CLOSE
Home Tags Logistica

Tag: logistica

Aurora, il robot per la gestione digitale dei magazzini

È alta meno di un metro, dal design compatto e leggero. Si chiama Aurora ed è il robot progettato nei laboratori del Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione dell’Università di Pisa, una innovazione che mira a rivoluzionare la gestione dei magazzini. Aurora è in grado di mappare gli ambienti con il laser rilevando gli eventuali ostacoli, grazie a radiofrequenze trasmesse da etichette intelligenti (RFID) identifica la posizione di tutti gli oggetti presenti e la trasmette a un database, costruendo una mappa continuamente aggiornata del magazzino e delle scorte ad ogni scansione.
Il robot Aurora – spiega Andrea Motroni, Ricercatore in Ingegneria delle Telecomunicazioni all’Università di Pisa (a destra nella foto accanto) – è in realtà un sistema di telecomunicazioni avanzato che sfrutta dei segnali elettromagnetici per identificare e trovare la posizione di tutti gli oggetti presenti nell’ambiente. Dopodiché, trasmette queste informazioni ad un database, costruendo così la mappa completa del magazzino o di un grande negozio. La particolarità inoltre è che le etichette non hanno batteria, non necessitano di manutenzione, sono sottilissime e si integrano facilmente nei vari materiali, dai tessuti alla carta”.
Il risultato è che industrie, grandi negozi ed e-commerce possono avere in tempo reale la situazione delle scorte, anche in casi molto delicati come per esempio le forniture di farmaci, e sapere quali prodotti vengono venduti di più – e quindi devono essere riordinati più di frequente – e quali invece risultano più difficili da vendere.
Aurora è una delle tecnologie progettate nel Centro 5.0 del Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione – dice Giovanni Stea, Docente di Ingegneria Informatica all’Università di Pisa (a sinistra nella foto in alto) –. Il Centro supporta aziende e pubbliche amministrazioni nell’adozione di nuove tecnologie per l’Industria 5.0. Sostenere la sovranità digitale del nostro Paese e aumentare la resilienza del sistema produttivo in modo sostenibile e centrato sulle persone è ciò che ci può consentire di mantenere competitivo e moderno il nostro sistema industriale e il nostro territorio”.

VGP Park Parma Morse, affittati i primi 8.000 metri quadri del nuovo parco logistico

Primo tenant per il nuovo sviluppo logistico VGP Park Parma Morse. Ad annunciare la locazione di una porzione dello stabile è WCG-World Capital Group, società italiana di consulenza e intermediazione immobiliare, specializzata nel commercial real estate (Office, Industrial & Logistics, Retail, Capital Market, Hotel & RSA). L’immobile vedrà a breve l’avvio dei lavori – attualmente è in fase di sviluppo progettuale da parte di VGP, sviluppatore europeo di immobili logistici e semi-industriali – e verrà completato entro aprile 2026. Sarà dotato di ribalte, portoni a raso, piazzali di manovra e spazi a uso ufficio. Collocato a circa 3 km dall’uscita dell’autostrada A1/E35, il parco logistico si estenderà su un’area totale di 24.000 mq, con una superficie coperta di 14.000 metri quadri. Di questi, circa 8.000 metri quadri sono stati locati a una primaria realtà che opera nell’ambito dell’import-export.

IMPIANTI FOTOVOLTAICI SU MISURA
Sul fronte della sostenibilità, il VGP Park Parma Morse offrirà soluzioni avanzate pensate per rispondere alle esigenze energetiche e ambientali dei conduttori, con un’attenzione particolare alla tutela e valorizzazione del territorio circostante. Tra queste, la possibilità di installare impianti fotovoltaici dimensionati su misura, stazioni di ricarica per veicoli elettrici e, su richiesta, di sviluppare uno studio di fattibilità per l’implementazione di un tetto verde e di un giardino verticale sulla facciata. L’asset sarà inoltre certificato secondo i più alti standard internazionali, con una certificazione BREEAM EXCELLENT.
Il VGP Park Parma Morse rappresenta un progetto di eccellenza in termini di sostenibilità e funzionalità – dichiara Valentina Slavazzi, Country Manager – Commercial di VGP Italy –. Siamo davvero lieti di accogliere il primo tenant e pronti a collaborare per personalizzare gli spazi in base alle specifiche esigenze del nuovo cliente”.
Siamo entusiasti di aver concluso con successo questa operazione, che conferma la dinamicità del mercato immobiliare logistico, sempre più orientato verso nuove costruzioni certificate secondo standard internazionali di sostenibilità come BREEAM – aggiunge Andrea Faini, CEO & Founder di WCG –. La nostra profonda conoscenza del mercato immobiliare di Parma ci ha permesso di individuare una soluzione su misura, offrendo un asset in fase di sviluppo che potrà essere personalizzato in base alle specifiche esigenze del tenant”.

