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Anna Muzio

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Findus (Iglo Gropup) wants to “freeze” food waste

Capitan Findus diventa green per la campagna contro lo spreco alimentare

A social campaign with a precise objective: reduce food waste, which every day disperses into the environment over one third of food produced, 89 million tonnes in the European Union alone. It’s called Forever Food Together (the emphasis is on sustainable personal behaviour) and has been launched by the Iglo Group, a leading frozen food group in Europe, which in Italy controls Findus.

The awareness campaign with which the brand undertakes to provide correct information to all consumers but also, for its own benefit, promote the use of frozen food, now sees the legendary Captain Findus, since 1967 the character of countless TV commercials, take the field.

42% of food waste takes place in the home and, according to Findus, food waste could be reduced by 47% by using frozen foods rather than fresh products

The Iglo Group, and Findus in Italy, undertake to offer consumers between now and 2020, “100% of new products that contribute to a balanced diet”, in addition to responsible procurement and raw material processing. And that’s not all: the company has also proposed an “anti-waste” guide. Interesting, because it concerns not only consumers but also distribution, which does not consume food but sells it (and in turn wastes it), manufacturers and institutions. For example, it recommends large-scale distribution to replace “Two for the price of one” promotions with “Take one and freeze the other” and, together with manufacturers, select a product group with the aim of achieving 100% of resources used, from the primary source to the plate.

Italians, big wasters “in disguise”
Virtuous in words but in reality just as wasteful if not more than other Europeans. This is the image of Italians that emerges from a survey conducted in several countries (Italy, Germany, Austria, France and the United Kingdom) by Iglo Group in August and September.

If, in general, one in three people said they buy too much food and 77% has thrown away food that they did not get round to consuming before its deterioration, Italian consumers apparently seem to be oriented towards rational shopping.

In fact, they diligently abide by the shopping list when they go to the supermarket (second only to the Germans), and are among the first in consuming food purchased within 24 hours (11.9% do so). Other elements, however, are in contrast with this green, almost pastoral image.

Although the sample of respondents said they buy the right amount of food when they go shopping (74.6%), Italian consumers are those who more than others waste food for an overall value of between €10 and €25 per week (approx. 18% of the sample interviewed), while the average value of wasted food is €5 per week. The most common reason given to justify such waste is to have eaten out more often than expected (28.8%).

 

 

 

Findus vuole “congelare” lo spreco alimentare

Capitan Findus diventa green per la campagna contro lo spreco alimentare

Una campagna sociale con un obiettivo preciso: ridurre lo spreco alimentare, che ogni giorno fa disperdere nell’ambiente oltre un terzo del cibo prodotto, 89 milioni di tonnellate solo nell’Unione Europea. Si chiama Forever Food Together (l’accento è posto sull’adozione di comportamenti personali sostenibili) e l’ha lanciata Iglo Group, primario Gruppo di frozen food in Europa, che in Italia controlla Findus.

La campagna di sensibilizzazione con la quale il marchio si impegna a diffondere una corretta informazione a tutti i consumatori, ma anche, pro domus sua, a promuovere l’uso di alimenti surgelati, vede scendere in campo l’ormai mitico Capitan Findus, protagonista fin dal 1967 di innumerevoli spot televisivi.

Il 42% dello spreco alimentare avviene in casa, e secondo Findus si potrebbe ridurre del 47% lo spreco di cibo usando alimenti surgelati piuttosto che prodotti freschi

Il Gruppo Iglo, e  Findus in Italia, si impegnano ad offrire ai consumatori da qui al 2020, “il 100% di nuovi prodotti che contribuiscano ad una dieta bilanciata”, oltre a una approvvigionamento ed una lavorazione delle materie prime responsabili. Non solo: l’azienda ha anche proposto un decalogo “anti-spreco”. Interessante perché riguarda non solo il consumatore, ma anche la distribuzione che il cibo non lo consuma ma lo vende (e lo spreca a sua volta), i produttori e le istituzioni. Alla grande distribuzione ad esempio si consiglia di sostituire le promozioni “Prendi Due Paghi Uno” con “Prendi Uno e Congela l’altro” e, insieme ai produttori, di selezionare un gruppo di prodotti con l’obiettivo di raggiungere il 100% di risorse utilizzate, dalla fonte primaria fino al piatto.

