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Anna Muzio

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Allineo, Bruno Aceto di Gs1 Italy spiega lo standard adottato dalla Gdo

La Gdo italiana tramite ADM ha dichiarato che entro il 1 gennaio 2019 adotterà il sistema comune ideato da Gs1 Allineo per l’allineamento e la trasmissione comune dei dati: ma di cosa si tratta esattamente e a cosa serve? Lo abbiamo chiesto a Bruno Aceto, Ceo di Gs1 Italy.

Oggi garantire la consistenza e la qualità del dato è una delle grandi sfide per ogni azienda su tutta la filiera, dalla produzione alla distribuzione.GS1 Italy si è impegnata a diffondere il data management nella filiera del largo consumo. La sfida, raccolta dalla Gdo italiana, è quella di avere più competitività e più efficienza.

In questa intervista Giorgio Santambrogio di ADM (Associazione Distribuzione Moderna) annuncia la decisione presa dalle imprese associate di attivare il catalogo elettronico GS1 GDSN attraverso il servizio Allineo.

 

 

IA e automazione stanno cambiando il packaging: un’analisi Bosch Rexroth

Chiamalo, se vuoi, packaging 4.0: perché le nuove tecnologie, intese come automazione e intelligenza artificiale, promettono di rivoluzionare il confezionamento anche nel Food & Beverage, dove il packaging è un fattore sempre più strategico.

Molto avviene sotto l’ombrello della customizzazione, e secondo un’analisi di Bosch Rexroth, multinazionale di tecnologie e servizi con sedi in oltre 80 Paesi, più di 30.500 collaboratori e un fatturato di circa 5,5 miliardi di euro, grazie all’intelligenza artificiale il 2018 sarà un anno cardine, anche in ambito food. Le esigenze dei consumatori del mercato Food & Beverage aumentano e la mass customization, ovvero la possibilità di realizzare prodotti pensati per il singolo ma realizzati su larga scala (avete presente i barattoli di Nutella tutti diversi tra loro?), è uno dei trend che sarà fondamentale per sfruttare le opportunità offerte dall’Industria 4.0, insieme alla manutenzione predittiva.

Ecco i trend del packaging.

Manutenzione predittiva e diagnostica durante il funzionamento Occhi puntati sempre più su efficienza e capacità produttiva. Un fermo macchina, un guasto, un ritardo in una riparazione generano costi economici e competitivi insostenibili per chi opera a livello globale. Per questo uno dei vantaggi più importanti offerti dai progetti di Industria 4.0 è quello del sistema di diagnostica e manutenzione predittiva: poter contare su macchine connesse in grado di rilevare il flusso di dati raccolti da un infinità di sensori posti su ogni singolo punto della linea di produzione consente di prevedere il grado di usura dei componenti, di definire il momento migliore per la manutenzione, di raccogliere anomalie e problematiche on the fly, cioè durante il funzionamento. 

Mass customization: il packaging diventa smart Il trend della mass customization è chiaramente visibile sugli scaffali dei supermercati e spinge le aziende a realizzare formati di prodotti diversificati e personalizzati in lotti ridotti: l’etichetta, il colore e il design della confezione hanno oggi più che mai un ruolo determinante nella scelta del consumatore. Il packaging assume oggi un’importanza equiparabile, se non superiore, a quella del contenuto nel processo decisionale dell’utente, aumentando la necessità da parte dei produttori di effettuare continue variazioni.
“Per poter rispondere a queste esigenze del mercato – dice Michele Repaci di Bosch Rexroth – è necessario avere lotti ridotti, formati da prodotti diversi e con maggiore personalizzazione. Risalendo la catena logistica, questi aspetti hanno fatto emergere l’esigenza di macchine più flessibili che possano essere riconfigurate in tempi brevi e con costi bassi, ma che al tempo stesso siano anche modulari per riorganizzare le linee in funzione del tipo e delle quantità di prodotto da realizzare”.

