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fabrizio.gomarasca

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È trafilata al bronzo la pasta Oro Natura gluten free di Farmo

Dopo i Rigatoni arrivano acnhe i Fusilli nella linea di pasta di mais e riso trafilata al bronzo,  con ingredienti OGM free, senza additivi, prodotta da Farmo.

La trafilatura al bronzo conferisce alla pasta una ruvidità superficiale perfetta per assorbire al meglio i condimenti; la lenta essicazione regala una consistenza particolare al palato ed una tenuta di cottura superiore; il colore dorato del mais ne  incrementa l’appetibilità.

Prodotto  sano e  digeribile, è pensato per le persone celiache, ma incontra il gusto di tutti gli amanti dei sapori autentici, costituendo una piacevole alternativa alla pasta di semola.

Secondo uno studio dell’Istituto di ricerca Apertamente per la fiera Gluten Free Expo, sono numerosi gli italiani over 35enni che acquistano prodotti senza glutine, pur non essendo celiaci, per una scelta di salute e benessere.

Gluten free Expo a Rimini: industria e gdo guardano con crescente attenzione al senza glutine

Gluten Free Expo, il primo e unico salone internazionale dedicato ai prodotti e all’alimentazione senza glutine, si svolge dal 14 al 17 novembre a Rimini Fiera.

Appuntamento importante, dicono gli organizzatori, perché con un incremento di espositori del 52% (sono 110 a oggi, in rappresentanza di 158 aziende) e in particolare con la partecipazione delle aziende alimentari (l’Associazione dell’industria dei semilavorati alimentari collabora con la manifestazione) Gluten Free Expo fa un salto di qualità, attirando l’interesse della Grande distribuzione. «Già oggi le più importanti catene hanno prodotti a marchio del distributore senza glutine» ha sottolineato Juri Piceni, di S-Attitude Group che organizza la manifestazione.

Ma il vero nodo da sciogliere riguarda la liberalizzazione di un mercato che oggi è quasi totalmente in mano alle farmacie. Il volume d’affari, in Italia, del mercato degli alimenti gluten free, è stimato a 237milioni di euro con una crescita continua a due cifre. La farmacia occupa un ruolo fondamentale (176milioni di euro) mentre la grande distribuzione è ancora marginale (61 milioni di euro), nonostante la differenza tra i prezzi dei prodotti al supermercato e quelli nelle farmacie sia tra il 40 e il 60%. Il nodo da sciogliere si chiama liberalizzazione, che potrà portare a un riallineamento del differenziale di prezzo e a una maggiore diffusione dei prodotti gluten free sugli scaffali dei supermercati.

Tanto più che una ricerca condotta dall’istituto di ricerca Apertamente ha individuato un ampio mercato, ancora poco esplorato, di persone sensibili al glutine o che decidono per scelta salutistica, seguendo uno stile alimentare orientato al benessere pur non essendo soggetti ad alcuna intolleranza o patologia, di limitarne il consumo nella propria dieta. «Il percepito dei prodotti gluten free – afferma la ricercatrice Eleonora D’Onofrio – è che siano mediamente di una qualità superiore rispetto ai comuni prodotti in commercio. Salubrità, leggerezza, basso contenuto calorico sono, in realtà, spesso dei falsi miti, ma è bene imparare a comunicare con questa nuova fetta di mercato che rappresenta per le aziende del largo consumo e della grande distribuzione uno sbocco commerciale di grande interesse».

Il boom degli e-coupon in Italia fa crescere gli acquisti online

Henning Kruthaup, CEO di SignorSconto.it (Sparheld International GmbH)

Di anno in anno si modificano le modalità attraverso cui i consumatori effettuano i propri acquisti. Ciò che sta cambiando è la facilità con cui si accede alle informazioni, disponibili in ogni luogo e per mezzo di ogni dispositivo. La multicanalità, infatti, è diventata parte integrante ed essenziale del commercio: il consumatore può disporre del canale online e di quello mobile così come del negozio fisico, che ha perso il monopolio che gli era proprio un tempo.

