CLOSE
Home Authors Posts by Carmela Ignaccolo

Carmela Ignaccolo

Carmela Ignaccolo
775 POSTS 0 COMMENTS

L’engagement marketing ora è anche @home, con l’image recognition

Non c’è più l’engagement marketing di una volta. Ora, ai dempi di Covid-19 per promuovere il proprio punto vendita o il proprio centro commerciale, raccogliere dati sui clienti, anche a distanza e ai tempi del Coronavirus, è bene seguire altre strade. Questa è la scommessa lanciata da Scratch&Screen, la start up italiana attiva nel digital marketing che con la nuova campagna Play&Stay@home cambia i canoni dell’engagement marketing classico e lo adatta alla situazione attuale. Rivolta ai grandi retailer e ai centri commerciali, Play&stay@home è un modo innovativo di ripensare i touchpoint digitali che in assenza di contatto fisico devono coinvolgere il consumatore, veicolando messaggi, contenuti e valori.

La tecnologia alla base di Play&Stay@home è quella dell’image recognition: captare informazioni e marchi dalle immagini. Il consumatore, seguendo l’invito del retailer, potrà inviare tramite webapp – senza, cioè, scaricare nessun programma- una foto ricordo dei momenti legati al proprio brand o retailer del cuore e in cambio ricevere un gratta e vinci o un’altra forma di premio. Un sistema semplice e innovativo. A S&S andrà il compito di controllare il rispetto delle linee guida, la conformità delle foto e la raccolta dei dati; mentre al brand, il compito di definire la creativity e le modalità di partecipazione. Non servirà nessun programma o gestionale. La tecnologia sarà fornita interamente da S&S insieme al suo partner CX CENTAX.

“Secondo alcuni studi, nella settimana dal 24 febbraio al 1 marzo le vendite online di prodotti di largo consumo sono aumentate dell’81%. In aggiunta, la crisi ha portato molti consumatori a fare per la prima volta acquisti online: il 77% delle aziende con e-commerce ha dichiarato infatti di aver acquisito nuovi clienti. Questi dati dovrebbero far riflettere e spingere le aziende a rivedere le modalità di costumer marketing e adattarle al nuovo scenario. Il bacino di potenziali consumatori non si sta riducendo, al contrario. A cambiare sono le modalità di accesso ai consumi. E per ripartire risulta necessario comprendere i cambiamenti in atto, saper creare valore e mantenere rapporti stabili con i propri clienti, anche a distanza. E grazie alla tecnologia questo è possibile. Come Scraatch&Screen abbiamo pensato a un nuovo uso dei touchpoint digitali, implementando una piattaforma capace di ospitare un contest interattivo, al duplice obiettivo di fidelizzare il cliente e regalare ad esso una pillola di felicità.” dichiara Matteo Del Corno, CEO Scratch&Screen.

 

La volpe di Foxy on air, contribuisce all’emergenza Covid-19

ICT (Industrie Cartarie Tronchetti), azienda specialista di prodotti in carta per uso domestico, col suo marchio FOXY è a fianco dell’UNICEF per fronteggiare l’emergenza coronavirus. Attraverso una donazione di € 200.000, Foxy partecipa alla fornitura di materiale sanitario indispensabile (mascherine, occhiali, tute protettive, disinfettanti, termometri) organizzata dall’UNICEF a favore agli ospedali italiani.

Lo spot TV da 30’’, ideato per raccontare l’impegno dell’UNICEF che, dopo 70 anni, torna a farsi carico di una emergenza in Italia, è una vera e propria graphic novel, ambientata nelle strade deserte del nostro Paese, ed ha come protagonista una volpe, desiderosa di dare il proprio contributo nel momento dell’emergenza.

Il film fotografa la realtà attuale delle nostre città, tutte accomunate dal silenzio e dalla grande volontà di superare insieme questo momento.

L’intero film è costruito come una metafora per rappresentare l’aiuto che Foxy sta dando all’UNICEF ed ha l’obiettivo di stimolare nuove donazioni a supporto del personale sanitario e delle strutture impegnate nell’emergenza.

La campagna di comunicazione è stata gestita da Initiative, network di comunicazione internazionale, che supporta ICT Foxy da anni e si occupa della pianificazione media. La campagna prevede l’utilizzo esclusivo del mezzo televisivo ed è attualmente on air sulle principali emittenti Tv generaliste, satellitari e on demand a copertura di tutte le principali fasce di ascolto.