Le soluzioni hardware per il packaging Le soluzioni concrete per realizzare tuto ciò non mancano: ad esempio, nell’industria dell’imbottigliamento di liquidi, la Bosch Rexroth ha presentato la soluzione IndraDrive Mi, un motore con il drive a bordo che permette di portare la potenza in termini di coppia e velocità nella giostra dove avviene la tappatura sulle singole stazioni.
Altra soluzione abilitante è IoT gateway, un controller che tramite una serie di pagine utente già disponibili, consente di collezionare dati dai device e di dialogare con sistemi superiori.
Web connector, invece, è una soluzione software che consente di far dialogare il sistema di controllo con altre parti dell’impianto, abilitando in modo semplice per l’utilizzatore il dialogo con il sistema superiore. Questi sistemi possono essere legati con altri oppure far parte di un pacchetto completo di architettura di macchina. Il Web connector rappresenta una soluzione di connessione tra il mondo IT e il mondo dell’automazione.
Function Toolkit Generic Application Template è la soluzione SW che consente la generazione automatica di codice tramite wizard per permettere al costruttore uno sviluppo di applicazioni riutilizzabili e con una struttura del progetto predefinita e modulare. Il tutto basato su architettura IECG1131-3 standard, riducendo lo sforzo di engineering mantenendo le compatibilità con gli standard del settore del confezionamento come ad esempio PACK ML.

Beintoo per Unes: una campagna drive-to-store per la Gdo

Dal mobile allo store: una delle frontiere più interessanti del marketing è risultata essere l’utilizzo di dati comportamentali nelle campagne mobile con l’obiettivo di incrementare la presenza in store, anche nella Gdo, come dimostra il caso di Unes e Beintoo.

La Mobile Data Company con sedi a Milano, Roma, Londra e Madrid ha diffuso i risultati della campagna mobile drive-to-store realizzata per Unes, monitorati attraverso la piattaforma proprietaria BeAttribution. Grazie all’analisi di un bacino di 7 milioni di possessori di smartphone italiani, BeAttribution ha permesso di misurare il successo dell’operazione sul piano qualitativo e quantitativo, monitorando le visite all’interno dei supermercati Unes, oltre che gli aspetti più interessanti relativi alla tipologia di utenti esposti alla campagna. I risultati? Il mobile anziché allontanare avvicina al punto vendita: un’ulteriore conferma di come nel mobile advertising i dati comportamentali, online e offline, dopo aver dimostrato ottimi risultati in settori come l’automotive, l’entertainment e il retail, possano essere determinanti anche nella Gdo.

La campagna mobile è stata erogata tra il 19 marzo e il 19 aprile con un approccio drive-to-store, invitando i consumatori esposti a visitare i punti vendita Unes in questo periodo di riferimento e in particolare durante le festività pasquali. Il messaggio, proposto nel formato rich-media carousel con store locator, proponeva agli utenti diversi tipi di prodotti della private label premium di Unes “il viaggiator goloso”, con una creatività specifica durante il periodo pasquale dedicata a un prodotto tipico come la colomba. Gli obiettivi principali erano quelli di incrementare il numero di clienti all’interno dei supermercati Unes e di accrescere l’awareness del brand in un periodo di cruciale importanza dal punto di vista delle vendite.

Al termine della campagna è stata infine realizzata un’analisi dei risultati a livello quantitativo e qualitativo: grazie alla piattaforma BeAttribution è stato possibile misurare la percentuale di utenti che, dopo essere stati esposti al messaggio, si sono recati all’interno di un punto vendita, registrando un aumento considerevole del footfall uplift rispetto a un gruppo di controllo non raggiunto dall’advertising. I dati analizzati hanno permesso inoltre di monitorare l’andamento delle visite in store per tutta la durata della campagna, il tempo di visita medio degli utenti nel negozio, il confronto tra i punti vendita delle diverse regioni che hanno performato meglio in termini di presenze, l’analisi dell’efficacia della campagna in termini di frequenza e fascia oraria di erogazione, l’interesse verso brand competitor e molto altro. Si tratta di informazioni e di dati che, messi a disposizione del cliente, sono fondamentali per orientare le strategie future.