Ci sono però delle barriere che il canale “non tradizionale” sta cercando lentamente di superare. Una di queste è il cosiddetto effetto ROPO (Research Online, Purchase Offline), acronimo che esemplifica la tendenza sempre più diffusa di ricercare informazioni online, per poi effettuare l’acquisto finale in un negozio fisico (in Italia questa pratica è propria del 37% dei possibili acquirenti – Fonte: Forrester Research). Il fatto che si utilizzi il canale online come primo strumento per ottenere informazione e mirare ad un acquisto consapevole è sicuramente un dato molto positivo, ma obiettivo ancora da raggiungere – al fine di far sviluppare in Italia il canale e-commerce come nel resto d’Europa – è quello di conquistare la fiducia del cliente nei confronti dello strumento e studiare delle soluzioni ad hoc che possano portare a tale risultato.

È sicuramente essenziale costruire uno store online chiaro nei suoi contenuti, completo a livello informativo e dotato di un servizio di assistenza clienti sempre attivo. Un negozio che prediliga un massivo uso delle immagini dei prodotti che vende, piuttosto che fitte pagine di descrizioni; che sia dovizioso di dettagli che possano conquistare la fiducia del cliente, che rimandi a collegamenti social dove gli utenti possono esprimere opinioni e che disponga di una sua versione mobile.

L’avanzata di smartphone e tablet

In Italia, infatti, il mobile commerce è in continua ascesa come dimostrano i dati forniti dall’Osservatorio e-commerce del Politecnico di Milano e le misurazioni di SignorSconto.it: infatti ad accedere al portale via mobile a inizio anno era una percentuale pari al 10% dell’utenza totale, mentre già a Settembre tale numero era cresciuto di oltre 5 punti (15,63%) ed è tuttora in crescita.

Ciò che nel corso dell’ultimo anno ha realmente fatto la differenza, facendo avvicinare al mondo dell’e-commerce anche l’utente più “scettico” è stato il boom dei coupon digitali. Basta un dato a confermare tale tendenza: secondo Juniper Research, i coupon digitali sono stati utilizzati per 16 miliardi di volte nel corso dell’anno e nel 2017 si stima saranno utilizzati 31 miliardi di volte. Una crescita lampante, alla quale contribuisce la diffusione dei dispositivi mobili: infatti, il boom riscontrato nell’uso di tablet e smartphone ha fatto schizzare le percentuali di shopping online, dato  strettamente connesso al successo degli e-coupon.

Come rileva la eCoupon Consumer Survey realizzata da Kiwari, il 48% degli utenti italiani ammette di essere sensibile al prezzo finale e alle formule promozionali. Più nel dettaglio, il 61% dei consumatori dichiara di conoscere gli e-coupon e oltre 5 milioni di persone li ha utilizzati almeno una volta negli ultimi 12 mesi. In molti hanno fiutato il trend in costante crescita, infatti, sono sempre più numerose le aziende che scelgono il couponing per promuovere i propri prodotti, con un incremento degli investimenti dell’11% registrato nel 2013.

Analizzando il periodo compreso tra Gennaio e Settembre 2014, il portale SignorSconto.it ha registrato dati molto interessanti: infatti nel corso dei primi 9 mesi dell’anno gli utenti italiani hanno utilizzato oltre 20.000 e-coupon, con una media di 2.200 coupon al mese e con picchi che superano i 2.500 nei mesi di Gennaio e Luglio. Tali risultati fanno riflettere sull’utilizzo che si tende a fare di questi strumenti: la crescita nel mese di Gennaio infatti è giustificata dal fatto che un coupon serva a risparmiare e, dopo il periodo natalizio fatto di acquisti e regali, il mese successivo si cerca di ingegnarsi per contenere le spese; ma non è solo la questione economica a fornire la chiave di tale crescita. Il dato relativo all’exploit di luglio fa invece riflettere sul fatto che ormai il coupon copra a 360 gradi ogni settore merceologico ed il periodo subito precedente alle ferie di Agosto fa balzare la richiesta di coupon legati a viaggi last-minute e offerte turistiche.

