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fabrizio.gomarasca

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A Le Gru è già Natale con una installazione di suoni e luci

Fiocchi di neve che di giorno brillano al sole e che si illuminano di notte, cavallini in movimento e ingranaggi dorati sono alcuni degli elementi della grande installazione intitolata “La fabbrica della magia del Natale” allo Shoppingville Le Gru di Grugliasco alle porte di Torino: i meccanismi scenici proposti dai designer made in IED prendono spunto dalla “vocazione metalmeccanica” della Città di Torino, per ricreare l’atmosfera di una fucina creativa dove bielle, ruote, pulegge e meccanismi di precisione di chapliniana memoria, si trasformano in un’ esperienza di luci e di festa aperta a tutti.

È ciò che da qualche giorno caratterizza la grande facciata del grande centro commerciale, un progetto frutto di una nuova collaborazione fra Shopville Le Gru e Istituto Europeo di Design, due realtà che lavorano sul territorio con una visione comune sul futuro: esaltare le attività locali, accogliere e amplificare anche nel contesto commerciale opportunità e qualità, parlare di cultura e promuovere un calendario di appuntamenti legati alle eccellenze.

L’installazione è composta da 130.000 lampadine a decoro delle due piazze principali del Centro, 30 alberi di Natale alti 3 metri, un albero da 5 metrie uno da 8, con appesi oltre 2.000 soggetti a specchio e 665 soggetti luminosi. 8 innovativi proiettori 3D show lighting animeranno le facciate esterne, accogliendo il pubblico che entrerà nel Centro. Questi sono alcuni dei magici elementi che coinvolgeranno la struttura di Le Gru in un grandioso esperimento per rendere ancora più speciale l’esperienza del Natale.

Il progetto La Fabbrica della Magia del Natale delle giovani designer Francesca Aghemo eGiulia Vittoria Canova dove meccanismi semplici e complessi si uniscono nella celebrazione del movimento, un invito alla magia dove ognuno di noi trova parte ed è protagonista, con l’augurio che l’essere sempre in movimento, sia un atteggiamento positivo e condiviso per un futuro migliore.

Pagamenti e ritiro la via italiana all’e-commerce

L’Osservatorio e-commerce b2c della School of Management de Politecnico di Milano dedica un capitolo importante a due aspetti critici per le vendite online: i sistemi di pagamento e le modalità di consegna.

“La crescita dei mezzi di pagamento contestuali all’acquisto online  – si legge nell’’Osservatorio -prosegue anche nel 2014, con oltre il 94% del transato generato attraverso carta di credito (tradizionale o prepagata) e PayPal”. Il pesodi quest’ultimo passa dal 21 al 24% nel 2014, mentre è in leggero calo l’incidenza della carta di credito: dal 71 al 70%. Bonifico e contrassegno restano fermi rispettivamente al 4 e al 2%. Riguardo alle frodi (il disconoscimento di una transazione da parte del titolare di una carta di credito) sono veramente marginali, lo 0,13% del transato (pur sempre però pari a 17 milioni di euro).

È una situazione, quella italiana dei pagamenti, sostanzialmente allineata ai principali mercati occidentali

La situazione italiana è sostanzialmente allineata a quella dei principali mercati occidentali, dove l’insieme delle modalità di pagamento contestuali all’acquisto supera il 90% del valore delle transazioni. L’Osservatorio li classifica in cinque categorie: “wallet dei circuiti delle carte di credito, wallet di altri operatori, strumenti basati su online banking, moneta virtuale e modalità di pagamento multicanale.

I wallet forniti dai circuiti bancari, come ad esempio Masterpass e Visacheckout, per il momento adottati da un numero limitato di merchant (ad esempio Esselunga, Mediaworld e Meridiana), supportano una parte marginale delle transazioni, e, nonostante siano semplici da usare, hanno il vincolo di dover essere attivati presso i canali della banca”. Tra i wallet di altri operatori vengono segnalati il Login and Pay di Amazon e l’Apple Pay di Apple, entrambi da poco lanciati sul mercato americano. “Il primo fa leva sul numero di carta di credito memorizzato nel profilo Amazon dell’acquirente che, attraverso le credenziali del suo account, può utilizzarlo per pagare gli acquisti sui siti di altri merchant aderenti al sistema. Apple Pay, attraverso l’utilizzo delle impronte digitali, si accinge a semplificare drasticamente il processo di pagamento, evitando l’inserimento manuale di qualsiasi tipo di dato con ricadute importanti sia per pagamenti online sia per il supporto dei processi di acquisto multicanale.