Nel dettaglio, la campagna mobile ha registrato un footfall uplift del 23%, una performance considerevole all’interno del settore della Gdo, e un tempo di permanenza in store tra i 3 e i 32 minuti per il 72% degli utenti che hanno raggiunto il punto vendita, in linea con il benchmark di settore. Nel periodo della campagna è stato registrato un flusso in store ben distribuito, con un’ottima performance nei weekend (43% contro il 57% dei giorni infrasettimanali), e con un picco di accessi intorno alle 17.

Per oltre un terzo dei consumatori raggiunti dalla campagna e che si sono poi recati in un punto vendita del brand, la visita in store è avvenuta entro due giorni dalla visualizzazione del messaggio: in particolare, il 20% ha visitato lo store entro un giorno e il 16% entro due. Grazie alla piattaforma BeAttribution, infine, è stato possibile conoscere alcuni dei marchi affini preferiti dal target raggiunto dalla campagna: dall’analisi sono stati individuati diversi brand tra cui due dei principali operatori di telefonia mobile, il brand leader nell’intimo femminile, un marchio italiano di fast fashion, un player specializzato in elettronica e una catena di librerie.

I dati raccolti da Beintoo attraverso la piattaforma BeAttribution consentono al cliente di conoscere meglio il proprio target di riferimento e relativi interessi e possono diventare lo spunto per azioni strategiche future, come l’attivazione di partnership con i brand amati dal pubblico selezionato, alla creazione di contenuti e promozioni dedicati alle linee di prodotto preferite dai consumatori, fino alla realizzazione di operazioni di marketing nelle regioni con un uplift maggiore.

“La Gdo è uno dei settori che sta dimostrando maggiore dinamismo nello sviluppo del mobile advertising. Lo smartphone è uno strumento che ci accompagna in tutte le fasi dell’acquisto, dalla creazione della lista della spesa alla ricerca di offerte e promozioni, e può aiutarci a disegnare un profilo preciso dei consumatori attraverso i dati comportamentali, rivelandoci i loro interessi in base al tempo speso online e ai luoghi che amano frequentare. La tecnologia Beintoo è stata la prima in Italia a offrire uno spaccato così dettagliato del post delivery, consentendo quindi ai brand di ottimizzare i budget investiti e conoscere meglio i propri clienti. Individuare i brand affini, per esempio, può dire molto sui gusti e sulle aspirazioni del proprio target e può rivelarsi il primo step per gettare le basi per nuove strategie di marketing, di prodotto e di eventuali co-branding” ha detto Marilena Pellegrini, Sales Director di Beintoo.

“I risultati soddisfacenti di questo esperimento dimostrano quanto il mix di investimenti marketing debba considerare sempre di più forme di contatto digitali e in particolar modo di mobile adv, in quanto consentono da un lato una migliore targetizzazione della comunicazione e dall’altro una misurazione in tempo reale degli effetti delle campagne erogate” ha aggiunto Rossella Brenna, Direttore Marketing e Comunicazione di Unes.

Musica e beneficenza con Anastacia al Mantova Outlet Village

Musica, arte e beneficienza: sempre più gli outlet diventano luoghi di intrattenimento e socialità per attirare clienti: lo prova l’ultima iniziativa di Mantova Outlet Village, il concerto di Anastacia venerdì 29 giugno, a conferma della volontà della struttura di continuare a proporre intrattenimenti ed iniziative di alto livello, ricercando situazioni sempre di particolare rilevanza artistica e fruibili da tutti. La star del pop si esubirà alle ore 21, al Mantova Outlet Village (via Marco Biagi a Bagnolo San Vito, uscita A22 Mantova Sud), in un concerto gratuito, organizzato da MOV in collaborazione di InsideOut Agency. Dalle ore 18 il Village offrirà musica e intrattenimento con Radio Bruno.

