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Aosom Logistics, nasce il nuovo servizio di logistica che riduce costi e tempi

Aosom, azienda specializzata nella vendita online di arredi per la casa, prodotti outdoor, articoli per il fitness e accessori per animali, bambini e ufficio, inaugura Aosom Logistics mettendo la propria esperienza logistica al servizio di aziende terze.

Aosom Logistics è stato ideato e sviluppato per semplificare tutto il sistema di trasporto e importazione di prodotti e merci dalla Cina nonché di distribuzione in Italia o Europa. Avvalendosi di una rete di magazzini presenti in tutta Europa potrà immagazzinare i prodotti dei clienti facilitando i diversi processi, scegliendo le tariffe più convenienti e riducendo i tempi di gestione. Presente in 12 Paesi con 7 filiali e 20 magazzini proprietari, di cui due in Italia e un terzo in arrivo, Aosom valorizza la propria esperienza nella gestione e nella distribuzione dei prodotti dedicati all’e-commerce e la propria conoscenza delle dinamiche del commercio orientale per fornire, attraverso Aosom Logistics, un servizio di logistica focalizzato sulle spedizioni voluminose, elemento distintivo fra le sue competenze.

“Con Aosom Logistics manteniamo l’impegno nell’essere partner di nuove opportunità di business per le imprese italiane” commenta Fabio Missoli, CEO e General Manager Italy di Aosom. “Mettiamo la nostra esperienza al servizio di tutte quelle aziende che desiderano ampliare il catalogo di prodotti e aumentare le opportunità di distribuzione sul territorio, supportandoli nel processo di importazione dalla Cina e offrendo un servizio di logistica avanzato che consenta loro di stoccare anche grandi quantità di merce”.

Aosom Logistics garantisce affidabilità in tutti gli elementi: controllo rigoroso dall’inizio alla fine della filiera, dal ricevimento dei prodotti via container alla consegna al cliente finale, che sia un’azienda o un privato, monitorando il trasporto al 100% in ogni sua fase. Grazie alla sede in Cina, Aosom conosce le dinamiche e opera ogni giorno nel mercato cinese, un requisito imprescindibile per facilitare le operazioni di import-export e di intermediazione con l’Oriente, risparmiando alle aziende il tempo che avrebbero speso a studiare il modo di organizzare tutti i processi. Dal momento dell’arrivo in porto, Aosom Logistics si occuperà di tutti i servizi e importerà per conto dei clienti le merci direttamente nei propri magazzini garantendo tariffe più vantaggiose, grazie ad accordi prestabiliti con i principali spedizionieri e trasportatori forte di un volume in import di circa 3000 container l’anno.

Aosom inoltre dotta la procedura doganale domiciliata che permette di incamerare la merce e svolgere le consuete ispezioni doganali direttamente presso la piattaforma logistica di proprietà, diminuendo i costi e le soste derivanti dallo scalo delle merci presso porti o aree doganali per le suddette verifiche, una operazione effettuabile direttamente a magazzino. Gestendo spedizioni voluminose, Aosom è perfettamente preparata per lo stoccaggio per conto dei propri clienti, con una superficie di 600.000 mq in 9 Paesi diversi di cui 75.000 mq solo in Italia tra i siti di Belgioioso e Spinetta, che vantano tecnologie per lo stoccaggio all’avanguardia, con una predisposizione per i voluminosi e non-sortable, dove operano carrelli trilaterali automatici, che migliorano la capacità operativa giornaliera.

Anche nella fase finale del trattamento delle merci, che si conclude con la spedizione tramite corriere presso l’indirizzo dell’acquirente, Aosom ha pensato a una soluzione per l’ottimizzazione dei corrieri. Le diverse partnership con i principali corrieri nazionali ed internazionali, già integrati nel sistema gestionale Aosom, permettono di selezionare in automatico il miglior metodo di spedizioni verso i clienti finali, a seconda delle preferenze del cliente in tema di priorità e prezzo.

Consorzio Cipolla Rossa di Tropea – Fruit logistica

Si dice Cipolla di Tropea, eppure l’areale di produzione di questa icona dell’agroalimentare Made in Calabria conosciuta ed apprezzata in tutto il mondo, non è circoscritto al perimetro cittadino della destinazione turistica, ma si estende per chilometri e chilometri: da Nicotera a Fiumefreddo Bruzio, toccando le tre province di Vibo Valentia, Catanzaro e Cosenza.

I territori in cui viene prodotta hanno in comune un microclima particolarmente stabile nel periodo invernale, senza sbalzi di temperatura, reso mite dalla vicinanza del mare e dai terreni freschi e limosi. È da questi fattori che la Cipolla Rossa di Tropea Calabria IGP prende tutta la sua dolcezza e croccantezza. La maggiore porosità permette un più accentuato assorbimento degli aromi sprigionati da ogni tipo di spezia e condimento, rendendo questo prodotto di una bontà unica.

