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Anna Muzio

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Foodscovery la start up per l’e-commerce gastronomico che piace agli editori

Ci sono ben due editori tra gli investitori di Foodscovery, piattaforma web e mobile per conoscere e acquistare 1500 prodotti della gastronomia italiana direttamente dai laboratori e produttori artigianali del territorio come panifici, pasticcerie, macellerie, caseifici. L’ultimo arrivato è La Società Editoriale Il Fatto, che entra nella start-up con un investimento di 250mila Euro con una quota di circa il 7%, e la facoltà di salire fino al 12%.
La start up fondata nel 2014 con un investimento di 500mila euro da parte di FI.R.A. – Finanziaria Regionale Abruzzese – ha tra i soci anche il gruppo editoriale tedesco Axel Springer. I Fondatori Fabio Di Gioia e Mario Sorbo detengono il 41% delle quote della società.

Si fa tanto parlare di storytelling e dell’importanza di raccontare prodotti, come le eccellenze dell’enogastronomia italiana, che hanno bisogno di essere scoperti ed conosciuti anche nella loro specificità e nella loro storia. E sembra essere proprio questo il senso dell’operazione. Le caratteristiche, le storie e i protagonisti dei prodotti gastronomici d’eccellenza di tutte le regioni italiane saranno presentati su www.ilfattoquotidiano.it, sito con oltre 100 milioni di pagine viste al mese, e i lettori avranno poi la possibilità di acquistarli direttamente su www.foodscovery.com.

Sul mercato italiano, sarà lanciata una nuova versione del sito e ampliato il numero di produttori presenti. Ma Foodscovery punta anche all’estero, con il lancio della piattaforma inizialmente sul mercato britannico.
Il modello di business di Foodscovery si basa sull’innovazione a sostegno delle piccole economie locali, con la creazione e lo sviluppo di un sistema automatizzato di ritiro e consegna in 24/48 ore, che permette di ricevere e gustare oltre 1.500 prodotti presenti in catalogo.

«L’acquisizione delle quote in Foodscovery risponde ad un Piano Industriale specifico che guarda al futuro e che nelle società editoriali di oggi deve obbligatoriamente puntare alla diversificazione. Al tempo stesso può essere però valorizzazione del tradizionale core business. Foodscovery rappresenta infatti un progetto di e-commerce nel food con un importante sviluppo di internazionalizzazione al quale si affiancherà anche un progetto di contenuti editoriali collegati» ha spiegato Cinzia Monteverdi, Amministratore Delegato di Editoriale Il Fatto.

Nasce WeBeers, e-commerce delle birre artigianali: un mercato da 30 milioni di litri

Ordinare online le migliori birre artigianali e vedersele consegnate a casa entro 48 ore: da oggi è possibile grazie a WeBeers, il nuovo portale di e-commerce lanciato dall’incubatore di start-up Digital Magics che vi partecipa al 40%.

L’idea dei fondatori, i due fratelli Alberto Maria e Giammarco Maria Gizzi, è quella di applicare le logiche della vendita del vino (conoscenza delle etichette, origine, storytelling) a un mercato, quello delle birre artigianali, che oggi fa capo a 1000 birrifici in Italia (erano una trentina solo dieci anni fa), i quali nel 2014 hanno prodotto, secondo Coldiretti, 30 milioni di litri di birra, crescendo costantemente ogni anno sia a livello nazionale sia per quanto riguarda l’export (+27% nei primi cinque mesi del 2015 rispetto allo stesso periodo del 2014). Secondo una ricerca Astra/AssoBirra il 72% degli italiani beve birra, e il 60% la consuma a casa

«WeBeers ha un modello di business innovativo per il suo settore – dice Edmondo Sparano, Chief Digital Officer e Consigliere di Digital Magics – . Vogliamo applicare alla birra artigianale i modelli già utilizzati per il mondo del vino, avvicinando l’utente a una ‘cultura’ del prodotto, con un percorso di esplorazione e conoscenza degli oltre 1000 birrifici artigianali, con formule ad abbonamento che consentano di mantenere prezzi accessibili e con operazioni di co-marketing dedicate. Il consenso che la startup sta già riscontrando sul mercato è molto interessante: gli utenti di WeBeers sono giovani, dai 30 ai 50 anni, che acquistano online, ma che non vogliono rinunciare ad avere la tradizionale qualità del food & beverage italiano, selezionato e comodamente consegnato a casa o in ufficio».
La prima iniziativa studiata per gli abbonamenti è “Birre da Serie A”: box di birre scelte per i lettori de “La Gazzetta dello Sport”.