Logistica, il largo consumo a caccia di efficienza

Cinque anni per la supply del largo consumo equivalgono a un secolo. Soprattutto nel periodo post-Covid, durante il quale la filiera del mass market ha subito profonde trasformazioni e si è mossa in un contesto sempre più sfidante, complesso e imprevedibile. A delinearne l’evoluzione e misurarne gli effetti, come già avvenuto nel 2019 e prima ancora nel 2010, è la nuova edizione della ricerca “Mappatura ed evoluzione dei flussi logistici nella filiera del largo consumo”, realizzata da GS1 Italy in ambito ECR Italia, con la collaborazione di un gruppo di ricerca congiunto del Politecnico di Milano e della LIUC Università Cattaneo e il coinvolgimento di 45 aziende del settore (12 distributori, 30 produttori e 3 operatori logistici). I risultati della ricerca, raccolti nell’omonimo Bluebook, fotografa la logistica della filiera del largo consumo italiano, che si stima conti un volume complessivo di 4,6 miliardi di colli in transito all’anno.
A distanza di cinque anni dalla precedente edizione – afferma Bruno Aceto, Ceo di GS1 Italy – e in uno scenario completamente mutato rispetto al 2019, abbiamo sentito la necessità di tornare a svolgere quest’approfondita analisi in quanto strumento essenziale per comprendere l’evoluzione della logistica, misurarne le criticità e individuare nuove opportunità. Questa mappatura è importante perché rappresenta il punto di partenza per delineare le direzioni di lavoro della filiera, intraprese anche attraverso le iniziative collaborative espresse dai tavoli di lavoro di ECR Italia, dove le principali aziende di industria e distribuzione e gli operatori logistici collaborano per innovare i processi e per migliorare l’efficienza di filiera produttore-distributore-consumatore”.

RIDISEGNO DEI NETWORK E CENTRALIZZAZIONE, ANCHE NEI FRESCHI
La prima evidenza che emerge dalla mappatura realizzata da ECR Italia è la forte accelerazione del ridisegno dei network logistico-distributivi avvenuta nel periodo post-Covid-19 e dettata dalla necessità di tutti gli attori di raggiungere una maggiore efficienza. I fornitori hanno arretrato gli stock nei magazzini di fabbrica e centrali e ridotto la rete distributiva dei depositi di secondo livello, in termini sia di numero di depositi periferici sia di transit point. Anche la distribuzione moderna ha rivisto il suo assetto logistico, composto da Centri Distributivi (Ce.Di.) primari e secondari, per rendere la rete più flessibile e ottenere più ridondanza e resilienza. Il tasso di centralizzazione dei flussi logistici ai Ce.Di. è cresciuto e, diversamente dalla precedente rilevazione, questo è avvenuto anche nel comparto del fresco, arrivato a un tasso del 91%, e quindi ormai prossimo al 92% dei prodotti secchi.

LE SOLUZIONI PER OTTIMIZZARE I PROCESSI
L’aumento dei costi del trasporto e il rischio di carenza di materiali, di capacità produttiva e di servizi logistici hanno avuto un forte impatto sui processi di interfaccia tra fornitori e Gdo, determinando una crescente ricerca di ottimizzazione e di recupero di efficienza, in particolare nel processo “order-to-delivery”. Tra i diversi fronti di intervento, la ricerca ECR Italia ha individuato l’aumento della dimensione media degli ordini (+14% in dieci anni), e quindi la crescita di +3% dell’incidenza delle unità di carico (UdC) intere in ingresso ai Ce.Di., arrivata al 79% nel secco. E ancora l’incremento di UdC intere con pallettizzazione ottimale (altezza tra i 120 e i 125 cm) per migliorare la saturazione volumetrica nei trasporti, e la riduzione di -2% del numero medio di referenze gestite. Significativo è stato anche l’impatto organizzativo del livellamento temporale dei flussi di merce in ingresso ai Ce.Di. sia su base settimanale che mensile e dell’estensione delle finestre di consegna anche nelle ore pomeridiane.

