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Anna Muzio

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Vino italiano sempre più online, ma si può fare di più: la ricerca FleishmanHillard

In cinque anni le prime 25 aziende italiane di vino hanno guadagnato 2,9 milioni di follower su Facebook, i Tweet settimanali sono diminuiti del 30%, le Chat sono in aumento. Però nel 2018 solo tre aziende avevano un e-commerce proprietario.

Dal 2014 a oggi la vitivinicoltura nazionale si è affacciata sul web. Sono migliorati i siti migliori e sono aumentati i canali social presidiati. Arrivano poi follower, con boom di Facebook e Instagram. L’ggiornamento contenuti è più frequente su Facebook, cala su Twitter ed è stabile su Youtube. L’e-commerce però viene quasi da tutti esternalizzato a beneficio dei portali specializzati e di quelli generalisti che aprono sezioni su vino e Made in Italy. Inglese e Tedesco sono le lingue straniere più utilizzate, vitigni autoctoni e sostenibilità i contenuti in ascesa. Chat, Wikipedia e SEO sono da migliorare, mentre da blockchain arrivano le opportunità per le certificazioni.

Questi in sintesi i risultati della quinta edizione della ricerca condotta da FleishmanHillard – Omnicom PR Group Italia, società di consulenza strategica in comunicazione con oltre 80 uffici in 30 Paesi, che ha analizzato la presenza e le attività online delle prime 25 aziende vinicole italiane per fatturato secondo l’indagine Mediobanca 2018, confrontando i risultati con i trend rilevati dal 2014.

 

2018 VS 2014, sempre più digital:

Quanto ai canali presidiati si è assistito a una rilevante crescita di Instagram: 15 aziende su 25 gestiscono un canale nel 2018, contro le sole 6 del 2014. In crescita, Facebook rimane il canale più amato (oggi 21 aziende contro le 17 del 2014), seguito da YouTube (18 vs le 15 del 2014) e Twitter (oggi 15 vs 11 del 2014). Come in passato, solo poche aziende (3) presentano una sezione dedicata all’e-commerce sul proprio sito: la maggioranza delle cantine preferisce affidare le vendite online a piattaforme esterne specializzate. Nove le aziende presenti su Wikipedia contro le 3 del 2014.

In crescita verticale il numero di follower e iscritti su tutte le piattaforme utilizzate dalle prime 25 aziende per fatturato, evidenziando come le cantine abbiano investito sui propri canali social negli ultimi 5 anni. I follower Facebook ammontano oggi in aggregato a 3.333.627, +657% rispetto ai 440.999 del 2014. Crescita importante soprattutto per Instagram, che assiste a un vero e proprio boom di follower, 63.064 nel 2018, contro i soli 746 del 2014 (+8.354%). Trend positivi anche per Twitter e YouTube, rispettivamente con oltre 27.000 e 4.000 follower in più.

L’analisi ha messo in luce anche una maggiore attenzione alla frequenza di aggiornamento sul canale Facebook: il 72% delle cantine propone oggi contenuti su base settimanale, rispetto al 65% del 2014. Stabile la situazione su YouTube: la maggioranza delle aziende (73%) preferisce concentrare i propri sforzi altrove, limitandosi alla pubblicazione su base mensile o sporadica. In calo la frequenza di aggiornamento su Twitter: nel 2014 il 91% delle aziende proponeva Tweet su base almeno settimanale, oggi solo il 60%.

Sul fronte dei contenuti, nel 2018 il 64% delle aziende parla di vitigni autoctoni (19% nel 2014), e il 40% suggerisce enoteche, percorsi e degustazioni, contro il 15% del 2014. Infine, il 76% presenta una sezione del proprio sito dedicata alla sostenibilità con focus su agricoltura sostenibile, efficienza energetica, certificazioni e attenta gestione delle risorse naturali.

La quasi totalità delle aziende (24 su 25) presenta nel 2018 siti in almeno due lingue, tipicamente italiano e inglese, mentre un’azienda su tre anche in tedesco, cinese a 1 su 25 (stabile). Ancora fermo l’e-commerce diretto: solo 3 aziende hanno adottato piattaforme di vendita sul proprio sito contro le 2 del 2014. Da segnalare un aumento di chat dedicate – quasi tutte su Messenger – che possono favorire il dialogo in tempo reale indirizzando gli utenti verso informazioni per loro rilevanti (come ricerca ed educazione su prodotti, eventi delle cantine, disponibilità di visite guidate, etc.). Nel 2018 ne fanno uso ben 16 aziende su 25.

