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Anna Muzio

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Strategia multicanale e nuovo e-shop per Benetton e Sisley che puntano agli USA

Spinge su una strategia multicanale Benetton Group, che mette online il nuovo e-shop di United Colors of Benetton e punta a rafforzare le vendite online anche negli Stati Uniti. A fine aprile partirà invece l’e-shop di Sisley, completamente rinnovato

Il nuovo sito, www.benetton.com, si presenta completamente rinnovato, tradotto in sette lingue e raggiungibile da 24 Paesi. In particolare, il Gruppo rilancia il progetto e-commerce negli Stati Uniti, con l’obiettivo di consolidare la propria leadership e accrescere le quote di mercato. In linea con questo obiettivo, con il nuovo e-shop l’azienda assume la gestione diretta del canale online, attivando nel contempo una logistica dedicata e un nuovo customer care unico per i negozi fisici e online.

L’e-shop è stato rinnovato nella grafica e migliorato nelle sue funzionalità, puntando su un un’architettura semplice e user-friendly, e un design pulito ed essenziale. Migliorata anche l’esperienza di navigazione dai dispositivi mobili, che oggi rappresentano lo strumento preferito di navigazione da oltre il 50% degli utenti Internet.

Grazie ad un menù completamente riorganizzato e ad un rinnovato motore di ricerca interno, il cliente può trovare in pochi click un’ampia selezione di proposte che rispondono alle sue esigenze.

In linea con l’evoluzione dei modelli di acquisito, il nuovo e-shop e il potenziamento dell’e-commerce sono parte integrante della strategia di Benetton Group di puntare sempre più sull’omnicanalità per migliorare l’integrazione tra punti vendita fisici e mondo online, accompagnando il cliente ovunque nel viaggio di acquisto attraverso i canali fisico e digitale.

Veste rinnovata a fine aprile anche per il marchio Sisley, che varerà un e-shop con una veste rinnovata, un design moderno e percorsi di navigazione veloci e intuitivi. Disponibile in quattro lingue, sarà raggiungibile da Italia, Francia, Germania, Regno Unito e USA per poi estendere le geografie con un piano di rilascio progressivo.

E ora i dash button di Amazon diventano virtual e personalizzabili, e la spesa è instantanea

E ora i dash Button, icona pop di Amazon, diventano virtuali e, soprattutto, personalizzabili: la novità approdata oggi sul sito della dot com di Jeff Bezos consente di ordinare nuovamente i propri prodotti preferiti creando un apposito bottone.

Nati come pulsante fisico da attaccare sulla lavatrice (dal nome si capisce quale sia stato il primo, che consentiva di riordinare istantaneamente il detersivo preferito quando era quasi finito) sono diventati presto decine, “abbinate” a ogni tipo di prodotto, dalla pasta al caffè in capsule. Ora la versione Virtual, dedicata ai clienti Prime, può essere abbinata a qualsiasi prodotto in modo rapido, sia attraverso l’app gratuita Amazon Shopping sia sul sito web, in ogni momento e in ogni luogo.

I Virtual Dash Button sono semplici da creare, personalizzare e organizzare, e non hanno costi aggiuntivi. Si possono creare quanti Virtual Dash si desideri, associati ai milioni di prodotti idonei alla spedizione Prime, veloce e gratuita.

 

Come una lista della spesa

I Dash Button sono raccolti nella pagina dedicata “I tuoi Dash Button”, visibile su desktop o mobile, che diventano così una lista della spesa personalizzata e cliccabile.

Nel momento in cui un cliente acquista un prodotto su Amazon che può essere tipicamente acquistato di nuovo, Amazon creerà automaticamente un Dash Button Virtuale che sarà visualizzato nella pagina “I tuoi Dash Button”; inoltre, il cliente può anche creare in prima persona dei nuovi Dash Button Vituali dalla pagina Dettagli prodotto, per gli articoli disponibili con la spedizione Prime.

Una selezione di Dash Button dei clienti sarà anche mostrata nell’homepage di Amazon.it.

Il cliente potrà vedere il prezzo del prodotto e accettare immediatamente o meno, con la conferma dell’ordine che sarà mostrata subito dopo, nella stessa pagina.

