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Penny: 300.000 pasti salvati con Too Good To Go

Penny rilancia sulla lotta agli sprechi alimentari ed estende a tutta la sua rete la collaborazione con Too Good To Go. La partnership ha preso il via nel 2021 e ha raggiunto il traguardo di 300.000 pasti salvati, il che ha consentito di evitare l’emissione di oltre 810 tonnellate di CO2 e l’uso non necessario di 240.000.000 di litri di acqua e di 840.000 metri quadri di suolo per anno. Di qui la decisione di coinvolgere l’intera rete italiana di Penny, composta da oltre 460 punti vendita, per salvare dallo spreco i prodotti alimentari, tramite l’app di Too Good To Go. “A tre anni dall’inizio di questa collaborazione – dichiara Monica Dimaggio, Sustainability Manager di Penny Italia – siamo orgogliosi di aver coinvolto quasi l’intera rete vendita, generando un impatto concreto in termini di pasti salvati e riduzione delle emissioni di CO₂. Oggi celebriamo questi risultati insieme alla nostra community, consapevoli che il nostro impegno non si ferma qui. Le numerose iniziative di comunicazione che hanno supportato la partnership fino ad oggi continueranno a evolversi, con l’obiettivo di sensibilizzare sempre più persone su un tema fondamentale, in cui noi retailer possiamo fare davvero la differenza”.

Siamo entusiasti di questa collaborazione con uno dei protagonisti della Gdo italiana come Penny – afferma Mirco Cerisola, Country Director di Too Good To Go Italia –. I risultati ottenuti finora e la fiducia riposta in noi dimostrano che è possibile combattere lo spreco in modo concreto ed efficace. Too Good To Go rappresenta una soluzione ideale per le aziende della grande distribuzione organizzata che vogliono ridurre gli sprechi. Ringraziamo Penny e le migliaia di utenti che, insieme a noi, si sono già impegnati e continueranno a farlo in futuro, salvando cibo prezioso dallo spreco e adottando comportamenti sempre più consapevoli e responsabili per fare la differenza per il nostro Pianeta”.

Sprechi alimentari, 1 italiano su 3 butta cibo buono fraintendendo le etichette

Sembra che gli italiani siano consapevoli dell’impatto dello spreco alimentare e dichiarano di conoscere il significato delle etichette, ma quando di tratta di passare dalla teoria alla pratica non sempre mettono in atto quanto appreso con azioni concrete e coerenti. A evidenziarlo un sondaggio condotto da Too Good To Go in collaborazione con Opinium che indaga sulla corretta interpretazione delle etichette alimentari da parte degli italiani e sull’utilizzo dei propri sensi quando si tratta di cibo. L’indagine è stata realizzata in occasione della Settimana Europea per la Riduzione dei Rifiuti (SERR) che si celebra dal 16 al 24 novembre e che quest’anno è dedicata proprio al tema dello spreco alimentare.

La differenza tra “da consumarsi entro” e “da consumarsi preferibilmente entro”
Quando si osserva un prodotto, occorre prestare attenzione e capire quali sono le principali differenze tra le due etichette esistenti. Mentre la data di scadenza “da consumare entro” serve a garantire la sicurezza alimentare, motivo per il quale oltre la data indicata il prodotto non dovrebbe più essere consumato, la dicitura “da consumare preferibilmente entro” riguarda invece il termine minimo di conservazione degli alimenti, e quindi si riferisce alla data di miglior qualità del prodotto. In questo secondo caso, se conservati correttamente, gli alimenti possono essere consumati anche dopo tale data, e affidarsi ai propri sensi può essere la soluzione per evitare un inutile spreco di cibo ancora buono e adatto al consumo. Poiché il 10% degli sprechi alimentari domestici è dovuto a un’errata interpretazione delle etichette, chiarire sulle intenzioni e i comportamenti degli italiani, è un modo per sensibilizzare ulteriormente sul tema.