CRESCITA DELL’OUTSOURCING LOGISTICO E RICADUTE SUL SERVIZIO
Nel periodo post-Covid tra le aziende di produzione si è assistito al maggior ricorso all’outsourcing logistico strategico per alleggerire la gestione e generare economie di scala. Ma l’autonomia crescente dei fornitori di servizi logistici nella definizione degli instradamenti e nella gestione operativa dei processi può ridurre il controllo sui flussi fisici e sulle prestazioni di servizio fornite alla Gdo. Le asimmetrie nella visibilità della supply chain da parte dei fornitori generano distorsioni nella misurazione del livello di servizio offerto e ricevuto. Inoltre, la scarsa visibilità sulla domanda e l’incertezza degli ultimi anni hanno generato un alto livello di stock nella rete, dettato anche dalla frammentazione della rete distributiva e dall’aumento dei punti di evasione degli ordini, che incide in modo negativo sulla freschezza dei prodotti (soprattutto di quelli più deperibili).

AUMENTANO DIGITALIZZAZIONE E SOSTENIBILITÀ
L’evoluzione della supply chain nel largo consumo va nella direzione di una crescente (ma lenta) digitalizzazione, favorita dalla progressiva rimozione di alcuni ostacoli di natura non tecnologica che l’avevano rallentata. È in crescita la diffusione degli standard come la trasmissione degli ordini in EDI (Electronic Data Interchange), passata dal 34% al 50%, ma resta ancora molto da fare per migliorare l’integrazione tra i sistemi informativi di fornitori e Gdo e per garantire una maggiore visibilità nei flussi logistici. Analogo lo scenario nell’altra grande direttrice evolutiva, la sostenibilità. L’analisi presente in “Mappatura ed evoluzione dei flussi logistici nella filiera del largo consumo” ha rilevato un maggior numero e una più ampia intensità di iniziative finalizzate a ridurre l’impatto ambientale della supply chain, attuate nell’ambito degli imballaggi, dei magazzini e, soprattutto, dei trasporti, e spesso connesse a progetti di efficienza logistica, come, ad esempio, la revisione degli imballaggi per aumentare il rendimento volumetrico e massimizzare la saturazione dei mezzi di trasporto.

COLLABORAZIONE, AVANTI TUTTA
La fotografia scattata da ECR Italia evidenzia la “riscoperta” della centralità della collaborazione fra produttori e distributori. Circa la metà delle oltre 40 aziende coinvolte nella ricerca afferma di aver implementato progetti condivisi con l’obiettivo di migliorare in primis l’efficacia del processo “order-to-delivery”, ad esempio attraverso la riduzione dei ritardi di consegna, della congestione presso i Ce.Di, dei respinti e delle attese allo scarico. La collaborazione procede sempre per gradi e sono fondamentali le “early initiatives” per testare la capacità delle aziende a collaborare e per sistemare i “basic building blocks” del processo logistico. “La capacità di collaborare resta determinante per affrontare le sfide future della logistica nel largo consumo – prosegue Bruno Aceto (nella foto a sinistra) –. Per le aziende di questa filiera sarà sempre più importante stabilire relazioni di fiducia attraverso le quali sviluppare progetti condivisi di collaborazione per rimuovere le inefficienze, superare le criticità e promuovere un sapere condiviso così da costruire una supply chain più efficiente, resiliente e sostenibile. E in ECR Italia l’innovazione dei processi di filiera si realizza proprio grazie alla collaborazione, che permette di individuare soluzioni comuni a beneficio di tutto il sistema”. Tra gli strumenti a disposizione delle aziende impegnate in questo contesto c’è anche la formazione dell’Academy di GS1 Italy, con una vasta gamma di corsi ad hoc per ottimizzare la logistica e il Percorso certificato di Supply chain collaboration per la filiera del largo consumo, la cui seconda edizione partirà il prossimo maggio: si tratta di un percorso innovativo, che coniuga le competenze teoriche del Politecnico di Milano con i casi reali estrapolati da progetti collaborativi realizzati in ambito ECR Italia, per aiutare aziende di produzione e distribuzione e operatori della logistica a capire come ottimizzare i processi interni e di interfaccia attraverso la collaborazione e l’innovazione di filiera.

