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fabrizio.gomarasca

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Retail and wholesale sector calls for focus on skills, digital and labour reforms

Speaking at Tripartite Social Summit last week, EuroCommerce Director-General Christian Verschueren highlighted the fact that, “Over 29 million Europeans work in retail and wholesale, that’s one in every seven working Europeans.” However, despite being one of Europe’s biggest job providers, the sector faces challenges. For the sector to contribute to Europe’s economic recovery, we need three actions : making investments in digital infrastructure and skills, deepening and progressing the single market, and advancing further reforms of labour markets.

 Investing in skills
Retail and wholesale can provide job opportunities to those with limited qualifications who often find it difficult to find employment. Mr Verschueren stressed, “We need to be able to continue to invest both in the young people of today who are struggling to find jobs, as well as the older generations. We support the focus the Commission puts on mobilising funds for skills but these funding possibilities should be made easier, with less red tape for funding requests, so we can equip people with the right skills.”

Keeping up with the digital age
The digital age is creating new job opportunities, but these require new skills. So there is a greater need for investment in digital skills. Retail and wholesale companies are doing their share. Investments are needed as well in infrastructure (transport and digital networks). Thirdly, completion and deepening of the digital single market remains a priority. Finally, bringing legislative requirements and best practices close to retail and wholesale operators on the ground. “We have asked for a single, online, one-stop portal that would provide user-friendly information on legislative requirements in every Member State, as well as best practices,” explained Mr Verschueren, adding, “This could help traditional retailers and wholesalers to establish cross-borders or reinvent themselves in the digital age.”

Reforming the labour market
Employment conditions in some Member States still prevent businesses from hiring for growth. “Member States must invest in labour market reform or risk losing the progress made on strengthening the economy and improving employment prospects,” argued Mr Verschueren.

Il pollo fritto di KFC arriva in Italia

Il pollo del colonnello Sanders sbarca in Italia e il 20 novembre sbarca a Roma il primo punto vendita KFC al Centro Commerciale Roma Est in via Collatina. Il locale, in franchising, doveva essere inaugurato a settembre, ma l’apertura era stata rinviata, annunciando grandi sorprese.

Non è la prima assoluta di KFC nel Bel Paese.  Qualche attività era presente negli anni Settanta a Napoli e a Milano, ma poi aveva cessato. Attualmente ci sono due ristoranti  KFC all’interno di basi americane in Sicilia e in Campani che, attualmente sono aperti anche al pubblico civile (dietro permesso).

KFC è una delle  maggiori catene di ristoranti al mondo, con 19 mila negozi in 118 Paesi e fa parte di Yum! Brands , proprietaria anche di Taco Bell e Pizza Hut.

Nuova campagna adv per il gorgonzola Dop

«Dopo gli anni in cui abbiamo puntato anche con ironia alla golosità, all’appagamento del piacere sensoriale, oggi, di fronte a consumatori più esigenti di conoscenza, puntiamo sulle caratteristiche uniche del gorgonzola», ha spiegato il presidente del Consorzio per la tutela del formaggio gorgonzola Dop Renato Invernizzi, illustrando la nuova campagna adv da domani in TV e sui quotidiani nazionali.

Nuovo testimonial della campagna pubblicitaria è Antonino Cannavacciuolo, che in una serie di spot televisivi e di annunci stampa caratterizzati dal claim “Più lo conosci, più ti piace”.

Naturalmente lo chef dà ampia dimostrazione, nei cinque spot che presentano altrettante ricette, della versatilità in cucina del gorgonzola sia nella sua variante dolce sia in quella piccante. «Ho sempre apprezzato questo formaggio fin da bambino. Nella mia professione poi il gorgonzola rappresenta quanto di più versatile ci sia e si presta ad accostamenti anche inconsueti (nel corso della conferenza stampa ne ha elencato diversi) che ne possono esaltare le caratteristiche di cremosità, di dolcezza ma anche di amarognolo che ne fanno un ingrediente che esalta i contrasti, così come è nella linea di cucina di Cannavacciuolo (lo si vede nelle ricette degli spot, dove il gorgonzola è abbinato al cioccolato o ai petali di fiori, oltre che ai più classici risotto, pera e crudité.

A tessere le qualità di questo formaggio Dop, il nutrizionista Nicola Sorrentino. Ricco in vitamine del gruppo B, A, PP, in calcio, in fosforo e magnesio, il gorgonzola ha altre caratteristiche meno note. Grazie alle muffe e ai fermenti lattici sono benefici gli effetti sulla flora intestinale rendendolo molto digeribile. La triplice fermentazione, inoltre, ne fanno un formaggio senza lattosio (e questa è probabilmente una cosa poco nota) e la quantità di colesterolo è inferiore a quella di altri formaggi come il parmigiano, la fontina e la mozzarella.