Poca fiducia nei propri sensi. I Millennials i più attenti
Secondo l’indagine condotta da Too Good To Go, sebbene l’81% dei consumatori italiani si dichiari consapevole del significato dell’indicazione “da consumarsi preferibilmente entro”, quasi un terzo (30%) ammette di buttare spesso o sempre il cibo una volta superata tale data. Tra i più “spreconi” gli appartenenti alla Generazione Z (42%) mentre i Millennials (21%) sembrano essere i più attenti. Proprio i Millennials sono anche i più inclini a utilizzare i propri sensi come strumento principale per valutare lo stato dei prodotti (67%) a differenza invece della maggior parte degli italiani (65%) che si affida principalmente alle etichette e che dichiara di non fidarsi completamente del proprio buon senso quando si tratta di cibo (52%). “Ogni anno, tonnellate di cibo perfettamente commestibile continuano a essere sprecate nelle nostre case, spesso a causa di fraintendimenti sulle etichette alimentari. Occorre quindi rivedere i nostri comportamenti. Quello che fa quotidianamente Too Good To Go è contribuire ad accrescere la consapevolezza sul tema dello spreco, non solo mettendo a disposizione gli strumenti più adatti per ridurlo, ma anche ispirando cambiamenti nelle abitudini di consumo e promuovendo una migliore conoscenza e comprensione delle etichette dei prodotti alimentari” ha dichiarato Mirco Cerisola, Country Director di Too Good To Go Italia.

L’Etichetta Consapevole di Too Good To Go per ridurre lo spreco in ambito domestico
Per affrontare questo problema, Too Good To Go ha lanciato nel 2021 l’iniziativa “Etichetta Consapevole” in collaborazione con alcune delle principali aziende di beni di consumo del mondo, tra cui Unilever, Danone, Carrefour, Nestlé e Bel Group, invitando le persone a utilizzare i propri sensi e ad osservare, annusare e assaggiare un prodotto che ha superato la data “da consumarsi preferibilmente entro” per valutarne lo stato. Ad oggi, In Italia, l’etichetta “Osserva, Annusa, Assaggia” conta 47 brand aderenti al progetto ed è presente su oltre 300 referenze, venendo stampata annualmente su oltre 390 milioni di confezioni. Secondo l’indagine di Too Good To Go, più di un terzo degli intervistati (36%) dichiara di aver visto o sentito parlare dell’etichetta, in modo particolare anche in questo caso, i Millennials (58%). “Oggi l’Etichetta Consapevole di Too Good To Go è presente in 15 Paesi, vanta 532 partner attivi in tutto il mondo, ed è stampata su 6 miliardi di prodotti ogni anno. Siamo orgogliosi di lavorare con così tante aziende e di riuscire a generare un così grande impatto in modo allargato, guidando i consumatori verso comportamenti più consapevoli, attenti e sostenibili per il Pianeta” conclude Cerisola.

Una Settimana Zero Sprechi: al via l’iniziativa di Too Good To Go

Per far sentire ogni individuo parte di una comunità anti-spreco, Too Good To Go lancia “Una Settimana Zero Sprechi”, campagna di sensibilizzazione varata in vista della Giornata Internazionale della Consapevolezza sugli Sprechi e le Perdite Alimentari che si celebrerà il prossimo 29 settembre. Partecipando alla campagna, attraverso questa pagina, le persone potranno vedere quanti altri si stanno unendo e sentirsi parte di un movimento più ampio.

Per tutta la settimana, i partecipanti avranno accesso a un suggerimento quotidiano da adottare a casa per agire sulla propria scala e promuovendo al contempo un senso di spinta collettiva, sapendo che anche gli altri sono impegnati. Per rafforzare questo sforzo collettivo, la campagna verrà lanciata in 9 Paesi in cui Too Good To Go opera. In questa giornata, Too Good To Go mobilita anche il suo ecosistema professionale. I partner già impegnati nella riduzione degli sprechi alimentari possono ampliare i loro sforzi partecipando alla “Sfida antispreco”. L’obiettivo è unire la rete di professionisti per una settimana di attività di sensibilizzazione, condividendo contenuti sui social media, materiali per le newsletter e molto altro. Il terzo pilastro di questo sforzo collettivo si concentra sull’agenda pubblica.

Too Good To Go, convinta che le aziende possano essere potenti agenti d’impatto e che la regolamentazione possa accelerare l’adozione di soluzioni efficaci, chiede attraverso un Manifesto dedicato, che lo spreco alimentare sia messo in cima all’agenda politica.

Il Manifesto, consultabile sulla pagina della campagna, comprende:

– Fissare obiettivi ambiziosi di riduzione dello spreco alimentare, per guidare e misurare la quantità di spreco alimentare che deve essere ridotta, dal campo alla tavola;
– Basarsi su dati significativi, per capire dove, perché e quale cibo viene sprecato e sviluppare misure efficaci nella riduzione dello spreco alimentare;
– Applicare efficacemente la gerarchia del recupero alimentare, dando priorità alla prevenzione, per stabilire un ordine di preferenza per il modo in cui le aziende devono gestire i surplus alimentari.

