CLOSE
Home Tags Retail

Tag: Retail

Nova Coop inaugura a Giaveno un nuovo Superstore

Ha aperto nel complesso dell’ex cartiera Reguzzoni il nuovo Superstore Nova Coop, destinato alla spesa “Presto e Bene”, tra innovazione digitale e attenzione alla sostenibilità.
Si tratta del secondo esempio del nuovo format di punto vendita dopo quello inaugurato a fine 2018 in via Botticelli a Torino.
L’area commerciale, derivante dalla riconversione dell’ex cartiera Reguzzoni – dal 1831 al 2016 polo produttivo e occupazionale di rilievo per la città e la Val Sangone – si estende su una superficie di 3400 mq di cui 2.033 mq destinati alla vendita Coop. Il progetto di riqualificazione urbana ha permesso di realizzare anche un parcheggio prospicente di 240 posti auto a servizio del negozio e una nuova piazza aperta al pubblico a disposizione della cittadinanza. Gli oneri di urbanizzazione a scomputo hanno inoltre permesso di migliorare la viabilità grazie alla realizzazione di una rotatoria all’intersezione con la Strada Provinciale 193. Nova Coop mira a realizzare, nel primo anno di esercizio del Superstore, un obiettivo di vendita di 8,5 milioni di euro.

Il concept
I Superstore Nova Coop sono progettati secondo il concetto di spesa “Presto e Bene” nei quali l’innovazione tecnologica e il ripensamento di allestimenti e dotazioni sono declinati per offrire ai Soci e ai Consumatori un’esperienza di acquisto semplice, appagante e rispondente alle moderne esigenze, spesso condizionate da un tempo ridotto per fare la spesa. La tecnologia guida e accompagna il consumatore riducendo i tempi morti e le attese in coda, offrendo la possibilità di approfondire le informazioni sui prodotti e quindi di compiere scelte di acquisto sempre più consapevoli.
“Inauguriamo oggi il secondo Superstore del nuovo format della nostra rete vendita, a pochi mesi da quello aperto a Torino, in via Botticelli – dichiara Ernesto Dalle Rive, presidente di Nova Coop – anche in questo caso si tratta di un importante intervento di rigenerazione urbana che restituisce alla cittadinanza un’area industriale dismessa e testimonia ancora una volta la nostra capacità di radicamento e di dialogo con i territori in cui operiamo. Come a Torino vogliamo proporre non soltanto un nuovo modello di vendita, adeguato alle abitudini sempre più evolute dei consumatori, ma un’offerta capace di generare valore condiviso per l’intera comunità, in linea con la nostra visione del ruolo affidato alla grande distribuzione”.

Innovazione
Il fiore all’occhiello è rappresentato dai totem touch screen di ultima generazione “Zero Attesa Gastronomia”, connessi a un dispositivo portatile attraverso il quale il consumatore può selezionare i prodotti messi a disposizione dai banchi serviti e sceglierne la quantità, prenotandoli con un semplice tocco sul display senza dover attendere in coda la consegna: non appena il prodotto prescelto sarà pronto, un messaggio avviserà l’utente che potrà così ritirarlo immediatamente.
Anche la ricerca dei prodotti è stata ripensata completamente grazie alla geolocalizzazione e all’installazione di appositi monitor che attraverso un’interfaccia intuitiva consentono di individuare in pochissimi secondi la corsia o il reparto in cui si trova quanto desiderato.

L’occupazione
L’insediamento del nuovo punto vendita ha prodotto ricadute positive in termini occupazionali grazie alle 75 persone impiegate all’interno della struttura all’apertura. Il personale è composto al 55% da nuove assunzioni, il 45% è rappresentato da trasferimenti di altri punti vendita. La selezione dei candidati si è basata principalmente su criteri di alta professionalità e di trasversalità tra reparti. Il piano occupazionale contempla anche la crescita professionale dei singoli con il passaggio dalla qualifica di addetto a capo o specialista per 6 risorse e 4 prolungamenti orari. Sono quasi 3000 le ore di formazione erogate ante apertura, per rendere la squadra, nella sua totalità, professionalmente preparata acquisendo capacità e competenze trasversali a più reparti nonché una spiccata sensibilità alla relazione col cliente.

