CLOSE
Home Tags UniCoop Tirreno

Tag: UniCoop Tirreno

Fusione tra Unicoop Tirreno e Coop Centro Italia per dar vita a Unicoop Etruria

Unicoop Tirreno e Coop Centro Italia hanno avviato un percorso di aggregazione deliberato dai rispettivi CdA che è stato presentato agli organismi di rappresentanza dei soci, al personale direttivo e alle organizzazioni sindacali. L’obiettivo è dare vita a una nuova e più forte cooperativa nel cuore dell’Italia Centrale che si chiamerà Unicoop Etruria Società Cooperativa. Aggregazioni di questo tipo sono state negli anni una costante tra le cooperative di consumatori. Il tema è stato al centro del Documento programmatico per il rinnovamento delle coop di consumatori approvato a settembre 2024 a Populonia (LI) dalle Cooperative del Distretto Coop Tirrenico e che, tra i suoi capisaldi per il futuro, sottolineava la necessità di nuove sinergie produttive, sociali ed economiche tra cooperative, ampliando il loro ruolo di collante sociale e di punto di riferimento per i servizi, la solidarietà e lo scambio culturale, capace di rispondere ai nuovi bisogni di una popolazione che, secondo le previsioni, sarà sempre più anziana e sola.

Una delle novità derivanti dal progetto sarà il coinvolgimento dei soci, che attraverso l’adozione di un nuovo modello di governance, rafforzeranno il loro ruolo nelle scelte e nei processi decisionali della cooperativa. Attualmente le due cooperative hanno un assetto di tipo tradizionale, mentre quello di Unicoop Etruria sarà basato su una divisione chiara di ruoli tra chi rappresenta i soci e chi ha la responsabilità della gestione, ovvero rispettivamente il Consiglio di sorveglianza e il Consiglio di gestione. Con questo tipo di organizzazione, definita dualistica, verrà dato maggiore potere e capacità di indirizzo ai soci, elemento essenziale per iniziare questo percorso. Intanto, in attesa delle doverose modifiche statutarie, le due cooperative proseguono un percorso di avvicinamento sia dal punto di vista della socialità, sia estendendo le sinergie già in essere su logistica, informatica, centrale acquisti. In questo percorso Unicoop Firenze sarà parte del progetto di rilancio avendo espresso una esplicita manifestazione di interesse ad una revisione dei perimetri delle cooperative per semplificare il sistema e renderlo più adeguato ai nuovi bisogni dei territori, dei soci e dei consumatori. Il percorso di Unicoop Etruria poggia su un piano industriale che prevede interventi per fare in modo che la nuova cooperativa risponda ancor di più alle esigenze dei soci e dei consumatori. Azioni sì complesse, ma chiare e definite che, nell’arco di un triennio, porteranno la nuova cooperativa ad avere una rete vendita produttiva, confermando l’insegna Coop leader economico e sociale nei territori storici, capace di anticipare le trasformazioni socioeconomiche e rispondere in modo adeguato ai bisogni delle persone.

“Il progetto di rinnovamento, consolidamento e sviluppo delle nostre cooperative non nasce oggi, lo stiamo realizzando passo dopo passo da tempo, in stretta sinergia col movimento cooperativo (ANCC e Distretto Coop Tirrenico). Siamo giunti ora al passaggio che rafforza i valori che stanno alla base della cooperazione di consumo, valorizza il ruolo dei soci e pone basi più solide per un riposizionamento favorevole sia in termini di prodotto che di prezzo” dichiara Antonio Bomarsi, Presidente di Coop Centro Italia.

“La nascente cooperativa sarà una realtà solida e protesa verso il futuro, impegnata per offrire prodotti e servizi alle migliori condizioni di mercato, per tutelare il potere d’acquisto, promuovere la solidarietà e la salvaguardia dell’ambiente. In sintesi, la nuova cooperativa, Unicoop Etruria, continuerà ad evolversi e per farlo ripartirà dalle proprie origini che oggi più che mai risultano attuali e vitali” aggiunge Simonetta Radi, Presidente di Unicoop Tirreno.

