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Anna Muzio

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Carrefour offre spazi e servizi agli over 65 nel difficile agosto milanese

Zone relax con in dotazione libri, riviste, giochi di carte, giochi di società oltre ai servizi a domicilio per i clienti più senior che potranno anche farsi recapitare la spesa ordinata telefonicamente: sono le iniziative prese per tutto il mese di agosto in molti dei 30 Carrefour market di Milano. L’operazione, denominata “Estate a casa market”, ha lo scopo evidente di rendere più piacevole l’estate di tutti i clienti over 65 costretti a rimanere in città.

Nella zona relax allestita in ambienti freschi, sorta di circolo o piazza di paese dove non sempre c’è, si può conversare liberamente, giocare a carte o ad altri giochi di società, leggere libri, riviste e molto altro, tutto fornito gratuitamente da Carrefour market. Per i clienti senior che lo vorranno, saranno messi a disposizione anche alcuni spazi dove poter allestire mostre, frutto di loro attività hobbistica, come fotografie, decoupage, pittura, intarsio, in una logica di supporto anche alla socializzazione, per non sentirsi soli in una città come Milano dove agosto rappresenta un periodo molto complicato dell’anno.

 

Servizi e intrattenimento in una città semideserta

L’operazione “Estate a casa market”, coerentemente con quella che è già la filosofia consolidata di Carrefour market, garantisce, inoltre, di rinforzare importanti servizi come – ad esempio – la possibilità di ordinare telefonicamente la spesa (contattando l’800.203999 dalle 8:00 alle 20:00) e farsela recapitare a domicilio, per gli over 65 ad un prezzo simbolico di 1 centesimo di euro. In aggiunta, attraverso il numero 366.9240405, attivo tutti i giorni dalle 9.00 alle 17.00, tutti i clienti potranno richiedere anche servizi di assistenza tecnica domestica che saranno erogati direttamente da fornitori Carrefour market (idraulico, elettricista, muratore, tecnico della caldaia, frigorista, fabbro e servizi di pulizia).

«Crediamo sia importante, per una realtà come Carrefour market, avere un ruolo attivo e di interesse sociale nelle città dove operiamo – spiega Stephane Coum, direttore supermercati Carrefour Italia -. Questo spirito si traduce in molte nostre iniziative, ma quella comunicata con Estate a Casa market oggi ci rende ancor più fieri poiché siamo certi possa essere di supporto a quella parte di popolazione che proprio nel periodo estivo e festivo in generale soffre i maggiori disagi, primi tra tutti quello di sentirsi soli in una grande città. Milano è una città attenta a questo aspetto e siamo felici di poter contribuire, con i mezzi che ci competono, ad un senso di responsabilità sociale collettiva che tanto può aiutare».

Per i costumi Italia più cara del Sud Europa, con un business da 369,22 milioni di euro

Tempo d’estate, tempo di costumi: un capo d’abbigliamento imprescindibile in questa stagione che però non costa ovunque allo stesso modo: proprio l’Italia sarebbe anzi, in media, il Paese più caro per acquistare un costume. Lo dice l’indagine di Cuponation, piattaforma internazionale di risparmio, che ha analizzato i prezzi per Paese, andando poi a indagare se effettivamente le tendenze delle passerelle abbiano un riscontro tra le consumatrici nostrane.

Secondo i dati di Statista.com sul prezzo medio da pagare per acquistare un costume femminile nel Sud Europa, l’Italia sarebbe al primo posto, con 19,91 euro al pezzo, seguita da Slovenia e Francia; la Croazia invece è il Paese dove conviene maggiormente, con un costo medio di soli 3,71 euro. 

Nonostante i prezzi elevati, le donne italiane non intendono comunque rinunciare ad aggiornare costantemente i loro look da spiaggia: il mercato italiano dei costumi femminili è infatti il principale del Sud Europa, con un giro d’affari di 369,22 milioni di euro nel 2017, seguito da Francia e Spagna, a conferma del ruolo fondamentale costituito della moda mare nella nostra cultura.