Oltre ad essere un ingrediente chiave della Dieta Mediterranea, è un vero toccasana ed elisir di lunga vita per le sue innumerevoli proprietà. Il vantaggio del fatto che la si può consumare cruda, è che le sue componenti medicamentose non subiscono denaturazione a causa delle alte temperature di cottura. È provato che la Cipolla Rossa di Tropea si prende cura del cuore, può essere considerata un vero e proprio antibiotico naturale, aiuta a tenere sotto controllo l’ipertensione e l’arteriosclerosi, in generale migliora l’attività digestiva e contribuisce al riequilibrio della flora batterica intestinale; è amica della linea e, grazie alla presenza di quercetina, permette addirittura una migliore performance sportiva.
 
Disponibile 12 mesi su 12, la Cipolla Rossa di Tropea Calabria Igp si utilizza sia fresca o disidratata al sole che scollettata o intrecciata. E poi non si butta via niente. Persino i ciuffi del cipollotto fresco, possono essere utilizzati.

A Pisa apre i battenti il nuovo polo logistico di Penny

A Cascine di Buti, in provincia di Pisa, apre la nuova piattaforma logistica di Penny Italia destinata a servire i punti vendita dell’insegna in Toscana e del centro-nord Italia, per un totale di oltre 90 store. I lavori, iniziati nel maggio 2021 e terminati poco più di un anno e mezzo dopo, sono il risultato di un investimento di 32 mln di euro.

L’immobile del centro di distribuzione, di circa 23mila mq, è stato realizzato su un’area di 86mila mq con un ulteriore capacità edificatoria di 10mila mq ed è situato nella zona industriale di Cascine di Buti, lungo la strada Bientinese che collega il comune di Altopascio al comune di Pontedera. Il nuovo magazzino sostituirà il deposito di Altopascio, che riforniva circa 60 negozi e la cui forza lavoro sarà riassorbita totalmente nella sede di Buti. Obbiettivo della nuova struttura, dove lavoreranno più di 120 addetti, è quello di aumentare la capacità di stock e rendere più efficiente e capillare quella operativa.

L’efficienza energetica e la struttura interamente sostenibile sono solo alcuni dei punti di forza del nuovo Ce.Di. realizzato in linea con una politica di logistica green. Sono state prese in considerazione tecnologie a basso impatto ambientale, dall’energia che viene utilizzata all’occupazione del suolo, dal consumo idrico alle emissioni prodotte.

L’impianto fotovoltaico, della capacità di 400Kwh per autoconsumo, è progettato per soddisfare circa il 35% del fabbisogno dei processi; l’utilizzo di pompe di calore in sostituzione delle caldaie a gas; refrigeranti naturali come Ammoniaca e Co2 per gli impianti frigo, che hanno rispettivamente un GWP su 100 anni pari a 0 e ad 1 rispetto gli attuali refrigeranti freon con GWP > a 1774. L’efficientamento energetico ed il basso impatto sull’ambiente sono garantiti inoltre dal recupero del calore termico prodotto dagli impianti per il riscaldamento e acqua calda e dal recupero delle acque dai pozzi freatici per l’impianto antincendio e di irrigazione. Per l’edificio è sono stati utilizzati solo materiali alternativi al calcestruzzo, destinato alle sole strutture principali, pavimento, pilastri, travi. Inoltre, sono stati piantati più di 200 alberi e destinati a verde circa 20mila mq di aree. Anche l’ubicazione del Centro è stata ponderata basandosi su una logica di vicinanza alla rete commerciale, che permetterà di abbassare le percorrenze e di conseguenza le emissioni di Co2 nell’atmosfera.

“Stiamo procedendo al rinnovo della nostra rete logistica in quanto il territorio italiano nella sua totalità è per Penny un obiettivo strategico di estrema importanza – sottolinea Gotthard Klingan, Chief Operations Officer di Penny Italia – e questa inaugurazione, che segue di pochi anni quella del centro logistico di Pantano d’Arci, nel catanese, ne è conferma. Siamo flessibili ai cambiamenti che il mercato e le gli accadimenti sociali, politici e ambientali ci impongono, ottimizzando ed efficientando la rete vendita, che è l’anello di congiunzione con la nostra clientela. Ritengo che questo nuovo assetto vada inquadrato in questa direzione, ma più in generale possiamo dire che responsabilità e innovazione sono in questo momento le nostre priorità”.

Conad verso una logistica sempre più sostenibile

Conad prosegue il proprio impegno per rendere sempre più sostenibile ed efficiente la rete logistica, attraverso azioni concrete a beneficio dell’ambiente, delle persone e dell’intero comparto.

In virtù della capillarità sul territorio che da sempre contraddistingue Conad e del suo ruolo preminente nel settore della Grande Distribuzione Organizzata, la logistica rappresenta uno degli ambiti dove l’adozione di soluzioni orientate alla sostenibilità può contribuire in modo sostanziale: dalla tutela dell’ambiente e delle sue risorse al miglioramento delle condizioni lavorative degli operatori del settore, dall’ottimizzazione dei mezzi e dei viaggi, all’efficientamento dei tempi di trasporto e consegna.

