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Sorprese sotto l’albero? Buoni spesa e ricariche telefoniche

Non ci sono più i regali di una volta. O meglio: ci sono ancora, ma i consumatori gradiscono anche altre proposte.

Non solo alcolici, alimentari e profumi: anche i buoni spesa e i vaucher sono sempre più percepiti come veri e propri regali. E, nell’indice di gradimento, stanno scalando rapidamente la vetta. Ecco quanto è emerso dalla nostra indagine che ha intercettato 1.136.578 mood nel web domestico, nei 12 mesi compresi tra il 1° Settembre 2015 ed il 30 Agosto 2016.

 

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Abbiamo inserito le due tipologie di vaucher prepagati / buoni spesa e le ricariche telefoniche perché citate dai netsurfer nazionali insieme alle Confezioni Regalo, confrontate, paragonate, giudicate con esse ed in alternativa (ovviamente sempre acquistate presso la GDO).

La classifica dei pareri riguardanti le varie tipologie Confezioni Regalo per Natale in vendita presso la GDO, può essere interpretata come popolarità e grado di conoscenza che, di tali Confezioni, ha il popolo della rete.

Gradimento alto e basso…

Vediamo adesso il gradimento, ovvero i giudizi positivi riservati all’avere ricevuto in regalo una tale confezione (pareri multipli):

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Si nota subito ed è sorprendente: le quattro Confezioni regalo più popolari, di cui si scrive maggiormente in rete, sono state poco gradite da chi le ha ricevute in regalo (solo la Confezione regalo di alcolici supera appena il 50% di gradimento). Al contrario quelle che non sono le “canoniche e tradizionali” Confezioni Regalo (le due tipologie di Vaucher prepagati / buoni per la spesa e le Ricariche telefoniche), benché meno citate, sono state gradite nella quasi totalità dei casi da chi le ha ricevute in dono a Natale.

Intenzione d’acquisto

Chi non ha ricevuto in regalo una delle tipologie di dono menzionate ha manifestato un’intenzione di acquisto appena inferiore alla popolarità per le 4 Confezioni tradizionali; per le altre 3 tipologie di regalo, molto meno popolari in rete, l’intenzione d’ acquisto e decisamente inferiore:

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Di segno opposto, invece, le intenzioni di acquisto di chi ha ricevuto Confezioni Regalo Natalizie acquistate nella GDO. In questo caso, infatti, chi ha ricevuto in regalo le 4 confezioni tradizionali, che sono state mediamente gradite sotto il 50% dei casi, manifesta una bassa propensione all’acquisto; che ha ricevuto in dono le 3 tipologie innovative di regalo, che sono state gradite nella quasi totalità dei casi, manifesta un’intenzione di acquisto addirittura superiore al gradimento espresso.


Questione di qualità

Abbiamo anche analizzato come è giudicata la qualità delle Confezioni Regalo tradizionali, sia da chi le ha ricevute in dono, sia da chi non le ha ricevute:

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La qualità delle Confezioni Regalo è giudicata più che buona da chi non ha ricevuto e ottima da chi ha ricevuto (leggermente minore rispetto alle altre la qualità delle Confezioni regalo cura persona / profumeria).

Questione di prezzo

Infine abbiamo indagato come sono giudicati i prezzi delle Confezioni Regalo Tradizionali: ne è emerso che è giudicato positivamente sia da chi ha intenzione di acquistarle, sia da chi non ha intenzione (appena più bassi i giudizi di questi ultimi):

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Chi digita di Confezioni regalo

L’ambiente web maggiormente utilizzato è rappresentato dai Social Media (58%), nei Blog e nei Forum sono scritti il restante 42% di pareri.

Sono ascrivibili agli influencer il 23% dei pareri rinvenuti, una quota appena sotto la media la percentuale degli influencer che nel 2015 è stata circa il 25%.

Quanto al profilo socio demografico dei netsurfer nazionali si evidenzia: una maggioranza femminile al 65%. Dal punto di vista anagrafico questa è la ripartizione: 18 – 29 anni, 38%; fascia 40 – 49 anni, 37%; fascia 30 – 39 anni, 16%, over 50, 9% (relativamente polarizzata, dunque, la fascia di età: giovani ed età media le fasce di maggior provenienza dei giudizi). Nel 63% dei casi si registra una formazione culturale media.

La provenienza dei pareri in base alle aree geografiche è la seguente: Nord 39%, Centro 32%, Sud e Isole 29%.