«L’obiettivo e l’ambizione è diventare il punto di riferimento sia per gli amanti della birra artigianale italiana sia per coloro che vogliono provarla per la prima volta. Come già accaduto per altri prodotti food & beverage, anche in questo segmento l’attenzione per la qualità e la tradizionalità è in forte crescita. Basti pensare che le esportazioni delle birre artigianali italiane crescono a doppia cifra anno su anno e circa il 50% è diretto nel Regno Unito» spiegano Alberto Maria e Giammarco Maria Gizzi, Fondatori e co-CEO di WeBeers.

Pagamenti con carta l’Italia si muove: +5,6% nel 2015, guidati da digital e smartphone

I pagamenti digitali avanzano finalmente anche in Italia, fanalino di coda con oltre la metà delle transazioni, caso unico nei Paesi avanzati, ancora ferma sul contante. Oggi solo un acquisto su 5 delle famiglie italiane è fatto in digitale e la gestione del contante costa all’Italia 9,5 miliardi di euro l’anno. Eppure, il ricorso a forme di acquisto diverse da quelle tradizionali sta diventando il motore del cambiamento dell’esperienza di pagamento degli italiani. È cio che è emerso dall’Osservatorio Mobile Payment & Commerce della School of Management del Politecnico di Milano.

Se le stime per il 2015 sui pagamenti via carta di credito è di 164 miliardi di euro (+5,6%), i New Digital Payment complessivamente hanno raggiunto i 21 miliardi di euro (+22% rispetto al 2014). L’apporto decisivo viene proprio, per l’81%, dall’acquisto di beni e servizi e dai pagamenti da PC e tablet e per il 13% da acquisti e pagamenti via Smartphone, che registrano un balzo in avanti del 48% (2,8 miliardi di euro nel 2015). «Ma occorre che i principali protagonisti dell’offerta attivino un sano confronto con il mercato per rendere più attraente l’esperienza d’uso per i clienti» dice Valeria Portale, Direttore dell’Osservatorio Mobile Payment & Commerce.

L’acquisto di beni e servizi via Smartphone (Mobile Remote Commerce di beni e servizi) traina il settore: cresce del 71% e vale 1,7 miliardi. Crescono anche i pagamenti di bollette via Smartphone (+172%) e gli acquisti e prenotazioni nei trasporti: nel 2015 sono state vendute 6 milioni di corse in bus e 6 milioni di corse in car sharing.

Lo smartphone in effetti, in quanto strumento sempre in tasca e interattivo, può avere un ruolo determinante nella diffusione dei pagamenti digitali. Se i servizi Remote sono stati individuati chiaramente e gli attori italiani li stanno già inserendo nei loro wallet (ad esempio pagamento di bollettini, ricariche, pagamento del biglietto del trasporto, trasferimenti p2p), c’è ancora molto lavoro da fare sul fronte delle soluzioni di pagamento Proximity e ancor più sulle funzionalità da utilizzare all’interno del negozio (coupon o programmi fedeltà).
Spunti e idee interessanti sulle funzionalità da inserire nel wallet possono venire dal mondo delle startup: nel 2015 ne state censite 328.