Mercato immobili logistici: Milano in testa ma crescono Roma e Napoli

Nel secondo semestre del 2024 il mercato degli immobili logistici ha confermato la solidità dei canoni di locazione, con incrementi dei prime rent nella maggior parte delle location italiane: Milano rimane stabile a 73 €/mq/anno, seguita da Roma che per la prima volta raggiunge la soglia dei 70 €/mq/anno, così come Napoli. Bologna e Padova confermano i 68 €/mq/anno, mentre solo Catania, Civitavecchia e Sassari si attestano sotto i 60 €/mq/anno. Analogamente, sul versante degli immobili usati – sempre per quanto riguarda i valori massimi – Milano rimane stabile a 70 €/mq/anno, mentre Roma, Bologna e Padova raggiungono quota 60 €/mq/anno, seguite da Napoli con 57 €/mq/anno. I dati emergono dalla trentottesima edizione del Borsino Immobiliare della Logistica (H2 2024), il report realizzato dal Dipartimento di Ricerca di WCG-World Capital Group, in collaborazione con Nomisma.

La domanda rimane alta nelle principali location del Nord Italia e in Toscana, Lazio e Campania, dove, di conseguenza, si registra una scarsa offerta. La durata delle trattative si attesta, nel 45% dei casi, tra 0-8 mesi, mentre il tasso di sconto, nel 60% dei casi, si aggira tra il 10 e il 20%. Il 45% delle richieste riguarda tagli tra i 5.000 mq e i 15.000 mq. Per quanto riguarda i rendimenti, i valori rimangono stabili con percentuali del 5,3% nelle prime location. Focalizzandoci sul take-up, nel Q4 2024 il valore è stato di 620.000 mq, che portano il secondo semestre 2024 a quota 1.170.000 mq, con un totale di 2.250.000 mq in tutto il 2024. Gli operatori logistici definiscono il 2024 come un periodo stabile (41%), e sempre meno instabile (34%) o dinamico (25%). Analogamente, gli stessi operatori prevedono che il futuro sarà in crescita (47%), mentre per il 19% ci sarà una contrazione e il 34% prevede un’ulteriore stabilità. La visione degli sviluppatori immobiliari, invece, ha definito il 2024 come un periodo stabile (75%) e solo per il 25% dinamico. Il sentiment per il futuro rimane identico.

UNO SGUARDO AI NUOVI SVILUPPI IMMOBILIARI
Per la prima volta, nel Borsino, oltre alla mappa dello stock immobiliare logistico, è presente la mappa dei nuovi sviluppi immobiliari: oltre 4.500.000 mq di nuovi progetti, di cui il 32% sorgeranno su aree brownfield. Il Borsino include anche un’analisi condotta da Nomisma sulle imprese del settore logistico nelle Primary e nelle Secondary Location. Milano, Napoli e Roma restano le province con il maggior numero di unità locali nel settore logistico, con 10.934, 9.208 e 8.857 imprese rispettivamente. Tuttavia, rispetto all’ultima rilevazione, si osservano variazioni rilevanti: Milano e Roma perdono rispettivamente 370 e 146 unità locali, mentre Napoli ne guadagna 72 rispetto al primo semestre del 2024. Il comparto del ‘Trasporto di merci su strada’ continua a essere il più rilevante in termini numerici, rappresentando quasi il 50% del totale delle imprese. Tra le Secondary Location, si distinguono le performance positive delle province del Mezzogiorno, con Caserta e Palermo che registrano i miglioramenti più significativi, con un incremento rispettivo di 35 e 46 unità locali nel settore logistico.

Le imprese del settore logistico sono per lo più micro-imprese, con meno di 9 addetti. Nella quasi totalità delle Primary e Secondary Location, la quota di micro-imprese sul totale delle imprese logistiche supera l’80%, arrivando al 95% se si considerano anche le piccole imprese (10-49 addetti). Analizzando i singoli casi, spiccano Lecce e Sassari per la loro forte microimprenditorialità, con meno di un’impresa su 10 nel settore logistico che conta più di 10 dipendenti. Solo Milano, Roma e Novara registrano più dell’1% delle unità locali con oltre 250 dipendenti. Dall’analisi dell’anzianità aziendale emerge che Milano e Roma, tra le Primary Location, e Verona e Prato, tra le Secondary Location, registrano più di un quarto delle imprese del settore logistico fondate dopo il 2020, indicatore di un significativo ricambio nel settore. Viceversa, tra le province con un’anzianità più accentuata, emergono Genova (tra le Primary) e Udine (tra le Secondary), con quasi quattro imprese su dieci avviate lo scorso millennio.

