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Anna Muzio

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Un mercato unico digitale europeo: l’Ue ha un piano

Dovrebbe essere finalizzato entro la fine del 2016 il piano per creare un mercato unico digitale nell’Unione europea. Presentato dal Vice-Presidente della commissione Andrus Ansip, il piano risponde a un obiettivo: utilizzare il potere di un mercato unico per la rivoluzione digitale che sta cambiando le nostre vite.

“Al momento, le barriere online implicano che i cittadini perdano opportunità di beni e servizi: solo il 15% di loro fa acquisti online da un altro Paese Ue, le aziende online e le start-up non possono avvantaggiarsi pienamente delle opportunità della crescita online; le aziende e i governi non stanno traendo tutti i benefici possibili dagli strumenti digitali” si legge in un comunicato dell’UE.
Lo scopo di un mercato unico digitale darebbe quello di abbattere le barriere e creare, da 28 mercati nazionali, un mercato unico comune, che potrebbe contribuire con 415 miliardi di euro l’anno all’economia europea e creare migliaia di nuovi posti di lavoro.
La Strategia per un singolo mercato digitale adottata comprende 16 azioni che dovrebbero essere intraprese entro la fine dell’anno prossimo e si sviluppano lungo tre direttive. Un migliore accesso per i consumatori e le aziende ai beni e servizi digitali in tutta Europa. La creazione delle giuste condizioni e un campo d’azione uniforme perché possano fiorire network digitali e servizi innovativi. Infine, la massimizzazione del potenziale di crescita dell’economia digitale.
“Oggi, gettiamo le fondamenta del futuro mercato digitale europeo – ha dichiarato il presidente della Commissione Jean-Claude Juncker – . Voglio vedere reti di telecomunicazioni paneuropee, servizi digitali che varcano le frontiere, e un’ondata di start-up innovative europee. Voglio vedere ogni consumatore cogliere gli affari migliori e ogni azienda avere accesso a un mercato più grande, ovunque in Europa”.

“La tecnologia deve essere il nostro futuro” dice Juncker nel video.

Bermé al bergamotto e mela, novità salutare grazie ai polifenoli

Un nuovo succo al gusto di bergamotto e mela, puro al 100%, senza aggiunta di zuccheri e conservanti, è la novità di Bermé. Prodotto italiano, utilizza un bergamotto autoctono della costa ionica di Reggio Calabria ricco di benefiche sostanze naturali. Insieme ad un’alimentazione sana aiuta a combattere il colesterolo con effetti positivi per il cuore.

Il grande valore aggiunto di Bermé sta nei i polifenoli, contenuti nel bergamotto e mantenuti intatti in concentrazione particolarmente elevata grazie a un particolare processo di estrazione del succo, sia dalla polpa del bergamotto sia dall’albedo (la parte interna bianca degli agrumi che contiene anche un’alta quantità di flavonoidi). I polifenoli sono antiossidanti naturali presenti nelle piante, di cui è stata scientificamente dimostrata l’efficacia nella riduzione del colesterolo.

Il gusto di Bermé è contraddistinto dalla freschezza delle note agrumate e un po’ aspre del bergamotto, che lo rendono dissetante, e dalla morbidezza della mela. Un succo ideale a colazione e a merenda, in grado di fornire un apporto di vitamine e sali minerali anche a chi fa sport.

Bermé è prodotto e distribuito da Dolomiti Fruits di Nanno (TN) in collaborazione con GM Srl di Condofuri (RC) e, al momento, viene distribuito in Italia nei punti vendita Crai, Conad, Interspar ed Eurospar, Unes, Sma e Simply del Gruppo Auchan. Entro luglio sarà completata la copertura nazionale della distribuzione del circuito GDO. All’estero si troverà entro la fine dell’anno negli Stati Uniti, in Germania, Austria, Cina, Russia, Emirati Arabi e Giappone.

