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Anna Muzio

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Brico io, tris di aperture in un mese, 121 gli store in tutta Italia

Il debutto di un nuovo punto vendita diretto e due in affiliazione: è il bilancio dell’ultimo mese di Brico io, società di Coop Lombardia di negozi di bricolage di prossimità. I due nuovi punti vendita a marchio Brico io hanno aperto ai due estremi d’Italia: Carlazzo (CO) e a Davoli (CZ). Con le nuove aperture sale a 121 il numero dei centri dell’insegna sul territorio nazionale.

Quello di Carlazzo è un punto vendita diretto e la location è quella dell’ex supermercato “Iperal” in Via Statale Regina 3. Occupa una superficie di circa 1.200 metri quadri. Si presenta con un’offerta di circa 25.000 referenze suddivise in 16 reparti: accessori auto, arredo bagno, accessori bagno, idraulica, complementi d’arredo, casa, decorazione, vernici e colle, piccola edilizia, elettricità, illuminazione, utensileria elettrica e manuale, ferramenta, giardinaggio, legno, scaffali. Sedici addetti a disposizione dei clienti forniscono consigli, assistenza e preventivi gratuiti, ma anche servizi come il taglio a misura di legno, tovagliati, corde, cavi, pavimentazioni, fino alla preparazione di smalti e pitture a tintometro. La disponibilità di tre casse assicura una rapida conclusione della spesa, ma è anche possibile fare acquisti direttamente sul sito www.bricoio.it e ritirare la merce presso il negozio.


Per l’inaugurazione è stato predisposto un volantino ricco di prodotti in offerta valido fino al 19 aprile, con sconti che arrivano a oltre il 70% del listino di vendita. Inoltre, per ogni acquisto effettuato in negozio, sempre fino al 19 aprile e indipendentemente dall’importo, verrà emesso un buono sconto da 10 euro utilizzabile dal 20 al 30 aprile su una spesa minima di 50 euro. Infine, ogni mercoledì i soci Coop potranno beneficiare di uno sconto speciale del 10% sugli acquisti.
Al momento sono sono ora 18 i centri Brico io in Lombardia, quattro dei quali in affiliazione.

Il nuovo negozio di Davoli, che sorge in Viale Cassadoro SS 106, è il sesto punto vendita in Calabria (cinque dei quali in affiliazione del gruppo Russo), ha una superficie di 1.500 metri quadri e presenta un’offerta di circa 35.000 referenze suddivise in 16 reparti.

Anche qui è presente il corner specializzato l’Outlet del Kasalingo.

Nel 2017 Brico io ha già aperto tre nuove insegne: il 9 marzo scorso è stato infatti inaugurato il negozio in affiliazione di Lanciano (CH), presso il punto vendita Eurocolor – Decor Center, già presente sul territorio da 50 anni; 1.508 metri quadri interamente ristrutturati secondo l’ormai consolidato layout distributivo e grafico di Brico io.

Inaugurato a Pero il nuovo concept del Würth Superstore

È un nuovo concept di rivendita esclusivamente dedicato al mondo elettrico e termoidraulico quello appena inaugurato a Pero (Mi) dal tedesco Gruppo Würth, leader mondiale nella distribuzione di materiali per il fissaggio e il montaggio. Una rivoluzione che parte dall’Italia: Würth Superstore, questo il nome del nuovo format, ha aperto i battenti di fronte al quartiere fieristico.

Nello store lombardo un assortimento di circa 2.000 prodotti Würth si sposa, per la prima volta in un punto vendita firmato dal gruppo, con 10mila articoli plurimarca (come ad esempio Bticino, Schneider, Gewiss, Vimar, Ceramica Dolomite, Ideal Standard, Grohe, Ariston), con l’obiettivo di fornire una risposta completa alle esigenze dei professionisti nei settori termoidraulico ed elettrico. Al classico assortimento di prodotti Würth composto per esempio da utensili a mano, elettrici, prodotti chimici, sistemi di fissaggio, si affiancano infatti tutti gli articoli non trattati finora, come ad esempio cavi elettrici, quadri, scatole di derivazione, interruttori per il mondo elettrico e tubazioni, radiatori, caldaie, rubinetteria per il mondo termoidraulico. Oltre ai prodotti in-store, il punto vendita garantisce inoltre la possibilità di attingere ad altri 200mila articoli ordinabili a catalogo, per un’offerta tra le più ampie sul mercato.

