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Anna Muzio

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Santa Margherita Gruppo Vinicolo cresce anche grazie all’export

Un'"area del gusto" Vyta Santa Margherita, presente in cinque grandi stazioni italiane. Quest'anno debutterà anche a Bologna, Firenze e all’estero.

Con una crescita complessiva del 7,8% e un fatturato al 31 dicembre 2014 a 110,1 milioni di euro Santa Margherita Gruppo Vinicolo chiude il 2014 in positivo. Anche le bottiglie vendute sono cresciute del 7,2%, passando da 17,3 a 18,5 milioni. A trainare il risultato ci sono le esportazioni (+9%), ma segni incoraggianti arrivano anche dal mercato domestico, con una crescita delle vendite in Italia del 5,3% (6,4% a valore). Le vendite oltre confine del resto sono fondamentali per il gruppo, e sono salite al 62,3%, valore che raggiunge il 78,1% per la capogruppo Santa Margherita con oltre ottanta Paesi serviti. Gli Stati Uniti restano “il” mercato di riferimento, ma segnali di sviluppo interessanti arrivano anche da Europa,  Asia (con Giappone e Australia) e dalla zona caraibica.

Gaetano Marzotto.
Gaetano Marzotto.

«Questo risultato, che arriva nell’80° anniversario della fondazione del nostro Gruppo Vinicolo – spiega il presidente, Gaetano Marzotto – premia un’attenta e costante politica di investimento effettuata nell’ultimo decennio e rafforzata nell’ultimo lustro. Una spinta all’innovazione per far crescere la nostra componente agricola, ottimizzare la nostra infrastruttura tecnologica e dare maggiori strumenti alle nostre risorse interne, e che ci ha permesso di cogliere tutte le opportunità che il mercato globale, nonostante il clima di sofferenza in Europa, ha saputo presentare».

 

Le sfide del 2015: green, enoturismo e ripresa economica

Anche nel 2015 l’azienda investirà 30 milioni di euro di cui 11 sono destinati al rafforzamento della componente agricola; altrettanti per le cantine e 3,5 per il completamento dell’ospitalità che coinvolgerà, oltre alle strutture in Alto Adige e nel Chianti Classico, anche la sede centrale di Fossalta di Portogruaro che diventerà sempre più “aperta” ai winelover.

«Il 2015 sarà un anno di ulteriori sfide per il Gruppo – aggiunge l’Amministratore Delegato Ettore Nicoletto – . Inaugureremo la nuova cantina di Greti in Chianti che darà maggiore “corpo” al polo toscano articolato su tre realtà, Lamole di Lamole, Vistarenni e Sassoregale. Proseguirà l’impegno verso la massima sostenibilità nelle nostre lavorazioni che già ci vede oggi completamente autosufficienti dal punto di vista energetico, grazie all’autoproduzione da fonti rinnovabili, e certificati “carbon neutral” per un’aliquota significativa delle nostre esportazioni di Pinot Grigio nel continente americano. Sui mercati coltiviamo grandi aspettative dalla possibile inversione del ciclo economico, con segnali di ripresa anche nel mercato domestico e con un rapporto di cambio euro/dollaro finalmente “rientrato” su valori favorevoli ad un nuovo sviluppo delle esportazioni».

Il Gruppo intensificherà la propria partecipazione alle attività di “Italia del Vino-Consorzio” – che dal 2009 raggruppa dodici fra le principali realtà nazionali del comparto vinicolo che rappresentano il 10% dell’export complessivo nazionale di settore – e la collaborazione con Vyta Santa Margherita, i nuovi “angoli del gusto” avviati nelle Stazioni di Roma Termini, Milano Centrale, Torino Porta Nuova, Napoli Centrale e Venezia Santa Lucia che in pochi mesi hanno raggiunto un fatturato importante ed un forte apprezzamento da parte della clientela. Nel 2015 sono in previsione nuove aperture a Bologna, Firenze e all’estero. Infine, parteciperà a Expo 2015 a Milano sia direttamente sia attraverso una presenza significativa nell’area Eataly.