 

Il ritorno del costume intero

Sulle passerelle e nei blog di moda il principale trend dell’estate vede il ritorno in grande stile dei costumi interi, ma le consumatrici hanno seguito i suggerimenti? Una conferma viene dalle ricerche su Google del termine “costume intero”, in costante crescita dal 2013 (+572% tra il 2013 e il 2017), e quasi raddoppiato rispetto all’estate 2016.

Secondo quanto emerso dalle ricerche di Google Trends, pare che, mediamente, “costume intero” sia stato ricercato principalmente dalle donne residenti nelle grandi città: Roma in primis, seguita da Palermo, Milano (sorprendentemente soltanto in terza posizione), Torino e Napoli, mentre il termine “bikini”, per coloro meno propense a sperimentare i nuovi trend, risulti più ricercato in centri minori, con Lucca, Rimini e Vicenza nelle prime posizioni.

I prezzi medi dei costumi e le dimensioni dei mercati sono stati ricavati da statista.com, e sono relativi all’anno 2017. I prezzi sono stati convertiti in euro con tasso di conversione relativo al 27 luglio 2017 rilevato da http://www.xe.com/.
I dati relativi alle ricerche Google derivano dall’elaborazione interna di dati ricavati da Google Trends. I dati relativi all’andamento delle ricerche per anno si riferiscono ai mesi di maggio, giugno e luglio di ogni anno e sono stati raccolti in data 30 luglio 2017. I dati relativi alle ricerche per città si riferiscono al periodo 20 luglio 2012 – 20 luglio 2017 e sono stati raccolti in data 20 luglio 2017.

CupoNation è la piattaforma leader in Italia e presente in 18 paesi nel mondo che mette a disposizione codici promozionali e sconti per diverse categorie di prodotti e servizi. Fondata nel 2012, è basata a Monaco con uffici a Parigi, Madrid, San Paolo, Mosca e Gurgaon.

Il futuro dell’auto è elettrico, e Al Battente parte la stazione di ricarica

Il futuro dell’auto è elettrico o così sembrano pensarlo i media e il mercato, visto il gran parlare della Tesla del visionario Elon Musk, c’è chi già si sta attrezzando: è completamente operativa e a disposizione dei possessori di auto, motocicli e quadricicli elettrici la postazione per ricarica dei veicoli elettrici adiacente all’ingresso del Centro Commerciale Al Battente da sempre proiettato al green e all’implementazione dei servizi in favore dei propri clienti, soprattutto in previsione della costante crescita del numero dei veicoli elettrici in circolazione.
Secondo una analisi diffusa proprio da Enel di recente, l’auto elettrica starebbe finalmente raggiungendo un servizio di maturità tecnologica tale da diventare interessante per i consumatori con modelli di auto di case diverse, che nel 2018 avranno batterie con una autonomia di 500-600 km.
Per poter ricaricare il proprio veicolo elettrico presso il Centro Commerciale Al Battente, bisogna essere in possesso della card ENEL, attivabile in qualsiasi punto ENEL o attraverso la App E-go ricarica disponibile per sistemi Android o i-OS.
«Il nuovo servizio disponibile è una opportunità per concorrere al benessere dell’ambiente in previsione di future scelte sempre più ecoattente da parte degli automobilisti di oggi ma soprattutto di domani» ha commentato Laura Gabrielli, AD di FG Gallerie.

Il 22° distributore di carburante Coop apre a Borgo Virgilio

Debutta in provincia di Mantova il distributore di carburante a marchio Coop: è quello di piazzale Commercio 2 a Borgo Virgilio (Mn), di fianco al centro commerciale Virgilio. Su un’ampiezza di quasi 2.000 metri quadri, l’impianto eroga benzina, diesel e gpl a prezzi particolarmente convenienti e con orari comodi e prolungati. La stazione di carburanti a marchio Coop è dotata di 10 postazioni di rifornimento: 6 erogatori fai-da-te di diesel-benzina sempre aperti, 4 erogatori di gpl, serviti da addetti dal lunedì al sabato dalle 7.30 alle 19.30 e domenica dalle 8.30 alle 19.30. Il distributore impiega 4 lavoratori; gli automobilisti potranno pagare in contanti, con il bancomat e con carte di credito dotate di microchip e pin. Sono inoltre disponibili carte carburante per aziende e liberi professionisti.

