Anche i giocattoli si scelgono (e si comprano) online

I giocattoli? Gli italiani li cercano online, meglio ancora se su Amazon. È uno dei risultati più significativi di un sondaggio condotto in vista del Natale 2016 da Bem Research su un campione di 500 persone. Ebbene, il 39,1% degli intervistati ammette di cercare i prodotti su Amazon e siti simili, mentre il 23,7% su Google, il 4,9 sui siti web delle aziende produttrici e lo 0,4 sui social, per un totale del 68,1% che fa comunque della Rete il primo strumento informativo. Il 29% del campione, invece, preferisce ancora recarsi nei punti vendita per chiedere informazioni e guardare da vicino il giocattolo, mentre il restante 3% si affida ai consigli di parenti e amici.

Sono soprattutto gli uomini a preferire Amazon e gli altri siti di marketplace: 46,5% contro il 32,2% delle donne, che invece sembrano ancora prediligere un approccio più analogico all’acquisto di un giocattolo, con un’incidenza quasi doppia rispetto all’altro sesso nell’utilizzo dei tradizionali canali di vendita (38,3% contro 20,3%). Gli uomini si mostrano più tecnologici anche nella predisposizione a “googlare” i giocattoli (28,0% contro 18,9%) mentre le donne visitano molto di più i siti delle aziende (7,0% contro 2,8%). Abbastanza simili le percentuali di coloro che interpellano amici e parenti, comunque piuttosto trascurabile: 2,6% tra le donne, 3,3% tra gli uomini.

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Stratificando il campione per età, naturalmente sono i più giovani, quelli della fascia di età tra i 18 e i 24, a preferire un approccio elettronico all’acquisto di un giocattolo. Comunque fino ai 54 anni la consultazione di Amazon risulta nettamente prevalente, mentre dai 54 in su c’è il sorpasso e vince la visita al negozio. Guardando alla classificazione in base all’area di residenza, zone rurali e suburbane risultano essere quelle più digitali, con un dato rispettivamente del 74,3% e del 69,5% delle voci aggregate che riguardano Amazon, Google, i siti e i social. Le aree urbane si fermano al 66,1%. Dati naturalmente inflluenzati dalla minore disponibilità di punti vendita fuori dalle città.

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«I siti di marketplace – spiega Mariachiara Marsella, Web marketing manager di BEM Research – possono essere un utile strumento a disposizione delle aziende che vogliono vendere online, ma non dovrebbe essere l’unico strumento, soprattutto se parliamo di grandi brand. Chi si muove su larga scala sicuramente ha la possibilità di organizzare nel modo migliore le informazioni presenti sul suo sito facilitando l’acquisto, la condivisione sui social e la fidelizzazione degli utenti attraverso l’analisi dei dati».

Ma torniamo alla ricerca. Interessante la classifica dei brand ritenuti più affidabili nell’acquisto online dagli intervistati. In testa c’è nettamente Toys Center con 67,4 punti indice su 100, molto indietro Trudi (43,5), Lego (43,0), Disney Store (38,1) e Flying Tiger (33,6). L’indice medio è piuttosto basso (31) e comunque in calo del 3,2% su base mensile.

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Il comparto dei giocattoli, che in Italia vanta una lunga tradizione, ha subito forti tensioni negli ultimi 15 anni arrivando a perdere nel picco negativo della crisi, nel 2013, il 40% rispetto al 2009. Negli ultimi tre anni timidi segnali di inversione di tendenza fanno ben sperare. E le vendite su internet, per le quali c’è ancora molto da fare, potrebbero essere la chiave per il superamento definitivo della crisi.