Con le aree metropolitane al 38%, quelle urbane al 32%, le suburbane al 28% e i piccoli insediamenti/zone rurali al 2%.

CONCLUSIONI  

Sorprende che i naviganti della rete domestica considerino i vaucher, i buoni spesa e le ricariche telefoniche prepagate come vere e proprie alternative al cesto di alimentari, alla cassetta di alcolici, al cofanetto di prodotti per la cura della persona.

Chi lo fa è per ora in minoranza rispetto a chi prende ancora in considerazione le Confezioni Regalo tradizionali, ma il gradimento di chi ha ricevuto in dono a Natale vaucher, buoni e ricariche sfiora il 100% e l’intenzione di fare un regalo simile per il prossimo Natale da parte di costoro è addirittura superiore alla percentuale di loro gradimento.

Invece il gradimento di chi ha ricevuto una Confezione Regalo tradizionale e mediamente sotto il 50% e, ovviamente, l’intenzione di fare per il prossimo Natale un regalo simile è ancora più bassa. Decisamente più alta la percentuale di chi è intenzionato a regalare per Natale una Confezione tradizionale e non la ha ricevuta in dono l’ultimo Natale, sfiora quasi la popolarità della Confezione oggetto del chattare.

Comunque qualità e prezzo delle Confezioni Regalo tradizionali non sono minimamente in discussione né per chi ha intenzione di acquistarle, né per chi non ha intenzione di regalarle.

Siamo all’inizio di un cambiamento di abitudini nello scegliere i regali Natalizi presso la GDO ed il futuro sembra sorridere a quei regali che sono monetizzabili a piacimento, si trasformano in spesa quotidiana o comunque personalizzata, effettuata da chi riceve il regalo, in puro risparmio.

 

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Anche a Capodanno spumante superstar, +9% Italia, +21% per l’export

Per il saluto al nuovo anno è lo spumante a dominare le tavole degli italiani, e non solo: oltre tre italiani su quattro (78%) consumeranno nelle case il cenone di fine anno secondo una indagine Coldiretti/Ixe’ spendendo in media 80 euro a famiglia per la tavola. E lo spumante si conferma come il prodotto immancabile per quasi nove italiani su dieci (89%). Per le feste correnti in Italia si stima che si stapperanno circa 60 milioni di bottiglie di spumante Made in Italy con consumi in aumento del 9%. In Italia si consolida l’inversione di tendenza dopo anni di progressive riduzioni con appena l’11% che sceglie lo champagne.

Il comparto nazionale dei vini spumanti chiuderà il 2016 con una produzione di circa 625 milioni di bottiglie in aumento del 18% sull’anno precedente e un export di oltre 450 milioni di bottiglie se fosse confermato il trend gennaio-settembre dell`anno, secondo le elaborazioni Coldiretti su dati Ismea. La stragrande maggioranza dello spumante italiano si beve dunque all’estero dove a pesare è il fatto che con il successo crescono le imitazioni in tutti i continenti a partire dall’Europa dove sono in vendita bottiglie di Kressecco e di Meer-Secco prodotte in Germania che richiamano al nostrano Prosecco che viene venduto addirittura sfuso alla spina nei pub inglesi. Circa 3 bottiglie di spumante Made in Italy su 4 sono di Prosecco con Asti, Franciacorta e TrentoDoc a seguire. Gli spumanti italiani annoverano in totale 153 tipologie DOC, 18 DOCG, 17 IGT oltre a diverse decine di altri tra varietali autorizzati, generici e di qualità.

La tradizione vince sull’esterofilia

La bevanda tradizionale delle feste è però seguito a ruota dalle lenticchie presenti nell’88% dei menu che beneficiano delle tendenze salutistiche, della solidarietà con le aree terremotate dove vengono coltivate e forse anche del periodo di crisi (basso prezzo e promesse di guadagni futuri).

Si abbandonano insomma le mode esterofile del passato con il 9% di italiani che si permettono le ostriche e l’8%, il caviale. Resiste il salmone presente nel 56% dei menu, ma forte è la presenza del pesce locale a partire da vongole e alici per le quali si assiste ad una vera riscossa sulle tavole. Forte è la presenza del cotechino nel 72% delle tavole. Si stima che saranno serviti 6,5 milioni di chili di cotechini e zamponi, con una netta preferenza per i primi. Durante le festività di fine anno vengono fatti sparire dalle tavole circa il 90% del totale della produzione nazionale. Tra le importanti novità di quest’anno c’è lo spazio dedicato alla solidarietà con quasi un italiano sui 4 (24%) che ha scelto di acquistare prodotti tipici dei territori colpiti dal sisma.

