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Anche Coralis nell’alleanza Sma-Auchan con Sisa e Crai

Eleonora Graffione, Presidente Consorzio Coralis

L’ingresso di Sisa nella centrale Sma-Achan porta anche Coralis nella nuova compagine, dato che  tra le due organizzazioni erano già in atto accordi di partnership.

«La firma di questo accordo rappresenta per Coralis un importante avanzamento in termini di miglioria contrattuale che ci permette di essere competitivi sul panorama nazionale al pari di grandi attori della Distribuzione» dichiara Eleonora Graffione, Presidente del Gruppo, che si dichiara fiduciosa che «l’accordo segnerà una svolta definitiva per il nostro gruppo e per tutti i nostri soci».

Grazie a questo accordo, Coralis (che ha circa 800 punti vendita ed è attiva anche nel canale C&C)  ha l’opportunità di mettere in atto politiche d’acquisto e strategie promozionali più coordinate, moderne ed efficaci, che la portano a diventare un punto di riferimento per altri imprenditori del settore sensibili ai venti di cambiamento ed innovazione che stanno lambendo la distribuzione organizzata.

Con questo assetto, ameno di ulteriori ingressi, la centrale Sma-Auchan raggiunge una quota di mercati di circa il 14%. Ricordiamo che non più tardi di un mese fa Auchan ha siglato un accordo internazionale con il Gruppo Metro per i contratti con le multinazionali, il sourcing per i prodotti MDD non food.

Sisa entra nella centrale Sma-Auchan, si allea con Crai e va in tv con il sottocosto

I rumors, le anicipazioni e le smentite delle setimane scorso hanno avuto una risposta ufficiale: “Auchan e Sma hanno siglato  un accordo di lungo periodo con Sisa”, esordisce la nota diffusa da Sma-Auchan. “Il mandato all’acquisto conferito da Sisa alla centrale di acquisto Auchan-Sma, entrerà in vigore da gennaio 2015 e porterà ad acquisti congiunti superiori a otto miliardi di euro. A beneficiare dell’accordo saranno anche le aziende che hanno conferito a Sisa il mandato per i rapporti con l’industria”.

La nuova compagine comprende anche Crai, che da tempo ne fa parte. “La centrale d’acquisto Auchan-Sma, che in forza del mandato all’acquisto già in essere con Crai – spiega la nota – ha una quota di mercato ISS dell’11,3% (fonte I.R.I. Infoscan 30/6/2014),  grazie a questa alleanza con Sisa e i propri partner, alla quale la stessa Crai ha dato la propria fattiva collaborazione, passerà quindi al 13,9% di quota, affermandosi così come terza centrale d’acquisto italiana”.

Contestualmente a questo accordo, è stato firmato un ulteriore accordo di partnership tra Crai e Sisa finalizzato alla ricerca del massimo delle sinergie tra i due gruppi, sia a livello di strutture nazionali che a livello di territori.

In particolare i primi cantieri su cui i due gruppi intendono attivare una collaborazione, riguardano le sinergie sullo sviluppo del prodotto a marchio e sulle  attività commerciali comuni verso il consumatore, pur nel rispetto delle specifiche  identità di insegna.

Oltre a ciò – si legge nella nota diffusa da Sisa – si cercherà di ottenere efficienza complessiva dal confronto riguardo ai temi gestionali che fanno riferimento all’area dei sistemi informativi e all’area logistica.

Sisa è formato da 450 soci con sei insegne in 1.558 supermercati, totalmente dedicati all’alimentare,  dislocati prevalentemente al Nord, nell’area adriatica, in Campania e in Sicilia, ha chiuso il 2013 con un fatturato di 2,4 miliardi di €.

Il gruppo Crai, presente in tutta Italia con  una rete di 3.000 punti vendita attraverso la  sua innovativa formula distributiva multicanale, che copre due grandi filoni distinti: il canale alimentare (75% dei punti vendita), e il canale drug /toiletries (25% dei punti), ha un fatturato di 3,5 miliardi.

Proprio oggi Sisa ha annunciato che dal primo all’8 dicembre sarà on air sulle reti Mediaset per il lancio della campagna di promozione Sottocosto a livello nazionale.

