CLOSE
Home Authors Posts by fabrizio.gomarasca

fabrizio.gomarasca

713 POSTS 0 COMMENTS

A Marca la Mdd protagonista della filiera agroalimentare

È stato il ministro delle Politiche agricole Maurizio Martina a convocare un tavolo di discussione con i rappresentanti della filiera agroalimentare, con un messaggio video in chiusura del convegno che ha inaugurato ieri Marca a Bologna. In quella sede si proseguirà il discorso iniziato nel corso dell’incontro che ha aperto la fiera dela Marca del distributore, che sempre più si connota come momento cruciale nei rapporti di filiera tra industria e distribuzione. Quest’anno con una grossa novità: il coinvolgimento delle altre organizzazioni della filiera a monte (gli agricoltori rappresentati da Coldiretti e Confagricoltura) e a valle, con il convegno pomeridiano organizzato da Ibc, l’associazione Industrie dei Beni di consumo.

Guido Cristini, Università di Parma
Guido Cristini, Università di Parma

Un metamessaggio non da poco, se si considera che  il 2014 ha segnato uno stop nella crescita della quota di mercato della marca del distributore, a fronte di una pressione promozionale che ha toccato punte del 28,7% nei supermercati e del 34,6% negli ipermercati e che parimenti è stata esercitata sulla Mdd: 26,7% negli Ipermercati (in crescita dello 0,6%) e e 22,4% nei Supermercati, in calo dello 0,3%. Paradossalmente, ha detto Guido Cristini docente di Marketing all’Università di Parma, «la crisi ha innescato un meccanismo capovolto, in cui la Mdd ha “fatto” la marca, mentre le marche hanno de-valorizzato il proprio posizionamento, puntando al prezzo con azioni tattiche».

Francesco Pugliese, presidente Adm
Francesco Pugliese, presidente Adm

E Francesco Pugliese, nel ruolo di padronedi casa come presidente di Adm, ha osservato: «Il ruolo della Mdd è costruire la marca, è diventare marca. La pressione promozionale è come la cocaina: ti dà una botta di energia, ma con l’uso non ne puoi più tornare indietro. Ma la distribuzione sta cominciando a comprendere che il valore della filiera non può essere dato con la pressione promozionale».

Non minori sono i problemi che si rilevano a valle della filiera.

Roberto Della casa, Università di Bologna
Roberto Della casa, Università di Bologna

Li ha espressi Roberto Della Casa, Docente di Marketing dei prodotti agroalimentari e Gestione delle imprese agroalimentari dell’Università di Bologna esponendo una interessante ricerca che ha analizzato la catena del valore nella filiera agroalimentare che ha preso in considerazione 10 circoscrizioni economiche distrettuali agroalimentari, alcune tipicamente agricole, altre agroindustriali, che però nell’insieme rappresentano 9 prodotti Dop e Igp, il 45% della produzione, il 57% del fatturato, il 61% del fatturato alla distribuzione moderna. Quest’ultima è stata nell’ultimo trienni un canale in crescita di 127 milioni per i 10 distretti considerati contro una diminuzione di 100 milioni di euro degli altri canali. «Alcuni di questi prodotti vivono di distribuzione moderna», ha detto Della Casa. Che dopo aver analizzato alcuni casi, ha ricordato come il problema cruciale per il sistema agroalimentare italiano sia quello di aumentare la capacità di esportare per dare possibilità alla produzione di aumentare evitando così di cedere sui prezzi. Perché, ha sottolineato, «alcune filiere sono dominate dai costi più che dall’utile».

E proprio il tema di come realizzare strumenti (piattaforme logistiche) di aggregazione dell’offertaper l’esportazione che offrano servizi alla distribuzione estera insieme a come aumentare il valore aggiunto della filiera e alle modalità di aggregazione dell’offerta sono i temi sui quali il ministro Martina ha chiamato attorno a un tavolo di discussione i protagonisti della filiera. L’appuntamento è per martedì 27 gennaio.