Per ulteriori informazioni, occorre cliccare al seguente link: www.amazon.it/ddb/learn-more 

Tempo libero, quanto mi manchi… gli italiani lo passano tra relax, fitness e fai da te

Tempo libero: tutti lo vogliono, pochi ne hanno a sufficienza: ma come impiegano gli italiani questi preziosi scampoli di tempo rubati al laboro e alle incombenze quotidiane? Un’analisi viene dall’ultimo Osservatorio mensile Findomestic, realizzato in collaborazione con Doxa. dal quale si scopre come questo tempo libero posa anche essere “monetizzato”: infatti più della metà degli italiani (quasi 6 italiani su 10, il 57%) non spende più di 100 euro al mese per i propri hobby, il 14% ne spende fino a 150 e il 10% anche oltre. E cosa comprano gli italiani per “coccolarsi” con attività dedicate a se stessi? Secondo Findomestic c’è una maggiore propensione all’acquisto di attrezzature e abbigliamento per lo sport 28,8% (+ 4,3% rispetto ad un anno fa) e per le attrezzature per il fai-da-te: 31% (+ 1,8% nell’ultimo anno).

Fermo restando che il tempo libero è troppo poco, o comunque così la pensano quasi 6 italiani su 10, soprattutto donne (le più a coro di work-life balance, com’è noto), quel poco viene  prevalentemente alla famiglia (46%). Il ritratto è quello di un Paese che fatica a concedersi svago e relax.

Per il 65% degli intervistati da Findomestic il tempo libero rappresenta principalmente un’occasione per rilassarsi e riposarsi. Dopo la famiglia, nella lista delle attività preferite figurano nell’ordine fare sport (29,1%), guardare la TV (28,8%), leggere (27,6%), navigare su internet o usare i social media (24,7%), stare con gli amici (24,7%), dedicarsi a attività manuali o lavori creativi (17,9%). Tra gli sportivi, il 24,6% va in palestra, il 18,5% ama camminare, il 14,6% si dedica alla corsa e il 12,3% alla bicicletta. Tra gli appassionati del fai-da-te, il 30,6% pratica il giardinaggio, il 21,9% lavora il legno e realizza piccoli interventi di muratura e il 19,6% si interessa al cucito e al lavoro a maglia.

 

Ancora questione di genere

Donne penalizzate come non mai: il 26,8% riesce a ritagliarsi non più di due ore a settimana di tempo libero e il 7,3% non trova alcun momento per sé. Tra gli uomini, invece, solo il 3,3% afferma di non avere tempo libero a disposizione. Il sondaggio di Findomestic dimostra che le differenze di genere sono anche qualitative. Ad esempio la lettura è prettamente femminile: le lettrici abituali sono il 36,9%, mentre gli uomini si fermano al 20,8%. Appannaggio delle donne è anche lo shopping (18,2% contro l’11,1% degli uomini), mentre sono targati al maschile lo sport (33% uomini e 23,8% donne) e il video-gaming (7,1% uomini e 0,9% donne).

 

Pre-millennials in sofferenza

Secondo il sondaggio della società di credito al consumo del Gruppo BNP Paribas una persona su quattro riesce a dedicarsi ai suoi hobby solo nel weekend. I più insoddisfatti sono i 35-44enni: ben il 62% dichiara di avere troppo poco tempo libero o di non averne affatto; nella fascia tra i 18-24 anni il 58% afferma invece di averne abbastanza o perfino molto.

Se l’età è un fattore che non sembra influire in misura significativa sulla scelta degli hobby, sorprendere un dato: sono soprattutto i 55-64enni a passare il proprio tempo libero su Internet e sui social network, ben il 31,6%, contro il 21,1% dei 25-34enni.

 

Al Nord più lettori, al Sud più social, bricoleur nelle isole

Analizzando gli hobby più diffusi, l’Osservatorio Findomestic rileva differenze – in alcuni casi profonde – tra le varie aree d’Italia. Il record di lettori spetta al Nord-Ovest con il 33,5%, mentre al Sud gli habitué della lettura sono quasi la metà (19,5%). Al Sud si registra il picco dei ‘maniaci’ dei social network per svago (il 31,9% contro il 21,8% del Nord-Est), nelle isole vincono le attività manuali-creative (25,4% contro il 13% del Sud), mentre le visite a mostre e musei sono più frequenti nel Nord-Ovest (12,5% a fronte del 7% nel Sud).