 

I pomodori Datterini Così Com’è anche freschi

Cosi-Com-e_vaschetta-datterino-rosso_sCosi-Com-e_vaschetta-datterino-giallo_sRaccolti nella Piana del Sele e immediatamente confezionati: sono i datterini freschi Così Com’è, marchio di Finagricola che coltiva i datterini (giallo, rosso e pizzutello) controllando l’intera filiera produttiva, dalla scelta dei semi alla raccolta. Sono inoltre coltivati utilizzando il metodo della lotta integrata, con particolare attenzione alla qualità di ogni singolo pomodoro che viene confezionato, in modo da garantire l’arrivo sugli scaffali prima e sulla tavola dopo nelle migliori condizioni. Le vaschette infatti ne preservano il profumo, il colore e il sapore intenso.

I pomodorini freschi sono l’ultima estensione dell’offerta di Finagricola, che comprende una gamma completa di prodotti in vetro, sempre delle tre varietà di pomodorini nelle varianti al naturale, in succo e pelato in succo. Sono prodotti anche quattro sughi, due al basilico e due all’arrabbiata con datterini rossi e datterini gialli. La gamma Così Com’è è già presente sugli scaffalio della Gdo e nel reparto freschi di diverse cinsegne, tra le quali Esselunga, A&O, Famila e Sì Con Te. E Eataly.

Expo Milano 2015 prende forma: vista aerea del cantiere

Quanti si chiedono: ma Expo Milano 2015 dov’è? Com’è? A che punto sono i lavori? Dopo le polemiche, gli arresti, il commissariamento, il tempo che passa si riuscirà a terminare ed essere pronti all’appuntamento con il primo maggio 2015?

Una prima risposta ce la dà questo filmato ripreso da un drone che ha sorvolato l’immenso cantiere di Expo a Rho.

Ogni settimana ci sarà un aggiornamento che accompagnerà fino al termine dei lavori.

Da Auchan e Simply la sporta della spesa diventa glamour per Telethon

È griffata Cruciani, noto brand della moda, la shopping bag che si può acquistare negli iper Auchan e nei supermercati Simply, IperSimply e PuntoSimply per contribuire alla ricerca sulle malattie genetiche rare promossa dalla fondazione Telethon..

La sporta della spesa griffata Cruciani disponibile in tre varianti di colore: lilla, arancione e canna da zucchero.

I consumatori vogliono più informazione. L’etichetta la nega. Firma la petizione

Quando il consumo si fa stretto… è il tema scelto per il Forum di Osserva Italia, l’osservatorio quotidiano di repubblica.it in collaborazone con Conad e Nielsen.

Nell’analisi dell’amministratore delegato di Nielsen Giovanni Fantasia emerge quello che molti ormai considerano come dato consolidato. Gli italiani non torneranno a spendere come prima nel largo consumo. Non lo faranno perché hanno introiettato i cambiamenti culturale di comportamento imposti dalla crisi: ricerca di convenienza, riduzione degli psrechi, diffusione della sarin economy (il 56% degl italiani è disposto a condividere benoi e servizi, contro il 46% dei tedeschi e il 29% di francesi e inglesi). Hanno imnparato a razionalizzare le spese: nel 2014 il risparmi incrementale sui consumi è stato di 900 milioni di euro.

Ma il più consistente fenomeno di cambiamento è il fatto che i consumatori sono diventati avidi di informazioni prima di acquistare. Soprattutto quel 30% di italiani che contribuiscono al 40% delle vendite nel largo consumo, che Nielsen divide in 8,4 milioni di consumatori esigenti (quelli che ricercano il prodotto con il prezzo più vantaggioso, di cui il 70% sono over 45enni) e nei 9,7 milioni di esigenti che sono affezionati a una marca da acquistare al miglior prezzo (dopo attente ricerche sulla rete).

Gli italiani, poi, quano acquistano richiedono qualità: l’82% è interessato all’origine del prodotto, il 70% legge gli ingredienti, il 65% acquista prodotti a denominazione.