Tra le certificazioni ottenute ad oggi: la IFS Food da CSQA, Kosher ABCERT e il marchio di qualità Demeter.

Algida lancia Swedish Glace, gelato di soia senza glutine e lattosio

Con il claim “tutto il gusto del gelato, senza compromessi”, Algida entra nel mercato del free from con un gelato a base di soia capace di soddisfare i consumatori più attenti: perfetto per chi soffre di allergie o intolleranze, grazie all’assenza di glutine e alla quasi totale assenza di lattosio (meno dello 0,01%), e per chi ama l’esperienza golosa e gratificante del gelato.
La qualità della soia di Swedish Glace è certificata da quattro caratteristiche principali: è senza glutine, senza lattosio, decorticata e non OGM.

Una vera svolta per l’azienda, marchio del gruppo Unilever, diventata famosa per la pubblicità del “cuore di panna”, ma che non fa che venire incontro alle esigenze di fasce sempre maggiori di consumatori, affetti da intolleranze o allergie (un trend in crescita), o più semplicemente desiderosi di limitare nella propria dieta l’apporto di alimenti considerati, a torto o a ragione, meno salutari.

Swedish Glace è proposto in due gusti: vaniglia e lampone. La vendita è prevista nella GDO e nelle farmacie.

U2 Unes Milano Premuda tra sostenibilità, convenienza e foodie

Cambio di format per l'Unes U! di viale Premuda a Milano che riapre come U2.

All’inizio, alla fine e in alcuni cambi di assortimento che puntano verso l’alto di gamma: queste le novità del punto vendita Unes di viale Premuda a Milano, 900 mq, riaperto dopo una breve ristrutturazione con il format U2.

Tutto per “coccolare” quell’utenza, di fascia medio-alta, che viene spesso a fare la spesa “anche non piccola” e si aspetta delle novità. “Prima di tutto abbiamo ampliato l’area dei freschi, che accoglie il cliente all’entrata – spiega il direttore comunicazione e marketing Paolo Paronzini – con la volontà di ricreare quell’atmosfera “da mercato” di una volta, con una parte a servizio. Alla fine abbiamo sostituito i tradizionali avancasse, regno da sempre di alcune multinazionali italiane , con snack a base di frutta. Un passo intrapreso da alcune catene inglesi (ne avevamo parlato) ma che in Italia non ha ancora fatto nessuno. Del resto sono proprio i clienti che richiedono un’attenzione maggior al salutismo”.
I capisaldi del format sono due: l’attenzione all’ambiente e allo spreco, sottolineato da varie azioni come i frigo chiusi e gli scontrini stampati sui due lati, e evidenziata da vari cartelli che spiegano al cliente la filosofia del non spreco, ma anche dell’Everyday Low Price: niente promo, niente volantini, prezzi bassi tutti i giorni. Anche grazie alle due private label “Una U!, che garantisce prezzi più bassi fino al 50% rispetto alla marca, e Viaggiatore Goloso contraddistinta da un prezzo in linea o poco più basso rispetto alla marca, ma da prodotti di qualità, italiani, selezionati” spiega Maurizio Garbin, responsabile marca privata U2. “La quota delle vendite delle due pl è dl 39% a valore, e della metà a pezzo”
Le casse sono tutte assistite “non amiamo il self scanning perché nel punto vendita privilegiamo il rapporto umano con il personale, che da una ricerca è ciò che piace ai nostri clienti”.
Il wi-fi gratuito previa registrazione per due ore, presente ormai in 97 pdv della catena, prelude all’ingresso nel mondo delle App, previsto il prossimo ottobre. “Entreremo nel mondo del click and collect, dando la possibilità di fare la spesa grocery da casa, e lasciando i freschi per il pdv, perché riteniamo che la spesa dei freschi sia un piacere per il cliente che si fa guidare dall’assortimento, mentre il grocery è un po’ una routine”. Per ora ci sono gli armadietti-cassaforte con ricarica per gli smartphone: un servizio senz’altro utile e apprezzato dai clienti, che però non si sentiranno “nudi” a fare la spesa senza telefonino?