Anche a Pasqua avanzano i pagamenti con carta: +17% nel tradizionale (e cresce l’online)

Sempre più tramite carta, e sempre più online: anche le vacanze di pasqua appena trascorse confermano un trend che sembra inarrestabile verso la digitalizzazione del commercio. Lo evidenzia SIA, società che gestisce circa la metà delle operazioni di pagamento con carte di debito, credito e prepagate in Italia la quale riferisce come siano stati 15 milioni circa i pagamenti con carte di debito, credito e prepagate, emesse in Italia e gestite da SIA, durante le festività di Pasqua (da sabato 31 marzo a lunedì 2 aprile 2018), rispetto ai 12,1 milioni dell’anno scorso (+23,5%) quando il ponte di Pasqua cadde tra il 15 e il 17 aprile.

Di questi quasi 4 milioni sono relativi ai pagamenti online, pari al 26,5% del totale, in crescita del 44% circa rispetto al 2017 quando erano stati 2,8 milioni.

Nel commercio tradizionale, i pagamenti con carta sono aumentati del 17,5% raggiungendo quest’anno gli 11 milioni contro i 9,3 milioni del 2017.

 

Nel 2017 SIA ha gestito il clearing di 13,1 miliardi di transazioni, 6,1 miliardi di operazioni con carte, 3,3 miliardi di pagamenti, 56,2 miliardi di transazioni finanziarie e trasportato in rete 784 terabyte di dati. Il Gruppo si compone di otto società: la capogruppo SIA, le italiane Emmecom (applicazioni innovative di rete), P4cards (processing monetica), SIApay (servizi di incasso e pagamento evoluti) e Ubiq (soluzioni tecnologiche innovative per il marketing), Perago in Sudafrica, PforCards in Austria e SIA Central Europe in Ungheria. Il Gruppo, che conta attualmente oltre 2.000 dipendenti, ha chiuso il 2017 con ricavi pari a 567,2 milioni di Euro.

Alibaba, gigante cinese dell’e-commerce, spiega al mondo cos’è il (suo) New Retail

La spesa scelta tra i banchi e gli scaffali del negozio fisico che viene spedita a casa, una gigantesca vending machine che sceglie il modello e il colore dell’automobile che si vuole provare, ma anche il modello del centro commerciale tra schermi e connessioni, nel nome della omnicanalità: in questo video che tratta l’evoluzione del commercio cinese con l’arrivo dell’e-commerce il gigante cinese Alibaba spiega agli americani, creatori della grande distribuzione, del mall e pure dell’e-commerce e fino a poco fa di praticamente ogni formato commerciale on e offline, il modello cinese del “new Retail”.  Ma anche, i grocerant, con l’integrazione tra retail e ristorazione.

Su questo fronte, l’ultima notizia è l’acquisizione da parte di Alibaba Group della totalità delle azioni di Ele.me, un principale servizio di delivery della Cina, per “approfondire l’integrazione della piattaforma nell’ecosistema di Alibaba’s ed espandere ulteriormente la strategia tecnologica del New Retail per i servizi locali.

Provocazione o spunto, chi saprà raccogliere il guanto della sfida? Forse, uno suggerimento anche per i retailer nostrani.

 

Spar Budapest, metti un supermercato in un mercato ottocentesco…

Spar, quarta catena della Gdo ungherese ha un supermercato aperto in un mercato vittoriano di Budapest, a piazza Klauzál nel rinnovato settimo distretto, l’ex quartiere ebraico della città. In un gioco di rimandi tra dentro e fuori, i banchi esterni vendono frutta e verdura e fiori mentre all’interno lo store di 700 metri quadri ha di tutto un po’, compreso un banco di cibo pronto da portar via. Dunque è possibile per la Gdo cogliere il successo dei mercati storici, tutte volte di ferro e vetro presenti in quasi tutte le città europee, da Genova a Barcellona. Sempre a Budapest c’è una Coop dentro al gigantesco (e un po’ turistico) Mercato centrale. Ma questo di Klauzál ha la particolarità di essere completamente integrato in un’area della struttura, e lasciando ad esempio i caratteristici piloni di ghisa a vista.

[Not a valid template]Spar Ungheria (Spar Magyarország) è una divisione dell’austriaca Aspiag service, costola di Spar Austria che gestisce le operazioni in Nord Italia, Slovenia, Ungheria e Croazia. L’Ungheria è il maggior mercato Spar del dell’Europa centrale e dell’Est con un fatturato annuo di 1,67 miliardi di euro. Ha 493 punti vendita nel Paese.