“Negli ultimi 5 anni la digitalizzazione del settore vinicolo italiano si è contraddistinta per il presidio prima quantitativo e poi qualitativo dei principali canali social e con un ripensamento dei siti aziendali per migliorare l’esperienza degli utenti e facilitare visite alle cantine, al territorio e acquisti. Su questo punto abbiamo assistito all’esternalizzazione dell’e-commerce grazie al lavoro di qualità svolto dai principali portali, specializzati e generalisti, che hanno anche supportato in alcuni casi la promozione del vino Made in Italy all’estero. Tuttavia, in questo scenario pur positivo, spesso i brand hanno dovuto rinunciare al presidio del contatto diretto con il cliente lungo il processo di acquisto, che include anche la corretta condivisione dello storytelling sul prodotto” afferma Massimo Moriconi General Manager & Amministratore Delegato di Omnicom PR Group Italia.

“Oggi fare educazione circa valore e cultura del nostro vino, al fine di promuoverlo al meglio, passa anche dal saper cogliere nuove opportunità digitali come le certificazioni rese possibili da tecnologie come blockchain. Sarà interessante vedere lo sviluppo di quest’ambito – e quali investimenti verranno fatti in partnership pubblico-privato – che permetterà a gruppi selezionati di attori la possibilità di condividere e verificare tutta la filiera produttiva, fino all’approdo al consumatore. Uno strumento in più dunque, pensato con il coinvolgimento di partner specifici per i mercati più importanti, al fine di combattere il fenomeno degli “Italian Sounding Products” che continua ad arrecare grande danno alle nostre aziende. Relazioni business-to-business, relazioni istituzionali e comunicazione saranno i fattori chiave per il successo di queste nuove opportunità” conclude Moriconi.

Per l’edizione 2018 guida la classifica Frescobaldi, Mionetto segue al secondo posto, Masi Agricola e Antinori a pari merito al terzo, mentre in quarta posizione c’è la Casa Vinicola Zonin.

Supermercato24 raccoglie 13 milioni di euro di finanziamento e guarda all’estero

È il più grande round di finanziamento in Europa che vede protagonista un attore del settore della spesa on-line on-demand: stiamo parlando dei 13 milioni di euro ottenuti da Supermercato24

Negli ultimi due anni Supermercato24 ha triplicato il fatturato chiudendo il 2017 a quota 7 milioni di euro. L’aumento di capitale, pari a quasi il doppio del suo fatturato, è finalizzato a supportare la crescita della società che potrà espandersi ulteriormente in Italia e avviare una prima fase di espansione all’estero. Non solo, sono in programma anche l’ampliamento dell’offerta di servizi ai clienti e il raddoppio dell’attuale team di 60 professionisti entro il 2019, con l’inserimento di figure professionali come sviluppatori, data scientist, product manager, esperti di marketing, vendite e logistica.

All’operazione, realizzata sotto forma di aumento di capitale riservato, hanno partecipato i fondi FII Tech Growth in qualità di lead investor e Endeavor Catalyst. Hanno inoltre aderito 360 Capital Partners e Innogest, dando seguito agli investimenti già effettuati nei precedenti round del 2015 e del 2016.

Nata a Verona nel 2014, Supermercato24 è stata la prima realtà ad applicare un modello innovativo che permette al cliente di scegliere il supermercato di fiducia, ordinare la spesa on-line e affidarsi ad un personal shopper che la consegnerà all’indirizzo desiderato entro un’ora o nella fascia oraria richiesta.

Dal 2016 la società è guidata da Federico Sargenti, ex manager Amazon che ha lanciato il business del largo consumo in Italia e Spagna, e da un team di manager con esperienze internazionali in realtà come Google, Vodafone, EY e EDF. Negli ultimi due anni Supermercato24 ha siglato più di 15 partnership con i principali attori della Gdo e offrendo il più ampio assortimento di prodotti sul mercato (con oltre 65.000 referenze), con gli stessi prezzi dei punti vendita. Attualmente il servizio è attivo in 23 province italiane e oltre 400 comuni al Nord, Centro e Sud Italia.

Questo importante round di finanziamento ci aiuterà a supportare gli obiettivi ambiziosi di crescita, a fornire alla grande distribuzione una soluzione e-commerce competitiva, veloce e senza rischi e a rafforzare il nostro ruolo di innovatore del settore – ha dichiarato Federico Sargenti, AD di Supermercato24 -. La crescita del grocery on-line in Europa sta accelerando, ci troviamo di fronte ad un’offerta in forte evoluzione e a consumatori sempre più esigenti e digitali. II nostro modello on-demand, grazie alla tecnologia sviluppata, alla shopper community e alla competenza dei nostri partner retailer è in grado di coprire sia le grandi che le piccole città, e di venire quindi incontro all’esigenza di tutti questi consumatori”

“Con l’investimento in Supermercato24 prosegue l’attività di Fondo Italiano d’Investimento a supporto delle aziende italiane ad alto contenuto tecnologico ed elevato potenziale di crescita.  Supermercato24 è il servizio leader in Italia che i consumatori possono utilizzare per effettuare la spesa on-line presso il loro supermercato di fiducia e come tale riteniamo sia un’azienda strategica per l’innovazione della grande distribuzione a livello nazionale ed internazionale. Per questo motivo Fondo Italiano d’Investimento intende impegnarsi fattivamente per il suo sviluppo con supporto operativo e non solo finanziario – ha dichiarato Mauro Pretolani, Senior Partner di Fondo Italiano d’Investimento SGR – che fa parte del team di gestione del fondo FII Tech Growth.

