CLOSE
Home Authors Posts by enricobiasi

enricobiasi

78 POSTS 0 COMMENTS

Deflazione: un altro inatteso segnale di debolezza del quadro economico

“L’Italia torna in zona deflazione. Dopo il timido +0,1% di settembre i prezzi riprendono il segno meno ad ottobre con un -0,1% rispetto ad un anno fa mentre su base mensile non registrano variazioni. Le stime preliminari diffuse dall’Istat certificano il ritorno in deflazione, dopo cinque mesi, anche per i prodotti che riempiono il carrello della spesa degli italiani. I prezzi dei beni alimentari, per la cura della casa e della persona subiscono infatti una diminuzione dello 0,3% su base annua (la variazione era nulla a settembre).  Per l’Istituto di statistica la flessione annua dei prezzi continua ad essere determinata dal comparto dei Beni energetici il cui calo si accentua lievemente (-3,6% da -3,4% di settembre), effetto di una più intensa flessione dei prezzi di quelli regolamentati (-6,0%, era -3,8% a settembre) e di un parziale rientro della contrazione dei Beni energetici non regolamentati (-0,8%, da -2,7% del mese precedente). Ma ad ottobre ulteriori contributi deflazionistici arrivano dagli andamenti di altre tipologie di prodotto tra le quali spiccano gli Alimentari non lavorati, ossia frutta e verdura fresca, (-0,4%, dal +0,4% di settembre) e i Servizi ricreativi, culturali e della cura della persona (azzeramento della crescita, da +0,6% di settembre). A questo punto l’inflazione acquisita per il 2016 risulta pari a -0,1%. L’inflazione continua invece a salire nella zona euro: a ottobre la stima flash di Eurostat indica infatti +0,5% rispetto a +0,4% a  settembre. In calo in Italia anche l’indice dei prezzi alla produzione dei prodotti industriali che, a settembre, rimane diminuisce dello 0,7% su base annua, con ‘tendenze deflazionistiche che continuano ad interessare – ha osservato l’Istat – entrambi i mercati di sbocco dei prodotti industriali’”.

(Fonte: www.confcommercio.it, “Ad ottobre torna la deflazione”, 2 novembre 2016).

“‘Un altro inatteso segnale di debolezza del quadro economico è il ritorno sotto zero della variazione dei prezzi. Non ci sono spunti positivi dalle principali aree di spesa soprattutto in alta frequenza d’acquisto. Stante queste dinamiche è ormai certo che anche il 2016 si chiuderà, come i due anni precedenti, con un’inflazione praticamente nulla e che per un ritorno su valori prossimi o superiori all’1%, in grado di scongiurare i rischi di una preoccupante e perdurante deflazione bisognerà attendere la primavera del 2017’: questo il commento dell’Ufficio Studi di Confcommercio sull’andamento dei prezzi nell’ottobre scorso”.

(Fonte: www.confcommercio.it, “Confcommercio: ‘ancora troppo debole il profilo dei consumi’”, 2 novembre 2016).

Federdistribuzione: la domanda interna rimane troppo debole

“I dati provvisori per il mese di ottobre diffusi oggi dall’Istat registrano un tasso complessivo di inflazione pari al -0,1% rispetto allo stesso mese del 2015. ‘Dopo il valore modestamente positivo registrato a settembre – commenta Giovanni Cobolli Gigli, Presidente di Federdistribuzione – l’indice dei prezzi torna nuovamente a scendere, segno che non siamo ancora emersi dalla spirale deflattiva che ha accompagnato il Paese negli ultimi mesi’. ‘Siamo ancora lontani da una ripresa economica strutturale e questo perché la domanda interna rimane troppo debole: il dato di agosto relativo al commercio al dettaglio registra un -0,2%. Occorre fare tutto il possibile per sostenere la domanda interna, vero propulsore di sviluppo per il Paese e unico fattore capace di riportare la dinamica dei prezzi sui livelli fisiologici di un’economia in crescita’ – conclude il Presidente di Federdistribuzione”.

(Fonte: www.federdistribuzione.it, “Federdistribuzione: nuovamente prezzi in discesa. Rilanciare la domanda interna per sostenere la crescita del Paese”, 31 ottobre 2016).