Oggi, come non mai, è davvero importante limitare gli sprechi alimentari. Secondo l’UNEP, ogni cittadino italiano spreca l’equivalente di 67 kg di cibo ogni anno e, sulla base di questo dato, Too Good To Go ha calcolato che corrisponde a sprecare l’equivalente di 2,6 pasti ogni settimana. Tale spreco ha un impatto diretto sul potere d’acquisto degli italiani: all’anno si tratta di quasi 360 euro a persona, circa il 13% del budget alimentare medio. Il che significa che un cittadino italiano fa sostanzialmente la spesa invano per 47 giorni all’anno. Un’altra conseguenza, meno nota ma direttamente collegata allo spreco, è l’impatto ambientale generato. Sprecando l’equivalente di 2,6 pasti a settimana, una persona in Italia spreca anche 180 kg di Co2e all’anno. Ma non solo: sprecare del cibo significa anche sprecare le risorse necessarie per la sua produzione, il che equivale all’utilizzo vano di 187m² di suolo e 54.270 litri di acqua per anno. In un contesto in cui l’attenzione alle questioni ambientali e al potere d’acquisto è sempre più forte, ridurre questi sprechi è più che mai necessario.

“I dati pubblicati da Too Good To Go evidenziano ancora una volta la portata e le conseguenze degli sprechi, ma soprattutto ci invitano ad abbracciare le soluzioni che già esistono, insieme. Perché è grazie a questo sforzo collettivo che si può arginare il fenomeno. Ci auguriamo che, riconoscendo che è in atto un profondo cambiamento collettivo, le persone siano ancora più desiderose di partecipare. Ora tocca a noi” commenta Mirco Cerisola, Country Director Italia di Too Good To Go.

Sprechi alimentari natalizi, oltre un quarto del cibo acquistato viene buttato

Anche quest’anno gli italiani sono pronti a festeggiare il Natale e l’anno nuovo con pranzi e cene. Le festività però da un lato registrano un boom di consumi, dall’altro un grande spreco di cibo. A confermarlo è un recente sondaggio di Too Good To Go che, in collaborazione con YouGov, ha indagato sulle abitudini degli italiani a tavola in occasione delle festività natalizie.

Secondo la ricerca, l’86% degli intervistati dichiara di sprecare cibo durante le feste, con il 37% di questi che getta via oltre un quarto del cibo acquistato. Tra loro vi sono soprattutto giovani nella fascia 18-24 anni che sprecano il 25% della quantità di cibo acquistata (per un intervistato su due) contro il 18,5% della fascia 25-44 anni.

La categoria di cibo più sprecata? I dolci
Sebbene siano oggetto di continui aumenti (i prezzi sono saliti del 37% rispetto al 2022, secondo il Codacons), i dolci rappresentano la categoria di cibo più sprecata: per la ricerca di Too Good To Go, 4 italiani su 10 dichiarano che ad avanzare maggiormente sono i dolci tipici come panettone, pandoro e torte, seguiti dal pane (35%) e dagli antipasti come salumi, stuzzichini o torte salate (25%). A portare a grandi quantità di cibo sprecato è spesso la quantità eccessiva di spesa. 6 italiani su 10 tendono infatti ad acquistare più alimenti rispetto al solito, a seconda dell’occasione e del numero di ospiti. Nonostante ciò, quest’anno emerge la volontà degli italiani di diventare dei “good host” attenti agli sprechi, con il 93% degli intervistati che afferma di trasformare gli avanzi in nuove ricette. Tra le soluzioni per evitare lo spreco prima, durante, e dopo le feste, gli italiani scelgono ad esempio di congelare gli avanzi (51%), condividere il cibo in eccesso (45%) e utilizzare proprio le ricette anti-spreco (43%). Questi accorgimenti vengono adottati in percentuali differenti a seconda della fascia d’età: i giovani tra i 18 e i 34 anni sono più inclini a condividere gli avanzi in famiglia o con amici (il 57% contro il 45% di media), mentre gli over 55 tendono a congelare le pietanze in eccesso (55%).