Per il round, Supermercato24 si è avvalsa dell’assistenza legale dell’Avvocato Attilio Mazzilli, partner di Orrick, studio legale internazionale con una forte specializzazione nel settore technology e del venture capital.

 

Google e il retail, nascono nuove alleanze (Jd e Carrefour Francia) e la spesa diventa globale

Google e il retail: nascono nuove alleanze tra il motore di ricerca numero uno e i retailer, on e offline: con Jda, colosso dell’e-commerce, in Cina e con Carrefour, seconda insegna”fisica”, in Francia.

 

Carrefour Francia, alleanza anti-Amazon?

Una “partnership strategica” à quella annunciata tra Carrefour Francia e Google, al via nel 2019. Carrefour è il primo distributore con cui la società di Mountain View sta collaborando in Francia per offrire una nuova esperienza di acquisto – cibo incluso – accessibile tramite l’Assistente Google, e dispositivi collegati come Home e una nuova interfaccia di Google Shopping in Francia

Carrefour aprirà quest’estate un laboratorio di innovazione a Parigi, in collaborazione con Google Cloud, in cui gli ingegneri di Carrefour lavoreranno a stretto contatto con gli esperti di intelligenza artificiale di Google per creare insieme nuove esperienze di consumo. La società di Mountain View supporterà la trasformazione digitale di Carrefour implementando l’ufficio G.Suite e la soluzione collaborativa nell’intero gruppo, nonché un nuovo programma di formazione tecnologica per 1.000 dipendenti Carrefour.

Tre i pilastri su cui poggia l’accordo: l’implementazione dell’offerta Carrefour su una nuova interfaccia del sito Google Shopping e dell’Assistente Google in Francia, la creazione di un laboratorio Carrefour-Google e l’accelerazione della digitalizzazione del gruppo Carrefour.

“Attraverso questa partnership, la società di Mountain View porterà le sue competenze e strumenti tecnologici verso l’intelligenza artificiale, il cloud e nuove interfacce come l’Assistente Google. Carrefour porterà tutta la sua esperienza e il suo know-how nei settori della logistica e delle vendite. L’obiettivo comune di questa partnership è quello di mettere le competenze di entrambi i gruppi al servizio dei consumatori, offrendo loro la scelta più adatta a loro nella loro esperienza cliente, sia in negozio, online, su smartphone o addirittura con la voce” si legge in una nota.

 

500 milioni di dollari in Jd.com Cina, guardando al mondo

JD.com, Inc., primaria azienda cinese di e-commerce, ha annunciato che Google investirà 550 milioni di dollari in contanti in JD.com come parte di un collaborazione strategica.

Le due aziende hanno in programma di collaborare a una serie di iniziative strategiche, tra cui “lo sviluppo congiunto di soluzioni di vendita al dettaglio in una serie di regioni in tutto il mondo, tra cui l’Asia sudorientale, gli Stati Uniti e l’Europa”. Applicando la supply chain e l’esperienza logistica di JD e i punti di forza della tecnologia della società di Mountain View, le due società mirano a esplorare la creazione di soluzioni di infrastruttura di vendita di nuova generazione, con l’obiettivo di offrire esperienze di acquisto utili, personalizzate e multicanali. JD prevede inoltre di offrire una selezione di prodotti di alta qualità disponibili per la vendita tramite Google Shopping in più regioni.

“Questa partnership apre una vasta gamma di possibilità per offrire un’esperienza di vendita superiore ai consumatori di tutto il mondo – ha dichiarato Jianwen Liao, Chief Strategy Officer di JD.com -. Questo segna un passo importante nel processo di modernizzazione della vendita al dettaglio globale”.

“Siamo entusiasti di collaborare con JD.com e di esplorare nuove soluzioni per gli ecosistemi retail in tutto il mondo per consentire esperienze di acquisto utili, personalizzate e senza attriti che diano ai consumatori la possibilità di acquistare ovunque e comunque come vogliono” ha dichiarato l’amministratore delegato di Google Philipp Schindler.

In base agli accordi, Google riceverà 27.106.948 azioni ordinarie di Classe A JD.com di nuova emissione a un prezzo di emissione di 20,29 dollari per azione, equivalente a 40,58 dollari per ADS, in base al prezzo di negoziazione medio ponderato per il volume nei precedenti 10 giorni di negoziazione.