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Aprono oggi due nuovi U2: Cassolnovo (PV) e Viale Premuda Milano

Cambio di format per l'Unes U! di viale Premuda a Milano che riapre come U2.

Arrivano a quota 112 i pdv del format U2 di Unes Gruppo Finiper con l’apertura odierna di due nuovi store: un nuovo supermercato a Cassolnovo (PV) in via Roma 135, mentre il punto vendita U! Come tu mi vuoi di viale Premuda, 27 a Milano si converte in U2 Supermercato.

Il nuovo supermercato di Cassolnovo sviluppato su 837 mq ha 4 casse e 18 addetti, e segue la filosofia che contraddistingue gli U2, con un forte e costante impegno nella tutela dell’ambiente e l’adozione della formula Every Day Low Price (EDLP): assenza di promozioni, offerte a termine, volantini e raccolte fedeltà e prezzi convenienti tutti i giorni, che garantiscono risparmi medi (con una percentuale di risparmio che si attesta fra il 15 ed il 50% su tutta la merce), e un assortimento ampio e vario, particolarmente nel reparto fresco.
La scelta è tra 7700 referenze fra le quali 300 di gastronomia e panetteria, insieme a un ampio assortimento di frutta e verdura, carne, surgelati, latticini, scatolame e prodotti non food, per un totale di 650 referenze freschissime e di 7050 referenze a scaffale.
Non mancano i prodotti a marchio privato “U! Confronta e Risparmia”,  la linea di articoli garantiti da Unes, tutti di ottima qualità e ad un prezzo vantaggioso, che consentono di risparmiare, tutti i giorni, fino al 50% rispetto ai prodotti di marca, e “Il Viaggiator Goloso”, la linea esclusiva pensata per offrire le migliori specialità italiane, risultato di un’attenta selezione e continua ricerca dei prodotti più genuini e golosi, legati ai sapori più autentici della tradizione del Belpaese.

Numerose le misure ecosostenibili adottate nel nuovo supermercato U2 di Cassolnovo, tra queste le stampanti fronte e retro per gli scontrini con conseguente riduzione della carta emessa; la vendita esclusiva di lampadine a basso consumo per il progetto di riduzione di consumi e rifiuti; l’utilizzo di barre denominate “Cliente successivo”, nate dal recupero di 108 bottiglie PET; la vendita di bottiglie d’acqua senza imballo, per proseguire l’impegno nella riduzione dei
rifiuti e l’impianto luci a risparmio energetico, che permettono una riduzione del 50% sul consumo dell’energia elettrica, i banchi SA-FO e macelleria self service con ante di chiusura con un risparmio del 49% sul consumo energia e i sensori di presenza nei locali di servizio.

Al via la campagna 2015 “È Stupido Sprecare, è bello scoprirlo” cui partecipano i punti vendita, evoluzione della campagna 2014 “È stupido sprecare” e preceduta dal progetto appena concluso con la collaborazione di De Agostini Libri – De Agostini Scuola dedicata al tema dello spreco e rivolta ai bambini delle classi 3a, 4a e 5a della scuola primaria.

Lo shop del futuro a Tuttofood: gli interventi

Di prossimità, ecologico, interattivo, connesso, di dimensione media: sarà questo, a grandi linee e mutatis mutandis, lo shop del futuro. La fotografia è emersa dal convegno organizzato da Oddone Sangiorgi. presidente Consorzio FIA, nello spazio convegni di Shop 2015, l’area dedicata alle tecnologie all’interno di Tuttofood. Di seguito alcuni spunti.