Arriva B-Ready, la Nutella del mattino

Una cialda di pane a forma di baguette con un ripieno di Nutella e chicchi di cialda di pane: l’ultima evoluzione della crema di nocciole più famosa del mondo, Nutella B-Ready, pensata per il primo pasto della giornata, arriva anche nella GDO nella confezione da otto pezzi.

B-Ready è il primo prodotto della gamma ripieno di Nutella, e l’unico che vanta la presenza di una innovativa cialda di pane dal gusto leggermente salato, diverso dai comuni wafer. Non solo: il guscio di cialda di pane è ermeticamente sigillato, senza l’utilizzo di ingredienti aggiuntivi, tramite una tecnologia innovativa di proprietà del Gruppo Ferrero .
Il prodotto è particolarmente adatto al consumo a colazione e anche tra i consumatori che lo hanno assaggiato, la gran parte lo preferisce abbinato a una bevanda, preferibilmente inzuppato.

Nutella B-ready è prodotta nello stabilimento di Alba, segnale che il Gruppo sta continuando ad investire in Italia, che rimane uno dei mercati più importanti.

Pan&Co lancia pane e cornetto ai semi di Chia

I semi di Chia dalle particolari proprietà nutritive, riscoperte e reintrodotte nell’alimentazione moderna solo di recente ma già note a Maya ed Aztechi, sono l’ingrediente base della nuova linea di prodotti da forno di Pan&Co. L’azienda austriaca, che offre soluzioni ‘taylor made’ per la panetteria della Gdo, ha sviluppato la gamma di prodotti da forno ai semi di Chia in collaborazione con l’esperto nutrizionista austriaco Christian Putscher per garantire un elevato apporto di energie ed Omega 3 e di proteine naturali di alta qualità in grado di migliorare il benessere e l’equilibrio dell’organismo. “Le proprietà nutritive contenute nei preziosi semi di Chia – spiega il nutrizionista – sono particolarmente indicate per la dieta dei bambini in crescita, per garantire forza e resistenza ad atleti e a persone dallo stile di vita attivo, e risultano inoltre utili a migliorare la concentrazione di ragazzi e studenti grazie alla ricca presenza degli Omega 3”.

Tre le referenze proposte nella gamma: il Panino Vitale con semi di Chia da 80 g, fragrante e ricco di fibre, sempre fresco grazie all’aggiunta di formaggio tenero e uova nell’impasto; il Pan Vitale con semi di Chia da 550 g, realizzato con farine integrali e avena che lo rendono ricco di proteine; e il Cornetto Vitale con semi di Chia da 90 g, arricchito da farine integrali, fiocchi d’avena e formaggio tenero.
Sono prodotti realizzati senza conservanti, additivi artificiali, esaltatori di sapidità e senza grassi idrogenati. I semi di Chia, presenti nell’impasto in percentuale di circa il 4%, tostandosi durante la cottura conferiscono croccantezza e fragranza prolungata nel tempo.

Pan&Co Italia è la filiale della Pan&Co Group Austria, nata nel 2012 e con sede a Merano. Grazie al polo logistico “Blue City-Stenico” di Verona distribuisce sull’intero territorio italiano.

Gli oli di semi Oleificio Zucchi certificano la carbon footprint

I risultati ottenuti dalla certificazione della Carbon Footprint sono stati dati in occasione di una tavola rotonda alla fiera del consumo critico "Fa' la cosa giusta".

Primi in Italia, gli oli di semi dello storico Oleificio Zucchi hanno ottenuto la certificazione della carbon footprint, che garantisce il controllo sull’impatto ambientale di ogni fase della lavorazione dell’intera gamma degli oli di semi a marchio dell’azienda cremonese. Dopo avere messo in campo una serie di misure per ridurre l’impatto ambientale, l’azienda ha dovuto affrontare una serie di aspetti tecnici e procedurali nel processo di analisi del ciclo di vita e certificazione dell’impronta di carbonio degli oli di semi a marchio Zucchi. Al termine dell’intera analisi, l’Oleificio ha deciso di neutralizzare integralmente le emissioni di CO2 legate ai prodotti nel corso del 2013 attraverso l’acquisto e il ritiro di 180 carbon credits appartenenti allo standard VCS (Verified Carbon Standard). I crediti derivano da un progetto di riduzione della deforestazione programmata in Brasile (REDD) attuata in collaborazione con EcoWay.