Lo store si estende su 2.250 mq con reparti self-service e assistenza di un team qualificato, arricchiti da uno spazio convegni utilizzabile per riunioni e momenti di formazione, più un’area ristoro e relax. Un one-stop shop, dove trovare tutto il necessario per la realizzazione dei propri lavori, aperto ai possessori di partita IVA e a privati, in cui la comodità del self-service e l’ampia gamma proposta si fondono con l’elevata qualità tipica del marchio. Moderno e accogliente, si configura con reparti distinti per le due aree di competenza, elettrotecnica e termoidraulica con prodotti multimarca, un’area Würth, un corner esclusivo dedicato all’abbigliamento, da lavoro e per il tempo libero, Würth Modyf e un’ultima area riservata alle promozioni.

Il servizio di consegna rapida in cantiere completa infine l’offerta per chi preferisce non recarsi allo store. Anche nel nuovo Superstore è valida la Fidelity Card “Fissati con Würth”, che premia tutti i clienti professionisti che acquisteranno i prodotti a marchio Würth o di altri brand.

Il nuovo punto vendita si aggiunge agli oltre 110 già presenti in Italia e all’e-commerce, collocandosi in una rinnovata strategia della multinazionale tedesca.

«Il gruppo – dichiara Roberto Paglierani, responsabile della vendita retail e membro della Direzione Generale di Würth Srl – ha scelto di affiancare alla rete consolidata un format rivolto a specifici target professionali: testeremo la risposta nel nostro Paese e con questo segmento di mercato per poi estendere il concept anche in altre zone geografiche in Italia e magari riferiti ad altri mercati».

Un format, quello di Würth Superstore, lanciato dal claim della campagna “L’unione fa la forza”: un insieme non solo di due mondi lavorativi, bensì anche di servizi. Il punto vendita si propone infatti anche come luogo di ritrovo, con aree dedicate a formazione e meeting.

Metti un robot al supermercato: Pepper in tour nei Carrefour spagnoli

Pepper, il robot interattivo, 28 chili, 1,20 metri di altezza e 17 articolazioni di movimento, è in tournée: da fine marzo sta infatti girando tre punti vendita catalani di Carrefour dove interagisce con i clienti. L’umanoide in grado di “leggere” le variazioni di espressione delle persone (una telecamera 3d gli consente una vista fino a 3 metri) per rapportarsi in maniera più “umana” sarà negli ipermercati di interagire coni clienti e Cabrera, Barberá e Gran Vía. Dopo di che il tour continuerà in 36 punti vendita di 17 province spagnole. Obiettivo, dichiarato: rendere l’esperienza d’acquisto più piacevole ed emozionale attraverso le nuove tecnologie.

 

Vantaggi concreti

Secondo un recente studio di Pwc la robotica instore potrebbe essere quell’elemento distintivo che porta il consumatore a frequentare il punto vendita.  Gli ambiti di applicazione riguardano la descrizione di prodotti pregiati, nuovi o on fase di lancio,, in diverse lingue e con tutto il vantaggio dell’impatto emozionale che deriva dall’interazione con una macchina “intelligente”. e interattiva, che tramite con l’analisi dei big data (nostri precedenti comportamenti d’acquisto ad esempio) è immediatamente in grado di “riconoscerci”. I primi casi di promozioni tramite robot (fatti soprattutto in Estremo Oriente) hanno dato risultati positivi, con un aumento del traffico instore dal 15 al 38% e di vendite di prodotti promozionati del 15% (dati Nestlé che secondo SoftBankRobotics, los sviluppatore di Pepper, ha intenzione di posizionarne mille in punti vendita giapponesi) e del customer satistfaction index del 77%.

Quanto a Pepper, in questa prima fase il suo ruolo sarà di tipo ludico-pedagogico, con due modalità: l’accoglienza dei clienti che vengono informati sulle promozioni e gli sconti in atto e sull’app MiCarrefour. E la possibilità di interagire con i bambini attraverso giochi e danze, realizzazione di selfie e brevi conversazioni.

