Ammonta a 5,9 mld di euro il fatturato dei in prodotti del commercio equo certificato registrato nel 2014 in tutto il mondo, con una crescita del 10% sull’anno precedente, e sono stati spesi 105 mln di euro per emancipazione sociale e miglioramento della capacità produttiva delle organizzazioni. Dà i numeri “Global Change, Local leadership” , il nuovo Report Annuale delle attività di Fairtrade International, organizzazione capofila del circuito internazionale del commercio equo. In Italia le vendite retail hanno raggiunto i 90 milioni di euro (+18%), ma la crescita ha riguardati tutti i mercati principali, con l’eccezione del Regno Unito, -4% ma che a fronte di vendite che superano i due miliardi di sterline.
In aumento anche il Fairtrade Premium, ovvero il margine di guadagno aggiuntivo che i produttori ricevono e investono nel miglioramento produttivo e in progetti sociali, che ha raggiunto i 105 mln di euro, +14% rispetto all’anno precedente.
Bene cotone e cacao, decolla l’oro
Una crescita a due cifre, grazie ai programmi di approvvigionamento di materia prima Fairtrade, si è registrata per cotone (+28%) e cacao (+24%). Inoltre, con le nuove opportunità commerciali rivolte agli artigiani orafi, i volumi di oro certificato sono più che duplicati (+259%).
Buone notizie anche per i produttori agricoli. Secondo una ricerca condotta nelle organizzazioni, il 93% è soddisfatto dei servizi di supporto ricevuti da Fairtrade. L’indagine, condotta dall’ente di certificazione indipendente FLO-Cert, rileva inoltre che l’impatto che il sistema ha su lavoratori e produttori agricoli viene valutato dagli stessi con un punteggio di 9/10. La ricerca ha evidenziato anche l’esigenza dei produttori di incrementare le vendite, e in primis di sviluppare il mercato locale nei Paesi di origine delle materie prime. Come è successo nel 2015 al Brasile, che è diventato il quarto paese di produttori in cui si possono acquistare caffè e miele Fairtrade a km 0 dopo Kenya, India e Sudafrica.
Dal report si evince anche l’importanza dei servizi che il circuito offre alle organizzazioni per rafforzare l’attività commerciale. Nel 2014, grazie al Fairtrade Access Fund sono stati elargiti prestiti per 11,1 milioni di euro ai piccoli produttori, con relative attività di training e assistenza.
Nonostante ciò le condizioni di vita di molti contadini in tutto il mondo sono ancora una vera sfida. “I problemi che si trovano ad affrontare sono retaggio di centinaia di secoli di marginalità e sfruttamento – spiega Harriet Lamb, CEO di Fairtrade International – . Fairtrade aiuta a ridurre il divario ricchi-poveri, e a cambiare il sistema alimentare globale che sfrutta le persone e il pianeta. Ma oggi le soluzioni posticce non bastano più, e il vero cambiamento avverrà quando le voci dei piccoli produttori agricoli saranno ascoltate ai più alti livelli di governo e dell’industria, e a partire da queste si prenderanno delle decisioni”.
Intanto, si aprono anche nuovi orizzonti: a fine anno verrà lanciato il nuovo Standard per i cambiamenti climatici, che darà alle comunità agricole la possibilità di accedere al mercato dei crediti di CO2.