Vi sarà inoltre uno spazio dedicato al charity con la presenza della LILT di Mantova (Associazione Italiana Lotta ai Tumori) che informerà i presenti sulle proprie attività.

Con oltre 30 milioni di album venduti in tutto il mondo, Anastacia è una delle voci più riconoscibili del nostro tempo e celebra, con questo tour il suo settimo lavoro, “Evolution”.

Nel corso del suo “Ultimate collection tour” che ha visto 110 date nel 2016 e 2017, Anastacia ha annunciato una partnership con Cancer Research UK e ha fatto una donazione personale all’organizzazione benefica per finanziare nuove ricerche salva-vita nel campo del tumore al seno, malattia che ha superato due volte. Anastacia vuole incoraggiare fan, amici e supporter a fare donazioni per incrementare i fondi destinati alla ricerca contro il tumore al seno, in modo da migliorare le possibilità di sopravvivenza.

“Con questo concerto il Village vuole dimostrare la volontà di continuare a proporre eventi di alto livello internazionale e fruibili da tutti. Negli ultimi anni infatti abbiamo investito molto sulla cultura organizzando e ospitando iniziative gratuite, dai concerti di Paola Turci e Goran Bregovic, alle mostre fotografiche come “Da Andy Warhol a Jean-Michel Basquiat. Dalla Pop Art alla Street Art”, “David Bowie – Il mito da Ziggy Stardust a Let’s Dance”, “Leo Matiz su Frida Kahlo” e “I love New York: fotografie di Brian Hamill – Woody Allen, Robert De Niro e le icone del cinema”. Ma non sono mancate rassegne di cinema d’essai, incontri con scrittori, rappresentazioni liriche, mostre di artisti locali e spettacoli per i più piccoli” ha detto Sara Sirocchi, Marketing Manager di Mantova Outlet Village.

È stato poco più di 16 anni fa, nel 2000, che Anastacia ha avuto il suo primo successo con “I m Outta Love”, che è diventato il singolo più venduto dell’anno dal suo primo album in studio “Not That Kind”. Ha continuato a prosperare con altri 6 album in studio che l’hanno gettata nello stato di superstar di cui parliamo, avendo venduto oltre 30 milioni di dischi fino ad oggi.

“Essere in grado di aumentare la consapevolezza e lo spirito delle persone è tutto ciò che voglio fare. Colpirò quella pista da ballo ogni fine settimana, non solo per provare a vincere la competizione, ma anche come incentivo in più, sapendo che ogni centesimo che riceverò, aiuterà a battere il cancro” ha detto la cantente a proposito della raccolta fondi per la ricerca.

Gruppo VéGé punta sul proximity marketing con una piattaforma nazionale

È giunto a maturazione dopo una fase di rodaggio, avviata pionieristicamente nel 2015 con l’installazione nei supermercati dei primi beacon, il progetto di proximity marketing di Gruppo VéGé. Obiettivo: attivare una comunicazione real time e personalizzata tra punto vendita e consumatore,

Partito con un semplice messaggio di benvenuto, il progetto di proximity è cresciuto non solo in termini numerici, coinvolgendo a oggi 870 punti vendita in tutta Italia, ma si è anche evoluto e affinato dal punto di vista dei contenuti promozionali veicolati.
In occasione dell’incontro con l’industria di marca tenutosi il 20 giugno, presso l’auditorium del palazzo Lombardia di Milano per la condivisione dei progetti di marketing e commerciali, Gruppo VéGé e Join Tag hanno presentato il modello Kariboo, il sistema innovativo di proximity advertising near store, in store e near product.
Il sistema consente di comunicare con il cliente attraverso l’invio di notifiche push nei loro device durante la shopping experience, grazie all’utilizzo del geofencing nei pressi dei punti di vendita e alla sensoristica di prossimità installata all’interno dei negozi, che lavora in interazione con un ampio network di App affiliate a Kariboo. Végé è l’unico network nazionale della Gdo ad aver a disposizione il nuovo canale di proximity marketing in maniera estesa e rodata, in grado di raggiungere il cliente sia near store che near product.
Gruppo VéGé inoltre ha presentato all’industria di marca una campagna di proximity marketing effettuata in partnership con Coca Cola HBC su scala nazionale, in modo da mostrare in maniera tangibile le potenzialità del nuovo canale di comunicazione e i risultati della campagna.