Punta di diamante dell’impegno di Conad per una logistica sempre più efficiente e sostenibile è il progetto Conad Logistics, lanciato nel 2020: un innovativo modello, unico nel nostro Paese, che si basa sul trasporto “franco fabbrica”. I volumi trasportati da Conad Logistics nel 2021 sono aumentati significativamente (+98%) rispetto al 2020 anche a fronte dell’inclusione di nuovi fornitori nel corso del 2021, comportando una maggiore ottimizzazione delle ore di impiego degli autisti e mezzi, oltre al beneficio di un minore impatto ambientale. In questo senso, un altro punto importante è stato l’efficientamento della flotta con mezzi più moderni, come classe Euro 6 e mezzi LNG (gas naturale liquido), che hanno percorso circa il 3% di km in più rispetto all’anno precedente, registrando un impatto positivo sia in termini di emissioni di CO2eq che di particolato (PMx). Inoltre, un fondamentale contributo lo ha dato anche la centralizzazione e quindi ottimizzazione dei propri flussi distributivi, attraverso soluzioni intermodali con scelta di mezzi alternativi al trasporto su gomma soprattutto per le lunghe distanze.

“L’efficacia di questa innovativa gestione dei trasporti è dimostrata dal fatto che nel 2021 siamo riusciti ad aumentare del 9% le tonnellate di merci movimentate dal nostro sistema, incrementando invece del solo 3% le relative emissioni” afferma Andrea Mantelli, Direttore Supply Chain Conad. “Noi di Conad, tuttavia, pensiamo che la sostenibilità legata alla logistica non sia solamente ambientale, ma che necessariamente debba essere rivolta anche al benessere degli operatori che vi operano e ad una maggiore efficienza economica del comparto. Per questo sentiamo il dovere, come prima insegna italiana nella GDO, di individuare delle nuove aree di miglioramento e di intervento al fine di rendere ancora più sostenibile il nostro sistema di logistica”.

Questi fattori contribuiscono all’impegno concreto di Conad verso una mobilità più sostenibile e verso una collaborazione e confronto con tutti i player della filiera, con l’obiettivo di individuare soluzioni a lungo termine efficaci per tutto il comparto. Guardando alla stretta attualità, uno dei problemi maggiori riscontrati nel settore riguarda la scarsità sul mercato europeo di autisti professionisti dell’autotrasporto, imputabile a diversi fattori tra cui lo scarso ricambio generazionale, la ripresa post Covid di altri settori come l’edilizia, la forte crescita dei costi di trasporto e le condizioni di lavoro degli autisti, non sempre ottimali.

Tra le soluzioni messe in campo per affrontare le nuove sfide del settore ci sono: la riduzione del numero di viaggi attraverso l’aumento della capacità di carico degli automezzi e l’incremento del ricorso a servizi di trasporto intermodali per tratte di lunga percorrenza, riducendo il numero di viaggi e di emissioni; l’ottimizzazione dell’impiego del tempo e delle ore degli autisti con interventi concreti come la riduzione dei tempi di attesa presso i Ce.Di e l’inserimento di servizi rivolti all’autista all’interno dei Ce.Di stessi; la promozione di una sempre maggiore digitalizzazione del settore, a partire da attività ad oggi gestite manualmente (come pratiche di ordini e trasporto) fino alla promozione di un futuribile scenario di dialogo tra le piattaforme software dei diversi player.

L’impegno verso una mobilità più sostenibile rientra nella strategia di sostenibilità dell’insegna “Sosteniamo il futuro”, che riunisce le azioni concrete per la tutela dell’ambiente e delle sue risorse, per il supporto alle persone e alle Comunità, per il sostegno ai territori e alle sue imprese.

Conftrasporto-Confcommercio, Uggè: “da giugno sarà pressing sull’Ue”

Il caro energia prima e poi la guerra in Ucraina stanno mettendo a dura prova i nervi degli autotrasportatori e di tutti coloro che operano nel settore dei trasporti e della logistica.

Non usa mezzi termini Paolo Uggè, presidente di Conftrasporto-Confcommercio, sulle politiche dell’UE legate al mondo dei trasporti e della logistica: “Siamo arrivati al punto di non ritorno, ora servono politiche realistiche che non guardino a utopici obiettivi ambientalisti senza capire come le imprese possano realmente agire per implementarne gli obiettivi”.

“Dai contingentamenti al traffico merci al Brennero al sistema delle emissioni ETS, ai nuovi motori con il passaggio all’elettrico, sono tanti i temi che l’UE ha sul tavolo e che non affronta o affronta senza pensare al fatto che le imprese italiane del sistema della logistica rischiano di non reggere più”, prosegue Uggè.

“Vogliamo veramente che le imprese italiane della logistica chiudano i battenti? Non è chiaro che se le imprese dell’autotrasporto si fermano, si ferma l’intero sistema economico? Da giugno inizieremo a incontrare tutte le Istituzioni italiane che operano a Bruxelles affinché possano comprendere i reali bisogni del sistema economico italiano. Auspichiamo che potranno condividere i nostri obiettivi”, conclude il presidente di Conftrasporto.

