
Nasce a Milano, MEET, il primo centro internazionale in Italia volto a promuovere la cultura digitale: luogo di incontro, confronto e co-progettazione che intende colmare il divario digitale nel Paese. Promotori dell’iniziativa sono l’istituzione filantropica Fondazione Cariplo e Meet the Media Guru, piattaforma di idee ed eventi diretta da Maria Grazia Mattei che, dal 2005, indaga il tema dell’innovazione e del digitale come crocevia per la cultura, l’economia e le professionalità del nostro tempo.
Luogo fisico e contenitori di incontri, workshop, mostre e iniziative sarò l’attuale Spazio Oberdan in piazza Oberdan, storica sede della Fondazione Cineteca Italiana che collaborerà con la nuova entità: i 1200 metri quadri di proprietà della città metropolitana sono stati assegnati con un bando proprio pochi giorni fa al progetto sostenuto da Fondazione Cariplo, che da 26 anni promuove iniziative benefiche e culturali. I lavori per la ristrutturazione dovrebbero terminare entro il 2018, ma per ora contenitore e luogo digitale per l’incontro e la divulgazione delle iniziative (al via da marzo) sarà il sito di meet.
Il futuro è qui
Il digitale è il futuro, e può essere un’opportunità o una minaccia, a seconda che si conosca e non si subisca passivamente. E questo in tutti i campi, dal retail all’agricoltura, dalla cultura all’arte.
MEET nasce come impresa sociale con la convinzione che l’innovazione sia un fatto culturale, prima ancora che tecnologico e che la diffusione della cultura digitale favorisca non solo la crescita dell’economia, ma anche delle opportunità e del benessere per tutti i cittadini.
Anche se è fortissimo il legame con la città, per il suo ruolo strategico nel processo di innovazione del Paese sottolineato dal sindaco Beppe Sala presente oggi al lancio di Meet, il centro ambisce a fare di Milano un punto di riferimento per la Cultura Digitale anche sulla scena internazionale, ma allo stesso tempo promuoverà iniziative in altri luoghi de Paese.
«Per Meet the Media Guru, Cultura Digitale è il DNA del tempo che viviamo, è il sistema di simboli e comportamenti che definisce il nostro presente. – ha dichiarato Maria Grazia Mattei, Direttore del neonato Centro e fondatrice di Meet the Media Guru – Spesso, come accade a chi guardi in un cannocchiale rovesciato, si crede che il cambiamento tecnologico sia la causa quando è la conseguenza del nostro modo di vivere e di pensare. Qual è il pericolo di questo malinteso? È che ci trasformi in semplici fruitori di tecnologia sempre nuova. Mentre noi, presi dalla rincorsa verso l’ennesima novità, sopraffatti dalla fatica dell’aggiornamento costante, spaventati dal restare indietro – perdiamo il senso di tutto questo correre. Con il MEET vogliamo dare voce alla Cultura Digitale come un nuovo Umanesimo che tiene insieme gli elementi della travolgente trasformazione, senza lasciare nessuno fuori, in una logica di incontro e di inclusione».
È stato più volte sottolineato nel corso della presentazione il doppio ruolo di una città come Milano, tra inclusione, apertura all’esterno e al diverso, e alle nuove possibilità date dalla attuale rivoluzione tecnologica, basata su intelligenza artificiale, robotica e Iot.
«Oggi, tra le numerose povertà che ci troviamo di fronte (a Milano 13mila bambini soffrono la fame), c’è una povertà culturale nei confronti della trasformazione che il digitale ha prodotto e sta producendo – ha detto il Presidente di Fondazione Cariplo, Giuseppe Guzzetti -. Ciò determina distorsioni legate all’analfabetismo che sfociano nell’improvvisazione. La povertà culturale, e per certi versi anche strutturale, non consente di utilizzare a pieno le potenzialità che il digitale offre per lo sviluppo economico e per la crescita delle persone. Per questo Fondazione Cariplo ha creduto e crede nella necessità di far nascere una nuova iniziativa come MEET. Creatività, inclusione sociale, opportunità per i giovani. Milano ha dimostrato di saper cogliere le sfide della modernità, rinnovandosi rispetto al suo passato industriale e confermando il suo ruolo centrale nell’economia del Paese. È giusto che anche dal punto di vista culturale Milano si faccia promotrice di un progetto innovativo che porti l’Italia all’attenzione dell’Europa e del mondo».
Importante è che al centro ci sia l’uomo, o meglio un nuovo umanesimo tecnologico come hanno sottolineato i relatori: oltre al sindaco di Milano Sala e ai promotori dell’iniziativa, Luigi Ferrara, preside del Centre for Arts, Design & Information Technology della George Brown College di Toronto e dell’Institute without Boundaries e Lucilla Sioli, capo della direzione Industria della direzione generale Connect della Commissione Europea, che ha fornito l’immagine di una Italia un po’ indietro rispetto ai Paesi più avanzati ma che dall’innovazione ha tanto da guadagnare, specie sul fronte del ricco tessuto delle Pmi.