A questo riguardo l’amministratore delegato di Generale Conserve Vito Gulli (nella foto in alto durante il Forum Osservaitalia) ha evidenziato come, di fronte a un consumatore che vuole sempre più informazioni, il nuovo regolamento europeo 1169 sull’etichettatura alimentare, che entrerà in vigore tra meno di un mese, non prevede l’obbligo di indicare lo stabilimento di produzione, creando non solo confusione e poca chiarezza nei consumatori, ma venendo meno alla salvaguardia del Made in Italy con danno evidente per quelle imprese, come Generale Conserve e molte altre, che si ostinano a produrre in Italia.

Così se fino ad oggi in Italia grazie al D.lgs.109/1992 l’indicazione sull’etichetta dell’indirizzo della sede dello stabilimento di produzione è stata obbligatoria, dal prossimo dicembre a causa del regolamento europeo 1169/2011 l’indicazione rischia di scomparire non essendo considerata più obbligatoria.

Per questo, inStoremag. It appoggia e infita a sottoscrivere la campagna in corso lanciata da ioleggoletichetta per firmare una petizione al Governo Italiano e al Parlamento europeo per mantenere in Italia ed estendere agli altri paesi Ue l’obbligo di indicare lo stabilimento di produzione in etichetta.

C’è poco tempo. Il 24 novembre verrà spedita la petizione che finora ha raccolto 15.000 firme.

di Fabrizio Gomarasca

Infografica: Italiani e solidarietà: una ricerca GFK Eurisko per MasterCard

Italiani popolo solidale: lo conferma una ricerca GfK Eurisko commissionata da MasterCard in occasione del lancio della piattaforma Priceless Causes di donazione online integrata in collaborazione con il World Food Programme delle Nazioni Unite e Poste Italiane, che consente a tutti i titolari di carta che aderiranno di compiere micro-donazioni a favore di World Food Programme ogni volta che utilizzeranno la propria carta.

Infographic

La ricerca si compone di un’analisi aggiornata fondata sull’osservatorio annuale che l’istituto realizza dal 2003 sull’andamento delle donazioni in Italia e di una survey ad hoc condotta su un campione di 560 individui conclusa il 2 novembre.

Secondo la ricerca, la propensione a donare è fortemente guidata dal coinvolgimento di persone a noi vicine (43%) e dai mezzi di comunicazione (40%). I dati confermano che tra le 3 motivazioni più sentite dagli italiani per effettuare donazioni, anche in termini di propensione futura, si annoverano la ricerca medico scientifica (32%), le emergenze umanitarie (17%), il sostegno a chi soffre la fame in paesi in via di sviluppo(17%), seguite dall’aiuto ai più poveri in Italia, all’assistenza e cura dei malati e alla protezione degli animali. Oltre la metà degli italiani (51%) dichiara che la propensione a donare cresce con la fiducia nell’organizzazione che gestisce la raccolta fondi (valore che raggiunge circa l’80% tra coloro che dichiarano di avere già donato); altri elementi importanti per alimentare la fiducia a favore delle donazioni sono la possibilità di ricevere informazioni sull’utilizzo delle donazioni (39%) e la consapevolezza che il proprio contributo possa effettivamente aiutare a cambiare le cose (38%). Più di due italiani su tre considerano la possibilità di verificare in ogni momento i dettagli della donazione come un importante incentivo a donare. Strumenti online, come quello presentato oggi, potrebbero essere una semplice risposta a questa esigenza.

La ricerca indaga il rapporto tra tecnologia e donazioni, mostrando come gli smartphone e i tablet siano tra gli strumenti preferiti per esprimere la propria solidarietà; il 28% degli italiani ha, infatti, utilizzato il suo smartphone per le donazioni, secondo solo al contante tra gli strumenti più utilizzati. Internet assume un ruolo importante nelle donazioni: una buona fetta degli italiani lo considera un canale utile (40%) e semplice (57%). Particolarmente propensi all’utilizzo di internet  come canale semplice (61%) e utile (73%) sono coloro che già in passato hanno sostenuto emergenze umanitarie. In linea generale è emerso che Internet potrà apportare alle donazioni benefici concreti in termini di tracciabilità (74%), flessibilità (73%)e sicurezza (64%). La possibilità di accedere a una piattaforma tecnologica come quella presentata è stata ritenuta particolarmente interessante per verificare in ogni momento i dettagli delle donazioni (64%) e per poter gestire l’ammontare delle donazioni in relazione alla propria disponibilità economica (55%).