L’inflazione e il rincaro prezzi “aiutano” a diminuire la spesa
Nel corso del 2023 il rincaro generale dei prezzi e l’inflazione hanno impattato fortemente sulle abitudini di acquisto degli italiani, con il 43% che ha affermato di aver ridotto la quantità di spesa per limitare gli sprechi. Anche per il Natale 2023, con l’aumento dei prezzi, questa tendenza è confermata: circa un terzo degli intervistati pensa di ridurre la quantità di cibo da acquistare.

“Siamo contenti dei risultati che stiamo raggiungendo nel nostro Paese: dal 2019 ad oggi sono stati salvati oltre 16.500.000 pasti. Tuttavia le festività rappresentano tra i periodi in cui si registrano i picchi più alti per le eccedenze alimentari” afferma Mirco Cerisola, Country Director Italia di Too Good To Go. “Too Good To Go ha come obiettivo primario la riduzione dello spreco alimentare a livello globale, ma sappiamo che per raggiungerlo occorre soprattutto lavorare sulla consapevolezza del singolo, ispirando e responsabilizzando su un tema che è sempre più rilevante a diversi livelli. Ognuno, nel suo piccolo può fare la differenza. E proprio il periodo del Natale può rappresentare un momento in cui fare questa differenza, con comportamenti di acquisto e di consumo il più responsabili possibile”.

Abitudini alimentari, più attenzione a sprechi e scadenze

Come cambiano le abitudini alimentari degli italiani? Secondo un sondaggio realizzato da Too Good To Go in collaborazione con YouGov, una maggiore sensibilità verso la questione climatica, un sentimento di opposizione al consumismo e un’attenzione particolare all’aspetto economico dello spreco, stanno portando a modificare le proprie abitudini o ad adottarne di nuove. Questa attenzione verso uno stile di vita più sostenibile nei confronti dell’ambiente è anche accentuata dall’attuale contesto di inflazione crescente a cui bisogna far fronte e che richiede, quindi, nuove soluzioni.

Nuove abitudini, carrello della spesa ridotto e maggior attenzione alle etichette dei prodotti
L’impatto dell’inflazione ha largamente modificato il comportamento degli italiani: il 91% (più di 9 italiani su 10) ha dichiarato di aver modificato le proprie abitudini per far fronte al rincaro prezzi e al minor potere d’acquisto. In particolare, in un’ottica di abitudini anti-spreco, il 43% degli intervistati decide di acquistare alimenti in quantità ridotte per evitare a monte il rischio di spreco alimentare, il 38% pone una maggiore attenzione alla lista della spesa e, infine, il 48% analizza più attentamente la data di scadenza. Secondo gli intervistati, però, quest’ultimo punto richiede anche una collaborazione da parte dei marchi stessi: l’87% ritiene infatti utile che i supermercati e le aziende alimentari vendano i prodotti vicini alla data di scadenza a un prezzo ridotto, per incentivarne l’acquisto e il consumo.

Il ritorno all’home-made: più sostenibile ed economico
In vista dei mesi più freddi, dopo un’estate all’insegna del relax e della buona cucina, 1 italiano su 2 ha ricominciato a preparare la “lunch box” della pausa pranzo (la tanto amata “schiscetta”) direttamente la sera prima mentre prepara la cena. Una scelta dettata da esigenze di natura economica quanto dal desiderio di un approccio in cucina che sia più sostenibile. Un trend che, di conseguenza, si associa anche al minor consumo di pasti fuori: il 76% dichiara di preferire pasti casalinghi e di aver ridotto il numero di volte in cui si reca al ristorante o fa uso dei servizi di take away.

Uno stile di vita più sostenibile per ridurre gli sprechi alimentari: le app anti-spreco
L’aumento dei prezzi dovuti all’inflazione rimane una delle cause principali che stanno contribuendo a cambiare le abitudini alimentari degli italiani, ma non solo: il 49% degli intervistati dichiara che la scelta di adottare nuove pratiche sostenibili è sia di natura economica che ecologica. Lo conferma il sondaggio che registra come 8 italiani su 10 affermano di essere in cerca di nuove soluzioni sostenibili utili per contrastare lo spreco alimentare.

Sprechi alimentari, cameo aderisce all’iniziativa Etichetta Consapevole

Prosegue l’impegno di cameo nella lotta contro lo spreco alimentare, un percorso intrapreso dall’azienda diversi anni fa e che rientra in una più ampia mission che racchiude molteplici azioni a favore dell’ambiente, delle persone e del buon cibo. In quest’ottica, cameo aderisce all’iniziativa “Etichetta Consapevole” di Too Good To Go nata per ispirare, educare e fornire i mezzi adeguati ai consumatori per ridurre lo spreco alimentare a partire dal contesto casalingo.

