipermercati Coop di tutta la penisola.

A Pasqua è possibile gustare anche il PonchitONE di BAUM, società cooperativa di Ferrara. È un ovetto di cioccolato al latte biologico composto da materie prime certificate Fairtrade provenienti da Repubblica Dominicana e Paraguay, che per l’occasione diventa extralarge rispetto al classico Ponchito, contiene una sorpresa realizzata a mano da cooperative sociali e da artigiani di Guatemala, Perù, India, Nepal e Italia.

Conad, a marzo un braccialetto antiviolenza a favore dei centri Di.R.E.

Un braccialetto contro la violenza sulle donne: è l’iniziativa di Conad in occasione dell’8 marzo. Per tutto il mese di marzo è possibile acquistare nei punti di vendita della catena di supermercati uno o più braccialetti della linea “dedicata” firmata Keep Me Jewels e aiutare così i centri antiviolenza D.i.Re (Donne in rete contro la violenza) per aiutare le donne in difficoltà, che si trovano su tutto il territorio nazionale. I gioielli sono tutti realizzati artigianalmente in Italia con materiali di tendenza, chiusura in metallo e senza nichel. Cinque i modelli. Inoltre ogni braccialetto è personalizzato con una frase rivolta alle donne presente all’interno del cinturino.

L’iniziativa ha un duplice scopo: da una parte fornire un aiuto concreto alle donne che lottano per uscire dalla più terribile delle prigionie, quella della violenza, spesso domestica, di compagni e mariti; e dall’altra farlo non solo attraverso la mobilitazione di donne a favore di altre donne, ma coinvolgendo anche gli uomini. Del resto i dati relativi al 2016 sono drammatici: una donna uccisa ogni tre giorni (116 nel 2016) da uomini che quasi sempre sostengono di amarle e di non poter fare a meno di loro. Sette milioni – una su cinque – quelle che nel corso della loro vita hanno subito maltrattamenti, abusi, aggressioni, percosse, danni fisici e morali. Una condizione che finisce per avere un impatto profondo anche su tutte le donne che non hanno mai conosciuto questa paura.

I fondi raccolti da Conad andranno per il terzo anno consecutivo a favore dei centri antiviolenza D.i.Re, che si trovano su tutto il territorio nazionale. Con due precedenti campagne, Conad ha già raccolto 230mila euro. «Non dobbiamo chiudere gli occhi, perché la violenza sulle donne si può sconfiggere – sottolinea l’amministratore delegato di Conad Francesco Pugliese -. Sosteniamo l’associazione D.i.Re, avendo la certezza che saremo seguiti da tanti clienti sensibili a questo delicato tema. La ricorrenza dell’8 marzo è un elemento di continuità con la nostra storia che ha come riferimento la comunità di persone, che sono anche clienti dei nostri punti di vendita, e della quale siamo noi stessi, prima di tutto, cittadini. Per noi essere una grande azienda non è solo una questione di dimensione patrimoniale; significa condividere i valori e contribuire a dare risposta ai bisogni delle comunità».

Costituita nel 2008, D.i.Re è la prima associazione italiana di centri antiviolenza non istituzionali e gestiti da associazioni di donne che affronta il tema della violenza maschile sulle donne secondo l’ottica della differenza di genere, collocando le radici di tale violenza nella ancora attuale disparità di potere tra uomini e donne nei diversi ambiti sociali. In 77 centri antiviolenza presenti su tutto il territorio nazionale, D.i.Re aiuta le donne che hanno subito violenza a superare il loro dramma personale grazie all’accoglienza telefonica, ai colloqui personali, all’ospitalità in case rifugio e a numerosi altri servizi messi a loro disposizione.

«La violenza maschile contro le donne è un fenomeno strutturale della nostra società e i Centri Antiviolenza aderenti a D.i.Re accolgono ogni anno decine di migliaia di donne che vogliono sottrarsi alla violenza e ricostruire la loro vita, insieme alle figlie e i figli – spiega la presidente dell’associazione D.i.Re Titti Carrano -. I proventi della campagna di Conad saranno investiti anche quest’anno in formazione e sostegno ai Centri Antiviolenza in particolare di quelli con maggiore difficoltà. Grazie alla collaborazione con Conad potremo continuare a sensibilizzare e coinvolgere un vasto pubblico sul tema della violenza maschile contro le donne e soprattutto permettere a tante di loro di avere una vita libera dalla violenza».

 

 

Carrefour dice stop alle uova da allevamenti in gabbia

Il tema è caldo già da tempo in Nord Europa, ed ora anche Carrefour Italia ha deciso di vietare la vendita di tutte uova prodotte da galline allevate in gabbia, in tutte le sue insegne (Market, Express, Iper, DocksMarket e GrossIper). Il tema è quello del benessere animale, una preoccupazione che coinvolge fasce sempre più ampie di consumatori.

L’insegna francese ha già da tempo adattato la selezione dei fornitori ai più alti standard di sostenibilità e attenzione al benessere animale. Le uova a marchio Carrefour e le uova sfuse del settore PFT (Prodotti Freschi Tradizionali) infatti provengono già tutte da allevamenti a terra, all’aperto o biologici. Ora Carrefour Italia estende l’iniziativa anche ai prodotti a marchio nazionale del reparto PLS (Prodotti Libero Servizio), rendendo così l’offerta di uova completamente sostenibile e attenta alla qualità della vita degli animali.

L’utilizzo di gabbie nell’allevamento di galline ovaiole, seppur consentito dalla legge, non è ritenuto da Carrefour un sistema in linea con gli standard di qualità della vita animale in quanto spazi ridotti, costrizione fisica e strutture metalliche non permettono agli animali compiere movimenti e adottare comportamenti naturali.