(Franco Metta)

Amadori, nasce un nuovo polo logistico automatizzato

Il Gruppo Amadori affida a Dematic l’automazione della nuova piattaforma logistica primaria della storica sede di San Vittore di Cesena. Nel corso del 2022 entrerà in funzione nel polo logistico il sistema di automazione Dematic, un sistema integrato basato sull’interazione di molteplici tecnologie, che permetterà di raggiungere nuovi importanti obiettivi, tra i quali lo sviluppo del servizio alla clientela, grazie al potenziamento dei volumi di vendita e alla riduzione dei costi di preparazione ordini, e l’ulteriore miglioramento della sicurezza degli ambienti, mediante l’utilizzo di postazioni di lavoro ergonomiche.

“La nuova piattaforma logistica consentirà di affrontare al meglio i profondi mutamenti attesi nel settore retail, dove gli sviluppi tecnologici e sociali stanno dettando il ritmo del cambiamento e dove si stima che il comparto e-commerce – diretto o indiretto – rappresenterà presto una quota rilevante del mercato. In questo scenario di forte cambiamento la logistica avrà un ruolo crescente di abilitatore”, dichiara Maurizio Linari, Direttore della Logistica del Gruppo Amadori.

Mauro Corona, Sales Director Dematic Italia, afferma: “Questo progetto ha una fortissima componente di innovazione, resa possibile dall’ampio portafoglio prodotti di Dematic, dalla nostra esperienza mondiale nel settore della carne e dalla collaborazione tra il nostro team e la direzione logistica di Amadori fin dalle prime fasi di analisi della soluzione”.

Il progetto sostituisce l’attuale software del sistema di controllo del magazzino (WCS) con il software Dematic, che può scalare per adattarsi agli scenari applicativi all’interno di diverse architetture e sarà implementato al software WMS (Warehouse Management System) di terzi.

Il nuovo polo logistico integrerà quello attuale e avrà un collegamento diretto con i reparti produttivi di Cesena in modo da ricevere il prodotto in magazzino dai reparti a casse, ed eliminare la fase di pallettizzazione rivolta allo stoccaggio.

Migliorare la logistica, il nuovo studio di GS1 Italy

Migliore distribuzione del carico di lavoro, maggiori produttività e sicurezza. Sono solo alcuni dei vantaggi per gli operatori della filiera del largo consumo emersi dall’ultimo studio di GS1 Italy, condotto in ambito ECR e in collaborazione con LIUC Università Cattaneo e Politecnico di Milano, che indaga vincoli e opportunità relativi ad alcune aree di miglioramento del processo di consegna delle merci ai centri di distribuzione (Ce.Di.) della Grande Distribuzione, focalizzandosi in particolare sull’ampliamento delle finestre di scarico come importante innovazione di processo.

Intitolata “Ottimizzazione del processo di consegna: focus sull’estensione delle finestre di ricevimento presso i Ce.Di. della GDO”, questa ricerca rientra tra le attività messe in campo da GS1 Italy che opera per fornire alla business community strumenti, informazioni e best practice con l’obiettivo, in accordo con il piano strategico triennale GS1 Italy 2020-2022, di promuovere la digitalizzazione della filiera, la sostenibilità per il trasporto e le prassi collaborative tra gli attori della supply chain.

Dai precedenti studi ECR sulla Mappatura dei flussi logistici, in particolare, era già emersa la necessità delle aziende di capire come rendere più efficiente l’attività di scarico presso i centri di distribuzione. Da qui, la decisione di focalizzare l’indagine sull’estensione delle finestre di ricevimento presso i Ce.Di. della GDO, una delle soluzioni applicate con maggior frequenza dalle aziende nel periodo di pandemia, mappate e sistematizzate da GS1 Italy nell’Albero delle soluzioni. Dalla ricerca, condotta nel corso del 2021 attraverso oltre 30 interviste a insegne della GDO, produttori, operatori logistici e IT provider di primaria importanza, è emerso come la filiera abbia l’esigenza di efficientare l’attività di scarico e come proprio l’ampliamento delle finestre di scarico dei Ce.Di. sia ritenuta, da buona parte delle aziende intervistate, una soluzione che potrebbe diventare strutturale.

L’indagine, infatti, rileva che le finestre di scarico hanno una durata media di 7 ore – anche se il 71% dei Ce.Di. italiani ha una finestra di scarico inferiore alle 6 -, fortemente concentrate nella mattinata (appena il 21% riceve dopo le 13:00). Tale organizzazione è dettata, da una parte, dalla semplicità organizzativa nell’operare esclusivamente su un turno, dall’altra dalla predisposizione dei trasportatori a iniziare il viaggio nelle prime ore del mattino. Anche quei Ce.Di. che adottano un sistema di prenotazione degli slot di scarico (meno del 50% del totale) concentrano l’85% delle prenotazioni tra le 6:00 e le 12:00. Ma, se per chi non utilizza un sistema di prenotazione il tempo medio di attesa può arrivare fino a 5 ore, chi lo utilizza beneficia di un forte contributo alla riduzione delle attese, in media di 100 minuti.

