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Kids & Toys: sempre forti i negozi fisici. Ma tanti acquisti sono online

Foto di cocoparisienne da Pixabay

Kids & Toys: dove va il mercato oggi? E come si comportano i suoi vari attori (bambini, genitori, produttori e rivenditori?). Questa la domanda di partenza che jha informato la ricerca dell’Osservatorio Kids & Toys della School of Management del Politecnico di Milano*. Ne è emerso che in fase di ricerca il 44% dei genitori si fa ancora consigliare da amici e parenti, mentre il 34% cerca qualche dritta su forum e social network e il 22% si farebbe volentieri dare una mano da uno “smart shopping assistant” (un bisogno che ad oggi non ha ancora trovato una risposta reale).

Gli acquisti

Nella fase di acquisto vero e proprio, il 60% dei genitori acquista online con lo smartphone, il 27% in negozio, l’8% prenota online e compra in negozio e il 5% prenota in negozio e compra online.

Come rispondono le aziende

Dall’analisi degli store è stato rilevato che il 59% di questi consente solo di acquistare in store, per il 39% è possibile comprare online e ricevere a casa, per il 29% è possibile comprare online e ritirare in store, il 22% comprare in store e ricevere a casa e per il 12% la possibilità di vedere il prodotto in negozio e comprarlo online. Emerge inoltre che il 37% degli store ha fruizione libera, il 51% ha percorsi combinati a una gestione libera dell’esperienza e solo il 12% ha un percorso obbligato. All’interno degli store il 44% non prevede attività mentre per il 56% di quelle che le prevedono sono di vario tipo: testing di prodotto 28%, gioco 32%, workshop e laboratori 22%, lettura animata 26%, relax e svago 4%.

 

 

Le aziende sul web

 

 

Dall’analisi sulle imprese, si rileva che la grande maggioranza ha un sito web e almeno una pagina social che consente di cercare informazioni sui prodotti e sull’azienda (97%) o di consultare il catalogo (83%). Dall’analisi delle piattaforme eCommerce dedicate emerge che il 76% del campione ha descrizioni di prodotti non solo di tipo tecnico e il 71% presenta anche informazioni su contesti d’uso, sfera emozionale, soluzioni a problemi specifici ecc. Riguardo ai servizi offerti, il 29% ha blog di approfondimento tematico, il 47% ha pagine di approfondimento sui brand, il 53% ha sistemi di raccolta feedback e recensioni e l’82% ha showcase virtuali dedicati a promo e novità. L’88% delle piattaforme offre la possibilità di creare una sezione personale e il 6% obbliga l’utente a farlo. L’area personale offre servizi di realtà aumentata (6%), chat e chatbot (41%), notizie e informazioni aggiuntive (47%), banner personalizzati (53%) e una selezione di prodotti personalizzata (77%). Oltre a una ricerca tradizionale per categoria e per keyword, il 59% delle piattaforme offre la possibilità di una ricerca per interessi, stili di vita e trend. Dall’analisi dei 68 migliori retail shop e bookshop a livello internazionale focalizzati in ambito Kids & Toys, infine, emerge che i contenuti della comunicazione in store puntano su aspetti emozionali del prodotto (51%), su aspetti di marketing (25%) e solo in ultimo su aspetti tecnici (24%). Solo il 7% ha dispositivi digitali in store a supporto della comunicazione. Il 91% ha un sito web, solo il 69% ha social network dedicati, solo il 19% ha mailing list, il 6% ha un’App.

Lo store fisico

 

Le aziende del settore sono ancora molto polarizzate sull’utilizzo di canali di vendita di tipo fisico, con particolare riferimento ai retailer fisici specializzati (80% dei rispondenti), alla Grande Distribuzione Organizzata (nel 63% dei casi) e alla distribuzione indiretta mediante grossisti e distributori (63%). Emerge comunque che le aziende stanno utilizzando o cominciando a sperimentare anche l’eCommerce: il 67% del campione possiede una piattaforma di eCommerce proprietaria, mentre solo nel 27% dei casi non è ancora presente e non si prevede nemmeno uno sviluppo futuro. Le aziende si affidano sempre di più a piattaforme di terze parti quali marketplace (83%), siti di retailer specializzati (63%), siti delle GDO (40%); nel 33% dei casi ci si appoggia anche ai siti di vendite private, soprattutto per sfruttare la possibilità di vendere collezioni passate e/o stock di magazzino.