La sostenibilità

L’illuminazione del punto vendita, sia per quanto riguarda gli spazi esterni sia per i reparti è stata realizzata con luci a LED che consentono di conseguire un notevole risparmio energetico e ridurre i consumi, grazie alla longevità di questo tipo di lampadine. Il punto vendita, come tutti quelli aperti negli ultimi anni dalla Cooperativa, è stato dotato di sistemi di BMS (Building Management System) che consentono di controllare e monitorare servizi quali l’illuminazione, il freddo alimentare, il riscaldamento, la ventilazione e il condizionamento d’aria garantendo che questi funzionino ai massimi livelli di efficienza e risparmio. Il Superstore è inoltre dotato di economizzatori energetici che consentono di ridurre lo scambio di energia reattiva tra l’utilizzatore finale e la rete di distribuzione. Un’attenzione particolare è stata rivolta alla produzione e allo smaltimento dei rifiuti che, come già accade da diversi anni nella rete vendita Nova Coop, sono ispirati al concetto di differenziazione degli imballaggi e degli scarti, nonché al contenimento: un impegno che nel 2017 ha consentito alla Cooperativa di differenziare 9.098 tonnellate di rifiuti sulle 10.892 complessivamente prodotte. L’impegno per la tutela dell’ambiente di Coop si esprime anche attraverso la riduzione dell’utilizzo della plastica sui prodotti a marchio, Coop infatti è l’unica azienda della Gdo italiana ad avere aderito nel 2018 alla Campagna di impegni su base volontaria della Commissione Europea. Tra le azioni intraprese, anche il percorso per sostituire gradualmente i prodotti monouso in plastica con materiali biodegradabili e compostabili, anticipando al 2022 il raggiungimento degli obiettivi fissati dall’Ue come obbligatori entro il 2030.

L’offerta
L’obiettivo dell’offerta commerciale del Superstore Giaveno è di soddisfare pienamente le esigenze di Soci e Clienti – nel rispetto delle diverse sensibilità e abitudini alimentari – garantendo un’esperienza immersiva e innovativa e un’ampia proposta di prodotti a marchio Coop.
All’interno del Superstore sono presenti un reparto ortofrutta, il banco panetteria con il solo servizio da asporto e i banchi serviti della pescheria, della macelleria e della gastronomia. Questi ultimi offrono anche il servizio take away – ulteriormente facilitato dalla tecnologia “Zero Attesa Gastronomia”.
L’offerta è completata dal Corner Salute – una parafarmacia che offre prodotti da banco a prezzi competitivi e convenienti – e da un Fiorfiore Cafè, con un servizio caffetteria e piatti freddi, che osserva gli stessi orari del punto vendita.

Fattorie Garofalo Mozzarella Bistrot fa il bis all’ombra della Tour Eiffel

Fattorie Garofalo Mozzarella Bistrot  inaugura nel centro commerciale Vélizy 2 il suo secondo punto vendita di Francia, facendo così seguito all’analoga iniziativa già assunta nel 2017 al centro commerciale di Evry  2 e che ha già riscosso un grande successo.

Ricomincia dunque l’espansione della rete del gruppo produttore ed esportatore di Mozzarella di bufala Campana Dop nel mondo, storicamente focalizzato sulla sostenibilità ambientale. Sempre più chiaro, dunque, l’obiettivo: sviluppare un’iniziativa internazionale – quella dei mozzarella bar. A riprova di ciò, un’anticipazione: presto un analogo bistrot debutterà anche  nell’aeroporto londinese di Luton, salirà così a tre il numero dei punti di somministrazione della mozzarella all’estero.

“Il gruppo Fattorie Garofalo dal 2015 si sta già espandendo con la formula del retail diretto, punti vendita e somministrazione sono di proprietà, con i Fattorie Garofalo Mozzarella Bistrot e To go, e vanta già 13 location in Italia – ricorda il presidente Raffaele Garofalo, che sottolinea – ora è il momento di cavalcare l’onda dell’elevato gradimento riscosso dalla mozzarella di bufala sui mercati esteri, dove il prodotto campano, come documentato da alcune ricerca di mercato, è associato dai consumatori alla qualità di livello più elevato”.

Il nuovo bistrot

Il Fattorie Garofalo Mozzarella Bistrot del Vélizy2 è posizionato nei pressi del cinema nel nuovo ingresso del centro commerciale tra i più raffinati e centrali della capitale francese. Qui l’offerta punta su pasta, pizza, insalate, panini, e colazioni, tutto ovviamente a base di prodotti di bufala.

Il punto vendita di Vèlizy 2 si aggancia al grande successo riscosso dal Fattorie Garofalo Mozzarella Bistrot del centro commerciale di Evry2: posto nei sobborghi di Parigi e con una clientela più popolare,  mette a segno una media di 200 coperti al giorno con il servizio di un vero e proprio ristorante italiano. Dove il prodotto più richiesto è proprio la mozzarella in tutte le sue declinazioni, ma vi si preparano anche primi piatti, pizza, insalate, e carne di bufalo.