Carrefour non è nuova a questi progetti: aveva già testato in Spagna nel 2015 il robot NAO per promuovere un programma rivolto a oltre mille bambini sull’alimentazione e l’igiene. Al momento NAO è posizionato su un’unità mobile nella quale vengono organizzati corsi di cucina e di nutrizione dalla quale dispensa consigli ai più piccoli sui corretti stili di vita.

Pepper invece era già stato impiegato “sul campo” lo scorso ottobre all’ipermercato di Claye Souilly, non lontano da Parigi. Nel video si vedono le modalità di interazione di Pepper con la clientela, di bambini e adulti.

Penny Market, continua l’espansione: 200 milioni in due anni, 25 nuovi store nel 2017

Venticinque nuove aperture entro il 2017 per un investimento di 57 milioni di euro a fronte di 96 milioni totali destinati in parte anche alle ristrutturazioni, +5% di occupati (circa 200 persone) e un incremento potenziale di 1.500 persone grazie all’indotto generato sul territorio: sono questi i numeri solo per il 2017 del piano biennale di Penny Market, discount alimentare del gruppo REWE, in Italia. Oggi l’insegna ha oltre 350 punti vendita distribuiti in tutta Italia, sette centri di distribuzione e più di 3.000 dipendenti.

Gli investimenti sono iniziati nel 2016, con 58 milioni di euro, 65% dei quali destinati alle nuove aperture su tutta la Penisola. E proseguiranno nel biennio 2017-2018. Nel solo 2018 si prevede di superare la quota dei 100 milioni. Le somme degli investimenti sono principalmente destinate allo sviluppo della rete di vendita, che dal 2015 ha visto l’apertura di circa 20 nuovi negozi e ne prevede altri 25 entro il 2017. La quota restante per l’anno in corso è destinata al rinnovo degli ambienti, alla logistica, alla sede e alle ristrutturazioni secondo il nuovo layout Ambiente 3.0: un negozio completamente ripensato ponendo il cliente al centro, attraverso studi di shopper marketing relativi al percorso dei consumatori nei negozi.

Roberto Fagnani, CFO di Penny Market.

«Le nuove aperture, le assunzioni e i progetti di formazione portati avanti in tutta Italia dimostrano il nostro impegno e la nostra volontà di creare valore e posti di lavoro all’interno di un settore che, per noi di Penny, deve necessariamente affiancare il territorio in uno sviluppo sostenibile a livello economico, sociale e ambientale – spiega Roberto Fagnani, CFO di Penny Market –. Gli investimenti passati e quelli previsti per quest’anno hanno contribuito e contribuiranno sicuramente a garantire quelli che sono alcuni dei principi fondamentali del nostro lavoro: rispondere alle esigenze dei clienti, favorire lo sviluppo di realtà locali e valorizzare il capitale umano».

Sul piano dell’occupazione che, grazie alle nuove aperture, crescerà di 5 punti percentuali nel 2017 Penny Market tende ad assume molti giovani e donne ed è costantemente impegnata in progetti che mirano alla creazione di competenze specifiche che le nuove generazioni di neodiplomati, nella maggior parte dei casi, ancora non posseggono.

Italiani e macchine per caffè, è ancora espresso (infografica). Cresce l’online

Un amore assoluto e intramontabile quello tra gli italiani e il caffè: il 97% lo beve almeno una volta al giorno. E dal tradizionale espresso ci si sta spostando lentamente verso altre tipologie, come l’americano, mentre reggono cappuccini e macchiati. Quasi tutte le case italiane dispongono di attrezzature per fare il caffè. Ma che tipo di metodo va per la maggiore? Il portale di comparazione prezzi idealo ha analizzato che tipo di prodotti vengono maggiormente monitorati online, nel periodo compreso tra aprile 2016 e marzo 2017.

Se consideriamo le intenzioni di acquisto nel corso degli ultimi 12 mesi, scopriamo che quasi un italiano su due ha preferito la macchina per il caffè espresso, anche se le moka continuano a destare un certo interesse insieme a quelle a capsule. 