L’ATTRATTIVITÀ DEI TERRITORI
Come di consueto il Borsino della Logistica arricchisce le analisi attraverso una valutazione dell’attrattività delle Primary e Secondary Location. Nello specifico, lo score Italy2Invest di Nomisma consente di integrare le informazioni sugli immobili con quelle del contesto, permettendo di effettuare una valutazione organica di tutti gli aspetti direttamente o indirettamente collegati al mercato immobiliare di un dato territorio. L’indice fornisce per ogni provincia italiana otto punteggi specifici (da 0 a 100), ciascuno rappresentativo di un dominio di analisi – Popolazione, Ambiente, Imprese e Credito, Condizioni Socio-Economiche, Mercato immobiliare, Infrastrutture e servizi, Pubblica amministrazione e Turismo – oltre a uno score sintetico complessivo. Nel 2024, Milano si è confermata al primo posto tra le Primary Location, con un punteggio di attrattività territoriale pari a 72,5/100, trainato in particolare dai domini Mercato Immobiliare (84,2/100) e Imprese e Credito (85,5/100). Seguono, a distanza, Roma (69,3/100), Bologna (66,2/100) e Firenze (65,3/100). Tra le Secondary Location, spiccano Prato, Venezia e Trento come le province più attrattive, con punteggi rispettivamente di 65,0/100, 64,5/100 e 63,7/100. Il risultato di Prato è attribuibile in particolare alla forza del dominio Popolazione, mentre tutte e tre le province hanno beneficiato di un’elevata performance nel Mercato Immobiliare.

“Il mercato immobiliare logistico si conferma stabile e orientato a seguire le esigenze degli operatori, sempre più attenti alla sostenibilità declinata nelle sue tre dimensioni: ambientale, sociale ed economica – dichiara Marco Clerici, Head of Research & Advisory -. Questo sta portando gli sviluppatori a progettare non solo semplici spazi per lo stoccaggio delle merci, ma luoghi di lavoro sempre più evoluti e integrati. Non a caso, nel biennio 2023-2024, la logistica è stata l’asset class che ha raccolto il maggior numero di investimenti, con 3,4 miliardi di euro”.

“Nel 2024 il settore logistico conferma la sua centralità in grandi città come Milano, Napoli e Roma, ma con dinamiche in evoluzione – aggiunge Enrico Marinucci, Project Manager di Nomisma -. Mentre Milano e Roma mostrano segnali di rallentamento, con un calo delle imprese dovuto principalmente a processi di fusione, è il capoluogo campano ad emergere, registrando un aumento delle unità locali non indifferente nell’ultimo semestre. Le micro-imprese restano tuttavia il motore del settore, con una spinta particolare nelle aree del Mezzogiorno”.

Unieuro, pronto il nuovo polo logistico da circa 50.000 mq

Sorge su un’area di circa 50.000 mq il nuovo immobile logistico completato da Segro per Unieuro. Situato a Colleferro, in provincia di Roma, a soli 2 km dal tratto autostradale A1 Roma-Napoli, permetterà all’azienda di ottimizzare la distribuzione verso il centro-sud Italia, con l’obiettivo di migliorare ulteriormente la qualità del proprio servizio verso i clienti in quest’area.

In linea con la strategia “Responsible Segro”, che si impegna a sostenere la crescita a basse emissioni di carbonio, l’immobile è dotato di un impianto fotovoltaico con una potenza complessiva di 3.4 MWp ed è stato ideato per agevolare il trasporto sostenibile con punti di ricarica elettrica gratuiti per i lavoratori e per gestire flotte elettriche per il trasporto leggero e pesante. L’immobile sarà certificato BREEAM Excellent. Al fine di garantire una gestione flessibile del business del cliente, il magazzino è stato progettato per avere altezze sotto trave che permettono un incremento di utilizzo degli spazi di stoccaggio senza variare la superficie di suolo occupata.

Il progetto prevede inoltre iniziative di tutela della biodiversità volte a riqualificare il territorio, tra cui la piantumazione di 500 alberi di diverse specie scelte appositamente per adattarsi all’ambiente e al clima esterno del luogo. Per favorire il benessere e il comfort dei lavoratori, l’edificio offre una terrazza per gli uffici con “tetto verde” , nonché aree mensa, spogliatoi e bagni dotati di grandi spazi a disposizione per facilitarne l’accessibilità per tutti i lavoratori.

