A Hack Wine, contest di H-Farm e Vinitaly, idee digitali accompagnano il vino nel terzo millennio

“Come si comunica il vino nel 2015”? a questa domanda hanno cercato di rispondere più di 300 giovani tra sviluppatori software, designer ed esperti di comunicazione accorsi da tutta Italia a Roncade (TV) presso la sede di H-FARM Ventures il 14 e 15 febbraio per partecipare alla seconda edizione di H-ACK Wine. Promosso da Vinitaly International, la piattaforma creata da Veronafiere per promuovere le eccellenze vitivinicole italiane nel mondo, e H-Farm l’evento aveva lo scopo di progettare, nelle 24 ore a disposizione delle “squadre” di creativi e geek presenti, nuove soluzioni digitali e nuove idee per rispondere alle esigenze delle aziende vinicole che hanno partecipato all’evento e che quest’anno erano Gruppo Vinicolo Santa Margherita, Zonin1821, Tenuta Col Sandago-Case Bianche e Tommasi Family Estates.

Stevie Kim.
Stevie Kim.

“Il consumo del vino è calato a livello nazionale negli ultimi anni, ma anche in mercati emergenti come la Cina ci sono difficoltà a capire il settore vitivinicolo italiano, o anche a pronunciare nomi come “Valdobbiadene”, “Rondinella” e “bollicine”. Abbiamo bisogno di idee per coinvolgere le generazioni più giovani, specialmente i millennials, con un linguaggio non solo accessibile ma anche moderno e divertente” ha detto Stevie Kim, Managing Director di Vinitaly International.
“Il trucco è trasmettere la storia e i valori che stanno dietro una bottiglia di vino ridefinendo le regole della comunicazione in modo innovativo. È stata una delle esperienze più incredibili della mia vita: 300 ragazzi che probabilmente avevano troppe idee e la cosa bella è che nessuno di loro aveva a che fare col vino” ha detto Francesco Zonin di Zonin 1821.

Quattro vincitori

Le squadre vincitrici.
Le squadre vincitrici.

Tra i 26 progetti elaborati, che avevano solo 5 minuti per essere presentati, ogni azienda, che aveva fatto una richieste specifica, ha selezionato il migliore.
Tommasi aveva chiesto di creare una lista di vini digitale collegata con le tecnologie per lo scambio e l’interattività (quali Beacon, NFC, QRcode) da usare nei ristoranti e che desse visibilità al mondo dei vino Tommasi e incrementasse le vendite assicurando un valore aggiunto sia al ristoratore sia al consumatore. Ha vinto T-Mood con “List mood” una app che abbina alla carta del vino approfondimenti multimediali sulla sua storia e origini.
Santa Margherita ha scelto The42, con un soluzione per raggiungere i clienti reali o potenziali presenti a un evento che utilizza il gaming per gli eventi esterni, e offre il free wi-fi nel caso di degustazioni ed eventi interni. È piaciuta tanto che potrebbe essere presentata a Vinitaly o a Expo.
Abbina gaming e dinamiche e linguaggio social Moowine, la piattaforma web premiata da Zonin. Tramite sfide a quiz si testa la conoscenza del vino delle giovani generazioni e si accumulano punti a ogni risposta giusta che poi possono essere accumulati e dare accesso a premi quali visite guidate in cantina o sconti nei negozi digitali.
Tenuta Col Sandago infine voleva una piattaforma mobile e/o web per l’abbinamento di cibo e vino, in grado anche di incrementare le vendite sia nazionali sia all’estero, e ha premiato Gourmeet del team The Grapes: un viaggio enoculturalgastronomico lungo le infinite vie del vino.

Al di là dei quattro vincitori, è interessante sapere che molte dei progetti presentati prevedevano tecniche di gaming, concorsi e strategie di profilazione dei clienti attraverso soluzioni mobile o web, mentre l’altro comune denominatore era la combinazione di un vino con la musica, il cibo e anche l’umore dell’utilizzatore dell’App. Che sia qui il futuro del vino 3.0?