Logistica ed e-commerce: tracciabilità e ritiro in prossimità i trend del futuro

Netcomm dà in numeri dell’e-commerce in Italia pubblicando un Libro Bianco “Una Nuova Logistica per l’E-commerce. Dal Locker al Drone” e focalizzandosi su un aspetto davvero cruciale, ovvero la logistica. Che sarà in grado nei prossimi tempi di far decollare una modalità di acquisto ormai strettamente legata al commercio tradizionale del punto vendita.
Nel corso del 2014 il commercio elettronico ha movimentato 9,5 milioni di pacchi al mese (+16% rispetto al 2013). A differenza di molti Paesi europei dove ormai la consegna nel punto fisico è assai diffusa, in Italia ancora l’84% dei beni fisici è consegnato a casa, mentre il 7,4% è ritirato nel luogo di lavoro.

Ciò crea ritardi per mancate consegne e inconvenienti vari. Perché in fondo chi fa e-commerce è gente che lavora e non è mai a casa. E spesso trova molto più semplice ritirare il pacco atteso per strada, magari davanti a un supermercato o a una stazione di servizio (“posti d’elezione” per i locker TNT). “Diversi fattori suggeriscono che in futuro le modalità di ritiro avranno un peso decisamente maggiore rispetto all’attuale – dice Roberto Liscia, Presidente di Netcomm -. Innanzitutto, il maggior utilizzo dei servizi di consegna è legato all’attuale offerta dei merchant, ad oggi principalmente costruita attorno al recapito a domicilio. I merchant dal canto loro offrono un insieme di modalità di delivery e di servizi a valore aggiunto contenuto a causa della limitatezza dei servizi a loro proposti dagli operatori logistici, ancora troppo legati al sistema B2B e ai canali tradizionali. Inoltre, un elemento a favore dello sviluppo dei punti di ritiro è la propensione degli acquirenti italiani verso la modalità di pagamento in contanti o comunque alla consegna, in particolare in quella fascia di acquirenti online meno a loro agio con i sistemi di pagamento elettronico. I servizi aggiuntivi alla consegna che i consumatori considerano più interessanti sono poi proprio quelli che permettono di ridurre i disagi insiti nella consegna a domicilio”.

Insomma è la logistica l’elemento cruciale per l’ulteriore diffusione dell’e-commerce nel Paese. “La consegna è l’elemento che maggiormente incide sulla soddisfazione complessiva dell’e-shopper, seguita dalla facilità di individuazione e di acquisto del prodotto e dalla chiarezza delle condizioni di vendita e di consegna offerte dal merchant in fase di acquisto – spiega Liscia -. Inoltre, nonostante gli acquirenti italiani siano mediamente soddisfatti degli attuali servizi logistici offerti dai merchant, diversi elementi mostrano come ci siano interessanti aree di evoluzione”.

 

Cosa vuole l’e-consumatore

Al di là della battuta di Giacomo Fusina di Human Highway che ha effettuato una ricerca proprio sui desiderata degli acquirenti digitali ovvero che il cliente vuole “tutto, subito e gratis”, sicuramente in futuro a fare la differenza saranno i servizi a valore aggiunto come la consegna al sabato o serale, l’avviso della consegna 30 o anche 15 minuti prima e, soprattutto, la possibilità di rispondere all’avviso ed eventualmente riprogrammare l’orario o il punto di consegna o la consegna entro 90 minuti dall’ordine. Tra le innovazioni più futuribili c’è la consegna direttamente nel bagagliaio dell’auto tramite comando da remoto: per ora l’ha testata Volvo.

Ma forse la soluzione è evitare la consegna a casa (che comporta anche notevoli costi per l’operatore logistico) e optare per il ritiro in prossimità, ovvero in negozio, in un pick up point o in un locker.

Possiamo dire che l’e-commerce è evoluto da una prima fase “pura” (acquisto e pagamento su web e consegna a casa) a una fase avanzata ibrida e multicanale. “Oggi, nell’era degli acquisti online di massa, le esigenze degli acquirenti sono più diversificate di una volta e i servizi di consegna a domicilio non sono ancora adeguatamente attrezzati a rispondervi – dice Liscia -. Il miglioramento della logistica potrà avere un significativo impatto positivo anche sulla crescita e sulla nuova occupazione. I progressi che avverranno nella logistica porteranno benefici a tutti gli attori coinvolti nelle attività del commercio elettronico, dai consumatori ai merchant e agli stessi operatori logistici”

Oltre ai driver di sviluppo di natura business, l’evoluzione del sistema logistico richiederà un adeguamento dell’attuale quadro normativo e fiscale che disciplina le attività logistiche. Lo scenario di riferimento risulta infatti complesso ed articolato, non in grado in alcuni casi di disciplinare in maniera efficace ed efficiente la filiera logistica dell’e-commerce. Il Libro Bianco di Netcomm ha individuato diversi ambiti normativi e fiscali sui quali si auspica che il legislatore e le istituzioni di riferimento possano prontamente intervenire, quali la normativa in tema di RAEE e le procedure fiscali per la gestione delle transazioni cross-border.

 

Il grocery sta per arrivare?

Con un solo operatore attivo e una quota di e-commerce che non supera l’ì1% l’e-commerce del grocery è ancora marginale, a differenza di altri Paesi europei. La sensazione, unita a una maggiore dimestichezza degli italiani al commercio online e al successo dei siti food, è che tutto ciò potrebbe a breve cambiare. “Alcuni player si stanno attivando, assistiamo ad iniziative sperimentali che stanno crescendo, ma deve essere un investimento serio, se no l’esperienza ci dice che non funzionerà – dice Riccardo Mangiaracina del Politecnico di Milano -. Sta andando bene il food and wine enogastronomico. Ma è facile pensare che nel campo dei freschi arriveranno presto in Italia le grandi Dot-Com (come Amazon Fresh) mentre cresce il numero di start-up del mondo alimentare”. Nuovi player che cercano di farsi strada approfittando del “vuoto”.

Anna Muzio