Le ricerche hanno riguardato per quasi la metà (il 48%) le macchine per caffè espresso, mentre le macchine da caffè a capsule sono al 13,9%, la macchine da caffè a cialde solo al 3,1% e le caffettiere francesi detengono uno sparuto 0,3%. Anche gli accessori, tra cui i montalatte, hanno avuto un riscontro limitato.

Per quanto riguarda l’interesse delle singole regioni, le macchine per caffè espresso raccolgono il maggior numero di intenzioni di acquisto praticamente ovunque. Ci sono comunque delle differenze per quanto riguarda le percentuali. Per poter fare un confronto, i dati sono stati ponderati “a ogni 100mila abitanti”. La Top10 vede sul podio Lombardia (22,9% dei click), Lazio (18%) e Piemonte (7,4%). In generale le prime due regioni sono le stesse anche per quanto riguarda le intenzioni di acquisto riguardanti la moka, l’espresso e le capsule. 

Tally Weijl conquista la Francia con 69 nuovi negozi (ex Mim)

Tally WeiJl società svizzera di fast fashion presente in 40 Paesi e con oltre 200 negozi in Italia, ha annunciato l’acquisizione di 69 negozi appartenenti alla società francese ready-to-wear MIM, assumendo tutti i suoi dipendenti. Da questo mese, gli ex punti vendita MIM hanno riaperto come store a marchio Tally WeiJl.

Con questa acquisizione, il marchio svizzero ora presente con più di 100 punti vendita sul territorio francese, 89 diretti e gli altri in franchising. «Grazie a questa operazione, Tally WeiJl ha messo a segno un bel colpo ed ha colto l’opportunità unica di rafforzare in modo significativo la propria presenza in Francia» ha detto il Ceo Beat Grüring.

Secondo Grüring, il brand trarrà vantaggio dal fatto che il profilo-tipo della cliente storica MIM in termini di età, budget e gusto per la moda, è sostanzialmente simile a quello della cliente Tally WeiJl: “è evidente che questi negozi sono molto interessanti per noi poiché siamo convinti che la cliente storica di MIM si ritroverà perfettamente nella nostra offerta moda e diventerà una nostra cliente”.

I 279 dipendenti dei 69 punti vendita MIM diventeranno di fatto collaboratori Tally WeiJl. L’azienda francese ready-to-wear MIM era in amministrazione controllata dal novembre 2016 quando aveva annunciato il fallimento.

Anche Auchan dice basta alle uova in gabbia, cinque anni per la exit strategy

Dopo il nord Europa, anche da noi iniziano a pesare le considerazioni sul benessere animale e Auchan Retail Italia dichiara in una nota la decisione di non vendere più uova da allevamenti in gabbia. L’insegna francese ha già da tempo avviato il processo di eliminazione delle uova provenienti da allevamenti in gabbia negli ipermercati Auchan e supermercati Simply, partendo dal prodotto a marchio.

Attualmente, infatti, tutte le uova a marchio Auchan provengono da allevamenti a terra o sono biologiche. Per quanto riguarda la linea di primo prezzo e le uova sfuse, è stato avviato nel 2017 il processo di passaggio da fornitori con allevamenti in gabbia ad allevamenti a terra.

Anche sui prodotti con i marchi dei fornitori, è stato già ridotto l’assortimento delle uova da allevamenti in gabbia a favore delle altre. La previsione per essere 100% cage free è di un quinquennio.

In Italia anche Carrefour (da marzo scorso) e Coop (dal 2010) hanno deciso di bandire dalla vendita le uova di allevamenti in gabbia.

Quando il Sud innova: GiCap (Gruppo VéGé) lancia il volantino digitale interattivo

Continua l’esplorazione di Gruppo Végé delle nuove forme di promozione digitale: dopo i beacon è la volta del volantino digitale interattivo, presentato per la prima volta a Messina e provincia da Commerciale GiCap SpA, impresa socia con 80 punti vendita a insegne Quiconviene e Sidis.