Italiani spreconi “en travesti”
A parole virtuosi, in realtà spreconi quanto e più degli altri europei. È questa l’immagine degli italiani che emerge da una ricerca condotta in vari Paesi (Italia, Germania, Austria, Francia e Regno Unito ) da Iglo Group tra agosto e settembre.

Se in generale una persona su tre ha dichiarato di acquistare troppo cibo e il 77% ha buttato alimenti che non ha fatto in tempo a consumare prima che si deteriorassero, i consumatori italiani all’apparenza sembrano orientati verso una spesa razionale.

Seguono infatti diligentemente la lista della spesa quando vanno al supermercato (secondi solo ai tedeschi), e si posizionino tra i primi posti nel consumare il cibo acquistato entro le 24 ore (lo fa l’11,9%). Altri elementi però stonano con questa immagine green, quasi bucolica.

Anche se il campione di intervistati ha dichiarato di comprare la giusta quantità di cibo quando va a fare la spesa (74,6%), i consumatori italiani sono quelli che più degli altri sprecano cibo per un valore compreso tra i € 10 e i € 25 alla settimana (circa il 18% del campione intervistato), quando la media del valore del cibo sprecato e di € 5 a settimana. La ragione più comunemente indicata per giustificare un tale spreco è l’aver mangiato fuori casa più spesso di quanto previsto (28,8%).

San Benedetto Kids, un premio per il licensing

Migliore campagna pubblicitaria: è il riconoscimento (una statuetta dorata di Bugs Bunny) ottenuto dalla linea di prodotti San Benedetto Kids alla Licensing Awards Night 2014 organizzata da Warner Bros. Consumer Products al Teatro Vetra di Milano. I Golden Bunny Awards sono stato introdotti lo scorso anno per celebrare i migliori partner della WBCP (Warner Bros. Consumer Products) il ramo s’azienda che si occupa di “licenziare” i personaggi Warner e DC Comics (Superman e Batman tanto per citarne due a caso) che detiene 3.700 licenziatari attivi nel mondo. Il riconoscimento va al licensing più azzeccato, che abbia saputo sfruttare il personaggio scelto in linea con i valori che rappresenta, senza modificare la natura del suo prodotto.

L’ottenimento del riconoscimento  Best Campaign 2014 va a una campagna realizzata attraverso molteplici canali: tv, web, social media, in-store e sampling. Lo spot TV, dal claim “Bevi bene, cresci giocando!”, è in onda dal 7 Settembre sui canali più seguiti dai bambini e dai ragazzi come Boing, Cartoonito e RAI.

Stuffer amplia la gamma di yogurt senza lattosio

Con tre nuovi gusti di yogurt nel formato da 150g e quattro gusti di Dessert da 125g, l’azienda altoatesina Stuffer amplia la gamma della linea “Stuffer Liberi dal Lattosio”.

Sono prodotti a base di latte intero ma contenenti solo lo 0,1% di lattosio, senza conservanti aggiunti, senza coloranti artificiali e privi di glutine. I nuovi yogurt “Stuffer Liberi dal Lattosio” sono disponibili nel gusto fragola, banana e naturale, mentre debuttano nei Dessert della stessa gamma i gusti fragola, albicocca, lampone e pesca-maracuja.

Per varie ragioni, tra cui l’inquinamento e la presenza di conservanti e additivi nei cibi, le intolleranze sono una problematica sempre più diffusa. In particolare l’intolleranza da lattosio affliggerebbe secondo l’OMS, l’Organizzazione Mondiale della Sanità, tre quarti della popolazione adulta. Il prodotto è rivolto dunque a una pubblico sempre più interessato alla salute e attento a ciò che mangia.