La stazione di servizio è gestita da Carburanti 3.0, la società controllata di Coop Alleanza 3.0 attiva nella gestione di stazioni di carburanti a marchio Coop, presenti nei territori in cui opera la Cooperativa. Carburanti 3.0 gestisce oggi una rete di 22 impianti tra Veneto, Emilia-Romagna, Marche e Puglia che, nel solo 2016, ha erogato 270 milioni di litri di carburanti, per circa 300 milioni di euro di vendite.

L’impegno di Coop Alleanza 3.0 nel settore dei carburanti è coerente con l’obiettivo di offrire ai consumatori nuove forme di mutualità e risparmio. Risultati possibili grazie all’ammodernamento della rete distributiva e al contenimento dei prezzi di questo mercato, a impianti ad alta automazione, a una struttura organizzativa e di servizio molto snella, al posizionamento in prossimità di aree trafficate e a orari lunghi, oltre che alla gestione efficiente della logistica e alla riduzione al minimo dei margini. 

Ddl concorrenza fascia C solo in farmacia, Pugliese (Conad) “Sui farmaci si torna indietro”

Passa al Senato per soli due voti (146 contro 113, con il via libera alla Manovra stabilito a quota 144) e con uno scarto di soli 33 voti il ddl concorrenza, approvato a due anni dalla nascita e dopo varie vicissitudini. Per quanto riguarda i farmaci, questione che riguarda da vicino la Gdo, i farmaci di Fascia C continueranno a essere venduti solo in farmacia, mentre è stato stabilito che le società di capitale potranno controllare le farmacie, ma dovranno rispettare un tetto del 20% su base regionale. 

«Una legge che di concorrenza ne ha ben poca, e che mostra tutta la debolezza di una classe dirigente ancora incapace di mettere in discussione le prerogative di lobby e corporazioni» è la reazione a caldo di Francesco Pugliese, amministratore delegato di Conad.

Con l’ingresso delle società di capitali nelle proprietà delle farmacie “Si è preferito consegnare il mercato della vendita dei medicinali alle multinazionali, piuttosto che estendere la vendita dei farmaci a carico di cittadini alle parafarmacie, dove operano farmacisti abilitati e dove oggi i cittadini riescono a risparmiare fino al 40% sui farmaci da banco” commenta Pugliese. “Una netta marcia indietro rispetto alla strada indicata dal decreto Bersani del 2006, e che comporta per giunta il rischio di affossare i vantaggi già ottenuti con la precedente liberalizzazione”.

A dieci anni dalla riforma sono state aperte circa 3.800 parafarmacie private e più di 300 corner parafarmacia nei punti vendita della Gdo.

«Anziché proseguire in questa direzione, e rompere definitivamente il monopolio delle farmacie, l’arrivo dei grandi grossisti del farmaco favorirà la creazione di un oligopolio di grandi grossisti, con dubbi effetti sulle politiche di pricing – prosegue l’ad di Conad -: Spiace dirlo, ma questa riforma segna la sconfitta della concorrenza, ed evidenzia tutta la mancanza di coraggio e la miopia della classe dirigente, incapace di fare riforme e di dare seguito a quelle intraprese. Federfarma, che fino a oggi ha sbandierato l’importanza di mantenere intatto il ‘ruolo sociale’ delle farmacie, accettando questo compromesso al ribasso svela il suo vero volto, e dimostra che il suo era solo storytelling».

Assieme ad Altroconsumo e alla Federazione nazionale parafarmacie, Conad ha lanciato la petizione Liberalizziamoci, per chiedere di estendere alle parafarmacie la possibilità di vendere tutti i farmaci il cui costo è a carico del cittadino. Fino a oggi sono state raccolte più di 170.000 firme. Una petizione che prosegue, “fino a che la nostra classe dirigente non avrà mostrato di prendere in seria considerazione le questioni che stanno a cuore al Paese reale”.

