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Largo consumo: i 5 trend sostenibili raccontati da Tiendeo.it

La crisi causata dal COVID-19 ha innescato un cambiamento all’interno del largo consumo: sempre più evidenze mostrano, infatt,i come i consumatori abbiano imparato (o stiano imparando) ad apprezzare di più la sostenibilità e le aziende che si fanno portatrici di questo valore.

A questo proposito, Tiendeo.it ha deciso di individuare ed  evidenziare i principali trend ecosostenibili che segneranno il futuro prossimo del consumo di massa:

  1. Il prezzo e l’eco contraddistinguono il carrello

La prima conseguenza del lockdown è stata quella di frenare gli acquisti compulsivi (passati in secondo piano) mentre, al contrario, è cresciuta l’abitudine di programmare l’acquisto in modo più razionale ed eco-sostenibile. Ne discende che  il prezzo sarà un fattore determinante, insieme ad una maggiore attenzione per la qualità e la provenienza degli alimenti, a favore di una vita più sana.

2. Il “made in Italy” acquista valore

La crisi economica provocata dalla pandemia ha portato alla chiusura di migliaia di attività locali, le piccole imprese sono le più colpite in questa situazione. Nel tornare alla normalità, i consumatori sentono che possono e devono fare la loro parte per uscirne al meglio, aiutando il commercio locale e i prodotti nazionali.

3. Meno carta e più digitale

L’online ha acquisito un peso indiscutibile nella comunicazione tra retailer e clienti proprio per il fatto di essere il canale più accessibile per tutti. Le circostanze hanno fatto sì che i supporti più tradizionali (fisici) perdessero perso la loro efficacia e la produzione di brochure e volantini cartacei (il formato pubblicitario protagonista nel consumo di massa), optando per la sua versione digitale, che ha permesso di testare i vantaggi offerti dal canale online. Il cartaceo nella maggior parte dei casi è stato ripreso dopo il lockdown, ma senza dubbio il mix di media quest’anno subirà una variazione a favore dell’online.

4. I vantaggi ambientali dello smart working

In questi mesi lo smart working si è imposto in tutti i casi in cui fosse possibile, al punto di trasformarsi in una nuova modalità di lavoro per molti cittadini, che comporta una riduzione negli spostamenti, nell’utilizzo del trasporto privato e, quindi, meno inquinamento. Sarà necessario tener conto che questo fatto causerà cambiamenti nella customer journey in termini di orari, giorni di maggior afflusso ai negozi e fedeltà ai retailer (aumenta il peso, ad esempio, dei supermercati situati nei centri urbani, più vicini ai consumatori).

5. Diversificazione degli acquisti: e-commerce e negozio fisico coesistono

Durante questo periodo, molte famiglie hanno scelto di provare per la prima volta o aumentare i propri acquisti online, e questo porterà a una maggiore diversificazione tra negozio fisico e e-commerce, che rappresenterà una sfida logistica per i rivenditori. Offrire ai clienti diverse opzioni come click & collect, consegna a domicilio o acquisto online conferirà valore aggiunto al punto vendita.

Nuovo anno scolastico: ecco le nuove tendenze raccontate da Tiendeo.it

Il rientro a scuola è ormai alle porte e la speranza generalizzta, non esente da timori,è che si possa tornare in presenza. Sarebbe infatti ora di finirla con la DAD.

Le famiglie italiane si stanno già preparando al ritorno cercando materiale scolastico;  ciò che contraddistingue quest’anno rispetto ai precedenti, è l’aumento significativo di interesse a ridurre la spesa al massimo, come conseguenza della crisi economica che si sta attraversando.

Tiendeo.it rivela oggi i principali risultati di uno studio sulla pianificazione e previsione d’acquisto per l’inizio di questo nuovo anno scolastico.

Tagliare i costi è una priorità: aumentano le ricerche di offerte

L’economia delle famiglie italiane e europee in generale, ha risentito in modo significativo della crisi causata dal COVID-19 e risparmiare è diventata una condizione di primaria necessità in molte case. Lo dimostra il fatto che il 69% degli intervistati afferma che cercherà più offerte quest’anno rispetto a quello scorso, e infatti lo sta già facendo. Inoltre i consumatori si aspettano che in questa situazione eccezionale le marche e i negozi mostrino loro solidarietà, offrendo promozioni e sconti più sostanziosi per questo back to school.

Anche gli acquisti avvengono in anticipo e 7 famiglie su 10 hanno già iniziato a comprare, mentre il 7,8% preferisce aspettare l’inizio effettivo delle lezioni.