 

Record export a 230 milioni di bottiglie, 3 su 4 della produzione

Per le sole festività di fine anno salgono a 230 milioni le bottiglie di spumante italiano stappate all’estero, con un balzo del 21% nelle bottiglie esportate, sulla base dei dati Istat nei primi nove mesi del 2016 sul commercio con l’estero dove si bevono ormai quasi 3 bottiglie di spumante sulle 4 prodotte. Fuori dai confini nazionali non sono mai state richieste così tante bollicine italiane come quest’anno. La domanda di bottiglie è cresciuta del 30% in Gran Bretagna e del 22% negli Stati Uniti che si classificano rispettivamente come il primo ed il secondo mercato di sbocco delle bollicine italiane che sono stabili quest’anno in Germania che si posiziona al terzo posto. Nella classifica delle bollicine italiane preferite nel mondo ci sono tra gli altri il Prosecco, l’Asti il Franciacorta che ormai sfidano alla pari il prestigioso Champagne francese.  Il risultato più significativo del 2016 è proprio l’aumento del 72% delle bollicine Made in Italy spedite in Francia.

Natale sprecone, nella spazzatura il 20% del cibo acquistato, un regalo su 4 riciclato

Come ogni anno la festa il Natale. la più ricca e opulenta festa dell’anno porta con sé grandi consumi, ma anche grandi sprechi. A partire dal fronte alimentare. Secondo la Coldiretti, sulle tavole imbandite per cenoni e pranzi di Natale sono rimasti quasi mezzo miliardo di avanzi. Codacons stima che circa il 20% di cibi e bevande acquistati durante l’intero periodo di festività finirà nella spazzatura, con una quota media di spreco alimentare pari a 23 euro a famiglia.

E quest’anno tra l’altro non si è badato a spese. Sempre secondo le stime della Coldiretti, gli italiani hanno speso a tavola quasi 2,3 miliardi di euro per i cibi e le bevande consumati tra la cena della vigilia e il pranzo di Natale. In aumento del 6% rispetto allo scorso anno, Codacons parla di.2,8 miliardi di tra alimenti e bevande varie.

 

Più avanzi ma anche più consapevolezza

La buone notizia è che gli sprechi sì no mancheranno, ma la aumentata consapevolezza verso uno stile di consumi sostenibile (per motivi economici, etici e ambientali) porterà molte famiglie a riutilizzare in cucina una parte degli alimenti avanzati. Nel 2016, secondo un’indagine Ixe/Coldiretti, il 33% degli italiani avrebbe diminuito gli sprechi alimentari mentre il 31% gli ha mantenuti costanti, il 25% gli ha addirittura annullati mentre solo il 7% dichiara di averli aumentati. Tra chi ha tagliato gli sprechi il 60% lo ha fatto proprio utilizzando gli avanzi nel pasto successivo grazie ai “piatti del giorno dopo”, tornati prepotentemente nelle abitudini alimentari delle famiglie. Polpette o polpettoni a base di carne o tartare di pesce, frittate, ratatouille. Sul fronte “natalizio”, per dare un nuovo sapore ai dolci più tradizionali (sempre i più apprezzati), come il pandoro o il panettone, si ricorre spesso alla farcitura con creme.

Quest’anno si è assistito a un ritorno ala tradizione: meno cibi esotici e ipercostosi, come ostiche e frutta esotica, champagne, caviale e salmone, e più cibi “poveri” e tipici come bollito, pollo arrosto, cappelletti in brodo, pizze rustiche e dolci fatti in casa. Un plebiscito ha accolto lo spumante, apparso sulla tavola di nove italiani su dieci (89%) a pari merito con la frutta locale di stagione mentre il panettone con il 75% ha battuto di misura il pandoro fermo al 72%.