“Con il documento presentato a Populonia abbiamo tracciato un percorso per il rafforzamento della cooperazione tra consumatori del distretto tirrenico, partendo dall’analisi dei cambiamenti in atto nella nostra società – prosegue Roberto Negrini, Presidente del Distretto Coop Tirrenico -. L’aggregazione di due realtà importanti come Unicoop Tirreno e Coop Centro Italia è un passo fondamentale per dare risposta alle nuove esigenze economiche e sociali del nostro territorio, frutto di un lavoro di squadra che procede da mesi con un obiettivo comune: centralità del socio, maggiore convenienza e incremento della solidità economica e patrimoniale del movimento cooperativo”.

“Questo processo di aggregazione è un esempio del dinamismo e della capacità di innovazione che hanno oggi le cooperative del consumo. Con questo passo Unicoop Tirreno e Coop Centro Italia mettono al centro il socio e si pongono l’obiettivo di sviluppare l’offerta rivolta ai consumatori dei territori e le nuove esigenze del mercato – conclude Ernesto Dalle Rive, Presidente dell’Associazione nazionale delle coop dei consumatori – . Senza dubbio è un’operazione coraggiosa che consente a Coop di consolidare il ruolo di leader in quelle aree per in una fase non semplice a causa dell’andamento dei consumi”.

Pronta la piattaforma di ReStore per la spesa online di Unicoop Tirreno

ReStore ha realizzato la nuova piattaforma di spesa on line per Unicoop Tirreno, che già copre il perimetro del Grande Raccordo Anulare di Roma ed è in continua espansione. L’attivazione del servizio nella Capitale rappresenta un importante risultato per l’azienda guidata da Barbara Labate, che ha portato alla nascita di una partnership con Unicoop Tirreno e sta registrando ottimi risultati in tempi veloci.

Questo servizio prevede un massimo di due ore di attesa dalla ricezione dell’ordine con, in alternativa, la possibilità di pianificare la consegna a domicilio della spesa anche nei giorni successivi. Una piattaforma ideale sia per chi effettua una spesa veloce last minute, sia per chi fa acquisti in modo programmato. Il prezzo della consegna è variabile perché si basa sul principio del “più spendi, meno paghi”: fino a una spesa di 80 euro, il costo del servizio è di 5,90 euro mentre superando i 120 euro si pagherà solo 3,90 euro.

La grande novità riguarda le agevolazioni dedicate alle persone affette da disabilità: per i clienti con una invalidità di almeno il 60% la consegna della spesa sarà completamente gratuita. Per poter usufruire del servizio basta inviare la documentazione richiesta nel form di assistenza.

Gruppo Gabrielli acquisisce 54 punti vendita romani da Coop Alleanza 3.0

È in atto una rivoluzione nella geografia distributiva capitolina: il Gruppo Gabrielli di Ascoli Piceno (insegna Tigre) ha acquisito 54 supermercati presenti su Roma e provincia della catena “Distribuzione Roma” che faceva capo a Coop Alleanza 3.0 con sede a Bologna. I punti vendita interessati verranno trasformati con insegna Tigre a partire dalla fine del mese aprile. L’operazione, a margine di quanto dichiarato dall’acquirente, garantirà la continuità occupazionale di tutti i lavoratori coinvolti.

L’operazione non riguarda Unicoop Tirreno, che nel corso del 2022 non ha effettuato alcuna chiusura di negozi della sua rete né di piattaforme logistiche, a dispetto di quanto recentemente riportato da alcuni organi di stampa della Capitale. La presenza di Coop a Roma continuerà pertanto a essere garantita e confermata proprio da Unicoop Tirreno, la cooperativa di consumo con sede a Piombino (Livorno) e presente in Toscana, Lazio e Umbria con 96 supermercati, di cui storici e più recenti negozi a Roma (Largo Agosta, via Bettini, Via Franceschini, Via Laurentina, Colli Aniene, Ipercoop Euroma2, Ipercoop Casilino, Ruderi di Torrenova), 5 supermercati gestiti in franchising e una rete di 100.000 soci Coop.