“Bisogna dialogare con la cultura del territorio”:  Oggi si costruiscono ancora CCi come 30 anni fa e ciò è drammatico. Il cliente è spesso più preparato del venditore, ma cerca comunque un contatto nel pdv. La vendita non si può standardizzare, non si può vendere a Firenze come a Napoli. Il cliente vuole uno spazio meglio calcolato, scaffali più bassi, materiali diversi, illuminazione migliore, corridoi più ampi.  Va sempre considerato l’interscambio con il cliente, mentre la proposta deve essere più complessa perché in uno stesso territorio vivono persone di origini diverse e con esigenze diverse. E il supermercato è ancora luogo di aggregazione sociale, frequentato da tutti gli strati sociali. Il centro commerciale non sparisce, cambia e torna dentro la città, dove abbiamo questi centri commerciali spontanei (le vie dello shopping del centro), squilibrati, non coerenti. Lo hanno capito anche in Cina, è necessario riumanizzare la nostra visione del futuro e ridare un senso logico alla vita in queste parti della città dedicate al commercio, e questo si può fare solo recuperando i fattori che caratterizzano la cultura locale”.

Alain-Jean Tusseau, architetto, padre dei centri commerciali “alla francese”.

 

“Le tendenze future? Semplificazione nella spesa, anche grazie all’Internet of things [un esempio è Amazon Dash, un pulsante attaccato alla lavatrice che manda un ordine di acquisto ad Amazon quando il detersivo sta per finire], ottimizzazione della supply chain e della produzione tarata sulle richieste dei consumatori e non secondo una logica di spinta delle vendite di prodotti già realizzati, shopping experience coinvolgente che comprende la trasmissione di conoscenza al cliente.

Mike Neal, cofondatore e Ceo DecisionNext

 

“Riempire i propri prodotti sempre più di servizi: la distribuzione moderna deve superare il concetto di canale e dialogare con la ristorazione. Il consumatore è cambiato, ma le istituzioni devono lavorare nell’educazione alimentare, specie presso i ragazzi che saranno i consumatori di domani che potranno cambiare il mercato. Se anticipiamo i cambiamenti saremo noi i protagonisti del mercato del futuro. I sei mesi di Expo ci daranno un patrimonio culturale nel settore food che non abbiamo mai visto”.

Riccardo Garosci, politico, economista, presidente del Comitato Scuola e Cibo EXPO 2015 del MIUR

“I pagamenti elettronici svolta per il cambiamento: il problema sono i piccoli commercianti, quasi 750mila nel nostro Paese, rinchiusi su se stessi e che fanno fatica ad innovare. Penso che la diffusione dei pagamenti elettronici, che obbligherà gli esercenti a registrare tutto ciò che vendono, e il Dl 21 aprile 2015 sulla fattura elettronica e la trasmissione telematica dei corrispettivi che porterà Internet nei negozi causerà un salto in avanti nella gestione e nell’analisi dei dati e per una gestione moderna del commercio”.

Fabrizio Venturini, direttore generale Comufficio.

Lo shop del futuro a Tuttofood: le tecnologie

Quest’anno uno spazio di Tuttofood, la fiera in corso a Milano fino a domani, è dedicato ai rapporti tra cibo e tecnologia. Sullo sfondo una domanda: come sarà il punto vendita del futuro?, alla quale si cerca di rispondere con convegni ma anche dimostrazioni pratiche di tecnologie già “rodate” ma molto poco utilizzate dai retailer di casa nostra.

Dal face tracking al camerino, al gaming tutto in un display: Li vedremo sempre più spesso i display all’interno del pdv. Touchscreen e interattivi, hanno funzioni avanzate. Sono già entrati nei camerini (dove la visualizzazione ritardata delle immagini di qualche secondo permette di vedersi a 360°). Oppure sono impostati per visualizzare informazioni personalizzate sui prodotti, il che si può fare “volontariamente”, inserendo i propri dati (genere ed età), ma anche automaticamente grazie a una telecamera e a un software in grado di individuare sesso, età e stato d’animo di chi gli sta davanti, e mandare informazioni pubblicitarie o di prodotto conseguenti. Utile anche per profilare la clientela e per valutare l’efficacia dell’esposizione pubblicitaria. Infine, gli schermi/totem possono contenere giochi promozionali o couponing, utili per creare engagement e per “riscaldare” le aree “fredde” e meno frequentate del pdv.