Fattorie Garofalo

E’ un’impresa storica, ora alla sua terza generazione. Si trova a Capua in regione Campania, ed è a capo di un gruppo: 9 aziende in tutto, più di 10.000 bufali allevati in provincia di Caserta ed un fatturato di gruppo attestatosi nel 2018 a 91 milioni di euro, generati dalla vendita di mozzarella di bufala, carne bufalina, derivati ed energia elettrica pulita. Si, perché il gruppo tra pannelli fotovoltaici sui tetti delle unità aziendali e due impianti di generazione alimentati a biogas, è un produttore netto di energia a impatto zero sul clima.

Altasfera+ReStore e il Cash&Carry diventa digitale

Altasfera Sicilia, rete di Cash & Carry, e ReStore, azienda pioniera nella realizzazione di servizi eCommerce per la distribuzione italiana, hanno lanciato un nuovo sito di eCommerce di Altasfera Sicilia, che consente agli esercenti di hotel, bar e ristoranti e a tutti i possessori di partita IVA di scegliere dal proprio pc o smartphone tra 15.000 referenze di prodotti alimentari di qualità e ritirarli presso gli store dei due capoluoghi siciliano o usufruire della comoda consegna presso l’indirizzo desiderato.

In particolare, nel ragusano il servizio copre Ragusa, Scoglitti, Scicli, Vittoria, Pozzallo, Modica, Comiso, Monterosso, Chiaramonte e Giarratana; nel siracusano, invece, la consegna raggiunge le città di Siracusa, Belvedere, Floridia, Melilli, Augusta, Priolo e Avola.

I punti vendita in cui ritirare la spesa dopo averla precedentemente selezionata sono situati a Ragusa in via Quintino Cautatella e a Siracusa in contrada Targia.

“Passione, innovazione, attenzione al territorio e ai produttori locali sono da anni i punti di forza che rendono Altasfera Sicilia la soluzione ideale per gli acquisti dei professionisti nel settore alimentare”, afferma Concetta Lo Magno, Responsabile Marketing Ergon società consortile a r.l. “Abbiamo scelto di affidarci alla competenza di ReStore per fornire ai nostri clienti un’esperienza digital completa e per rendere concreta la mission di Altasfera Sicilia: interpretare e soddisfare le esigenze dei nostri clienti con una proposta qualificata e al tempo stesso immediata. L’eCommerce rappresenta in questo senso un vantaggio esclusivo che ci consente di raggiungere i nostri clienti in maniera diretta, ampliando il nostro bacino di utenza nelle città in cui è ora attivo il servizio di consegna”.

“Siamo orgogliosi di affiancare Altasfera Sicilia nel percorso di digitalizzazione dei suoi servizi”, dichiara Barbara Labate, CEO di ReStore. “Questa collaborazione ci permette di affinare la nostra capacità di offrire servizi personalizzati ad aziende che valorizzano la produzione locale e il territorio. Il sito web che abbiamo realizzato trasforma la spesa all’ingrosso in un’esperienza digitale a 360° consentendo al nostro partner di offrire un servizio di qualità innovativo in una realtà, quella siciliana, che necessita di accelerare il suo percorso di digitalizzazione”.

Retail Innovations 14: innovare in nome del successo

Cambiare approccio, puntando all’innovazione come driver per il successo. Sono tanti i retailer che hanno adottato questa impostazione.

La Ricerca Retail Innovations 14, presentata da Fabrizio Valente – partner fondatore di Kiki Lab –  e realizzata in partnership con il consorzio internazionale Ebeltoft Group, fa il punto su alcuni casi internazionali, suddivisi in 5 macro aree:

  1. Down – sizing: gli spazi si concentrano.
  2. Up – sizing: più spazio all’experience.
  3. Omni-experience: cresce il numero dei touch point. Oggi non si può più ragionare in termini di canali, multi-canalità, omni-canalità, ma è necessario mettere al centro l’esperienza complessiva di ogni singolo cliente, ovvero l’omniexperience.
  4. Engagement: interagire, emozionare, raccontare. E’ un processo che facilita il successo nel retail e delle innovazioni, perché riesce ad attivare i canali emozionali dei clienti, fino a coinvolgerli in percorsi di co-progettazione.
  5. Smart shopping: negozi veloci, semplici e “liquidi”.E’ il retail ‘intelligente’, furbo, pratico, ma anche elegante e bello, empowered dal digital e dalla cross-canalità.
    [Not a valid template]

Kiki Lab – Ebeltoft Italy, società specializzata nel retail a 360°, opera con attività di consulenza, ricerche e formazione per retailer, real estate e industrie di marca di vari settori, posizionamenti e dimensioni. È l’unico membro italiano del consorzio Ebeltoft Group, che oggi raggruppa 22 società presenti nei 5 continenti, e opera in tutto il mondo.