 

LA SPESA PER IL NATALE IN MILIONI DI EURO 

Pesce, carne, ragù e salumi, ecc.            800
Spumante, vino e altre bevande            400
Dolci, panettone, pandoro                     300
Frutta, ortaggi e conserve                     400
Pasta e pane                                          200
Formaggi e uova                                   100
TOTALE                                                  2.200

 

E i regali di troppo si riciclano

Il fronte dello spreco coinvolge anche i regali, troppi e non sempre apprezzati se ben un italiano su quattro (27%) giù pensa al riciclo Ma cji sono i”fortunati” destinatari del regalo di seconda mano? Parenti e amici che possono apprezzare l’oggetto ricevuto in dono, mentre il 22% più prosaicamente li restituisce al negozio cambiandoli o chiedendo un buono mentre il 21% li rivende su internet. I prodotti con il minor tasso di “riciclo” sono quelli dell’enogastronomia per i quali si trova sempre l’occasione di consumo mentre piu a rischio sono i capi di abbigliamento, i prodotti per la casa o quelli tecnologici. Si tratta di un business rilevante se si considera che le famiglie italiane hanno scartato sotto l’albero regali di Natale per un valore stimabile in oltre 6 miliardi tra grandi e piccini mentre appena il 14% degli italiani non ha ricevuto quest’anno neanche un regalo. Anche se purtroppo non sempre le scelte hanno incontrato le attese, il 49% degli italiani ha stanziato un budget tra i 10 ed i 100 euro, il 27% tra i 100 ed i 200 euro, il 16% tra i 200 e i mille euro e il resto anche di più. Tra i regali piu’ gettonati quest’anno libri, tecnologia, abbigliamento, prodotti di bellezza ed enogastronomia.

Spumante e moda in cima alle liste di Natale, impennata del mobile commerce

Addio slitta, Babbo Natale va su internet e fila veloce. Nelle feste del 2016 spenderemo 3,6 miliardi per acquistare regali attraverso l’e-commerce. Ce lo racconta uno studio internazionale condotto dal Centre for Retail Research per RetailMeNot, il marketplace di offerte digitali più grande al mondo presente in Italia da marzo 2016, per raccontare le nostre abitudini e i regali che troveremo sotto l’albero. Una tendenza confermata anche dallo studio condotto da Ixè per Coldiretti, secondo cui in questo Natale quattro italiani su dieci hanno deciso di acquistare i propri regali online. Internet in realtà è un protagonista a tutto tondo delle festività degli Italiani, che lo prediligono per la prenotazione last minute dei viaggi o soggiorni in agriturismo. E che lo utilizzano come punto di riferimento per la scelta del menu delle feste (il 25% degli italiani partecipa a community/blog/chat in internet centrate sul cibo, mentre il 53% almeno una volta lo ha utilizzato per confrontare prezzi o raccogliere informazioni sulla qualità dei prodotti alimentari).

 

L’anno dello spumante, ma anche le lenticchie vanno forte

A proposito del menu delle feste, secondo un’altra indagine di Coldiretti è lo Spumante il vero prodotto immancabile sulle tavole degli Italiani, con un 89% di consumatori, seguito un po‘ a sorpresa dalle lenticchie (88%) che beneficiano delle tendenze salutistiche (ricordiamo che si sta chiudendo l’anno internazionale dei legumi voluto da Fao), dalla solidarietà con le aree terremotate dove le coltivano e della loro fama di portafortuna. Il panettone batte 75-72 il pandoro, mentre il 56% degli italiani consumeranno salmone pur senza abbandonare il pesce italiano. Sono una minima parte invece coloro che daranno un tocco di lusso al loro menu con ostriche (9%) e caviale (8%). Si registra anche un forte ritorno in cucina con ben il 46% dei responsabili della preparazione dei pasti che dichiara di preparare personalmente i dolci della tradizione da offrire sulla tavola delle feste.

 

Tra i regali vincono moda, giocattoli ed elettronica, ma ritornano i libri

Anche RetailMeNot.it stila una classifica delle principali voci di spesa legate al Natale effettuate sia online sia nei negozi fisici, mettendo al primo posto i regali (il 56% del budget delle feste), con una spesa di 251 Euro per famiglia, seguita da quella per alimenti e bevande (33% del budget), cioè 145 Euro per famiglia. In totale, in Italia, il budget per Natale tra regali, cenone, viaggi e addobbi si aggira intorno ai 444 Euro per famiglia. I regali impacchettati saranno articoli di moda, per una spesa di 28 Euro a persona, equivalente al 22% del budget; giocattoli, per una spesa di 27 Euro; e articoli di elettronica, per 24 Euro. In totale, quest’anno, ognuno di noi spenderà in media 130 Euro per i regali. Sotto l’albero vedremo anche regali in denaro e gift card per un valore di 13 euro. A sorpresa, il settore dei libri ed entertaiment crescerà del 13% rispetto l’anno scorso.