“Etichetta Consapevole” nasce dal fatto che, secondo la regolamentazione italiana in materia, la differenza tra le diciture “da consumare entro” – che indica la data di scadenza di un prodotto alimentare – e “da consumarsi preferibilmente entro” – ovvero il termine minimo di conservazione – è molto spesso fraintendibile e poco chiara per i consumatori. Too Good To Go, con il supporto delle aziende che come cameo aderiscono a questa iniziativa, ha voluto fare un po’ di chiarezza proprio attraverso l’introduzione di una particolare etichetta che ha l’obiettivo di rendere più semplice e immediata la lettura e l’interpretazione delle date di scadenza riportate sui prodotti.

cameo ha scelto di sposare anche questa iniziativa applicando la dicitura “Spesso Buono Oltre” al packaging di diverse referenze della gamma di noci a marchio Snack Friends come arachidi, pistacchi e anacardi. Questa speciale etichetta verrà applicata inizialmente a 12 referenze di diversi formati: dalle piccole e pratiche monoporzioni fino ai maxi-formati. L’obiettivo di cameo è quello di contribuire ad una maggiore consapevolezza delle persone che spesso si trovano a buttare alimenti che potrebbero essere ancora consumati, a causa di una scorretta interpretazione delle diciture presenti in etichetta. Questa tendenza, che ha purtroppo un forte impatto sull’ambiente, può essere mitigata con alcuni semplici accorgimenti come l’Etichetta Consapevole. Attraverso questa iniziativa i consumatori saranno spinti ad approfondire il significato delle date che indicano il TMC attraverso il pittogramma “Osserva – Annusa – Assaggia” presente in etichetta che li invita a utilizzare i propri sensi – in particolare la vista, l’olfatto e il gusto – per capire se il prodotto sia ancora buono, riducendo così notevolmente eventuali sprechi di cibo.

“La lotta allo spreco alimentare fa parte del nostro DNA: diversi prodotti per i quali siamo conosciuti sono nati proprio per combattere gli sprechi: dai budini, con i quali si recuperava un avanzo di latte, al Fruttapec, che permette di dare nuova vita alla frutta molto matura. Ci piace guardare al tema dello spreco alimentare in un’ottica from farm to fork, dalle materie prime fino alla tavola dei nostri consumatori” commenta Federica Ferrari, Executive Manager Corporate Communication di cameo. “Per questo motivo nel 2021 abbiamo dato il via alla collaborazione con Too Good To Go impegnandoci su diversi fronti: forniamo a collaboratori e consumatori idee e consigli pratici su come agire contro lo spreco di cibo e conferiamo a Too Good To Go una parte dei nostri prodotti prossimi alla scadenza, distribuendoli attraverso le Box Dispensa. Siamo felici oggi di consolidare ulteriormente la nostra partnership implementando l’etichetta Spesso Buono Oltre sulle confezioni di oltre dieci nostri prodotti”.

Mare Aperto sensibilizza i consumatori sulla lotta agli sprechi

Il 29 settembre si celebra la Giornata Internazionale della Consapevolezza sugli Sprechi e le Perdite Alimentari, istituita dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite. L’intero mese di settembre è stato scelto da Too Good To Go come momento per puntare i riflettori su questa problematica attraverso l’iniziativa “settembre da record”, con l’obiettivo di salvare complessivamente 400 tonnellate di cibo ed evitare di vanificare le emissioni di CO2 che sono state necessarie per la produzione di questi alimenti. Un obiettivo ambizioso, che richiede sia l’impegno delle aziende partner di Too Good to Go, sia quello delle loro community.

Mare Aperto, dal 2020 membro del Patto contro lo Spreco Alimentare promosso da Too Good to Go, ha la sostenibilità al centro dei suoi valori e anche in questa occasione ha voluto contribuire attivamente a diffondere i messaggi e i valori dell’iniziativa: attraverso il profilo Facebook ufficiale ha condiviso consigli e pratiche antispreco che gli stessi consumatori potranno facilmente introdurre all’interno delle mura domestiche e della loro esperienza quotidiana.