 

Fabrizio Gomarasca

Il copacking secondo Valbona: innovazione, qualità, servizio

Sono numerose le novità che Valbona presenta sul palcoscenico di Marca a Bologna, che si apre domani.

La produzione di Valbona per i marchi dei distributori è strategica per l’azienda specializzata nelle conserve vegetali. «Fra Italia ed estero le private label rappresentano circa l’85% della nostra produzione, un valore che si traduce in circa 1000 articoli a marchio privato prodotti ed oltre 50 brands», afferma Federico Masella, responsabile marketing dell’azienda veneta. «A Marca ci presentiamo con numerose novità, sia a livello di referenza che di packaging. Abbiamo lavorato sulla ricerca di prodotti di alta qualità, valorizzando la filiera ed alcune tipicità come i Pomodori Secchi di Calabria, i Carciofi di Sardegna e le Olive Taggiasche, selezionando materie prime certificate Igp come la Cipolla di Tropea e il Cappero di Pantelleria. Abbiamo inoltre realizzato ricette sfiziose utilizzando ingredienti di alta qualità come l’Aceto Balsamico di Modena IGP e l’Olio Extra Vergine di Oliva. In alcuni casi abbiamo affinato l’attività di packaging realizzando etichette con Qr Code».

Il lavoro di ricerca e sviluppo e gli investimenti destinati ai marchi dei distributori spiegano il motivo per cui Valbona si è via via affermata nel panorama nazionale e internazionale come co-packer dei marchi più conosciuti e prestigiosi, sia grazie agli stadard qualitativi validati dalle certificazioni, sia per un servizio di supporto e assistenza alla clientela.

Aspetti riconosciuti anche all’estero, dove Valbona sviluppa circa il 205 delle vendite totali.

Sisa a Marca: Qr code sui pack e ampliamento delle referenze

Tecla Ardizzoni - Sisa
Tecla Ardizzoni, responsabile Mdd Sisa

Alla vigilia di Marca, dove presenterò le novità per le tre linee di prodotti  Mdd, anche per Sisa sono positivi i risultati 2014 di vendita dei prodotti a marchio.  La Responsabile MDD SISA, Tecla Ardizzoni evidenzia che, con più di 1500 referenze, il peso sul totale del fatturato è di circa il 14%, ma arriva al 25% in cura casa, 19% nel freddo e 16% nel fresco. Inoltre, la linea di alta gamma Gusto&Passione risulta essere il segmento maggiormente promettente.

Le linee di prodotti a marchio SISA, Gusto&Passione e Primo continuano infatti ad offrire convenienza, qualità e garanzia al consumatore sempre più esigente ed informato e ad ampliare la propria offerta con nuove referenze e revisioni del pack, anche in funzione dell’adeguamento alla legge 1169/2011 UE, sulla fornitura in etichetta delle informazioni sugli alimenti, e al regolamento CLP per la classificazione, l’etichettatura e l’imballaggio delle sostanze chimiche.

Inoltre, su tutti i pack SISA e Gusto&Passione è inserito il Qr Code, che permette di accedere da smartphone e tablet alle approfondite informazioni sui prodotti. Magari utilizzando anche l’App SISA, nella specifica sezione dedicata alla MDD.

Per il 2015 è previsto lo sviluppo nel reparto salutistico di prodotti da forno senza glutine, nel segmento surgelati con referenze come croissant, focacce e torte, nel reparto cura persona con prodotti viso e mani e nella linea vini.

 

Selex: i prodotti a marchio del distributore crescono del 3,5%

La segmentazione dell’offerta è alla base della crescita dei prodotti a marchio del distributore del Gruppo Selex, che, nonostante la crisi dei consumi hanno registrato un incremento del 3,5%.