 

Via tablet per famiglie, via smartphone per Millennials

La ricerca analizza anche gli strumenti usati per l’acquisto online dei regali. Ebbene, sempre più spesso le letterine elettroniche sono spesso inviate tramite dispositivi mobili: circa un terzo degli acquisiti, il 33% per un valore di 1,2 miliardi, con un aumento dell’86% rispetto al 2015 (640 milioni di euro). L’utilizzo del tablet è infatti triplicato rispetto il 2015 con un aumento del 200%, mentre quello dello smartphone è cresciuto del 45%. I mittenti delle letterine digitali sono di due tipi: i Millennials, la generazione dai 20 ai 35 anni, molto più incline a fare shopping online utilizzando i propri smartphone perché molto più disinvolta nell’uso del cellulare; e gli amanti del tablet. Quest’ultimo è un dispositivo particolarmente indicato per gli acquisti svolti in famiglia perché visualizzabile da più persone.

L’e-commerce annulla inoltre le distanze. Sempre più spesso acquistiamo su internet da negozi all’estero: quest’anno abbiamo già speso su questi siti 174 milioni di euro, +35% rispetto al 2015, una somma pari al 5% del totale delle spese online di Natale.

Regali e festeggiamenti: le scelte degli italiani secondo il Barometro Coop

Festività casalinghe per la maggior parte degli italiani: 6 su 10, infatti rimarranno a casa a Natale e 8 su 10 a Capodanno.

A rivelarlo il Barometro Coop di Natale, che ha coinvolto un campione rappresentativo di più di 4000 italiani.schermata-2016-12-16-a-12-14-35

Tuttavia sul fronte regali, pare che le cose nadranno meglio: pare infatti che per la prima volta negli ultimi sei anni gli abitanti del Belpaese saranno più propensiad acquistare doni. Soprattutto nel Nord Ovest in crescita del 4% rispetto allo scorso anno.

Direzione Marketing & Comunicazione - Coop Italia
Direzione Marketing & Comunicazione – Coop Italia

Ma quale tipologia di regali andrà per la maggiore? Se i giocattoli caratterizzano soprattutto siciliani, abruzzesi e marchigiani (tutti sopra il 60%), prodotti di profumeria e cura della persona sono invece i preferiti dai pugliesi (li indica il 65% del campione). In Lazio vince la tecnologia (lettori e contenuti digitali) preferita dal 39%, mentre i più golosi e più tradizionalisti rimangono i liguri che regalano in grande maggioranza dolci e prodotti alimentari di ricorrenza (78%). A sorpresa smartphone, tablet, computer tv e fotocamere non sono più tra i 5 oggetti più acquistati, nella top five, piuttosto, entrano i  contenuti digitali (come i pod, kindle etc). L’abbigliamento che ha vissuto un’annata nera sembra ritornare tra i desideri degli italiani, anche se la flessione continua a rimanere costante (-8,3%).

Direzione Marketing & Comunicazione - Coop Italia
Direzione Marketing & Comunicazione – Coop Italia

Sul fronte cibo, invece, il Barometro segnala una crescita importante dei prodotti natalizi (+5% rispetto a un anno fa), gli italiani si scoprono ancora più gourmet e l’alta qualità sale significativamente rispetto a un anno fa (+ 5%) seguita dalle tipicità locali (+ 3%), dai prodotti di marca e dai prodotti a marchio (entrambe le categorie registrano un +2%).

 

 

Anche i giocattoli si scelgono (e si comprano) online

I giocattoli? Gli italiani li cercano online, meglio ancora se su Amazon. È uno dei risultati più significativi di un sondaggio condotto in vista del Natale 2016 da Bem Research su un campione di 500 persone. Ebbene, il 39,1% degli intervistati ammette di cercare i prodotti su Amazon e siti simili, mentre il 23,7% su Google, il 4,9 sui siti web delle aziende produttrici e lo 0,4 sui social, per un totale del 68,1% che fa comunque della Rete il primo strumento informativo. Il 29% del campione, invece, preferisce ancora recarsi nei punti vendita per chiedere informazioni e guardare da vicino il giocattolo, mentre il restante 3% si affida ai consigli di parenti e amici.

