CLOSE
Home Authors Posts by Anna Muzio

Anna Muzio

Anna Muzio
2122 POSTS 0 COMMENTS

Le mamme “rare” trovano aiuto da Telethon e Auchan Retail Italia

Auchan Retail Italia sostiene la campagna primaverile di Fondazione Telethon, “io per lei”, attiva dal 9 aprile al 13 maggio: l’iniziativa mette al centro le mamme “rare”, quelle che ogni giorno affrontano con il sorriso sulle labbra (e qualche volta anche no) le malattie genetiche dei loro bambini.

Tutti i clienti dei punti vendita Auchan, Simply e Lillapois potranno per cinque settimane, ogni volta che fanno la spesa, aggiungere allo scontrino un contributo minimo di 1 euro che andrà alla ricerca Telethon sulle malattie genetiche rare. In cambio, oltre alla gratitudine delle mamme “rare”, i clienti riceveranno un minipack personalizzato da 20 grammi con quattro biscottini in pasta frolla di Grondona. Biscotti che, in confezioni da 300 grammi e al costo di una donazione minima di 12 euro saranno venduti il 5 e 6 maggio (giorni dei banchetti solidali delle piazze italiane) dai volontari della fondazione Telethon in alcune delle gallerie Auchan e IperSimply. In questo caso i dolcetti saranno confezionati in scatole di latta differenti e collezionabili, per incoraggiare chI ne vorrà prendere più di una.

Auchan Retail Italia, gruppo della grande distribuzione italiana che opera in 19 regioni con una rete di circa 1500 punti vendita attraverso i marchi Auchan (ipermercati), Simply, IperSimply, PuntoSimply, Auchan e MyAuchan (supermercati) e Lillapois (drugstore), collabora con Fondazione Telethon fin dal 2002 e in questi sedici anni ha contribuito alla ricerca Telethon con oltre 32 milioni di euro raccolti.

 

Trent’anni di ricerca (e risultati) per Telethon

Fondazione Telethon è una delle principali charity biomediche italiane, nata nel 1990 per iniziativa di un gruppo di pazienti affetti da distrofia muscolare. La sua missione è di arrivare alla cura delle malattie genetiche rare grazie a una ricerca scientifica di eccellenza, selezionata secondo le migliori prassi condivise a livello internazionale. Attraverso un metodo unico nel panorama italiano, segue l’intera “filiera della ricerca” occupandosi della raccolta fondi, della selezione e del finanziamento dei progetti e dell’attività stessa di ricerca portata avanti nei centri e nei laboratori della Fondazione. Telethon inoltre sviluppa collaborazioni con istituzioni sanitarie pubbliche e industrie farmaceutiche per tradurre i risultati della ricerca in terapie accessibili ai pazienti. Dalla sua fondazione ha investito in ricerca quasi 500 milioni di euro, ha finanziato oltre 2620 progetti con oltre 1600 ricercatori coinvolti e più di 570 malattie studiate.

E i risultati in questi quasi trent’anni sono stati incoraggianti. Grazie alla Fondazione Telethon è stata infatti resa disponibile, grazie alla collaborazione con GlaxoSmithKline e con l’ospedale San Raffaele di Milano, la prima terapia genica con cellule staminali al mondo, dal nome commerciale Strimvelis. È destinata al trattamento dell’ADA-SCID, una grave immunodeficienza che compromette le difese dell’organismo fin dalla nascita. La terapia genica è in fase avanzata di sperimentazione anche per la leucodistrofia metacromatica (una grave malattia neurodegenerativa), la sindrome di Wiskott-Aldrich (un’immunodeficienza) e per la beta talassemia, mentre è appena stata avviata o è prossima all’avvio per due malattie metaboliche dell’infanzia (rispettivamente, la mucopolisaccaridosi di tipo 6 e di tipo 1). Inoltre, all’interno degli istituti Telethon è in fase avanzata di studio o di sviluppo una strategia terapeutica mirata anche per altre malattie genetiche, come per esempio l’emofilia o diversi difetti ereditari della vista. Parallelamente, continua in tutti i laboratori finanziati da Telethon lo studio dei meccanismi di base e di potenziali approcci terapeutici per patologie ancora senza risposta.