Fabrizio Valente fondatore e amministratore di Kiki Lab, si occupa di retail e consumi da oltre 30 anni come ricercatore e consulente per aziende italiane ed estere. È frequente speaker su temi legati a retail, innovazione, cambiamento, motivazione dei team in convegni e convention in Italia e all’estero. È presidente della giuria che assegna il premio Innova Retail e membro delle giurie che assegnano i premi del World Retail Congress e di Confcommercio.

CRAI dà l’avvio all’Academy CRAI, dedicata alle nuove generazioni

Il Gruppo CRAI avvia la prima edizione dell’Academy CRAI, un percorso formativo ideato e studiato in vista del cambio generazionale e dello sviluppo della propria rete. La realizzazione, in collaborazione con il Dipartimento di Economia, si avvarrà dei docenti e delle strutture dell’Università degli Studi di Parma.  I 28 iscritti, appartengono sia alle nuove generazioni di imprenditori CRAI che di giovani disoccupati, aspiranti professionisti della Distribuzione.

Il programma dell’Academy è stato strutturato con lezioni teoriche che si alternano continuativamente con una parte sul campo. Gli insegnamenti d’aula approfondiranno quattro macro-aree: il mercato dal punto di vista dell’azienda, del consumatore e dei trend in corso, l’area analitica e commerciale, l’area della gestione operativa del negozio e l’area delle competenze relazionali verso il cliente e verso i collaboratori. Gli stessi temi verranno applicati sul campo con periodi di formazione presso “negozi scuola” selezionati tra punti vendita del gruppo CRAI dove verranno conosciuti ed approfonditi anche tutti gli aspetti principali della gestione del negozio. Non sarà trascurata anche la conoscenza, di alcune sedi dei Centri Distributivi CRAI, per comprendere le dinamiche e i processi che intervengono nelle relazioni tra Sede e Territorio. In aula saranno spesso compresenti docenti dell’Università e responsabili d’area del mondo CRAI.

Sono molto orgoglioso della creazione di questa Academy – afferma Giangiacomo Ibba, Presidente di CRAI Cooperativa – in quanto abbiamo deciso di investire sul capitale umano e soprattutto sui giovani, che sono il motore ed elemento principale della crescita e dell’innovazione”.

Alla fine del percorso formativo ogni studente sarà chiamato a presentare e discutere davanti a una commissione formata da docenti universitari e manager CRAI il Project Work, che consiste nell’elaborazione di un progetto di analisi e messa a fuoco di uno store di successo, evidenziando le azioni per il miglioramento dell’efficienza e dell’efficacia aziendale.

La consegna degli attestati dell’Academy CRAI avverrà alla presenza dei rappresentanti dell’Università degli Studi di Parma e del Management del Gruppo CRAI in occasione di “CRAILANDIA”, la convention annuale che si svolge a giugno e che vede riuniti il management della centrale CRAI, dei Centri Distributivi e della maggior parte degli imprenditori per un totale di circa 1000 persone.

Stiamo investendo ogni anno sempre di più nella formazione a 360° – dichiara Monica Purificato, Direttore H&R e Formazione del Gruppo CRAI – perché la formazione è un acceleratore a disposizione dell’Azienda per migliorare la propria capacità di reagire, innovarsi ed adattarsi al proprio contesto ed alle strategie del gruppo. È una leva competitiva che fa la differenza. Per questo motivo i piani formativi aziendali di CRAI, negli ultimi anni, focalizzano l’attenzione su una metodologia di lavoro nuova che punti a sviluppare percorsi di potenziamento di sistema (figure, ruoli  e organigrammi). Il progetto dell’Academy è espressione di questa esigenza”.

Ai candidati che avranno terminato con successo l’Academy CRAI verrà offerta l’opportunità di essere inseriti all’interno della rete vendita CRAI, con l’obiettivo di consolidare il percorso svolto e introdurre gli aspetti di novità acquisiti.