Sono soprattutto gli uomini a preferire Amazon e gli altri siti di marketplace: 46,5% contro il 32,2% delle donne, che invece sembrano ancora prediligere un approccio più analogico all’acquisto di un giocattolo, con un’incidenza quasi doppia rispetto all’altro sesso nell’utilizzo dei tradizionali canali di vendita (38,3% contro 20,3%). Gli uomini si mostrano più tecnologici anche nella predisposizione a “googlare” i giocattoli (28,0% contro 18,9%) mentre le donne visitano molto di più i siti delle aziende (7,0% contro 2,8%). Abbastanza simili le percentuali di coloro che interpellano amici e parenti, comunque piuttosto trascurabile: 2,6% tra le donne, 3,3% tra gli uomini.

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Stratificando il campione per età, naturalmente sono i più giovani, quelli della fascia di età tra i 18 e i 24, a preferire un approccio elettronico all’acquisto di un giocattolo. Comunque fino ai 54 anni la consultazione di Amazon risulta nettamente prevalente, mentre dai 54 in su c’è il sorpasso e vince la visita al negozio. Guardando alla classificazione in base all’area di residenza, zone rurali e suburbane risultano essere quelle più digitali, con un dato rispettivamente del 74,3% e del 69,5% delle voci aggregate che riguardano Amazon, Google, i siti e i social. Le aree urbane si fermano al 66,1%. Dati naturalmente inflluenzati dalla minore disponibilità di punti vendita fuori dalle città.

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«I siti di marketplace – spiega Mariachiara Marsella, Web marketing manager di BEM Research – possono essere un utile strumento a disposizione delle aziende che vogliono vendere online, ma non dovrebbe essere l’unico strumento, soprattutto se parliamo di grandi brand. Chi si muove su larga scala sicuramente ha la possibilità di organizzare nel modo migliore le informazioni presenti sul suo sito facilitando l’acquisto, la condivisione sui social e la fidelizzazione degli utenti attraverso l’analisi dei dati».

Ma torniamo alla ricerca. Interessante la classifica dei brand ritenuti più affidabili nell’acquisto online dagli intervistati. In testa c’è nettamente Toys Center con 67,4 punti indice su 100, molto indietro Trudi (43,5), Lego (43,0), Disney Store (38,1) e Flying Tiger (33,6). L’indice medio è piuttosto basso (31) e comunque in calo del 3,2% su base mensile.

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Il comparto dei giocattoli, che in Italia vanta una lunga tradizione, ha subito forti tensioni negli ultimi 15 anni arrivando a perdere nel picco negativo della crisi, nel 2013, il 40% rispetto al 2009. Negli ultimi tre anni timidi segnali di inversione di tendenza fanno ben sperare. E le vendite su internet, per le quali c’è ancora molto da fare, potrebbero essere la chiave per il superamento definitivo della crisi.

Amazon a Milano va offline con un villaggio reale per promuovere il Natale Prime Now

Una settimana di eventi in Piazza Castello a Milano. È il Villaggio Amazon Prime Now allestito dalla grande azienda americana leader nel commercio elettronico fino a domenica 18 dicembre per presentare le novità del Natale, dai regali in pronta consegna ai prodotti per cenoni e pranzi. Un piccolo e raffinato chalet, uno spazio che ricrea gli ambienti casalinghi e presenta tutti i prodotti acquistabili tramite l’app Prime Now; e un vero e proprio punto di ritrovo per tanti eventi, in un luogo tranquillo di Milano e però molto vicino alle vie dello shopping natalizio.

L’evento vuole far conoscere a milanesi e turisti e a chi non se ne serva già l’app Amazon Prime Now che può consegnare il regalo natalizio in un’ora o in una finestra di due ore a Milano e in 46 comuni dell’hinterland dalle 8 a mezzanotte, 7 giorni su 7, incluso il 24 dicembre. Dai giocattoli all’elettronica di consumo, passando per libri e prodotti per la cura della persona, lo chalet mostra un’ampia gamma di regali che possono essere acquistati anche all’ultimo momento e fare così una sorpresa fino alla mezzanotte del 24 dicembre. Saranno inoltre presenti tutti gli strumenti e gli ingredienti, dalla carne al pesce fresco passando per le specialità culinarie di Puglia e Calabria, utili per la preparazione del cenone, del pranzo di Natale o come idea regalo per gli amici più golosi.