Il fatturato delle aziende del campione derivante dai canali digitali (siti eCommerce proprietari e di terze parti) è però ancora limitato. Nel 59% dei casi, l’incidenza è inferiore al 10% sul totale, mentre nel 41% è compresa tra il 10% e il 33%.

La comunicazione

In controtendenza con questa progressiva digitalizzazione degli acquirenti, si colloca invece il mondo delle aziende, come dimostra il fatto che solo il 10% delle aziende stanzia oltre il 50% dei suoi investimenti in advertising online, mentre in prevalenza  la pubblicità è ancora fortemente legata alla TV: nel 39% dei casi, gli investimenti pubblicitari riservati alla TV sono superiori all’80% della spesa complessiva in pubblicità.

Limitando il campo alla pubblicità on line, quali sono i canali privilegiati?

“Tra quelli più utilizzati- spiega Chiara Sgarbossa, Senior Advisor dell’Osservatorio Kids & Toys – il Social Advertising è quello più sperimentato (93%), seguito dal Display Advertising (63%), meno frequenti le Newsletter o le DEM (Direct Email Marketing) a contatti di terze parti (40%).  Nel 2018 il 60% delle aziende ha investito nella creazione di video o branded content; interessante in questo settore anche il ricorso ad attività con Influencer/YouTuber, sperimentati dall’82% del campione. Tra i principali obiettivi che hanno spinto le aziende del campione ad attivare una pagina social, troviamo la possibilità di contribuire alla maggior visibilità del proprio brand (73%), di creare una community online che possa confrontarsi sul brand (67%) e di generare contatti interessanti (63%)”.

L’offerta di giocattoli che combinano analogico e digitale

Negli store è presente un mix di prodotti con prevalenza di giocattoli (96%), libri ed editoria (81%), abbigliamento (37%), Hi-tech (25%), merchandising personalizzato (19%), alimentari (12%) e videogame (10%). Anche per le piattaforme eCommerce l’82% presenta diverse categorie di prodotti (arredo e complementi, abbigliamento, accessori, elettronica, libri ecc.) mentre solo il 18% è specializzato sul giocattolo.

 Ancora poco presenti in Italia gli elementi più innovativi quali la Realtà Aumentata (36%) e Realtà Virtuale (18%), mentre il QR Code risulta lo strumento più diffuso, già utilizzato nel 75% del campione. Nonostante sia difficile tracciarne l’utilizzo, il QR Code è spesso inserito sulle confezioni dei giocattoli per rimandare al sito, al catalogo, alle istruzioni dei giocattoli stessi o alle App. “Proprio sul tema delle App, è interessante notare che oltre l’80% delle aziende che hanno sviluppato una App (50% del campione) ha previsto la possibilità per l’utente di giocare”, afferma Jessica Pluchino, Direttore dell’Osservatorio Kids & Toys “Coerentemente, l’obiettivo principale per cui sono sviluppate le App è quello di coinvolgere maggiormente il cliente (73%), mentre risulta meno rilevante l’obiettivo legato alla maggiore fidelizzazione del cliente all’azienda o alla property (27%)”.

Cosa vogliono i bambini

Le tipologie di giocattoli progettate e desiderate sono state: robot 40%, Internet of Toy 18%, animali 16%, macchinine/treni 14%, animale fantastico 5%, peluche 4%, aeroplano – elicottero 4%. È stato anche chiesto ai bambini di definirne le qualità materico-emozionali e le funzionalità: il dato che emerge è quello di una dissonanza tra desiderata dei bambini e ciò che oggi le imprese stanno lanciando come prodotti innovativi.

 

*L’edizione 2018/2019 dell’Osservatorio Kids & Toys è stata realizzata in collaborazione con Italtrike, Gedis Group, The Walt Disney Company; Grandi Giochi, Grani & Partners; con il patrocinio di Assogiocattoli.

Carrefour Express self-service: intervista con John Agostini

Carrefour Italia ha aperto a Milano (in Largo Augusto 7) un nuovo punto vendita a insegna Express tutto self service. Ce lo racconta John Agostini, Direttore Prossimità del Gruppo.

In una realtà improntata al self sevice, qual è il ruolo del personale?

Ancora e sempre  fondamentale per  supportare il cliente nell’esperienza d’acquisto.

Quali i metodi di pagamento implementati?

Al momento  sono accettati tutti i pagamenti tradizionali ed ovviamente elettronici, cosi come apple pay. Stiamo lavorando per introdurre metodi di pagamento che velocizzino ulteriormente l’esperienza d’acquisto. 