Accanto alla campagna a favore UNICEF, ICT Foxy sarà nuovamente on air, a partire dal 3 maggio, con uno spot di brand che racconta quanto Foxy sia vicina alle persone che oggi si trovano a casa.

La firma creativa è di Havas.

Checkpoint: 2 soluzioni per controllare accessi e temperatura

Sta per scattare, anche se in modalità dilazionata, la Fase 2.

Ergo, ci si dovrà attenre alle misure di distanziamento, ai controlli di sicurezza e al mantenimento degli accorgimenti basilari.

Per non arrivare impreparati Checkpoint ha lavorato intensamente alla progettazione e produzione, per fornire una serie di sistemi utili a gestire l’emergenza pandemica. Ciò non solo nel Retail, ma in tutti i contesti che includano qualsivoglia luogo di aggregazione e quindi rendano necessario attuare misure di contingentamento.

Una soluzione è SmartOccupancy dedicata alla regolazione del flusso di persone all’interno di spazi delimitati. Una serie di sensori integrati nei varchi conteggia in tempo reale entrate e uscite e genera alert visivi ed acustici che consentono al gestore di bloccare il flusso di persone al raggiungimento di soglie preimpostate. Gli addetti al controllo degli ingressi possono visualizzare i dati raccolti dal sistema direttamente su un tablet, oppure su un portale web ed il cliente del punto vendita ha la certezza di entrare in un luogo sicuro nel momento in cui vede semplicemente aprirsi un cancelletto in automatico, o comparire un semaforo verde su un display predisposto all’ingresso.

La soluzione, che trova in questa emergenza l’ideale utilizzo per il contingentamento degli ingressi, rappresenta però anche la risposta all’esigenza di controllo e contenimento delle differenze inventariali, aiutando concretamente i manager ad impiegare il personale in modo efficiente, limitando il rischio furti, che si può prevedere aumenterà con l’avvio della fase due.

Non sottovalutiamo, inoltre, l’aspetto marketing legato all’utilizzo del sistema per l’analisi dei flussi.

Per il controllo della temperartura corporea, invece, è pensato il sistema SmartTemperature che contribuisce al mantenimento del distanziamento sociale, imposto dalla normativa e lo fa in maniera scientifica, attraverso il rilevamento a distanza della temperatura del singolo utente/cliente in fase di accesso in qualunque luogo delimitato. L’utente viene bloccato automaticamente nel caso presenti stati febbrili e quindi rappresenti un potenziale portatore di agenti patogeni. Un sensore termografico integrato nella soluzione è in grado di riprendere contemporaneamente più persone e di individuare solo quella che ha la febbre, da una distanza di 3 metri. Lo fa grazie all’Intelligenza Artificiale integrata. La certezza di sicurezza per le persone deriva dal fatto che un avviso arrivi in tempo reale tramite tablet o desktop agli addetti al controllo, che possono quindi prendere decisioni immediate per la sicurezza di tutti.

 

Zona rossa: il servizio che connette i negozi di quartiere ai consumatori

Covid-19: i piccoli negozi di quartiere tornano in auge. Ma come fare a collegarli con le persone isolate in casa? Una soluzione trovata è quella di Ivan Laffranchi, programmatore e imprenditore digitale, che ha creato un servizio per aiutare i piccoli negozianti di paese, e quartiere, paralizzati dal lockdown, ad organizzarsi per la spesa online.

È nata così SpesaRossa.it, la piattaforma italiana per la spesa online locale, che ha raccolto centinaia di ordini in poche settimane dall’inizio delle attività, in piena emergenza da Covid-19.

Ivan ha messo in piedi il servizio in sole 48 ore e dopo il forte interesse riscosso sin dalla ‘prima versione di emergenza’, che ha visto picchi di oltre 1.000 utenti al giorno, SpesaRossa ora ha rilasciato questa settimana una seconda versione in grado di valorizzare maggiormente i prodotti dei negozianti, servire un traffico ancora più importante e raccogliere recensioni certificate sulla qualità dei prodotti.

Il servizio nato inizialmente a Torino ora si sta rapidamente espandendo su altre città come Bologna e Napoli.