Kiko vs Wycon, il concept è copiato, il tribunale dà ragione a Kiko

È copia di concept, e non s’ha da fare: anche la Corte d’appello conferma la prima sentenza nella battaglia legale intrapresa da Kiko nei confronti di Wycon per la difesa del concept dei propri negozi.
La precedente sentenza del Tribunale di Milano in relazione al riconoscimento della protezione del design dei negozi KIKO in base al diritto d’autore risale all’ottobre 2015. Con sentenza n. 1543/18 pubblicata lo scorso 26 marzo, la Corte d’Appello di Milano ha convalidato l’inibitoria, con l’ordine di modificare i negozi Wycon Cosmetics presenti sul territorio nazionale entro 150 giorni dalla notifica della sentenza esecutiva e il pagamento di una penale di 10.000 euro per ogni negozio non modificato entro i termini stabiliti.

Non solo: Wycon dovrà risarcire KIKO per i danni ad essa procurati nella misura di 716.250 euro, comprensivi delle spese sostenute dal brand per il concept degli store realizzato dallo Studio Iosa Ghini.
Con questa sentenza la Corte d’appello ha quindi riattestato che il concept di arredamento che caratterizza i negozi del brand ideato e fondato nel 1997 da Percassi ha “carattere originale e creativo” e che merita tutela ai sensi della Legge sul Diritto d’Autore.
La Corte d’Appello ha altresì confermato il giudizio del Tribunale di Milano sulla colpevolezza di Wycon di “concorrenza parassitaria”, per avere posto in essere “un comportamento di pedissequa imitazione del complesso delle attività commerciali e promozionali” di Kiko.
Mentre KIKO esprime naturalmente “grande soddisfazione per questo importante risultato”, da Wycon si dichiara “in netto disaccordo con tale pronuncia, che sarà oggetto di impugnazione in Cassazione. Wycon ritiene infatti che le domande svolte da Kiko siano infondate, come già riconosciuto in diversi altri procedimenti giudiziari sia in Italia sia all’estero”.

Parte la seconda edizione di “Opera tua”, e con la spesa Coop salva il capolavoro

Salvare i capolavori dell’arte italiana facendo la spesa? Possibile con “Opera Tua”, l’iniziativa di Coop Alleanza 3.0 giunta alla sua seconda edizione, che nei prossimi mesi proporrà ai suoi clienti nei circa quattrocento negozi in tutta Italia una sorta di percorso a tappe attraverso otto patrimoni artistici di altrettante regioni italiane bisognosi di tutela. L’obiettivo è coinvolgere i clienti nella scelta di quali progetti sostenere.

 

Il territorio, tra prodotti e arte

Ogni mese da aprile fino a novembre sarà dedicato a una regione italiana. Nei punti vendita della prima cooperativa italiana di consumatori (circa 2,5 milioni di soci) i prodotti di una regione con il marchio “Sapori si parte!” saranno valorizzati in affiancamento a due gioielli artistici dello stesso territorio. I clienti potranno assaggiare le specialità, acquistarle se vorranno, e votare online per contribuire alla scelta di quale tra i due capolavori riceverà il contributo economico per la sua salvaguardia.

Le regioni interessate dalla campagna Coop:

Si è partiti il 2 aprile con la Puglia (fino al 30 saranno presentati “San Nicola e storie della sua vita” alla Pinacoteca metropolitana di Bari e “San Nicola con Adeodato e i tre fanciulli” nella Chiesa San Nicola Trimodiense di Andria. Poi, dal 2 al 31 maggio toccherà alle Marche, con il “Ritratto di Padre Matteo Ricci” ai Musei Civici di Palazzo Buonaccorsi, a Macerata e con il monumento a Raffaello Sanzio di Urbino. A giugno, dall’1 al 30, spazio alla Sicilia con il “Ritratto di gentiluomo” al Museo Civico del castello di Ursino a Catania e con “Santa Rosalia” al Tesoro del Duomo del Museo Diocesano di Messina). A luglio, dall’1 al 31, si va in Romagna: si contendono l’interesse dei clienti Coop il codice “Malatestiano D.XXVII.3” alla Biblioteca Malatestiana di Cesena e il “Cristo morto” del Museo Nazionale di Ravenna). Ad agosto protagonista il Friuli-Venezia Giulia (il “Sarcofago del sacerdote Khonsu Pa-Di-Amon XXI dinastia” del Civico Museo di Storia e arte di Trieste e la “Serie di 12 sculture lignee dal XIV al XVIII sec.” del Museo etnografico di Palazzo Giacomelli a Udine). L’autunno inizia con la Basilicata (1-30 settembre) che propone “Santa Lucia” nella chiesa rupestre di Santa Lucia alle Malve e “Sant’Antonio Abate” al Sasso Caveoso, entrambe opere a Matera. A ottobre ecco l’Emilia, con “in gara” la “Pala di San Sebastiano” al Duomo di Modena e l’“Annunciazione con i Santi Caterina e Sebastiano” al complesso monumentale della Pilotta a Parma. Si finisce dall’1 novembre al 30 novembre in Veneto: le opere che si contendono i fondi sono “La Pietà del Battistero” nella Basilica di San Marco di Venezia e il monumento “Ai Fratelli Pasini” in piazza IV Novembre a Schio (Vicenza).