Dopo essere stata la prima azienda della Gdo in Sicilia e nell’Area 4 Nielsen ad aver attivato nel gennaio scorso una piattaforma di e-commerce, sempre a Messina città e dei comuni limitrofi, Commerciale GiCap aggiunge un nuovo primato lanciando il primo volantino digitale interattivo. Realizzato in collaborazione con RisparmioSuper/Restore e con il pieno sostegno di Gruppo VéGé, il volantino digitale interattivo si configura come la versione moderna e interattiva dello storico strumento promozionale ed è totalmente integrato nella piattaforma di e-commerce come servizio che semplifica ulteriormente gli acquisti online.

Visitando QuiConviene.it o passando attraverso il sito di Commerciale GiCap è possibile non solo fare la spesa online e riceverla comodamente a casa, ma anche sfogliare dal computer, dal tablet o dallo smartphone il volantino con le promozioni della settimana. Una volta individuata l’offerta di proprio interesse, l’articolo prescelto finisce automaticamente nel carrello virtuale. Il nuovo strumento ha superato a pieni voti il “battesimo sul campo”. Già a poche ore dalla messa online, decine di messinesi avevano testato e preso confidenza con il “mezzo”, utilizzandolo per fare la spesa.

«Provo enorme ammirazione per l’intraprendenza e la capacità di visione del dottor Nino Capone e della sua famiglia, imprenditori protagonisti di un’autentica rivoluzione digitale al servizio dei clienti partita da Messina e destinata, ne sono certo, ad affermarsi ben oltre l’attuale ambito territoriale di Commerciale GiCap – ha detto Giorgio Santambrogio, Amministratore Delegato di Gruppo VéGé -. Il volantino digitale interattivo è uno strumento semplice, ma tremendamente efficace perché è familiare ai clienti e semplifica loro la vita: è l’uovo di Colombo che farà scuola non solo all’interno di Gruppo VéGé, di cui testimonia la vocazione naturale all’innovazione e alle nuove sfide».

Il servizio di spesa online è stato accolto con entusiasmo dai clienti, ottenendo nei primi due mesi di operatività risultati che superano le previsioni più ottimistiche. «Tuttavia eravamo consapevoli di essere solo ai primi passi di un percorso e di avere davanti a noi ampi margini di miglioramento” – dice Giovanni Capone, Direttore Vendite di Commerciale GiCap -.Perciò da subito ci siamo messi al lavoro con Risparmiosuper.it per esaminare i possibili ambiti di intervento, individuando come priorità la massima semplificazione del processo di acquisto. Direi che con il volantino digitale interattivo l’obiettivo è stato raggiunto in modo più che soddisfacente».

 

 

Supermercati, supervini. Gdo primo canale di vendita con 500 mln di vino nel 2016

Ormai la Gdo è diventato il canale di vendita più importante dei vini in Italia. Lo rivela una ricerca dell’istituto di ricerca ‘Iri presentata all’edizione numero 51 del Vinitaly in corso a Verona durante la tavola rotonda organizzata da Veronafiere sul tema del vino nella grande distribuzione. Secondo la ricerca gli italiani comprano il vino soprattutto nei supermercati: nel 2016 hanno acquistato sugli scaffali 500 milioni di litri, spendendo 1 miliardo e mezzo di euro. E il 60% di questi acquisti è rappresentato dai vini con riferimento territoriale (Docg, Doc, Igt), il comparto che cresce di più: per volume + 2,7% nel 2016 e + 4,9% nel primo bimestre 2017. Si ricercano sempre più la qualità e i legami col territorio. Cantine e insegne della Grande distribuzione sono pronte a migliorare la collaborazione per soddisfare questa domanda dei consumatori.

 

Alla ricerca della qualità

I comportamenti di chi mette le bottiglie nel carrello stanno cambiando. Sempre meno bottiglioni da un litro e mezzo, vini sfusi, damigiane, brik, sempre più bottiglie da 75cl. I vini fermi sono più richiesti dei vini frizzanti, che probabilmente risentono del boom degli spumanti (+7% nel 2016). Crescono rapidamente anche i vini biologici, una proposta ancora di nicchia nella Grande distribuzione. Cambiamenti influenzati anche dal graduale ricambio generazionale e dal rinnovato interesse dei giovani per il vino. Gli studi Iri sul comportamento dei consumatori nella Grande distribuzione evidenziano che l’86% di essi è propenso a sperimentare nuovi prodotti, si informa sulle novità a scaffale, spesso sui siti web di settore (il 33%).