Centri commerciali e investitori: stato dell’arte e prospettive

“Il mercato dell’industria italiana ed europea dei centri commerciali è stato il tema del convegno ‘Centri Commerciali e Investitori’ che si è tenuto a Milano il 20 ottobre. Un appuntamento importante per fare il punto della situazione sugli investimenti nelle strutture retail in Italia e in Europa, che è stata, anche questa volta, l’occasione per analizzare i trend del mercato del Retail Real Estate. Durante l’apertura dei lavori a cura di Massimo Moretti, Presidente CNCC e Head of Retail Beni Stabili SIIQ e Roberto Zoia, Presidente Commissione Sviluppo e Investimenti Real Estate CNCC e Direttore Sviluppo e Gestione Patrimonio IGD SIIQ, è stata data una panoramica sullo stato attuale del mercato dei centri commerciali, a confronto con l’anno scorso, con un’attenzione particolare alla capacità dei territori di attrarre gli investitori internazionali.

La situazione del Mercato Real Estate globale e con focus sul Retail in Italia ed Europa è stata poi affrontata durante una sessione di approfondimento a cui sono intervenute:

– Maddalena Panu, Presidente Commissione Research CNCC e Head of Research Larry Smith

– Cristiana Zanzottera, Head of Research JLL

– Claudia Buccini, Head of Research Cushman & Wakefield

– Raffaella Pinto, Head of Research CBRE.

Nella seconda parte del convegno, nella tavola rotonda su ‘Investimenti e Finanza nel Mercato Italiano e Prospettive Future’ sono intervenuti esponenti dei principali investitori nel mercato italiano:

– Sandro Campora, Country Manager Italy CBRE Global Investors

– Paolo De Spirit, Founding Borletti Group

– Roberto Fraticelli, Director of Italian Operations Eurocommercial Properties

– Mario Pellò, Head of Investment Italy TH Real Estate

– Fabio Tedeschi, Head of Leasing Italy & Switzerland Ikea Centres.

Durante la giornata Il Presidente Massimo Moretti ha comunicato l’accreditamento del CNCC all’Osservatorio Parlamentare del Mercato Immobiliare presieduto dal Senatore Vincenzo Gibiino che ha partecipato all’intero convegno. Alla fine della giornata si è evinto come l’industria dei centri commerciali sia essenziale per i volumi economici del mondo immobiliare”.

(Fonte: CNCC).

Produzione nelle costruzioni in aumento ad agosto

“Ad agosto 2016, rispetto al mese precedente, l’indice destagionalizzato della produzione nelle costruzioni registra un aumento del 3,4%. Nella media del trimestre giugno-agosto 2016 l’incremento è pari allo 0,4%. Gli indici di costo del settore rimangono invariati per il fabbricato residenziale e per il tronco stradale senza tratto in galleria, mentre segnano una diminuzione dello 0,1% per il tronco stradale con tratto in galleria.

Su base annua, ad agosto 2016 l’indice della produzione nelle costruzioni corretto per gli effetti di calendario aumenta del 4,2% (i giorni lavorativi sono stati 22 contro i 21 di agosto 2015).

Sempre su base annua, l’indice grezzo della produzione nelle costruzioni aumenta del 7,7%. Gli indici del costo di costruzione diminuiscono dello 0,2% per il fabbricato residenziale, dello 0,8% per il tronco stradale con tratto in galleria e dello 0,9% per quello senza tratto in galleria.

Ad agosto 2016, il contributo maggiore alla diminuzione tendenziale del costo di costruzione del fabbricato residenziale è da ascrivere al calo dei costi dei materiali (-0,2 punti percentuali).

Il contributo maggiore alla diminuzione tendenziale degli indici dei costi di costruzione dei tronchi stradali deriva, sia per quello con tratto in galleria sia per quello senza galleria, dal calo dei costi dei materiali (rispettivamente -0,8 e -1,0 punti percentuali)”.

(Fonte: www.istat.it, “Produzione nelle costruzioni e costi di costruzione”, 18 ottobre 2016).