Prodotti in Piemonte e Lombardia, il gorgonzola Dop ha un giro d’affari al consumo di 550 milioni di euro ed è il terzo formaggio di latte vaccino per importanza nel panorama dei formaggi Dop italiani, dopo i due grana, rileva una nota del Consorzio.  Le 38 aziende associate, con il latte conferito da  circa tremila aziende agricole, hanno prodotto 4,1 milioni di forme, di cui il 30% destinate all’export. Ad agosto 2014 la produzione è stata di 2.786.475 forme, con un +6,45% rispetto all’anno precedente. In Italia le vendite si suddividono per il 65% nel nord-ovest, 19% nel nord-est, 7% centro e 9% sud e isole. Nel 2013 sono cresciute le famiglie acquirenti (+2,6%) con un aumento dei volumi (+1,85%). Viene acquistato principalmente in supermercati e ipermercati dove si preferisce il prodotto a peso variabile sul take away.

Over 5 million users of e-coupons in Italy

According to data emerging from the “e-Coupon Consumer Survey” carried out by Kiwari only 19% of Italians are loyal to the same products, without being influenced by discounts, while 48% are sensitive to the final price and promotions.

All mad about coupons therefore? It would seem so, especially if they are online. Not only 61% of consumers say that they know about them, but more than 5 million people, approx. 20% of Italian surfers, used them at least once during the past 12 months, so much so that in 2013 their popularity increased by 400% compared to the previous year.

Also the way in which the shopping list is drawn up is changing. From the traditional look in the pantry, people are now using PCs and smartphones to consult flyers and price comparison sites, but above all to look for coupons to print. So there is an abundance of websites like Sconty, a digital coupon distribution platform, whose proposals are conveyed by portals such as alfemminile, risparmiosuper, scontomaggio and dimmicosacerchi, which together give rise to the most important coupon network in Italy, with more than 100,000 registered users who in nine months have printed over 1 million coupons.

The commitment of this new consumer model is not limited to only looking for discounts and special offers. The watchword is “checking” which begins between the four walls of the home and continues among the supermarket shelves. In fact, while shopping more than 12% of Italians check the price of products on their smartphone and as many as 74% immediately check at the till that all shelf discounts, promotions and coupons are actually recorded.

Winning over consumers before they start to wend their way through the aisles of supermarkets has become the challenge for brands and retailers, engaged in the search for new promotional levers and innovative tools that leave the store to cover the last mile and defend their market share. There is an increasing number of brands that choose couponing to promote their products and support the sellout, with an increase in investments of 11% in 2013 and which for 2014 is estimated will exceed 40%.

 

 

Nielsen: a settembre vendite in calo nella gdo

trend NielsenA settembre, secondo i dati Nielsen Trade/Mis si registra un calo nelle vendite del largo consumo rispetto all’anno precedente: Grocery, Food e Drugs hanno tutti un segno negativo sia a valore, sia a volume, anche se con dinamiche diverse. Particolarmente negativo il trend dei prodotti Drugs, con  -4,9 a valore e -5,2 a volume, mentre per il Food si registra un -0,7 sia a volume sia a valore (con nessuma variazione di prezzo dal settembre precedente) e il Grocery si posiziona a -1,5% a valore e -1,6% a volume.

In rallentamento la marca del distributore, che rispetto al 2013 perde circa il 2% in tutti e tre i settori considerati. In crescita invece la pressione promozionale dell’1,4% nel Food e Grocery e dell’1,3% nel Drugs.

 

Il temporary store valorizza la marca. Il caso Strega Alberti

temporary strega 3In un contesto di crisi e di grande sofferenza della Gdo italiana, il canale della grande distribuzione non riesce a gestire e supportare la marca, che è costretta a trovare altre modalità per presentarsi sul mercato.   Uno su tutti, presentarsi in prima persona nel mondo del retail.  Gli esempi virtuosi che ci arrivano dalle esperienze al di fuori del Bel Paese, che riflettono trend recentemente esplosi anche in Italia, ci dimostrano che uno dei modi migliori per queste aziende per comunicare la propria storia e i propri prodotti è sfruttare la logica del temporary store. Si tratta infatti di una risposta commerciale capace  di generare valore per i consumatori attraverso una formula innovativa flessibile e leggera, che unisce obiettivi di comunicazione ad obiettivi di vendita.