 

Nel punto vendita avanza il contactless

In avanzata anche i pagamenti contacless. Nei negozi, il transato dei Contactless payment e Mobile POS (ovvero i pagamenti mediante carta o telefono contactless) si attesta rispettivamente sui 700
milioni (3%) e 500 milioni (2%) di euro.

pagamenti contactless

Anche l’infrastruttura contactless è pronta: i POS sono raddoppiati (500.000 a fine 2015) e le carte abilitate passano da 12 a 20 milioni: nel 2018 transeranno tra i 6 e gli 8 miliardi di euro. Alle porte anche il Mobile Proximity Payment che ha un potenziale elevatissimo e consentirebbe di avvicinare gli italiani sempre più ai pagamenti elettronici.

infrastrutture_mobilepayment

 

Incentivi pubblici e privati per colmare il divario

«Per colmare il ritardo nella diffusione dei pagamenti digitali in Italia rispetto alla media europea, è a nostro avviso necessario muoversi in due direzioni: consolidare l’offerta di servizi innovativi che facciano davvero leva sull’attrattività del Mobile e mettere in atto un piano di incentivi promosso dal soggetto pubblico – ha spiegato Valeria Portale -. L’Italia gode di un’ottima base infrastrutturale per l’accettazione di pagamenti digitali e di una buona diffusione di carte di pagamento tra la popolazione, in linea o superiore ai paesi europei più sviluppati, segno che il sistema finanziario ha lavorato bene per creare le condizioni necessarie allo sviluppo dei pagamenti digitali. I dati di effettivo utilizzo, tuttavia, collocano il nostro paese agli ultimi posti in Europa. Secondo le nostre stime, la gestione del contante costa all’Italia circa 9,5 miliardi di euro, costi ai quali aggiungere il gettito perso per l’erario – circa 27 miliardi di euro ogni anno – derivante dalla fascia di economia sommersa legata all’utilizzo di contante, in quanto non tracciabile».

Scuola e Sport, il progetto di Alì Supermercati per il 2016 nelle scuole venete

Alì Supermercati ripropone anche per il 2016 “Scuola e Sport”, con lo scopo di promuovere l’educazione motoria e alimentare nelle scuole elementari del Veneto, in collaborazione con il CONI, Comitato Regionale del Veneto, e la Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo e De Agostini. Didattica in aula e avvio allo sport con docenti specializzati, formazione in classe con nutrizionisti e laureati in Scienze Motorie ISEF: sono questi i capisaldi del progetto. disposizione delle scuole ci sono anche 150 ore con un dottore nutrizionista che aiuterà i bambini e le famiglie a seguire una corretta alimentazione e uno stile di vita sano fin dai primi anni di scuola.

L’iniziativa continua nei pdv con “Esplorando il corpo umano”, l’album didattico per la raccolta di figurine (una bustina in regalo ogni 10 euro di spesa) disponibile nei punti vendita Alì e Alìper, firmato da Alì Supermercati e De Agostini con il patrocinio di CONI, dedicato all’educazione sportiva e alimentare. Abbinato alla nuova APP, l’album educativo spiega il funzionamento del corpo umano, presenta le diverse discipline sportive e racconta l’influenza dell’attività fisica sul corpo umano. 

«L’educazione sportiva e alimentare è da sempre al centro delle politiche di Alì Supermercati a sostegno del mondo della scuola e delle famiglie – ha detto Francesco Canella, Presidente dei Supermercati Alì – Da ben sei anni sosteniamo questo progetto, perché siamo convinti che le giuste abitudini si imparino fin dai primi anni di scuola. Sport e attività motoria sono strumenti straordinari per la formazione dei nostri ragazzi».

Il progetto si concluderà a giugno 2016 con un ciclo di feste di piazza dedicate allo sport e all’attività fisica nelle principali località del Veneto, per sensibilizzare i bambini, tramite il gioco, le attività ludico sportive, materiale didattico e gadget sui delicati temi dell’alimentazione e dell’attività motoria.

Grazie al progetto “Scuola e Sport”, circa 60.000 bambini, nel 2015, hanno già potuto fare sport a scuola.

