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Anna Muzio

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Con Be Human Unieuro chi gioca accumula punti grazie alla gamification

Accumulare punti sulla propria carta fedeltà non solo tramite gli acquisti, ma anche giocando: è questa la innovativa logica che sta al cuore del mondo di Be Human, la gamification realizzata dal Gruppo Roncaglia per la nuova edizione di Unieuro Club.

Il programma fedeltà di Unieuro che si è rinnovato dal primo marzo scorso e conferma la collaborazione, ormai pluriennale, fra le due aziende.

Tratto distintivo del progetto è una forte impronta creativa e interattiva incentrata sul tema della tecnologia. All’interno della nuova Be Human, che proseguirà fino a febbraio 2019, ci sono quattro aree di intrattenimento: Be passionate, Be original, Be trendy, Be ready. Attraverso i percorsi e gli aneddoti di queste nuove attività, i clienti Unieuro possessori della Unieuro Card possono scoprire i piccoli segreti che rendono la tecnologia una nostra utile alleata.
La nuova edizione mira a rafforzare l’integrazione della piattaforma loyalty all’interno del sito e-commerce. Ma resta la centralità dello store fisico, che anzi quest’anno è ancor più protagonista grazie a una serie di attività nel punto vendita che richiedono l’interazione dell’utente tramite il proprio smartphone e l’app Unieuro.
“Per Unieuro abbiamo ideato decine e decine di attività, integrando sempre di più i diversi canali di comunicazione – spiega Paola Langella, Loyalty & Promotion Specialist del Gruppo Roncaglia -. Quest’anno possiamo dire di aver raggiunto un livello ottimale, che permette al brand di comunicare con i suoi clienti attraverso il sito internet, il punto vendita e una app dedicata, il tutto sempre in ottica mobile oriented”.
Un loyalty program ancora più ricco secondo Santa Maccarone, CRM Director di Unieuro, “ci consente di avere una relazione continuativa sui vari canali con i nostri clienti e di premiarli quotidianamente grazie a un’intensa attività di gamification”.
Perché, come rileva Giulia Roncaglia, azionista del Gruppo, “per i brand è sempre più strategico puntare sull’engagement della propria audience, perché un programma loyalty efficace non è più fatto di raccolte punti, ma riguarda le idee, i processi, le tecnologie e le interazioni che coinvolgono i consumatori con il brand”.

Il piano quadriennale di MD: un miliardo di investimenti e 45 nuove aperture l’anno

“Tra il 2018 e il 2021 contiamo di aprire in media 45 nuovi punti vendita all’anno dai 1.500 ai 2.000 metri quadri, a cui continuerà ad affiancarsi la ristrutturazione di centinaia di filiali, creando lavoro per altre 2.200 persone, con una media di 550 nuove assunzioni ogni anno. Investimento previsto: oltre un miliardo di euro”. Lo ha dichiarato Patrizio Podini, fondatore e presidente di MD S.p.A., alla convention nazionale del Gruppo, che ha riunito a Sorrento lo scorso 8 aprile più di 1000 addetti provenienti da tutta Italia: dirigenti delle sedi di Gricignano e Trezzo d’Adda, quadri, store manager, affiliati e partner.

Patrizio Podini.

Un piano ambizioso dettato dal momento cruciale che sta vivendo il retail: “Oggi siamo di fronte a un momento storico della distribuzione, italiana e mondiale, a cui risponderemo con una crescita decisa, continua e determinata” ha detto Podini.

Sviluppo della rete, potenziamento dell’offerta dei freschi, qualità e controlli ai massimi livelli, potenziamento della squadra anche grazie all’ingresso di nuove figure manageriali di primo piano, comunicazione: sono queste le linee guida per la crescita del gruppo nei prossimi quattro anni. 

Il primo step di questa accelerazione verso la crescita si è visto già il 18 gennaio di quest’anno quando il gruppo di Podini si è aggiudicato all’asta per oltre 13 milioni il terreno delle ex acciaierie di Cortenuova (Bg) destinato alla realizzazione del più grande polo logistico in Italia nel canale discount, che si estenderà per una superficie intorno ai 270.000 metri quadri, con un investimento di 80 milioni di Euro per la riqualificazione e ristrutturazione dell’area.