Un modo per traghettare l’olio verso le esigenze del Terzo Millennio e garantirgli una sostenibilità sempre più trasparente, completa e misurabile. Una trasparenza che Oleificio Zucchi persegue da oltre 20 anni attraverso diversi canali: la redazione del bilancio di sostenibilità, arrivato quest’anno alla 10° edizione e le certificazioni ottenute (tra queste la SA8000 sulla Responsabilità Sociale d’Impresa) che dimostrano l’avanguardia aziendale.

Alì Group (Selex) cresce con il territorio, con un occhio all’ambiente

Centotre supermercati tra Veneto ed Emilia Romagna con 925 milioni di fatturato e una crescita superiore al 2% rispetto al 2013 (+ 1% a parità di punti vendita), una quota di mercato che in Veneto corrisponde al 15,6%, 3.200 dipendenti (metà donne) di cui 295 nuovi assunti: sono i risultati in levare per il 2014 di Alì S.p.A,  associata a Selex Gruppo Commerciale. Ottenuti con un occhio di riguardo alle politiche ambientali, che hanno consentito di ridurre del 45% la potenza energetica assorbita dai nuovi punti di vendita e dai 38 ristrutturati.

“Siamo un’azienda sana – spiega Francesco Canella, Presidente e fondatore del Gruppo Alì S.p.A. – e reinvestiamo nel territorio i proventi della nostra attività, per continuare a crescere con strutture all’avanguardia che ci consentano un risparmio energetico, a tutela dell’ambiente, ma anche degli interessi dei consumatori per la conseguente riduzione dei costi di gestione. Lavoreremo per aprire, entro fine 2015, almeno altri 3 punti vendita ad alto risparmio energetico e rigorosamente FULL LED oltre che ristrutturare quelli più datati, con l’obiettivo di assumere altri dipendenti.”

La sostenibilità, concretamente
Ma cosa significa nella pratica di tutti i giorni attuare quelle politiche sostenibili che hanno permesso al gruppo di ottenere, il mese scorso, il premio “Radical Green” istituito da VeneziePost per essersi distinta in fatto di sostenibilità e legame con il territorio? Il Gruppo Alì ha messo a dimora 3.280 alberi grazie al progetto We Love Trees, e partecipa ad iniziative come M’illumino di meno, Giocosport e We Love Nature. Nel 2014 il progetto “Un posto al verde” ha riqualificato 15 aree verdi nelle province di Padova, Treviso, Vicenza e Rovigo mettendo a dimora altri alberi. In tutti i supermercati Alì e Alìper è attiva la raccolta differenziata per gli imballaggi, vengono impiegati lampade a basso consumo e frigoriferi a bassa dispersione di energia, valvole elettroniche che risparmiano il 15% di energia, cassette ortofrutticole riutilizzabili e sacchetti pane ecocompatibili, ma anche carta certificata per cataloghi e strumenti di comunicazione nei punti vendita. La conversione dell’illuminazione specialistica dei reparti alla tecnologia LED, che interesserà progressivamente il 100% delle intere aree vendita, sia per le nuove aperture che per i punti vendita oggetto di ristrutturazione, ha già consentito una diminuzione del 45% della potenza elettrica assorbita.

Responsabilità sociale, sul territorio e oltre

Il gruppo Alì è fortemente radicato nel territorio anche grazie al sostegno ad iniziative benefiche, sportive e culturali e alle azioni di responsabilità sociale, in cui da sempre è attivo coinvolgendo anche dipendenti e clienti. Questi ultimi possono convertire i punti della Carta Fedeltà in derrate alimentari da donare ai più bisognosi, tramite il Banco Alimentare del Veneto: negli ultimi 3 anni sono stati raccolti 8.370 kit alimentari, equivalenti a 515 quintali di cibo.