Bacino d’utenza: come è composto?

La scelta del format self service è stata implementata per venire incontro al forte flusso e alla tipologia di clientela, in prevalenza professionisti degli uffici del centro e turisti.

[Not a valid template]Replicabilità del format: è prevista?

Sì, prevediamo di implementare e sviluppare il format, che è in costante evoluzione per soddisfare le esigenze di un consumatore alla ricerca di soluzioni pasto take away e veloci, soprattutto nelle aree urbane.

Qual è la location ideale per il format self service?

La location ideale consiste in un’area urbana di forte flusso che risponda all’esigenze di lavoratori, turisti e residenti.

Per ovvi motivi di praticità prevale il peso imposto: per la scelta del packaging è stata adottata una politica virtuosa in termini ambientali?

Stiamo lavorando per migliorare ulteriormente la sostenibilità del packaging dei prodotti.

 Quali i principi di Act for food implementati nel pdv?

I principi di Act for Food sono implementati grazie ad una proposta incentrata sull’attenzione per il territorio, le filiere qualità, il biologico e la ristorazione. Il cuore del punto vendita è il reparto dei freschissimi, con pasti pronti, prodotti delle linee Carrefour Bio e Terre d’Italia.

Food, sempre più fashion e di design. I 10 ristoranti più trendy

Il cibo è ormai diventato sinonimo di fashion e design. Lo conferma una ricerca pubblicata sul portale britannico The Independent, secondo cui oltre il 40% dei millennial ha ammesso di ritenere l’estetica della tavola come il requisito fondamentale per la scelta di un locale.

E questo può incidere sul business. Tanto più che – come racconta uno studio americano pubblicato su Business Insider – il 99% degli appartenenti alla Generazione Z e dei nativi digitali sceglie il mondo dei social e delle recensioni come uniche fonti attendibili.

Non è un caso, infatti, che su Instagram l’hashtag #FoodDesign compaia oltre 350mila volte: si tratta dunque di un vero e proprio trend. È quanto emerge da uno studio condotto in occasione della Milano Design Week da Espresso Communication su testate internazionali dedicate a lifestyle, attualità e tendenze, coinvolgendo inoltre un panel di esperti di food design e dello stile a tavola, per Vitavigor, storico marchio milanese di grissini che ha recentemente realizzato un nuovo packaging di grissini fashion ed esclusivo che si contraddistingue per la scelta estetica delle righe.

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E l’importanza dell’estetica di un locale e del modo di servire un piatto è confermata anche dai maggiori esperti del settore: “Sono da sempre una fanatica dell’estetica in generale e credo che l’unione di tutti i sensi aiuti a vivere appieno un’esperienza, e quindi memorizzarla nel tempo” – spiega Ilaria Forlani, pastry chef premiata nel 2017 ai Lux Food Drinks Awards Uk di Londra.

Pensiero condiviso anche da Francesca Zampollo, fondatrice della Online School of Food Design, ricercatrice e consulente in Food Design Thinking: “La filosofia del Food Design Thinking aiuta a sorpassare il concetto di tavola e di piatto verso l’esperienza del cibo nella sua totalità, dove il sapore diventa coerente con luci e musica.”. 

Mangiare è ormai diventato un atto esperienziale che mette in moto tutti i sensi, non solo quello del gusto: “Quando si mangia non si compie un atto puramente necessario, ma si vive un’esperienza che rimarrà per sempre nei nostri ricordi” – afferma Ilaria Innocenti, designer e art director emiliana che nel 2010 ha fondato Ilaria.I