Per Ivan il successo della piattaforma il successo della spesa online è legato alla facilità di utilizzo della piattaforma da lui creata, sia per il negoziante che per il cliente:

“Il negoziante è in grado di raccogliere il primo ordine in meno di 3 minuti, mentre il consumatore può fare ordini senza mail e senza alcuna registrazione. La piattaforma è nata per aiutare i negozianti ad affrontare la grave crisi attraverso una rapida digital transformation’.

Sulla piattaforma sono presenti macellerie, negozi alimentari, banchi ambulanti di prodotti per la casa, pescherie, pasticcerie, produttori di birre artigianali, gastronomie, ristoranti e vivai che ogni giorno ricevono ordini dai loro clienti abituali e da nuovi clienti.

“Da un progetto di emergenza per aiutare i negozianti potrebbe essere nata la risposta dei piccoli commercianti locali per far fronte alla concorrenza dei grandi marketplace come Amazon” dice ancora il founder di SpesaRossa.it.

Attualmente la piattaforma ha più di 70 negozi attivi con una crescita organica giornaliera del 5% e decine di ordini gestiti ogni giorno, con un tempo medio di presa in carico dell’ordine di 52 minuti.

Per i negozianti di quartiere SpesaRossa.it è una sorta di “braccio digitale” per affrontare un cambiamento che fino a ieri era stato trascurato e che oggi potrebbe diventare indispensabile per la loro sopravvivenza.

Per i consumatori d’altro canto è la possibilità di evitare lunghe code, ordinando in qualunque momento del giorno e della notte per poi recensire l’ordine ricevuto dopo 1 ora.

Tecnologia di consumo: i trend durante il lockdown. I dati GfK

Il lockdown innescato dalla diffusione di Covid-19, ha fatto sentire i suoi effetti sui trend d’acquisto. Compresi quelli relativi alla tecnologia di consumo, come emerge chiaramente dai dati GfK raccolti grazie ai tracking settimanali attivati a partire da febbraio, per misurare gli effetti del Coronavirus sui mercati e i consumatori. Nell’ambito della Tecnologia di consumo, si sono registrarti numerosi cambiamenti nei comportamenti d’acquisto.

Dopo lo shock iniziale, i consumatori hanno iniziato a adattarsi alla nuova vita quasi esclusivamente casalinga, rimandando l’acquisto di alcuni prodotti e puntando su tutti quei dispositivi tecnologici che consentono di lavorare, studiare ma anche intrattenersi in casa.

Dalla seconda settimana di marzo, il diffondersi dello smart working ha portato ad un’impennata delle vendite di monitor (+120% a unità), stampanti (+68%), notebook (+62%) e tastiere (+61%) nei cinque Paesi europei considerati. Le webcam sono il prodotto che ha registrato il picco di vendite più elevato (+297%).

La necessità di mangiare a casa più spesso del solito ha indotto molte persone a fare scorta di cibo e questo ha stimolato le vendite di congelatori e frigoriferi, ancora prima del lockdown. Nelle prime tre settimane di marzo, le vendite di congelatori sono cresciute del +317% a unità in Gran Bretagna. Rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, la crescita è stata del +185% in Germania e del +44% in Francia.

Un altro settore che è cresciuto molto per effetto del lockdown è quello dei dispositivi per l’Entertainment in casa. Dall’inizio del blocco, le vendite di Media stick e boxes sono cresciute del +50% a unità in alcuni mercati. In Gran Bretagna, le vendite di televisori sono aumentate del +31% nel periodo compreso tra il 9 marzo e il 5 aprile; in particolare sono cresciute le vendite di TV economiche, da utilizzare come secondo schermo per le diverse esigenze di visione in famiglia. Anche il comparto Gaming ha registrato ovunque dei trend positivi. Le Console sono cresciute del +259% in Gran Bretagna, del +139% in Germania, del +132% in Francia, del +108% in Spagna e del +65% in Italia. In crescita anche le vendite di PC Portatili per il Gaming: +33% in Italia e +92% in Spagna.