“Le caratteristiche tecniche di questo immobile, unite alla sua posizione strategica nel cuore del centro Italia, permetteranno a Unieuro di potenziare i propri servizi verso zone chiave per la crescita del business, potendo usufruire di un hub altamente innovativo e tecnologico appositamente realizzato per le sue esigenze. Con questo progetto confermiamo la nostra strategia volta a investire nello sviluppo di immobili che combinano alte prestazioni operative e sostenibilità, a beneficio dei nostri clienti e delle comunità locali” ha commentato Luca Sorbara, Head of Italy di Segro.

Logistica, in arrivo nuovi progetti per 4,5 milioni di mq

In Italia la logistica conferma la propria strategicità con uno stock immobiliare di oltre 40.500.000 di metri quadri suddiviso tra centri di distribuzione (19%), logistics center (64%) e transit point (17%). A rivelarlo sono i dati elaborati dal Dipartimento di Ricerca interno di WCG – World Capital Group, estratti da un’analisi dettagliata sullo scenario logistico del nostro Paese e sul potenziale di sviluppo immobiliare di questo settore in forte crescita.

Questo patrimonio immobiliare si arricchirà di nuovi progetti che potranno farlo crescere dell’11% (circa 4.500.000 mq), in 9 regioni e 41 province italiane. Le nuove costruzioni interesseranno, per il 32%, aree brownfield a conferma del trend di sviluppo sostenibile e rigenerazione urbana che caratterizza l’intero comparto immobiliare. L’aspetto ambientale non è il solo fenomeno rilevante da osservare, in quanto l’utilizzo di aree brownfield innesca un grande volano “sociale” nel momento in cui va a “restituire alla collettività” oltre 1,5 milioni di metri quadri, oggi in molti casi degradati e pericolosi.

“Il mercato italiano della logistica sta evolvendo verso un modello sempre più integrato e sostenibile, all’interno del quale la “forza lavoro” e di conseguenza i luoghi di lavoro, hanno e avranno, un ruolo cruciale – ha dichiarato Marco Clerici, Head of Research & Advisory di WCG. L’aumento dell’utilizzo di aree brownfield, conferma questo trend con l’introduzione nel mercato di immobili, ovvero luoghi di lavoro, non solo di qualità ma anche connessi al tessuto urbano per fruire dei relativi servizi. Laddove un tempo gli immobili logistici potevano apparire come una barriera, oggi, con i progetti di riqualificazione, si trasforma in una cerniera che collega e sostiene le dinamiche urbane. Il recupero brownfield, infatti, offre un’opportunità strategica permettendo così di rispondere alla crescente domanda di spazi di lavoro (logistici), efficienti e sostenibili, senza impattare negativamente sull’ambiente e rafforzando la connessione tra le attività industriali e la vita urbana”.

Inaugurato a Biella il nuovo polo logistico di Mondoffice e Raja Italia

È stato appena inaugurato il nuovo centro di distribuzione congiunto di Mondoffice e Raja Italia a Castelletto Cervo (Biella): a partire dalla prima metà del 2025, questo sito di 45.000 m2 centralizzerà in un’unica sede le attività logistiche di Mondoffice (attivo nella vendita al dettaglio di forniture e attrezzature per ufficio) e di Raja Italia (operante nelle forniture e attrezzature per l’imballaggio). In grado di elaborare e spedire 4.500 ordini al giorno, il sito servirà il 75% dell’Italia in meno di 24 ore.

A tal fine, dispone di un sistema di stoccaggio automatizzato, di una soluzione semiautomatica di preparazione ordini “goods to person” (i prodotti vengono portati agli addetti alla preparazione ordini senza che questi debbano spostarsi) e di 51 baie di carico dei veicoli. Il sito sarà in grado di stoccare fino a 50.000 articoli di forniture e attrezzature.

Sul fronte ambientale, il centro di distribuzione di Castelletto Cervo è stato progettato secondo gli standard LEED (Leadership in Energy and Environmental Design). L’obiettivo è ottenere la certificazione LEED Gold. L’edificio è dotato di: un impianto fotovoltaico da 1 MW, tutta l’energia utilizzata arriverà esclusivamente da fonti rinnovabili, rivestimenti isolanti per limitare le dispersioni termiche, un sistema di recupero delle acque piovane e un sistema di climatizzazione a pompa di calore. I team del sito beneficeranno di uffici più moderni e di una palestra.