Coin mette in piazza i suoi store per una comunicazione “sartoriale”

Si chiama Sartoria Exclusive Crossmedia Solutions by Coin l’agenzia di comunicazione crossmediale specializzata nella realizzazione di campagne promozionali su misura per i brand partner lanciata da Coin. Il nuovo approccio strategico punta a rendere gli spazi dei suoi department store nelle più belle piazze italiane delle “piattaforme multimediali” dove marchi e partner possano mettere in scena progetti inediti per attività di domination e promozione.

Attraverso i servizi di Sartoria diverse tipologie di brand, commerciali o istituzionali, possono disporre di progetti esclusivi di comunicazione integrata, creati ad-hoc e “su misura” sulle specifiche esigenze promozionali. Tra i mezzi a disposizione di Sartoria: 96 digital totem, 155 e-post, 141 tv in-store, 250 vetrine display, 53 digital showcase, 390 gate alarm e 1,8 milioni di Coincard.

 

Dalle crociere a Altered Carbon

La sartorialità delle iniziative è infatti il carattere distintivo dei progetti ideati, come per la domination di MSC Crociere del department store Coin di Piazza San Giovanni a Roma in occasione del varo della nuova nave Seaview, l’ultimo gioiello della flotta MSC.

La grande centralità della posizione dello store Coin di Roma San Giovanni ha consentito la progettazione di un’attività di domination di forte impatto visivo e scenografico, caratterizzata all’esterno da un impattante rivestimento della facciata dello store e all’interno da attività che hanno permesso ai clienti di vivere un’esperienza immersiva, grazie alla personalizzazione di tutte le posizioni di comunicazione presenti in negozio.

Il progetto crossmediale di Sartoria per il lancio della serie originale Netflix “Altered Carbon” ha visto invece il building di Piazza V Giornate a Milano trasformarsi per far vivere al cliente un’esperienza molto vicina a quella raccontata nella serie, dando la possibilità di scegliere un nuovo corpo e provarlo grazie ad un interactive mirror che permetteva la condivisione sui social della propria “custodia” con il nome e il corpo scelto.

Inoltre, Sartoria ha realizzato, tra i tanti, progetti tailor made per Tesla (lancio dell’auto Model X), Philip Morris (promozione di Iqos) e Università IULM (presentazione anno accademico e master).

​Per lo sviluppo e l’implementazione delle attività di comunicazione Sartoria Exclusive Crossmedia Solutions si avvale di un player specializzato nel settore come Aero Service, società guidata da Mauro Monte, che di Sartoria è Global Partner e concessionaria esclusiva.

Conad ha fatto 13 (miliardi) nel 2017, e anche il 2018 è iniziato bene (+3,8%)

Ha fatto 13 Conad nel 2017: stiamo parlando non della “vecchia” schedina del Totocalcio, ma poco ci manca considerati i risultati della Gdo negli ultimi anni: 13 sono infatti i miliardi di euro fatturati nel 2017 dalla rete di vendita, 600 milioni in più rispetto al 2016 (+4,9%). Patrimonio netto a 2,44 miliardi di euro, fondamentale fonte interna di finanziamento per gli investimenti nello sviluppo. E nel primo quadrimestre 2018 le vendite crescono ancora, del 3,8%, in un mercato in calo del 2,3%.

I risultati sono stati comunicati nel corso dell’assemblea dei soci Conad che ha approvato il bilancio 2017. La quota di mercato si è attestata al 12,5%, in ulteriore progressione rispetto all’11,9% del 2016: cresce nei supermercati, al 21,5% (0,8 punti percentuali sopra il valore del 2016), e nel libero servizio, al 14,6%, 0,4 punti percentuali al di sopra del precedente valore (fonte: Gnlc II semestre 2017). Conad è leader in Abruzzo, Calabria, Lazio, Molise, Sardegna, Umbria ed è secondo in Campania, Emilia-Romagna, Sicilia e Valle d’Aosta.

Il patrimonio netto aggregato ha raggiunto i 2,44 miliardi di euro (+5,4%), confermandosi una fondamentale fonte interna di finanziamento per gli investimenti finalizzati allo sviluppo.

Risultati conseguiti in un anno in cui si sono fatti sentire i primi benefici della ripresa, anche se distribuiti in modo non uniforme. Modesta la crescita delle vendite al dettaglio (+0,2%), più corposa quella della grande distribuzione (1,4%) mentre le vendite delle imprese operanti su piccole superfici sono diminuite dello 0,8%. I discount hanno registrato un vero e proprio boom con un aumento del 3,2% (fonte: Istat).