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Appuntamenti tra libri, solidarietà e bambini

Nel corso della settimana numerosi ospiti animeranno lo chalet di Amazon Prime Now. Giovedì 15 tra le 15 e le 17 saranno di scena i TheShow (youtuber e vincitori dell’ultima edizione di “Pechino Express”), che racconteranno il nuovo libro “Fallo”. Da mercoledì 14 L’Oréal offrirà un servizio di make up per tutti coloro che vorranno aggiungere un tocco speciale al proprio trucco delle feste. Venerdì 16 e sabato 17, alle ore 18.00, un mastro birraio farà degustare alcune birre artigianali di Birra Poretti e proporrà degli abbinamenti dal mondo formaggi President, offerti da Lactalis, e Salumi Pasini. Sabato 17 alle 11.00, va in scena la dolcezza: un grande calendario dell’avvento firmato Mulino Bianco regalerà tante sorprese a grandi e piccini. E la dolcezza continua anche domenica 18 dicembre con Mondelez e con il maxi Toblerone da 4 kg, che garantiranno una merenda a base di cioccolato e snack gustosi. A partire da venerdì per tutti i bambini ci sarà uno stand per il trucco, per trasformare i più piccini nei propri animali preferiti.

Infine, due appuntamenti importanti: a partire da venerdì 16, dalle 14.00 alle 21.00, le magnifiche voci di un coro gospel aggiungeranno un tocco di magia, mentre domenica 18 la Fondazione Archè sarà ospitata all’interno dello spazio Prime Now per far conoscere la propria attività sensibilizzando il pubblico milanese; da anni, infatti, la fondazione si prende cura di mamme e bambini con problemi familiari, di fragilità o maltrattamenti.

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Tutti gli iscritti Prime possono scaricare da subito l’app Prime Now, disponibile per i dispositivi iOS e Android, verificare i CAP coperti dal servizio e chiedere di ricevere le notifiche per sapere quando il servizio sarà disponibile nella propria area. Inoltre, per verificare i CAP raggiunti dal servizio, i clienti possono visitare www.amazon.it/primenow. La consegna in un’ora è disponibile per i CAP raggiunti da questa modalità di consegna al costo di 6,90 euro; non sono previste spese di spedizione scegliendo di ricevere il proprio ordine in finestre di due ore. Il servizio è attivo dalle 8 di mattina a mezzanotte, sette giorni su sette. L’importo minimo per gli ordini Prime Now è 19 euro. L’abbonamento ad Amazon Prime è disponibile per 19,99 euro all’anno. I primi 30 giorni sono gratuiti per i nuovi iscritti. I clienti possono iscriversi al link www.amazon.it.

Natale sotto l’albero: ecco i regali degli italiani

Natale è alle porte: e gli italiani come gestiscono i loro acquisti, con quali tempistiche, con quali modalità?  DoveConviene, la piattaforma digitale sulla quale oltre dieci milioni di italiani si informano e pianificano il proprio shopping, ha condotto un’indagine per approfondire le tendenze in atto in prossimità delle prossime feste. Ne è emerso che il 25% dichiara di acquistare solitamente i regali di Natale circa una settimana prima quasi a pari merito con chi dichiara di farlo anche un mese prima (20%). I ritardatari, invece, sono il 13%; la discriminante che influenza maggiormente il momento d’acquisto sono le offerte (40%).
E lo dimostra il fatto che solo l’8% acquista d’impulso: ben il 92%, invece, consulta molte offerte, sia per risparmiare tempo (20%) sia per risparmiare denaro (72%).
La ricerca di informazioni avviene per lo più sull’online: 71% contro il 29% in offline. Tuttavia l’acquisto vero e proprio continuerà ad essere effettuato essenzialmente nel negozio fisico. Un dato che conferma il trend in atto e che vede il 94% degli acquisti avvenire ancora in negozio (Fonte: eMarketer 2016).

Il budget e la tipologia di regali

Il budget medio destinato ai regali di Natale oscilla tra i 100 e i 300 euro (66%), mentre solo un 23% dichiara di volere spendere meno di 50 euro. Un 11% dichiara invece di essere disposta a spendere oltre 300 euro. Tra gli articoli più ricercati svettano quelli appartenenti all’elettronica (26%) seguiti dai capi d’abbigliamento (24%), dagli accessori (13%) e dagli articoli per la casa (11%). Sorprende invece il poco interesse nel regalare libri (2%) o viaggi e week end (0,4%).