Al fine di comprendere quali Ce.Di. possano beneficiare dell’estensione delle finestre di scarico, è stata fatta una classificazione in base alla saturazione media, al flusso gestito e alla finestra di ricevimento. In generale, l’estensione delle finestre di scarico presso i Ce.Di. può portare vantaggi concreti per la GDO prevalentemente lato magazzino e soprattutto per magazzini saturi che sviluppano alti volumi. In particolare, tra i benefici si evidenziano:

• Riduzione del traffico nelle corsie del magazzino, con conseguente aumento della produttività oraria e della sicurezza.
• Migliore allocazione degli articoli, riducendo il rischio di stoccaggio in aree non corrette e di extra percorrenze dei carrellisti.
• Aumento del livello di servizio, con la riduzione del rischio di respingere consegne, limitando gli inevasi.

Tutto questo può essere ottenuto tramite effort organizzativi che vanno a minimizzare i rischi di generare maggiori costi connessi a bassi volumi (rischio di non saturare il personale di magazzino addetto al ricevimento) o ad ore di straordinario (rischio di eventuale ritardo della consegna pomeridiana). È necessario, quindi, riuscire a superare alcuni vincoli, come la difficoltà a saturare la finestra di ricevimento pomeridiana o serale, la carenza di baie di carico/scarico disposte sullo stesso fronte e la rigidità dell’attuale organizzazione delle attività nel Ce.Di., legata in particolare all’organizzazione dei turni di lavoro.

Guardando poi a produttori e operatori logistici, i benefici derivanti dall’estensione delle finestre di scarico presso i Ce.Di. può portare vantaggi concreti in prevalenza lato trasporti, sia in termini di minori costi operativi che di minori soste. Ad esempio, vi sarebbe la possibilità di ricorrere al multi-drop, migliorando così la saturazione dei mezzi, si avrebbe una maggiore diluizione del carico di lavoro in magazzino durante la giornata e si ridurrebbero le attese allo scarico e i costi a esse legate. Inoltre, l’eliminazione del vincolo di consegna mattutina permetterebbe di utilizzare un mezzo per effettuare più consegne consecutive, migliorando la saturazione delle ore di guida degli autisti – un beneficio particolarmente rilevante in un contesto in cui c’è carenza di autisti e minore disponibilità di trasporto. A ciò si aggiunge che aumentando la finestra utile aumenta il numero di consegne evadibili con trasporto intermodale, riducendo così l’impatto ambientale.

L’allargamento delle finestre di scarico presso i Ce.Di. può quindi produrre vantaggi per tutta la filiera del largo consumo, soprattutto in determinate condizioni. Per questo, il Ce.Di. ideale è identificato come quello che:

• Opera in una zona ad alta concentrazione di Ce.Di. o punti di carico/scarico, cosa che facilita l’esercizio di consegne aggregabili.
• Si trova nelle vicinanze (entro i 100 km) di un terminal intermodale, con la possibilità di ricevere consegne inoltrate per via intermodale e compatibili con l’orario dei treni.
• Ha un’alta saturazione.

«Efficientare i processi richiede un’attenzione costante lungo tutta la filiera e il confronto diretto e costante con tutti i suoi operatori. E tale ricerca nasce proprio su queste basi. L’ampliamento delle finestre di scarico potrebbe generare importanti vantaggi e GS1 Italy sta continuando a lavorare in ambito ECR per fornire gratuitamente alla business community soluzioni e best practice per rendere processi e attività sempre più efficienti, promuovendo digitalizzazione e collaborazione lungo tutta la filiera. A questa ricerca, infatti, seguirà una seconda parte, al termine della quale stileremo delle linee guida sull’efficienza logistica» dichiara Giuseppe Luscia, ECR project manager di GS1 Italy.

Panasonic: evoluzione tech nel retail e nella logistica

Panasonic, che occupa l’ottava posizione a livello globale per i brevetti AI, sta trasferendo decenni di know-how e tecnologie in ambito industriale nello sviluppo di robot destinati a usi domestici o ad applicazioni in ospedali, magazzini, punti vendita e attività agricole. Focus particolare in due ambiti applicativi: logistica e retail. L’elemento comune è una tolleranza pressoché nulla per le inefficienze, ad esempio in caso di spedizioni andate perse o errori di prezzatura, e la difficoltà sempre maggiore di disporre di personale adeguatamente formato, a causa dell’invecchiamento della società. Panasonic offre supporto rispetto a queste esigenze con singoli prodotti o soluzioni complete, parte dell’approccio di innovazione aziendale denominato Gemba Process. Si tratta di un progetto che affonda le radici nell’esperienza nel campo della produzione, nel know-how in materia di sensori e nelle alleanze strategiche dell’azienda, con partnership che coinvolgono aziende del calibro di IBM in Giappone e Blueyonder a livello globale (di cui attualmente Panasonic detiene il 20% delle quote).