Per il 2018, l’investimento di Coop Alleanza 3.0 per il recupero delle opere ammonta a 150 mila euro (nel 2017 sono state “aiutate” sette opere per un ammontare di 100 milioni). Le opere da restaurare sono state scelte con Fondaco Italia, società attiva nella valorizzazione dei beni culturali, in collaborazione con le istituzioni territoriali. Quest’anno “Opera tua” può contare anche sulla collaborazione dell’Associazione Beni Italiani Patrimonio Unesco.

Per votare l’opera da restaurare basta andare sul sito di Coop Alleanza 3.0 (www.coopalleanza3-0.it); la sezione dedicata al progetto è accessibile anche dalla short url all.coop/operatua. È possibile votare una volta per tappa. L’andamento dei voti sarà visibile sul sito e l’opera vincitrice verrà resa nota alla fine di ogni tappa. Online sarà possibile seguire il restauro, con informazioni sui tempi e l’avanzamento dell’intervento di recupero e valorizzazione dei diversi capolavori. Votando l’opera preferita, i soci potranno garantirsi, nell’arco dello stesso mese, uno sconto del 15%: negli iper sull’assortimento “Sapori, si parte!” (per un importo massimo di 100 euro) e nei super sul “prodotto totem” di ogni tappa, una specialità ad hoc molto rappresentativa di ogni regione.

Recoaro torna in Gdo con una nuova linea di bevande biologiche

Un grande ritorno con una novità di tutto rispetto che segue le esigenze del consumatore moderno: Recoaro, marchio storico del beverage nazionale, torna in Gdo con alcuni gusti “classici” della su gamma, ma in versione rinnovata e biologica.

Diponibili nelle tre referenze Chinotto, Limonata con estratto di zenzero e Aranciata con estratto di bergamotto, le nuove bibite bio sprigionano la freschezza e i profumi degli agrumi mediterranei, puntando su origine, qualità e benessere.

Le nuove Bibite Bio Recoaro rappresentano un omaggio alla tradizione che si veste di modernità, attraverso il recupero delle ricette originali e all’utilizzo di estratti in linea con i più recenti trend di consumo, grazie all’aggiunta di zenzero e bergamotto, e il Chinotto si distingue grazie al caramello ottenuto dalla lavorazione artigianale dello zucchero di canna biologico.

Tra le caratteristiche, ingredienti selezionati esclusivamente biologici e adatti anche a un’alimentazione vegana, frutta 100% di origine italiana e utilizzo di sola acqua minerale naturale.

Il packaging della bottiglia da 800 ml è stato studiato appositamente per sottolineare già a prima vista l’impronta green dei nuovi prodotti. La bottiglia presenta un design personalizzato che le conferisce una forte identità grazie alle cromie e alla scritta bio in bassorilievo. L’etichetta a fondo trasparente, che comunica in maniera chiara tutte le qualità e le caratteristiche della bibita, rappresenta la volontà del brand di esaltare il prodotto in tutta la sua genuinità.

Perché arte e retail è un matrimonio possibile: Japan Pop al Franciacorta Outlet

Arte e retail, un connubio utilizzato per rendere i luoghi del commercio più attraenti e interessanti: in questo senso si muove da tra anni il Franciacorta Outlet Village di Rodengo Saiano, alle porte di Brescia, che dal 6 aprile al 6 maggio presenta la mostra  “JapanPOP in Franciacorta: Takashi Murakami, Tomoko Nagao & more”, sulle ultime tendenze artistiche del Giappone. Ideata e curata da Christian Gangitano e realizzata in collaborazione con Deodato Arte, galleria che da sempre rivolge particolare attenzione alla Pop Art contemporanea e da cui proviene la ricca selezione di opere esposte, l’esposizione si compone di una cinquantina di opere di alcuni dei più noti artisti giapponesi ospitati all’interno di una boutique del centro e da un percorso espositivo en plein air che si sviluppa nelle vie e nella piazza con gigantografie, stencil, installazioni site-specific ed elementi gonfiabili tratti dalle opere di Tomoko Nagao.

