Due generazioni a confronto per delineare il futuro del food: è l’operazione svolta da Ipsos e commissionata da Tuttofood (dal 3 al 6 maggio 2015 a fieramilano Rho) che ha messo i “Millennials” (18-29 anni) e i “Baby Boomers” (50-64 anni). La ricerca, di ambito internazionale ma focalizzata sull’Italia, ha delineato alcune tendenze, atteggiamenti e desiderata nei riguardi dell’alimentazione, dentro e fuori casa.
Occhi puntati sull’etichetta
Molti i punti di contatto tra generazioni quando si parla di food: l’importanza della gratificazione emotiva ad esempio, che accomuna il 77% dei Millennials e il 76% dei Baby Boomers, ma anche il cibo sano, importante per l’87% dei “grandi” e il 75% dei giovani. Il risultato è un approccio che sposa piacere e salute, una sorta di salutismo non punitivo. Proprio per questo aumenta l’attenzione verso le etichette, un tempo inutile orpello del retro confezione ed oggi sempre più lette, alla ricerca di due elementi: le proprietà nutritive (le cerca il 56% dei Baby Boomers e il 54% dei Millennials) e i valori nutrizionali (importanti per il 48% dei junior e il 56% dei senior).

Al prodotto industriale, che non è demonizzato ma visto come necessario, si chiede però di essere “smart”, meno corrente, mantenendo le sue caratteristiche di economicità ma insieme a un approccio sostenibile, per la salute e l’ambiente

Un’ondata che non accenna ad arrestarsi è quella del biologico: oltre un quinto dei consumatori più giovani (23%) compra solo prodotti biologici, quota che scende al 18% tra le schiere dei loro genitori.
Nel fuori casa vince lo street food, a casa fusion e creatività
Quando si mangia fuori casa lo street food si candida come concorrente di cibi pronti o confezionati: oltre al piacere di mangiare bene e provare sapori diversi dal solito, sempre più il consumo di pasti fuori casa sarà orientato alla comodità, come richiedono i Millennials (+10% rispetto ai loro “genitori”).
La cucina domestica, tratto distintivo del Bel Paese, che totalizza il valore indice più alto in assoluto (47) seguito da USA (42), Giappone (38), Cina (37) e Brasile (27), vede dominare sperimentazione e creatività, condivisione sui social, apertura alla cultura etnica, superamento di vecchi stereotipi con l’uomo sempre più presente dietro ai fornelli, utilizzo di strumenti tecnologici e prodotti come preparati e basi che velocizzano tutti i processi. I cibi stranieri che più hanno influenzato la cucina italiana sono Kebab, Hamburger e Sushi mentre se si esaminano piatti e ricette made in Italy che maggiormente hanno influenzato la cucina di altri Paesi, secondo i Millennials si tratta senza dubbio di pizza, pasta ed espresso/cappuccino sostituito dal parmigiano/grana per i Baby Boomers.
I sapori del 2015: salato, leggero, tradizionale rivisitato
Quali sono i sapori che si imporranno nell’anno a venire, cosa ricercheranno i consumatori a tavola? La ricerca Ipsos risponde anche a questa domanda: il mood generale è verso il salato, ma con poco sale. Il 66% degli intervistati pensa che nell’anno in corso ci sarà una ricerca di gusti sapidi, più maturi, che si rifletterà nella tendenza a piatti e alimenti salati piuttosto che dolci. Per il 2015 il 70% degli intervistati ritiene però che sarà necessaria la ricerca di piatti e ricette in grado di coniugare gusto e attenzione alla salute. La maggioranza degli italiani infine (il 60%) ritiene che il 2015 gastronomico sarà l’anno della riscoperta delle origini e dei sapori tradizionali, con una polarizzazione netta: gli intervistati più maturi sono orientati verso un ritorno dei grandi classici della cucina italiana, mentre i più giovani sono più propensi a pensare che il 2015 sarà un anno di svolta orientato a una cucina innovativa e a una ricerca dell’atipico. La “quadratura del cerchio” potrebbe essere quel che Ipsos chiama un “ritorno all’innovazione”, con una rivisitazione di piatti tradizionali alla luce di nuovi gusti.
Parimenti, il 53% degli intervistati ritiene che il 2015 gastronomico sarà nel segno del rassicurante, con cibì delicati, in grado di soddisfare il palato senza stufare; mentre il 47% ritiene invece che il 2015 sarà l’anno delle sensazioni forti, da esplicarsi nella ricerca di gusti decisi e sapori piccanti.
Spostando l’orizzonte ai prossimi 2-3 anni, ci sarà una crescita del fresco e del biologico.
Marca: affascina soprattutto gli uomini
La pubblicità non domina più la mente dei consumatori, che tendono ad affidarsi molto più al passaparola e alle opinioni degli altri consumatori. Sostanziale in questo la differenza di genere, con le donne che prestano molta attenzione ai giudizi sui prodotti mentre gli uomini saranno sempre più brand oriented e quindi portati all’acquisto di prodotti di marca. Nel medio periodo la reputazione dei brand passerà sempre di più attraverso la rete di relazioni (on e off line) e sempre meno dall’etichetta e dall’esperienza storicizzata.