 

Sisa si riorganizza e ridefinisce la rete. Petitto nel Cda

Vito Petitto, presidente di Cedi SISA Sicilia è il nuovo Vicepresidente nazionale SISA. Affiancherà Aldo Pettorino, Presidente Cedi SISA Centro Sud.

Dopo l’uscita di Cedi Sardegna dal Gruppo, confluito in Sigma / Coop Italia, SISA ha visto la necessità di ridefinire le proprie priorità e iniziative strategiche sul territorio nazionale.

I 200 negozi di Cedi Sardegna (tremila occupati e un fatturato di 285 milioni di euro all’anno) rappresentavano il 7% del totale dei punti vendita Sisa, e il passaggio ad altra insegna è stato l’“effetto di un processo di riorganizzazione dettato da diverse strategie commerciali”.

Il gruppo intende proseguire nello sviluppo delle tecnologie (a settembre è uscita la nuova app per il cliente), e nell’innovazione ed elaborazione di progetti volti al miglioramento continuo dei servizi. Secondo Danilo Preto, Direttore Marketing SISA Spa: “Questa nuova struttura di SISA agisce sul territorio in maniera uniforme e coerente alle proprie aspettative nulla togliendo alla qualità e al servizio da sempre forniti nei confronti del consumatore”.

Il nuovo corso riguarda anche il Consiglio di Amministrazione nazionale SISA che vede l’uscita di Rinaldo Carta di Cedi Sardegna e l’ingresso di Vito Petitto, 64enne siciliano dal 2010 presidente di Cedi SISA Sicilia (nella foto). Affiancherà l’altro Vicepresidente nazionale Aldo Pettorino, Presidente Cedi SISA Centro Sud. Riconfermati il presidente Sergio Cassingena e i consiglieri Maria Cristina Amadeo, Alfio Morfino, Luigi Paglia e Elpidio Politico.

di Anna Muzio

Caseificio Tomasoni lancia lo stracchino probiotico

È già sugli scaffali delle maggior catene della GDO l’ultima novità del Caseificio Tomasoni: lo Stracchino Probiotico in vaschetta da 250 grammi.

Il functional food nasce da una precisa esigenza del consumatore moderno, che cerca alimenti sani e in grado di migliorare il suo stato di benessere giorno per giorno. Lo Stracchino Probiotico del Caseificio Tomasoni è il tradizionale formaggio molle e cremoso della tradizione italiana e con lo stesso gusto, ma è anche ricco di fermenti vivi come il Lactobacillus Acidophilus e il Bifidobacterium. Sono batteri probiotici (termine che deriva dal greco antico e significa “favorevoli alla vita”) normalmente presenti nel sistema digestivo, che aiutano a sostenere le difese naturali del tratto gastrointestinale, e quindi a mantenere attivo il sistema immunitario. Confezionato in atmosfera protettiva, lo Stracchino Probiotico è privo di conservanti.

Il Caseificio Tomasoni di Breda di Piave (Tv), nato nel 1955, lavora ogni giorno 450 quintali di latte ed è tra i principali player in Italia nel segmento del mercato stracchini.

 

Consumi avanti (troppo) piano per Confcommercio

Un +0,1% non fa primavera, come ha evidenziato in sostanza Confcommercio commentando i dati dell’Indicatore dei Consumi relativi ad agosto, che rivelano come la ripresa sia ancora lontana.

Non solo infatti la crescita dei consumi degli italiani dello 0,1% rispetto al mese di luglio è esigua, ma va anche vista a fronte di un calo dello 0,1% su base annua. I flebili segnali di miglioramento registrati negli ultimi mesi insomma non inducono all’ottimismo.

Le difficoltà dei consumatori sono evidenziate dal preoccupante andamento delle spese su alimentari (ad agosto registrano un incremento dello 0,4%) e salute, in genere la ultime a venire “tagliate”. Secondo le rilevazioni dell’Osservatorio Nazionale Federconsumatori, dal 2008 a oggi però i consumi alimentari sono diminuiti del 10,4% e le spese per la salute sono crollate del 23,1%. In generale, i consumi nell’ultimo triennio sono diminuiti del 10,7%, con una contrazione della spesa complessiva delle famiglie di oltre 78 miliardi di euro.