[Not a valid template]

 

Perché l’arte in un outlet?

L’abbiamo chiesto a Gianluca Rubaga, direttore Franciacorta Outlet e Luca Zaccomer direttore marketing di Multi Outlet Management Italy. Ecco cosa ci hanno risposto.

“Noi abbiamo una proposizione che è quello di essere una destinazione di visita e quindi non c’è solo il tassello della proposta commerciale ma c’è quello dell’intrattenimento, della cultura, c’è quello di cercare di offrire qualcosa di diverso. Può essere il concerto organizzato d’estate, la degustazione che organizziamo ogni anno, la mostra di Marco Lodola con le sculture luminose dell’anno scorso o quella di quest’anno. Non è nulla di lontano dal nostro Dna!.

Certamente non tutta l’arte viene si presta al discorso. In particolare la mostra Japan Pop ha visto l’intervento diretto dello staff dell’outlet. “Normalmente ci rivolgiamo a un fornitore e vediamo insieme a lui cosa si potrebbe fare. In questo caso l’idea è venuta da noi”.

“È un percorso che parte da Maurizio Galimberti (la prima mostra sui Floating Piers di Christo nel 2016), passa per Lodola che è pop e arriva ai giapponesi. La pop art è arte contemporanea che pensa al mondo del fashion quindi se vestiamo l’outlet di pop art noi siamo contemporanei lo stiamo vestendo in qualcosa che ben si lega al consumo. Ma non siamo solo un negozio, siamo una destinazione, oggi con un click puoi comprare qualsiasi cosa, perché la gente viene da noi? Perché trova un’ambientazione, un territorio. Siamo destinazione turistica, la decima in provincia di Brescia, su Trip Advisor siamo al prima nel Franciacorta. Abbiamo un bacino turistico importante rappresentato dal 30% di tedeschi e dal 12% di russi,  e quindi vestire l’outlet di eventi legati al territorio diventa una mission. Non una scatola messa lì che vende vestiti, ma parte del territorio, divulgatore ed eccellenza del territorio e attrazione turistica. a chi viene a visitarci da Milano ad esempio proponiamo una visita in una cantina del Franciacorta, un’esperienza che per un turista non è sempre facile organizzare. Siamo anche partner del consorzio Franciacorta in vista del Giro d’Italia che quest’anno passerà dal Franciacorta. avremo ancora una volta Lodola che ci porterà una scultura luminosa dedicata al Giro. Il 6 maggio chiuderà questa e il 10 maggio partirà la mostra Due ruote in rosa, proprio qui, e stiamo cercando di portare una bicicletta Bianchi storica. Lo sport da noi è presente con l’abbigliamento, tra due settimane aprirà da noi Philipp Plein sport, brand di abbigliamento sportivo di lusso”.

Ci sono delle statistiche su quanto il frequentatore visita queste mostre? “Ventimila persone sono entrate nella mostra di Lodola. Nella piazza dove c’è la Salomè passano mediamente 100mila persone a settimana, e tutti la vedranno”.

“Non vogliamo sostituirci a chi fa arte, noi dobbiamo proporre un’arte accessibile, facile. Questa mostra ha due livelli di lettura: è profonda interessante per chi vuole arrivare a un livello alto di lettura, altrimenti è molto giocosa, colorata, viva, suscita curiosità nella gente come il gonfiabile gigante”.

Cercate di coinvolgere il pubblico in che modo? “C’è un concorso, dev’esserci sempre una parte di intrattenimento, quando riesci a creare una piattaforma tutti i contenuti iniziano ad avere molto più senso anche per l’utente finale. Tra l’altro l’utenza è cambiata negli ultimi cinque anni in virtù del riposizionamento del centro, nato nel 2003. Oggi il target è più alto, costa di più del centro commerciale perché il posizionamento dei brand è più alto: accessibile ma non basso. Noi commercializziamo non per prodotto ma per brand, per l’80% moda”.

Il connubio retail e arte è spiegato molto bene bene anche da Christian Gangitano, curatore della mostra Japan Pop e grande conoscitore di arte nipponica.

«I musei sono i luoghi dove le opere vengono storicizzate ma finiscono come in un cimitero degli elefanti. Il luogo vivo è l’outlet, è perfetto perché l’arte contemporanea vive in mezzo ai brand, ai prodotti in un dialogo oggi molto vivo. Basti pensare alle capsule come quelle dello stesso Murakami Takashi e di Jeff Koons per Louis Vuitton, oggi gli artisti si danno da fare in questa direzione e dialogano con i brand”.