Ologrammi: sarà la “next big thing” in fatto di promozione? Sappiamo come la presentazione degli alimenti sia sempre più importante, specie per attrarre le nuove generazioni (i Millennials). I quali, manco a dirlo, vanno pazzi per la tecnologia. Un prodotto presentato in 3D intangibilmente, attrae sicuramente l’attenzione, e, con le nuove tecnologie, è anche facile da impostare (Touch Revolution).

 

Punto cassa con software di riconoscimento codici GS1 ed erogazione di funzioni associate, uakari.
Punto cassa con software di riconoscimento codici GS1 ed erogazione di funzioni associate, Uakari.

Le potenzialità del GS1 Databar, il nuovo codice internazionale: tracciabilità è una parola che sarà in futuro sempre più cruciale. Il nuovo codice contiene può informazioni del precedente quali peso, data di scadenza, numero di lotto, codice seriale, e risulta utile specie per i prodotti “a peso”, dalla gastronomia ai freschi. A Shop 2015 la dimostrazione riguardava la preparazione di pasta fresca a partire dalla ricetta e dalle materie prime, rigidamente codificate in modo da poter essere realizzate anche da un operatore meno esperto, al peso e realizzazione del codice in store, al passaggio in cassa con blocco automatico di eventuali prodotti scaduti, individuazione di prodotti prossimi alla scadenza ed erogazione di promozione apposita o stampa di ricetta e “consigli dello chef” sullo scontrino per determinati prodotti “gourmet”. (Uakari Software)

Gestione casse automatizzata tramite telecamere, SmartQueue Microlog.
Gestione casse automatizzata tramite telecamere, SmartQueue Microlog.

Gestione cassa automatica con le telecamere: alcune telecamere posizionate nella zona casse consentono di tracciare i flussi e aprire e chiudere le casse di conseguenza, evitando spreco di risorse da un lato o clienti insoddisfatti per l’eccessiva attesa dall’altro. La soluzione consente anche di monitorare il livello di servizio e analizzare le performance di cassa (Microlog).

 

Cantina Cielo e Terra oltre la metà va all’export con vini “leggeri”

Punta sulla tendenza a privilegiare vini freschi e leggeri, a bassa gradazione alcolica, e vince all’estero, mantenendo le sue posizioni nella GDO italiana: con questa strategia la veneta Cantina Cielo e Terra, per la prima volta, vede salire la quota delle sue esportazioni oltre il 50% e raggiungere il 40esimo posto nella classifica annuale delle 100 cantine italiane d’eccellenza realizzata dal Corriere Economia.

In un anno che segna un calo nei consumi di vino sul mercato interno, la Cantina Cielo e Terra mantiene sostanzialmente invariato il suo fatturato che si assesta sui 38 milioni di euro e conta su una salda posizione nella GDO, con la linea Freschello, il vino dalla bassa gradazione alcolica e d’uso quotidiano da quasi 10 anni più venduto nella categoria 0,75 l. E proprio da questa linea, nell’ultimo anno, arrivano grandi soddisfazioni per la Cantina che segna una crescita a due cifre del Freschello Extra, lo spumante di soli 9,5% vol. che piace in Italia ma è anche molto apprezzato all’estero, specialmente tra i consumatori turchi e cinesi.

Distribuita in oltre 60 paesi, l’azienda ha registrato lo scorso anno un incremento del 25% delle vendite in USA proseguendo la corsa in questo mercato che, negli ultimi due anni, è cresciuto del 40%, al quale si affianca la performance in Gran Bretagna (+25%) e la buona presenza sui mercati del Giappone e Cina.