 

Nuovi manager

Durante la convention sono stati presentati ufficialmente i nuovi manager che affiancheranno il Cavaliere nel programma di sviluppo quadriennale delineato: il direttore generale Piermario Mocchi e il direttore commerciale Vittorio Amatucci, ruolo inedito in MD, ma in linea con il nuovo corso seguito dall’azienda.

Le due figure, che rispondono direttamente al Presidente e al CDA in cui siedono anche i figli Maria Luisa e Marco Podini, provengono entrambe dal mondo della grande distribuzione.

Mocchi, milanese, classe 1964, dopo la laurea in economia aziendale in Bocconi comincia il suo percorso professionale all’interno dell’attività di famiglia, un’azienda all’ingrosso di prodotti alimentari poi confluita nel Gruppo Garosci di Torino. Segue la fusione con il gruppo francese Promodes e, successivamente, con il Gruppo GS. Impegnato nella distribuzione non più come imprenditore, ma come manager, Mocchi assume una serie di incarichi di grande responsabilità, prima nel Gruppo Carrefour che nel 2000 ha acquisito GS, poi in Artsana Prenatal dove fino al 2015 ricopre il ruolo di direttore generale Italia e Grecia. Gli ultimi due anni lo hanno visto impegnato come Consulente/Advisor per Fondi di Investimento Europei e promotore di Start Up attraverso IAG (la principale Associazione Italiana di Business Angel).

Vittorio Amatucci, nato a Napoli nel 1969, debutta negli anni ’90 nel settore informatico che lascerà nel 1995 per la Gdo, dove comincia ad operare in diverse realtà per approdare in Multicedi nel 1998. Direttore acquisti nel 2004, arrivare nel 2006 al ruolo di direttore commerciale e infine a direttore marketing nel 2014. Segue importanti progetti tra i quali l’avvio dell’insegna locale Decò, il freezer Center Decò Superfreddo, fino alle campagne di comunicazione e marketing locali e nazionali.

“Due figure professionali che provengono dagli estremi d’Italia – così li presenta Podini sul palco della convention – che coniugano al meglio l’anima di MD, dove il Nord e il Sud vincono insieme. Vanno a completare una squadra vincente, in un mercato di grandi cambiamenti e sfide a cui il Gruppo risponde come sempre prontamente con investimenti significativi e grande dinamismo”.

 

Comunicazione, la strana coppia (Clerici-Podini) protagonista

Alla convention è intervenuta anche Antonella Clerici, dall’inizio del 2017 testimonial MD con una campagna – tormentone.  Ma da qualche tempo gli spot vedono la partecipazione di un co-protagonista d’eccezione, lo stesso Patrizio Podini che si è calato perfettamente nel ruolo di guida di una divertita e complice Antonella alla scoperta della qualità nei punti vendita MD. Il binomio funziona, tanto che oltre alle radio nazionali, è stata pianificata una campagna stampa sulle principali testate femminili, famigliari e gossip, che vanno ad affiancarsi alla classica affissione con cui il volto sorridente di Antonella che gioca con prodotti MD, dall’ortofrutta al non food, ci sorride da tutte le strade d’Italia. E per la coppia artistica Clerici – Podini si prospetta un periodo di collaborazione che continuerà almeno per tutto il 2019.

Antonella Clerici firma anche per MD il “Blog di Antonella” che rappresenta uno degli interventi di comunicazione web dell’Azienda che sta dando le maggiori soddisfazioni.
La strategia digitale del Gruppo per il 2018 prevede restyling del sito aziendale, la realizzazione di nuovi video istituzionali, il potenziamento dei canali social con l’affiancamento di Facebook con i nuovi canali Instagram e Linkedin, e la realizzazione di una nuova App

Pur con il solo canale Facebook attivo a quella data, su un totale di 22 insegne analizzate a gennaio 2018 da Blogmeter, MD si è piazzata al 1° posto fra le insegne discount per quanto riguarda l’engagement totale su Facebook (e 4° assoluta sempre considerando Facebook).

È di questi giorni anche l’avvio sulle testate del Gruppo Editoriale Citynews di una nuova campagna MD che sceglie il format delle news di prossimità come ulteriore touch point per promuovere e divulgare le proprie promo di periodo.