Tra i prossimi progetti la costruzione di un punto vendita  da 4,2 miliardi di fiorini ungheresi (13,4 milioni di euro) a Tata (nel nord-ovest del Paese). E sta completando la costruzione di un impianto per la produzione di panini e insalate alla periferia di Budapest.

 

I format di Spar Ungheria

Supermercati SPAR. Fino a 2.000 metri quadri, uniscono un approccio moderna al classico supermercato di prossimità

SPAR City Market presenti in Ungheria e Slovenia sono piccoli supermercati in zone di grande traffico cittadino

SPAR 2000. in Croazia, Ungheria e Slovenia su una superficie di circa 2.000 metri quadri sono contraddistinti da una grande selezione di freschi .

SPAR Express lanciati nel 2013, sono inseriti nei distributori di benzina in Ungheria. Aperti 24/7.

 

Un mercato in crescita

Quest’anno è stata ridata alle insegne della Gdo la possibilità di tenere aperti la domenica, dopo che il governo aveva emanato una legge contraria. Secondo le statistiche la Gdo nell’Europa dell’Est è un settore destinato a crescere (leggi Il grocery europeo varrà 2.289 miliardi nel 2022: la top 20 dei mercati)

Una conferma a viene dai dati di gennaio: le vendite nel retail sono cresciute del 7,8% rispetto allo stesso periodo del 2017, secondo il Central Statistical Office (KSH). Il prossimo 8 aprile si terranno le elezioni parlamentari, nel 28esimo anniversario delle prime elezioni tenute dopo la caduta del comunismo nel Paese. Si voterà per rinnovare il Parlamento, composto da una camera unica da 199 seggi: si prevede una riconferma di Fidesz, partito del nazionalconservatore Viktor Orbán, primo ministro in carica.

Da Brico Io debutta il corner Inkloud, smartphone e tablet riparati in un’ora

Un corner dedicato ai dispositivi elettronici più usati, da smartphone e tablet alle sempiterne stampanti, alla loro riparazione e alla vendita di usati garantiti, all’interno dei punti vendita Brico Io: si chiama Inkloud. Il primo è stato inaugurato sabato 24 marzo, con un simbolico taglio del nastro, all’interno del Negozio Brico io di Concorezzo.

 

Smartphone riparato in un’ora

Lo spazio di circa 40 metri quadri, contiene un laboratorio per la riparazione degli smartphone, in cui tecnici specializzati sono in grado di risolvere i problemi e i danni più comuni nel giro di un’ora o poco più, giusto il tempo di fare un giro in negozio per gli acquisti o rivolgersi al personale per richiedere consulenze e preventivi.

È inoltre possibile richiedere la valutazione e l’eventuale ritiro del proprio dispositivo, magari per sostituirlo con un modello più recente usato e garantito, a prezzi decisamente vantaggiosi. All’interno del corner è possibile trovare oltre 1.000 accessori e oltre 3.000 cartucce di ricambio per stampanti; consegnando al personale una cartuccia esausta, si ottiene uno sconto del 10% su quella da acquistare aderendo al nuovo sistema di fidelizzazione chiamato “Sticker”.

Prossimamente il corner Inkloud andrà ad arricchire l’offerta di altri due punti vendita, quello di Alessandria e quello di Formia (LT). 

 

Con Carrefour ora la spesa si paga anche con Paypal

Per la prima volta in Italia è possibile effettuare la spesa al supermercato pagando con Paypal, tramite l’e-commerce di Carrefour.  Le due aziende hanno reso noto oggi la decisione di collaborare per la prima volta insieme per rivoluzionare il mondo del grocery in Italia

“In un momento in cui i più grandi player nazionali e internazionali stanno guardando con grande attenzione al trend in crescita dell’acquisto di alimenti freschi tramite e-commerce, la partnership che stiamo annunciando è un ulteriore segnale dell’impegno di PayPal nel rispondere alle esigenze degli utenti – ha detto Federico Zambelli Hosmer, General Manager per l’Italia di PayPal -. Uno dei nostri principali obiettivi consiste nel permettere a clienti e partner di ridurre la distanza tra l’utente e il servizio di cui ha bisogno. In quest’ottica, l’ambiente del grocery rappresenta la nuova frontiera di un universo nel quale i pagamenti digitali e le soluzioni proposte da PayPal possano contribuire in maniera significativa a semplificare il quotidiano di ognuno di noi”.