L’economia non osservata vale 211 miliardi, con un’incidenza delle costruzioni del 23,5%

“Nel 2014, l’economia non osservata (sommersa e derivante da attività illegali) vale 211 miliardi di euro, pari al 13,0% del Pil. Il valore aggiunto generato dalla sola economia sommersa ammonta a 194,4 miliardi di euro (12,0% del Pil), quello connesso alle attività illegali (incluso l’indotto) a circa 17 miliardi di euro (1% del Pil).

Fra il 2011 e il 2014 il peso sul Pil dell’economia non osservata è passato dal 12,4% al 13,0%.

Il valore aggiunto generato dall’economia non osservata nel 2014 deriva per il 46,9% (47,9% nel 2013) dalla componente relativa alla sotto-dichiarazione da parte degli operatori economici. La restante parte è attribuibile per il 36,5% all’impiego di lavoro irregolare (34,7% nel 2013), per l’8,6% alle altre componenti (fitti in nero, mance e integrazione domanda-offerta) e per l’8% alle attività illegali.

L’incidenza sul valore aggiunto dei flussi generati dall’economia sommersa è particolarmente elevata nei settori delle Altre attività dei servizi (33,6% nel 2014), del Commercio, trasporti, attività di alloggio e ristorazione (25,9%) e delle Costruzioni (23,5%).

Il peso della sotto-dichiarazione sul complesso del valore aggiunto prodotto in ciascun settore assume dimensioni importanti nei Servizi professionali (17,5% nel 2014), nel Commercio, trasporti, alloggio e ristorazione (13,8%) e nelle Costruzioni (13,2%). All’interno dell’industria, l’incidenza risulta marcata nelle attività economiche connesse alla Produzione di beni alimentari e di consumo (8,3%) e contenuta in quelle di Produzione di beni di investimento (2,7%).

La componente di valore aggiunto generata dall’impiego di lavoro irregolare è particolarmente rilevante nel settore degli Altri servizi alle persone (23,3% nel 2014), dove è principalmente connessa al lavoro domestico, e nell’Agricoltura, silvicoltura e pesca (16,3%).

Nel 2014 le unità di lavoro irregolari sono 3 milioni 667 mila, in prevalenza dipendenti (2 milioni 595 mila), in significativo aumento sull’anno precedente (rispettivamente +180 mila e +157 mila). Il tasso di irregolarità, calcolato come incidenza delle unità di lavoro (ULA) non regolari sul totale, è pari al 15,7% (+ 0,7 punti percentuali rispetto al 2013).

Il tasso di irregolarità dell’occupazione risulta particolarmente elevato nel settore dei Servizi alla persona (47,4% nel 2014, 2,4 punti percentuali in più del 2013), seguono a grande distanza l’agricoltura (17,5%), il Commercio, trasporti, alloggio e ristorazione (16,5%) e le Costruzioni (15,9%)”.

(Fonte: www.istat.it, “Economia non osservata nei conti nazionali”, 14 ottobre 2016).

Indice NIC: prezzi al consumo in crescita seppur di poco

“Nel mese di settembre 2016 l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (NIC), al lordo dei tabacchi, registra una diminuzione dello 0,2% su base mensile e un aumento dello 0,1% rispetto a settembre 2015 (era -0,1% ad agosto). La stima preliminare è confermata.

Dopo sette mesi consecutivi di diminuzioni tendenziali, i prezzi al consumo tornano a crescere seppur di poco. Questa inversione di tendenza è dovuta principalmente al marcato ridimensionamento della flessione dei prezzi dei Beni energetici sia non regolamentati (-2,7%, da -7,0% di agosto) sia regolamentati (-3,8%, da -5,9%) e, in misura minore, alla ripresa della crescita tendenziale dei prezzi dei Servizi relativi ai trasporti (+1,1%; la variazione era nulla il mese precedente).

Al netto degli alimentari non lavorati e dei beni energetici, l”inflazione di fondo’ sale a +0,5% (da +0,4% di agosto); al netto dei soli beni energetici si attesta a +0,5% registrando, rispetto al mese precedente (+0,6%), un rallentamento di lieve entità.

L’inflazione acquisita per il 2016 risulta pari a -0,1% (era nulla il mese precedente).