Il confronto dei dati di agosto su base annua evidenzia inoltre una grande difficoltà specie per quanto riguarda la domanda di beni, diminuita dello 0,3%, rispetto ai servizi, cresciuti dello 0,2%. Ad agosto 2014, le uniche variazioni positive, su base annua, si rilevano per i beni e servizi per le comunicazioni (+6,0%), per i beni ed i servizi per la mobilità (+0,4%) grazie ad un incremento delle vendite di auto, e per i beni e servizi ricreativi (+0,3%). È stabile la spesa per i beni e servizi per la cura della persona mentre si riduce quella  dei beni e servizi per la casa (-1,6%) per gli alberghi, pasti e consumazioni fuori casa (-0,8%), per l’abbigliamento e le calzature (-0,5%) e per gli alimentari, bevande e tabacchi (-0,2%).

Investire in occupazione e turismo

Per uscire da questa “spirale depressiva” sono necessari interventi profondi e strutturali, che vedano al centro le politiche sull’occupazione. «Non basta la manovra degli 80 euro, non basta certamente la controversa ipotesi del tfr in busta paga (che sembra piuttosto un metodo escogitato dal Governo per intascare anticipatamente ben 5 miliardi di euro derivanti dalla tassazione) – hanno commentato Rosario Trefiletti ed Elio Lannutti, presidenti Federconsumatori e Adusbef – : quello che serve realmente e subito al nostro Paese è un serio piano per l’occupazione, che preveda lo stanziamento di fondi per lo sviluppo tecnologico, per la ricerca, per la realizzazione e la modernizzazione delle infrastrutture, nonché per il miglioramento dell’offerta turistica e per la valorizzazione del nostro patrimonio artistico e culturale».

di Anna Muzio

Apre in Francia il primo negozio per l’e-commerce

Il negozio è situato all'interno di una stazione ferroviaria.

Si chiama Pickup Store ed è il primo negozio aperto in Europa dedicato all’e-commerce. Aperto dal numero uno delle spedizioni in Francia, Pickup, che possiede 7000 punti di raccolta soprattutto nella GDO (Casinò e Système U), si trova all’interno della stazione d’Ermont-Eaubonne (nella Banlieu nord parigina), ed è utilizzato per ritirare, cambiare e restituire gli articoli ordinati sul web. Dispone di un magazzino automatico che tratta fino a 150 pacchi al giorno ed è anche punto vendita per acquisti d’impulso: vino, cioccolato, caffè. Offre anche alcuni servizi grazie a una serie di partnership: chiavi e ciabattino, lavanderia, riparazione apparecchi audio e video. Non solo quindi un punto di click and pick, una modalità che i retailer stanno spingendo in quanto alternativa economica e più “facile” rispetto alle spedizioni a casa, il pdv vuole diventare uno store dove usufruire di prodotti e servizi tipicamente legati al viaggiatore pendolare. Tanto che la cosa non si ferma qui: secondo il sito del magazine Linéaires entro fine anno sono previste due nuove aperture, sempre in stazione: a Evry-Courcouronnes e a Paris Saint-Lazare. Le foto della gallery sono state pubblicate sul sito di Linéaires.

di Anna Muzio

Travel Retail e nuovi viaggiatori al convegno Popai

Si è parlato molto, e bene, di Travel Retail al convegno tenutosi appropriatamente nella sala reale di Stazione Centrale, organizzato da Popai.

Tanti e interessanti gli spunti emersi, a partire dal come la definizione augériana, di non-luoghi stia in realtà stretta ad aeroporti e stazioni odierne, che, proprio grazie ai retailer, hanno perso la connotazione di anonimi luoghi di passaggio per diventare veri e propri poli commerciali aperti anche, nel caso delle stazioni, sulla città e il quartiere che li ospita.