Esistono così in Italia una lunga serie di aziende più o meno piccole,  fortemente radicate nel territorio di appartenenza, con storie che  spesso iniziano anche prima del secolo scorso e che ancora portano  avanti l’eccellenza italiana di cui sopra.  Si tratta di aziende con un’immensa eredità e un portato culturale, oltre che economico, di cui dovremmo essere orgogliosi. Purtroppo però, la maggior parte di queste aziende non riesce a far conoscere e riconoscere la propria importanza, non riesce cioè a sfruttare al meglio il proprio potenziale.

Prendiamo l’esempio di Strega Alberti di Benevento: una storia che si perde tra la Napoli borbonica ed i movimenti  mazziniani, con l’inizio già nel 1860 della produzione del mitico liquore omonimo, ispirato a leggende che identificano  la città di Benevento come antica sede di riti stregoneschi.

Fin dalla sua nascita, il legame tra Strega Alberti e la cultura è sempre stato forte: dalle illustrazioni liberty di Marcello Dudovich all’istituzione del Premio Strega, ai poster di Fortunato Depero, famoso per le opere d’ispirazione  futurista e per le loro applicazioni nel campo pubblicitario. Il mondo della memoria di Strega ha quindi la fortuna di avere autori, icone, forme e colori particolarmente adatti alle tendenze del mondo contemporaneo. Si è trattato quindi di adeguare la propria heritage ad  esigenze e tematiche attuali ed internazionali, offrendo un pezzo della  propria storia direttamente al consumatore finale.

temporay strega 2Così, all’interno di un complesso e sfidante progetto a cavallo tra il mondo della comunicazione e quello del retail, 4F è stato coinvolto nella progettazione dei nuovi temporary stores 2014, situati nelle stazioni ferroviarie di Roma Termini e Napoli Centrale. Le scelte di design, coerentemente con il riconoscimento del portato artistico di Strega, mettono in mostra il valore estetico del marchio, mantenendo le strutture utilizzate all’interno delle stazioni, già caratterizzate da grandi trasparenze, il più “invisibili” possibile per dare maggiore visibilità al prodotto.

Allo stesso modo, anche all’interno si è deciso di mantenere l’attenzione sul prodotto evitando complementi di arredo e accessori: tutta l’offerta è riposta su scaffalature aperte e bifacciali e l’unico elemento extra-prodotto presente  all’interno dei temporary stores è composto dai poster storici dedicati a Strega da Depero.

Gli scaffali sono realizzati in legno decapato grigio, che favorisce l’esaltazione  visiva del prodotto, intervallati da elementi in laminato rosso, che attirano  l’attenzione del cliente sulle categorie di prodotto più interessanti ed  innovativi.  L’isola degli sfusi ricorda le scatole di legno utilizzate pertemporary strega 4 contenere le erbe necessarie per produrre il Liquore Strega; la loro forma aperta e la loro  posizione rende l’isola movimentata e facile da leggere su tutto il perimetro.  Il prodotto è così disponibile alla portata del cliente a 360°, favorendo le operazioni di pick & mix dei prodotti.

a cura di Red-Marketing&Trade

Moncalvo (Coldiretti): alla Gdo ruolo importante nel rinascimento dell’agricoltura italiana

Robero Moncalvo, presidente di Coldiretti, nel corso del Forum internazionale dell’agricoltura e dell’alimentazione risponde ad alcune domande di inStore sui rapporti tra sistema agricolo e gdo. Nella visione di Coldiretti, la sfida della modernità passa anche attraverso progetti di filiera che garantiscano la qualità del cibo sugli scaffali dei supermercati. Ne è un esempio il progetto per una filiera agricola tutta italiana che Coldiretti sta sviluppando.

Parlando poi della totale opposizione agli Ogm, Moncalvo ha detto: «L’offensiva crescente cui stiamo assistendo non è slegata dalla trattativa commerciale in corso con gli Stati Uniti, dietro la quale si annida la tentazione di cedere sulla qualità in cambio di un aumento della quantità di export dall’Italia. Gli Ogm sono parte integrante della trattativa. Il nostro no agli Ogm non riguarda la salute per l’uomo, anche se la comunità scientifica è divisa al riguardo, ma è di natura socioeconomica. Gli Ogm sono incompatibili con la distintività e i legami con la tradizione dell’agricoltura, mettono in discussione le comunità rurali nel mondo».

Il Protocollo di Milano, un altro passo avanti

In vista della Giornata Mondiale dell’Alimentazione e per culminare un processo di consultazione durato un anno , la Fondazione Barilla Center for Food and Nutrition” ha promosso un workshop con i sostenitori del Protocollo di Milano.

