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PowaTag fast shopping also in Orobianco luxury luggage

Also Orobianco is embracing the instant shopping of PowaTag in its flagship store in Milan in the luxury segment. PowaTag is in fact a multi-channel solution (adopted by over 1,200 that bridges the gap between the online and offline experience, transforming all communication material into a virtual store, through a series of engagement points including QR code, Audio Tag, Bluetooth beacon, NFC and social media. With this technology, Orobianco customers can experience the first multi-channel journey in Tecknomonster high-end luggage , spearhead of the flagship store in Milan.

https://youtu.be/632KV1mSZq0

“The fast shopping concept fits perfectly with our brand philosophy. We are therefore proud to be the first luxury boutique in Italy to adopt PowaTag, thanks to which we will speed up and simplify the buying process”, said Giacomo Valentini, Chairman of the Orobianco Group.
After having downloaded the app from the Apple Store or from Google Play and registered in just one minute, customers simply need to photograph the QR code printed on the price tag with a smartphone to an instantly, simply and safely buy Orobianco products directly with the smartphone.
“We are very excited – says the General Manager Italy of Powa Technologies, Germano Marano – to be able to help Orobianco to be the first Italian luxury brand to embrace this unprecedented union between offline and online commerce”.

Farinetti, la pesca e il target poetico di Eataly al World Retail Congress

È toccato a Oscar Farinetti, fondatore di Eataly aprire il World Retail Congress in corso a Roma, di fronte a un migliaio di delegati giunti da ogni dove. A loro, prima che si affrontassero i temi dell’economia mondiale, della sostenibilità, del nuovo modello di business per i retailer, ha voluto raccontare il suo modo di intendere il retali.

Quello per intenderci che dieci anni fa, un gruppo di persone ha cominciato a sbozzare intorno a un tavolo l’avventura di Eataly che, dopo otto anni è diventato un paradigma nell’ambito della vendita e della somministrazione del food. E che si avvia ad aprire a Verona e Trieste e soprattutto il secondo punto vendita a New York, di fronte a Ground Zero: «Sarà il più grande del mondo e sarà dedicato alla pace, con la sua tavola apparecchiata per otto, alla quale vorrei invitare i grandi del mondo a risolvere le loro questioni». Farinetti è così, pensa in grande, ma è atipico, lui che viene da una famiglia di commercianti e per anni ha venduto elettronica di consumo ed elettrodomestici. E che oggi dice: «Noi non siamo una catena. Rispetto le catene, ma non le amo».

E così per spiegare il progetto di Eataly ha richiamato Kotler, ma solo per dire che le cinque P del marketer più famoso del mondo ruotano a una sola P, quella che indica la Persona. Ma per arrivare a questo discoro è partito dalla P di pesca, nella quale il nocciolo è la parte più importante perché è il seme da cui origina il frutto e costituisce l’obiettivo poetico del progetto («Fare soldi, a darselo come obiettivo è stupido», la polpa rappresenta l’esperienza dei clienti e la buccia è il vestito, il marketing.

Così il nocciolo riassume gli obiettiivi di dare lavoro alle persone, di recuperare spazi per le persone vale a dire ristrutturare edifici abbandonati (fabbriche, caserme, spazi pubblici) per le persone, di celebrare l’Italia per le sue biodiversità.

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Nella polpa vi sono tutti gli attributi che clienti e lavoratori definiscono per Eataly.

 

Nella buccia, infine che cosa si vede di Eataly: gli arredi e i colori semplic («non dobbiamo vendere arredamento»). L’emozionalità del legno, la luce naturale, l’esperienza d’acquisto come conoscenza, la ruota delle stagioni per la frutta, per il pesce, per il vino.

«Ma soprattutto Eataly è na storia di persone», ha concluso Farinetti. Tra gli applausi, neanche a dirlo.

Cantine Ferrari Sparkling Wine Producer of the Year

Ferrari, Trentodoc
Camilla Lunelli (a sinistra) e Essi Avellan

Le Cantine Ferrari si aggiudicano il titolo di “Sparkling Wine Producer of the Year” nel concorso internazionale The Champagne and Sparkling Wine World Championships 2015, un riconoscimento che le ha viste imporsi sugli altri due finalisti, i produttori di Champagne Charles Heidsieck e Luis Roederer.

Questo risultato si aggiunge al premio al Ferrari Perlé 2006 Trentodoc come Best Italian Sparkling Wine e a ben nove medaglie d’oro assegnate a diversi Trentodoc della casa, dal Ferrari Maximum Brut al Giulio Ferrari Riserva del Fondatore.