Ad oggi, i coupon digitali permettono di fare più o meno tutto: acquistare un capo d’abbigliamento (il settore più richiesto dagli utenti di SignorSconto.it con una percentuale del 14%), regalarsi una cena speciale, viziarsi con un massaggio o concedersi le ultime novità hi-tech a prezzi scontati. Il successo degli e-coupon in Italia però è legato ad un vantaggio che coinvolge due differenti interlocutori: non solo l’utente finale, ma  anche le aziende, che possono così promuovere il proprio business e godere del passaparola degli utenti. E’, infatti, proprio il passaparola la chiave del successo di questo strumento, che permette di creare un’interazione multilaterale e sta, col tempo, abbattendo il sopracitato effetto ROPO, in quanto grazie agli e-coupon gli utenti stanno iniziando a cercare online e acquistare online.

di Henning Kruthaup, CEO di SignorSconto.it (Sparheld International GmbH)

SignorSconto.it fa parte di Sparheld International GmbH, un’azienda dinamica ed in costante crescita con sede a Berlino, fondata nel 2009 da Henning Kruthaup, attualmente presente con altrettante pagine internazionali in 7 paesi europei.

Euler Hermes. 15 miliardi di euro addizionale dall’export nel 2015

Buone prospettive per l’export dell’agroalimentare nel 2015, con il vino che vola verso i 6 miliardi di vendite in tutto il mondo. In occasione della presentazione dei dati dell’International Trade Observatory, Euler Hermes, società del Gruppo Allianz e leader mondiale dell’assicurazione crediti, ha analizzato le opportunità e i rischi delle nuove vie dell’export made in Italy.

Con i principali indicatori economici in contrazione, l’export rappresenta ancora una volta il pilastro da cui ripartire (+1,6% nel 2014 e + 2,0% nel 2015).

Italia: in fondo al tunnel c’è la ripresa

Il 2014 si chiuderà con il PIL in contrazione dello 0,3% a causa della debole domanda interna e di un credit crunch che stenta ad allentare la sua morsa sulle imprese. Il problema finanziario è estremamente visibile su due indicatori elaborati da Euler Hermes quali i giorni di incasso di un credito (DSO) e le insolvenze aziendali. Per il primo, secondo Euler Hermes i giorni di incasso di un credito per le imprese private saranno in media 100 nel 2014, ben lontani dagli standard dei 60 giorni definiti dalla Direttiva Europea. Le difficoltà e i tempi lunghi per incassare un credito si riflettono sulla crescita delle insolvenze aziendali, che raggiungeranno il picco di 15.500 casi nel 2014 (+10% vs 2013), settimo anno consecutivo di incremento.

 

«Dopo 3 anni di recessione, il 2015 dovrebbe essere l’anno della ripresa seppur lieve. Le nuove misure recentemente adottate dal Governo insieme alla vivacità dell’export e alla ripresa dei consumi interni contribuiranno al ritorno del PIL in terreno positivo (+0,3%)», ha affermato Ludovic Subran, Chief Economist Euler Hermes

Export: il driver costante dell’Italia 

Con una piattaforma di beni e servizi altamente diversificata, nel 2015 l’export italiano si appresta ad agganciare una domanda addizionale di prodotti made in Italy quantificata in €15 miliardi. Proveniente per due terzi dai Paesi extra UE, sarà sostenuta dall’indebolimento dell’euro nei confronti del dollaro e a beneficiarne saranno principalmente la meccanica, la chimica e il tessile.

Nell’ultimo triennio è stata registrata una crescita del 26% delle coperture sui mercati internazionali, con incrementi ancor più elevati verso Cina, Arabia Saudita e Tunisia.

Il rapporto analizza le opportunità dell’export per i singoli settori. Per quanto riguarda l’agroalimentare, i volumi export sono attesi in stabilizzazione anche nel 2015 a circa € 33 miliardi. L’attuale embargo della Russia non dovrebbe avere un peso rilevante sui volumi export in quanto l’Italia potrà contare ancora sui partner storici Germania, Francia e USA e le economie emergenti dell’Est Europa. Tra i settori con ottime performance sui mercati internazionali si segnala il vino, che nel 2015 dovrebbe raggiungere i 6 miliardi di fatturato export (+ 11% vs 2014).