“Essendoci mossi da pionieri assoluti, abbiamo avuto tutto il tempo per accumulare esperienza in modo graduale e non intrusivo nei confronti dei clienti. Questa gradualità, insieme alla credibilità di cui godono le imprese associate al Gruppo e al rapporto di simbiosi tra gli italiani e i loro smartphone, ha senza dubbio favorito una risposta più che positiva da parte della clientela – spiega Giorgio Santambrogio, Ad di Gruppo VéGé -. Ritengo che i tempi siano maturi per un ulteriore salto di qualità condiviso con l’industria di marca che ci consentirà di offrire ancora più valore aggiunto al cliente, perché questa resta la bussola imprescindibile, lo spirito che ci guida da sempre e che giustifica i nostri costanti investimenti in nuove tecnologie”.

Harrods, marchio antico nuova experience digital (di lusso)

Come fa un marchio prestigioso e con una lunga storia nel lusso a sbarcare con efficacia e, magari, pure eleganza nell’era del digital? Lo ha spiegato Scott Johnson, head of e-commerce technology di Harrods, tra i più importanti retailer di lusso al mondo. Con oltre 65 milioni visitatori, ha realizzato vendite per oltre 2 miliardi di sterline nel 2016 e si colloca tra le principali destinazioni turistiche di Londra.

“Harrods offre il massimo in termini di esperienza e assistenza ai clienti; la resilienza e la determinazione di fare il possibile per superare le aspettative dei clienti sono davvero radicate nel DNA di Harrods” ha detto Johnson nel corso di Perform 2018, l’evento europeo annuale di Dynatrace.

Scott e il suo team sapevano che il sito web di Harrods era carente. Non esisteva una chiara strategia online e pochissimi investimenti da parte dell’azienda; l’esperienza dell’utente era, a sua detta, mediocre; non esisteva un sistema centrale di gestione dei contenuti, quindi qualsiasi modifica implementata dal team di sviluppo doveva essere eseguita attraverso fasi a rilascio prolungato; non c’era compatibilità mobile ; l’integrazione con gli analytics non era all’altezza; e, il sito era stato costruito su una piattaforma obsoleta, fortemente personalizzata e sempre più instabile. Dato che milioni di persone che visitano il sito ottengono la prima o unica valutazione di Harrods basandosi su questa esperienza digitale, le cose dovevano cambiare.

Per fare ciò, Harrods ha investito oltre 200 milioni di sterline (227 milioni di euro) per la gestione dell’offerta sia in-store sia digitale, per garantire che l’esperienza che offre il sito web potesse essere paragonabile a quella, unica nel suo genere, famosa in tutto il mondo, che i clienti vivono entrando nel negozio fisico.

 

600 criteri per un nuovo sito

Al centro di questa trasformazione digitale c’era una strategia per il rifacimento e il riposizionamento del sito web, basata su 600 criteri che l’azienda aveva definito come una nuova visione per la sua presenza online. Il nuovo sito di Harrods ora vanta:

• Template di prodotti multipli per visualizzare i prodotti in modi più pertinente per i clienti
• Un design più reattivo, single-site, mobile-first
• Un uso adattivo di JavaScript che consente un utilizzo rapido ed efficiente
• Coerenza visiva end-to-end che coinvolge il negozio, il sito web e la posta elettronica
• Design delle pagine completamente modulare, accompagnato da una fotografia di prodotto in alta qualità
• Funzionalità di condivisione migliorate
• Migliore integrazione tra prodotti in-store e contenuti online per quei prodotti

“È davvero un nuovo inizio per noi online. C’è ancora molto che possiamo fare, e Dynatrace è una parte fondamentale in tutto ciò” ha detto Johnson.