Le perdite dei negozi

Nella settimana dal 30 marzo al 5 aprile 2020, le vendite sul canale online sono cresciute di quasi il +100% a valore nei cinque maggiori mercati europei (Gran Bretagna, Germania, Francia, Spagna e Italia). Tuttavia, questo enorme balzo in avanti dell’e-commerce non è riuscito a compensare le perdite registrate nei negozi fisici: complessivamente il mercato ha registrato un -14% rispetto allo stesso periodo del 2019. Secondo le analisi GfK, le vendite online dovrebbero quadruplicare per compensare le chiusure complete dei negozi – ma questo scenario è ancora molto distante.

Verso una “nuova normalità”

Nelle ultime settimane si parla sempre di più di come fare per uscire dall’isolamento e tornare alla normalità. Probabilmente, servirà ancora parecchio tempo prima di tornare alla situazione di partenza, come mostra l’esempio della Cina: 10 settimane dopo il primo lockdown, le vendite nei negozi fisici sono ancora molto distanti da quelle di un periodo normale.

Secondo Norbert Herzog, esperto GfK per la Tecnologia di consumo, sono tre le fasi che i consumatori e i mercati affronteranno durante la crisi del COVID-19: “Dopo le prima settimane di ‘panico’ e incertezza, siamo ora entrati nella fase di ‘adattamento’. Ciascuno cerca di trarre il meglio dalla condizione attuale, che vede quasi tutti chiusi in casa, dedicando più tempo e più cura al cibo, all’intrattenimento e di benessere. Dopo la riapertura dei negozi, i consumatori libereranno la loro domanda inespressa, tornando a comprare quei prodotti di cui hanno rimandato l’acquisto, come i Grandi Elettrodomestici o gli Smartphone. Infine, raggiungeremo una ‘nuova normalità’ caratterizzata da un contesto economico difficile e da budget di consumo più ristretti. Inoltre, ci aspettiamo che tutti i servizi digitali (come l’e-commerce, il click&collect e i sistemi di pagamento elettronico) continuino a crescere, per effetto delle nuove abitudini di acquisto sperimentate dai consumatori – spesso per la prima volta – in queste settimane”.

Nota metodologica

Attraverso la metodologia Retail Panel, GfK raccoglie in maniera continuativa i dati di sell-out dell’Elettronica di consumo per oltre 300 gruppi di prodotto e in più di 70 Paesi, coprendo i principali Retailer e canali di vendita. I dati contenuti in questo comunicato si basano sui dati di sell-out delle principali insegne online e offline rilevate da GfK in Gran Bretagna, Germania, Francia, Spagna e Italia. Salvo dove indicato diversamente, il periodo considerato è quello compreso tra il 9 marzo e il 5 aprile 2020.

Fase 2: arriva My Contactless Menù, digitale e tradotto in 60 lingue

Per aiutare i ristoratori alla ripresa dopo l’emergenza sanitaria, HealthyFood di Pietro Ruffoni, ideatore di MyCIA, lancia My Contactless Menù, il pacchetto di servizi a valore aggiunto per la digitalizzazione della ristorazione per aiutare il mondo dell’horeca a rispettare le nuove normative di sicurezza: ingressi contingentati, distanze, igienizzazione di tutto, menù incluso. All’interno di My Contactless Menù è infatti presente anche la possibilità di attivare il servizio Order & Pay by Phone.

My Contactless Menù manda in soffitta definitivamente il vecchio menù cartaceo, impossibile da igienizzare, offrendo il primo menù digitale 4.0, che traduce in maniera istantanea in 60 lingue; il cliente può visionarlo attraverso la semplice scansione via smartphone di un QR Code posizionato sul tavolo dal ristoratore, visualizzandolo già nella lingua madre e completo dei valori nutrizionali e calorici dei piatti se resi accessibili da parte del ristorante. È aggiornabile in tempo reale in piena autonomia – con un importante risparmio di tempo e di denaro – e consentendo la visualizzazione da remoto, assicura ai ristoratori di entrare nel network delle oltre 80mila persone che hanno scaricato l’app rendendolo facilmente condivisibile attraverso qualsiasi servizio di messaggistica. È inoltre possibile filtrare il menù perfetto per i propri gusti e stili alimentari, eliminando gli alimenti non graditi.

Tra i servizi ulteriori, My Contactless Menù consente la prenotazione online del proprio tavolo direttamente dall’app, con un doppio vantaggio: per i ristoratori, di poter organizzare gli ingressi in modo scaglionato senza ricorrere ad un gestionale ad hoc, e per i clienti della garanzia di un appuntamento certo e confermato, riducendo tempi di attesa in coda.