The Champagne and Sparkling Wine World Championships è un concorso dedicato esclusivamente alle bollicine organizzato da Tom Stevenson, un’autorità internazionale nel campo. Lo stesso Stevenson, nel suo discorso di premiazione durante la cena di gala del 2 settembre alla Vintner’s Hall di Londra, ha affermato che il premio al produttore dell’anno è il riconoscimento all’azienda di maggior successo del concorso e, tra le tre cantine in gara, il vincitore era assolutamente chiaro.

Se la prima edizione del concorso aveva consacrato il Ferrari Perlé 2007 Trentodoc World Champion Sparkling Wine Outside Champagne, il premio di quest’anno rappresenta l’incoronazione del Ferrari Trentodoc a Metodo Classico in grado di primeggiare sui migliori Champagne. Un’ulteriore conferma della straordinaria vocazione del territorio trentino e della sua viticoltura di montagna per la produzione di bollicine di eccellenza.

Questo riconoscimento arriva a pochi giorni dalla nomination di Ferrari a The Best European Winery per i Wine Star Awards di Wine Enthusiast, l’importante premio del magazine americano che sarà annunciato a fine 2015.

Alla linea di prodotti vegani di Sarchio la certificazione della Vegan Society

logo VeganSarchio ha firmato l’accordo con l’organizzazione Vegan Society per l’utilizzo del logo Vegan sulle confezioni dei prodotti, l’unico riconosciuto a livello internazionale, a garanzia della qualità dei prodotti e dell’effettiva conformità ai requisiti vegani.

Biscotti senza latte e uova, gallette semplici o ricoperte al cioccolato fondente extra, snack dolci, semi, condimenti, sfogliette per l’aperitivo, cereali e bevande per la colazione: sono alcune delle 45 referenze a marchio Sarchio che avranno sul packaging il logo Vegan, per un immediato riconoscimento del prodotto a scaffale.

Fondata nel 1944 da Donald Watson, la Vegan Society ha l’obiettivo di assicurare la qualità dei prodotti e la loro rispondenza agli standard ‘vegani’ ovvero che non abbiano ingredienti o derivati di origine animale. Il logo Vegan è inoltre un marchio registrato non solo in Europa ma anche in Canada, Australia, India e USA.

«Molti dei nostri prodotti erano già vegani, per verificarlo bastava leggere gli ingredienti. L’ottenimento della certificazione internazionale Vegan Society ci permette di rendere le nostre referenze – che rispettano questi requisiti – più riconoscibili già nella corsia del supermercato, un pratico aiuto per i nostri consumatori vegan, vegetariani, “etici” o per chi segue una dieta priva di proteine animali», ha dichiarato Sandra Mori, Responsabile Marketing di Sarchio.

Osservatorio Findomestic: per l’acquisto dei libri di scuola un terzo delle famiglie riduce i consumi – Infografica

Ogni anno l’apertura dell’anno scolastico significa parlare di caro libri. Quest’anno,il dibattito essendo focalizzato sugli effetti della riforma scolastica e delle nomine che obbligano migliaia di insegnanti a trasferirsi, le spese delle famiglie sono rimaste n po’ nell’ombra. Fino ad oggi.

A colmare il vuoto ci ha pensato l’Osservatorio Findomestic nella sua indagine mensile di settembre.

Secondo l’Osservatorio gli acquisti per la scuola sono in crescita del 5% rispetto all’anno scorso, arrivando a 735 euro per nucleo familiare.

Ovviamente la voce di maggiore impatto sul bilancio delle famiglie sono i libri, che hanno un’incidenza del 61%, anche se in calo sul 2014 (-6%).

spese scuola Oss Findomestic

Il 63% effettuerà online gli acquisti di beni per la scuola, soprattutto per quanto riguarda libri e dizionari , in deciso aumento rispetto al 2014, quando era il 51% a ricorrere all’e-commerce.

Sebbene resti stabile la quota delle famiglie che affronteranno le spese scolastiche senza problemi, vi è però un 21% del campione che intaccherà i risparmi per far fronte a queste “uscite”(+3%), il 7% che ricorrerà a prestiti di amici e, il 5% che utilizzerà formule di finanziamento.