In generale la ricerca ha mostrato che secondo i consumatori la solidarietà è percepita come un gesto quotidiano. E’ emerso, infatti, che per il 54% degli italiani la donazione può anche essere un gesto quotidiano, dove un piccolo contributo di molti individui può apportare importanti benefici a favore dei più deboli. Infinite il 65% degli italiani mostra il suo interesse e la sua sensibilità a favore dei bisognosi tutto l’anno, non legandoli principalmente a festività o momenti importanti.

Accordo Powa-Setefi rivoluziona i pagamenti con lo smartphone

Nel mondo del mobile payment le acque si stanno agitando. Dopo l’arrivo di Apple Pay con l’iPhone 6 è ora la volta di Powa Technologies che ha siglato un accordo di partnership con Setefi per offrire ai retailer un nuovo metodo di accettazione dei pagamenti con smartphone e tablet.

È questo il cuore dell’accordo tra Powa Technologies, la start up inglese specializzata nella realizzazione di soluzioni innovative per l’e-commerce e Setefi, leader nel mercato italiano nel settore dell’acquiring con oltre 290.000 terminali gestiti.

Setefi, specializzata nei pagamenti con moneta elettronica per tutte le banche del Gruppo Intesa Sanpaolo, di cui gestisce oltre 13 milioni di carte, integrerà i servizi offerti da Powa Technologies, tra cui la rivoluzionaria soluzione di vendita al dettaglio PowaTag, che consente ai commercianti convenzionati di disporre di un  nuovo modo multicanale per vendere i loro prodotti.

PowaTag è un’innovativa soluzione di mobile commerce che consente di effettuare degli acquisti ovunque e in qualsiasi momento con lo smartphpone in due semplici click, attraverso una serie di triggers tra cui Qr code, Audio Tag, beacon Bluetooth, NFC e social media.

L’app, inoltre, consente ai retailer  di coinvolgere  in  maniera interattiva i consumatori che potranno ricevere, direttamente sul loro smartphone,  informazioni sul prodotto e su eventuali offerte speciali e programmi fedeltà.

La partnership prevede  che Setefi  fornirà la tecnologia Powa ai suoi 50 clienti principali nell’arco di 6 mesi.

«I consumatori italiani – ha dichiarato il Ceo e fondatore di Powa Technologies Dan Wagner –  hanno dimostrato un forte desiderio di voler  utilizzare nuovi metodi di pagamento per  gli acquisti online e mobile, perciò i retailer  sono sotto pressione per fornire loro soluzioni in grado di soddisfare il bisogno di semplificare e velocizzare il processo di acquisto».

L’accordo consentirà inoltre ai retailer di offire ai consumatori un nuovo canale di vendita, che  permetterà loro di effettuare un acquisto ovunque e in qualsiasi momento.

«PowaTag – ha aggiunto il Ceo di Setefi, Maurizio Manzotti –  è uno strumento molto importante per i nostri clienti, che possono innovare  le loro imprese  grazie a questo nuovo canale di vendita. La partnership con Powa ci permetterà di consolidare la nostra posizione di leader per il mercato italiano nel settore dell’acquiring e allo stesso modo consentirà ai nostri clienti di rimanere all’avanguardia nel settore in rapida evoluzione dei pagamenti mobile».

Da JDA e IBM offerta integrata per l’ambiente omnichannel

Nel nuovo ecosistema omnichannel, l’evasione degli ordini nelle diverse modalità, come il click & collect, ma con lo stesso livello di efficienza tale da soddisfare le aspettative dei consumatori, è uno dei temi più critici. Che ha come corollario una supply chani integrata. Senza una visione dinamica dell’intera supply chain, le aziende sono obbligate a prendere decisioni affrettate basate su informazioni statiche, che generano processi di evasione, metodi di spedizione e gestione dell’inventario inefficienti.

L’accordo annunciato tra JDA Software e IBM intende consentire alle organizzazioni di offrire una customer experience eccellente, tramite l’elaborazione e l’evasione informata degli ordini, nel modo più efficiente ed economico possibile.