 

Ripresina, all’insegna del benessere personale

Gli italiani, in questa lenta ripresa non sono tornati ai consumi pre-crisi, ma almeno ci hanno provato. Dopo gli anni della rinuncia, sembra essere affermato il primato dello stile di vita e della ricerca del benessere individuale. Intanto, nel primo quadrimestre dell’anno in corso le vendite registrano un incremento del 3,8% rispetto allo stesso periodo del 2017, in un mercato in flessione del 2,3% (fonte: Iri iper+super). Performano meglio gli store Sapori&Dintorni (+8,8%) e i superstore (+6%), seguiti dai supermercati (3,1%) e dai City (+1,2%); stabile invece il fatturato degli ipermercati (+0,1%) e leggermente in calo quello dei Margherita (-0,3%).

«La crescita che registriamo nel 2017 è frutto del nostro modello imprenditoriale, fatto di imprenditori dettaglianti indipendenti associati in grado di fare la differenza in un mercato estremamente competitivo – ha commentato l’amministratore delegato di Conad Francesco Pugliese –. I nostri soci, però, sanno bene che se non c’è redistribuzione della ricchezza non ci sono nemmeno prospettive di sviluppo per le loro imprese associate. Ecco perché la soddisfazione per la crescita della rete Conad – ancora una volta significativa e trainata dai successi della nostra marca – non può prescindere dall’impegno per la crescita e il sostegno del territorio e delle comunità locali».

 

3149 punti vendita in tutti i formati

Conad è l’unica catena della moderna distribuzione ad aver articolato la propria offerta in tutti i canali distributivi, dove è presente con più formati: dal negozio di prossimità allo specializzato, dal superstore all’ipermercato, dal discount al cash and carry. Sono 3.149 i punti di vendita (erano 3.169 nel 2016), per una superficie complessiva di 1.943.670 metri quadri, distintivi per funzione, vocazione e dimensioni, accomunati da una missione di sistema: offrire la migliore risposta alle esigenze dei clienti, in termini di qualità dell’offerta e convenienza nella spesa. Vale per ognuno dei 26 ipermercati, 211 superstore, 1.098 supermercati, 970 City, 434 Margherita, per i 19 Sapori&Dintorni e i 233 discount a insegna Todis (oltre ad altri 158 punti di vendita con diverse insegne).

Forte la focalizzazione sulla marca del distributore, sui prodotti freschi e sulla relazione con le persone attraverso una vasta gamma di servizi offerti dai concept nazionali: 38 distributori di carburanti, 122 parafarmacie, 17 Ottico, 9 Cremerie Sapori&Dintorni e 20 Petstore, l’ultimo nato in casa Conad.

I soci sono 2.664 (49 in meno rispetto al 2016) e l’organico ha raggiunto le 52.762 unità, con un incremento di 5.380 posti di lavoro negli ultimi quattro anni.

Il piano strategico di sviluppo per il triennio 2017-2019 prevedeva investimenti per 1.101 milioni di euro, di cui 413 nel 2017, 402 nel 2018 e 286 nel 2019. Investimenti finalizzati a nuove aperture e ristrutturazioni, a cogliere nuove opportunità di crescita e a migliorare l’efficienza energetica dei punti di vendita e dei magazzini.

 Nel 2017 i consumi delle famiglie residenti sono aumentati dell’1,4%, a un ritmo analogo a quello del 2016. L’incremento interessa sia i beni – salgono dell’1,2%, un valore inferiore a quello osservato nei due anni precedenti, +1,7 per cento nel 2016 e +2,7 nel 2015 – sia i servizi (+1,7%), in lieve crescita rispetto al biennio trascorso, +1,2% e +1,5% (fonte: Istat).

In tale scenario Conad ha aumentato le occasioni di convenienza per i clienti, generando un risparmio di 713 milioni di euro (+4% rispetto ai 686 milioni del 2016) nel solo settore del largo consumo confezionato (fonte: Iri) ma garantendo l’abituale livello elevato di qualità dei prodotti.

Nel 2017 l’importo destinato alle iniziative di responsabilità sociale ha superato i 23 milioni di euro, a cui si aggiungono oltre 2,8 milioni di euro indirizzati all’acquisto di attrezzature informatiche e multimediali da donare alle scuole.

 

Monitoragguio sui costi energetici

Sul fronte della sostenibilità ambientale Conad ha ridisegnato i flussi distributivi della propria marca: il rinnovamento del parco veicolare impiegato nei trasporti del prodotto a marchio ha portato ad un calo del 38% su base annua delle emissioni di particolato (PMx), con un taglio di quasi 2 tonnellate tra il 2016 e il 2017 (da 5 a 3,1 tonnellate). I dati sono frutto della collaborazione con la società specializzata GreenRouter, che ha effettuato la misurazione dell’impronta ambientale della supply chain di Conad. Nel 2017, dopo quelli dei trasporti, sono stati monitorati i dati relativi alle attività dei magazzini. Gli hub e i magazzini delle cooperative hanno emesso in totale 32.163 tonnellate di CO2 e consumato 110,2 Kwh/mq. I 4 hub di Conad hanno consumato 17.668 m3 di acqua – a cui si sommano i 233.833 m3 dei CeDi delle cooperative, di cui oltre il 15% proveniente da acque di recupero – e prodotto 165 tonnellate di rifiuti, il 99% dei quali avviato a recupero.