Tuttavia il41% di coloro che sosterranno spese scolastiche dovrà fare delle rinunce e i tagli ricadranno nel 33% dei casi su viaggi, cultura e spettacoli, il 23% sull’informatica, foto e telefonia, il 19% sull’elettronica di consumo, il 17% sulle spese per la casa, il 14% sulla salute e cura della persona e il 12% sull’abbigliamento.

Arriva in Italia Best Brands, l’oscar che premia risultati di vendita e awareness

best brands Stephan Nießner , Ferrero 11.02.2015 Foto: Astrid Schmidhuber

Nato in Germania, dove il gruppo di comunicazione Tedesco Serviceplan lo ha creato nel 2004, sbarcato in Cina nel 2014, il premio Best Brands arriva in Italia, per certificare con precisione quale fra tutti i brands del nostro paese è in assoluto il top.

Tutto merito del criterio oggettivo adottato e pserimentato da un decennio: la classifica delle marche italiane verrà stilata non secondo l’opinione (spesso autorevolissima) di una giuria, ma secondo due criteri oggettivi e molto diversi tra loro: il successo economico e l’affetto del pubblico: quindi share of market share of soul.

Per partecipare non serve un’iscrizione al premio: sono candidate d’ufficio tutte le marche rappresentative sia come quota di mercato, sia come capacità di investire in comunicazione, valutata sulla media degli ultimi quattro anni.

Giovanni Ghelardi, Amm. Del. di Serviceplan Italia
Giovanni Ghelardi,, Amm. Del. di Serviceplan Italia

«Best Brands si basa su uno studio estensivo condotto da GFK direttamente su 3.000 persone in Italia – spiega Giovanni Ghelardi AD di Serviceplan Italia che insieme agli altri partner, GFK Italia, RAI Pubblicità, System 24 e ADC Group e con il sostegno di UPA, promuove l’edizione nazionale del premio – con un metodo assolutamente inedito che mette in relazione attraverso un algoritmo esclusivo sia il potenziale economico del brand che il suo legame affettivo con la gente».

Silvio Silprandi, Vice Presidente GfK Eurisko Italia, entra nello specifico della metodologia. «È un processo molto articolato: l’indice finale nasce da due famiglie di indicatori. Da una parte abbiamo il «successo della marca» che comprende la Market Share (cioè la quota di mercato a valore), la Loyalty del consumatore (cioè la fedeltà al brand espressa attraverso l’acquisto più frequente) e il Premium Price (cioè il livello di prezzo su cui si attesta la marca rispetto alla media della competition) e la «share of soul» che comprende la Brand awareness (domande che rilevano il livello di familiarità con la marca), il Brand Potential Index (calcolato su una serie di domande che misurano propensione a spendere di più rispetto alle altre marche, personal relevance, attrattività, distintività e superiorità), il Cross-selling potential (domande che raccolgono il livello di propensione all’acquisto/utilizzo di un nuovo prodotto della marca). In sostanza però l’ingrediente fondamentale di tutto il processo sono i consumatori. Sono loro a determinare sia il successo economico di una marca sia ad esprimere i dati più ‘emozionali’».

In attesa del 28 ottobre quando saranno ufficializzati i Best Brands irtaliani, nell’ultima edizione svoltasi in Germania è stata riconosciuta l’importanza dei brand italiani con l’istituzione della categoria Best International Brand/Corporate Brand Italy vinta da Ferrero, al secondo e terzo posto si sono classificate Tod’s e Luxottica.

In Veneto Conad chiude due supermercati ex-Billa

La coda lunga della crisi colpisce a Cittadella in provincia di Padova dove il Conad City di Via Kennedy, a soli sette mesi dall’apertura, ha annunciato la chiusura.

Ne ha dato notizia Silvia Bergamin che sul Mattino di Padova riporta l’intenzione del gruppo Sgr di Padova di chiudere a fine gennaio il supermercato aperto solo sette mesi fa dopo l’acquisizione da parte di Conad di punti vendita Billa nel Nord Est, nel quadro della dismissione del retailer austro-tedesco. Non solo. A fine dicembre chiuderà i battenti anche il punto vendita di Este.

Secondo quanto riportato dal quotidiano di Padova, le motivazioni della chiusura risiedono nel fatto che “gli affari non sarebbero andati secondo le previsioni, Cittadella non sarebbe una piazza facile e il mercato risulterebbe saturo“.

Sono 34 i dipendenti dei due supermercati in crisi che perderanno il posto di lavoro. I sindacati hanno annunciato che faranno il possibile per cercare di bloccare la decisione di chiudere.