Altre due cooperative di consumatori presidiano la città di Roma con 14 supermercati Doc (insegna affiliata di Unicoop Firenze) e 5 punti vendita Super Conti gestiti da Coop Centro Italia. Sempre su Roma resta attivo il servizio di consegna on-line EasyCoop. 

Myfoody e Unicoop Tirreno insieme contro lo spreco

Dopo aver evitato lo spreco di oltre 500.000 prodotti alimentari grazie alla collaborazione nata nel 2017, Myfoody e Unicoop Tirreno continuano la partnership estendendo il servizio ad altri 57 punti vendita nella regione Toscana, per un totale di 88 supermercati coinvolti tra Toscana e Lazio.

Grazie alla rinnovata collaborazione con Myfoody, Unicoop si pone l’obiettivo di raggiungere e ingaggiare una sempre crescente community di consumatori consapevoli sui temi dello spreco alimentare attraverso un programma di comunicazione multicanale – che coinvolge blog, sito e social media di entrambi i partner – e arriva anche offline grazie alla creazione di corner dedicati all’interno dei punti vendita.

All’interno degli store Unicoop che aderiscono al progetto Myfoody sono infatti state allestite delle vere e proprie “Aree Antispreco” facilmente riconoscibili, dove è possibile trovare i prodotti in scadenza resi visibili ai clienti tramite l’app e messi in offerta al 50%. Appena partito, il servizio è già apprezzatissimo dai consumatori e i punti vendita già attivi come Livorno, Cecina e Piombino sono tra i 10 store più frequentati dagli utenti di Myfoody in tutta Italia.

La collaborazione tra Myfoody e Unicoop non si limita al servizio sui punti vendita, ma si estende anche al mondo digitale con attività di sensibilizzazione sulle tematiche del recupero alimentare sviluppate sul sito e sui canali social di Coop. Dalla rubrica “Ricette a spreco zero” – curata da Myfoody – che suggerisce idee da realizzare in cucina con parti meno nobili di frutta e verdura, al “Consiglio Sostenibile” dove i consumatori possono trovare consigli e best practice per condurre uno stile di vita più attento all’ambiente.

“Siamo molto felici di poter espandere la collaborazione con Unicoop Tirreno, una realtà dinamica e sensibile alla promozione di una filiera sostenibile e alla riduzione degli sprechi alimentari”. Grazie alle nuove adesioni dei punti vendita Unicoop, possiamo offrire il nostro servizio anche ai consumatori della Toscana che sembra ci stiano ripagando con grande entusiasmo e interesse.” commenta Francesco Giberti, CEO e Founder di Myfoody

“La collaborazione tra Unicoop Tirreno e Myfoody si colloca in un contesto ampio che vede la Cooperativa impegnata da anni nella riduzione degli spechi alimentari. Un obiettivo che coinvolge l’intero ciclo delle merci: dalla corretta gestione degli aspetti logistici, fino alla possibilità di donare alle Onlus locali le merci invendute – ma ancora edibili – grazie al progetto “Buon Fine”. Dare dignità al cibo comporta anche aspetti ambientali e sociali, per questo Myfoody si integra perfettamente nel nostro percorso e ci aiuta a portare avanti i valori fondanti della cooperazione di consumo” aggiunge Christophe Guiniot, Direttore Commerciale Unicoop Tirreno

Gdo in crisi: Carrefour annuncia 3 chiusure, UniCoop Tirreno “taglia” in Toscana

Aprono nuovi format e il supermercato si rinnova, ma allo stesso tempo ne chiudono altri, e a soffrire di più sono gli ipermercati: Carrefour ha annunciato la chiusura dei punti vendita di Borgomanero, Trofarello e Pontecagnano come conseguenza di una ristrutturazione che coinvolgerà 500 lavoratori dichiarati in esubero. I sindacali di categoria Filcams Cgil, Fisascat Cisl e UILTuCS hanno proclamato lo stato di agitazione e l’astensione dal lavoro per i lavoratori di tutto il gruppo per venerdì 27 e sabato 28 gennaio.