«Siamo sulla strada giusta, auspicata da tempo – ha detto Cesare Cecchi, Consigliere di Federvini -. Non dobbiamo assolutamente tradire questa qualità che viene cercata dal consumatore, sarebbe un errore imperdonabile. Le cantine devono continuare a ricercare la qualità del prodotto senza accettare scorciatoie, e i distributori devono incoraggiare la produzione a proseguire su questa strada». Eppure persiste, come ricorda Gabriele Nicotra, direttore acquisti Unes Supermercati (Gruppo Finiper) “una diffidenza da parte di alcune cantine importanti verso la Grande Distribuzione, esse evitano una relazione diretta con le insegne distributive pur sapendo che a volte il loro prodotto ci arriva tramite canali non ufficiali. Questo è un peccato, soprattutto per il consumatore che ormai cerca anche i prodotti di pregio sugli scaffali dei supermercati”. Così la collaborazione tra cantine e insegne distributive più che sulle grandi case vinicole poggia sulle aziende medie con le quali, secondo Eugenio Gamboni, direttore commerciale del Gruppo Vegè: “si discute e ci si confronta liberamente, distanti dal mondo molto più complesso della grande industria e delle multinazionali”. Esce comunque il quadro di un prodotto maturo, “specchio fedele del mutamento dei consumatori e dei loro stili di acquisto”, come riassume Emilio Pedron, consigliere dell’Unione Italiana Vini.

Grande incognita quella rappresentata dall’incertezza sui mercati britannico e statunitense a causa nel primo caso della Brexit e nel secondo caso dalle politiche protezionistiche minacciate dalla nuova amministrazione Trump: «La Brexit – spiega Alex Canneti della Berkmann Wine Cellars di Londra – è una sfida per le vendite dei vini italiani poiché l’Australia, il Sud Africa e la Nuova Zelanda saranno i primi Paesi a istituire trattati bilaterali con il Regno Unito. L’unica soluzione a questa minaccia è consentire al Regno Unito un periodo di 10 anni per condividere gli stessi oneri doganali dell’Unione e negoziare un trattato di libero commercio». Un tema fatidico, perché mai come in questo periodo le catene di supermercati britanniche, soprattutto Waitrose e Majestic, hanno mostrato interesse per i vini italiani, dalle bollicine ai rossi come Cannonau e Amarone e ai bianchi come Fiano, Pecorino e Vermentino.

Ballerette apre un flagship a Milano: 300 varianti dell’intramontabile scarpa

BallereTTe ha aperto in Corso Garibaldi 73 a Milano il nuovo flagship store. Il brand produce ballerine in calzaturifici italiani di lunga tradizione: la collezione è composta da oltre 300 varianti con colori, materiali e dettagli differenti. Tutte le BallereTTe sono confezionate in un cofanetto trasparente che le rende facilmente visibili anche nei propri armadi. La nuova boutique è la terza, dopo le due presenti a Roma. Il brand, lanciato commercialmente nel 2015, ha anche una forte presenza online: da giugno 2016 ha venduto in 30 Paesi, dall’America all’Australia, passando per tutta l’Europa.

«A marzo 2015 abbiamo aperto la nostra prima boutique nel cuore dello shopping romano, un anno dopo inaugurato il secondo punto vendita a Roma in Via Cola di Rienzo. – spiega Stefania Mittiga, direttore operations di Ballerette -. A distanza di due anni siamo orgogliosi di poterci affacciare al mercato milanese in una delle zone più belle della città».

Il piano di espansione prevede di aprire store in Italia e in Europa.

«Crediamo anche molto nel canale online. Stiamo investendo significativamente nella creazione di un team digitale con competenze adeguate al nostro settore di riferimento e diffondere il brand a livello internazionale» conclude Carlotta Fabrini, direttore creativo di Ballerette.

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