L’accordo permetterà così a chiunque di connettersi al sito italiano del gruppo francese e, dopo aver creato il proprio profilo all’interno del portale, di scegliere i propri prodotti preferiti, avendo a disposizione anche numerose offerte di acquisto sulle merci elencate. Una volta riempito il carrello virtuale, l’utente, che a questo punto avrà già scelto collocazione geografica e servizio di consegna o di ritiro, potrà pagare, semplicemente e con meno stress, utilizzando il proprio conto PayPal in maniera sicura e veloce, accedendo con la propria username e password.

Una semplificazione digitale, questa, che permetterà a tutti i residenti nelle 18 regioni italiane che ospitano i 1.071 punti vendita Carrefour, di ottimizzare tempi e spostamenti riducendo in maniera sensibile lo stress causato dal fare la spesa quotidiana e, allo stesso tempo, rifornendo la propria cucina, e non solo, delle migliori categorie merceologiche presenti sul mercato senza mai muoversi da casa.

“Siamo lieti di inserire PayPal tra le modalità di pagamento della spesa online di Carrefour Italia – ha dichiarato Julian Saez, Direttore Amministrazione, Finanza e Controllo di Carrefour Italia -. Questa partnership faciliterà i nostri clienti e rappresenta un vero passo avanti verso una modalità di spesa più digitale, smart e rapida, in linea con le nostre priorità strategiche”.

Il terzo wagamama aprirà in centro a Milano: al via le selezioni per il personale

wagamama arriva a Milano, e apre il terzo locale in via San Pietro all’Orto, nel centro città: un cambio deciso rispetto alle prime aperture. Il debutto del brand di cucina pan-asiatica nato a Londra nel 1992 e giunto in Italia lo scorso anno è previsto prima dell’estate. Sono dunque aperte le selezioni delle oltre 50 posizioni per il new opening milanese con due career day, il 10 e l’11 aprile.

Pronto a deliziare cittadini e viaggiatori, un menù ispirato ai sapori del Giappone, dalle ciotole di profumata zuppa di noodles con carne o verdure, agli iconici ramen, passando per i gyozas, i tipici ravioli giapponesi e tante novità firmate wagamama. Pietanze e profumi che prendono forma dalla filosofia del “positive living” che si accompagna al “positive eating”, il tutto esplicitato nell’iconico motto “diffondere positività dalla scodella all’anima”.

Il nuovo ristorante presenta un ambiente minuziosamente ricercato e un’ampia varietà di piatti preparati al momento con elementi sempre freschi e selezionati. Ad accogliere i clienti, dal momento della colazione fino a sera in orario continuato, uno staff estremamente friendly.

E proprio l’elemento “friendly” che s’intreccia all’estrema professionalità, è una delle caratteristiche richieste per la selezione delle oltre 50 posizioni aperte per il new opening milanese: persone brillanti, capaci di dar vita a un team motivato ed entusiasta. Diverse le figure professionali ricercate: cuochi, camerieri, sous chef. Per candidarsi e partecipare ai career day fissati per il 10 e il 11 aprile è possibile inviare il proprio curriculum vitae alla sezione “Lavora con Noi – Opportunità professionali” sul sito www.percassi.it. Per tutti i selezionati è previsto un mese di formazione.

Le sedi italiane si sommano così agli oltre 170 ristoranti wagamama presenti nel mondo per una diffusione totale in ben 22 Paesi.

“L’arrivo di wagamama nel cuore di Milano rappresenta per noi una grande sfida, uno step fondamentale nel territorio italiano. Non vediamo l’ora di portare la nostra cucina d’ispirazione giapponese in un centro così importante e rappresentativo” dice Brian Johnston, International Managing Director di wagamama international.

Spiega così l’avvicinamento al centro città del marchio inglese Maurizio Raviolo, Managing Director di wagamama Italia: “Dopo quasi un anno dall’apertura a Oriocenter e a pochi mesi da quella all’interno dell’aeroporto di Malpensa, ci prepariamo ad affacciarci alla città di Milano. Siamo già all’opera per la nuova apertura che conterà oltre 200 coperti, per servire i nostri clienti dalla colazione del mattino fino a sera, dal lunedì alla domenica”.

Il brand giunge in Italia grazie all’accordo di partnership siglato a luglio 2016 da wagamama con W Italia srl – società nata dalla collaborazione tra Percassi Food & Beverage, la holding di Percassi attiva nel settore della ristorazione e Migebar srl, società di Giacomo Moncalvo e Maurizio Raviolo.