Esaminiamo insieme tre  case history emblematiche di questo approccio del Gruppo.

Visual Sort Assist (VSA)

L’aumento del numero delle spedizioni determina a sua volta sia un aumento del tempo necessario per le procedure di smistamento manuale, sia del numero di potenziali errori di smistamento da parte degli operatori. Per dare una risposta pragmatica a queste criticità è stato pensato il  sistema  Visual Sort Assist da utilizzare in  strutture  in  cui  i lavoratori prelevano, spostano o rimuovono articoli, come i  magazzini di produzione e retail e i centri di smistamento e distribuzione. Il sistema combina tecnologie di rilevamento e di proiezione per accelerare il processo di smistamento degli articoli. Attraverso la semi-automazione del controllo degli articoli e dell’instradamento, gli utenti sono in grado di migliorare in modo radicale le operazioni di smistamento, ottimizzando l’intero processo, dalla ricezione dei beni alla prenotazione. I rapidi controlli visivi dei pacchetti con un lettore di codici a barre riducono i tempi dello smistamento e aumentano la capacità produttiva di ciascuna struttura.  Sui   pacchi viene proiettato un codice cromatico o un numero (ovviamente semplice da personalizzare in base ai requisiti specifici del cliente). Una telecamera con riconoscimento degli oggetti – basata sulla tecnologia  sviluppata per la serie GH di fotocamere Lumix di Panasonic – rileva i pacchi e controlla il proiettore, o una serie di proiettori. Gli operatori vedono immediatamente le informazioni proiettate sui pacchi e li smistano di conseguenza. Il sistema Visual Sort Assist completo include la tecnologia del nastro trasportatore, un tunnel di scansione, una connessione ERP e il software di monitoraggio.

Dispositivo indossabile motorizzato

Sviluppato dalla spin-off di Panasonic ATOUN  il dispositivo indossabile motorizzato ATOUN MODEL Y è un robot di nuova generazione lanciato nel 2018. Il suo predecessore, “MODEL A”, è stato introdotto per la prima volta sul mercato nel 2015 ed è in uso  in cantieri, centri logistici, industrie e aziende agricole per alleviare il carico sui fianchi e sulla schiena dei lavoratori quando si piegano per sollevare oggetti pesanti. Model Y è nato per ridurre il carico e la fatica dello staff durante i giochi olimpici di Tokyo, agevolando per esempio il trasporto di pesanti contenitori di bevande o rifiuti o il carico dei bagagli degli atleti sui bus.

Quando l’utente sta sollevando oggetti pesanti, i sensori angolari rilevano il movimento della parte bassa della schiena e i potenti motori del dispositivo riducono la sollecitazione a livello lombare. I risultati dei test confermano l’effetto, con una riduzione del 40% dello stress a carico del muscolo quadrato dei lombi e del 10% a livello della costola più lunga.

Retail: etichette elettroniche a scaffale

Le etichette elettroniche a scaffale di nuova generazione offrono una piena integrazione con i sistemi di gestione del magazzino dei retailer. Inoltre, usandole in combinazione con dei sistemi di telecamere, i retailer possono implementare processi centralizzati per la gestione delle merci esaurite, andando a combinare più punti vendita in un unico sistema. Panasonic distribuisce etichette elettroniche a scaffale dello spessore di 4,74 mm in 14 diverse dimensioni, da 1,6” a 12,2”, con fino a 4 diversi colori di visualizzazione. Gli schermi possono resistere a temperature fino a -20 ° e sono antipolvere. Tutti i dispositivi  sono  connessi attraverso reti  2,4 GHz e SubONE. In base ai requisiti specifici, possono essere forniti con tecnologia Active NFC per essere usati con capacità Flash o con protezione easylock contro il furto delle etichette stesse. Un’altra caratteristica chiave consiste nella possibilità di supervisionare più punti vendita attraverso una singola interfaccia. Alcuni  clienti utilizzano inoltre una funzione chiamata Optipick, che riduce il tempo necessario per la preparazione degli ordini Click & Collect, grazie alla luce LED sulle etichette che mostra l’articolo successivo da prendere. Mediante la visualizzazione di luci LED lampeggianti sulle etichette elettroniche a scaffale, tutti i prodotti parte di uno stesso ordine possono essere associati a un singolo colore assegnato a un dipendente, creando una mappa del negozio per ottimizzare e guidare il prelievo degli articoli, interfacciandosi con le piattaforme ERP, POS e e-commerce.

 

La logistica e gli imballaggi ai tempi del Coronavirus secondo Raja Italia

Il Coronavirus ha avuto un impatto significativo anche sulla logistica, coinvolgendo tutti i settori merceologici e tutte le aree geografiche anche se in misura diversa, e impattando sui prodotti, i volumi venduti e i canali d’acquisto.