Gluten free, l’evoluzione del mercato e dei canali secondo Schär

Come è evoluto il mondo del gluten free? Ne abbiamo parlato con Sara D’Agostini, Lead Marketing Italy di Schär, azienda italiana da 35 anni leader del senza glutine. Un settore in crescita, senz’altro, all’interno del comparto benessere (prodotti salutistici, integrali, biologici e gluten free) che secondo Nielsen nel corso degli ultimi due anni (anno terminante a maggio), ha guadagnato circa il 2% a valore. All’interno di questo comparto il bakery senza glutine che pesa il 7% a valore ha un trend del +20% rispetto nel 2017 sul 2016, per 56 milioni di euro. Una crescita trainata da merendine, fette biscottate e biscotti.

I canali: la Gdo raggiunge la farmacia, crescono gli specializzati

I canali in cui si vendono prodotti gluten free sono tre: la farmacia, la Gdo e i negozi specializzati, novità degli ultimi anni. “Tre canali che hanno vissuto un dinamismo importante con un passaggio di consumatori dal canale farmacia alla Gdo, dovuto al fatto che alcune insegne (oggi circa la metà) hanno attivato la rimborsabilità dei prodotti con il Sistema sanitario nazionale, con un grosso sforzo per attivarlo nei vari punti vendita perché il sistema varia da regione a regione e a volte anche da Asl ad Asl, ma anche con grandi vantaggi, perché il paziente celiaco spesso preferisce acquistare questi prodotti dove può anche fare il resto della spesa”.

Il canale dei negozi specializzati è costituito di punti vendita che vendono esclusivamente prodotti senza glutine: qui i consumatori hanno una scelta molto più vasta degli altri due canali perché sono metrature completamente dedicate a questi prodotti: è un canale che gode di ottima salute.

“La farmacia, canale storico, resta il più importante perché da un lato i prodotti li posso ordinare e ricevere il giorno stesso (utilizzano i corrieri dei farmaci, ndr) anche se il display è molto piccolo posso acquistare in teoria tutti i prodotti gluten free in commercio. La Gdo è quasi allo stesso livello, ma il passaggio di clienti dalla farmacia al momento si è assestato, mentre i negozi specializzati continuano a crescere a doppia cifra, sono realtà sempre più performanti”. 

Ma chi e quanti sono questi negozi? “Ci sono piccole catene e franchising ma sono realtà frammentate, quasi sempre indipendenti. Però il negozio specializzato ha il vantaggio di offrire centinaia di referenze e per il celiaco e chi sceglie di mangiare gluten free un punto di riferimento importante. È un canale non rilevato da Nielsen quindi non sappiamo esattamente quanti sono, ma per noi vale un 20% del mercato, sono molto concentrati al centro nord, nel Sud la farmacia è ancora il canale principe mentre al nord la Gdo è più forte.

Oltre la celiachia: alla ricerca di nuovi cereali

In Gdo c’è tutto un fenomeno di marche che in farmacia non esistono come i brand mass market che attirano anche quel consumatore che non ha problemi di salute ma decide davanti allo scaffale, al momento, di acquistare bio, vegetariano o senza glutine. È salutista e sperimenta con il cibo. Spesso compra prodotti senza glutine perché contengono il miglio, la quinoa, il grano saraceno, cereali diversi dal grano.

“Tradizionalmente i prodotti gluten free sono a base di mais e riso, noi come leader di mercato abbiamo iniziato a differenziare, usiamo i cereali nobili naturalmente senza glutine che nell’industria sono dimenticati: il teff, l’amaranto, l’avena, il miglio. Abbiamo anche contratti con coltivatori, ad esempio in Veneto per il miglio, perché avevamo difficoltà ad ottenere le quantità necessarie in una filiera controllata”.

 

Il consumatore in 4 tipi

Il consumatore di gluten free può essere segmentato in quattro classi: gli inconsapevoli, che comprano senza sapere di acquistare senza glutine, anche perché fanno confusione, e questo succede soprattutto con i brand mass market: sono il 60% dei consumatori, che spendono pochissimo; i celiaci sono il 4% ma generano un alto valore (in Italia l’incidenza della malattia sulla popolazione italiana sarebbe l’1% ma i diagnosticati sono 200mila dunque in teoria ci sono 400mila malati non diagnosticati, mentre la sensibilità al glutine è più alta – e controversa – e, non riconosciuta dall’Ssn quindi passa per la Gdo). Il 16% è sensibile al glutine, e il restante 20% sono consumatori che acquistano il senza glutine consapevolmente per scelta alimentare: “i motivi sono diversissimi alcuni vogliono variare la dieta, alcuni pensano di avere benefici per la salute, sono tante persone ma con una spesa media relativamente bassa e spesso non scelgono brand specializzati come noi, ma marchi mass market. Sono consumatori che cercano cose diverse nei prodotti e noi cerchiamo di rispondere a tutte le esigenze, anche se siamo nati come marchio dietetico e ancora oggi l’80% del nostro fatturato lo facciamo con i celiaci. La torta in realtà si è allargata, continuano a crescere i light buyer ma aumentano anche le nuove diagnosi, il l’ultima relazione sulla celiachia del ministero della Salute è del 2016 e parla di quasi 200mila diagnosticati, con 15mila diagnosi in più rispetto all’anno precedente”.