Secondo Assoavi la produzione italiana di uova è di 850mila tonnellate l’anno generate da oltre 42 milioni di galline, presenti in 3.400 allevamenti, di cui circa 1000 con capacità superiore a 1000 capi. Il fatturato di vendite del prodotto finito di 1,5 miliardi di Euro. Il 45% delle uova prodotte è indirizzato all’industria alimentare.

Il consumo italiano pro-capite di uova è pari a 12,6 chili, contro i 14,2 chili nella UE a 25 Paesi.

La metà delle uova italiane proviene dal Nord Italia: 17% in Lombardia e 16% rispettivamente in Veneto e Romagna.

Leggo anche: Dansk Supermarked eliminerà le uova da allevamenti in batteria

#NonCiFermaNessuno, Penny Market e Banco Alimentare: una ciotola di riso a ogni un click

Una porzione di riso per ogni interazione sul sito della Community #NonCiFermaNessuno: è l’obiettivo dell’operazione “Dona un SorRISO!” cui quest’anno partecipa anche Penny Market che sostiene Banco Alimentare, partner del progetto. Ideato da Luca Abete, inviato di Striscia la Notizia, il “tour motivazionale” ha un obiettivo: raggiungere 15.000 kg di riso, pari a 150.000 porzioni. Nato nel 2014 e giunto quest’anno alla sua terza edizione, il progetto si concretizza infatti in un tour universitario volto a stimolare i ragazzi per spingerli a provare, rischiare e combattere la paura di agire. Il progetto ha coinvolto più di 50.000 ragazzi, dando vita ad una community impegnata anche nel sociale.

Penny Market, regalerà attraverso Banco Alimentare un pacco di riso per ogni interazione degli utenti/studenti registrati al sito della Community. Partecipando a giochi online, condividendo o mettendo like ai contenuti tutti potranno contribuire con un semplice click ad aiutare tante persone in difficoltà.

Vicini alla comunità e al quartiere

«Da diversi anni sosteniamo con molte iniziative, sia locali che nazionali, il Banco Alimentare e questo progetto non solo ci è sembrato da subito in linea con i valori del nostro marchio ma ci permette anche di contribuire alla crescita sociale del nostro Paese – ha dichiarato il CFO di Penny Market Italia Roberto Fagnani –. Per questi motivi abbiamo voluto porci un obiettivo davvero sfidante, puntando a raggiungere, attraverso l’iniziativa ‘Dona un SorRISO!’, una quota pari a 150.000 porzioni di riso da donare a Banco Alimentare. I nostri store da sempre si inseriscono nel tessuto sociale dei quartieri in cui sono situati, promuovendo a livello locale azioni di corporate social responsibility e questo progetto sposa sicuramente questa prospettiva di sostenibilità e di vicinanza alle comunità più in difficoltà».

«Questo progetto nasce dalla voglia di motivare e spronare i giovani d’oggi per permettergli di affrontare al meglio le difficoltà e realizzarsi non solo a livello universitario ma anche personale – afferma Luca Abete, anima e animatore del progetto -. È bello sapere che ci sono aziende in Italia che non solo credono in noi ma si impegnano anche per dare un contributo concreto alle persone meno fortunate».

«Attraverso l’accesso al cibo e una compagnia umana, aiutiamo le persone bisognose a risollevarsi dalla loro difficile situazione e a ritrovare così il gusto della vita, come ci racconta meravigliosamente anche Luca» spiega Giuseppe Parma, Direttore Generale di Banco Alimentare.

“M’illumino di meno”, Gruppo Gabrielli aderisce e sconta la spesa “a luci basse”

Un’iniziativa sociale e uno sconto per i propri clienti: è questo il senso dell’operazione di Gruppo Gabrielli, azienda attiva nella Gdo con i marchi Tigre e Oasi che propone uno sconto del 10% sulla spesa effettuata il 24 febbraio dalle ore 18 alle ore 19 in occasione dell’appuntamento con M’Illumino di meno.  Nello stesso orario in tutti i punti vendita verrà ridotta l’intensità dell’illuminazione. La campagna promossa dal programma radiofonico Caterpillar su Radio 2 e giunta alla tredicesima edizione invita tutti, privati ma anche enti pubblici, a spegnere le luci come gesto simbolico di risparmio energetico e di un approccio attivo verso i temi ambientali. Come in passato, il Gruppo Gabrielli aderisce anche a questa edizione del movimento. che ormai è diventato un appuntamento consolidato.

0861170_a4_milluminodimeno_sconto10_oasiL’edizione 2017 si caratterizza per l’enfasi attribuita al principio della condivisione finalizzata all’ottimizzazione del concetto di risparmio inteso in senso lato: oltre agli spegnimenti o riduzione di intensità energetica, quest’anno l’impegno è anche nell’adottare un gesto di condivisione contro lo spreco di risorse, compreso quello alimentare. Il Gruppo Gabrielli ha quindi deciso di “personalizzare” questa edizione intervenendo in maniera concreta sul risparmio degli acquisti effettuati nella fascia oraria dedicata all’operazione promossa da Caterpillar sia per dare un segno di vicinanza, sia per sostenere il concetto di condivisione e del food sharing .

«Siamo sempre pronti a cogliere l’opportunità di aderire ad iniziative volte a promuovere e tutelare condotte green in maniera poliedrica – dichiara Barbara Gabrielli vicepresidente del Gruppo Gabrielli –. Con un semplice gesto si può contribuire al benessere dell’ambiente e soprattutto sensibilizzare la collettività verso gesti virtuosi ed ecosostenibili».

Naturalmente sono tante le insegne della Gdo che, come ogni anno, aderiranno all’iniziativa: tra queste Lidl e Coop Tirreno. In questo caso però a essere premiato, oltre all’ambiente, c’è anche il cliente.

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