Lift and learn nuova tecnologia per dare informazioni nel punto vendita

Si chiama Lift and Learn ed è una tecnologia che probabilmente vedremo sempre di più nei punti vendita dei retailer e nei supermercati, con lo scopo di coinvolgere il cliente e fornirgli contenuti in modo dinamico ed interattivo. Come si vede in questo video di Scala, specialista in soluzioni avanzati per il punto vendita, basta infatti sollevare il prodotto dal luogo dove è riposto sullo scaffale e sullo schermo Lcd compaiono le informazioni relative. Sollevando due prodotti si ottiene un confronto.

Il sistema (qualcosa di simile di era già visto al Future Food District di Coop e Expo) può anche essere integrato al sistema di etichette elettroniche (con i prezzi aggiornati simultaneamente in casse, contenuti video e. appunto, etichette) e al sistema di beacon che consentono di dialogare con lo smartphone del cliente, proponendogli contenuti personalizzati al suo passaggio.

Vorwerk Point, sono più di 30 i punti vendita in tutta Italia

Diventano più di 30 i Vorwerk Point su tutto il territorio italiano. Sono state infatti inaugurate 32 nuove ‘boutique’ Vorwerk, l’azienda nata in Germania nel 1883 e sbarcata in Italia nel 1938, che ha oltrepassato l’obiettivo delle 30 unità previste entro la fine del 2015.

Se la dimostrazione del prodotto e la vendita a domicilio rimane l’ideale per consigliare la soluzione più adatta a ogni specifica esigenza, la strategia di avvicinamento al cliente Vorwerk non si è fermata. E i Vorwerk Point, i negozi dal design esclusivo dedicati ad assistenza, riparazioni, vendita di ricambi e accessori originali di Folletto e Bimby, rappresentano i punti di riferimento nel rapporto quotidiano con il consumatore, che può trovare personale preparato e ricevere attenzioni su misura.
«Abbiamo scelto di aprire i Vorwerk Point come esempio di evoluzione del modo di porci sul mercato – spiega Daniele Zanotti, responsabile del Servizio Assistenza Clienti per Folletto e Bimby – e per far crescere ulteriormente la conoscenza del brand attraverso punti di contatto fisici sul territorio».

Vorwerk Point 2I Vorwerk Point, collocati in centri commerciali o luoghi di grande passaggio, offrono una consulenza altamente qualificata su tutte le ultime novità del mondo Vorwerk, e una serie di servizi dedicati: dal ritiro a domicilio dell’apparecchio alle riparazioni su prenotazione, dal servizio di consegna lampo all’avviso via sms e molto altro ancora.
All’interno dei punti vendita è disponibile anche un vasto assortimento di libri e ricettari Bimby, il robot trendy e tuttofare amato dagli appassionati della tecnologia in cucina, oltre alla nuova linea di prodotti Vorwerk Folletto. Una gamma di prodotti pensata per una clientela giovane che non ha molto tempo da dedicare alle pulizie di tutti i giorni.

Lotta allo spreco: Banco Alimentare mappato nella piattaforma Gs1 per la Gdo

In Italia per la Gdo sarà più facile contribuire alla lotta allo spreco alimentare ora che i 22 magazzini di Banco Alimentare, la principale organizzazione che recupera derrate alimentari a favore degli indigenti, sono entrati a far parte di Atlante, la piattaforma online realizzata da GS1 Italy in ambito Ecr Italia, in collaborazione con Assologistica, che raccoglie i nodi logistici della filiera del largo consumo in Italia. Atlante mappa oltre 1000 nodi logistici tra centri distributivi e magazzini, gestiti da operatori logistici, rilevando i dati lato produttore, distributore ed operatore logistico. Un patrimonio informativo di grande valore per le aziende, in grado di facilitare pratiche di asset e transport sharing che consentono di ottimizzare i flussi, riducendo i costi di trasporto e le emissioni inquinanti.

