Natale sprecone, nella spazzatura il 20% del cibo acquistato, un regalo su 4 riciclato

Come ogni anno la festa il Natale. la più ricca e opulenta festa dell’anno porta con sé grandi consumi, ma anche grandi sprechi. A partire dal fronte alimentare. Secondo la Coldiretti, sulle tavole imbandite per cenoni e pranzi di Natale sono rimasti quasi mezzo miliardo di avanzi. Codacons stima che circa il 20% di cibi e bevande acquistati durante l’intero periodo di festività finirà nella spazzatura, con una quota media di spreco alimentare pari a 23 euro a famiglia.

E quest’anno tra l’altro non si è badato a spese. Sempre secondo le stime della Coldiretti, gli italiani hanno speso a tavola quasi 2,3 miliardi di euro per i cibi e le bevande consumati tra la cena della vigilia e il pranzo di Natale. In aumento del 6% rispetto allo scorso anno, Codacons parla di.2,8 miliardi di tra alimenti e bevande varie.

 

Più avanzi ma anche più consapevolezza

La buone notizia è che gli sprechi sì no mancheranno, ma la aumentata consapevolezza verso uno stile di consumi sostenibile (per motivi economici, etici e ambientali) porterà molte famiglie a riutilizzare in cucina una parte degli alimenti avanzati. Nel 2016, secondo un’indagine Ixe/Coldiretti, il 33% degli italiani avrebbe diminuito gli sprechi alimentari mentre il 31% gli ha mantenuti costanti, il 25% gli ha addirittura annullati mentre solo il 7% dichiara di averli aumentati. Tra chi ha tagliato gli sprechi il 60% lo ha fatto proprio utilizzando gli avanzi nel pasto successivo grazie ai “piatti del giorno dopo”, tornati prepotentemente nelle abitudini alimentari delle famiglie. Polpette o polpettoni a base di carne o tartare di pesce, frittate, ratatouille. Sul fronte “natalizio”, per dare un nuovo sapore ai dolci più tradizionali (sempre i più apprezzati), come il pandoro o il panettone, si ricorre spesso alla farcitura con creme.

Quest’anno si è assistito a un ritorno ala tradizione: meno cibi esotici e ipercostosi, come ostiche e frutta esotica, champagne, caviale e salmone, e più cibi “poveri” e tipici come bollito, pollo arrosto, cappelletti in brodo, pizze rustiche e dolci fatti in casa. Un plebiscito ha accolto lo spumante, apparso sulla tavola di nove italiani su dieci (89%) a pari merito con la frutta locale di stagione mentre il panettone con il 75% ha battuto di misura il pandoro fermo al 72%.

 

LA SPESA PER IL NATALE IN MILIONI DI EURO 

Pesce, carne, ragù e salumi, ecc.            800
Spumante, vino e altre bevande            400
Dolci, panettone, pandoro                     300
Frutta, ortaggi e conserve                     400
Pasta e pane                                          200
Formaggi e uova                                   100
TOTALE                                                  2.200

 

E i regali di troppo si riciclano

Il fronte dello spreco coinvolge anche i regali, troppi e non sempre apprezzati se ben un italiano su quattro (27%) giù pensa al riciclo Ma cji sono i”fortunati” destinatari del regalo di seconda mano? Parenti e amici che possono apprezzare l’oggetto ricevuto in dono, mentre il 22% più prosaicamente li restituisce al negozio cambiandoli o chiedendo un buono mentre il 21% li rivende su internet. I prodotti con il minor tasso di “riciclo” sono quelli dell’enogastronomia per i quali si trova sempre l’occasione di consumo mentre piu a rischio sono i capi di abbigliamento, i prodotti per la casa o quelli tecnologici. Si tratta di un business rilevante se si considera che le famiglie italiane hanno scartato sotto l’albero regali di Natale per un valore stimabile in oltre 6 miliardi tra grandi e piccini mentre appena il 14% degli italiani non ha ricevuto quest’anno neanche un regalo. Anche se purtroppo non sempre le scelte hanno incontrato le attese, il 49% degli italiani ha stanziato un budget tra i 10 ed i 100 euro, il 27% tra i 100 ed i 200 euro, il 16% tra i 200 e i mille euro e il resto anche di più. Tra i regali piu’ gettonati quest’anno libri, tecnologia, abbigliamento, prodotti di bellezza ed enogastronomia.