«La Marca del Distributore è la migliore risposta che possiamo dare ai consumatori che ci chiedono qualità a prezzi sempre più accessibili. Per mantenere questa promessa è sempre più importante avere come partner produttori efficienti e capaci di innovare i prodotti» afferma Maniele Tasca, Direttore Generale del Gruppo Selex.

Per l’anno in corso l’impegno di Selex, presente con un suo stand alla Fiera Marca di Bologna (14 e 15 gennaio), prosegue nella direzione della segmentazione dell’offerta e della rivisitazione degli assortimenti esistenti perché corrispondano in pieno alle attese dei consumatori, in termini di qualità e aggiornamento delle proposte.

Da alcuni anni, infatti, Selex ha lanciato linee specialistiche rivolte a precisi target di consumo molto apprezzate dalla clientela, come le declinazioni del marchio Selex nelle linee Natura Chiama, Vivi Bene e Primi Anni, e del marchio Vale nelle linee Natura in Tavola e Le Specialità, e nuovi brand di fantasia di grande appeal.

Tra questi, la linea Saper di Sapori, firmata “Il meglio di Selex” che comprende prodotti di alta qualità e tipicità legate al territorio, frutto dell’esperienza di antiche lavorazioni artigianali.

Il mondo Vivi Bene Selex si è poi arricchito di una nuova linea, Vivi Bene Senza Glutine, composta dai prodotti più importanti per chi soffre di celiachia: dalla pasta al pane, dai cracker ai biscotti. In tutto una ventina di referenze certificate senza glutine dall’Associazione Italiana Celiachia e dal Ministero della Salute.

Importante anche l’ampliamento dell’offerta de Le Vie dell’Uva, selezione esclusiva dei vini più rappresentativi delle regioni italiane e di Atmosfera&Benessere, articoli di alta qualità dedicati alla cura persona.L’assortimento delle marche del distributore del Gruppo Selex copre oggi le più importanti categorie merceologiche, con oltre 5.000 referenze.

«Fattori di successo delle marche del distributore di Selex – sottolinea Luca Vaccaro, Direttore Marche del Distributore del Gruppo Selex – oltre al contenuto innovativo delle proposte, l’ottimo rapporto qualità-prezzo e la sicurezza garantita dalla selezione accurata dei fornitori e dai controlli effettuati dal Servizio Assicurazione Qualità della Centrale. Importante anche il coordinamento con il marketing, che ci permette di raggiungere la clientela con promozioni particolarmente interessanti nel corso dell’anno».

Terre Ducali a Marca per crescere con la Gdo

Il 2014 è stato un anno positivo per Terre Ducali: l’azienda, che opera nella Food Valley, zona tipica di produzione del Prosciutto di Parma e che oggi è una delle realtà più dinamiche nel panorama italiano del settore dei salumi, ha fatto registrare un incremento di fatturato del 20% circa. Tre le direttrici di sviluppo: consolidamento della leadership di mercato per quanto riguarda lo Strolghino di Culatello, deciso sviluppo dei mercati esteri e costruzione di importanti relazioni di business con le più importanti insegne della Gdo. Per questo sarà a Marca, la due giorni (14 e 15 gennaio) di Bologna Fiere dedicata al ruolo della marca del distributore.

A spiegare perché Terre Ducali collabori con la Gdo è il Ceo Giulio Gherri: «Da un lato si tratta di una necessità: secondo il rapporto 2014 di IRI, il segmento di offerta Mdd rappresenta oggi in Italia una quota di mercato del 18,9%, per un valore di vendita pari a 9,7 miliardi di euro. Dall’altro, la nostra è una scelta che ha motivazioni forti: in questo momento oltre che sulla convenienza, le insegne della Gdo, per le proprie marche private hanno deciso di investire sulla qualità, per una questione di brand protection. E sono sensibili all’innovazione. Attenzione alla qualità e dinamicità sono due caratteristiche insite nel dna di Terre Ducali: per questo ci siamo proposti con successo come partner delle insegne della Gdo, in modo particolare italiane, in progetti di alta gamma».