E infine, sempre come addendum, consente di attivare Order & Pay by Phone: è possibile effettuare ordini direttamente dal menù digitalizzato, ricevendo il conto in formato digitale e pagandolo dallo smartphone, evitando passaggi di carte, comande e strumenti di pagamento di mano in mano.

“Il mondo della ristorazione si prepara alla ripartenza tra molte incognite e con la consapevolezza che l’innovazione peserà non poco in questa sfida”. spiega Pietro Ruffoni. “Noi ci siamo attivati subito per supportare con servizi smart, intuitivi ed unici nel loro genere, ristoratori e clienti. My Contactless Menù è nato proprio per ridurre a zero il rischio di contagio, digitalizzando tutti quei processi che fino ad oggi hanno potuto essere fisici e che non potranno più esserlo. In più, le nuove feature rendono il nostro prodotto e il pacchetto di servizi associato ancora più smart grazie alla visualizzazione dei valori nutrizionali e delle calorie resa possibile attraverso l’indicazione delle grammature dei vari ingredienti elaborate dal nostro algoritmo. Una rivoluzione digitale applicata al mondo della ristorazione. E tutto in un’app”.

 

 

 

 

Come crescono i consumi online. Lo studio di Salesforce

Covid-19: crescono gli acquisti digitali a svantaggio del retail fisico.

Il report Q1 Shopping Index di Salesforce, basato sui dati raccolti sulla piattaforma Commerce Cloud, si è occupato di analizzare questo trend.

Secondo i dati del report, il numero di acquirenti digitali unici è aumentato del 40% su base annua. Di seguito viene fornita un’analisi dettagliata dello stato del commercio digitale nel primo trimestre 2020 che tiene in conto la situazione attuale.

Superato lo shopping online di Natale

Poiché i governi hanno chiesto ai brand e ai rivenditori di beni non essenziali di chiudere i loro negozi fisici, i consumatori non hanno altra scelta che utilizzare i canali digitali per alcune categorie di prodotti. Di conseguenza, le performance nel Q1 hanno persino superato quelle della stagione dello shopping natalizio 2019, già molto importanti. I punti salienti del commercio elettronico per il primo trimestre 2020 rispetto al primo trimestre 2019 rilevano dunque:

  • una crescita del 20% dei ricavi (rispetto alla crescita del 12% nel primo trimestre 2019);
  • una crescita del 16% del traffico digitale;
  • una crescita del 4% della spesa per acquirente (ossia l’importo medio speso dagli acquirenti per ogni visita).

Benché l’aumento del digitale sia ben lontano dal compensare l’enorme perdita che deriva dalle mancate vendite fisiche, sta comunque contribuendo ad arginare e sopperire a parte delle perdite. La crescente adozione del digitale continuerà anche quando i consumatori ritorneranno a una situazione più libera a cui ci eravamo abituati prima della pandemia. Questo è il motivo per cui così tanti rivenditori tradizionali, marchi nativi digitali e produttori di beni di consumo stanno raddoppiando il digitale per offrire un’esperienza senza interruzioni tra lo shopping journey virtuale e fisico.

I beni essenziali

Con l’implementazione delle politiche di lockdown in tutte le città del mondo, la domanda di beni essenziali è salita a livelli senza precedenti. Nel dettaglio, tra il 10 e il 20 marzo 2020, la spesa per beni essenziali attraverso i canali digitali è cresciuta del 200%, rimanendo elevata nell’intero trimestre. Fare acquisti in digitale per categorie essenziali, come alimentari e articoli per la cura della persona, è diventato una prassi comune. La spesa digitale in alcune importanti categorie di prodotti è cresciuta significativamente nel primo trimestre. Ad esempio, i beni per la casa hanno registrato un aumento senza precedenti pari al 51% su base annua, l’abbigliamento sportivo ha registrato un picco del 31% su base annua e giocattoli e giochi hanno visto una crescita del 34% su base annua.

Questa impennata della spesa digitale è sintomo di un segnale. Brand e rivenditori stanno facendo campagne e sconti elevati per stimolare la domanda e liquidare le scorte. Nonostante l’incertezza economica, è chiaro che le persone benché debbano lavorare e trascorrere il loro tempo libero in casa, vogliono sentirsi più a loro agio. Che si tratti di semplici oggetti di arredamento per rendere più confortevole il proprio ambiente domestico o capi di abbigliamento per lavorare comodi a casa, i consumatori stanno spendendo al di là dell’essenziale e sfruttando la possibilità degli sconti a loro disposizione.