Ad esempio, quando un cliente acquista un capo online da un retailer di abbigliamento, entrano in gioco molteplici fattori che possono influire in modo dinamico e sinergico sulla redditività della transazione, ad esempio: il cliente desidera la consegna a domicilio o presso un punto vendita? L’articolo è disponibile presso il punto vendita prescelto  o l’ordine deve essere evaso tramite una location alternativa? Magazzino e negozio dispongono delle risorse sufficienti per evadere l’ordine in modo tempestivo? Grazie alle soluzioni combinate di IBM e JDA, questi problemi verranno risolti in tempo reale in background, applicando la conoscenza della pianificazione e dell’allocazione dell’inventario del retailer durante l’elaborazione dell’ordine. Questo consente al retailer di prendere la migliore decisione possibile per l’evasione di ordini multicanale, al momento della vendita e nel modo più redditizio

L’accordo tra JDA e IBM consente di sincronizzare completamente l’acquisizione e la gestione ordini grazie a una pianificazione precisa, che fa leva su tutte le informazioni relative a canale, inventario, capacità di evasione e consegna dell’ordine. Le soluzioni JDA Intelligent Fulfillment e Labor Productivity, abbinate alle soluzioni IBM Commerce and Order Management, riveleranno il costo reale dell’evasione di un ordine, consentendo alle aziende di tenere sotto controllo in modo più reattivo l’inventario e le allocazioni di risorse,  e di mettere in atto decisioni che possano soddisfare le aspettative dei clienti, garantendo i necessari livelli di  sostenibilità economica. La disponibilità della soluzione, distribuita sia in modalità on premise che cloud attraverso SoftLayer, una società IBM, è prevista per la fine della primavera 2015.

Dispens@gusto: la cultura a braccetto dell’eccellenza alimentare sul web

Da sinistra: Stefano Trentini, Responsabile Marketing Sigma; Lorenzo Luciani, Responsabile Commerciale Area Food di San Patrignano; Luca Ruffini, CEO Delverde Industrie Alimentari; Davide Cozzarolo, Direttore Commerciale e Marketing Sigma

Una nuova piattaforma web di e-commerce frutto di un’inedita collaborazione tra retail, industria di marca e impresa sociale: nasce Dispens@gusto, negozio virtuale in cui collaborano la catena distributiva Sigma, il pastificio abruzzese Delverde e la storica comunità di recupero per tossicodipendenti San Patrignano, nata nel 1978 e già da qualche anno attiva nell’enogastronomia come produttrice di eccellenze agroalimentari. Un trittico di expertise diverse, messe in condivisione sotto l’ombrello valoriale della passione per l’alta qualità e del made in italy a tavola e divulgate via web a tutti gli internauti desiderosi di acquistare prodotti alimentari scelti tra un catalogo di 70 referenze in ampliamento.

“Dispens@gusto – dichiara Stefano Trentini, responsabile marketing Sigma – non rappresenta in questa fase solo un canale di vendita alternativo al punto di vendita fisico, che per noi rimane assolutamente al centro della nostra attività ma un approccio innovativo e aperto a una progettualità tra attori di natura differente che ha trovato un primo approdo nell’e-commerce e che ha anche la valenza di raggiungere un target di consumatori che oggi non conoscono l’eccellenza dei nostri prodotti premium”.

Inoltre, ad accomunare ulteriormente realtà in apparenza così diverse, è l’attenzione che le tre aziende hanno da tempo verso i nuovi canali di comunicazione web e social, nella consapevolezza che la multicanalità si imporrà sempre più nei prossimi anni come key factor delle strategie commerciali e di marketing. Per questo la nuova piattaforma internet è vissuta come uno strumento che permette ai consumatori di conoscere meglio le realtà aziendali con un dialogo diretto e un immediato riscontro del gradimento dei consumatori. Grandi le potenzialità: secondo dati dell’Osservatorio eCommerce B2C della School of Management del Politecnico di Milano nel 2013 in Italia l’e-commerce ha raggiunto un valore pari a 13,2 miliardi di euro, con una crescita che a fine 2014 dovrebbe toccare il +17%.

 

di Pietro Cinti

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