RAJA Italia ha realizzato ad hoc sul tema un barometro degli imballaggi e della logistica, analizzando l’impatto dell’emergenza sanitaria sul proprio portafoglio clienti, che conta oltre 80.000 realtà tra PMI e gruppi internazionali con diverse sedi sul territorio italiano, l’azienda piacentina mostra come i settori siano fortemente cambiati nei due mesi di lockdown, marzo e aprile 2020.

 

Le evidenze

Esaminando i primi 50 clienti in ordine di venduto, in termini di volumi, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, le consegne hanno registrato un incremento esponenziale soprattutto nel mondo e-commerce. Oltre il 90% delle vendite, +20% vs 2019, è stato infatti realizzato da aziende con store online o logistiche che lavorano per gli e-commerce. Un risultato che corrisponde anche all’80% dei clienti considerati, dato fortemente in crescita se paragonato all’anno scorso quando si attestava al 60%.

Studiando invece le diverse aree geografiche, se si confrontano i dati dei mesi del lockdown con Gennaio e Febbraio 2020 l’impatto risulta più significativo nel Nord d’Italia, dove gli ordini sono diminuiti di 5 punti percentuali (69% vs 74%). Una flessione guidata soprattutto dalla regione Lombardia che rileva un -4% sul totale. Rispetto ai primi dell’anno crescono invece di 3 punti percentuali totali Centro, Sud e Isole, a dimostrazione di un nuovo mercato in via di sviluppo.

Passando poi alle diverse industry, nel mondo e-commerce si registra un importante share sul totale dei nuovi clienti nelle categorie del tempo libero, sport e DIY (14%), beauty, elettronica, prodotti per infanzia, arredamento e accessori casa (8%) e food (6%). Crescono anche i clienti appartenenti a bar/ristorazione e pharma con uno share pari al 3%. Una fotografia del mercato italiano che rivela un interessante aspetto del momento storico vissuto dal Paese: la grande capacità di adattamento delle imprese italiane che in alcuni casi hanno persino reinventato il proprio business puntando sul food delivery o sulle vendite online.

In relazione al canale di acquisto scelto, rispetto all’anno scorso, si nota una diminuzione degli acquisti telefonici (-15%), mentre aumentano sito Web (+13%) ed email (+ 4%). Considerando però l’AOV (Avarage Order Value), i dati mostrano un notevole incremento degli ordini telefonici (+ 79%), seguito dall’email (+ 13%), mentre rimane invariato il valore degli ordini online.

Infine, osservando i prodotti più richiesti, le prime tre posizioni del podio sono occupate invece da materiale per riempimento e protezione (+25%), come cuscini e carta, sacchetti in plastica con chiusura a pressione (+23%) scelti nella maggior parte dei casi dalle farmacie perché adatti alla spedizione di medicinali ed infine scatole e imballaggi postali (+21%).

“In questi duri mesi di lockdown, il mondo degli imballaggi e della logistica sono stati messi a dura prova ma non si sono mai fermati. Nella piena emergenza, questi settori sono infatti fondamentali, oserei affermare essenziali, per tutto il Paese e questi numeri lo dimostrano. Hanno permesso all’economia italiana di continuare, alla merce, anche di prima necessità, di viaggiare e alle aziende di reinventarsi”, afferma Lorenza Zanardi, Direttore Generale di RAJA Italia.  

 

La supply chain post Covid 2019, lo studio di Pwc

Mantenere il buon funzionamento della supply chain è particolarmente impegnativo in questo momento. Numerose catene di approvvigionamento sono colpite dall’epidemia Covid-19, che causa in tempi rapidissimi o picchi di domanda imprevisti o carenza di offerta. Ma alcune aziende (designate come “campioni digitali”, in quanto la gestione del rischio più efficace è uno dei vantaggi principali) sono in grado di adattarsi meglio alla situazione, e affermano anche di aver ridotto i costi della supply chain del 6,8% e aumentato i ricavi del 7,7%.

Questi sono alcuni dei principali risultati dell’indagine “Ecosistemi connessi e autonomi della supply chain 2025”, pubblicata da Pwc.

Lo studio ha identificato ciò che i campioni digitali fanno di diverso nella gestione delle proprie catene di approvvigionamento e presenta le capacità necessarie per stabilizzarle nella situazione attuale (ad esempio attraverso la trasparenza o la riconfigurazione più accurata e soprattutto più frequente).

Tra le evidenze emerse, risulta che la stragrande maggioranza delle aziende intervistate ha già iniziato a fare affidamento sull’intelligenza artificiale e sull’analisi dei dati per prendere decisioni migliori e ottimizzare la propria catena di approvvigionamento, con il 70% delle aziende intervistate che utilizzano l’IA in almeno un’area.

Queste includono una maggiore trasparenza lungo l’intera supply chain, l’ottimizzazione del costo del servizio, la segmentazione della catena di approvvigionamento e la pianificazione integrata. Tuttavia, i campioni digitali sono molto più avanti rispetto ad altre aziende nell’uso dell’IA. Oggi il 43% dei campioni digitali utilizza già l’IA per una maggiore trasparenza della supply chain, rispetto al solo 23% di tutte le aziende intervistate.