 

Le altre norme

Le altre norme riguardano la fine del mercato tutelato dell’energia elettrica e del gas, fissata per il 1° luglio 2019. Un altro stop va al monopolio di Poste sull’invio di multe e notifiche, previsto per settembre 2017.

Per l’Rc Auto sono previsti sconti per chi installa la scatola nera e per i ‘virtuosi’ che non causano incidenti da 4 anni e vivono nelle province a più alto tasso di sinistri.

Le società ingegneri e avvocati restano fuori dal controllo dell’Ordine, le seconde continuano a dover avere fra i soci, per almeno due terzi del capitale sociale, avvocati iscritti all’albo.

Per costituire srl semplificate servirà l’intervento del notaio. Non è passata la possibilità di farlo solo mediante scrittura privata.

Incontra le richieste degli albergatori la norma ‘Booking’ che vieta il ‘parity rate’. Gli albergatori potranno praticare prezzi e condizioni migliori rispetto a quelli offerti anche online.

Al via a gennaio 2018 i lavori di Maximall Pompeii, il centro all’ombra degli scavi

Sorgerà in un’area ex industriale abbandonata prossima ai famosi scavi archeologici il nuovo centro commerciale Maximall PompeiiAl termine dei lavori, che partiranno a gennaio 2018 e dovrebbero essere conclusi entro il primo semestre del 2019, il centro commerciale si erigerà su due piani sviluppando una superficie complessiva di oltre 66.000 metri quadri. Al suo interno troveranno spazio un hotel di ultima generazione e un cinema multisala. A disposizione del pubblico oltre 4.000 posti auto dislocati in diverse aree parcheggio.

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Il committente, nonché promotore del progetto, è il Gruppo IRGENRE, attivo nello sviluppo e nella gestione immobiliare per il settore commerciale da oltre 25 anni. Tutte le attività di Project e Cost Management, di Supervisione Opere e Collaudi, connesse alla realizzazione del centro saranno gestite da Arcadis Italia, filiale del leader mondiale nella progettazione e nella consulenza per le risorse ambientali e gli asset immobiliari.

 

200 brand e 30 marchi della ristorazione

Interamente progettato da Design International con un’architettura di grande impatto scenografico, il Maximall Pompeii ospiterà più di 200 grandi brand internazionali, tra cui 30 tra i migliori marchi del settore della ristorazione. La sua ubicazione, nei pressi di una delle zone archeologiche più visitate al mondo, si traduce in un bacino di utenza formato da oltre 3,2 milioni di turisti all’anno (dati 2016) e da 3,7 milioni di persone, residenti nelle aree limitrofe, che potranno raggiungere il Maximall con brevi percorsi stradali.

«Nei nostri oltre 25 anni di attività, ci siamo dedicati allo sviluppo e alla costruzione di immobili per la grande distribuzione commerciale, per l’industria alberghiera e per l’industria in generale, ponendo la nostra attenzione allo sviluppo del territorio in cui operiamo e alla qualità dei nostri progetti grazie anche alla scelta di partner strategici di comprovata esperienza, come Arcadis Italia nel caso di Maximall Pompeii» ha detto Corrado Negri, Amministratore e fondatore insieme al fratello Paolo del Gruppo IRGENRE.

In base agli incarichi ricevuti, Arcadis Italia erogherà un servizio di Project Management che include attività di Time, Cost & Quality Management: rientrano nelle sue competenze la verifica e il controllo dei programmi di lavoro di tutti i fornitori coinvolti, affinché i loro interventi siano conformi al programma generale (anche per le sue tempistiche) con eventuale attivazione di interventi correttivi. Arcadis, inoltre, monitorerà l’andamento finanziario del progetto e provvederà al controllo del budget. Sarà infine responsabile della supervisione nell’esecuzione di tutte le opere previste e del loro collaudo.

Il cestino smart scannerizza e imbusta la spesa

Panasonic in Giappone ha testando un nuovo modo di fare la spesa, con un cestino decisamente “smart”. Apparentemente simile a tutti gli altri, in realtà il contiene uno scanner dove passare i prodotti acquistati e che provvede a calcolare l’importo finale. Una volta arrivati alla cassa, smart pure quella e provvista di touch screen, si sceglie il metodi di pagamento, si paga e il contenuto del cestino viene fatto cadere in un sacchetto pronto per essere portato via.