Solo negli ultimi 4 anni, Alì ha consegnato 100.670 Euro allo IOV Istituto Oncologico Veneto per la ricerca contro il cancro e 144.118 Euro al CUAMM, riuscendo a finanziare il progetto dell’ospedale di Mikumi in Tanzania e il progetto “Sangue Sicuro in Africa”, che stringe una nuova collaborazione anche con AVIS. In aggiunta, nel corso del 2014 sono stati impiegati oltre 600.000 Euro in sponsorizzazioni sociali. A ciò si aggiunge la fornitura di materiale didattico, il sostegno a progetti educativi nelle scuole del territorio, il progetto di solidarietà per le associazioni locali We Love People e l’adesione alla colletta alimentare.

Tipiak lancia la Quinoa che con il Bulgur diventa Gourmand

Tipiak, il marchio francese noto per aver portato anni fa il cous cous sulle tavole italiane, presenta una novità in linea con le nuove esigenze del salutismo: Quinoa Gourmand. Si tratta di un mix di 50% di Quinoa Rossa e Bianca e di 50% di Bulgur. Un’alternativa al riso e alla pasta per preparare zuppe, minestre, risotti, contorni o insalate.

La Quinoa veniva coltivata già dal popolo Inca già 6000 / 7000 anni fa. Nota per le proprietà nutrizionali elevate, la Quinoa è apprezzata per la sua alta digeribilità, il grande contenuto proteico e il ridotto potere calorico che la rende adatta a ogni dieta. È un “falso cereale” ‐ non appartiene infatti alla famiglia delle graminacee ‐ contiene fibre e minerali come fosforo, magnesio, ferro e zinco, oltre ad essere fonte preziosa di proteine vegetali. La Quinoa inoltre è adatta per chi ha problemi di celiachia in quanto è totalmente priva di glutine.

Il Bulgur è un alimento a base di cereali, originario della Turchia. Si ottiene mediante la cottura a vapore dei semi di grano duro che, successivamente, vengono essiccati e frantumati in una sorta di granella. Una delle caratteristiche principali del Bulgur è quello di essere estremamente digeribile. È un cereale ricco di amido e povero di grassi, con un elevato contenuto di fibre.

Quinoa Gourmand è distribuita da Eurofood.

Continua la rinascita del vino nella Gdo nel 2015: tavola rotonda a Vinitaly

Crescono ancora le vendite di vino nella GDO nei primi due mesi del 2015. Con 78 milioni di litri segnano un aumento dell’1,3% in volume e dell’1,9% in valore rispetto allo stesso periodo del 2014. Analizzando poi il solo vino in confezione da 75 cl, la crescita è addirittura del 4,4% in volume e del 5,2% in valore. Sono le anticipazioni della ricerca IRI per Vinitaly. Proprio in occasione della fiera di Verona dal 22 al 25 marzo prossimi cantine e distributori discuteranno su come fare perché questa crescita non sia un fuoco di paglia, ma il punto di partenza per attuare nuove strategie e aumentare presenza e valore, controllando le promozioni e riqualificando gli scaffali e la comunicazione al consumatore.

Lunedì 23 marzo alle 10,30 è prevista l’11° edizione della tavola rotonda sul mercato del vino nella Grande Distribuzione in cui sarà presentata la ricerca completa elaborata da IRI per Vinitaly. Quest’anno saranno 12 catene le catene presenti al GDO Buyers’ Club, per gli incontri B2B con le cantine espositrici: Coop, Conad, Selex, Carrefour, Despar, Sigma, Gruppo VéGé, Agorà, EcorNaturaSì, Gruppo Gabrielli, Sisa e Italy-Discount.

 

Parlano le insegne

Circa l’andamento del mercato e i programmi per il 2015 si sono espresse alcune delle catene distributive presenti a Vinitaly, individuando alcuni temi centrali per lo sviluppo futuro.