Il rinnovato sito di Harrods ha riscosso un enorme successo: migliore SEO grazie a più contenuti, tassi di conversione raddoppiati, una maggiore autorità nel settore della moda (che conta per circa un terzo delle vendite online) che sta attirando più marchi da Harrods, più offerte di prodotti e più partnership dirette con i brand. Il nuovo sito è stato pubblicato solo un anno fa e ha già segnato un enorme inversione di tendenza rispetto al precedente.

Scott e il suo team hanno utilizzato Dynatrace per supervisionare l’integrazione dei sistemi dietro la realizzazione del nuovo sito e nell’ultimo anno si sono affidati al monitoraggio proattivo per risolvere i problemi già all’inizio del progetto del cliente, ridurre al minimo i tempi di fermo e offrire la migliore esperienza utente possibile.

Conad del Tirreno, +4% nel 2017 e investimenti previsti per 246 milioni al 2020

È stato un bilancio positivo quello presentato da Conad del Tirreno alla base sociale: 213 soci, di cui 122 in Toscana e provincia di La Spezia, 38 nel Lazio e 53 in Sardegna. L’esercizio 2017 ha chiuso infatti con un giro d’affari complessivo di 2,49 miliardi di euro (+4% rispetto al 2016) e un utile netto di 25,2 milioni di euro.

 

Il piano triennale di investimenti

La solidità della cooperativa è testimoniata dal patrimonio netto di 345 milioni di euro, base del piano triennale di sviluppo 2018-2020 che vede investimenti per 246,5 milioni di euro finalizzati ad accrescere le quote di mercato e l’efficienza complessiva del gruppo. Azioni e progetti mirati a rafforzare il legame con i clienti, privilegiando un’offerta conveniente e di qualità e destinando risorse anche allo sviluppo dei servizi. Le nuove aperture produrranno inoltre positive ricadute sulle economie locali, in linea con la visione d’impresa della cooperativa.
Conad del Tirreno si conferma il primo gruppo distributivo in Sardegna (con una quota di mercato di oltre il 18%) e nel Lazio (23,5%, assieme all’altra cooperativa Conad che opera in regione, PAC 2000A), e rafforza la propria presenza in Toscana, con una quota di mercato che supera il 15% (fonte: GNLC II semestre 2017).

“Abbiamo chiuso il 2017 con risultati più che positivi, ben oltre l’andamento del mercato e dei consumi. Abbiamo lavorato in modo speciale per rafforzare il rapporto con il cliente e il territorio, con un’offerta attenta a fornire risposte adeguate al ritmo dei cambiamenti in corso – ha sottolineato l’amministratore delegato di Conad del Tirreno Ugo Baldi –. I risultati di bilancio sono il frutto di scelte lungimiranti e del successo del nostro modello fatto di imprenditori indipendenti associati in grado di distinguersi in un mercato sempre più competitivo. Vogliamo accrescere la fiducia riservataci dai clienti rafforzando qualità, informazione ed “esperienzialità” nei nostri punti di vendita. Più il mondo diventa virtuale, più il cliente è alla ricerca esperienze reali per essere sempre più coinvolto, sorpreso e ispirato. Nessun uomo è un’isola e neanche il supermercato lo è: dunque, ascoltare e al contempo gratificare e rassicurare ogni consumatore con un’offerta che coniughi al meglio la capacità di innovare con la tradizione, la qualità con la convenienza. In uno scenario in cui l’asticella della fiducia, dell’efficienza e delle competenze si alza sempre più, dobbiamo essere capaci di esprimere risposte veloci, rafforzando i nostri asset distintivi e lavorando scrupolosamente sulla ricerca di efficienza. Abbiamo investito e innovato il nostro network logistico per supportare la competitività, la qualità e la reattività alle aspettative dei nostri clienti”.