Mapic ITALY: si attendono oltre 2000 partecipanti, provenienti da 50 Paesi

Conto alla rovescia  per la quarta edizione di Mapic ITALY per cui si prevedono numeri in crescita rispetto allo scorso anno.
Infatti sono attesi a Milano oltre 2 000 partecipanti di provenienza da oltre 50 Paesi, tra cui oltre 500 retailer nazionali e internazionali.
Tra i key player del settore vi saranno JLL, CBRE, Cushman & Wakefield, Ceetrus, Grandi Stazioni Retail, Savills, Ece, Eurocommercial, IGD, Svicom, Sonae Sierra, Klépierre, solo per citarne alcuni. Tra le novità BNP Paribas, Pradera, SCC Italia ma anche retailers quali Kuwait Petroleum Italia (Q8), alla ricerca di nuove partnership con brand Food&Beverage e che presenterà in anteprima “Q8 Green Island” il nuovo concept di stazione di servizio rivolto ai centri commerciali e Anytime Fitness
Il programma di conferenze si svilupperà in due giornate, nel corso delle quali verranno toccati alcuni dei temi più attuali del mercato. Nella prima giornata si analizzeranno la convergenza tra online e offline e le sfide che il retail deve affrontare nell’era digitale. La seconda giornata si aprirà con la tavola rotonda organizzata dal CNCC che analizzerà la situazione attuale e le prospettive del mercato immobiliare commerciale italiano, attraverso il contributo dei dati di mercato più recenti forniti da JLL, Cushman & Wakefield e CBRE.
La giornata proseguirà poi con una sessione dedicata ad una panoramica internazionale e lo stato dell’arte in Italia dell’industria dell’entertainment. Il programma ufficiale di Mapic ITALY si concluderà con la cerimonia del “Foodservice Award Italy 2019” organizzata da Retail & Food partners di Mapic Italy, e Mapic Food che si terrà presso lo stadio San Siro di Milano, nel corso della quale verranno premiate le migliori catene di ristorazione attive in Italia. La quarta edizione di Mapic ITALY si svolgerà in concomitanza della seconda edizione di Mapic FOOD, evento internazionale organizzato da Reed Midem che per la prima volta quest’anno sarà tra gli appuntamenti della Milano Food City 2019, in concomitanza con eventi come Seeds&Chips e TUTTOFOOD.

Lo stand di BEFeD nell’edizione Mapic FOOD 2018

Sarà il celebre chef Claus Meyer, imprenditore gastronomico e co-fondatore del ristorante Noma  2 stelle Michelin ed eletto per quattro volte “best restaurant in the world”, a tenere quest’anno il discorso d’apertura di Mapic FOOD, il prossimo 8 maggio a mezzogiorno. Per Mapic FOOD sono attesi a Milano oltre 400 rappresentati di brand della ristorazione commerciale trai i quali i principali brand italiani Cigierre, Cir Food, Cibiamo, Cioccolati Italiani, Rinaldini, Illy solo per citarne alcuni, ma anche brand internazionali in forte espansione come Casual Dining Group e Chicken Cottage (UK), Darden Restaurants (USA) Paulaner, Nordsee, Dean&David, L’Osteria (GER), Avocado Show (NED), La Croissanterie, Planet Sushi e O’Tacos (FRA). Il programma di conferenze ed eventi di Mapic FOOD sarà sviluppato intorno al tema centrale “Food: aggregatore sociale nell’era digitale” e metterà l’accento sull’impatto che la presenza dei nuovi concept food determina all’interno delle tradizionali destinazioni dello shopping trasformandole in luoghi di socializzazione ed esperienza. Il programma di questa seconda edizione inizierà il 7 maggio con il “Food Retail Tour”. Un concept inedito che prevederà un percorso attraverso Milano, alla scoperta dei luoghi e delle destinazioni “Food & beverage” più autentiche ma anche più rivoluzionarie. Grande attesa anche per la conferenza dal titolo “Caffè: la corsa al nuovo oro nero” l’8 maggio alle ore 10., durante la quale verrà analizzato il fenomeno dell’esplosione dei concept di caffetteria.
Mapic FOOD dedicherà poi ampio spazio al fenomeno delle dark kitchen e al food delivery.

 

 

Post-digitale: i 5 trend della nuova era raccontati da Accenture

Post-digitale: è iniziata una nuova era cui le aziende dovranno adeguarsi, cogliendo nuove opportunità per offrire realtà ed esperienze personalizzate.

Purché, però, si mostrino affidabili, responsabili e sicure.

Ecco quanto emerge dall’Accenture Technology Vision 2019, il report annuale di Accenture che individua i principali trend tecnologici che ridefiniranno il business nell’arco dei prossimi tre anni.

Secondo il report di quest’anno, “The Post-Digital Era is Upon UsAre You Ready for What’s Next?”, le aziende si trovano a un punto di svolta. Le tecnologie digitali permettono di comprendere i clienti in maniera più approfondita, di utilizzare più canali per raggiungere i consumatori e di espandere gli ecosistemi con nuovi potenziali partner.