Il sistema è stato inserito in alcuni convenience store giapponesi. E pare che i clienti abbiamo apprezzato, soprattutto – strano a dirsi – quelli più anziani, che hanno iniziato a frequentare una tipologia di punto vendita che si solito non amano particolarmente. 

Stop ai sacchetti monouso da Aldi (compresi carta e compostabili)

Se economia circolare dev’essere, che economia circolare sia: dice uno stop ai sacchetti monouso senza se e senza ma, con teutonica intransigenza, la tedesca Aldi (divisa in Sud e Nord, ma l’iniziativa vale per entrambe). L’insegna diventa così il primo rivenditore alimentare di rilievo in Germania ad offrire ai propri clienti solo borse riutilizzabili alla cassa.

«È una scelta consapevole e un passo ulteriore per rinunciare non solo ai sacchetti di plastica monouso, dannosi per l’ambiente, ma anche ai sacchetti di carta. Un’alternativa anch’essa non sostenibile, a causa del loro elevato consumo di energia e di acqua nella produzione e della durata ridotta» ha commentato Philipp Skorning, Direttore Assicurazione Qualità e Responsabilità d’Impresa di ALDI.

In alternativa Aldi proporrà borsoni esclusivamente riutilizzabile consegnati coni trasporto durevole e realizzati in Germania per oltre l’80 per cento con materiale riciclato. Il ricavato dalla vendita sarà utilizzato interamente per progetti ambientali. La nuova borsa riutilizzabile sarà inizialmente offerta nella regione di Monaco di Baviera e in Aldi Nord nella zona di Berlino, e da ottobre 2017 sarà introdotta progressivamente in tutti i negozi di ALDI. Contestualmente, tutti i sacchetti monouso saranno eliminati. Il passaggio completo sarà completato tenendo conto dei contratti di fornitura esistenti che terminano nel 2018.

 

Monouso no grazie, è così già in California

Una decisone forte che non mancherà di far discutere quella di Aldi, ma che segue ai numerosi gridi di allarme sul crescente inquinamento da plastica che colpisce in particolare il mare, tanto che la Gdo aveva già preso delle iniziative a proposito. Ma raramente così definitive. La britannica Tesco ad esempio a maggio ha fatto una prova in tre punti vendita per dieci settimane con l’idea di ritirare progressivamente i sacchetti monouso da tutti gli store. Nel Regno Unito a ottobre 2015 è stata introdotta una tassa che obbliga a far pagare 5 penny ogni sacchetto, e dopo meno di un anno il consumo di borse monouso era già calato dell’85%. Recentemente due grandi insegne australiane, Woolworths e Coles, hanno annunciato che entro 12 mesi non daranno più alla clientela i sacchetti monouso. La California è il primo stato che, dallo scorso novembre, ha bandito l’uso di sacchetti monouso dai grandi supermercati (con superficie maggiore a 20mila piedi – 1800 metri quadri – o a 2 milioni di fatturato annuo), dalle farmacie e dai chioschi e food truck.

Secondo il sito di news australiano ABC i sacchetti monouso per le insegne della Gdo sono un costo, tra acquisto, immagazzinamento e distribuzione nei negozi oneroso ed evitabile, che nel Paese potrebbe, ove venissero eliminate, portare a un risparmio di 170 milioni di dollari all’anno.

Alghe, proteine veggie e detersivi riciclabili: nei premi NatExpo i prodotti del futuro

Cosa mangeremo e che prodotti useremo nella prossima stagione? Un suggerimento ci viene dai NatExpo Awards, i premi che la fiera dedicata al bio e al naturale, quest’anno a Parigi dal 22 al 24 ottobre, riserva fin dal 2005 ai prodotti più innovativi, utili, pratici e originali messi sul mercato nel 2017e selezionati quest’anno tra 250 candidature. Anche perché il campo del naturale è da anni all’avanguardia nello scovare nuove tendenze di consumo specie nelle fasce di popolazioni più giovani. Il campo del naturale infatti è all’avanguardia perché da anni segna quelle tendenze che poi si diffonderanno anche ai prodotti a più larga diffusione.