Rapporto Coop 2015: la ripresa è slow ma l’Italia è bipolare. I programmi del retailer

Schermata 2015-09-03 alle 19.24.51Una ripresa lenta, da seguire con attenzione. Il Rapporto Coop (cui hanno collaborato Ref Ricerche, Nielse, Gfk, Doxa e Demos), come da tradizione, riapre la stagione dopo la pausa estiva e ci restituisce l’immagine di un Paese che dalla soglia del precipizio della crisi dove era attestato nel 2014 si è messo in marcia con “passo di buona lena”.

La recessione è finita, è costata lacrime e sangue alle famiglie italiane che hanno lasciato sul piatto dal 2007 a oggi 122 miliardi di euro (47 miliardi di minori risparmi e ben 75 miliardi di minori consumi).

Rimangono però nubi all’orizzonte come un possibile ritocco alle aliquote Iva, già tra le più alte d’Europa, con effetto ovviamente penalizzante sui consumi appena ripartiti e il persistere dell’elevato tasso di disoccupazione, soprattutto fra i giovani e soprattutto al Sud.

Ma più che la variazione seppur minima di segno positivo del Pil con cui si è aperto il 2015 (la crescita della nostra economia attesa per fine anno è di un +0,7%) è il sentiment degli italiani a essere cambiato. La felicità è di casa nel Nord Europa ma gli italiani, al pari di tedeschi e francesi e prima degli spagnoli, mostrano buoni livelli di soddisfazione per la propria qualità della vita e il 52% delle persone (era il 41% appena un anno fa) considera invariata o addirittura migliorata la propria situazione.

Sette anni di crisi hanno però lasciato cicatrici profonde nel tessuto sociale del nostro Paese, è un’Italia bipolare e schizofrenica; sempre più lunga, il Sud sempre più sud (tra Trento e Calabria corrono più di 1000 euro di differenza nella spesa mensile), la forbice generazionale si è allargata (gli under 35 spendono 100 euro al mese in meno degli over 65) e il lavoro continua ad essere la grande discriminante di genere e la grande chimera.

italia bipolare

Tuttavia siamo i più palestrati e i più connessi d’Europa (12.000 palestre il record in Italia e più di 6 ore al giorno su Internet tra pc e smartphone) se non atei certo più laici e indifferenti, i più evasori e paradossalmente tra i più altruisti (a fronte di una stima di 200 milioni di euro di evasione annua, sono 7 milioni gli italiani che prestano il proprio tempo gratuitamente in attività di volontariato). Con gli euro che ci siamo ritrovati nelle tasche (quei pochi che gli italiani non hanno voluto risparmiare continuando a perpetrare l’immagine -questa sì tradizionale- di un popolo di formiche più che di cicale: nel 2015 il tasso di risparmio è salito dal 8,6% al 9,2), gli italiani sono tornati ai consumi evergreen.

potere d'acquisto

Hanno ripreso a comprare case (complice una stabilizzazione dei prezzi e una ripresa dei mutui), hanno sostituito il parco dei loro elettrodomestici (la lavatrice, mito degli anni Sessanta, ma anche l’asciugatrice + 50% solo nell’ultimo anno), ripartite anche le immatricolazioni delle auto (+ 15% nel 2015 le vendite) anche se la mobilità è sempre più dolce: il raggio d’azione preferito è di appena 5 chilometri dalla propria residenza e la bicicletta un must insostituibile (la bici supera per grado di soddisfazione moto, auto, metro, treni e autobus).

Risultati e strategie Coop

«Per quanto riguarda la dinamica interna – afferma il presidente di Coop Italia Marco Pedroni – i primi segnali di recupero delle vendite non possono che essere accolti positivamente, ma è il quadro complessivo a essere completamente mutato e la cautela è d’obbligo».

Secondo le elaborazioni di Coop, nella distribuzione moderna le vendite totali dei primi sette mesi sono positive a valore (+0,7%) e flat a volume (-0,1%) avendo beneficiato del forte incremento estivo di alcune categorie come le bevande e o gelati.

A parità di rete le vendite sono leggermente negative (-0,1% a valore e -0,9% a volume), mentre a rete corrente si registra +0,7% a valore e -0,1% a volume. In questo contesto Coop si comporta in controtendenza, registrando -1,5% a valore e una parità a volume a rete omogenea, mentre a rete corrente -0,4% a valore e +1,1% a volume.