Legato alla mostra al Franciacorta Outlet Village c’è il concorso “Destination Japan”: l’opportunità di vincere un viaggio in Giappone per due persone. Il concorso, che durerà per tutto il periodo della mostra, prevede che per ogni acquisto (a partire da 50 euro) con Village Card sarà possibile partecipare all’estrazione finale del viaggio in Giappone – in collaborazione con Blueberry Travel Company – e di vincere Gift Card Land of Fashion del valore sino a 200 euro.

Metti una dietista al supermercato… nasce info.food, servizio gratuito di Coop 

La dietista Paola Villata alla presentazione del servizio.

Il punto vendita diventa sempre più luogo dove usufruire di servizi oltre che fare semplicemente la spesa: un ulteriore passo in questo senso arriva da Nova Coop che dal 16 aprile, all’interno degli Ipercoop di Torino, Chieri e Collegno, lancia info.food, il primo servizio gratuito e continuativo in Italia di consulenza nutrizionale rivolto ai soci e ai consumatori.

Una esperta dietista affiancherà la clientela fornendo consigli, informazioni e suggerimenti sul tema della corretta alimentazione e del benessere. Il servizio è promosso da Nova Coop, da sempre attenta ai temi della salute e del benessere, in coerenza con i propri valori aziendali e con il suo impegno nel sociale.

I dietisti, presenti presso i punti vendita, saranno a completa disposizione dei consumatori per affiancarli nella scelta di prodotti e alimenti che rispondano alle esigenze di alimentazione corretta e consapevole e per fornire consigli e informazioni. L’obiettivo del servizio è quello di migliorare l’abilità delle persone nel compiere scelte ponderate di consumo e aiutare le famiglie a promuovere stili di vita salutari.

“È la prima volta che in Italia parte un progetto di questo tipo – dichiara Silvio Ambrogio, Direttore Politiche Sociali e Relazioni Esterne Nova Coop –. Nova Coop è una cooperativa che fin dal proprio statuto si propone non solo di vendere merce di qualità a un giusto prezzo, ma anche di tutelare e informare i consumatori. Non dobbiamo infatti dimenticare che è soltanto con una buona alimentazione e con corretti stili di vita che possiamo stare bene oggi e prevenire patologie”.

 

Allarme obesità: alimentazione sul banco degli imputati

L’Organizzazione mondiale della Sanità (Oms) considera la cattiva alimentazione un problema drammatico e una delle cause principali dei problemi di salute pubblica per le aree più ricche e sviluppate del pianeta.  E non è una questione che riguarda solo gli altri: in Italia, secondo una ricerca condotta recentemente da “Okkio alla Salute”, progetto di monitoraggio sostenuto dall’Istituto Superiore della Sanità su di un campione composto da 48.400 genitori e 48.900 bambini di oltre 2.600 classi su tutto il territorio nazionale, il 21,3% è in sovrappeso e il 9,3% è obeso. In Italia un bambino su 3 ha un peso che supera i limiti raccomandati per la propria età.

“L’obesità sta assumendo sempre più i contorni di una vera e propria epidemia a livello mondiale e l’Italia non fa certo eccezione, soprattutto in età pediatrica dove la situazione è preoccupante – afferma Andrea Pezzana, Direttore della Struttura di Dietetica e Nutrizione Clinica presso l’Ospedale San Giovanni Bosco  Asl Torino -. Sebbene la tendenza sia in miglioramento rispetto a dieci anni fa questo non basta ancora, occorre sensibilizzare la popolazione circa i rischi che corrono le persone in sovrappeso e quelle obese e non bisogna sottovalutare le situazioni nella loro comparsa iniziale. Ritengo che prevenire, informare e promuovere scelte alimentari consapevoli e stili di vita corretti siano oggi le strade migliori da percorrere per diffondere una cultura della salute sempre più indispensabile. Questo servizio va proprio nella direzione di creare un’alleanza tra soggetti diversi per affiancare le persone nel preciso momento in cui scelgono che cosa mettere nel proprio carrello e portarlo in tavola”.