Gli influssi della pandemia

Se il primo trimestre è iniziato in modo abbastanza coerente con gli anni precedenti, la situazione è rapidamente cambiata quando il virus ha iniziato a diffondersi. In particolare, negli ultimi 15 giorni del trimestre si è registrato un aumento del 41% delle entrate digitali.

Con l’aumento della domanda, conseguente alla chiusura di negozi e dei centri di distribuzione, alcuni rivenditori hanno faticato a stare dietro alla raccolta, all’imballaggio e alla spedizione degli ordini. Alcuni hanno tentato di accelerare e riorganizzare le catene di approvvigionamento per offrire punti di ritiro e consegne a domicilio nelle vicinanze. La flessibilità e la creazione di connessioni digitali con i propri clienti saranno fondamentali per resistere a questo momento di incertezza.

In futuro

Indubbiamente, molti brand e rivenditori hanno registrato performance digitali forti nel Q1. Mentre è troppo presto per fare un bilancio della perdita del traffico fisico nel lungo periodo, i primi dati suggeriscono un cambiamento significativo nel comportamento dei consumatori. Poiché la domanda di beni essenziali e le catene di approvvigionamento iniziano a stabilizzarsi, i fornitori di prodotti per il giardinaggio e la cura della casa, i negozi di artigianato, giocattoli e le aziende di athleisure probabilmente vedranno un aumento nel mese di aprile. Inoltre, la spesa attraverso i canali digitali continuerà a salire, soprattutto appena le generazioni più anziane si abitueranno allo shopping digitale.

 

 

Smart Health Control, gestire in sicurezza i flussi di pubblico

In conformità con i nuovi decreti governativi italiani, e in previsione della Fase2 per il rilancio delle attività socio economiche mondiali, la software house di Torre Annunziata (Na) MC Sistemi affianca Checkpoint Systems nel lancio sul mercato mondiale Smart Health Control il primo sistema hi-tech che, in pieno rispetto della Privacy, aiuterà le imprese a gestire i flussi di pubblico sia nei luoghi al chiuso che all’aperto.

Il sistema ha lo scopo di supportare le imprese che dovranno adeguarsi ai nuovi standard imposti dal Distanziamento Sociale in atto per decreto legge, permettendo la gestione in sicurezza delle platee di grandi e piccoli eventi pubblici e privati costretti da inizio marzo a dover fermare le proprie attività per epidemia da Covid-19.

Smart Health Control” si articola in due cruciali metodi di check che attraverso un avanzato sistema ad infrarossi, entrambi sicuri e gestiti in back office, non violano la privacy del pubblico.
I due sistemi si chiamano SmartOccupancy e SmartTemperature.

Il primo rileva in tempo reale il numero di persone presenti all’interno di un’area calcolando anche la distanza tra i soggetti. Il secondo, a distanza, rileva la temperatura corporea dei soggetti.
Entrambi hanno la funzione di tutelare sia lavoratori che i clienti e sono pensati per il pubblico della grande distribuzione (supermercati, centri commerciali), industrie, piccole e medie attività commerciali, uffici pubblici, ospedali, fiere oppure eventi sportivi o di spettacolo.

Covid-19: CIA-Conad adotta Keeper, il copri maniglia per carrelli

Foto: Fabio Blaco

Emergenza coronavirus: CIA-Conad sperimenta un coprimaniglia usa e getta da applicare sul carrello, un nuovo brevetto tutto italiano per favorire il rispetto delle norme igieniche mentre si fa la spesa.

Si Chiama Keeper ed è un prodotto monouso, completamente riciclabile, realizzato in cartone certificato FSC e plastic free, che il cliente può prelevare gratis dall’apposito dispenser e posizionare sul maniglione del carrello, creando una barriera protettiva. Il brevetto è di Grafiche MDM Forlì, che collabora con CIA-Conad nel lancio. Inizialmente “Keeper” sarà disponibile in 14 negozi di Forlì e dintorni: all’Ipermercato Conad al centro commerciale Punta di Ferro, ai Superstore Conad alla Cava e in via Bengasi, ai Conad Ravaldino, Appennino, Stadium, Ronco e ai Conad City Punto Spesa Valentini, San Martino, Villafranca, viale Bolognesi, via Piolanti, Foro Boario e via Regnoli.