“La nostra gamma è fatta da più di 150 referenze che offrono tutti i momenti di consumo e quindi siamo grossi fautori dello scaffale dietetico in Gdo e facciamo molti progetti di category per definire come deve essere organizzato. Aiutiamo a definire la categoria, anche perché con l’aprirsi del mercato si è creata una grande confusione”.

Leggi anche Schär presenta la nuova colazione senza glutine

Wycon chiude il 2017 con 75 milioni di fatturato e 212 punti vendita

Con 75 milioni di fatturato, in crescita del 25% dai 60 milioni di chiusura del 2016, e 212 punti vendita di cui 170 in Italia, Wycon cosmetics, marchio di make up made in Italy nato nel 2009 con sede a Napoli ha chiuso un 2017 positivo.

A un anno di distanza dal passaggio a società per azioni e il relativo aumento di capitale a un miliardo di euro, i numeri confermano la posizione sul mercato del brand, a partire da un piano di aperture selezionate ma strategiche dei punti vendita, in Italia e all’estero. Il territorio nazionale vede infatti raggiunta la quota di 170 negozi, +25% rispetto al 2016, sia nelle aree dello shopping delle città che all’interno dei centri commerciali più importanti, con gestione diretta (30) o tramite franchising (140).

Consolidata la presenza nel mercato italiano, comunque oggetto di un progetto di crescita di circa 40 punti vendita all’anno per il triennio 2018 – 2020, l’azienda campana sta concentrando l’attenzione all’estero, dove è presente con 42 negozi monomarca: due a gestione diretta a Madrid e Anversa, e anche grazie ad accordi collettivi con partner commerciali in Belgio, Cipro, Grecia, Kosovo, Lettonia, Malta, Portogallo, Romania, Russia, Serbia, Spagna, Svizzera, Ucraina, e Medio Orientali in Iran, Kazakistan, Mongolia. In particolare, l’area arabo asiatica è l’obiettivo delle aperture del 2018, dove, tra Egitto, Qatar, Emirati Arabi e India, apriranno 50 store.

“Per i consumatori italiani, il nostro successo è giustificato dalla qualità dei prodotti, dalla giusta fascia prezzo che possiamo garantire grazie all’assenza di intermediari nella rete distributiva, ma soprattutto dal livello di engagement che riusciamo a creare attraverso la nostra comunicazione, su tutti i canali, che si rivolge in modo coerente con i nostri target attraverso idee, in campagne e collezioni estremamente attuali e con uno storytelling sempre molto sentito, oltre il semplice concetto di “tendenza” – commenta Raffaella Pagano, co-fondatrice, AD e Responsabile Prodotto del brand -. All’estero, WYCON piace per la capacità di rappresentare temi di respiro internazionale e perché è un prodotto realizzato interamente in Italia, sinonimo di garanzia”.

 

Comunicazione innovativa e coinvolgimento sui social

Una drag queen o un modello maschile come volti per proposte make up, progetti benefici a sostegno delle campagne di ricerca e cause sociali, storie di eroine di tutti i giorni portate all’attenzione del pubblico, video virali che giocano su situazioni in cui tutti i consumatori possono riconoscersi, contest ed eventi per coinvolgere i clienti nella creazione di nuovi prodotti e racconti: il tutto è veicolato attraverso il sito e soprattutto i social network, con numeri in continua crescita, che al momento sfiorano i 260 mila follower su Instagram e oltre i 375mila utenti su Facebook, rispettivamente +30% e +10% rispetto a ottobre del 2017, confermandosi nella top 10 dei marchi beauty più influenti.
“La comunicazione digitale ci permette di raggiungere la nostra community ma anche di interagire in modo diretto, veloce e quantificabile, in modo da essere sempre pronti e attenti alle esigenze, ai suggerimenti, alle critiche e fare in modo che le attività siano sempre più apprezzate e seguite, in un dialogo continuo e attivo tra azienda e cliente” aggiunge Fabio Formisano, Direttore Marketing e Comunicazione.