Un’occasione importante nella quale si è discusso il progetto attuale e si è lavorato per rafforzarne i contenuti, anche grazie ai contributi ricevuti da oltre 500 esperti a livello internazionale.

All’incontro hanno partecipato i rappresentanti di oltre 25 organizzazioni che supportano il Protocollo di Milano, provenienti da tutto il mondo, da Slow Food a Legambiente, Coldiretti, Banco Alimentare, EPODE, Food Tank, Nutriaid, Save The Children e Wasted Food per citarne solo alcuni, si sono riuniti a Milano per una giornata di lavoro e confronto, dimostrazione del significativo percorso compiuto che lo sta rendendo un’iniziativa sempre più aperta e condivisa, dove i sostenitori partecipano con un ruolo attivo e di promozione.

Durante il workshop del 14 ottobre, attraverso un aperto confronto multidisciplinare, sono stati affrontati i principali temi del Protocollo, con l’obiettivo di suggerire risposte concrete ad alcune problematiche quali:
– Food Waste, cioè la definizione e misurazione dello spreco alimentare, la necessità di identificare programmi di educazione per prevenirlo e quali linee guida sviluppare per tutta la catena della filiera alimentare;
– Sustainable Agriculture, focalizzato su che cosa rende un sistema produttivo sostenibile; quali linee guida potrebbero essere introdotte per una equilibrata distribuzione della terra tra cibo per l’uomo, cibo per le produzioni animali e biocarburanti; e in che modo è possibile generare consapevolezza attorno a questi temi;
– Healthy Lifestyle & Zero Hunger, ossia qual è la definizione di una dieta sana e sostenibile; qual è la definizione corretta di malnutrizione (che include sia la carenza di nutrizione che gli eccessi dell’obesità); e come il Protocollo di Milano può diventare una solida base per sviluppare delle policy a riguardo.

La nuova versione del Protocollo di Milano – che recepirà i contributi dell’incontro del 14 ottobre – verrà presentata e discussa durante la sesta edizione del Forum Internazionale su Alimentazione e Nutrizione del BCFN, in programma i prossimi 3 e 4 dicembre a Milano per proseguire il percorso che porterà alla realizzazione della versione finale che verrà presentata in occasione di Expo Milano 2015.

Kasanova+ apre a Livorno e in Romagna

Due nuove realtà a Livorno e a Savignano sul Rubicone (nella foto)  arricchiscono la rete degli store Kasanova+, il concept store del brand Kasanova che propone un nuovo paradigma d’acquisto non più basato sul rapporto prezzo/prodotto ma sull’esperienza del cliente, a festeggiare i vent’anni dell’azienda.

Nella centralissima vasca dello shopping di via Ricasoli a Livorno, è un progetto post industriale, dal sapore provenzale, dotato di dehor interno e spazi relax per i clienti che, tra un’occhiata e l’altra all’esposizione infinita del “tutto per la casa”, possono distrarsi giocando a carte o scacchi, o semplicemente respirare un clima accogliente., dove si può assistere anche a dimostrazioni di cucina.
A Savignano sul Rubicone si tratta dell’up-grade di uno store già innovativo per la grande superficie e le soluzioni ricercate e di tendenza. All’interno del centro commerciale Romagna Center, vanta alcune interessanti soluzioni, comela postazione “demo” che accoglie all’ingresso i visitatori e li “attrae” da subito con una presentazione di pentole “Petra”, esclusiva produzione di Kasanova che ha già raccolto numeri da record.

VéGé si rafforza in Sardegna con l’acquisizione di Supermercato Romagnolo

Il Gruppo Isa, impresa socia di VéGé in Sardegna, acquisice Supermercato Romagnolo, insegna storica radicata a Olbia e in Costa Smeralda, il cui punto vendita di 2.000 metri quadrati a Olbia è noto per la cura particolare dei freschi e freschissimi e per essere punto di riferimento anche per le esigenze della spesa di tutti i giorni grazie all’offerta in libero servizio dell’area discount.

Con questa acquisizione, il Gruppo ISA porta a 360 i punti di vendita articolati tra discount, superette, supermercati e ipermercati con le insegne Nonna Isa, Sidis, Maxisidis, Dimeglio e Puntodi presenti sul territorio regionale.

Il successo dell’operazione – afferma Nicola Mastromartino, Presidente Gruppo VéGé – testimonia in modo eloquente il valore dell’ottimo lavoro svolto sul territorio dall’ impresa associata che continua a rafforzare la sua presenza con innegabili livelli qualitativi».

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