Il progetto dell’Academy, sostenuto interamente da CRAI Cooperativa e sviluppato dall’area Discipline Economico Aziendale dell’Università degli Studi di Parma, specializzata nella ricerca e nella formazione di canali distributivi, garantirà un percorso professionale di successo a futuri manager nella Distribuzione Moderna grazie alla collaborazione tra accademici e rappresentanti aziendali CRAI, i quali arricchiranno le sessioni con le proprie competenze ed esperienze sul campo.

Piatti Pronti, un mercato ad alto tasso di innovazione. L’indagine di IRI

Quello dei Piatti Pronti refrigerati è uno dei segmenti più dinamici e variabili all’interno dei mercati del Largo Consumo Confezionato, caratterizzato da un alto tasso di innovazione.

Per  approfondire al meglio alcune delle dinamiche del settore abbiamo circoscritto questo studio ai prodotti ricettati, una categoria che  chiude il  2018 sfiorando i 380 milioni di Euro, mantenendo un tasso di crescita importante rispetto al 2017 (+8.3% in termini di fatturato). Il confronto con lo scorso anno, inoltre, conferma la tendenza polarizzatrice di questo mercato, con il Nord Ovest sempre più catalizzatore dei consumi (veicola il 45% delle vendite). Il Sud è ancora l’area di debolezza, fortemente sotto dimensionata rispetto alla media del comparto del Fresco (7.7% vs 15,5%).

E’ però anche giusto sottolineare come il segmento inizi a mostrare piccoli segnali di rallentamento e andamenti contrastanti all’interno dei diversi segmenti.

L’offerta a scaffale

Innanzitutto è bene precisare che le coordinate geografiche fanno la differenza, riflettendosi nettamente negli assortimenti: è infatti il Nord Ovest che traina lo sviluppo del mercato,  propone l’offerta più ampia  (quasi 3 volte quella del Sud) e mostra  le dinamiche migliori.

Limitatamente ai Primi Piatti, anche il Centro e la  Sardegna sostengono lo sviluppo degli assortimenti dei Pronti Freschi.

Altra osservazione da fare è che se inizialmente l’ampliamento assortimentale è stato il principale driver di sviluppo degli scorsi anni, oggi iniziamo ad assistere ai primi sintomi di saturazione di alcune tipologie.

Un esempio lo forniscono i  Secondi Piatti che presentano 1.8 referenze medie a scaffale in meno rispetto allo scorso anno, identificabili marcatamente all’interno di una specifica categoria di prodotti, le alternative vegetali, delle quali approfondiremo più avanti nello studio.

Primi piatti

Come indicato dal servizio informativo di IRI InfoScanCensus®,i Primi Piatti si confermano il segmento che si sta sviluppando più velocemente con un fatturato che ha superato i 190 milioni di euro e una crescita di oltre 20 milioni negli ultimi 12 mesi. Il principale driver restano le Zuppe che rappresentano oramai più della metà dell’assortimento di Primi Piatti Pronti all’interno dei punti di vendita della distribuzione moderna italiana. Queste ultime, che insieme alle Minestre appagano il desiderio dello shopper di seguire un’alimentazione semplice e sana, hanno visto incrementare il fatturato di più di 9 milioni di Euro nell’ultimo anno. In crescita importante anche le Paste al Forno e i Primi Piatti Etnici (per entrambi un incremento del fatturato di oltre 4 milioni) a conferma del fatto nella tavola degli italiani si alternano sempre più frequentemente piatti della tradizione e piatti provenienti da altre culture gastronomiche.

Uno sguardo ai Secondi

E’ il mondo più frammentato e variegato: al suo interno possiamo trovare prodotti come il Vitel Tonnè, che  vive di una tipicità intrinseca e con sole 2 referenze medie a scaffale continua a crescere a doppia cifra superando i 10 milioni di euro nell’anno terminante Febbraio 2019. Ottime performance anche per i prodotti a base di Prosciutto Cotto e di Carne Rossa, parzialmente sostenute da innovazione e aumento dei prezzi medi di vendita. Flette invece – e anche in modo importante – il mondo vegetale che, con un calo complessivo di oltre 10 punti percentuali pesa oggi il 38% del totale Secondi vegetali (era invece a quota 45% nel 2017). Le avvisaglie di saturazione della domanda erano già evidenti nel secondo semestre del 2017 e si sono consolidate nel 2018 con la logica conseguenza di una prima razionalizzazione degli assortimenti “veg” che precedentemente avevano letteralmente invaso i punti di vendita.

