Etichettatura e bevande alcoliche, alcune aziende commentano il rapporto della Commissione

Un anno: questo il tempo a disposizione dei produttori di bevande alcoliche per mettersi in regola in termini di etichettatura. A dirlo il rapporto sull’etichettatura obbligatoria, presentato dalla Commissione Europea. L’obiettivo? Garantire ai consumatori piena trasparenza su composizione, ingredienti, e valore nutrizionale delle bevande.

L’obbligo non riguarda quei prodotti con volume alcolico inferiore all’1,2%.

Già prima che la Commissione si pronunciasse, alcune aziende avevano precorso i tempi proponendo delle label trasparenti.

 

Alcune testimonianze

Pernod Ricard

Per essere il più efficiente possibile su questo progetto, il Gruppo ha adottato un format univoco per i brand strategici per mostrare tutte le informazioni e i dati chiave in tabelle di facile lettura.  Per migliorare la comprensione del consumatore e fornire l’accesso alle informazioni più rilevanti, il contenuto è espresso per unità di 10g di alcol, ma anche per la quantità più comune per ogni tipo di prodotto (ad esempio, 25 ml di cognac Martell o Chivas whisky, 150 ml per il vino Campo Viejo, etc.). Questa diversificazione consente di adottare diverse modalità di consumo e aiuta i consumatori a fare scelte responsabili.

 

“La tecnologia digitale è uno straordinario strumento che migliora la nostra interazione con i consumatori”, afferma Alexandre Ricard, Presidente e CEO di Pernod Ricard. “Un numero sempre più crescente di consumatori vogliono, infatti, informazioni utili e chiare circa i prodotti che consumano. Adesso possono accedere a dati relativi a tutti i nostri prodotti strategici in pochi istanti”.

 

 

Anheuser-Busch InBev (“AB InBev”)

Il leader al mondo nella produzione di birra, accoglie con favore questa iniziativa, che segue l’impegno volontario assunto dalla società nel 2015 di fornire ai consumatori europei informazioni complete sugli ingredienti e sui valori nutrizionali (i ‘Big 7’: valore energetico, grassi, grassi saturi, carboidrati, zuccheri, proteine e sale) delle sue birre, sia nelle etichette che online. 

“AB InBev è stato uno dei principali motori di questa iniziativa. Abbiamo la responsabilità nei confronti dei nostri consumatori di fornire loro informazioni chiare sui valori nutrizionali e sugli ingredienti per aiutarli a compiere le scelte giuste per la loro alimentazione e la loro salute”, dice Maria Rocha Barros, VP Legal & Corporate Affairs Europe. “Entro la fine del 2017, forniremo informazioni sui valori nutrizionali e sugli ingredienti su almeno l’80% della birra che vendiamo nell’Unione Europea. Ciò richiede la progettazione e la produzione di nuove etichette, nuove lattine di birra e nuovi imballaggi secondari.” Con il tempo, ogni bottiglia e lattina riporterà informazioni sugli ingredienti e sulle calorie che contiene.

L’associazione The Brewers of Europe si è impegnata a fornire informazioni complete sugli ingredienti e sui valori nutrizionali per 100 ml sull’etichetta e/o online. La promessa di AB InBev va al di là di questo impegno minimo, attraverso:

 

  • L’inserimento della lista completa degli ingredienti e delle informazioni relative al valore energetico sulle confezioni primarie. Dove lo spazio lo consente, l’imballaggio primario comprenderà anche tutti i Big 7.

 

  • L’inserimento della lista completa degli ingredienti e delle principali informazioni sui valori nutrizionali (i Big 7) sulle confezioni secondarie (ad esempio: scatole di cartone e pellicole) in Europa.

 

  • La condivisione non solo delle informazioni nutrizionali obbligatorie per 100 ml, che è lo standard nel diritto comunitario per le bevande analcoliche, ma anche la tipica porzione di un dato marchio – che nella maggior parte dei casi è il contenuto di una lattina o bottiglia monoporzione.

 

  • La condivisione online tramite Tapintoyourbeer.com di un elenco completo degli ingredienti, del valore energetico ed di altre informazioni nutrizionali di tutti i marchi.