Tre le tipologie di prodotto su cui sviluppare la partnership: lo Strolghino di Culatello, il salame Felino Igp, gli affettati in vaschetta di un’ampia gamma di prodotti: dal Prosciutto di Parma al prosciutto cotto, dalla Coppa di Parma Igp al guanciale, passando per il fiocco di prosciutto e per la pancetta al pepe nero.

vaschette salumi 60 gr Terre DucaliA livello di grammatura, Terre Ducali è in grado di soddisfare richieste sia per linee monoporzione, ideali per single e per pasti fuori casa, da 60 gr, sia per linee snacking, fino a 200 gr. Grande è l’attenzione dedicata al packaging: le nuove confezioni in vaschetta, oltre a essere comode e pratiche, assicurano la freschezza del salume come appena affettato. A rendere unica la linea di affettati Terre Ducali per la Mdd è anche il fatto che le singole fette di salume siano posate nella confezione a mano: un servizio degno delle migliori salumerie e gastronomie.

Proprio riguardo alle vaschette, Terre Ducali ha dato vita alla start-up HPP Italia per l’applicazione della tecnologia delle alte pressioni idrostatiche (HPP – High Pressure Processing). Si tratta di un trattamento, con una pressione che arriva fino a 5-6 mila bar, determina un effetto sanificante sugli alimenti, modificando la struttura cellulare delle forme microbiotiche potenzialmente pericolose per la salute umana, non incidendo sulle caratteristiche organolettiche del prodotto, anzi raddoppiandone la shelf life.

10 trends for Protein Innovation

A new report on Protein Innovation from leading food and drink industry consultancy Zenith International has identified 10 key trends for new product launches worldwide in the last three years – new formats, new flavours, reduced sugar, new protein sources, new ingredients, ultra premium status, designer packs, limited editions, minimal packaging, unique designs.

More than 60 in-depth brand profiles offer product images as well as detailed information such as launch date, packaging type and size, pricing, ingredients, variants and marketing. These are categorised under four headings – ready to eat, ready to drink, new protein sources and targeted age groups.

“High protein products are no longer associated only with body building, athletes and muscle mass,” commented Zenith Chairman Richard Hall. “They are now being marketed as helping consumers lead a healthy lifestyle.

“There have been numerous recent headlines about the global rise in obesity levels and concern about added sugars in the diet. More manufacturers are responding with high protein products to help people stay in shape and combat obesity,” he concluded.

The report analyses products according to: 7 product types – yogurts, bars, smoothies, shakes, milk drinks, drinkable yogurt, other drinks; challenges and opportunities.

Anno difficile per l’olio d’oliva italiano. Ci salverà il blending

Tra mosca olearia, grandine, estate piovosa e il batterio killer Xylella (in Puglia) la produzione di olio di oliva italiano ha accusato un duro colpo, con una riduzione della produzione del 35%, passando dalle 464 mila tonnellate di olio del 2013 all 302 mila tonnellate del 2014. Per contro il fabbisogno nazionale è di circa un milione di tonnellate: 600 mila per il mercato interno e circa 400 mila per l’export.

Da questo quadro risulta chiaro che l’Italia consuma ed esporta più olio di quanto produca, anche in annate normali, ma già da dicembre i prezzi degli oli Dop italiani sono in sensibile aumento, come rileva l’Ismea.

[Not a valid template]

La tabella che riprendiamo dal medesimo Istituto di servizi per il mercato agricolo alimentare sintetizza molto bene la situazione del settore dell’olio di oliva. In particolare l’ultima riga che si riferisce al tasso di autoapprovvigionamento (cioè il rapporto tra produzione e consumo apparente) è passato negli ultimi cinque anni dall’80% al 76% con una crescita delle importazioni e un andamento delle esportazioni a ritmo alternato tra crescita e riduzioni.