“Ogni anno lanciamo oltre 24 capsule collection – seasonal, edizioni limitate, progetti speciali e collaborazioni, in base al riscontro che riceviamo possiamo decidere se inserire alcune referenze o tonalità nella gamma continuativa. Alcune delle nostre proposte make up e visual sono proprio frutto di segnalazioni di preferenze, a marzo abbiamo lanciato il progetto #NOONEEXCLUDED, che racconta il nuovo percorso del brand verso un panorama genderless e senza pregiudizi, e ci porterà alla selezione dei volti della campagna di una delle capsule estive. Non lo consideriamo frutto di una pura pianificazione marketing, ma la semplice evoluzione di un brand innovativo e dinamico, attento alla rivoluzione culturale in atto, dalla quale attinge per rompere gli schemi tradizionali e rendere un rossetto, un mascara, una palette di ombretti una scelta di lifestyle, nel quale il consumatore si rispecchia e vuole farne parte”.

Rovagnati con Gran Milano lancia il crudo dedicato alla Madonnina

Un crudo di alta gamma dedicato alla città della Madonnina, della nuovissima Linea Riserva: si chiama Gran Milano ed è la novità di Rovagnati, produttore brianzolo di salumi di qualità. Ideato pensando al milanesissimo rito dell’aperitivo milanese, punta ad arrivare sulle tavole di tutta Italia.

Nato solo dalle carni migliori, certificato in ogni fase della produzione, marchiato sulla cotenna, Gran Milano ha la caratteristica forma detta “taglio redondo”, perfetto per il taglio al coltello. La prima “uscita ufficiale” del Gran Milano è stata non a caso un raffinato aperitivo organizzato presso la Terrazza Aperol, con splendida vista su Piazza Duomo.

Tre, solamente gli ingredienti: la carne, il sale, l’aria. Rovagnati usa solo le migliori carni di razze selezionate, scelte sapientemente presso fornitori con alimentazione controllata e rigorosi controlli in entrata. Per assicurare la migliore qualità, vengono utilizzati solo i maiali più pesanti, superiori al quintale di peso. Da fresco, il quartino è pari a 12 – 15 kg, superiore agli standard comuni. Ogni prodotto è numerato, limitato ed esclusivo, fornito interamente con l’osso, disossato solo su richiesta.

Nessun nitrato o nitrito è utilizzato per la produzione. Il Gran Milano beneficia solo del miglior sale italiano, proveniente prevalentemente dalla salina di S. Margherita di Savoia, area naturale protetta della Puglia e prima salina d’Europa. Completa l’opera l’aria delle colline parmensi – dove viene prodotto – e il “Marino”, profumato vento dalle pinete della Versilia mitigato dai monti carsici della Cisa.

La stagionatura segue un processo unico nel suo genere: per più di 14 mesi, il crudo Gran Milano è custodito nelle cantine dello stabilimento di Ambra, a Felino, nel cuore della zona di produzione DOP del prosciutto di Parma, a due metri sotto terra, dove il peculiare microclima è in grado di garantire un prodotto organoletticamente superiore.

E alla naturale predisposizione geografica dell’area parmense, territorio capace di assicurare la migliore stagionatura naturale dei prosciutti crudi, si unisce la cura distintiva di Rovagnati che assicura un accurato equilibrio tra la qualità della materia prima, la stagionatura e la salatura,

«Ci siamo ispirati al rito dell’aperitivo, diventato ormai parte dell’identità milanese e italiana. Il momento dello stare insieme per eccellenza, per divertirsi, raccontarsi, ritrovarsi dopo una giornata di lavoro. Ma happy hour, l’ora felice, non può essere davvero tale se non è accompagnata da un prodotto gustoso, di qualità eccellente, garantito in ogni sua fase di produzione. Volevamo un prodotto che potesse rivoluzionare il mercato, distinguendosi da tutti gli altri per il suo carattere forte e la sua straordinaria qualità. E allora: ecco il Gran Milano. Un crudo sincero, autentico, inimitabile a cui ci siamo dedicati con la passione e l’impegno di sempre. Perché da quasi 80 anni, ci prendiamo cura degli italiani, preparando per loro cibi buoni, sani e gustosi. È il nostro segno distintivo da sempre e si rinnova ulteriormente oggi, con la Linea Riserva e con il Gran Milano: serietà e responsabilità, dalla firma al cuore» ha detto Gabriele Rusconi, Direttore Generale di Rovagnati, presentando Gran Milano.