Rispetto a settembre 2015, i prezzi dei beni fanno registrare una flessione pari a -0,2% (era -0,5% ad agosto), mentre il tasso di crescita dei prezzi dei servizi scende a +0,4% (da +0,5% del mese precedente). Di conseguenza, rispetto ad agosto 2016, il differenziale inflazionistico tra servizi e beni si riduce di quattro decimi di punto percentuale.

La diminuzione su base mensile dell’indice generale dei prezzi al consumo è principalmente ascrivibile ai cali congiunturali, in larga parte dovuti a fattori stagionali, dei prezzi dei Servizi relativi ai trasporti (-3,0%) e dei Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (-0,8%).

I prezzi dei beni alimentari, per la cura della casa e della persona diminuiscono dello 0,1% su base mensile e registrano una variazione nulla su base annua (da +0,6% di agosto).

I prezzi dei prodotti ad alta frequenza di acquisto aumentano dello 0,1% in termini congiunturali e dello 0,2% in termini tendenziali (era +0,1% ad agosto).

L’indice dei prezzi al consumo armonizzato (IPCA) aumenta dell’1,9% su base mensile e dello 0,1% su base annua, con un’inversione di tendenza dal -0,1% di agosto, confermando la stima preliminare.

L’indice nazionale dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati (FOI), al netto dei tabacchi, diminuisce dello 0,2% su base mensile e aumenta dello 0,1% nei confronti di settembre 2015”.

(Fonte: www.istat.it, “Prezzi al consumo”, 14 ottobre 2016).

The Future Mall: le nuove tendenze nel mondo dei centri commerciali

“Le nuove tendenze e le trasformazioni che vivrà l’industria dei Centri Commerciali sono state al centro del dibattito promosso e organizzato da CNCC nel corso di The Future Mall, l’evento tenutosi questa mattina presso il Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia ‘Leonardo da Vinci’ di Milano.

Il dibattito ha infatti trattato alcuni degli elementi che stanno radicalmente modificando lo scenario dei Centri Commerciali, tra cui: le nuove tecnologie, i nuovi modelli economici e di consumo, la multicanalità, la sharing economy, le start up, i nuovi modi di comunicare e il prosumerismo, ovvero l’emergere del ruolo del prosumer che riunisce in sé la figura del produttore e del consumatore, nella ricerca e nella scelta dei prodotti e dei servizi da acquistare.

In apertura, i temi sono stati affrontati attraverso le testimonianze di diversi esperti di settore, startupper e referenti aziendali. In particolare, nella prima parte del convegno Massimo Moretti, Presidente CNCC e Head of retail Beni Stabili SIIQ ed Ermanno Canali, Presidente di Canali & C. e Presidente Commissione Marketing 2.0 CNCC sono stati intervistati da Armando Garosci, per un confronto sulle tendenze attuali e per aprire il dibattito su come saranno i Centri Commerciali di domani.

Sono successivamente intervenuti, nell’ordine:

–        Michele Vianello, esperto di innovazione e smart city, sul tema ‘Dal commercio allo smart retail’

–        Alberto Lugetti, Head of Local Portfolio British Telecom Italia, service provider di soluzioni digitali per la shopping industry, sul tema ‘The Digital Possible’

–        Giacomo Barigazzi, Startupper DmDigital, sul tema ‘L’intelligenza artificiale e le nuove frontiere del retail’

–        Giovanni Guerri CEO di Caligoo e di Guglielmo Ltd sul tema ‘La rivoluzione delle reti d’accesso per governare il cambiamento digitale’

–        Livio Ventura, Cognitive solution Leader IBM Italia sul tema ‘The Insightful mall’.

 

Nella seconda parte del convegno, in una sezione denominata ‘LA VOCE DEI RETAILER: LA MULTICANALITÀ DEI BRAND’ e realizzata in collaborazione con MAPIC (la fiera più rilevante a livello mondiale nel Real Estate Retail che si tiene annualmente a Cannes) l’attenzione è stata rivolta verso l’estero, attraverso l’analisi di case study che riguardano più da vicino il settore. Matthieu Joly, Trend Expert di Echangeur by BNP Paribas e Pamela Wolf, Innovation Strategy Director di Salesforce, hanno discusso dell’importanza dell’approccio consumer-centric per offrire un’esperienza di shopping personalizzata, delle migliori strategie digitali per aumentare business e ricavi, del mobile marketing che connette consumatori, brand e Centri Commerciali e, infine, delle innovazioni dello shopping emozionale in un mondo digitale.