“Sono state anticipate dall’azienda una serie di esigenze organizzative che implicherebbero un ulteriore e grave peggioramento delle condizioni di lavoro per i dipendenti della società”, scrivono le sigle in un comunicato congiunto. “Le argomentazioni dell’impresa hanno portato ad evidenziare rilevanti problematiche sugli andamenti aziendali, quali il fatturato, il costo del lavoro e la redditività dell’anno. Gli ipermercati risultano particolarmente penalizzati”. Argomentazioni che, concludono i sindacati “sono risultate generiche e improvvisate”.

Carrefour “è conscia della difficile situazione e delle ricadute” del proprio piano riorganizzativo e “dichiara fin d’ora la propria disponibilità a valutare il ricorso a strumenti in grado di minimizzare l’impatto di tale piano sui lavoratori coinvolti, sulle loro famiglie e sulle comunità locali. A tal fine, auspica una rapida ripresa del tavolo negoziale”, scrive dal canto suo il gruppo in una nota, nella quale precisa che attraverso il piano saranno coinvolti nella riorganizzazione 32 punti vendita del formato Ipermercati in Italia ed è prevista la chiusura dei punti vendita di Borgomanero, in provincia di Novara e Trofarello, in provincia di Torino, con una revisione del modello organizzativo di altri 30 ipermercati identificati sul territorio nazionale, “di cui è stato dichiarato il relativo impatto occupazionale”. Impatto che secondo i sindacati ammonta a circa 500 posti di lavoro in esubero. La riorganizzazione, spiega ancora Carrefour, “è motivata dalla perdurante difficoltà e dal calo di vendite registrato nel formato Ipermercati, generalizzato nel mercato italiano, che rende necessaria un’azione strutturale per recuperare un equilibrio economico sostenibile, quale unica opzione possibile”.

 

UniCoop Tirreno chiude 12 pdv

Ma non si ferma qui, purtroppo, la mappa della Gdo in crisi, che copre tutto il Paese da Nord a Sud, passando per il Centro. Potrebbe essere ancora più pesante la situazione di UniCoop Tirreno che a metà gennaio ha annunciato un “piano di rilancio” che prevederebbe otto cessioni, 12 chiusure di punti vendita, 481 esuberi full time che potrebbero coinvolgere più di 600 addetti, dato il diffuso uso del part time da parte della cooperativa.

Una manovra “di sola retroguardia che fa pagare ai soli lavoratori il prezzo della crisi – secondo i sindacati – a maggior ragione pensando che tutto ciò avviene nonostante il prestito da 170 milioni di euro avuto da Unicoop Firenze e da Coop Alleanza 3.0”, come ha sottolineato il segretario generale Uiltucs Toscana Marco Conficconi. Confermata la chiusura a Livorno della Coop di via Mastacchi, (13 addetti), e a Piombino Vignale (160 persone). “Se il bilancio di UniCoop Tirreno è stato segnato da forti perdite per troppo tempo – sottolinea la segretaria Filcams – la responsabilità non è dei lavoratori e gli sprechi non sono da ricercarsi nel costo del lavoro, non possono essere quindi i soli dipendenti a pagare le conseguenze di una cattiva gestione della cooperativa”.

 

Conad licenzia in Puglia

Aria pesante anche in Puglia dove Conad lo scorso 4 gennaio ha annunciato un piano di licenziamenti che coinvolgerebbe 55 dei 133 dipendenti dell’ipermercato Conad di Cavallino, gestito dalla società Zeus srl. La comunicazione di avvio della procedura di mobilità – inviata alle segreterie sindacali a due mesi dalla scadenza del contratto di solidarietà vigente in tutte le strutture individuate dal 2013 – non riguarda anche altri 81 addetti (tutti “area vendita”) distribuiti tra il centro commerciale Conforama di Fasano (21 su 58 sono indicati in esubero), e di 30 addetti di San Severo e Monte Sant’Angelo, nel Foggiano.
In totale 136 su 367 posti di lavoro a rischio in Puglia. Le motivazioni? Sempre le stesse: “Calo di vendite e fatturato conseguente al calo dei consumi”.

BrandContent

Fotogallery

Il database online della Business Community italiana

Cerca con whoswho.it

Diritto alimentare