Per le aziende dell’era post-digitale l’innovazione consiste nel capire come plasmare il mondo intorno alle persone e scegliere il momento giusto per offrire prodotti e servizi. Le organizzazioni stanno muovendo i primi passi in un contesto che si adatta a ogni circostanza, dove i prodotti, i servizi e persino l’ambiente circostante sono personalizzati e dove le aziende si rivolgono all’individuo in molteplici momenti della sua vita e del suo lavoro, plasmando la sua realtà.

La Technology Vision identifica cinque trend tecnologici emergenti a cui le aziende che vogliono rimanere competitive dovranno fare riferimento:

  • DARQ Power: comprendere il DNA delle tecnologie DARQ. Le tecnologie di distributed ledger, intelligenza artificiale, realtà estesa e quantum computing (distributed ledgers, artificial intelligence, extended reality and quantum computing, DARQ) sono catalizzatori per il cambiamento che offrono nuove straordinarie possibilità e consentono alle aziende di reinventare interi settori. Alla richiesta di indicare quali di queste tecnologie influiranno maggiormente sulla loro organizzazione nei prossimi tre anni, il 41% dei dirigenti intervistati ha collocato al primo posto l’IA — più del doppio rispetto agli intervistati che hanno indicato qualsiasi altra tecnologia DARQ.
  • Get to Know Me: identificare l’unicità dei consumatori e cogliere nuove opportunità. Le interazioni mediate dalla tecnologia stanno generando un’identità tecnologica in espansione per ogni consumatore. Questa base “viva” di conoscenza sarà fondamentale per comprendere la prossima generazione di consumatori e per offrire relazioni ricche, individualizzate e basate sull’esperienza. Più di quattro intervistati su cinque (83%) hanno dichiarato che i dati demografici digitali offrono alle loro organizzazioni un nuovo modo di individuare le opportunità di mercato in risposta ai bisogni non soddisfatti dei clienti.
  • Human+ Worker: trasformare l’ambiente di lavoro e valorizzare le persone. Con l’utilizzo della tecnologia i lavoratori stanno acquisendo nuove competenze ed esperienze, ampliando le loro capacità. A man a mano che la forza lavoro diventa “human+”, le aziende dell’era post-digitale devono abilitare e sostenere nuove modalità di lavoro. Oltre i due terzi (71%) dei dirigenti intervistati ritengono che i dipendenti della loro azienda siano più maturi dal punto di vista digitale rispetto all’azienda stessa e che si trovino quindi costretti ad aspettare che quest’ultima si metta al passo.
  • Secure Us to Secure Me: le imprese non sono vittime, ma vettori. Le attività di business dipendono sempre di più dagli ecosistemi in cui le imprese operano. La crescente interconnessione fra molteplici soggetti aumenta però l’esposizione delle organizzazioni ai rischi. Le aziende devono riconoscere alla sicurezza un ruolo fondamentale nel momento in cui instaurano collaborazioni per fornire i migliori prodotti, servizi ed esperienze. Solo il 29% degli intervistati si è dichiarato certo che i propri partner di ecosistema si impegnino diligentemente a essere conformi e resilienti in materia di sicurezza.
  • MyMarkets: soddisfare le esigenze dei consumatori in tempo reale. La tecnologia sta creando un mondo di esperienze fortemente personalizzate e disponibili on demand, dove ogni singolo momento rappresenta un’opportunità, un mercato momentaneo. Le aziende devono reinventare la loro struttura organizzativa per individuare e cogliere queste opportunità. Sei intervistati su sette (85%) hanno dichiarato che la capacità di integrare personalizzazione e disponibilità in tempo reale di beni e servizi rappresenterà un nuovo importante vantaggio competitivo.

Esempi dal mondo

Zozotown, la più grande società giapponese di e-commerce, punta sulle sue tute Zozosuit in spandex che si collegano all’app Zozotown per prendere le misure esatte dei clienti, i capi personalizzati della collezione arrivano in soli 10 giorni.

Lo statunitense Sam’s Club ha sviluppato un’applicazione che utilizza il machine learning e i dati sui precedenti acquisti per compilare automaticamente le liste della spesa dei suoi clienti; l’azienda prevede di aggiungere una funzione di navigazione che mostri i percorsi migliori, all’interno del negozio, per raggiungere ogni articolo sulla lista.

Il gigante cinese dell’e-commerce JD.com con la sua piattaforma “Toplife” supporta i venditori terzi che mettono in vendita i propri prodotti su JD creando negozi personalizzati e fornendo accesso alla sua catena di distribuzione con consegna tramite robot e droni all’avanguardia.

