Da sempre al fianco delle forze dell’ordine per combattere le truffe nel biologico, FederBio ringrazia la Procura di Santa Maria Capua Vetere, gli investigatori della Guardia di Finanza e dell’ICQRF del MASAF per la recente operazione che ha consentito di scoprire una rilevante frode nella commercializzazione di prodotti falsamente dichiarati biologici. L’indagine comprende note aziende, al momento sono sette le persone indagate, per cui sono scattate le misure cautelari. Otto le realtà coinvolte con l’accusa di associazione a delinquere finalizzata al falso ideologico e alla frode aggravata.
La più importante organizzazione del biologico italiano sottolinea che, se confermata, l’inchiesta può consentire di fare pulizia in comparti agroalimentari tipici del Made in Italy come le conserve a base di pomodoro e le mandorle.
Da anni FederBio è parte attiva nel segnalare alle autorità competenti situazioni a rischio frode, in particolare in alcuni comparti e territori critici come quelli che sono stati oggetto delle indagini da parte della Procura di Santa Maria Capua Vetere. La Federazione propone soluzioni concrete per migliorare il sistema dei controlli che integrano le moderne tecnologie digitali per garantire un monitoraggio, preciso e in tempo reale, delle tecniche di produzione e una vera tracciabilità anche nel caso di filiere complesse.
“In questa delicata situazione congiunturale, in cui anche il mercato dei prodotti biologici risente delle difficoltà delle famiglie italiane è ancora più importante garantire la massima trasparenza e rassicurare i consumatori sul rigore con cui vengono scoperti e perseguiti coloro che frodano – sottolinea Paolo Carnemolla, Segretario Generale di FederBio -. Episodi come questi nel casertano costituiscono un grave danno di concorrenza sleale per tutti i produttori biologici onesti, pregiudicando anche i cittadini che scelgono un’alimentazione sostenibile a base di prodotti bio. Recentemente abbiamo sollecitato il Governo affinché dia attuazione alla delega sulla riforma del sistema di certificazione dei prodotti biologici, e questa indagine dimostra come non ci sia più tempo da perdere”.