“Con questo nuovo investimento, vogliamo servire ancora meglio i nostri clienti italiani e rafforzare la leadership di Mondoffice e Raja Italia” ha detto Danièle Marcovici, Presidente e CEO del Gruppo Raja. “Il nuovo centro di distribuzione segna un vero e proprio passo avanti nell’unione delle nostre competenze e risorse logistiche. Questo ci permetterà di offrire un servizio ancora più efficiente e competitivo” aggiunge Irma Garbella, Amministratore Delegato di Mondoffice. “Il sito di Castelletto Cervo è dotato di innovazioni tecnologiche e ambientali che ci permetteranno di rispondere meglio alle grandi sfide della supply chain”, ha concluso Lorenza Zanardi, Direttore Generale di Raja Italia.

Raja Italia continuerà a utilizzare il centro di distribuzione di Castel San Giovanni (Piacenza) fino alla fine dell’anno. Nel 2025 i nuovi uffici ospiteranno i 100 dipendenti di Raja Italia.

A Ferentino nasce il polo logistico del freddo: sarà pronto nel 2026

È stata posata a Ferentino, in provincia di Frosinone, la prima pietra del nuovo cold store di NewCold, che mira a diventare il più grande e innovativo magazzino logistico automatizzato del Centro-Sud Italia. Lo stabilimento, che entrerà in funzione nel 2026 e sarà determinante nella strategia della società per coprire logisticamente l’area del Centro-Sud, prevedrà oltre 70 milioni di euro di investimenti e creerà dai 150 ai 200 nuovi posti di lavoro. La struttura sorgerà nei pressi dello stabilimento a Ferentino di Froneri, seconda potenza al mondo nel settore del gelato confezionato e prima della produzione di gelati a marchio del distributore, e sarà collegata a esso attraverso un tunnel dedicato: una soluzione inedita per il mercato italiano, che permetterà di ottenere importanti benefici ambientali e ridurre l’inquinamento da trasporto, supportando la crescita del business di Froneri e ampliando ulteriormente la partnership virtuosa tra le due realtà.

“Il magazzino di Ferentino stabilirà nuovi standard in termini di automazione e sostenibilità, rafforzando il ruolo dell’Italia nella filiera alimentare europea” ha dichiarato Bram Hage, Founder e CEO di NewCold. 

“Questo progetto rappresenta un punto di svolta per la logistica in Italia: non solo aumenterà l’efficienza della catena di fornitura, ma consoliderà anche la nostra posizione nel mercato in rapida espansione della catena del freddo” ha aggiunto Luca Quaresima, Country Manager Italy di NewCold.

“Il nuovo hub di Ferentino si inserisce  in una collaborazione internazionale di lunga data ma che guarda al futuro, con diversi progetti all’orizzonte: una partnership che, siamo certi, è destinata a darci ancora grandi soddisfazioni. Sia in termini di miglioramento del nostro livello di servizio, sia a livello di impatto ambientale” ha concluso Pietro Monaco, Global Head of Operations di Froneri.

La nuova struttura, all’interno della quale, insieme ai prodotti Froneri, verranno immagazzinati in minor quantità anche i prodotti di altre aziende, sarà costruita in fasi. La prima fornirà 62.000 spazi pallet e supererà i 40 metri di altezza, presentando innovazioni all’avanguardia nel carico e scarico automatizzato dei veicoli nonché l’automazione completa dei processi di prelievo. Il magazzino di NewCold sarà all’avanguardia anche dal punto di vista energetico: il nuovo hub utilizzerà infatti il 50% di energia in meno rispetto ai magazzini tradizionali, sfruttando diverse fonti energetiche rinnovabili. Il nuovo cold store si inserisce all’interno della rete in espansione di NewCold in Italia, che già include importanti centri logistici a Piacenza (Fiorenzuola d’Arda) e Borgorose. Insieme, queste strutture supporteranno una distribuzione efficiente su tutto il territorio italiano, migliorando le capacità dell’azienda nella logistica della catena del freddo con uno spazio totale per 200.000 pallet nel Paese.

Lidl investe 70 milioni in Sardegna e inaugura un nuovo centro logistico

È stata appena inaugurata ad Assemini, in provincia di Cagliari, la prima Direzione Regionale in Sardegna di Lidl Italia. La struttura, realizzata grazie a un investimento sul territorio di 70 milioni di euro, ospita il dodicesimo centro logistico di Lidl in Italia. Oltre a generare un indotto significativo, questo progetto ha contribuito alla creazione di più di 140 nuovi posti di lavoro per un organico complessivo di circa 650 persone impiegate dall’Insegna in tutta l’Isola. L’importante investimento si colloca all’interno di un percorso di crescita aziendale che prevede, per i prossimi sei mesi, un investimento complessivo di 400 milioni di euro per l’apertura di 40 punti vendita.