L’attenzione si concentrerà sui libri di testo (31%) e sul materiale di cancelleria (24%), e a seguire abbigliamento e calzature (20%), che compongono il podio dei prodotti più ricercati nel tentativo di ridurre al massimo la spesa.

“Gli acquisti scolastici quest’anno sono fortemente influenzati dalle promozioni lanciate dai negozi, proprio perché il prezzo diventa più che mai un fattore decisivo nel momento dell’acquisto, a causa dell’esigenza da parte delle famiglie italiane di ridurre i costi. Il retail deve rispondere a questa necessità e mantenere una comunicazione attiva con i suoi clienti attraverso il canale più utilizzato: l’online”, segnala Jaume Molins, Country Manager di Tiendeo Italia.

Il canale digital: protagonista nella pianificazione e nell’acquisto

È evidente che il canale digitale ha raggiunto maggiore protagonismo nelle abitudini d’acquisto a causa del lockdown e che il repentino aumento dell’uso di questo canale si sta stabilizzando: ci troviamo quindi davanti a una tendenza che è arrivata per rimanere.

Così, dallo studio di Tiendeo si evince che circa la metà dei consumatori realizzano online la pianificazione degli acquisti per il back to school, cercando in questo canale le migliori promozioni per risparmiare al massimo.

Inoltre, gli acquisti su internet sono aumentati e il 41% dichiara che comprerà parte del materiale scolastico necessario sfruttando questo canale, senza però togliere importanza ai negozi fisici, che continuano ad essere i principali centri d’acquisto, visto che il 41% prevede di realizzare la spesa scolastica nei centri commerciali in virtù dell’ampia gamma di prodotti offerti, mentre il 36% preferisce riporre la propria fiducia nei negozi specializzati.

I consumatori del post Covid secondo Tiendeo.it

Pandemia e lockdown: sorgono nuove priorità e abitudini d’acquisto diversificate, più improntate all’online.

Tiendeo.it si è occupata di analizzare il nuovo consumatore evidenziando alcune peculiarità.

Cosa è cambiato

La società ha sete della cosiddetta “nuova normalità” ed è per questo che la graduale riapertura  insieme all’arrivo del bel tempo ha causato una trasformazione delle sue priorità, aumentando le ricerche di offerte online (nella prima settimana di apertura). Le ricerche online su Tiendeo sono aumentate del 28% e categorie come arredamento e casalinghi (19%), elettronica e informatica (14%) e giardino e brico (9%) ora raggiungono le prime posizioni. D’altra parte, diminuiscono frequenze, tempi, distanze e modificano persino i normali canali di pianificazione e acquisto.

Secondo un primo rapporto di Tiendeo su come il COVID-19 ha influenzato il comportamento di acquisto, il numero di visite ai supermercati si è ridotto del 22% passando da una media di 4,5 a 3,5 uscite mensili e il tempo trascorso nei negozi è aumentato a 35 minuti, rispetto ai precedenti 33 minuti (+6%). Allo stesso modo, il fatto che gran parte della popolazione lavori in smart working ha influenzato sia i giorni scelti che le fasce orarie: le uscite infrasettimanali diventano le preferite, sostituendo quelle del sabato, e si concentrano tra le 9.00 e le 11.00 del mattino, invece che distribuirsi tra le 10.00 e le 12.00 e le 16.00 e le 18.00. Altro dato interessante è quello relativo al raggio di percorrenza, che durante la quarantena diminuisce notevolmente (-42%): da 4,5 a 2,6 km. Sebbene si tratti di uno scenario in cui il canale online ha acquisito una grande forza nei diversi momenti della customer journey in quanto è il più accessibile (o addirittura unico) nelle circostanze, è anche vero che gli stabilimenti fisici hanno continuato a essere i prescelti per la maggior parte degli acquisti alimentari. Tuttavia, le distanze sono state ridotte, dando priorità ai negozi più vicini a casa e mettendo così in scacco la fedeltà depositata (prima del COVID-19) nei supermercati e ipermercati di fiducia che dovranno lottare per recuperare nei prossimi mesi consensi e clienti.