«Siamo molto orgogliosi di questa nuova collaborazione con Fondazione Banco Alimentare – ha detto Bruno Aceto, Ceo di GS1 Italy –. Abbiamo avuto modo di lavorare insieme, a fianco delle imprese, già in occasione delle attività sulla gestione delle eccedenze alimentari, per identificare le soluzioni di filiera efficaci e adottabili da tutti gli attori. Abbiamo potuto apprezzare come Banco Alimentare disponga di forte professionalità in ambito logistico e, nel lavoro quotidiano per combattere lo spreco e ridistribuire le eccedenze, si trovi ad affrontare le stesse sfide di ottimizzazione con cui si confrontano le imprese».

«IRecuperare cibo e salvarlo dallo spreco significa ottimizzare risorse e creare valore, guardando alla sostenibilità del nostro pianeta. Gli studi condotti da GS1 Italy in ambito Ecr Italia approcciano nuove soluzioni proprio con questo obiettivo. In questa direzione va anche la possibilità di essere inclusi nella mappa di Atlante, poiché offre anche l’opportunità di rendere visibili i nostri bisogni di spazi di stoccaggio, di celle frigorifere e di trasporti, ottimizzando i flussi già esistenti in Atlante. E perché operare in condivisione ed efficienza di costi può permettere al cibo salvato, stoccato e trasportato, di arrivare tempestivamente a 1.560.000 famiglie e persone bisognose che lo aspettano in tutta Italia» ha dichiarato Giuliana Malaguti, responsabile approvvigionamenti di Banco Alimentare.

Visa abilita nuove possibilità di pagamento “smart” grazie alla tokenizzazione

Visa abilita nuove possibilità di pagamento “smart” grazie all’espansione del servizio di Visa Europe Payment Tokenisation Service – VEPTS. Da oggi sarà dunque più facile pagare tramite smartphone, smartwatch o wearables (i dispositivi indossabili come i braccialetti fitbit), dove le credenziali della carta sono salvate su cloud; tramite wallet digitali basati sul browser di Internet come “Visa Checkout” e pagamenti in cui i dati della carta sono stati precedentemente salvati presso gli esercenti (“card on file”). Dunque pagamenti più veloci ma sicuri, come richiede un cliente evoluto che non ha più tempo né voglia di fare la coda, e amerebbe pagare in tempo reale con soluzioni integrate in applicazioni e in dispositivi connessi a internet..

La tokenizzazione è la codifica dei dati sensibili tramite una sequenza di numeri chiamata token, un simbolo univoco che non ha alcun significato al di fuori dal circuito in cui viene utilizzato. Quando i consumatori effettuano un acquisto con un servizio di pagamento ‘tokenizzato’, al momento del pagamento viene presentato un token, non i dettagli della carta. Questo rende semplice e veloce sia il processo di associazione della carta ai servizi di pagamento digitale, sia la gestione e la conservazione dei dati sensibili quando si paga, sia nei negozi fisici sia online.

«I consumatori in Europa hanno a disposizione tecnologie innovative che offrono modalità di pagamento rapide e fluide per poter acquistare e pagare in qualsiasi luogo, in qualsiasi momento e su qualsiasi dispositivo scelgano. Le nostre previsioni indicano che per il 2020 un consumatore su cinque pagherà i suoi acquisti con lo smartphone su base quotidiana e i pagamenti su dispositivi mobili costituiranno oltre il 50% di tutte le transazioni Visa» dice Sandra Alzetta, Executive Director Business Strategy, Innovation di Visa Europe.

 

Tanti codici con una sola carta

Secondo lo studio Mobile Money (maggio 2015) di Visa Europe il 62% dei consumatori è preoccupata per la sicurezza dei loro dati sensibili in caso di pagamenti su internet o con smartphone. Secondo molti esperti di sicurezza la tokenizzazione dei pagamenti sarebbe non solo la soluzione migliore oggi disponibile per l’innalzamento dei livelli di sicurezza dei dati relativi ai pagamenti con carta senza interventi sull’utente finale, ma consentirebbe anche l’abilitazione del pagamento tramite vari dispositivi che fanno riferimento ad un’unica carta.