Tra gli strumenti di pagamento basati su online banking, segnaliamo MyBank e Sofort. MyBank, a due anni dal suo lancio, è stato adottato da un esiguo numero di merchant in Italia, e, nella maggior parte dei casi, in modalità poco più che sperimentale. Anche Sofort, che rispetto a MyBank è una realtà già affermata in Europa (soprattutto in Germania) non ha ancora raggiunto una importante in Italia, nonostante l’adozione da parte di alcuni importanti operatori. Coloro che hanno adottato questi due sistemi di pagamento (come ad esempio Alitalia, Dalani, Decathlon, Intimissimi, Moleskine,  MSC Crociere, TicketOne, Tirrenia e Zurich Connect), hanno comunque conseguito buoni risultati, con pesi percentuali sul valore delle transazioni di diversi punti percentuali”.

Tra le modalità più recenti e innovative invece il riferimento è la moneta virtuale dei Bitcoin, ma per lo più adottata da qualche merchant all’estero e in Italia da qualche negozio online minore. Invfine vi sono le modalità di pagamento multicanale che fanno riferimento ai circuiti Sisalpay e Lottomatica, per chi preferisce continuare a pagare in contanti in ricevitoria.

Home delivery o ritiro?

Anche gli operatori italiani dell’e-Comemrce stanno cercando di superare i limiti della consegna a casa (secondo uno studio di Jda, in Gran Bretagna il costo dell’home delivery è di circa 15 sterline/consegna, di cui solo 3,5 sono a carico dell’acquirente), attraverso altri sistemi che prevedono la consegna su appuntamento, al sabato o con i lockers. Dal censimento condotto dall’Osservatorio su 80 operatori attivi in Italia si rileva che la consegna al piano, “la consegna in punto vendita e la consegna in un giorno definito sono i servizi più diffusi (adottati da circa il 40% del campione). Seguono la consegna al sabato adottata da un merchant su 5 prevalentemente nel comparto del Grocery e dell’Informatica ed elettronica di consumo e la consegna entro le 12 del giorno successivo all’ordine, offerta da poco più del 15% dei merchant del campione, prevalentemente nei comparti del Grocery, Fiori e Lavanderia.

I parcel lockers sono stati adottati da ePrice e SaldiPrivati (ma anche da Carrefour) che, grazie alla collaborazione con TNT Express, consegnano la merce servendosi di locker sul territorio nazionale. A breve sarà disponibile anche la soluzione DHL, con la sua versione di  parcel lockers denominata Packstations. Qualora si diffondessero in modo da coprire capillarmente il territorio (quanto meno alcune aree), i parcel locker potrebbero costituire una valida alternativa all’home delivery classica, superando il problema della mancata consegna grazie alla possibilità di ritirare il proprio prodotto 24 ore al giorno, 7 giorni su 7 e senza alcuna interazione con gli addetti alla consegna. Un’altra formula che alcuni retailer stanno attuando è quella del cosiddetto click & collect presso un punto vendita (Auchan Drive, Carrefour Clicca e ritira, Tigros Drive, unico distributore italiano ad adottarla).

All’estero abbiamo l’Osservatorio ha poi rilevato diversi servizi di consegna di “frontiera” da parte di operatori particolarmente all’avanguardia (e innovatori per indole). Si tratta della consegna same day, da operatori come Amazon (in USA, UK e in Spagna a Madrid), Argos e Karen Millen in UK e Flipkart in India, dei servizi di monitoraggio della consegna come il live tracking offerto da Asos in UK, che consente la verifica della posizione del pacco con un ritardo massimo di 30 minuti e il Click&Collect con box termoregolati per consegnare in maniera automatica anche i prodotti surgelati di Waitrose.

VI sono poi alcuni progetti ancora in fase sperimentale o di registrazione del brevetto, ma lontani dall’essere applicat, come il “roam delivery” cioè la consegna itinerante nel baule dell’auto, proposto da Volvo. Con un meccanismo di chiavi digitali, il corriere può aprire il baule dell’auto e depositarvi il prodotto ordinato online. Un brevetto depositato da Amazon riguarda il predictive shipping, cioè la spedizione preventiva in aree dove ci si aspetta che vengano ordinati particolari prodotti (perché visti online più volte o messi nella wishlist), nel tentativo di offrire un tempo di consegna più ridotto.