Maggiore pianificazione

Partendo dal presupposto che il futuro del settore è qualcosa di totalmente incerto, il nuovo consumatore che sta nascendo da questa crisi pianifica i suoi acquisti in modo più coscienzioso prima di recarsi nei negozi, con il fine di contenere i costi, come risultato della crisi economica, e per paura di una possibile recessione. Di conseguenza, sarà anche più sensibile alle promozioni e alle offerte che marchi e aziende mettono a loro disposizione. Inoltre, benché fosse evidente che internet avrebbe acquisito sempre più importanza nel processo di acquisto nei prossimi anni, ciò che era impossibile prevedere era quanto rapidamente ciò sarebbe accaduto. Stiamo assistendo a una iperdigitalizzazione della società a un ritmo rapido. Il coronavirus sta accelerando l’arrivo di quello che doveva essere il futuro del retail. Di fronte a un ambiente così mutevole infatti, il settore del retail si trova a svolgere un’attività di analisi continua per di conoscere le nuove esigenze e il comportamento dei clienti ed essere al loro fianco in ogni momento. Il canale online a questo proposito diventa l’alleato perfetto per ottenere una profonda conoscenza della customer journey grazie ai Big Data ottenuti dalle ultime tecnologie. È essenziale per i retail un’alta adattabilità e un miglioramento delle loro risorse online ripensando la propria strategia media, dove il marketing digitale sarà essenziale sia per continuare a generare vendite sia per ottenere la fedeltà dei potenziali clienti, modificatasi durante la quarantena. Dopo questa crisi, i retail che hanno saputo reinventarsi e orientare le loro strategie di comunicazione e marketing verso il digitale saranno i vincitori.

La sfida dell’online

“È una crisi che ha rappresentato per i retailer molteplici sfide, che si sono trasformate in grandi opportunità per stare più vicini ai propri clienti, apportando un valore aggiunto. Questo è questo il momento di provare e sperimentare nel canale online, se si vuole uscirne fortificati” afferma Jaume Molins, Country Manager Italia.

Questo significa che i retailer dovranno adattare all’online le proprie forme di comunicazione e vendita, prediligendo i cataloghi digitali rispetto a quelli cartacei, questi ultimi da sempre considerati arma vincente della GDO. Si tratta non solo di una scelta sostenibile dal punto di vista ambientale, ma che permette maggiore agilità e un ipersegmentazione, così da raggiungere un target locale in modo preciso piuttosto che in forma massiva, contenendo i costi. Ora che il consumatore non smette di informarsi online e scopre i vantaggi di fare provviste attraverso e-commerce, il marketing digitale si afferma più che mai come strumento fondamentale per aumentare le vendite e fidelizzare i propri clienti.

La spesa raccontata (e fatta) dalle donne. L’indagine di Tiendeo.it

Presso gli antichi Greci esisteva la figura della Tamia, la dispensiera, colei che si occupava degli approgigionamenti domestici e della gestione dei pasti familiari. A distanza di qualche millennio, le cose sono cambite meno del previsto: le donne infatti continuano a svolgere una funzione di primaria importanza in tutto ciò che riguarda le scelte d’acquisto per la spesa, dai prodotti alimentari a quelli per la pulizia. Non a caso ben il 97% delle intervistate afferma di occuparsi personalmente della spesa di casa. Partendo da questo presupposto, Tiendeo.it ha svolto un’indagine per capire quali siano le abitudini delle donne italiane rispetto ai consumi, e come cambino a seconda che gli acquisti siano per sé o per i figli.

Il 44% delle donne sceglie prodotti ecologici

Non ci sono dubbi. I prodotti ecologici occupano una parte sempre più importante nel carrello della spesa delle italiane che prediligono prodotti a km 0, privi di conservanti e additivi, di filiera tracciabile e che siano coltivati secondo parametri che garantiscano la qualità dell’intero processo produttivo. Il 44% delle intervistate dichiara infatti di fare in modo che la maggior parte di ciò che acquista sia ecologico. Per il 20% è fondamentale che ciò che si mangia sia eco, mentre per il 16% l’ecologico è riservato agli acquisti per i figli. Solo il 18% dichiara di non essere minimamente interessato o attratto dalla presenza dell’etichetta ecologico su un prodotto.

Promo e fedeltà alla marca

In generale, quando si tratta di spesa alimentare, il 35% delle donne è fedele alle marche e il 56% acquista in base a sconti e promo. È interessante notare come i prodotti delle marche dei supermercati (private label) riescano a ritagliarsi un proprio spazio di fedeltà, conquistando in modo esclusivo il 7%, sempre più apprezzate per la relazione qualità-prezzo. Si considera importante la fedeltà alla marca per prodotti freschi (57%), dolci e prima colazione (29%) e latticini (29%). Completano la top 5 cibi in scatola e conserve (22%) e bibite (8%). Sorprendono invece i numeri della fedeltà alla marca dei prodotti pulizia (47%) e igiene personale e bellezza (56%). Anche in questo caso le private label conquistano il proprio spazio: 8% per i prodotti di pulizia e 5% per cura personale e bellezza.