Infografic Export_Euler Hermes[1]

Crescite a due cifre previste per l’export di macchine tessili, mentre quello degli altri settori dovrebbe attestarsi tra il 3,5% di mobili e arredo e il 7,5% delle macchine agricole.

«Puntare sul brand made in Italy ma anche ridurre in misura significativa il gap con i principali competitor sui mercati internazionali, questa è la ricetta per garantire all’export delle oltre 200.000 aziende italiane tassi di crescita sostenuti nel lungo termine», ha concluso Subran.

 

Per i 50 anni di Metro un grande flash mob globale

In 28 nazioni Metro Cash and Carry festeggia oggi il suo mezzo secolo di storia e di successi con i clienti, i fornitori e i dipendenti. Proprio questi ultimi sono protagonisti del più grande flash mob nella storia del distributore: un evento virtuale composto dai video realizzati singolarmente o in gruppo a ritmo di danza sulle note di Wild. Era il 1964 quando il primo punto vendita Metro Cash and Carry aprì le sue porte, in Germania a Mülheim an der Ruhr: uno spazio di vendita di 14.000 mq, un nuovo e rivoluzionario concetto di approvvigionamento food e non food che venne da subito apprezzato dai professionisti. Dal 1968 prese poi il via lo sviluppo internazionale, prima nei Paesi del centro Europa e poi nell’area del Mediterraneo: il 27 Aprile 1972 Metro cominciò la sua avventura italiana inaugurando il suo primo punto vendita a Cinisello Balsamo, nei pressi di Milano, rivoluzionando per sempre il formato della vendita all’ingrosso anche nel nostro Paese. A livello mondiale: dopo 50 anni l’azienda è oggi presente in 28 Paesi in tutto il mondo con oltre 700 punti vendita, 120.000 dipendenti e un fatturato di circa € 32 miliardi nel 2012. «50 anni di storia nel mondo rappresentano un traguardo importante e allo stesso tempo uno stimolo a proseguire il percorso di innovazione e adattamento del nostro modello di business ai mercati, per una crescita futura anche per Metro Italia. – commenta Claude Sarrailh, Amministratore Delegato di Metro Italia Cash and Carry – Essere uno degli 8 focus country di un’azienda leader di settore, che da mezzo secolo cresce a livello mondiale, è per noi una motivo di orgoglio e una sfida strategica. Per celebrare un traguardo così significativo Metro Italia ha proposto nell’arco di questo anno speciale numerose attività commerciali e iniziative promozionali in tutti punti vendita, con l’obiettivo di affermare ulteriormente il ruolo di partner dei propri clienti al fine di supportarli proattivamente nel loro business. Tutti i giorni ascoltiamo e lavoriamo con massima attenzione e focus sulle esigenze dei clienti perché il successo dei nostri clienti è il nostro impegno, da 50 anni».

La borsa della spesa salva la vita

La Reflective Sopping Bag è stata una delle attrazioni del World Retail Expo, tra gli stand dove si presentavano tra software per Crm e per l’analisi dei big data. spar-tas-op-rijweg-1-300x203Una semplice borsa riutilizzabile , di quelle che ormai tutti i supermercati vendono, tramontata l’era del sacchetto di plastica, quella proposta dalla belga Vip Promotion in associazione con la francese Lagardère è l’uovo di colombo.

La borsa della spesa viene infatti caratterizzata lungo le cuciture con una fettuccia riflettente che, al buio riflette i fari delle auto segnalando la presenza di chi torna a casa con la spesa. È stato calcolato che il 35% degli incidenti avvengono durante il periodo invernale tra le 16.00 e le 19.00. Prevista anche la versione per contenere prodotti surgelati.

The shopping bag saves lives

spar-tas-op-rijweg-1-300x203A simple reusable bag, that proposed by the Belgian company Vip Promotion in association with the French company Lagardère is the Columbus egg. The Reflective Sopping Bag in fact has reflective tape along the seams which, in the dark, reflects car headlights to signal the presence of those returning home with their shopping. It has been estimated that 35% of accidents occur during the winter period between 4 pm and 7 pm. There is also the version for frozen foods.