I relatori del convegno Popai: da sinistra Stefano Mereu, Paolo Deponti, Tomaso de Abbondi, Gennaro Bruno, il moderatore Andrea Aiello e Remo Lucchi.
I relatori del convegno Popai: da sinistra Stefano Mereu, Paolo Deponti, Tomaso de Abbondi, Gennaro Bruno, il moderatore Andrea Aiello e Remo Lucchi.

Sono spazi in continuo divenire che vengono man mano attualizzati per creare un ambiente sempre più accogliente ed esperienziale per il viaggiatore-consumatore. In questo senso va letto il completo restyling in atto al Terminal 1 di Malpensa di cui ha parlato Tomaso de Abbondi di Sea. Il progetto che utilizza spazi aperti, illuminazione studiate e dettagli di design prevede una Luxury Court (aperta a maggio), una Food Court che dovrebbe partire a fine anno e un Duty Free da 2000 mq che debutterà per EXPO. A Milano Centrale si prevede una ulteriore apertura di spazi commerciali sulla città, per una lunghezza di 1,5 chilometri, come ha spiegato Stefano Mereu di Grandi Stazioni, che ha presentato il nuovo viaggiatore dell’alta velocità: informato, connesso, con capacità (e voglia, se gli viene data l’occasione) di spendere. Largo quindi ai siti e alle app con le informazioni sulle opportunità commerciali in loco.

Estremamente positive le case histories riportate dai due retailer intervenuti. Paolo Deponti di MAC Cosmetics ha sottolineato come, in un periodo critico per molti commercianti, il travel retail stia crescendo e si stia imponendo come il luogo dove fare acquisti. E sono interessanti le opportunità per il settore beauty e del make-up in particolare per chi sappia offrire non solo prodotti, ma soprattutto servizi (il trucco espresso ad esempio).

Gennaro Bruno di Celio dal canto suo ha riportato i successi ottenuti dalla catena di abbigliamento francese in questi luoghi di passaggio, dopo avere però studiato il format e le sue peculiarità, che comprendono tempi brevissimi per la decisione di acquisto e assortimenti diversi da quelli dei negozi cittadini.

Insomma gli spazi cambiano e si evolvono per seguire (rincorrere?) il viaggiatore-consumatore profondamente cambiato. Ne ha parlato Remo Lucchi di Gfk Eurisko, che ha spiegato come si sia operato negli ultimi anni un ribaltamento di ruoli nel rapporto tra domanda e offerta, con le aziende che si trovano oggi a dover entrare in relazione e conquistare un consumatore sempre più colto, con senso critico e una visione etica della vita.

Nuovi spazi e opportunità quindi si aprono ai retailer che sapranno interpretare i desideri dei nuovi viaggiatori in termini di risparmio di tempo, necessità tecnologiche ma anche anticipazione dei desideri e accoglienza delle nuove attese di benessere: nel food come nel non food.

 

Anna Muzio

Bottled water and Tea lead global drinks growth

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More global drinks insights have been released by leading food and drink industry consultancy Zenith International, following its relaunch of the globaldrinks.com online database earlier this week, this time highlighting the growth of bottled water and tea, between them contributing 55% of overall beverage market growth in the past 5 years.

Tea is by far the largest of the 24 drinks categories in the 72 country globaldrinks.com database and saw consumption growth of 62 billion litres between 2008 and 2013. Bottled water, the second largest market by volume, increased sales by an even higher 83 billion litres over the 5 years. Milk gained the third biggest volume growth of 20 billion litres, followed by coffee on 16 billion litres.

Five other categories all achieved growth of between 10 and 12 billion litres – still drinks with a low fruit content, carbonated soft drinks, beer, fruit drinks with a fruit content between 5% and 25% and iced tea.

Spirits were the last of the top ten volume growth categories, which is a very strong performance, given their far higher value.

“When you look in more detail at how the category rankings have altered in the last five years, two changes jump out,” commented Zenith Chairman Richard Hall.

“The first is that carbonates have slipped behind milk, which has now risen to third place.  The second is that coffee has overtaken beer. “The other observation to highlight is a huge increase in the variety of choice available to consumers today, with many more flavours and blends as well as packs and sweeteners, outlets and delivery options,” he concluded.

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