I token che possono essere creati per una singola carta infatti possono essere molteplici, in modo che le istituzioni finanziarie possano controllare e gestire in maniera molto flessibile gli ambienti e i canali dove uno specifico token può essere usato. Ad esempio, un token creato solo per uno specifico servizio di pagamento mobile inserito in una app non può essere catturato e usato altrove per fare un acquisto online.

Ma vi sono ulteriori vantaggi, in caso di furto ad esempio. I consumatori hanno un ulteriore valore aggiunto: se il dispositivo mobile viene smarrito o rubato, un token può essere disabilitato, in maniera rapida e semplice, sia dal titolare sia dalla banca emittente la carta, senza dover bloccare la carta Visa associata con il token. Analogamente, se una carta viene smarrita o trafugata, il consumatore potrà ancora usare il suo telefono tokenizzato per effettuare pagamenti in attesa di ricevere la carta sostitutiva.

 

MD lancia la nuova linea private label dedicata al Bio

Una linea nuova di zecca, venduta in esclusiva nei 725 punti vendita MD ed LD e interamente dedicata al biologico: è “Bio”, la novità di Md appena arrivata nei punti vendita.

La nuova linea studiata per chi desidera seguire un’alimentazione sana e naturale, consiste in una grande varietà di prodotti che vanno dai condimenti, come l’olio extra vergine di oliva, ai prodotti freschi come le uova. Ma anche pasta e prodotti da forno, nettari e succhi di frutta, latte intero microfiltrato e yogurt bianco o al gusto frutta.

L’intera linea è sottoposta a continui controlli da parte di enti di certificazione come ICEA, CCPB, BIOS e BIOAGRICERT che garantiscono il rispetto delle norme e si aggiungono alle verifiche cui i prodotti sono sottoposti fin dall’origine da MD, da sempre biglietto da visita della freschezza e qualità di tutta l’offerta food.

La scelta di ampliare l’offerta anche verso prodotti di nicchia (seppur in costante incremento di vendita da oltre dieci anni) si inserisce nella strategia dell’insegna “ormai lontana dai canoni del discount ma sempre più marchio della buona spesa” e ricorda da vicino scelte simili intraprese da altri discounter come Lidl (vedi) e Aldi. MD con le insegne MD e LD nel 2014 ha realizzato oltre 2 miliardi di Euro di Fatturato, portando la propria quota di mercato al 15%

Pam Panorama inaugura a Roma il primo Bio Shop nell’ipermercato

Un Bio Shop interamente dedicato ai prodotti biologici e naturali: è la novità di Pam Panorama che debutta a Roma all’interno dell’ipermercato Panorama di Lunghezza (Rm). Non un semplice corner, ma un vero e proprio “shop-in-the-shop” di 100 mq circa con personale dedicato che propone 1400 referenze tra carne, pesce, affettati, gastronomia, formaggi e derivati, bevande, snack dolci e salati, prodotti da forno, condimenti, pasta, riso, ma anche prodotti per la cosmesi naturale, prodotti per animali, referenze per l’igiene della casa e molti altri.

Bioshop-3Il logo e il nome “Bio Shop” riprendono la comunicazione dei prodotti “Bio” a marchio Pam e Panorama, insegne che da tempo hanno dedicato specifici reparti al mondo del salutistico e del benessere accomunati anche in comunicazione dal payoff “Il benessere abita qui”.

Il nuovo progetto conferma l’interesse dell’insegna per il naturale ma anche il free-from, che ha portato all’apertura dei reparti “Veg&Veg” dedicati ai prodotti per Vegani e Vegetariani, mentre particolare cura è dedicata ai prodotti senza Glutine e senza Lattosio, cui sono dedicate intere sezioni dell’assortimento. Molti Supermercati Pam ed Ipermercati Panorama hanno attivato reparti “Bio” in tutta Italia, e diversi altri saranno inaugurati nel corso del 2016.
A supporto del lancio di “Bio Shop”, Pam Panorama ha messo in campo una massiva attività di comunicazione con distribuzione di volantini, promozioni dedicate, affissioni, radio comunicati interni e altre iniziative dedicate che troveranno sviluppo nei prossimi mesi.

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