Un impegno costante, anche a tavola
L’impegno di Mare Aperto e della casa madre Jealsa, tra i principali produttori nel comparto delle conserve ittiche, è a 360° sulla sostenibilità e si concretizza anche a livello di prodotto, per esempio nella gamma “low drain”, che limitando la quantità di olio riduce anche il rischio di generare perdite alimentari o scarti, a beneficio dell’ambiente, vista la diffusa abitudine a gettare l’olio in eccesso, spesso anche nel lavandino di casa.

Tra questi, “Basso in Sale” “Leggero”:

“Leggero” è un tonno con solo un filo di olio extravergine di oliva e un pizzico di sale, per un giusto equilibrio tra sapore e benessere. Perfetto per chi vuole ridurre il consumo di grassi: contiene infatti il 60% di grassi in meno rispetto alla variante standard in olio.

“Basso in Sale” con olio extravergine di oliva certificato biologico, è un tonno adatto a chi deve prediligere una dieta iposodica o vuole evitare di consumare troppo sale: contiene infatti il 75% di sale in meno rispetto a 100g (peso netto e sgocciolato) di tonno in olio di oliva Mare Aperto 80g Classico.

Le due referenze contengono solo tonno pinne gialle certificato Friend of the Sea, appartenente quindi a specie marine non sovrasfruttate, pescate secondo metodi sostenibili che rispettino gli oceani, i mari e le risorse marine, in linea con il 14° obiettivo dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite.

Tra economia circolare e Carbon Footprint in calo
Nel pieno rispetto del suo programma di sostenibilità e responsabilità sociale We Sea, Mare Aperto utilizza e valorizza il 100% delle materie prime coinvolte nel processo produttivo, contrastando così gli sprechi in ottica di economia circolare. Ad esempio, gli scarti del pescato vengono trasformati, tramite un vero e proprio ecosistema di aziende collegate, in prodotti destinati a industrie come l’acquacoltura, la farmaceutica e la cosmetica.

Infine, Mare Aperto adotta azioni di prevenzione in materia di emissioni, a cominciare dall’impegno nella produzione di energia da fonti rinnovabili attraverso la proprietà e la partecipazione in parchi eolici e da qualche tempo l’investimento anche nel fotovoltaico: tutto ciò ha permesso nel 2021 una riduzione della Carbon Footprint del 30% rispetto al 2020, grazie al calo delle emissioni dirette dovute alla minor combustione di carburante.

Patto contro sprechi alimentari tra Penny e Too Good To Go

Nicola Pierdomenico ed Eugenio Sapora, rispettivamente CEO di Penny Italia e Country Manager Italia di Too Good To Go hanno firmato a Milano, presso il punto vendita Penny di v.le Monza, il “Patto contro lo Spreco Alimentare”, volto alla realizzazione di iniziative concrete di sensibilizzazione e informazione in tema di contrasto allo spreco alimentare.

Ridurre gli sprechi alimentari, sensibilizzare i consumatori sul tema e contribuire alla salvaguardia dell’ambiente sono i pilastri su cui si fonda il “Patto Contro lo Spreco Alimentare”, attraverso il coinvolgimento graduale di tutti gli attori della filiera, consumatori, punti vendita e fornitori. Il patto siglato è frutto del sodalizio nato lo scorso dicembre, quando Penny, primo discount in Italia, ha adottato nei propri punti vendita di v.le Antonini e via Padova a Milano, la “Magic Box” di Too Good To Go, contenente una selezione di categorie di prodotti, dry e super freschi, di qualità ma prossimi alla scadenza.

Ad oggi, sono già 44 in punti vendita Penny che offrono il virtuoso servizio Magic Box; una prassi sostenibile con ampio respiro: giusto per citare qualche numero, la partnership tra Penny e TGTG in pochi mesi ha già “salvato” dallo spreco ben 2472 kilogrammi di cibo ed evitato il conseguente rilascio nell’ambiente di oltre 6000 metricubi di CO2 equivalente.

Afferma Nicola Pierdomenico, CEO Penny Italia: “La collaborazione con Too Good To Go in materia di spreco alimentare pone l’accento sul concetto di sostenibilità alimentare, che significa lotta allo spreco di cibo, risparmio sulla spesa e tutela dell’ambiente. Il processo che porta al raggiungimento degli obiettivi fissati dal protocollo passa attraverso il coinvolgimento di tutti i soggetti della filiera di riferimento, ognuno dei quali deve fare la propria parte per arrivare a risultati soddisfacenti nel tempo. Dai fornitori, ai dipendenti dei singoli punti vendita fino ai consumatori, ciascuno può svolgere un ruolo importante in questo ambito e contribuire al contrasto dello spreco alimentare”.