Metodologia

La Technology Vision di Accenture è redatta annualmente dagli Accenture Labs e da Accenture Research. Per il rapporto 2019, il processo di ricerca ha incluso la raccolta di contributi da parte del Technology Vision External Advisory Board. Inoltre, il team di Technology Vision ha condotto interviste con luminari della tecnologia ed esperti del settore, nonché con quasi 100 membri della leadership Accenture. Parallelamente, Accenture Research ha condotto un sondaggio online globale tra 6.672 manager di business e IT: gli intervistati sono stati dirigenti di alto livello e direttori di aziende in 27 paesi e 20 settori industriali, la maggior parte delle quali ha un fatturato annuo superiore a 6 miliardi di dollari.

Carrefour apre un nuovo Express tutto self service

Carrefour Italia apre a Milano (in Largo Augusto 7) un nuovo punto vendita a insegna Express tutto self service, su due piani e con una proposta incentrata su valori come il territorio, le filiere qualità, il biologico e la ristorazione.

La scelta del format self service è stata implementata per venire incontro al forte flusso e alla tipologia di clientela, in prevalenza professionisti degli uffici del centro e turisti. Cuore del punto vendita, il reparto dei freschissimi, con pasti pronti, prodotti delle linee Carrefour Bio e Terre d’Italia.

Con una superficie di 204 mq disposti su due livelli, il punto vendita conta 5.000 referenze, 3.000 di scatolame e 2.000 di prodotti freschi. Il punto vendita semplifica l’esperienza d’acquisto e risponde alle esigenze dei consumatori offrendo i servizi di lavanderia, consegna a domicilio, ricariche telefoniche e pagamento dei bollettini postali.

Questi e molti altri i principi fondamentali di Act for Food, implementati nel nuovo punto vendita Carrefour Express, secondo la strategia di azioni concrete, comunicata anche a livello visivo all’interno di tutta l’aria di vendita.

 

Un Trono in Duomo per festeggiare la stagione finale del Trono di Spade

In concomitanza con l’arrivo della stagione finale de Il Trono di Spade, il trono della serie TV da record arriva nel Mondadori Megastore di Piazza Duomo a Milano. Un’esclusiva per l’Italia realizzata in collaborazione con Sky Atlantic e NOW TV, che metterà a disposizione dei fan una riproduzione fedele e a grandezza naturale del trono della serie nel corso di tre photo-shooting venerdì 5 aprile (dalle ore 17 alle ore 19), sabato 6 aprile (dalle ore 10 alle ore 14) e domenica 7 aprile (dalle ore 15 alle ore 19).

L’evento speciale apre il ciclo Fantastic Store. A partire da questo mese le librerie Mondadori delle maggiori città italiane ospiteranno una serie di incontri, prodotti in anteprima e curiosità dedicate al mondo del fantastico a 360°: fantasy, fumetti, animazione, supereroi, fantascienza e serie tv.

Inoltre il flagship store di piazza Duomo arricchirà la propria offerta con un temporary shop con le ultime novità dedicate a Il Trono di Spade e non solo: libri, film, gadget, abbigliamento da collezione, giochi da tavolo, come il puzzle realizzato in esclusiva per Mondadori Store, e tanto altro.

L’attesissima stagione finale de Il Trono di Spade arriverà in Italia in contemporanea con gli Stati Uniti il 15 aprile alle 3.00 in esclusiva su Sky Atlantic, trasmessa in streaming su NOW TV. Nei principali store Mondadori è disponibile NOW TV Smart Stick, il dispositivo che permette di vedere tutti gli episodi de Il Trono di Spade sulla tua TV di casa. 

 

Elettronica di consumo: sono italiani gli e-shop più “risparmiosi”

Ok, il prezzo è giusto. Stavolta è il cliente a dirlo, stabilendo in anticipo quanto è disposto a pagare un prodotto.

Monitorando tali intenzioni di acquisto  tramite la specifica funzionalità “Prezzo ideale”, Idealo, portale internazionale leader in Europa nella comparazione prezzi, ha infatti individuato non solo quali siano le categorie e i prodotti che interessano maggiormente i consumatori digitali, ma anche quale sia la percentuale media di risparmio desiderata.

Innanzitutto: quali sono le categorie di prodotti maggiormente coinvolte in Italia?