Lidl si conferma Insegna dell’anno anche per il 2014-2015

Lidl è sto eletti Insegna dell’anno 2014-2015 bissando il successo ottenuto lo scorso anno, quando la manifestazione si “Retailer of the Year”. Il cambio di nome, deciso per portare l’iniziativa ancora più vicina ai consumatori, non è stata l’unica novità di questa edizione. Quest’anno per la prima volta si sono avuti finalisti in tutte le 27 categorie, molte delle quali hanno avuto fino a cinque insegne finaliste (numero massimo consentito). Questo significa che più consumatori hanno espresso la propria opinione in più ambiti, consentendo ad un maggior numero di catene di raggiungere la quota di 380 valutazioni necessarie per accedere in finale.

Qualche dato: sono state raccolte 143.564 valutazioni complessive (131.660 nel 2013);

400 le insegne valutate (387 nel 2013) di cui 116 finaliste (88 nel 2013). Il voto mdio è stato 6,7 (6,8 nel 2013).

Il premio è legato a un’indagine da cui è emerso che per il consumatore italiano i temi legati al prezzo (livello dei prezzi, promozioni e rapporto qualità-prezzo) contano di più che per la media dei consumatori europei. Confrontando inoltre i dati di quest’anno con quelli dell’anno scorso si nota una maggiore importanza di promozioni, assortimento e livello dei prezzi.

Oltre al vincitore assoluto, ecco l’elenco degli altri vincitori per ciascuna categoria.

Abbigliamento Uomo Conbipel

Abbigliamento Donna Pimkie

Abbigliamento Bambino & Puericultura H&M

Intimo & Lingerie Tezenis

Bigiotteria & Accessori Donna Bijou Brigitte

Gioielleria & Orologeria Stroili Oro

Borse & Pelletteria Carpisa

Calzature Pittarello Calzature

Erboristeria Bottega Verde

Farmacia & Parafarmacia Parafarmacia Benessere

Profumeria Yves Rocher

Ottica Salmoiraghi & Viganò

Ipermercati Auchan

Supermercati Lidl

Ristorazione Servita Eataly

Ristorazione Veloce McDonald’s

Giocattoli Toys Center

Librerie Mondadori Store

CD DVD & Videogiochi Media World

Articoli Sportivi Decathlon

Arredamenti Ikea

Articoli per la Casa Ikea

Fai-da-te Leroy Merlin

Prodotti per Animali Isola dei Tesori

Automotive Carglass

Elettronica & Informatica Media World

Telefonia Media World

La manifestazione è stata promossa da Q&A Research & Consultancy e SEIC – Studio Orlandini.

Con Sicilia Distribuzione VéGé si espande in Sicilia

La famiglia Leone, imprenditori catanesi di Sicilia Distribuzione

Sicilia Distribuzione S.r.l., società che ha sede nella Zona Industriale di Catania entra in VéGé e porta 11 store con un fatturato alla vendita superiore a 28 milioni di euro, che acquisiranno l’insegna nazionale SIDIS entro gennaio 2015.

«La nostra adesione nasce da una fondamentale condivisione di valori e di obiettivi che ci hanno portato a trovare nel Gruppo VéGé un interlocutore privilegiato e a noi affine, ma soprattutto un forte sostegno per il nostro percorso di innovazione e crescita nell’isola che svilupperemo nel corso del 2015» ha dichiarato Antonino Leone, Presidente di Sicilia Distribuzione S.r.l.

Sicilia Distribuzione Srl, ultima nata tra le società del “Gruppo Leone”, azienda dalle solide radici catanesi che da oltre trent’anni opera nella filiera agroalimentare occupandosi di produzione e distribuzione nell’ambito della GDO, fa dell’adesione al Gruppo VéGé il pilastro di un’ambiziosa strategia di crescita che prevede entro fine novembre l’apertura di un nuovo CE.DI. da 7.000 mq. e un programma di ampliamento della rete commerciale attraverso nuovi punti vendita e affiliazioni. La società inoltre, con logistica totalmente terziarizzata, si presenterà sul mercato con una strategia multicanale: dettaglio, discount e cash & carry.

Caffè, calano i consumi e anche le capsule rallentano la crescita

Nel 2013 l’Italia che detiene il 3° posto fra i Paesi maggiori importatori di caffè, figura al 10° posto per consumo pro-capite (pari al 7,46% dei consumi apparenti mondiali e al 13,50% di quelli dell’UE). I consumi interni hanno manifestato un calo dei volumi dovuto sia a un calo (più leggero) di quelli domestici che al calo (più pesante) nell’extra-domestico: i consumi pro capite di caffè (5,56 kg) risultano infatti diminuiti rispetto al 2012 (-1,24 percento). È una situazione in controtendenza rispetto alla media europea dove i consumi pro capite (4,94 kg) risultano in aumento del 2 percento.