Conad del Tirreno ha in attività 342 punti di vendita (195 in Toscana e nella provincia di La Spezia, 77 in Sardegna e 70 nel Lazio): 29 Conad Superstore, 112 Conad, 148 Conad City, 44 Margherita, 9 Sapori&Dintorni Conad. A questi si aggiungono 11 distributori di carburanti, 22 parafarmacie, 3 ottico, 2 PetStore e 27 bistro-bar sulla marca del distributore e sui prodotti alimentari e freschissimi.

“Il socio imprenditore rappresenta la nostra distintività, per la sua capacità di dialogare con la comunità in cui opera, ponendo massima attenzione al sostegno e valorizzazione del territorio e investendo sulla professionalità dei propri collaboratori, impegnati nell’ascolto dei clienti con aspettative sempre maggiori – ha detto il presidente di Conad del Tirreno Valter Geri –. Ciascuno di noi è sempre più consapevole che fiducia, competenza, professionalità e un sorriso accogliente sono gli ingredienti distintivi che una squadra motivata e vincente deve offrire quotidianamente ai clienti per essere autentici protagonisti del nostro Persone oltre le cose”.

 

Convenienza, mobilità sostenibile e solidarietà

In un 2017 dove il potere d’acquisto è rallentato rispetto al biennio precedente, si conferma la lotta al carovita promossa da Conad del Tirreno. Le numerose iniziative messe in campo – tra cui Bassi&Fissi, un paniere di prodotti quotidiani a prezzi convenienti tutto l’anno – hanno generato oltre 200 milioni di euro di risparmio per i clienti. Una fidelizzazione espressa da un milione e mezzo di Carta Insieme che, oltre ai punti per la raccolta, riserva ogni giorno occasioni di risparmio.
Sono 11 gli impianti di distribuzione in funzione in Toscana, Sardegna e Lazio; lo scorso anno, rifornendosi a queste pompe, gli automobilisti hanno risparmiato oltre 8,5 milioni di euro. Grazie al nuovo accordo con Enel per favorire la diffusione della mobilità elettrica, è prevista l’istallazione di 56 postazioni di ricarica presso i supermercati. Le 22 parafarmacie hanno venduto farmaci da banco con sconti fino al 40 per cento rispetto ai prezzi praticati dalle farmacie tradizionali.

Conad del Tirreno e i propri soci hanno destinato oltre 3 milioni di euro a iniziative di responsabilità sociale nel campo dello sport – con particolare attenzione al sostegno dei settori giovani di molte discipline sportive –, della cultura e del tempo libero, oltre che per sostenere enti, associazioni onlus e parrocchie locali.

Aperitivo con insetti, larve e grilli interi al via da Coop (Svizzera)

Sembrava una boutade, e invece Coop svizzera insiste e amplia la gamma di prodotti a base di insetti. Da oggi nei negozi Coop sono disponibili tre diversi snack con noci, larve della farina e grilli interi. Con prodotti innovativi a base d’insetti, Coop promuove una produzione alimentare orientata al futuro e apre ai clienti una nuova dimensione del gusto. Non solo: dimostra che in molti settori la Gdo è più avanti ad esempio della ristorazione (anche Carrefour Spagna che ha lanciato una linea a base di insetti), ancora assai cauta nell’adottare i nuovi alimenti, forse a ragione perché timorosa di “inquinare” quel rapporto fondamentale di fiducia che si instaura con il cliente.

Per i nuovi snack da aperitivo, la startup Essento ha inserito Tenebrio (larve della farina) o Acheta (grilli) arrostiti, mescolati con arachidi, mandorle o noci di acagiù e impreziosite con paprica, curry o sale. Gli snack sono disponibili nelle varianti Tenebrio-Sale, Tenebrio-Curry e Acheta-Paprica. 

 

Pioniere nella trasformazione degli insetti
Ad agosto 2017 Coop ha lanciato con successo le polpettine e i burger d’insetti della start-up Essento, ampliando successivamente l’assortimento con barrette energetiche anch’esse a base d’insetti. I prodotti sono attualmente disponibili in 56 supermercati Coop e le barrette sono in vendita anche in tutti gli shop Coop to go.