Il traino di questa contrazione è il segmento del Burger vegetale che perde quasi 10 milioni di euro. La motivazione alla base di questo calo sembra essere legata a due componenti: in minima parte ad un’inversione di rotta nelle diete degli italiani i quali, secondo il rapporto Eurispes 2018, si dichiarano Vegetariano o Vegani per il 7.1% in leggera flessione rispetto al 2017 (7.6%).

Si modificano però le motivazioni alla base della scelta vegetariana e vegana che sono sempre più legate al benessere della persona, alla salute e alla pura curiosità verso l’innovazione proposta.

Da queste premesse sembra emergere che “essere veg” non è più sufficiente; al contrario è necessario qualcosa in più per convincere lo shopper che, anche nelle alternative vegetali, non intende più rinunciare al gusto.

di

Papà con il carrello: dove, come e quando. L’indagine Adiconsum

Ma i papà sono anche consumatori coscienziosi?

Se lo è chiesto Adiconsum che, in occasione della festa del Papà, ha lanciato su Facebook il sondaggio: “Oltre ad essere un super papà  sei anche un super consumatore?”.

Interessanti i risultati. In primis in quanto è emerso che oggi i papà sono decisamente più sensibili sul tema della spesa.

Sembra infatti che il 57,3% dei papà controlla cosa manca in casa, redige una lista, va a fare la spesa e sceglie i prodotti leggendo le etichette. Da evidenziare anche il fatto che l’8% dei papà sceglie i prodotti con un occhio alla loro sostenibilità, prendendo, ad esempio, in considerazione il packaging riciclabile, ecc..

Le 5 domande
Cinque quesiti a risposta singola, vediamo cosa è emerso

1) Quanti anni hai?

·      un 57,3% ha un’età compresa tra i 55 e i 65 anni

·      un 25,3% tra i 45 e i 54

·      un 14,7% tra i 35 e 44

·      un 2,7% tra i 25 e i 34

 

2) Quando vai a fare la spesa?

·      Il 57,3% controlla cosa manca in casa, fa la lista e va a fare la spesa

·      Il 20% segue le indicazioni della moglie/compagna

·      Il 14,7% effettua gli acquisti basandosi sulle offerte disponibili

·      L’8% va a braccio e compra quello che trova

3) Dove preferisci fare la spesa?

·      Il 54,7% in compagnia della moglie/compagna

·      Il 38,7% da solo

·      Il 6,7% in compagnia

  4) Quale fattore conta quando devi scegliere un prodotto?

·      Il 42,7% l’etichetta

·      Il 33,3% il costo

·      Il 16% la marca

·      L’8% la sua sostenibilità

 
5)  Dove preferisci fare la spesa?

·      Il 77,3% al supermercato

·      Il 12% va al mercato

·      Il 10,7% al minimarket

 

Le Macchine di Leonardo arrivano a Le Terrazze di La Spezia

Le Macchine di Leonardo arrivano a Le Terrazze di La Spezia: dal 23 marzo al 14 aprile 2019, infatti, nel Centro Commerciale è in programma la grande mostra in onore del genio vinciano. L’evento coinvolgerà tutti i visitatori del centro, proprio in occasione del cinquecentenario dalla morte del grande inventore, avvenuta nel Castello di Amboise in Francia il 2 maggio 1519.

All’interno delle aree dedicate, sarà possibile apprendere tutti i segreti delle Macchine di Leonardo grazie all’esposizione dei suoi prototipi e a una serie di dettagliati pannelli informativi. La mostra, aperta a tutti gratuitamente, negli orari di apertura del centro, è suddivisa in vari settori con focus tematici differenti nelle gallerie del centro commerciale.

Le sezioni della mostra

Al piano Zero si parte con la visione della Guerra del grande scienziato, osservando i suoi prototipi di Cannone, Mitragliatrice, Carro falciante e Catapulta; e dell’Idraulica, con il Doppio scafo e la Vite d’Archimede. Segue il settore Architettura e Volo, con diversi modellini esposti quali la Gru, il Sollevamento colonne, il Sollevamento oggetti lunghi e l’Anemometro.

Al primo piano il percorso prosegue con la suggestiva experience del Cinema 10D, grazie al quale i visitatori potranno esplorare le invenzioni di Leonardo attraverso un’esperienza multisensoriale unica. Nelle gallerie i modellini all’avanguardia delle macchine interattive del grande inventore: il Cric, l’Ingranaggio Elicoidale, il Martello a camme, il Meccanismo autobloccante, la Molla, il Volano. Sempre al Piano 1 troveranno la prima Bicicletta e i modellini di alcune delle altre futuristiche macchine interattive: la Calandra, la Carrucola, la Catena, il Cuscinetto a sfera, l’Ala battente.