Pierpaolo Cielo.
Pierpaolo Cielo.

“In quattro anni, il nostro export è cresciuto di 11 punti – afferma Pierpaolo Cielo, direttore marketing – e questo risultato conferma la nostra vocazione internazionale e fa delle esportazioni il driver di crescita sul quale contiamo, nel 2015, di aprire, con la rivalutazione del dollaro, nuove possibilità di sviluppo in tutti questi mercati che apprezzano un prodotto simbolo dello stile italiano, adatto a chi vuole affrontare la vita con leggerezza”.

All’indomani dell’apertura di EXPO 2015 Cielo e Terra e i suoi 1400 soci testimoniano come la viticoltura ecosostenibile, sicura, controllata in tutta la filiera e attenta ai consumi di materie prime come l’acqua, bene primario per “Nutrire il Pianeta”, siano oggi, nel competitivo mercato internazionale, scelte realizzabili e vincenti.

Bevande, un 2015 in movimento tra mutati stili di vita e nuove esigenze

Foto: Assobirra.

Come va il settore, ampio e diversificato, delle bevande? I dati di Tuttofood ci dicono che, dopo un biennio difficile, dall’inizio del 2015 si sta assistendo ad una tenue crescita non generalizzata, che viene comunque ancora accolta con prudenza.

Secondo i dati di IRI, Il comparto delle bevande nelle vendite nel canale moderno è stato in forte caduta nell’ultimo biennio, con una perdita del 3,3% a volume e del 3,1% a valore. A livello di consumo, infatti, la razionalizzazione ha pesato fortemente su questo comparto. Qui hanno agito in forma combinata sia fattori legati al reddito, sia la crescita dei prezzi e, per ultimo, le stesse anomalie climatiche che hanno compromesso il mercato nel pieno della stagione estiva. Tuttavia, parte del calo è strutturale ed ascrivibile al cambiamento dello stile di vita delle famiglie che sta penalizzando soprattutto il mondo delle bevande gassate. In questo anche il progressivo invecchiamento della popolazione gioca un ruolo non trascurabile nel lungo periodo. Per l’anno in corso si stima un calo più limitato (sempre al netto di possibili anomalie del clima) anche grazie al raffreddamento dei prezzi medi al dettaglio.

L’acqua minerale si compra in GDO
Passando alla bevanda principe, l’acqua, i dati di Mineracqua parlano di un 2014 positivo, con una crescita delle vendite dell’1,4% rispetto all’anno precedente, nonostante un’estate tutt’altro che torrida. È cresciuta la produzione, con 12 miliardi e 550 milioni di litri, contro i 12 miliardi e 100 milioni di litri del 2013.
Rispetto ad altri settori, qui il consumo interno fa ancora la parte del leone, con una proporzione di 10 a 1 rispetto all’export: i consumi interni sono infatti stati di 11 miliardi e 400 milioni di litri contro le esportazioni, attestatesi a 1 miliardo e 150 milioni di litri, comunque in crescita del 9,2%, rispetto al 2013.
In Italia si beve più acqua minerale: il consumo pro-capite è passato da 167,5 litri nel 2013 a 190 litri nel 2014. Tra i prodotti, le acque lisce rappresentano il 66% della produzione totale, contro il 18% di quelle frizzanti e il 16% delle effervescenti naturali.
Ben il 71% della produzione è venduto attraverso i canali Iper/Super/ Superettes/Discount, mentre il canale HoReCa/Vending è al 18%. Il dettaglio tradizionale si attesta all’11%.