VéGé chiude il 2017 a 6,2 miliardi (+6,9%), Mastromartino e Santambrogio confermati

Il 2017 è il quarto anno consecutivo in forte crescita per Gruppo VéGé: la prova si ha avuta all’Assemblea dei soci riunitasi a Sciacca (AG), nel corso dell’annuale convention del gruppo, che ha approvato il bilancio di esercizio 2017: il 2017 si è chiuso con un fatturato di 6.210 milioni di euro, con un incremento del 3,4% a parità di rete e un +6,9% in termini correnti.
La crescita è visibile anche nella quota di mercato detenuta dal Gruppo, che raggiunge a fine 2017, il 4,2% a livello nazionale (fonte: GNLC Nielsen – febbraio 2018).
La rete vendita è cresciuta di oltre il 28%, passando dai 2.380 pdv del 2016 agli attuali 3.034, con una superficie commerciale complessiva di 1.336.706 metri quadri.

 

Nel segno della continuità

Per garantire la massima rappresentatività della compagine sociale, è stato rinnovato il Consiglio di Amministrazione che ha eletto, confermando, Nicola Mastromartino come Presidente e Giorgio Santambrogio come Amministratore Delegato. Giuseppe Maiello affianca Valter Mion come Vice Presidente. Gli altri consiglieri confermati sono Antonino Capone, Camilla Caramico, Michel Elias, Attilio Gambardella, Andrea Tosano. Entrano infine nel nuovo consiglio, Giovanni Arena (in rappresentanza della F.lli Arena Spa) e Claudio Messina (in rappresentanza della Multicedi Srl).

 

Fatturato 2018 a 6,5 miliardi
Il dinamismo e le capacità aggregative di Gruppo VéGé hanno favorito, a inizio 2018, la conclusione dell’accordo di ampio respiro internazionale con Grupo IFA, per la creazione di un polo retail in Sud Europa che mette a disposizione una superficie commerciale di vendita da 5,6 milioni di metri quadri, distribuita su quasi 9.500 punti di vendita in Spagna, Portogallo e Italia e un fatturato complessivo di oltre 23 miliardi di euro.

In base all’andamento positivo della prima metà dell’anno e le previsioni derivanti dall’accordo internazionale, il Gruppo stima di poter chiudere l’anno con 6.500 milioni di euro di fatturato.
“Siamo molto soddisfatti dei risultati del 2017, che ci confermano essere l’organizzazione italiana della distribuzione moderna, a maggiore tasso di crescita – ha commentato Nicola Mastromartino, Presidente di Gruppo VéGé –. VéGé è ritornata ad essere una delle pietre angolari del retail italiano e con molta umiltà continueremo a lavorare con l’impegno e la competenza che contraddistingue i nostri imprenditori, permettendoci di sostenere una costante espansione. Vogliamo infatti essere il propulsore di un forte polo della distribuzione italiana ed europea, per poter recitare un ruolo da protagonisti anche in futuro, in un mercato sempre più complesso, in cui la parte digitale sarà fondamentale”.

MD dona 20mila euro alle mamme in difficoltà

Un aiuto alle mamme in difficoltà: è pari a ventimila Euro il frutto dell’iniziativa promossa da MD, grazie alla vendita negli store dell’insegna di ben 40.000 azalee avvenuta nei giorni della Festa della Mamma in tutta Italia. Ora andranno a sostenere il programma “Varcare la Soglia” de L’Albero della Vita per l’apertura di una nuova sede della Onlus nel quartiere di Ponticelli a Napoli. Nella città questo programma nazionale di contrasto alla povertà si occupa del sostegno alle madri di famiglia in termini materiali e non, offrendo dai beni alimentari ai supporti socio-educativi, ma anche occupandosi dell’orientamento, della formazione e dell’inserimento al lavoro. Nello specifico i 20.000 Euro raccolti andranno a sostenere 40 famiglie in un anno, per un totale, come beneficiari diretti, di circa 70 adulti e 120 bambini.

Mercoledì 13 giugno nel punto vendita MD di Teverola è stato lo stesso Presidente del Gruppo MD, Patrizio Podini, a consegnare la cifra sotto forma simbolica di un gigantesco assegno. A riceverlo, Daniele Maio, responsabile corporate de L’Albero della Vita.