La cantinetta comunica valore: “In Conad nel 2014 abbiamo registrato buone performance dei vini Doc/Docg (+5%) – osserva Valerio Frascaroli di Conad –, il che ci fa capire come una miglior selezione della proposta a scaffale sta portando nei punti vendita sempre più clienti che in passato rivolgevano gli acquisti di vino di qualità al di fuori dalla Gdo. Bisogna però migliorare l’ambientazione del comparto, presentando l’area dei vini e liquori come una vera cantinetta, cercando di migliorarne anche la ‘lettura’ da parte del consumatore. Nei negozi più grandi stiamo sperimentando anche la vendita assistita, con un addetto esperto in grado di indirizzare le esigenze del consumatore”.

Meno promozioni più scelta: Ristrutturazione dello scaffale e riduzione delle promozioni sono gli obiettivi di Coop, come spiega Francesco Scarcelli: “Lo scaffale dovrà essere più leggibile, e questo può significare anche più selezione a monte da parte del distributore. La promozione non dovrà essere la leva principale con cui fare le vendite, ma quella per sviluppare la conoscenza del prodotto e della varietà di abbinamenti al cibo”. Anche secondo Luigi Riva di Carrefour la spinta promozionale va rivista : “Nel 2014 abbiamo assistito a una sorta di polarizzazione dei consumi, con una forte crescita per i vini sotto i 3 euro e per quelli sopra i 6/8 euro. Pertanto nel 2015 manterremo alta l’attenzione sulle promozioni sulla fascia prezzo più bassa, ma lavoreremo anche sull’assortimento di fascia medio-alta. A livello di comunicazione, prosegue l’investimento sulle ‘etichette parlanti’ che forniscono al cliente maggiori informazioni nella scelta”.

Crescono le Private label: Nonostante una flessione complessiva nelle vendite di vino con marchio del distributore, il Gruppo Selex evidenzia il successo della sua linea, come ricorda Dario Triarico: “La nostra marca del distributore, ‘Le Vie dell’Uva’, ha fatto registrare una crescita di oltre il 20% a volume, grazie al suo riconosciuto ottimo rapporto qualità/prezzo”. Sul marchio del distributore ha puntato anche Sigma: “Da una parte abbiamo lanciato nel 2014 la linea di vini a marchio fantasia ottenendo da subito grande successo di vendite – racconta Alessandro Pritoni – Dall’altra abbiamo perseguito l’obiettivo della difesa del valore del vino, razionalizzando gli assortimenti per consentire una più facile lettura dello scaffale al consumatore, e cercando di avere un minore impatto della promozionalità”. Anche il Gruppo VéGé punta su una nuova linea di prodotti, come illustra Fabio Bocchini: “Nel 2014 abbiamo realizzato un trend a valore del +7,3% grazie soprattutto alla crescita dei vini Doc, Docg e degli spumanti. Nel 2015 è in fase di avvio un progetto incentrato sul lancio di una linea di vini realizzata in esclusiva per i supermercati del Gruppo VéGé. L’iniziativa nasce dalla volontà di esaltare le principali produzioni vinicole regionali”.

Vini del territorio. I vini regionali sono la chiave del successo del Gruppo Gabrielli nel Centro-Sud: “Lo scorso anno abbiamo chiuso con un + 4% a valore soprattutto grazie ai vini del nostro territorio (Marche e Abruzzo) – spiega Guido Fioravanti – Nel 2015 intendiamo valorizzare sempre più le aziende del territorio (politica del km 0) e migliorare la comunicazione: far conoscere i vini attraverso l’assaggio con l’ausilio del sommelier e guidare, attraverso l’uso di banner verticali, il consumatore all’acquisto con l’uso di ticket “parlanti” che aiutano l’abbinamento cibo-vino.” Anche Sisa punta a ristrutturare lo scaffale comunicando l’assortimento su base territoriale come spiega Germano Ottone: “Nel 2015 si rivedranno i display a scaffale, cercando di ridurre la fascia media, da qualche anno non più performante, incrementando la fascia medio-alta, inserendo vini di aziende importanti, suddivise per Regione. Stiamo anche ragionando sulla possibilità di creare un’etichetta esclusiva con vini importanti per regione, generando promozioni ad hoc e dando valore aggiunto agli scaffali”.