“Siamo felici dell’adesione di Penny al nostro Patto contro lo Spreco Alimentare perché rappresenta un ulteriore passo nel rafforzamento della nostra partnership, iniziata proprio con la proposta delle Magic Box presso i primi due punti vendita – afferma Eugenio Sapora, Country Manager Italia di Too Good To Go. Il Patto contro lo Spreco Alimentare si configura come un progetto estremamente importante per noi, in ottica di sensibilizzazione verso i consumatori e operatori del settore, ma anche di implementazione di azioni concrete nella riduzione degli sprechi alimentari, in azienda e in punto vendita. Sappiamo che per raggiungere obiettivi ambiziosi è fondamentale lavorare insieme agli operatori del settore lungo tutta la supply chain, e i primi numeri di questa partnership ne rappresentano un ottimo esempio”.

F.lli Orsero e Too Good To Go, insieme contro gli sprechi

F.lli Orsero stringe una partnership con la startup danese Too Good To Go, consolidando l’impegno nella lotta allo spreco alimentare.

Il brand entra nel marketplace anti-spreco offrendo la sua Magic Box F.lli Orsero: una selezione di frutta e verdura, di stagione ed esotica, rimasta invenduta ma ancora buona da mangiare. Tramite l’app di Too Good To Go, sarà possibile acquistare la box a circa un terzo del prezzo rispetto al valore di vendita e ritirarla – nella fascia oraria indicata – presso il punto di ritiro stabilito. Il servizio è già disponibile a Milano, e nei prossimi mesi verrà attivato in altre città d’Italia.

“Siamo felici di collaborare con Too Good To Go ed aggiungere un’altra iniziativa dedicata alla sostenibilità a quelle che portiamo avanti ogni giorno” ha commentato Mattia Beda, Direttore Marketing e Comunicazione del Gruppo Orsero, ed aggiunge: “Grazie a questa partnership parte delle rimanenze dei nostri prodotti freschi, che altrimenti andrebbero perse, arriveranno comunque sulle tavole degli italiani garantendo loro tutta la qualità della frutta e della verdura F.lli Orsero nel rispetto del Pianeta. Ciascuno di noi può fare la differenza perché ogni gesto è importante, anche il più piccolo”.

Oltre alla collaborazione commerciale, con Too Good To Go è stato siglato un Patto a livello corporate contro lo Spreco Alimentare. Il Gruppo Orsero e la startup danese, così, si impegnano insieme a promuovere la cultura del consumo consapevole attraverso la realizzazione di azioni concrete di sensibilizzazione sul tema, dedicate a consumatori e dipendenti del Gruppo.

Sprechi alimentari, Felsineo recupera 3mila prodotti con Too Good To Go

3mila prodotti recuperati attraverso le Super Magic Box e 43mila utenti raggiunti tramite la comunicazione sui canali social. Sono questi gli obiettivi conseguiti da Gruppo Felsineo nell’ambito del Patto contro lo Spreco Alimentare promosso da Too Good To Go.

In occasione del primo anniversario di questa importante iniziativa, Gruppo Felsineo conferma il proprio impegno sociale e ambientale sia attraverso azioni dirette, come la disponibilità dei prodotti per le box destinate ai consumatori, sia con iniziative di sensibilizzazione affinché si possa contenere sempre di più la quantità di cibo che ogni giorno viene sprecata.

Tra queste ultime, il Gruppo alimentare ha attivato campagne informative e webinar interni sulla corretta lettura di etichette e scadenze, primo passo fondamentale per supportare i dipendenti nel diventare consumatori capaci di compiere scelte di acquisto consapevoli.

“L’adesione al Patto contro lo Spreco Alimentare promosso da Too Good To Go è senza dubbio un’attività che ci consente di tradurre in azioni concrete l’impegno del Gruppo sui temi della sostenibilità, sancito anche dalla nostra recente trasformazione in Società Benefit. In un contesto dove ancora esiste un iniquo accesso alle risorse alimentari, vedere gettate enormi quantità di cibo ancora buono è un aspetto che dispiace profondamente. Da qui il nostro entusiasmo per questa collaborazione con Too Good To Go che ci auguriamo cresca ancora in futuro”, ha commentato Emanuela Raimondi, Amministratore Delegato di Gruppo Felsineo.

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