Si spazia parecchio dalla tecnologia ai grandi elettrodomestici per la casa, dall’abbigliamento alle console di gioco. Nel dettaglio, i prodotti per i quali gli e-consumer italiani hanno attivato la funzione “prezzo ideale” sono:

  • Apple Airpods
  • Apple iPhone X
  • Samsung Galaxy S8
  • Huawei P20 Pro
  • Huawei P20 Lite
  • Sony PlayStation 4 (PS4) Pro
  • Huawei Mate Pro 10
  • Apple iPhone 7
  • Apple iPhone 8
  • Nintendo Switch

Interessante notare come tra questi 10 prodotti vi siano device Apple, Samsung e Huawei, ossia tre tra i brand che guidano il mercato italiano – ma non solo – degli smartphone.

Ma dove vorrebbero risparmiare di più gli italiani?

Il prodotto ritenuto in assoluto troppo caro e su cui i nostri connazionali chiedono un risparmio del 17,7%, sono le cuffie, seguite dai televisori (su cui si auspica un -17%), aspirapolveri (-15,5%), sneakers (-15,4%), console di gioco (-14,9%), orologi sportivi (-14,7%), frigoriferi (-14,3%), tablet (-13,4%), smartphone (-13,0%), e obiettivi fotografici (-12,9%). 

Chi propone le offerte più convenienti?

Sulla base dei dati di idealo, il 33,2% dei  prodotti più vantaggiosi appartiene ad Amazon (9,6%) e ad Amazon Marketplace (23,6%); a seguire, nel 17,3% dei casi, troviamo invece prodotti di eBay. Tutti gli altri negozi online italiani raggiungono, complessivamente, il 49,5%. Tra questi, quelli che sono particolarmente competitivi in termini di prezzi convenienti sono realtà del settore e-commerce come bpm-power.it, eprice.it, euronics.it, maintstore.it, mediaworld.it, monclick.it, onlinestore. it, prezzoforte.it, unieuro.it e yeppon.it (in ordine alfabetico). Quindi anche altri negozi online sono in grado di garantire grandi possibilità di risparmio, al pari dei big player statunitensi. 

Lo dimostra chiaramente l’elettronica di consumo (settore trainante dell’intero e-commerce italiano con il 33,9% di tutte le intenzioni di acquisto nel 2018). idealo infatti, analizzando l’intera categoria, ha scoperto che nel 61,6% dei casi l’offerta più bassa è stata proposta da un e-shop italiano. Per capire la portata di questa cifra, si tenga presente che per eBay la quota si è fermata al 19,0% mentre Amazon e il relativo Marketplace hanno raggiunto insieme il 19,4%. Maggiori probabilità di risparmio sono garantite dagli e-shop anche per i prodotti legati a salute e bellezza (60,1%) così come per auto e moto (50,5%).

E sulle altre merceologie, qual è l’e-shopper più conveniente?

Relativamente ai prodotti per bambini, il 23,1% delle offerte con il prezzo più basso è offerto da Amazon, a cui appartiene anche il 21,7% delle offerte relative a cibi e bevande e il 19,5% delle migliori offerte per prodotti del settore moda e accessori. Per il settore moda e accessori, invece, il 50,7% delle offerte con il prezzo più basso appartiene ad Amazon Marketplace, a cui sono riconducibili anche il 36,7% delle migliori offerte per il gaming e il 34,4% delle offerte per lo sport. Infine, il 38,2% delle offerte più vantaggiose per i pet si trova su eBay, che per cibi e bevande raggiunge una quota del 35,5% e per i giochi il 27,4%.

 

 

 

 

Debutta Food Stop, il nuovo concept modulabile di Autogrill e Q8

E’ stato inaugurato sulla A18 presso Santa Teresa di Riva (Messina) il primo “Food Stop”, il nuovo concept di ristorazione nato dalla partnership tra Autogrill e Kuwait Petroleum Italia (Q8), due brand di riferimento per gli automobilisti italiani.

Il nuovo marchio “Food Stop”, depositato congiuntamente dalle parti, verrà utilizzato in esclusiva per Q8. Quello inaugurato oggi in Sicilia è solo il primo di una serie di punti vendita Food Stop che verranno aperti in Italia nel corso del 2019.

Food Stop è un nuovo marchio che si caratterizza per il layout modulabile, con un’ampia area per le sedute, vetrine dedicate alle singole categorie di prodotto e un’unica cassa centrale dedicata all’oil e al food&beverage. Il concept presenta un’offerta ampia mirata a soddisfare i trend alimentari del momento e presta una particolare attenzione al mondo ‘healthy’ – con le Super Salad – e con un’ampia selezione di prodotti per una pausa veloce e gustosa al tempo stesso. L’offerta diversificata di Food Stop risponde all’obiettivo comune ai due partner di garantire una customer experience di elevata qualità durante la sosta dei propri clienti.