Comunicazione per ogni target. Revisione della spinta promozionale e comunicazione migliore sono nei programmi di Despar, come illustra Simone Pambianco: “La promozione nel 2015 non sarà solo pricing di breve ma anche e soprattutto di attività above the line come ad esempio le pagine istituzionali a volantino delle cantine selezionate e brochure a tema. Ci concentreremo sull’attività di revisione delle etichette in esclusiva continuando il focus sulla marca del distributore. Altro filone importante di sviluppo, sia pure in un contesto di nicchia, è rappresentato dall’ampliamento dei vini super-speciali di battuta alta che sono in continua crescita”.

Con Despar nel carrello insieme alla spesa finisce la vacanza

I bollini spesa, tra asciugamani, pentole e coltelli spesso sono considerati dai clienti un inutile ingombro del portafogli. Spicca per originalità l’iniziativa di Despar Nordest che per ogni 20 euro di spesa assicura due bollini: uno cumulabile ed utilizzabile per acquisti nel supermercato, e uno utile ad ottenere un “buono vacanza” che assicura sconti su una serie di pacchetti vacanze dei principali tour operator, consultabili sul sito www.buonavacanzadespar.it.

 

Crosscanalità tra pdv e web

Il web è spesso il fulcro delle iniziative dei punti vendita Despar, in una logica di crosscanalità che rimanda dal punto vendita all’online assai attuale, ma non sempre percorsa dalle insegne nazionali. Il codice seriale stampato sul Buono Vacanza ad esempio consente l’attivazione di un profilo utente sul sito dedicato, l’accesso all’intera programmazione turistica del sito (dettagli destinazione, tour operator, periodo, quota base, costi accessori) e garantisce l’applicazione dello sconto in fase di prenotazione. L’iniziativa è attiva fino al 4 aprile,  mentre il Buono Vacanza è utilizzabile per prenotazioni effettuate entro il 12 ottobre 2016.

Per incentivare le visite al sito istituzionale ricco di informazioni sulle promozioni in atto nel punto vendita, Despar Nordest va oltre e ad ogni visita fa guadagnare punti da redimere in buoni spesa, con punteggi diversi a seconda del contenuto visualizzato.

Sono positivi i risultati 2014 della catena legata al Gruppo SPAR Austria per  la concessionaria Despar per il Nordest, che ha registrato un fatturato complessivo al pubblico di 1.904,5 milioni di euro, con un incremento del 2,2 % sull’anno precedente. Il 2014 ha visto l’inaugurazione di 39 nuovi punti vendita tra filiali dirette e negozi affidati a dettaglianti associati e la ristrutturazione di 13 punti vendita, ma anche il passaggio della Despar del Nordest da Centrale Italiana alla centrale d’acquisto ESD Italia, accanto alle catene Acqua & Sapone, Agorà, Selex Gruppo Commerciale e Sun.

Coam lavora e commercializza salmoni selvaggi e naturali

I salmoni più pregiati al mondo? Sono quelli selvaggi, lavorati secondo tecniche che ne preservano la naturalità, con basso contenuto di grassi e un’alta percentuale di grassi polinsaturi omega-3. Coam, azienda valtellinese specializzata nel confezionamento e conservazione dei prodotti agroalimentari, commercializza con il marchio Scandia tre pregiate varietà di salmone: Red King (o Reale), Sockeye (o Rosso) e Coho (o Argentato), provenienti dalle acque del Nord Pacifico (Canada e Alaska).