Quattro le categorie premiate: Alimenti e vini biologici,  Cosmetici e prodotti per l’igiene, Cibi dietetici e complementi d’alimentazione e Prodotti e servizi per la casa e la persona. Eccoli nella fotogallery.

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I tre fattori che cambieranno i luoghi di lavoro del futuro: al centro, il Workplace Wellbeing

Il benessere di chi lavora negli uffici è sempre più importante. E l’attenzione degli investitori su questo tema, il cosiddetto “workplace wellbeing”, è premiante in termini di profitto dei canoni di locazione. Lo dice chiaramente il nuovo report pubblicato da Cushman&Wakefield, società leader a livello globale nei servizi immobiliari, che rileva i principali trend e le sfide che dovranno affrontare proprietari e conduttori di spazi a uso ufficio.

Sono tre in particolare le previsioni contenute nel report, riguardo all’impatto del “Wellbeing” sull’industria immobiliare. Ci sarà prossimamente una moltiplicazione delle professionalità legate al tema del “workplace wellbeing”, e nascerà la figura del “community manager” che grazie a una serie di strumenti ad hoc si occuperà di adattare lo spazio fisico alle esigenze dei suoi occupanti trasformando l’ufficio tradizionale in uno spazio permeabile che avrà un prezzo premium in funzione della sua fruibilità e del contributo al benessere degli occupanti così come all’andamento delle performance.

Secondo trend, il “wellbeing“, il benessere sarà decisivo nella scelta dei locali da affittare, soprattutto per le aziende operanti in settori ad alto contenuto intellettuale, e attirerà i maggiori “tenant”; gli uffici intelligenti diventeranno una scelta prioritaria per i talenti migliori e la locazione di spazi concepiti per il benessere degli occupanti sarà imperativa per le società leader.

Infine i parametri di misurazione del “workplace wellbeing” saranno sempre più tecnologici e sarà possibile analizzare lo stato di salute del personale in relazione agli spazi fisici di lavoro, ciò che naturalmente proporrà delicate questioni di privacy. Conterà molto, quindi, quanto i dipendenti siano disposti a concedere per avere luoghi di lavoro migliori.

 

Un ambiente piacevole aumenta la produttività

Fin d’ora è possibile osservare come migliorare l’illuminazione e il layout degli spazi e inserire ad esempio delle piante aumenti il comfort dello spazio di lavoro e quindi incrementi la produttività dei dipendenti in misura assai maggiore dei risparmi che l’azienda otterrebbe attraverso un utilizzo più efficiente degli spazi. Allo stesso modo, i proprietari traggono un vantaggio sotto il profilo commerciale e possono beneficiare di una quotazione “premium” per quegli asset che incorporino soluzioni volte al benessere sul luogo di lavoro. In base a uno studio di Dodge Data & Analytics, oltre un quarto dei proprietari ritiene di affittare prima e di chiedere canoni di locazione più elevati per spazi concepiti secondo criteri del benessere del luogo di lavoro.

«L’importanza crescente che il tema del benessere ricopre nell’industria del real estate – garantisce Sophy Moffat, Emea Research & Insight team di Cushman&Wakefield – non è una moda passeggera, ma il riconoscimento a posteriori di un dato di fatto: le risorse umane rappresentano la principale voce di costo e, allo stesso tempo, i maggiori generatori di successo per ogni azienda».

Eppure sono ancora pochi gli esempi di immobili nei quali il benessere degli occupanti è compiutamente integrato, e tra essi Moffat indica l’Edge di Amsterdam (nella foto). «Questa contraddizione, che vede da una parte i benefici prodotti da una forza lavoro motivata e in buona salute e dall’altra le problematiche causate da un ambiente di lavoro inadeguato, non può continuare. Così come la rapida evoluzione tecnologica sta condizionando le tipologie di lavoro che le persone possono svolgere e gli spazi richiesti per queste attività, anche l’attenzione al benessere degli occupanti sta emergendo come un tema fondamentale e ineludibile per l’industria immobiliare».

 

 

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