«La sicurezza dei nostri clienti e delle persone che lavorano con noi è la cosa che più ci sta a cuore. Sin dall’inizio abbiamo applicato tutti i protocolli disponibili e sanificato con regolarità i carrelli e le superfici dei negozi, ma qualsiasi iniziativa che va in direzione di una maggiore tutela dell’igiene da parte di tutti ci vede favorevoli. Keeper è una novità assoluta; se sarà gradito ai clienti, e pertanto da loro regolarmente utilizzato, gradualmente potremmo estenderlo a tutta la rete dei negozi associati», dice Luca Panzavolta, AD di CIA-Conad.

Per realizzare “Keeper”, Grafiche MDM ha convertito parte dei propri processi organizzativi e delle proprie risorse umane.

«Erano settimane che cercavamo il modo di dare il nostro contributo per fronteggiare questa terribile pandemia e di farlo cercando anche di lanciare un messaggio sulla necessità di cambiare le nostre abitudini in fatto di igiene e di coscienza civica. Realizzare e veicolare Keeper va in questa direzione: protegge chi lo utilizza dal contagio e lo sensibilizza, coinvolgendolo nel processo di riciclo del materiale, in modo da incoraggiare la creazione di una vera e propria spirale virtuosa. Siamo orgogliosi di aver trovato in Conad un partner attento che con professionalità ha immediatamente sposato la nostra causa, dimostrando grande attenzione per la salute dei i propri clienti», dichiara Danilo Casadei, Amministratore delegato di Grafiche MDM

Distanziamento sociale sotto controllo con Smart Proximity

Dopo Covid-19 niente è uguale a prima. A cominciare dalle distanze sul posto di lavoro.

Il problema è valutare  gli spazi. Nasce con questo obiettivo il sistema Smart Proximity (www.eng.it/smart-proximity), ideato da Engineering per governare il distanziamento al lavoro, garantendo la protezione delle persone e l’efficacia produttiva.

Smart Proximity consente di segnalare la distanza che intercorre con  precisione utilizzando un dispositivo indossabile (smart sensor).

Quando la distanza di sicurezza tra due lavoratori dotati del dispositivo non è rispettata i due sensori segnalano la criticità via led, vibrazione o suono.

Tutti i contatti vengono memorizzati per successive eventuali analisi.

Proximity Sensor

Il sensore wearable, ingegnerizzato in un bracciale o altro supporto, identifica un sistema capace di relazionarsi con uno o più sensori nelle vicinanze. Ciascun sensore interagisce con l’altro inviando e ricevendo le informazioni di prossimità.

Quando i due dispositivi sono in visibilità avvisano in tempo reale l’operatore (suono / led) invitandoli a mantenere la distanza di sicurezza. La funzionalità di alert non richiede nessuna interazione con il centro in quanto autonomamente viene attivata dal dispositivo. Il dispositivo è in grado di rilevare in prossimità altri dispositivi vicini entro 1,5 metri con un errore di +/- 10 cm

Le informazioni raccolte dal dispositivo sono inviate, utilizzando la rete WiFi o il BLE ad un sistema di memorizzazione ed elaborazione attraverso il quale è possibile analizzare tutti gli eventi registrati dai dispositivi: nel caso in cui un dipendente risultasse affetto da covid 19 si ottiene immediatamente l’elenco di tutti i suoi contatti.

I dati rilevati possono essere scambiati con sistemi di monitoraggio del SSN.

Nessuna informazione sensibile è mantenuta dalla piattaforma. Sono salvati solo gli identificativi univoci del sensore e le relazioni temporali tra loro in forma rigorosamente anonima senza alcuna associazione ai dati dell’utente. Gli identificativi univoci presenti sullo smart sensor sono cifrati e le informazioni viaggiano su un canale sicuro. L’utente dà il consenso al recupero delle informazioni di relazione temporale anonime del proprio sensore ai sistemi esterni alla piattaforma.

BrandContent

Fotogallery

Il database online della Business Community italiana

Cerca con whoswho.it

Diritto alimentare