Completa il quadro un grande PROGETTO DI DIDATTICA integralmente dedicato ai bambini, con visite guidate ad hoc per gli Istituti Scolastici del territorio e un servizio navetta gratuito. Un vero e proprio evento di edutainment, con visita guidata di circa 60 minuti in cui impareranno a conoscere le opere di Leonardo. I bambini saranno coinvolti in una vera e propria vestizione, con divise a tema medievale e si trasformeranno in Piccoli Geni pronti per partire… alla scoperta delle Macchine di Leonardo! Al termine della visita a tutti i partecipanti verrà consegnato il Diploma Personalizzato con l’“Attestato di Genio”.

 

Amazon bypassa la pesatura del prodotto e punta sugli standard

Le innovazioni più impattanti, molto spesso, hanno una veste molto modesta e inapparente. Così, accade che chi ci chiede quale sia quella più rilevante osservata recentemente nel settore grocery statunitense resti stupito nel sentirci dire: le Price Look Up (PLU) applicate, in modo sempre più sistematico, dalla distribuzione americana.

Dietro le etichette adesive incollate alla frutta e a molte verdure si cela, infatti, una lenta (ma non tanto), inesorabile pressione su quelle filiere per omologare quei prodotti sfusi e deperibili a quelli industriali confezionati. Attaccare un’etichetta ad una patata può sembrare un fatto piuttosto banale. Al contrario, la sua portata sarà devastante per molti comparti agricoli che oggi sono chiamati dall’apertura dei mercati internazionali a confrontarsi su un piano di efficienza oltremodo sfidante e selettivo.

Se i retailer classici sembrano ancora non fare un uso sistematico ed intensivo di questo metodo di riconoscimento della merce codificato da GS1 International, esiste un player: Amazon Fresh Pick-Up, che sta sperimentando un sistema di vendita online (stavolta è proprio il caso di dirlo!) davvero rivoluzionario. 

L’insignificante punto di vendita di Sodo, il quartiere di Seattle che lo ospita, ha un compito: condurre stress-test sull’efficienza logistica del sistema Amazon per rispondere, ora, in soli 15 minuti  e, in futuro, in 5, alle richieste di ortofrutta della clientela, via smart-phone. Sebbene si ignori cosa accada dietro il varco tra il punto di delivery e il retrostante magazzino, una cosa è deduttivamente chiara: non si configura, in alcun modo, la pesatura  del prodotto. Pertanto, ogni limone, ogni cipolla, ogni patata, devono essere unità merceologiche perfettamente identiche, seriali come dimensione e qualità.

Affinché tutto ciò accada occorre, dunque, che le filiere che portano il prodotto dal campo al magazzino siano attrezzate per calibrare e selezionare ogni pezzo destinato al cliente online di Amazon, il quale, assunto importantissimo, rinuncia ad affidarsi alla propria sensorialità, manifestando una cruciale, delicatissima fiducia nell’insegna. Eccoci, allora, al primo punto: se nel supermercato classico la responsabilità della scelta è in parte del cliente, nella vendita online la soddisfazione del cliente dipende totalmente dal venditore che esibisce ortofrutta in un “catalogo” digitale.

Amazon, pertanto, richiederà, mano a mano che il sistema verrà ampliato, il massimo rigore da parte dei suoi fornitori che (negli USA su scala crescente) saranno in dovere di mantenere una qualità il più possibile standardizzata, oltre ovviamente a selezionare come peso, morfologia ed estetica  di ciò che hanno coltivato.

Linee robotizzate e spettro-fotometria

Tutto questo è e sarà reso possibile dall’applicazione di tecnologie già disponibili anche in Italia. Oltre alle linee robotizzate che selezionano per peso, dimensione e colore i frutti e le verdure (non in foglie) l’uso della spettro-fotometria per la determinazione non-distruttiva degli usuali parametri di PH, Brix, maturazione e finanche dei contenuti fito-nutrizionali (decisamente più complessa!) permette di porre la qualità garantita entro bande più o meno ristrette. Ciò consentirà ad Amazon di attenuare l’enorme problema dei complaint su queste merceologie. Per inciso, Amagi assieme al Dipartimento di Scienze Agrarie e Ambientali dell’Università degli Studi di Milano ha condotto una riuscita sperimentazione spettro-fotometrica guidata dall’ing. Riccardo Guidetti, su pomodori e carote, sperimentazione caduta, però, nell’assoluta indifferenza delle catene della distribuzione italiana.