Birra settore in evoluzione
Nei primi 10 mesi del 2014 le vendite delle aziende associate ad AssoBirra che comprende anche alcuni importanti importatori (circa i ¾ delle vendite totali in Italia) sono state pari a 11 milioni e 244milla ettolitri di birra venduti. Un dato in calo dello 0,58% rispetto ai primi 10 mesi del 2013.
Il dato non è positivo perché negli ultimi 10 anni il mercato della birra in Italia è stato sostanzialmente stabile. L’attuale contesto vede l’aumento delle accise (+30% in 15 mesi) influire negativamente sull’andamento del mercato. Una contrazione dei consumi che, secondo Assobirra, rischia di ridurre gli investimenti delle aziende in Italia.
Dopo gli aumenti delle accise del 2013 e del 2014, si è riscontrato un forte aumento della pressione promozionale sostenuta dalle aziende per restare competitivi nella grande distribuzione, che ha fortemente contratto i ricavi dei produttori. Oggi, secondo i dati IRI, la pressione promozionale sul prezzo è del 44,1%, un dato in crescita dell’8,6% negli ultimi 4 anni (nel 2010 era il 35,5%), rispetto ai beni di largo consumo nel loro complesso, per i quali la pressione promozionale si attesta nel 2014 al 28,5%.
Cambiano i consumi, che si spostano dal Fuori Casa all’acquisto nella distribuzione moderna e tradizionale: nel 2013 il primo è sceso dal 41% al 40,3%, mentre il secondo è corrispondentemente salito dal 59% al 59,7%, con un aumento del consumo fra le pareti domestiche.
Il consumatore si orienta inoltre verso prodotti più economici e i segmenti top del mercato hanno registrato una forte flessione. La quota di mercato delle Specialità è così scesa dal 13,4% all’11,5%, quella delle Premium dal 30,3% al 26,7%. Le birre di minor prezzo, in particolare il mainstream, vedono, invece, salire i consumi dal 47% al 51%, e le Private Label dal 6,4% al 7,7%.

DHL porta nuove soluzioni per il trasporto food a Expo

Sta per partire e durerà sei mesi la grande kermesse di Expo dedicata ormai tutti lo sanno all’alimentazione. Tonnellate di cibo di tutte le fogge, i sapori e i profumi saranno movimentate per tutti il periodo, da tutto il mondo verso i padiglioni e i ristoranti del sito espositivo, ma anche in partenza per i visitatori che hanno approfittato del viaggio per acquistare eccellenze agroalimentari Made in Italy. Chi li trasporterà dovrà averne massima cura e attenzione, specie se si tratti di alimenti freschi, garantendo la catena del freddo. Nuove soluzioni per il trasporto food in sicurezza sono state messe in campo da DHL Express. Monitoraggio continuo, assistenza dedicata e pack innovativi per le spedizioni a temperatura controllata fanno parte di un un sistema di processi e soluzioni sviluppati per il settore specifico, che prevede anche un manuale di autocontrollo basato sui principi del sistema HACCP, validato in collaborazione con RINA SERVICES.

Per le spedizioni più sensibili alle variazioni di temperatura DHL Express mette a disposizione un nuovo pack per il trasporto a temperatura controllata, appositamente ideato per garantire il mantenimento delle condizioni termiche più idonee, contribuendo alla corretta conservazione dei prodotti trasportati.

Il trasporto di questi prodotti diventa ancor più attento e scrupoloso, attraverso l’attivazione di un servizio di monitoraggio dedicato. Qualora infatti il viaggio della spedizione subisse un imprevisto, un team specializzato potrà intervenire in modo proattivo per agevolare il più possibile il buon esito della spedizione.

Le nuove soluzioni food di DHL sono pronte alla prova dei fatti a EXPO Milano 2015. Qui, attraverso una serie di partnership con player di primo piano del mercato presenti con un proprio Padiglione, DHL Express è presente per offrire ai visitatori la possibilità di spedire nei Paesi di origine i propri acquisti alimentari, attraverso service point e corner dedicati, un servizio di assistenza e consulenza in loco, indicazioni e pack su misura in base alle regolamentazioni doganali delle nazioni di riferimento.

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