Info.food si avvarrà per la copertura del servizio in via sperimentale anche della collaborazione del Corso di laurea in Dietistica della Scuola di Medicina dell’Università degli Studi di Torino attraverso un progetto formativo che coinvolgerà gli studenti del terzo anno del corso di studi. L’obiettivo delle attività dei nostri studenti – spiega Graziella Xompero, coordinatore del Corso di laurea in Dietistica – sarà collaborare alla promozione della sicurezza alimentare e di scelte di consumo consapevoli per migliorare lo stato nutrizionale e minimizzare il rischio d’insorgenza di patologie dell’alimentazione, oggi sempre più diffuse. L’inserimento della figura dell’esperto-dietista all’interno di un punto vendita della grande distribuzione organizzata rappresenta una novità per l’Italia che speriamo possa essere apprezzata dai consumatori e diventare presto una professionalità comune all’interno dei supermercati”.

 

Vini in Gdo, i buyer per Vinitaly vedono un 2018 positivo, ma i prezzi potrebbero aumentare

Vini a denominazione, vini a marchio del distributore, bollicine e vini tipici delle regioni: sono queste le categorie che si prevede nel 2018 saranno più vendute nella Gdo, con acquisti in aumento, ma anche un possibile rialzo dei prezzi dovuti a una vendemmia scarsa: è questo il sentiment diffuso tra i buyer vino della grande distribuzione che parteciperanno all’evento “Gdo Buyers’ Club” organizzato da Veronafiere per Vinitaly2018 (a Verona dal 15 al 18 aprile). Buone prospettive anche per il vino biologico, ancora di nicchia sugli scaffali dei supermercati.

Prezzo e valore dei vini comunuque aumentano nel canale: secondo laricerca IRI per Vinitaly le bottiglie da 0,75 si sono vendute nel 2017 con un prezzo medio di 4,32 euro al litro, con un aumento del 2,3% sull’anno precedente. Un processo di stabilizzazione del prezzo quasi fisiologico, che però potrebbe essere disturbato da aumenti di prezzo sensibili dovuti alla cattiva vendemmia del 2017.

 

La parola ai buyer

“L’aumento dei prezzi di vendita potrebbe portare a una riduzione degli acquisti – dice Francesco Scarcelli di Coop Italia –. Si rischia anche che l’aumento concesso all’acquisto si traduca in spinta promozionale, andando ulteriormente a svalorizzare il prodotto: l’invito che facciamo alle cantine è quello di essere flessibili, cercando di proporre listini sempre più in linea con il valore reale del prodotto”.

Aumenti che dovrebbero colpire più i vini da tavola, di uso quotidiano, che i vini a denominazione d’origine, secondo l’analisi di Valerio Frascaroli di Conad: “L’aumento dei prezzi è già in atto e proseguirà sui prodotti “tavola”. Sarà meno evidente sui prodotti di fascia medio/medio-alta dove una buona parte degli incrementi saranno probabilmente assorbiti dai distributori per non rallentare la crescita di questo segmento”.

La questione della definizione del prezzo più appropriato è semplificata nei vini offerti col marchio dell’insegna distributrice, un settore che nel 2017 ha pesato per il 13,7%  sulle vendite del vino e del 6% sulle bottiglie da 0,75cl (dati IRI, supermercati, iper, libero servizio piccolo) e sul quale diverse insegne puntano per il futuro.

“La nostra linea di vini a denominazione di origine a marchio Grandi Vigne – riferisce Marco Peduzzi di Iper, la Grande I –  presenta una fascia di prezzo molto ampia, tra i 4 e i 40 euro. Nel 2017 abbiamo venduto un milione di bottiglie, in un’offerta completa che comprende anche vino biologico, senza solfiti e anche mezze bottiglie”.

Anche il Gruppo Selex (insegne Famila, A&O ed altre insegne regionali) ha investito sul marchio “Le Vie dell’Uva”, come spiega Dario Triarico: “Sugli scaffali presentiamo 59 etichette con quel marchio con una fascia di prezzo per i vini più comuni che va dai 3 ai 5 euro e quella per le eccellenze enologiche regionali che va dai 6 euro in su. Nel 2017 abbiamo avuto una crescita delle vendite del 12% a volume”.

Nel 2018 nella Gdo potrebbero aumentare anche le vendite di vino e spumante biologico, oggi limitate a poco più di 4 milioni di litri per un valore di circa 24 milioni di euro, come testimoniato anche dal successo di un’insegna specializzata nel biologico come EcorNaturaSi: “Nel 2017 abbiamo registrato un incremento a volume del 9%, meglio i rossi dei bianchi, con gli spumanti oltre il 15% – spiega Michele Bonato – Ma questo è un settore ancora giovane che crescerà in tutta la grande distribuzione”.