Da aprile il nuovo crudo di casa Rovagnati sarà disponibile nei migliori locali e gastronomie d’Italia.

Mondo Convenienza ad aprile batte Ikea nelle performance online

Aprile è il mese più crudele, per Ikea che perde il podio, ma di buon auspicio per Mondo Convenienza, che guadagna la posizione di brand del settore mobili e accessori per la casa con la migliore prestazione online secondo la classifica di BEM Research.

La società di distribuzione italiana svetta in testa alla graduatoria con un punteggio del BEM Rank pari a circa 77 punti. In seconda posizione si attesta Ikea, che perde la prima posizione conquistata a marzo. Mantiene invece il terzo posto Poltronesofà. Philips, la compagnia tedesca specializzata negli elettrodomestici e in altre apparecchiature per la casa, scala diverse posizioni e si piazza al quarto posto. In quinta posizione, perdendo una posizione rispetto allo scorso mese, si trova Conforama, marchio francese di distribuzione dell’arredo. La classifica dei primi 10 brand include inoltre Maisons du Monde, Lampenwelt, Ledkia, Poltrona Frau e Chateau D’Ax.

 

Nel complesso, la media del BEM Rank ad aprile 2018 per i 92 brand considerati è pari a 27,1 punti, in riduzione del 6% rispetto al mese precedente. In aumento rispetto ad un anno fa risultano invece le ricerche su Google.it su argomenti collegati al settore arredo, indicazione di buon auspicio anche in vista del Salone del Mobile di Milano.

Andando a considerare alcuni indicatori di performance (kpi) che compongono il BEM Rank, si osserva che i brand più cercati sul web del settore sono Mondo Convenienza, Ikea, Poltronesofà, Divani&Divani e Leroy Merlin. Diversi sono invece i brand entrati nella lista dei migliori marchi operanti sul web. Tra questi si possono citare Leditaly, Jysk, Casa, Vente Unique, Cargo, Wurth, Webarredamenti e Centro Veneto del Mobile.

«Le aziende operanti nel settore arredo continuano ad essere tra le più attive e dinamiche sul web – sottolinea Mariachiara Marsella, web marketing manager a BEM Research –. I consumatori italiani tendono infatti a formarsi delle idee di acquisto innanzitutto nel mondo digitale. Avere una vetrina virtuale ben visibile sui motori di ricerca, semplice da consultare, eventualmente anche dal proprio smartphone, e con tempi di caricamento adeguati è fondamentale se si vuole attirare nuovi clienti e rimanere competitivi in questo settore. Tra l’altro il 2018 è un anno favorevole per aumentare le vendite grazie alla riconferma del bonus fiscale sui mobili, di cui circa tre quarti dei consumatori sono ben a conoscenza, come evidenziato dal recente Osservatorio Compass».

Massimo Krogh è il nuovo Direttore Acquisti CRAI Secom

Da marzo 2018 Massimo Krogh è il nuovo Direttore Acquisti CRAI Secom. Lo ha annunciato CRAI, storico gruppo della distribuzione moderna attivo in Italia da più di quarant’anni.
Massimo Krogh inizia la sua carriera nella rete vendita di Esselunga per poi passare a Gigante Ipermercati, dove ricopre la posizione di Buyer nel comparto scatolame. Prosegue la sua carriera di Buyer specializzandosi nei Freschi e nel Beverage presso Auchan Retail che lascia per Rewe Group, dove assume il ruolo di Responsabile Acquisti e del Category Management.
La sua ultima esperienza professionale si è svolta presso Coop Alleanza 3.0 dove ha ricoperto il ruolo di Direttore Acquisti dei Freschissimi.
Massimo Krogh si occuperà in CRAI Secom di coordinare la funzione degli acquisti della centrale e i rapporti con Sma Auchan, oltre a guidare i vari progetti acquisti che vedono coinvolti i territori.
“Sono molto contento e onorato di essere entrato a far parte del Gruppo Crai, – dichiara Massimo Krogh – il Gruppo ha registrato una crescita importante e si è fortemente consolidato negli ultimi anni, in netta controtendenza rispetto ad altri competitor. Sono quindi molto determinato nel contribuire ulteriormente alla sua crescita”.