Biamcio Approvvigionamento Olio di Oliva

Giovanni Zucchi, ad Oleiicio Zucchi
Giovanni Zucchi, ad Oleiicio Zucchi

Poiché il peso delle denominazioni dal 2011 è praticamente stabile al 2,1-2,2%, ne risulta che il vero asset dello sviluppo del settore olivicolo italiano si chiama blending.

Così lo spiega Giovanni Zucchi, amministratore delegato dell’Oleificio Zucchi, autore del libro L’Olio non cresce sugli alberi (sottotitolo, L’arte del blending: come nasce un olio di grande qualità, edito da Lupetti) e anche presidente di Assitol, l’associazione dell’industri olearia: “Il blending è la capacità di combinare nelle giuste proporzioni oli con diverse caratteristiche, provenienze e disponibilità di anno in anno, ottenendo un prodotto superiore e diverso rispetto agli ingredienti di partenza, è un’arte antica, un saper fare artigianale ancora sconosciuto ai più e che contraddistingue i blendmaster (cioè i professionisti del blend) italiani”.

Come dire che se negli whisky il blend è un valore acquisito, nel caffè la miscela è una ricetta che esalta l’aroma e negli spumanti la cuvée è un must, anche nell’olio extravergine di oliva il blend di oli selezionati è un’arte che crea un prodotto che aumenta il proprio valore. Non a caso è proprio l’Italia il solo Paese al mondo ad avere  affinato nei secoli una vera e propria arte: quella nel selezionare e accostare oli da cultivar e provenienze diverse e nell’armonizzare profumi e gusti che variano di anno in anno per caratteristiche e disponibilità, ottenendo un prodotto superiore e diverso dagli ingredienti di partenza.

Il blending quindi è lo strumento attraverso il quale passa il successo  posizionamento e il successo degli oli da olive imbottigliati in Italia, in particolare dell’extra vergine di oliva, commercializzati attraverso le insegne nazionali ed estere della GDO.

Non a caso Oleificio Zucchi tra gli altri produttori, sarà presente a Marca by Bologna Fiere, la manifestazione delle private label che si apre mercoledì 14 gennaio a Bologna. «Attraverso la partecipazione a Marca 2015 e ad altri importanti appuntamenti fieristici nazionali e internazionali in calendario nell’anno – afferma Zucchi –  intendiamo coinvolgere i nostri interlocutori del comparto distributivo nel dare il giusto risalto al contributo del blending al gradimento nel mondo dell’olio extravergine di oliva prodotto in Italia. Siamo fermamente convinti, infatti, che veicolare le specificità che avvantaggiano i nostri prodotti rispetto all’agguerrita concorrenza estera sia il modo migliore per consolidare l’attuale momento di successo e per stimolare il rilancio della filiera dell’Evo nel nostro Paese».

Olio evoA salvaguardia del consumatore da frodi sempre in agguato sono arrivate fortunatamente le nuoveregole sull’etichettatura secondo il regolamento Ue 1169 entrato in vigore il 13 dicembre: per tutti gli oli imbottigliati dopo tale data è obbligatorio evidenziare anche sulla parte frontale dell’etichetta l’origine e la provenienza delle olive o delle miscele utilizzate.

 

di Fabrizio Gomarasca

 

Asiago DOP protagonista in cucina a MasterChef Italia

Prosegue e si rafforza, nel 2015, la collaborazione tra Asiago DOP e MasterChef Italia dedicata a far conoscere ed apprezzare l’Asiago DOP Fresco e Stagionato, i due fratelli protagonisti dello spot “Fratelli di latte” raccontati secondo stili di vita e abitudini diverse che ben rappresentano la storia e le passioni dei 40 aspiranti chef, selezionati tra oltre 18.000 candidati, che si sfidano nella quarta edizione del programma.

Nella nuova edizione di MasterChef Italia il cibo è il protagonista assoluto del racconto e Asiago DOP è un partner ideale, garantito da uno scrupoloso disciplinare e  interprete di tanti piatti gutosi e veloci.