Oltre ad avere un buon sapore, i grilli e le larve della farina sono ricchi di sostanze nutritive molto interessanti: proteine, sali minerali, vitamine e acidi grassi insaturi. E i prodotti presentano un ulteriore vantaggio: gli insetti possono essere allevati in modo sostenibile. Non solo richiedono poca acqua e cibo, ma le emissioni di gas serra legate alla loro produzione sono minime. Per questo il 7 giugno 2018 ad Amsterdam, in occasione dei Sustainable Food Awards, Coop è stata premiata con il Runner-up Award nella categoria “New Sustainable Food Awards” per i prodotti a base d’insetti Essento.

Obiettivo: “allineare” il sistema Italia, la Gdo adotta lo standard GS1 GDSN

È stato un soddisfatto Giorgio Santambrogio nella veste di presidente di ADM ad annunciare l’impegno della distribuzione moderna presente in Italia ad aderire allo standard GS1 GDSN. Perché ormai non basta parlare di Big Data, la prossima frontiera per le aziende è garantire la qualità del dato.

A margine del convegno abbiamo chiesto a Santambrogio il perché di questa decisione. 

Nel corso dell’incontro “Big data nel carrello – Dall’efficienza di filiera alle strategie di marketing” ampio spazio è stato dedicato al percorso virtuoso che – grazie agli standard GS1 – permette alle imprese di scambiarsi informazioni dettagliate e corrette, arrivando così a relazionarsi meglio con il consumatore.

Nella stessa occasione GS1 Italy ha annunciato l’avvio del Piano per l’attuazione della qualità dei dati, per accompagnare le imprese del largo consumo nello sviluppo della cultura del data quality all’interno dell’azienda e nella strutturazione dei processi di data governance. La qualità dei dati è, infatti, diventata un vantaggio strategico e le aziende devono assicurare che i dati disponibili sui loro prodotti siano di qualità, corretti e aggiornati.

Nei prossimi giorni sarà pubblicata la videointervista a Bruno Aceto, Ceo di GS1 Italy, che ci spiega più nello specifico cos’è e a cosa serve Allineo.

La Supermostra di Esselunga vista da 90mila persone, consegnato il secondo carrello d’oro

Sono state 90mila le persone che hanno visitato la Supermostra di Esselunga: alla Stazione Leopolda di Firenze l’esposizione interattiva che ha voluto festeggiare i 60 anni dalla fondazione dell’insegna ha accolto, dal 28 marzo al 21 aprile, oltre 27.000 persone, confermando anche nel capoluogo toscano il grande successo già riscosso a Milano.

La Supermostra di Firenze è stata anche l’occasione per raccontare 60 anni di televisione italiana attraverso un talk tra Pippo Baudo e il critico televisivo Aldo Grasso. La serata ha visto una grande partecipazione da parte del pubblico e ha emozionato lo stesso celebre conduttore, accolto con grandissimo affetto da circa 400 persone.

Con la Supermostra Esselunga ha ripercorso la sua storia, legata a doppio filo con la storia di milioni di persone, delle loro abitudini e della loro quotidianità e l’evoluzione e i cambiamenti che hanno attraversato l’Italia. A coinvolgere il “visitatore-spettatore” sono stati, in particolare, l’installazione di carrelli “volanti” e la “stanza delle meraviglie” con gli oggetti iconici esposti per ricostruire le tendenze e l’atmosfera del passato, lo zootropio che riproduceva la preparazione delle lasagne, il trono a forma di fragola, la stanza caleidoscopica che dava la possibilità di immergersi nel mondo della filiera e delle produzioni. Tra gli elementi di maggiore attrazione un camion di Esselunga originale, dove adulti e bambini si sono divertiti a salire e a far finta di guidarlo.

Il 3 maggio si è tenuta l’estrazione del concorso legato alla mostra e il fortunato vincitore ha ricevuto il carrello d’oro in miniatura, del valore di 25mila euro (nella foto).

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