La spiegazione è nel riposizionamento commerciale avviato da Coop che ha portato il trend dei prezzi del retailer in territorio deflattivo, a fronte di una parziale ripresa dell’inflazione alimentare di quasi un punto percentuale.

La politica di vendita in atto dal primo trimestre ha infatti generato riduzioni di prezzo (- 6/7%) sulle grandi marche e sulla PL venduti in continuativo («costa meno, non è una promozione») e un cambiamento della politica promozionale («scegli tu»).

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«Non pensiamo certamente di abbandonare le promozioni, ma certamente stiamo dando maggiore enfasi a una politica di scaffale», aggiunge Pedroni. E se Coop riduce le vendite correnti a valore del -0,4%, soprattutto per la forte presenza degli Ipercoop che, pur perdendo meno della media degli Ipermercati italiani, pesano molto nel mix di vendite, la Private Label cresce a volumi (+2,2%), a differenza delle altre MDD, e si conferma leader di mercato.

Così come, presentando un ranking con le quote di mercato della Gdo escludendo le superfici sotto i 400 metri quadrati e i discount, il presidente Coop ribadisce la leadership, nonostante «spesso si senta parlare di sorpasso».

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Al di là delle schermaglie, Coop è anche impegnata sul versante internazionale con Coop Italian Food (v. l’intervista su instoremag.it) e con l’alleanza Coopernic su quello dell’e-commerce in particolare per il non alimentare, su quello della nuova Coop Alleanza 3.0 (la fusione delle Coop emiliane) che ha tra gli obiettivi una crescita al Sud.

Dall’esperienza del Supermercato del futuro di Expo, poi, che ha al suo attivo numeri più che lusinghieri, prende corpo l’idea di un’evoluzione dell’ipermercato dove all’esuberanza degli assortimenti si sostituisce una ottimizzazione della logistica, in modo da poter soddisfare le richieste del cliente con prodotti anche non presenti fisicamente nella superficie di vendita. Un progetto che porta diritto allo sviluppo dell’e-commerce (il Drive aperto qualche mese fa a Bergamo da Coop Lombardia indica una delle direzioni di sviluppo del retailer).

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«Nel 2016 – annuncia infine Pedroni – proseguiremo su questa strategia di convenienza e di modifica della politica promozionale e potenzieremo le azioni distintive sui temi della sicurezza alimentare, della trasparenza informativa, della legalità nelle filiere agro-alimentari e della tutela ambientale».

Presentata Biofach, la fiera mondiale del biologico

Bio Lebensmittel, Schwerpunkt deutscher Handel

Alla vigilia dell’Organic Week di Expo (da oggi a sabato, organizzato dalle fiere Biofach, Vivaness, Sana e Cosmoprof), la Fiera di Norimberga ha presentato alla stampa la prossima edizione di Biofach, l’appuntamento più importante a livello mondiale per il mondo del biologico (10-13 febbraio 2016), con i suoi 2344 espositori di 74 Paesi e i 44.624 visitatori.

IMG_2570Un appuntamento che negli anni ha mantenuto il profilo professionale tanto che la neo-responsabile della manifestazione Danila Brunner ci tiene a ricordare che più che una fiera di business, che ha cavalcato il trend in ascesa dei consumi di biologico, la manifestazione ha un valore politico e ha il patrocinio dell’organizzazione internazionale Ifoam (International foundation for organic agriculture) e del’associozione tedesca Bölw. A Biofach l’Italia rappresenta il secondo paese espositore alle spalle della Germania e la manifestazione, afferma Barbara Böck della Fiera di Norimberga, «è un’ottima piattaforma per portare la cultura del cibo italiano biologico nel mondo». L’Italia è il sesto Paese al mondo per superficie coltivata a biologico con 1,32 milioni di ettari.

Il biologico è un settore in costante crescita: proprio l’Ifoam stima che il fatturato globale realizzato con i prodotti biologici ammontava alla fine del 2013 a 72 miliardi di dollari Usa, con una crscita del 55% rispetto a 5 anni prima. Ma nel 2014 le previsioni parlano di un avicinamento alla soglia degli 80 miliardi di dollari. Crescita che si registra un po’ dovunque. In Germania il mercato è aumentato del 4,8% per un fatturato salito da 7,55 a 9,91 miliardi di euro, con la metà del fatturato realizzato nella Gdo; negli Stati Uniti il mercato bio vale 35,9 miliardi di dollari, con una quota sul fatturato alimentare è del 5%; in Francia con 5 miliardi di euro la crescita è del 10%: il trend è lo stesso negli altri Paesi. In Italia, secondo gli ultimi dati di Anabio, l’aumento del fatturato è stato del 17,3% raggiungendo i 3 miliardi di euro. «È un comparto strategico destinato a crescere, insieme all’attenzione per la qualità», commenta l’amministratore delgato di Conad Francesco Pugliese.