 

Da Pignoletto a Passerina, i vini regionali più amati

Il 2017 ha fatto registrare un boom dei vini tipici delle regioni, che dovrebbe ripetersi nel 2018. Ecco i vini preferiti nelle diverse insegne: Capetta del Piemonte, Montecchio dalla Toscana, Terre de Trinci dall’Umbria (Gruppo Pam); Vermentino dalla Sardegna, Gewurztraminer dal Trentino Alto Adige, Pignoletto da Emilia Romagna (Conad); Primitivo dalla Puglia, Pecorino e Passerina da Marche e Abruzzo e Prosecco (Italy Discount); Chianti, Vermentino e Prosecco (Coop Italia).

Di vino e grande distribuzione si parlerà a Vinitaly2018 nei due tradizionali eventi organizzati da Veronafiere: la tavola rotonda del 16 aprile e il GDO Buyers’ Club del 16 e 17 aprile cui partecipano le catene Coop, Conad, Gruppo Selex, Carrefour, Iper la Grande I, Gruppo Vègè, Gruppo Pam, EcorNaturaSì, Italy Discount, S&C-Consorzio Distribuzione Italia.

Una linea di prodotti italiani, certificati e tracciati per Lidl con Filiera agricola italiana

Una nuova linea di prodotti italiani certificati, in edizione limitata: nata dalla collaborazione tra Lidl Italia e Filiera Agricola Italiana spa, realtà che che sostiene e promuove gli imprenditori agricoli italiani in Italia e nel mondo, sarà distribuita negli oltre 600 punti vendita Lidl italiani a partire dal 3 maggio. La gamma sarà identificata dal marchio “FDAI – Firmato Dagli Agricoltori Italiani”.

Il progetto nasce dalla volontà di Lidl Italia, che conta oggi più di 2.000 prodotti di cui l’80% Made in Italy, di compiere un ulteriore passo avanti verso un assortimento sempre più votato alla sostenibilità e al territorio. Filiera Agricola Italiana spa ha affiancato Lidl Italia nello sviluppo di questa nuova linea di prodotti che si caratterizza per l’utilizzo di materie di prima scelta, 100% italiane e tracciabili. Il risultato è un ricco paniere di articoli, tra cui riso Carnaroli IGP, pasta trafilata al bronzo con grano lucano, olio toscano IGP e succo di frutta con agrumi di Calabria.
Il sigillo FDAI (Firmato Dagli Agricoltori Italiani) garantisce, sostiene e promuove un modello di gestione etico dell’intera filiera produttiva, basato su valori agricoli e tutela dell’economia dei territori. Questo marchio, oltre alla completa tracciabilità della filiera, attesta l’impiego di materie prime interamente italiane, di matrice agricola e prodotte in coerenza con la vocazione produttiva italiana. Il disciplinare FDAI comprende anche importanti tutele sociali, come una equa distribuzione della catena del valore, nel rispetto dei diritti di chi lavora, di chi consuma e di tutti gli attori coinvolti.
“Questo accordo è uno strumento importante e innovativo che da una parte valorizza i prodotti agroalimentari dei territori italiani e dall’altro favorisce tutti i componenti della filiera dal campo alla tavola: agricoltori, grande distribuzione e consumatori. Si tratta di un passo in avanti per un nuovo modello di relazioni economiche che punti sempre più sulla cooperazione virtuosa e sulle scelte condivise” spiega Stefano Albertazzi, Direttore Generale Filiera Agricola Italiana spa.
“Siamo molto orgogliosi di poter offrire in tutti i punti vendita Lidl la nuova linea di prodotti realizzata in collaborazione con gli agricoltori italiani – dice Eduardo Tursi Amministratore Delegato Acquisti di Lidl Italia –. Ci siamo impegnati a fondo in questo progetto che arricchisce la nostra proposta di eccellenze Made in Italy e consolida la passione di Lidl per il territorio. I prodotti, espressione massima della tradizione culinaria italiana, rappresentano anche il nostro impegno per un agire responsabile, poiché favoriscono un mercato sostenibile, che si basa su una filiera trasparente, dai saldi principi etici.”

Sacchetti: inattuabile portarli da casa, la Gdo chiede siano forniti gratuitamente

Dopo che il Consiglio di Stato ha stabilito che il consumatore al supermercato può “utilizzare sacchetti in plastica autonomamente reperiti” per comprare frutta e verdura, anziché acquistare quello commercializzato nel punto vendita, purché “idonei a preservare l’integrità della merce e rispondenti alla caratteristiche di legge”, arrivano le reazioni della Gdo, che esprime tutti i suoi dubbi. In particolare si contesta la necessità dell’esercente di verificare l’idoneità e la conformità dei sacchetti alla legge spetta.