Il progetto di Amazon avrà, quindi, come “conditio sine qua non” l’utilizzo delle PLU, apposte come richiesto, dai suoi fornitori. Va ricordato che, tra le altre informazioni, vi sono quelle importanti relative al metodo di coltivazione.  1) Se la PLU ha 4 cifre, ciò significa che il prodotto è stato coltivato convenzionalmente o “tradizionalmente” con l’uso di fitofarmaci; 2) Con 5 numeri che iniziano per “8”, significa che il frutto è OGM; 3) Se compare il “9”, il prodotto deriva da  coltivazione biologica.

Questi prerequisiti, aggiunti alle caratteristiche specifiche della partita messa in vendita, consentono oggi ad Amazon di raccontare una storia, sintetizzata nelle foto che seguono, ovvero la provenienza (enfatizzando l’eventuale Km-Zero), il tipo di coltivazione, eventualmente il cultivar e, progressivamente nel tempo,  ogni altro tipo di informazione utile a guidare il cliente: la stagionalità, l’ANDI Score, i gradi Brix, ecc.

 

 

 

 

Si noti, peraltro, un particolare del sito di Amazon: cioè, la cronologia degli acquisti pregressi, consentita ovviamente dalla vendita personalizzata implicita nell’online.

Quale potrà essere, allora, la potenza di questi dati ai fini della promozionalità one-to-one di questi prodotti deperibili? Basti pensare alle incentivazioni per gestire specifici canvass, in epoca di alta stagionalità, liquidando profittevolmente gli eventuali surplus di produzione. La dimensione di questo nuovo business è, in proiezione, davvero impressionante. Se si parte dal dato di circa 500 miliardi di dollari spesi annualmente per l’ortofrutta, da 126 milioni di famiglie americane, ogni quota di mercato conquistata con una vendita online ben strutturata risulta indubbiamente molto interessante. Difficile, però, che altre realtà riescano a recuperare il gap progressivo che l’ipermodernità informatica e logistica del gigante di Seattle sta ampliando di giorno in giorno!

di Amagi (Tirelli Associati)

Pam local: un nuovo store nel centro storico di Orvieto

Pam local, l’innovativo format di spesa ideato dal Gruppo Pam, inaugura il suo secondo punto vendita a Orvieto.

Il nuovo Pam local, che osserverà l’orario prolungato, 7/7, fino alle 21, sarà, ancora una volta, gestito in franchising confermando così il crescente interesse degli imprenditori nell’offrire ai cittadini un servizio di qualità e allo stesso tempo conveniente.

Tutti i Pam local, infatti, nascono per offrire ai Clienti un ricco assortimento studiato in base alle esigenze e alle tendenze di mercato. Dalle pratiche monoporzioni per chi ha un occhio di riguardo non solo al risparmio economico ma anche alla riduzione degli sprechi, alla vasta offerta di sfiziosi piatti pronti per chi è sempre di corsa, fino alle centinaia di prodotti free from o integrali, alle referenze con pochi grassi, all’ampia proposta di articoli bio, veg&veg ed etnici, oltre che alla selezione di eccellenze DOP e IGP, provenienti da fornitori locali e appositamente segnalate come “prodotti del territorio”.

L’impegno di Pam local, al fine di garantire ai suoi Clienti un risparmio quotidiano, rimane il “Prezzo Promessa” che assicura prezzi bassi tutto l’anno su una selezione di prodotti di uso corrente. Grazie ai “Menu facili e veloci” invece, i Clienti potranno acquistare tutto il necessario per preparare ricette facili e gustose a prezzi sempre convenienti.

Per ridurre il tempo in cassa, invece, i Clienti potranno usufruire dei più moderni metodi di pagamento elettronici, come Satispay e Apple Pay. Inoltre, se lo desiderano, potranno scegliere di farsi recapitare la spesa comodamente a casa grazie al servizio di consegna a domicilio.

 “Pam local è un format vincente perché è in grado di offrire una soluzione per ogni esigenza di spesa quotidiana.” Dichiara Lorenzo Seccafien, Direttore Vendite Pam Franchising. “Abbiamo riscontrato più volte l’apprezzamento dei nostri clienti e l’interesse degli imprenditori: i primi perché in pochi metri quadri possono trovare facilmente tutto ciò di cui hanno bisogno, i secondi perché riconoscono in Pam local il partner ideale per il loro business.”

BrandContent

Fotogallery

Il database online della Business Community italiana

Cerca con whoswho.it

Diritto alimentare