Gnammo e You&Meat lanciano i social-meating per valorizzare la carne di qualità

Viviamo un’epoca di green, i veggie imperano quanto meno sui social e lo spazio della carne, vuoi per questioni salutistiche o dietetiche, segna il passo: come contrastare questo calo di immagine? Parte da qui l’innovativo progetto di comunicazione You&Meat, brand dell’azienda veneta Centro Carni Company e della start-up digitale torinese Gnammo, la prima piattaforma italiana di social eating. 

Il progetto si articola in 10 incontri, da marzo a maggio (un primo beta test si è tenuto la scorsa settimana a Milano), in cinque città italiane: Milano, Torino, Firenze, Bologna e Venezia ai quali saranno invitati alcuni tra i più importanti digital influencer italiani di settore insieme a tutti gli “gnammers”, ovvero le persone iscritte alla piattaforma Gnammo che desiderano ampliare la propria rete di conoscenze in ambito food attraverso nuove esperienze, partendo dai social e arrivando alla tavola e che potranno, via web, iscriversi agli appuntamenti.

Protagonisti assoluti degli incontri sono i burger You&Meat, il brand nato tre anni fa con l’obiettivo di portare in tavola un burger gourmet ricavato da pregiati tagli anatomici come lo scamone e la noce, comunemente utilizzati per la preparazione di altri piatti. Un’ambiziosa scommessa, una ricerca e una ricetta frutto di quasi un anno di studio e test organolettici che hanno visto in azione tutte le aree di competenza dell’azienda. L’unicità di You&meat sta nella sua diversità, con un ventaglio di proposte volte ad “educare” il palato del consumatore ai diversi gusti della vera carne. You&Meat propone infatti un vero e proprio viaggio nel mondo delle razze bovine: dalla Chianina IGP, la tipica razza dell’appennino centrale nota per la succulenza, all’Aberdeen Angus, dal gusto deciso, per arrivare alla Piemontese, caratterizzata da un gusto delicato.

L’obiettivo dei “Social-Meating” – come è stato ribattezzato il progetto con il gioco di parole tra meet (incontro) e meat (carne) – è far conoscere, promuovere e degustare le tipologie di burger You&Meat, ognuna con una cultura diversa e particolare.

I prodotti You&Meat racchiudono in sé un ferreo percorso di controllo, volto a salvaguardarne la qualità. Centro Carni Company si impegna a mantenere alti standard qualitativi, garantendo al consumatore finale alcune tra le maggiori certificazioni del settore a livello europeo ed internazionale come la BRC-IFS, la certificazione Halal, prodotto Biologico e Gluten Free e si accerta della regolarità dell’intera filiera per portare in tavola un prodotto controllato in ogni sua fase di vita. 

«Se da oltre quarant’anni anni offriamo attraverso i nostri marchi il meglio alle aziende di ristorazione e ai consumatori è perché per primi sappiamo che cosa vorremmo trovare sulle nostre tavole – dice Raffaele Pilotto, Socio e responsabile Marketing di Centro Carni Company – . L’esperienza maturata in tutti questi anni rappresenta per la nostra azienda un bagaglio di conoscenze che vogliamo condividere col pubblico per renderlo protagonista consapevole delle proprie scelte in tema di alimentazione. E quale migliore occasione per farlo della convivialità e dell’informalità tipiche di una cena fra amici? Per questo motivo abbiamo scelto di intraprendere con Gnammo il percorso dei “Social-Meating”, momenti di incontro in cui non prevale solo il gusto, ma anche l’informazione e la storia di ciò che si sta mangiando».

 

Le date degli appuntamenti

  • domenica 8 aprile – Torino 
  • venerdì 13 aprile – Milano
  • venerdì 13 aprile – Firenze
  • venerdì 20 aprile – Firenze
  • sabato 21 aprile – Bologna
  • sabato 21 aprile – Venezia
  • sabato 28 aprile – Bologna
  • sabato 28 aprile – Venezia
  • sabato 28 aprile – Torino

 

Centro Carni Company, azienda con oltre 40 anni di esperienza, rappresenta oggi una delle realtà più importanti nel settore della lavorazione della carne bovina e leader nell’ambito specifico del disosso, lavorando giornalmente 70 tonnellate di carne

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