Per Patrizio Podini un gesto che ha una duplice valenza: da una parte un sostegno diretto alle famiglie, dall’altra un contributo a una regione che ha dato tanto a questo imprenditore trentino, che ha cominciato proprio in Campania a creare un marchio oggi divenuto il secondo player italiano del settore discount. Non a caso la sede centrale di MD S.p.A. sorge a Gricignano d‘Aversa, in provincia di Caserta.

“MD, grazie a una esperienza capillare a stretto contatto con le famiglie italiane e soprattutto del Sud, che ha sempre sostenuto anche attraverso un’offerta di prodotti di qualità a prezzi contenuti – ha detto Podini – ha sentito il dovere di supportare concretamente mamme e figli: l’essenza stessa del futuro della nostra società”

“Sono le madri, nel 90% dei nostri interventi, i nostri interlocutori e sono sempre loro il motore di ripartenza per una famiglia in grave difficoltà. Quando una mamma vive una condizione di disagio, i bambini sono i primi a soffrirne” dice Ivano Abbruzzi, consigliere della cooperativa sociale L’Albero della Vita.

In Campania il volto della povertà ha oramai l’aspetto del disagio familiare diffuso. La tipologia di famiglia più diffusa è quella con coniuge e figli, che rappresenta quasi la metà del totale. I cosiddetti “nuclei spezzati” (vedovanza, separazione legale e divorzio) pesano in particolare sulle donne, molto più fragili a livello occupazionale e su cui in molti casi grava in maniera esclusiva la responsabilità dei figli. Secondo il Dossier sulle Povertà della Caritas Campania, il 29,1% degli intervistati vive in un’abitazione poco adeguata e per l’8,5% lo stato dell’abitazione è addirittura pessimo. I due terzi delle famiglie vivono con meno di 500 euro al mese e non sono in grado di affrontare alcuna spesa imprevista. Le richieste principali ricevute dai CA riguardano i pacchi viveri (49,5%), sussidi economici per il pagamento bollette (31,9%), un alloggio (17,0%), l’accesso ad empori o market solidali (15,8%), un lavoro (14,2%), l’accesso alla mensa (13,3%) e vestiario (8,2%).

Il pane più sano? È viola, lo possono mangiare tutti ed è nato in università

È viola e può essere consumato da tutti. Si chiama “Well Bred” ma è tutto italiano ed è un pane a lievitazione naturale a prolungata conservabilità e adatto a consumatori con esigenze particolari (intolleranti al glutine, vegani, ipertesi, eccetera). Un miracolo possibile grazie a tre “super ingredienti”: il lievito madre, gli antiossidanti naturali e le pectine.

Il primo è il più antico metodo di lievitazione al mondo: permette di migliorare sapore, valore nutrizionale e conservabilità del pane apportando composti probiotici e sali minerali. Tra le sue virtù quella di diminuire la quantità di sale aggiunta nell’impasto e quella di ritardare il processo di raffermamento, proteggendo il pane dalle muffe e dal deterioramento organolettico. Gli antiossidanti sono forniti dalle patate liofilizzate Vitelotte, che producono una farina che sostituisce parte di quella tradizionale, fornendo peraltro lo scioccante colore viola. Infine le pectine, sostanze naturali contenute nella buccia della frutta, che assorbendo l’acqua garantiscono migliore struttura, sofficità e serbevolezza del prodotto finale. Composti che possono essere ricavati da altre filiere alimentari, come ad esempio quella dei succhi di frutta, contribuendo a ridurre e valorizzare gli scarti di produzione.

Il prodotto è frutto degli studi del gruppo di Tecnologie alimentari, in collaborazione con la laureanda Anna Valentina Luparelli e la dottoranda Isabella Taglieri dell’istituto di Biochimica agraria dell’università di Pisa, coordinate dalla professoressa Angela Zinnai. Il progetto ha partecipato alla finale di PhD+, il corso dell’Università di Pisa che insegna a pensare innovativo e a trasformare le idee in impresa.

«“Well-Bred” – spiegano le ricercatrici – rappresenta un prodotto in grado di sintetizzare una serie di aspetti positivi per un alimento, quali l’elevato valore nutraceutico, le migliorate caratteristiche tecnologiche e sensoriali, nonché la maggiore sostenibilità ambientale. Il prodotto può rappresentare un modello per l’intero comparto dei prodotti da forno, che prevedrebbe la rivisitazione delle ricette sia di merende o snack, per uno spuntino nutrizionalmente bilanciato, sia di quei dolci che fanno parte a pieno titolo della grande tradizione dolciaria italiana (panettone, pandoro, colomba eccetera). Abbiamo scelto il nome “Well-Bred” (cresciuto bene), giocando sull’assonanza con il termine bread (pane), per valorizzare allo stesso tempo le sue caratteristiche altamente salutari». Un prodotto nuovo, in grado di soddisfare le esigenze di un segmento di consumatori in continua crescita, non solo in Italia, ma anche nei Paesi che amano la filiera agro-alimentare italiana, come gli Stati Uniti o la Germania. “Inoltre – aggiungono le ricercatrici – questo tipo di prodotto, che ancora è in fase di studio, potrebbe rappresentare una risorsa economica per tutti gli operatori della filiera, in particolare per i produttori primari, perché potrebbe diventare uno strumento di valorizzazione del territorio di produzione, analogamente a quanto accade spesso nel settore vitivinicolo. Un’adeguata retribuzione dei produttori di varietà di grano tradizionali (grani antichi) costituirebbe un valido aiuto per arginare la continua perdita crescente di superficie agricola utilizzabile».