Gabriele Caragnano, Partner EMEA Operations Leader di PwC, afferma: “Ciò che colpisce è che i campioni digitali sono già molto avanzati nell’uso dei dati operativi, finanziari e di vendita per guidare la supply chain. Inoltre, utilizzano sempre più sistematicamente dati esterni non strutturati, come i dati provenienti dall’IoT e dalle applicazioni dei social media, nonché i dati dei propri clienti e fornitori”.

Un altro dato importante dello studio è che la logistica intelligente ha un grande potenziale per l’ottimizzazione dei costi ed è una priorità alta o assoluta per il 59% dei campioni digitali. “Non sono sorpreso”, commenta Gabriele Caragnano. “Dopo tutto, il 50% dei risparmi sui costi della catena di approvvigionamento può essere attribuito alla logistica intelligente.” È chiaro che anche qui i campioni digitali sono in testa: in tutti i settori e i paesi del sondaggio, meno di un quinto delle aziende (18%) ha indicato la logistica intelligente come priorità alta o assoluta.

L’implementazione di capacità logistiche smart sembra dipendere in modo particolare dalle dimensioni dell’azienda. Ad esempio, il 42% delle aziende con un fatturato annuo di oltre $ 5 miliardi ha già implementato la logistica intelligente, ma solo il 25% delle aziende con un fatturato compreso tra $ 3 e $ 5 miliardi lo ha fatto e la percentuale scende al 18% per quelle con un fatturato compreso tra 100 mln $ e il miliardo $. Le aziende più piccole, e questo è il caso più comune in Italia, spesso sono restie ad affrontare gli elevati investimenti necessari in tecnologie avanzate. “In molti casi, tuttavia, questa preoccupazione è infondata, perché gli investimenti nell’eccellenza della supply chain spesso si ripagano da soli in un breve periodo di tempo e numerose sono le opportunità di finanziamenti pubblici.”

Inoltre, le aziende intervistate ritengono che la trasparenza della supply chain sia molto importante e il 55% dei campioni digitali lo ha indicato come una priorità assoluta. “Le aziende si stanno muovendo sempre più verso ecosistemi della catena logistica globale che includono clienti, fornitori, operatori logistici e altri partner della catena logistica”, afferma Gabriele Caragnano.

Tra i campioni digitali, quasi due terzi (62%) hanno già raggiunto la trasparenza della catena di approvvigionamento. Al contrario, la media di tutte le aziende intervistate è solo del 33%. Alcuni degli elementi più importanti delle supply chain trasparenti includono la visibilità quasi in tempo reale di informazioni sui prodotti, finanziarie e logistiche. Ciò consente alle aziende di ottenere un’immagine digitale della propria catena di fornitura in tempo quasi reale e di utilizzare l’IA per predire o identificare fin dall’inizio interruzioni, rischi o iniziative potenziali di ottimizzazione.

Una maggiore trasparenza aiuta anche le aziende a raggiungere i propri obiettivi di sostenibilità. “I clienti vogliono sempre più sapere da dove provengono i loro prodotti”, spiega l’esperto di PwC Gabriele Caragnano, aggiungendo “E le aziende con supply chain più trasparenti sono in grado di fornire queste informazioni. Allo stesso tempo, rendere i prodotti completamente tracciabili aumenta la qualità, perché le aziende possono tracciare tutti i prodotti e individuare, ad esempio, quando e dove i prodotti o le merci sono stati danneggiati durante il trasporto. Ciò è particolarmente vero per i campioni digitali, che eccellono in questo ambito”.

Lo studio suggerisce anche un percorso su come gestire con successo le supply chain nel post crisi. Gabriele Caragnano afferma che “le precedenti crisi ci hanno mostrato che molte aziende affrontano la sfida della trasformazione della propria supply chain all’inizio della fase di ripresa economica, dopo averne sofferto la debolezza nella fase di recesso”.

Vincenzo Grassi, Partner PwC Italia, commenta: “Il settore manifatturiero italiano si accinge a dover affrontare una fase cruciale dovendo garantire efficienza operativa, continuità delle attività produttive e flessibilità della catena logistica sia nella gestione dell’import di materie prime sia nella gestione dell’export dei prodotti finiti. E’, infatti, da considerare che l’Italia è il 6° esportatore al mondo di beni manufatti e che i prodotti manifatturieri esportati rappresentano l’80% dell’export complessivo. Secondo le elaborazioni di Confindustria, le esportazioni del nostro Paese potrebbero diminuire del 5,1%. nel 2020 a causa dell’emergenza COVID-19. La gestione della supply chain in senso esteso diventa una priorità fondamentale per tutte le aziende manifatturiere italiane”.

Modalità della ricerca

PwC che ha intervistato oltre 1.600 aziende in sette settori e 33 paesi per comprendere le loro attuali capacità di gestione della supply chain e i loro piani per il futuro.

Il rapporto include casi di studio sulle supply chain di aziende specifiche, tra cui IKEA, Bayer Crop Science Division, Nokia, Continental, TRUMPF e Advantest.

 

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