 

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Agosto: vendite al dettaglio giù. Federdistribuzione: rilanciare la domanda

I dati ufficiali diffusi dall’Istat sul commercio al dettaglio relativi al mese di agosto segnalano il perdurare di un andamento negativo che, dalle rilevazioni pubblicate da Nielsen relative al mese di settembre , saranno confermati anche a settembre.

Il totale delle vendite al dettaglio indica un -3,1%, per l’alimentare a -3,7% e per il non alimentare a -2,5%. Dall’inizio dell’anno la flessione si attesta complessivamente al -1,3%: -0,6% per l’alimentare e -1,9% per il non alimentare.

Indice destagionalizzato A guardare il grafico dell’indice destagionalizzato, la curva non inverte la marcia dall’agosto del 2012 (ma l’indice 100 è fissato ad agosto 2010), come a dire che sono quattro anni di caduta più o meno accentuata.

«Preoccupa in particolare – commenta il presidente di Federdistribuzione Giovanni Cobolli Gigli – il fatto che per il secondo mese consecutivo, le vendite dei prodotti alimentari diminuiscano più velocemente rispetto a quelle dei prodotti non alimentari. Certamente questi ultimi hanno subito per primi l’impatto del minor potere d’acquisto dei consumatori, ma ora il calo delle vendite alimentari è un chiaro segnale che la crisi per le famiglie si sta aggravando, costringendole a fare economie e risparmi anche sui bisogni più essenziali. Che stiano cambiando le abitudini d’acquisto è testimoniato anche da ciò che avviene all’interno dei prodotti non alimentari: se un tempo, a fronte di cali generalizzati, telefonia e prodotti di innovazione tecnologica mantenevano un andamento positivo, ora i dati di agosto mostrano come questi prodotti siano quelli con la diminuzione più significativa: una “passione” finita per necessità!».

Nel confronto con il mese di agosto 2013, le vendite delle imprese della grande distribuzione segnano una flessione del 2,7% e quelle delle imprese operanti su piccole superfici una diminuzione del 3,4%.

Nella grande distribuzione le vendite di prodotti alimentari diminuiscono, in termini tendenziali, del 3,2% e quelle dei prodotti non alimentari del 2,1%. Nelle imprese operanti su piccole superfici le vendite segnano un calo del 5,1% per i prodotti alimentari e del 2,9% per i prodotti non alimentari. Con riferimento alla tipologia di esercizio della grande distribuzione, ad agosto 2014 si rileva una flessione del 3,3% per le vendite degli esercizi non specializzati e un aumento dello 0,6% per quelle degli esercizi specializzati. All’interno dei primi, diminuiscono del 3,4% le vendite degli esercizi a prevalenza alimentare e del 2,2% quelle degli esercizi a prevalenza non alimentare. Qui il prospetto di dettaglio.

In particolare, per quanto riguarda gli esercizi non specializzati a prevalenza alimentare, le vendite dei discount aumentano dello 0,4%, mentre diminuiscono sia quelle dei supermercati sia quelle degli ipermercati (rispettivamente -4,0% e -4,3%).

«Il bisogno di una incisiva politica di rilancio della domanda interna – conclude il presidente di Federdistribuzione – diventa sempre più urgente e la Legge di Stabilità è l’occasione giusta per imprimere questa svolta. Diventa indispensabile che tutte le misure annunciate dal Governo siano inserite nella manovra e realizzate nelle dimensioni tali da poter realmente incidere su una situazione che, invece di migliorare, diventa ogni giorno più allarmante e contestualmente si risolva la questione aperta con la Russia, che ha provocato un preoccupante calo delle esportazioni. Ci auguriamo, infine, che questi dati sulla dinamica dei consumi siano uno spunto di riflessione per chi sta pensando a un futuro ulteriore aumento dell’Iva».

Insegna dell’anno, presto i vincitori

Ancora pochi giorni per sapere chi sarà votato Insegna dell’anno. Il premio, promosso in Italia da Seic Studio Orlandini,  sarà assegnato infatti la sera del 5 novembre in un evento che richiama i protagonisti del retail nazionale. Nato nei Paesi Bassi nel 2003 dalla società Q&A con il nome di “Beste Winkelketen”, dal desiderio dei clienti di voler esprimere il proprio giudizio in merito alle performance delle loro insegne preferite, si è via via esteso negli anni ad altri Paesi europei, tra cui l’Italia nel 2008 con il none di Retailer of the Year.