Tutto cambia quando si tratta dei figli

La fedeltà alla marca aumenta in modo esponenziale quando gli acquisti sono per la prole. Infatti, se prendiamo in esame la spesa alimentare, si passa da un 35% a un 51%, e i numeri aumentano quando si parla di igiene personale, dal 56% al 64%. Riguardo ai prodotti di puericultura il 55% delle donne italiane dichiara fedeltà alla marca. Anche rispetto ai prodotti per i figli le private label guadagnano terreno: il 13% si dichiara fedele per la spesa alimentare, l’8% per l’igiene personale e il 9% per tutti i prodotti relativi a puericultura.

 

Promozioni: è il martedì il giorno d’oro per i cataloghi digitali, alle prime luci dell’alba

L’effetto promo non muore mai. Tutto sta a capitre come esse agiscano e riescano a guidare le scelte dei consumatori. Una ricerca firmata da Tiendeo.it fornisce qualche coordinata in merito.

Partiamo dal “quando”. Qual è il giorno più gettonato dai potenziali acquirenti? Le evidenze puntano il dito sul martedì, giorno in cui si registra la più alta percentuale di visualizzazioni dei cataloghi digitali (14,94%), seguito molto da vicino dal giovedì (14,90%).

E qual è il mese preferito?

Con un buono stacco rispetto agli alri 11 è novembre, un po’ per tutti i principali segmenti del retail: alimentari e beni di consumo (13%), casa (12%), moda (11%) e fai da te (11 %). Unica eccezione l’elettronica ipoiché una percentuale più alta di consultazioni ha luogo nei mesi di giugno (14%) e settembre (9%).

Se poi guardiamo l’orario, vediamo che tra  le 9:00 e le 18:00 viene visualizzata una percentuale più alta di cataloghi digitali, ma la durata della lettura è più lunga tra le 2 e le 6 del mattino.

Vince lo smartphone, ma “dura di meno”

SecondoTiendeo.it, il 72% delle interrogazioni sulla sua piattaforma vengono effettuate tramite smartphone. Ciò non toglie, però, che anche gli altri device continuino a giocare un ruolo.

Il 21% degli utenti di Tiendeo.it, infatti, accede ai cataloghi tramite il proprio computer. E non basta: le visite effettuate tramite pc sono decisamente più lunghe del 30% rispetto a quelle tramite telefonino (quindi – viene da pensare – anche più accurate). Infatti tramite smartphone l’attenzione dell’utente viene catturata per 1 minuto e 25 secondi, tramite computer il tempo di consultazione supera i due minuti.

 

Mamme Millennials, come cambia la spesa rispetto alle Baby Boomers (infografica)

Come cambia la spesa delle mamme Millennials, le trentenni di oggi rispetto alle mamme più in là con gli anni? Cambia eccome, e la cosa non ci sorprende: una analisi più accurata però viene da tiendeo.it,  il portale per i cataloghi e le offerte online geolocalizzate, che ha realizzato uno studio con l’obiettivo di comprendere meglio il comportamento d’acquisto di due diverse generazioni di madri: baby boomers e millennials. Prima di tutto, il dove: quando si tratta di fare acquisti per la famiglia, i negozi fisici sono la scelta preferita sia dalla generazione Y (83%) sia dalle madri baby boomers (84%).

La prima divergenza però si nota sul quanto: lo studio di Tiendeo.it mostra che le mamme baby boomers spendono il 21% in più al mese per la loro lista della spesa rispetto alle madri millennials. Contro la media di 177 euro che queste ultime investono mensilmente, le baby boomers spendono 224 euro. Nonostante la differenza di prezzo, le abitudini di entrambe le generazioni di madri convergono nel destinare la maggior parte della spesa mensile a prodotti freschi. In effetti, le madri millennials spendono il 42% del budget alimentare mensile per questo tipo di prodotti, mentre le madri baby boomers spendono il 48%. Tuttavia, le madri più anziane destinano più denaro per il pesce (20%) e la frutta e verdura (15%). D’altra parte, le madri millennials scelgono la carne (17%) come uno dei prodotti più importanti nel loro carrello della spesa.

Cresce poi nel carrello delle famiglie italiane la presenza di prodotti biologici, che iniziano a occupare più spazio nelle liste della spesa dei consumatori. In effetti, le madri baby boomers e millennials spendono il 12% del budget mensile destinato al cibo per comprare questi prodotti. In generale poi si nota una maggiore consapevolezza da parte degli acquirenti per quanto riguarda l’ambiente e le imprese locali, indipendentemente dalla generazione di appartenenza.

Il sondaggio è stato condotto da Tiendeo.it tra il 23 Aprile e il 1 Maggio 2018 con 260 utenti – donne con bambini, tra i 24 e i 72 anni.

 

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