Ermanno Canali commenta: ‘Oggi le nuove tecnologie stanno radicalmente cambiando la nostra vita, da come ci relazioniamo con gli altri all’economia, ai consumi. Conoscere in modo approfondito il consumatore e i trend è condizione fondamentale per il Retail Real Estate per avere successo. Il convegno ci ha dato l’opportunità di approfondire queste tematiche, con una visione verso il futuro’.

Massimo Moretti aggiunge: ‘Lo scenario dei Centri Commerciali, è ormai entrato in una nuova fase, che io amo chiamare la ‘terza rivoluzione’ del nostro settore, nella quale il consumatore assume un ruolo d’importanza sempre più cruciale e le tecnologie digitali permettono di interpretarlo e di accontentarlo al meglio, staccandoci definitivamente da un approccio mass market. In questo senso, l’obiettivo di CNCC è promuovere la condivisione di queste informazioni per stimolare l’attenzione dei soci sulle nuove opportunità’”.

(Fonte: CNCC).

Nespresso inaugura una nuova Boutique nel centro Carosello

“Nespresso, leader globale nel settore del caffè porzionato, inaugura oggi, 13 ottobre, una nuova Boutique all’interno del centro commerciale Carosello a Carugate, che si caratterizza per un nuovo concept ancora più attento alle esigenze dei Club Member.

Sarà la prima Boutique in Italia a presentare all’interno della propria area vendita l’innovativo concept di acquisto e di customer relationship di Nespresso, totalmente incentrato sulle richieste e necessità dei clienti. I Club Member Nespresso saranno accolti dai Coffee Specialist presso le nuovissime postazioni presenti in Boutique e saranno guidati nella scelta e nell’acquisto dei prodotti Nespresso. L’ordine, effettuato attraverso un tablet, verrà inviato direttamente al back office che si occuperà della preparazione della shopper contenente i prodotti acquistati. Grazie a questo nuovo concept i Coffee Specialist potranno garantire ai propri clienti una shopping experience ancora più personale ed esclusiva, stabilendo un rapporto diretto con loro e dedicando ancora più tempo a soddisfare richieste e preferenze di ognuno.

Il punto vendita di Carosello si colloca all’interno del negozio COIN del centro commerciale, uno dei più importanti siti per lo shopping lombardo, che gode di una posizione strategica nella periferia a Nord Est di Milano. La Boutique, ubicata nel corridoio centrale della galleria commerciale, rappresenta un vero e proprio punto di incontro e di ristoro per tutti gli amanti del caffè che vorranno concedersi un momento di relax durante gli acquisti e vivere un’esperienza di degustazione e di servizio esclusiva. Inoltre, come tutte le Boutique Nespresso, i Club Member avranno a disposizione un’apposita area recycling per consegnare le capsule esauste e contribuire alla raccolta e al riciclo del caffè e dell’alluminio.

‘Siamo orgogliosi di annunciare l’inaugurazione di questa nuova Boutique all’interno del centro commerciale Carosello, la 17sima sul territorio lombardo e la 47sima in Italia – ha dichiarato Fabio degli Esposti, Direttore Generale di Nespresso Italiana – Quest’apertura è particolarmente importante per noi, perché è la prima in Italia incentrata su un nuovo concept di Boutique in cui si abbatte definitivamente ogni barriera tra consumatori e Coffee Specialist per proporre una nuova esperienza d’acquisto ancora più completa, esclusiva e customizzata. Siamo, quindi, molto curiosi di verificare la reazione dei nostri Club Member’”.

(Fonte: Nespresso).

Q2: aumentano reddito disponibile e potere d’acquisto

“Nel secondo trimestre 2016 l’indebitamento netto delle AP in rapporto al Pil è stato pari allo 0,2%, in miglioramento di 0,7 punti percentuali rispetto allo stesso trimestre del 2015.