MyWay, Fiorella Rubino lancia la prima capsule collection di moda personalizzabile

Secondo molti il futuro della moda è questo: la personalizzazione, la possibilità del cliente – resa possibile anche grazie alle nuove tecnologie digitali – di costruire il capo da acquistare secondo i propri desideri. Un approccio innovativo che ora abbraccia Fiorella Rubino, il brand fast fashion curvy di Miroglio Fashion, che presenta il nuovo progetto di capsule collection interamente personalizzata. Si chiama “MY WAY”, e da la possibilità di creare il proprio capo in libertà, rispecchiando in modo autentico esigenze, desideri e stile.

 

Sul web e in negozio

Attraverso il sito www.fiorellarubino.com dal 9 aprile sarà possibile personalizzare modelli di tuniche e jeans in ogni dettaglio – forma, lunghezza, tessuti, colori e accessori. Tre capi e oltre 1.500 combinazioni da creare e visualizzare con l’utilizzo del 3D di ultima generazione. In oltre 170 negozi Fiorella Rubino poi è possibile vedere e toccare i capi, provare le taglie, conoscerne il materiale e ottenere tutti i consigli e i suggerimenti da parte del personale del negozio, per poi fare l’ordine online in location o da casa. Una vera e propria shopping experience multicanale.

“Stiamo tracciando un percorso che è iniziato con una grande testimonianza già nel mese di marzo – dice Anne van Merkensteijn, Brand Director di Fiorella Rubino – quando con il lancio della campagna Stile Libero e la presentazione della ricerca ‘Le Forme della Libertà’ abbiamo raccontato a pubblico e stampa l’evoluzione di quel rapporto tutto speciale che ogni donna ha con la percezione del proprio corpo e con la moda. Oggi Fiorella Rubino sposa il concetto di personalizzazione, in linea con le grandi tendenze presenti sul mercato, un territorio questo fino ad oggi presidiato da brand del luxury. La personalizzazione è l’essenza stessa dello Stile Libero, perché oggi tutte le consumatrici, al di là del proprio portafoglio, vogliono essere considerate speciali e avere proposte uniche per loro. Attraverso questo progetto daremo pertanto spazio alla loro interpretazione creativa, trasformando il cliente in un piccolo creatore di moda con l’obiettivo di dare loro la possibilità di rendere il proprio look ancora più unico e differenziante”.

“Noi partiamo dal presupposto che sia sempre più fondamentale parlare ‘con’ i consumatori e non ‘ai’ consumatori – dice Hans Hoegstedt, CEO di Miroglio Fashion – . Saper ascoltare le loro esigenze, creando una relazione autentica e intima in modo da poterne cogliere le richieste e adeguare la nostra offerta, con proposte sempre più personalizzate. Questo perché riteniamo che possa esistere una alternativa forte e distintiva alla massificazione imperante delle grandi catene internazionali del fast fashion. Già con la startup Tailoritaly la nostra azienda ha avuto la possibilità di creare cultura sull’innovazione e, in particolare, sperimentare in modo concreto il tema della personalizzazione. Oggi, con questo progetto di Fiorella Rubino, la nostra expertise in tema di customizzazione prende forma su uno dei brand più importanti del portfolio di Miroglio Fashion e diventa una personalizzazione seriale”.

Nato in Italia nel 2004, il brand Fiorella Rubino è oggi distribuito a livello europeo attraverso 220 punti vendita monomarca principalmente in Italia, Spagna, Germania e Russia. È uno dei 12 brand di Miroglio Fashion, la terza azienda sul mercato italiano dell’abbigliamento femminile.

Un laboratorio di cucina in lingua per i più piccoli è l’iniziativa di gruppo Gabrielli

Aiutare i bambini a conoscere e scegliere gli alimenti che mangiano tutti i giorni. È stato questo lo scopo di un appuntamento che il gruppo Gabrielli, leader della grande distribuzione nell’Italia centrale, ha organizzato lunedì 9 aprile presso il centro commerciale Al Battente di Ascoli Piceno nell’ambito de “Progetto infanzia” destinato ai bambini del territorio. Una trentina di alunni della scuola del Preziosissimo Sangue di Ascoli Piceno hanno vissuto un’intera coinvolgente giornata: che è incominciata già all’ingresso del centro commerciale, dove hanno trovato i docenti della scuola di lingue kids&us e il direttore del punto di vendita ad accompagnarli verso gli scaffali. Qui i piccoli hanno dovuto affrontare la sfida di reperire il cibo di cui avevano bisogno: yogurt, frutta e cereali bio. Quindi i bambini si sono preparati da soli, con gli ingredienti da loro selezionati, una merenda in uno speciale laboratorio allestito appositamente per i piccoli chef. Tutte le attività sono state realizzate in lingua inglese, e questo è stato un piccolo valore aggiunto.