Siamo molto orgogliosi di questa partnership con Autogrill” – ha detto Giuseppe Zappalà, AD di Kuwait Petroleum Italia Una collaborazione che porta sulla nostra rete un nuovo marchio forte e di grande impatto che contribuisce in maniera significativa a rafforzare e diversificare la nostra offerta non-oil, sempre più cruciale in termini di customer satisfaction. Una diversificazione di offerta che, in linea con i nostri indirizzi strategici, si riflette anche nella molteplicità di prodotti e servizi innovativi e tecnologicamente evoluti che vogliamo offrire alla nostra clientela”.

Siamo felici di inaugurare con Q8 questo nuovo concept, emblema di una partnership in cui crediamo e che nel tempo si è consolidata in Italia e all’estero” – ha dichiarato Andrea Cipolloni, CEO di Autogrill Europe – Food Stop è stato realizzato con l’obiettivo di offrire ai nostri clienti in viaggio un’ampia gamma di servizi integrati per soddisfare le esigenze dei consumatori e i trend del momento”.

Mail Boxes Etc.: prosegue la crescita con 25 nuovi contratti di affiliazione

Mail Boxes Etc.: con 25 nuovi contratti di affiliazione firmati e 18 Centri Servizi aperti in
un anno, migliora la copertura e la capillarità sul territorio nazionale. “Siamo molto orgogliosi di questi risultati che ci permettono di rendere disponibili le soluzioni MBE su nuove aree, espandendo la nostra Rete di negozi in franchising. Si tratta di numeri che confermano la buona ed efficace gestione del nostro programma di affiliazione, che prosegue speditamente anche nel 2019. Per facilitare gli aspiranti nuovi imprenditori organizziamo ogni mercoledì dei webinar gratuiti per far conoscere e approfondire l’opportunità imprenditoriale MBE”, ha detto Fabrizio Mantovani, Business Development & Support Director di MBE. Oltre ai nuovi Imprenditori che hanno deciso di aprire un Centro MBE nuovo, i risultati includono gli Affiliati che hanno aperto un secondo, terzo, talvolta anche quarto punto vendita MBE. Oggi il Network MBE in Italia conta complessivamente oltre 530 Centri.

Nel 2019
I nuovi obiettivi di espansione in Italia per l’anno in corso riguardano la copertura di numerose zone nel breve periodo, non solo nelle grandi città, come Milano, Roma, Napoli, Bari, Catania, Cagliari, ma anche in comuni più piccoli con un bacino interessante di potenziali clienti privati e business. Oltre ai classici Centri, la società ha in programma anche lo sviluppo del format MBE Point, l’insegna MBE da sviluppare all’interno di realtà commerciali già esistenti. MBE Point è un corner che offre le principali soluzioni MBE, prevalentemente quelle legate ai servizi di spedizione, imballaggio e stampa. Si tratta di un’opportunità interessante per chi è già imprenditore nel retail. Rilevante anche l’espansione di MBE Worldwide effettuata nel 2018 a livello mondiale: grazie alla firma di 5 nuove licenze principali in altrettanti Paesi (Master Licensee), MBE svilupperà il business Mail Boxes Etc. in: Finlandia, Hong Kong, Romania, Ungheria e Marocco. “Miriamo allo sviluppo del marchio e della Rete MBE in tutto il mondo; perciò siamo costantemente impegnati nella ricerca di imprenditori e uomini/donne d’affari motivati e con una spiccata capacità imprenditoriale. Grazie a più di 25 anni di esperienza e una presenza diretta in 7 paesi (Italia, Spagna, Germania, Francia, Polonia, Portogallo e Stati Uniti) abbiamo sviluppato e strutturato le capacità necessarie per supportare oltre 40 Master Licensee nell’espansione del modello MBE nei loro paesi”, ha affermato Giuseppe Bergonzi, General Manager MBE Worldwide.
Al momento della firma del contratto di licenza principale, ciascun Master Licensee acquisisce il
diritto esclusivo di utilizzare nel proprio paese il marchio Mail Boxes Etc. e i marchi associati, il
business format e il know-how di MBE, per sviluppare la Rete locale di Imprenditori affiliati in franchising e supportarli prima, durante e dopo l’apertura della loro attività.

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