 

Rigoni di Asiago al via due nuovi gusti, all’insegna di salute e benessere

La marmellata più venduta d’Italia, a valore, amplia la gamma: due nuove referenze, FiordiFrutta Sambuco e Fiori di Sambuco e Mandarino e Curcuma, sono le novità di Rigoni di Asiago. La marmellata biologica con una particolarità: è pastorizzata anziché cotta ed è priva di zuccheri aggiunti, ma addolcita con succo di mele biologiche.

Sempre più nel segno del benessere, l’azienda prosegue nella strada inaugurata con una delle ultime nate, Fiordifrutta Agrumi e zenzero, creando “matrimoni”, delle ricette che coinvolgono frutta meno comune o spezie e radici dalle proprietà salutistiche con la frutta fresca più tradizionale. Un matrimonio non certo casuale ma sapientemente studiato ed elaborato dagli esperti della Ricerca e Sviluppo Rigoni di Asiago.

In campo alimentare, del sambuco si utilizzano sia le bacche sia i fiori: è un vegetale ricco di vitamine, dalla A alla B1, B2, B3, B5 e B6 oltre a minerali importanti, un “bouquet” perfetto per depurare l’organismo. Una nuova specialità da provare in tante occasioni, dolci o salate.

FiordiFrutta Mandarino e Curcuma è realizzata con soli mandarini bio siciliani, raccolti a perfetta maturazione, dolcificata con succo di mele biologico e con la profumatissima curcuma, anch’essa biologica come tutti i prodotti Rigoni di Asiago.

La curcuma è una radice ricca di preziose proprietà benefiche antiossidanti e antinfiammatorie, ampiamente riconosciute dalle comunità scientifiche. 

 

Spesa tra le note, Carrefour porta la musica al supermercato, il 21 giugno

Sette note al supermercato. Accade il 21 giugno in oltre 250 punti vendita di Carrefour, dove la Festa della Musica – organizzata dall’associazione Festa della Musica con il patrocinio del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo e che coinvolge, ogni anno, migliaia di appassionati e curiosi uniti dalla passione per la musica con una serie di eventi in tutta Italia – vivrà alcuni momenti peculiari, con i punti vendita del primo distributore in Europa e secondo nel mondo, con una cifra d’affari pari a 4,85 miliardi di euro (2016), trasformati in veri e propri palcoscenici e luoghi d’incontro per le comunità locali con la possibilità offerta a tutti di mostrare il proprio talento musicale.

Per la prima volta i punti vendita Carrefour in Italia a insegna Market, Express e Ipermercati saranno coinvolti nel progetto, con la Lombardia capofila con 76 punti vendita trasformati in sale da concerto, seguita dal Lazio (59) e dal Piemonte (48). Seguono Campania (14 punti vendita attivati), Liguria (12), Emilia-Romagna e Toscana (8 ciascuno). In Abruzzo, in Friuli-Venezia Giulia e in Sardegna la serata del 21 giugno sarà animata da 3 concerti. Coinvolte nella serata musicale anche la Valle d’Aosta, il Veneto, l’Umbria, le Marche e la Calabria.

“Siamo felici di partecipare anche per questa edizione alla Festa della Musica – dice Stéphane Coum, direttore operations Carrefour Italia –. I punti vendita Carrefour Italia vogliono essere punti di riferimento per i nostri clienti non solo per la spesa quotidiana, ma come luogo di socialità e aggregazione. Non vediamo l’ora di accogliere gli artisti nei nostri punti vendita per una serata di cultura e musica, per celebrare insieme il solstizio d’estate e rendere memorabile questo passaggio”.

Il Gruppo Carrefour, opera in Italia in 18 regioni e con oltre 20mila collaboratori con 1076 punti vendita: 53 gli ipermercati, 407 i supermercati (di cui 220 diretti e 187 franchising), 600 Carrefour Express (di cui 183 diretti e 417 franchising) , 13 Cash and Carry (Docks Market e GrossIper) e 3 punti vendita Supeco.

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