“Il primo punto vendita di Lidl in Sardegna è stato aperto nel 2002 e da allora il riscontro dei clienti è sempre stato molto positivo portandoci ad ampliare la nostra presenza. Con questa nuova struttura vogliamo dare ulteriore slancio al nostro sviluppo sull’isola perseguendo una crescita responsabile che unisce innovazione e sostenibilità” ha commentato Massimiliano Silvestri, Presidente di Lidl Italia.

La realizzazione della nuova Direzione Regionale nasce dall’esigenza di Lidl Italia di far fronte alla continua espansione sul territorio e consentirà di accorciare le distanze e ridurre significativamente i km percorsi per l’approvvigionamento degli attuali 23 punti vendita sardi, con un conseguente risparmio in termini ambientali. La struttura, che sarà operativa dal primo ottobre, permetterà di migliorare il servizio al cliente finale e allo stesso tempo di compiere un passo in avanti verso una logistica sempre più sostenibile ed efficiente con un risparmio di più di 5.000 tonnellate di Co2.

Il centro logistico si estende su una superficie complessiva coperta di oltre 37.000 mq, ha una capacità di stoccaggio di 25.000 posti pallet, oltre a disporre di 101 baie di carico e 45 posti tir. Il progetto risponde ai criteri di uno sviluppo edilizio sostenibile. La nuova Direzione Regionale infatti è dotata di un impianto fotovoltaico da 2.688 kW in grado di coprire circa il 50% del fabbisogno energetico del centro, ovvero l’equivalente dell’energia utilizzata da 1.350 abitazioni. L’edificio è alimentato con energia proveniente al 100% da fonti rinnovabili e dispone di un sistema per il recupero delle acque piovane. Infine, il rivestimento esterno è frutto di uno studio che permette di mitigare anche l’impatto visivo della struttura all’interno del contesto circostante.

InPost, la collaborazione con Tamoil fa crescere la consegna fuori casa in Italia

Il gruppo logistico specializzato nelle consegne fuori casa InPost Group continua a crescere sul territorio italiano grazie a importanti partnership, come quella stretta con la società petrolifera Tamoil. Nella aree delle stazioni di rifornimento carburanti sparse lungo la penisola sono attualmente ospitati 100 locker per offrire un servizio ai cittadini residenti nelle aree limitrofe: sono sempre di più infatti gli italiani che approfittano di una sosta sul tragitto casa-lavoro, mentre fanno il pieno di carburante o manutenzione al proprio veicolo, per spedire oppure ricevere con InPost i prodotti acquistati sui principali e-commerce italiani. La possibilità di inserire la gestione dei pacchi all’interno di routine quotidiane fa risparmiare tempo e dà maggiore libertà ai clienti.

“Presso le stazioni di servizio, il nostro utente può ritirare e spedire i suoi pacchi mentre svolge altre commissioni – spiega Nicola D’Elia, Managing Director Southern Europe di InPost. I dati in nostro possesso evidenziano un picco di utilizzo nella fascia oraria dalle 16 alle 20, dal lunedì al venerdì. L’obiettivo è di essere sempre più vicini agli italiani e offrire maggiore comodità, evitando lunghe attese a casa del corriere o in fila per spedire o ritirare un pacco. La modalità di consegna fuori casa è già molto apprezzata nel Nord Italia, infatti il 48% dei locker più utilizzati presso i distributori Tamoil sono proprio situati in quella parte del Paese, e come al Sud vengono adoperati sia per spedire che per ritirare i pacchi. Al centro e nelle isole sono utilizzati prevalentemente per la spedizione. Il nostro obiettivo è trasmettere a tutta la popolazione la cultura della consegna fuori casa”.

La capillarità raggiunta dal network InPost nel nostro Paese con circa 7.500 punti in tutte le regioni agevola una fruizione sempre maggiore da parte dei cittadini dei servizi di consegna out of home. Aggregando i dati di dieci tra le maggiori città, InPost arriva a coprire il 65% della popolazione, ovvero oltre cinque milioni e mezzo di italiani che vivono a Roma, Milano, Napoli, Torino, Palermo, Genova, Bologna, Firenze, Bari e Catania vivono a cinque minuti da un punto InPost.

BrandContent

Fotogallery

Il database online della Business Community italiana

Cerca con whoswho.it

Diritto alimentare