Il saldo primario delle AP (indebitamento al netto degli interessi passivi) è risultato positivo, con un’incidenza sul Pil del 4,4% (4,1% nel secondo trimestre del 2015).

Il saldo corrente delle AP è stato anch’esso positivo, con un’incidenza sul Pil del 3,1% (3,0% nel secondo trimestre del 2015).

La pressione fiscale è stata pari al 42,3%, segnando una riduzione di 0,4 punti percentuali rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

Il reddito disponibile delle famiglie consumatrici è aumentato dell’1,3% rispetto al trimestre precedente, mentre i consumi sono cresciuti dello 0,2%.

Di conseguenza, la propensione al risparmio delle famiglie consumatrici è aumentata di 0,9 punti percentuali rispetto al trimestre precedente, salendo al 9,6%.

 A fronte di un aumento dello 0,1% del deflatore implicito dei consumi delle famiglie, il potere d’acquisto è aumentato dell’1,1%.

La quota di profitto delle società non finanziarie, pari al 41,9%, è aumentata di 0,8 punti percentuali rispetto al trimestre precedente. Il tasso di investimento è rimasto invariato al 19,2%”.

(Fonte: www.istat.it, “Conto trimestrale delle Amministrazioni pubbliche, reddito e risparmio delle famiglie e profitti delle società”, 3 ottobre 2016).

I prezzi al consumo tornano a crescere seppur di poco

“Nel mese di settembre 2016, secondo le stime preliminari, l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (NIC), al lordo dei tabacchi, registra una diminuzione dello 0,2% su base mensile e un aumento dello 0,1% rispetto a settembre 2015 (era -0,1% ad agosto).

Dopo sette mesi consecutivi di diminuzioni tendenziali, i prezzi al consumo tornano a crescere seppur di poco. Questa inversione di tendenza è dovuta principalmente al marcato ridimensionamento della flessione dei prezzi dei Beni energetici sia non regolamentati (-2,7%, da -7,0% di agosto) sia regolamentati (-4,1%, da -5,9%) e, in misura minore, alla ripresa della crescita tendenziale dei prezzi dei Servizi relativi ai trasporti (+1,1%; la variazione era nulla il mese precedente).

Al netto degli alimentari non lavorati e dei beni energetici, l”inflazione di fondo’ sale a +0,5% (da +0,4% di agosto); al netto dei soli beni energetici si attesta a +0,5% registrando, rispetto al mese precedente (+0,6%), un rallentamento di lieve entità.

L’inflazione acquisita per il 2016 risulta pari a -0,1% (era nulla il mese precedente).

Rispetto a settembre 2015, i prezzi dei beni fanno registrare una flessione pari a -0,2% (era -0,5% ad agosto), mentre il tasso di crescita dei prezzi dei servizi scende a +0,4% (da +0,5% del mese precedente). Di conseguenza, rispetto ad agosto 2016, il differenziale inflazionistico tra servizi e beni si riduce di quattro decimi di punto percentuale.

La diminuzione su base mensile dell’indice generale dei prezzi al consumo è principalmente ascrivibile ai cali congiunturali, in larga parte dovuti a fattori stagionali, dei prezzi dei Servizi relativi ai trasporti (-3,0%) e dei Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (-0,9%).

I prezzi dei beni alimentari, per la cura della casa e della persona diminuiscono dello 0,1% su base mensile e registrano una variazione nulla su base annua (da +0,6% di agosto).

I prezzi dei prodotti ad alta frequenza di acquisto aumentano dello 0,1% in termini congiunturali e dello 0,2% in termini tendenziali (era +0,1% ad agosto).

Secondo le stime preliminari, l’indice dei prezzi al consumo armonizzato (IPCA) aumenta dell’1,9% su base mensile e dello 0,1% su base annua, con un’inversione di tendenza dal -0,1% di agosto”.

(Fonte: www.istat.it, “Prezzi al consumo – dati provvisori”, 30 settembre 2016).

BrandContent

Fotogallery

Il database online della Business Community italiana

Cerca con whoswho.it

Diritto alimentare