I salmoni vengono pescati, singolarmente, ad amo mediante “troller”, pescherecci attrezzati per la pesca con lenza al traino e per il trattamento in loco del pesce a bassissima temperatura. Ogni esemplare è certificato dal marchio “Friend of the Sea” in quanto proveniente da pesca sostenibile condotta nella stretta osservanza del rispetto delle specie ittiche e dell’ambiente in cui sono inserite. Il pescato, una volta giunto a terra, viene immediatamente trasferito, tramite containers frigoriferi, alla sede di lavorazione di Morbegno. Il ricorso a una catena del freddo senza soluzione di continuità garantisce che le carni non subiscano alcuna alterazione durante il trasporto allo stabilimento. Tutto il ciclo produttivo, al fine di prevenire proliferazioni batteriche, avviene in sale di lavorazione interamente realizzate in acciaio inossidabile, dotate di speciali impianti di lavaggio e disinfestazione e tenute a una temperatura costante di 14° C, con un flusso costante di aria sterile frutto di un sistema identico a quello impiegato nelle sale operatorie. Pari attenzione viene riservata al processo di affumicatura realizzato con fumo di legna naturale privo di composti potenzialmente nocivi. Una tecnologia all’avanguardia, che convive con tecniche di lavorazione artigianale ed eseguite ancora rigorosamente a mano, come i processi di sfilettatura e salatura del pesce. Il prodotto, una volta lavorato, viene confezionato e anche in questo caso Coam si avvale di moderne tecnologie che impiegano una miscela di gas in grado di proteggere al meglio la freschezza del salmone.

La gamma di prodotti a base di Salmone Selvaggio del Nord Pacifico comprende: Salmone Red King affumicato, taglio tradizionale e Red Strip, Salmone affumicato Coho, Fioretto di salmone affumicato, Salmone affumicato Sockeye, Grand Gourmet, Carpacci e tranci di Salmone Reale a crudo, otre a tranci cotti al vapore, tartare e paté.

Anche i salumi piacentini ora sono Dop

Foto Consorzio Salumi Tipici Piacentini.

Entrano nel gotha delle produzioni enogastronomiche italiane certificate coppa, pancetta e salame piacentini, che potranno fregiarsi del titolo di DOP- Denominazione di Origine Protetta. Sono 17 i salumifici che fanno parte del Consorzio Salumi Tipici Piacentini dotati dei requisiti per poter produrre i salumi piacentini DOP.

L’ente certificatore CSQA si occuperà dell’attività di controllo delle tre DOP mentre l’Istituto Parma Qualità di Langhirano dell’attività di controllo su allevamenti, macelli e laboratori di sezionamento. La materia prima utilizzata proviene infatti da suini rigorosamente nati e allevati nelle regioni Emilia Romagna e Lombardia, mentre la zona di produzione è limitata alla provincia di Piacenza, il cui clima è determinante per ottenere le particolari caratteristiche di questi salumi, che sono lavorati rispettando le tradizionali tecniche di lavorazione che risalgono al 1700. Sono prodotti che l’anno scorso hanno avuto un buon successo, tanto che l’anno scorso sono state prodotte 389.783 coppe piacentine, il 10% in più rispetto al 2013 e 129.142 pancette, con un lieve incremento rispetto al 2013. Ma il vero successo è stato registrato dal salame piacentino, caratterizzato da un aroma delicato di carne stagionata con un tenue sentore di spezie e stagionato per almeno 45 giorni, che ha avuto un incremento della produzione nel 2014 di quasi il 40%, arrivando a 1.581.835 pezzi prodotti.

“La nostra esperienza e la nostra leadership nel certificare le tipicità del food italiano – ha detto Pietro Bonato, Direttore Generale di CSQA – sono state messe a disposizione dei salumifici piacentini e dei loro prodotti che vanno ad aggiungersi agli oltre 50 DOP, IGP, STG che già controlliamo. Considerando che oltre il 25% della produzione delle aziende certificate è destinato all’export, questo settore rappresenta il Made in Italy in Europa e nel mondo. La sfida di CSQA è quella di certificare le imprese italiane dell’agroalimentare per inserirle nei circuiti europei e internazionali garantendo ai consumatori solo prodotti di qualità primaria”.

L’Italia detiene con il 20% del totale, il primato europeo per il numero di DOP e IGP registrate.

 

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