Dopo il successo riscosso nel 2014, Asiago DOP torna protagonista anche della seconda edizione di Junior MasterChef Italia, a fianco dei quattordici giovanissimi e talentuosi  piccoli cuochi in un gioco dedicato ad avvicinare le giovani generazioni al mondo del gusto e della sana alimentazione.

Previsti spot e telepromozioni a partire dall’11 gennaio nelle trasmissioni di MasterChef Italia e in primavera anche di Junior MasterChef Italia.

Tesco removes sweets from the checkouts

Tesco from 1 January has removed sweet and chocolate snacks from the checkouts in all UK stores.

From research conducted by the British retailer it in fact emerged that families with small children put less healthy products in the shopping cart, while adults and pensioners are more aware.

“Our customers are asking us to contribute to healthier nutrition. We will think of healthier alternatives to put at the checkouts.  The response of parents has been very positive, and now it will be interesting to see if other retailers will follow suit. We promise that we will do everything in our power to make sure that our customers and our colleagues follow a more healthy lifestyle” says David Wood, Tesco Managing Director of Health and Wellness in the video.

Now at the checkouts of all Tesco stores, from hypermarkets to local stores, nuts or dried fruit, cereal bars and products that contribute to the 5 portions of fruit or vegetables a day, which do not have a label with the “red light”, which have a controlled calorie level or are deemed by the Department of Health to be healthy snacks will be offered.

Prezzi freddi a dicembre. E la deflazione soffia in Europa

Nel giorno in cui Eurostat ha ufficializzato le stime sull’inflazione annuale a dicembre che si attesterebbe al -0,2%, certificando di fatto la deflazione nell’economia del vecchio continente, l’Istat ha anticipato i dati dei prezzi al consumo.

La deflazione in Europa è guidata dalla caduta dei prezzi dell’energia (-6,3% a dicembre rispetto a -2,6% a novembre), mentre i prezzi per il cibo, l’alcol e il tabacco e i beni non energetici si sono mantenuti stabili. L’unica crescita annuale prevista riguarda i servizi (+1,2%, stabile rispetto a novembre).

Prezzi freddi anche in Italia, secondo l’Istat. Secondo le stime preliminari dell’Istituto di Statistica nel mese di dicembre 2014, l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (NIC), al lordo dei tabacchi, mostra una variazione nulla sia rispetto al mese precedente sia nei confronti di dicembre 2013 (il tasso tendenziale era +0,2% a novembre).

La sostanziale stabilità su base mensile dell’indice generale è la sintesi del calo congiunturale dei prezzi degli Energetici non regolamentati (-3,5%) e del rialzo mensile dei prezzi dei servizi relativi ai trasporti (+2,6%), in larga parte condizionati da fattori stagionali. Si allarga così la forbice tra tra servizi e beni si amplia di mezzo punto percentuale rispetto a novembre 2014.

Schermata 2015-01-08 a 10.53.16

I prezzi dei beni alimentari, per la cura della casa e della persona aumentano dello 0,1% in termini congiunturali e fanno registrare una flessione tendenziale dello 0,2% (dal +0,4% di novembre). Scomponendo i prezzi dei prodotti alimentari l’Istat rileva una stabilità su base mensile e una crescita dello 0,9% su base annuale dei prodotti lavorati, contro un lieve incremento su base mensile (+0,2%) e una riduzione annuale dello 0,8% di quelli non lavorati

Da notare che invece l’indice armonizzato dei prezzi al consumo (IPCA) dei beni alimentari (incluse bevande alcoliche) e tabacchi diminuiscono dello 0,1% in termini congiunturali e dello 0,3% in termini tendenziali (era +0,3% a novembre).

BrandContent

Fotogallery

Il database online della Business Community italiana

Cerca con whoswho.it

Diritto alimentare