Lo scopo è quello di suscitare interesse da parte dei media per le varie insegne, appartenenti a 27 settori diversi.

Per gli ipermercati i cinque finalisti sono: Auchan, Bennet, Carrefour, Iper la Grande I, Ipercoop. Nella categoria supermercati: Esselunga, Tuodì, Lidl, Penny Market, Eurospin (significativo il fatto che quattro siano discount). Scarica qui, l’elenco delle insegne finaliste.

Vengono premiate quelle che, nel giudizio della clientela, riescono ad offrire il meglio in termini di prezzo, assortimento e servizio. Il premio viene assegnato alle catene di negozi che hanno ottenuto il voto più alto nei nove aspetti ritenuti i più importanti nel processo d’acquisto. l cliente sceglie infatti la catena di negozi preferita giudicando la sua performance relativamente ai nove aspetti ritenuti i più importanti nel processo di acquisto. Il primo gruppo di aspetti a essere analizzato riguarda il prezzo: Rapporto qualità/prezzo, Livello dei prezzi, Offerte e promozioni; il secondo gruppo riguarda i servizi: Servizio, Preparazione e Cortesia del personale; il terzo e ultimo gruppo riguarda l’Assortimento: Assortimento, Atmosfera e Innovazione.

‘Insegna dell’Anno’, però non è solo un premio, ma è una delle più importanti ricerche svolte tra i clienti condotte in Italia, cui partecipano oltre 120.000 clienti, i cui risultati costituiscono un importante benchmark per le insegne menzionate.

 

Eurocommerce a Ue: massima attenzione a digitale, competenze e riforme del lavoro

Parlando al Tripartite Social Smmit per la crescita e il lavoro di oggi (notata l’assenza di Matteo Renzi), il direttore generale di Euro Commerce Christian Verschueren ha evidenziato il fatto che, «oltre 29 milioni di europei lavorano nella vendita al dettaglio e all’ingrosso, cioè uno ogni sette europei che lavorano». Tuttavia, pur essendo uno dei maggiori fornitori di posti di lavoro più grandi d’Europa, il settore deve affrontare importanti sfide. Per contribuire alla ripresa economica dell’Europa – ha detto Verschueren – abbiamo bisogno di tre azioni:investimenti in infrastrutture digitali e nelle competenze, approfondire e progredire il mercato unico, e portare avanti ulteriori riforme dei mercati del lavoro».

Investire in competenze
La vendita al dettaglio e il commercio all’ingrosso sono in grado di fornire opportunità di lavoro a chi, con qualifiche limitate, ha spesso difficoltà a trovare lavoro. Verschueren ha sottolineato: «Dobbiamo essere in grado di continuare ad investire sia nei giovani di oggi che faticano a trovare posti di lavoro, così come nelle generazioni più anziane. Sosteniamo l’impegno della Commissione a mobilitare i fondi per le competenze, ma queste possibilità di finanziamento dovrebbero essere rese più facile, con meno burocrazia per le richieste di finanziamento».

Tenere il passo con l’era digitale
L’era digitale sta creando nuove opportunità di lavoro, ma queste richiedono nuove competenze nelle quali c’è maggiore necessità di investimenti. Le imprese del commercio stanno facendo la loro parte. Gli investimenti sono necessari anche nelle infrastrutture (reti digitali e dei trasporti). In terzo luogo, il completamento e l’approfondimento del mercato unico digitale rimane una priorità. «Abbiamo chiesto un portale unico che avrebbe fornito le informazioni user-friendly sui requisiti legislativi in ogni Stato membro, nonché le migliori pratiche per aiutare gli operatori a operare anche cross border», ha spiegato Verschueren.

Riformare il mercato del lavoro
Le condizioni di lavoro in alcuni Stati membri impediscono ancora alle imprese di assumere per la crescita. «Gli Stati membri devono investire nella riforma del mercato del lavoro oppure rischiare di perdere i progressi compiuti verso il rafforzamento dell’economia e verso il miglioramento delle prospettive di occupazione», ha concluso Verschueren.

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