“Con lo stesso entusiasmo dei bambini abbiamo dato il via anche a questa iniziativa – dice Barbara Gabrielli, vicepresidente del gruppo – pensata per l’infanzia per stimolare un approccio corretto alla conoscenza degli alimenti, alla capacità di lavorare in gruppo il tutto in lingua inglese. Non abbiamo la presunzione di voler educare i bambini, ma solo di poter offrire un’esperienza concreta di apprendimento riflessivo, che si integri in un percorso di sviluppo unitario promosso e sostenuto dalle tante iniziative proprie della scuola primaria e secondaria”.

Il gruppo Gabrielli è presente in cinque regioni italiane (Marche, Umbria, Lazio, Abruzzo e Molise) con tre insegne collegate ognuna a un diverso format distributivo: i superstore Oasi, il supermercati Tigre e le superette Tigre Amico.

Sanpellegrino, un 2017 frizzante da 895 milioni di euro e 3,7 miliardi di bottiglie

Federico Sarzi Braga, Presidente e AD Sanpellegrino.

Sono pieni di bollicine i risultati del 2017 di Sanpellegrino, azienda italiana leader nel settore delle acque minerali e delle bibite non alcoliche. Lo scorso anno si è chiuso con un fatturato di 895 milioni di euro e 3,7 miliardi di bottiglie prodotte. Fanno sorridere in particolare i dati relativi all’estero, dove il marchio è sempre più identificato con lo stile italiano nel mondo. I mercati internazionali hanno assorbito 1,6 miliardi di bottiglie, con il 54% del fatturato complessivo e un aumento dell’export del 4% rispetto all’anno precedente. Grazie in particolare alle acque minerali S. Pellegrino (+5,2% a volume rispetto al 2016) e Acqua Panna (+7% a volume rispetto al 2016), prodotti venduti in oltre 150 Paesi, il giro d’affari di Sanpellegrino sui mercati internazionali è cresciuto con incrementi del 7,8% a volume in Europa e del 14,8% a volume in America Latina. In Italia le vendite sono state spinte dal marchio Levissima che è cresciuto del 7% a volume rispetto allo scorso anno. Sul mercato domestico il Gruppo Sanpellegrino ha registrato un fatturato di 410 milioni di euro, rafforzando la propria leadership a volume.

Sanpellegrino proprio alla fine del 2017 ha annunciato un investimento di 30 milioni di euro per il restyling dello stabilimento di Cepina Val di Sotto in provincia di Sondrio, dove viene imbottigliata l’acqua Levissima. L’obiettivo è elevare le performance ambientali, rendere il sito produttivo più efficiente e fornire ai lavoratori spazi più confortevoli. Nel 2018 partiranno anche i lavori per la realizzazione della Flagship Factory di San Pellegrino Terme in provincia di Brescia, progettata dallo studio BIG, guidato dall’architetto danese Bjarke Ingels, per valorizzare il territorio attraendo turisti da tutto il mondo. 

“Siamo soddisfatti dei risultati raggiunti nel 2017, trainati dal segmento delle acque minerali che è cresciuto anche grazie a un’estate particolarmente calda – dice Federico Sarzi Braga, presidente e amministratore delegato del gruppo Sanpellegrino –. Numeri che dimostrano che i consumatori italiani e stranieri scelgono sempre più spesso un’idratazione di qualità. Per continuare a mantenere una posizione di leadership in mercato che è sempre più competitivo e a bassa redditività, Sanpellegrino ha sviluppato piani per lavorare con strutture sempre più efficienti e realizzare prodotti innovativi capaci di intercettare nuovi trend in crescita e ad alto valore aggiunto, in grado di garantire sostenibilità al business e di rispondere alle richieste di consumatori sempre più attenti a uno stile di vita sano”.

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