Tuttavia la quota di mercato è ancora bassa: solo l’1% degli alimenti prodotti nel mondo è di provenienza biologica, ponendo il movimento biologico di fronte al divario tra crescita e la strada da percorrere per imprimere una scolta nell’alimentazione o, in altri termini, per fare uscire il biologico da una nicchia per farlo diventare un approccio generalizzato alla sostenibilità a livello globale.

Ed è proprio questo il tema al centro del convegno “Organic 3.0- More bio”: quali forme e quali modalità dovranno avere il quadro politico e quello legislativo per attuare una trasformazione biologica e fare diventare il biologico un modello del futuro per l’agricoltura e l’alimentazione.

«L’odierna agricoltura industriale – afferma il direttore dell’Ifoam Markus Arbenz – non è in grado di sfamare il mondo e crea enormi problemi per il futuro. È per questo motivo che c’è bisogno di percorrere un’alra via, na via sostenibile. L’agricoltura biologica, insieme ad altre iniziative, ha contribuito moltissimo a trovare soluzioni sulla base di esperienze consolidate. La realtà, tuttavia, è che prima bisogna imporre a livello politico una strategia di agricoltura sostenibile perché questa tocca gli interessi economici delle cerchie di maggiore influenza, come l’agroindustria».

Finalists of the 2015 World Retail Awards

As every year during the World Retail Congress (Rome, 8-10 September) the prestigious World Retail Awards will be assigned, divided into the five categories of the Retailer of the Year super award.

There are only two Italians present: Yoox Group in the eCommerce Retailer of the Year category and Coop with ‘Chiedilo alla Coop – Ask Coop’ in the Retail Advertising Campaign category. The other categories are: Young Retail Entrepreneur of the Year, Retail transformation and reinvention concerning activity re-engineering and restructuring projects with a view to sustainable growth, and Store Design. The lists of those selected for the other two categories – Retail Transformation of the Year and Retailer of the Year – will be revealed shortly.

Ian McGarrigle, President of the World Retail Congress, said: “We are very pleased to see so many participants in each category. Once again, the calibre of the finalists is really exceptional with a variegated representation of the retail world. It will be difficult to determine the final winner in each category; we are nevertheless very grateful to all those who participated.”

In the Store Design category there are six finalists, all very representative of retail trends, from food to luxury goods, from games to sport and cars. These last two (Rockar and Rose Biketown) are a remarkable example of multi-channel and integration between on-line and off-line channels. In particular, Rockar represents a possible revolution in the way cars are sold.

 

Store Design of the Year

– Galeria Melissa, London. Muti Randolph and IDL: Architecture
– Hamleys World, Moscow by Fitch
– Mad Cooperativet, Copenhagen by COOP Denmark inhouse concept design team and Cada Design
– Markthal, Rotterdam by MVRDV and Designers Winy Maas
– Rockar, Bluewater, UK
– Rose Biketown, Munich by Blocher & Blocher

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These are the other finalists

Young Retail Entrepreneur of the Year
Sponsored by MasterCard


– Kunal Bahl, co-founder, Snapdeal
– Nitin Passi, founder, Missguided.com
– John Winning, CEO, the Winning Group
– Bahman Nedaei, Zahir Dehnadi, co-founders, Navabi
– Gökhan Meriçliler, founder, Poi

 

Retail Advertising Campaign of the Year

– Continente for “Going to Continente Makes it Worth Your While”. By Fuel
– Coop Italy for “Chiedilo alla Coop”. Y&R Italy
– Intel for “Get In The Mix with NE YO”. Arc Worldwide/Leo Burnett Chicago, Chicago
– M&S Food for “Adventures”. RKCR/Y&R
– M&S “For Every Milestone”. RKCR/Y&R
– Watsons Taiwan for “Have a cozy and lazy life with Gudetama”. By Dentsu Taiwan

 

eCommerce Retailer of the Year
Sponsored by JDA

– Appliancesonline, Australia
– JD.com, China
– Jumia, Nigeria
– Matchesfashion.com, UK
– Michael Hill Jewellery, Australia
– Mudo, Turkey
– Yoox Group, Italy

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