Babbo Natale quest’anno ci porta prezzi stabili

Prezzi sostanzialmente stabili per il Natale 2016. Lo sostiene il Codacons, che ha monitorato i listini al dettaglio di alcuni beni classici del Natale nelle principali città italiane. Scoprendo che almeno due prodotti tradizionali, il panettone e l’albero, costeranno di meno rispetto all’anno scorso. Per il dolce più consumato nelle festività, il “pan di Toni” per cui anche gli inglesi hanno perso la testa, si spenderà fino al 2,3% in meno rispetto al 2015. Quello di marca passerà da 7,99 a 7,85 euro, quello non di marca da 4,20 a 4,10. In lieve controtendenza l’altro dolce storico, il pandoro, che subirà aumenti infinitesimali, da 7,29 a 7,30 se di marca e da 4,00 a 4,05 se non di marca. L’invasione di alberi sintetici, più ecologici e disponibili in tutte le forme, altezze e tipologie, porta anche in questo settore risparmi (-2,9%), più contenuti per l’albero vero (-2,17%) che però sarà acquistato solo dal 35% delle famiglie. Stabili invece i listini per palline, luci e decorazioni varie.

Malgrado non siano previsti grandi rincari rispetto allo scorso anno, secondo l’associazione per i consumatori i consumi natalizi complessivamente subiranno una flessione fino al -2%. Una contrazione che però non dovrebbe riguardare il cenone: per gli alimentari gli italiani non baderanno al portafogli, e prevedono di spendere oltre 2,8 miliardi.

E lo shopping? Se ne occupa Coldiretti, secondo cui gli italiani destineranno ai regali un budget di 232 euro a famiglia, con un aumento non trascurabile del 6% rispetto al 2015. Per i pacchetti da mettere sotto l’albero si spenderà il 38% dell’intero investimento natalizio, comprensivo anche di viaggi, intrattenimento e cenoni, secondo lo studio Deloitte. Gli italiani sono comunque piuttosto generosi. La loro spesa per i regali quest’anno sarà superiore del 12% rispetto a quella degli europei, che si fermano a 207 euro. I Babbi Natale più generosi saranno quelli danesi, con una spesa di 367 euro per famiglia, seguiti da quelli tedeschi (239). Poi gli italiani. In fondo alla classifica greci (128 euro a famiglia) e polacchi (114).

E se negli Usa i regali natalizi si acquistano spesso nel corso del Black Friday che sta iniziando a fare breccia anche da noi, gli italiani iniziano a preferire fare i regali con largo anticipo per approfittare di qualche offerta e comunque evitare le file e i disagi degli ultimi giorni. La tendenza di quest’anno è fare doni utili ai familiari e oggetti e servizi a cui non si può accedere in altri periodi dell’anno agli amici. Cresce la quota degli italiani che fa acquisti su internet per risparmiare soldi e tempo: ormai siamo su livelli europei (38% la media italiana, 40% quella dell’intero continente), anche se questo genere di shopping sembra limitato a musica, film, informatica, viaggi e abbigliamento. Per altre merci, prima di tutto quelle alimentari, sembra ancora essere importante il contatto diretto con il venditore, che spesso poi è anche il produttore. Infatti luogo privilegiato di acquisto di alimenti natalizi è il mercatino degli agricoltori o l’azienda, qualora preveda la vendita diretta.

Panettone con l’amarena Toschi, versione gourmet del dolce di Natale

Dalla collaborazione tra Toschi Vignola e la pasticceria Scarpato, nasce un’edizione limitata: il Panettone con l’amarena Toschi, versione gourmet del prodotto dolciario più amato dagli italiani durante le festività natalizie.

“Le amarene Toschi rappresentano uno dei prodotti più celebri, ma anche più versatili del nostro brand – commenta Massimo Toschi, ad di Toschi Vignola –. Un punto di forza che ci ha sempre consentito di guardare con favore alle iniziative in partnership con produttori selezionati. Anche in questo caso, la collaborazione con Scarpato è una scelta strategica che valorizza il nostro know how e che amplia l’offerta sia verso il canale professionale, sia in favore del consumatore finale”.

Il panettone con amarena Toschi viene prodotto dalla Pasticceria Scarpato con un processo artigianale che fa leva su lievito madre naturale, ingredienti selezionati e controlli di qualità particolarmente severi. Basti pensare che il ciclo produttivo di ogni singolo panettone richiede in totale tre giorni di lavorazione. Da presentare in tavola o da mettere sotto al tradizionale albero di Natale, la confezione color ciliegia ravviva l’atmosfera natalizia e rende il panettone particolarmente adatto per una gustosa idea regalo.

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