Secondo Federdistribuzione “l’applicazione di questa norma, per come definita al momento, appare di grande complessità. L’attribuzione della responsabilità ultima all’esercente sul suo rispetto richiede l’introduzione di processi specifici nell’organizzazione dei punti vendita, con il rischio di peggiorare il servizio ai clienti, costretti a sottoporsi a nuove procedure di verifica dell’idoneità dei loro sacchetti.

Altro problema riguarderebbe la tara, perché le bilance nei supermercati sono impostate con una tara predisposta sul peso dei sacchetti ultraleggeri a disposizione dei clienti nel punto vendita.
“Riteniamo necessario procedere a una semplificazione dell’impianto della norma, che ne consenta un’applicazione nei punti vendita senza un aggravio di procedure per gli esercenti e senza disagi per i consumatori. In questo senso riteniamo che la possibilità di mettere a disposizione dei clienti i sacchetti ultraleggeri senza alcun costo possa rappresentare una valida soluzione. Chiediamo al Governo l’apertura di un confronto per rimettere ordine complessivamente alla materia e in particolare per prendere in considerazione alternative che rispettino i criteri, del tutto condivisibili, di rispetto dell’ambiente” conclude l’associazione delle imprese distributive.

Su questa linea è sostanzialmente anche Coop, che in una nota ritiene “la sentenza di difficile attuazione nella gestione operativa dei punti di vendita, ma soprattutto per l’impossibilità di verificarne l’idoneità rispetto alle leggi vigenti. Al riguardo, auspichiamo che vengano interpellate le associazioni della distribuzione per evitare che le norme diventino ancora più complicate delle attuali, di difficile applicazione per i consumatori e per gli operatori dei punti di vendita”.

Coop inoltre ripropone con forza l’esigenza di autorizzare le aziende a fornire gratuitamente sacchetti ultraleggeri compostabili per i consumatori: un vantaggio per i consumatori e una semplificazione importante per gli operatori.

Infine, Coop è interessata a “favorire l’utilizzo di strumenti diversi dai sacchetti monouso e quindi a sperimentare l’utilizzo di borse riutilizzabili che possono produrre un ulteriore vantaggio per l’ambiente”.

 

Day lancia il concorso fotografico dedicato a chi utilizza i suoi buoni pasto

Scatta una foto nel negozio dove pagherai con i tuoi buoni pasto digitali, e partecipa al concorso: è l’iniziativa lanciata da Day Gruppo Up, da trent’anni nel mercato dei servizi alle aziende e alle persone come il buono pasto, il buono regalo e piani di welfare.

Il nuovo concorso dedicato a tutti gl utilizzatori, è di fatto un contest fotografico che spinge a descrivere tramite immagini la propria “sacra” pausa pranzo, immortalandone l’aspetto che si ritiene più significativo, dalla location ai piatti più appetitosi e sfiziosi.

Fino a metà giugno, è possibile registrarsi sul sito Scatta e vinci con Day indicando tra i dati il numero del blocchetto o della ricarica dei buoni pasto digitali, caricare una foto che ritragga la propria pausa pranzo scattata nel locale dove il buono è stato utilizzato, e aggiungere una didascalia. La foto potrà anche essere condivisa sui propri social con l’hashtag #scattaevinciconday.

Sono previste dieci categorie di locale, dal ristorante al Fast Food al Take away, una al mese, e ogni mese è possibile caricare una foto per tipologia. Sarà il pubblico a stilare una classifica: le prime dieci più votate di ogni categoria verranno poi sottoposte al giudizio di una giuria che decreterà il vincitore di ognuna, secondo i criteri di valore artistico, originalità della foto ed efficacia nel rappresentare il tema della pausa pranzo.
Il più votato di ogni categoria può vincere 250 euro in buoni shopping Cadhoc e, in palio nell’estrazione finale tra tutti i partecipanti, 500 euro in buoni Cadhoc.

Day fa parte della multinazionale Gruppo UP, cooperativa sociale nata in Francia più di cinquanta anni fa e presente in 17 Paesi del mondo. Il gruppo ha 26 milioni di utenti e un fatturato di 7 miliardi di euro. In Italia raggiunge ogni giorno 16.000 aziende clienti e 500.000 lavoratori, collaborando quotidianamente con 110.000 partner affiliati, e realizza un fatturato di 500 milioni di euro con risultati sempre in crescita.

BrandContent

Fotogallery

Il database online della Business Community italiana

Cerca con whoswho.it

Diritto alimentare