Lo afferma Patrick Hoffer, presidente del Comitato Italiano Caffè, l’organismo di coordinamento delle associazioni nazionali di categoria che operano nella filiera italiana del caffè.

È un mercato maturo, vivace e che cambia velocemente. Lo dimostra il dato del pozionato che, sottolinea Hoffer «continua a crescere, rispetto al macinato moka, sostanzialmente stabile. Nei primi mesi dell’anno, le vendite di caffe’ porzionato hanno sfiorato una crescita del 6%».

La produzione di caffè monoporzionato, che include anche l’importazione delle capsule speciali facenti capo a Nespresso Italia e Nestlè Italia, cresce del 9,1% a valore nel 2013 attestandosi a 982,0 Mn di euro. La crescita, anche nel 2013, è stata sostenuta dalle esportazioni, aumentate del 17,6%, mentre rallenta la crescita il mercato interno, + 5,3% nel 2013, per un valore di mercato di 655,0 Mn di euro.

Flettono del 3,2% le cialde in carta, che, oltre al calo dei prezzi medi di vendita, vedono arrestare la crescita all’interno della Grande Distribuzione Alimentare, e la sostituzione con le capsule nel canale uffici. Fanno infine registrare un calo maggiore le capsule in plastica, -8,9%, dove un ruolo molto importante ha giocato un calo sensibile dei prezzi medi nel canale uffici/OCS (canale di vendita principale), anche a seguito di offerte estremamente competitive veicolate attraverso internet, e l’andamento negativo dei consumi.

Quanto  all’esportazione, L’Italia rappresenta il 3° paese in Europa per l’export di caffè torrefatto (con circa 3,2 milioni di sacchi, equivalente a 186 milioni di kg di caffè verde), mentre, a livello mondiale, è al 4° posto, alle spalle della Germania, del Belgio e degli Stati Uniti.

Giro dell’Expo in 56 padiglioni

A poco meno di 200 giorni dall’inizio dell’Expo una prima panoramica di come sarà l’evento milanese in 56 padiglioni (e 58 foto).

Webitmag, il sito dedicato al sistema turismo edito da Fiera Milano Media che fa parte dello stesso network di inStoremag, pubblica questa fotogallery.

Molti i rendering dei padiglioni in via di costruzione (con quello della Repubblica Ceca già terminato) , più una mappa dettagliata con le aree più importanti in evidenza, nonché padiglioni di aziende e di cluster tematici.

Bertinelli lancia il Senza, formaggio senza lattosio né glutine

Si chiama Senza ed è un formaggio di latte vaccino crudo, prodotto utilizzando la stessa filiera del Parmigiano Reggiano e stagionato 60-90 giorni.

Prodotto dall’azienda agricola Bertinelli, il Senza viene prodotto con caglio vegetale, privo di conservanti e additivi. Non contiene lattosio e glutine ed è ottenuto trasformando il solo latte delle bovine che pascolano sui colli del parmense. Il Senza è un formaggio ricco di proteine (quasi 30 gr su 100 gr di prodotto), privo di carboidrati e zuccheri. Contiene acidi grassi Omega 3 (0,3 gr su 100 gr di prodotto), cosa che lo rende adatto alla dieta dei vegetariani, dei lattosio intolleranti, dei galattosio intolleranti, dei diabetici e dei celiaci, oltre ad aiutare a prevenire le malattie cardiovascolari, per la presenza di acidi grassi Omega 3.

È disponibile per il canale moderno sia porzionato, in tranci e vaschetta anche affettato, sia grattugiato in busta.

Nicola Bertinelli, il giovane imprendotore agricolo titolare dell’azienda parmense, ha recentemente ricevuto a New york dal sindaco Bill de Blasio il Premio “Man of The Year” assegnato da ILICA – Italian Language Inter-Cultural Alliance. Creata da un gruppo di businessman italiani negli Usa, ILICA è una fondazione impegnata nella promozione della lingua e della cultura italiana. Bertinelli è stato premiato “per il suo talento imprenditoriale e per la sua capacità di dare nuova linfa all’azienda agricola di famiglia, conciliando alla perfezione tradizione e modernità”: caratteristiche che lo hanno portato ad avere successo con i suoi prodotti nel mercato Usa.

Soia Edamame Orogel, coltivata in Italia e Ogm free

Arriva da Orogel, nella linea di referenze surgelate il Benessere ricche di sostanze utili per l’organismo e con un bassissimo contenuto di sale, la soia Edamame.

Si tratta di una varietà che ha origini antichissime ed è consumata da secoli in Cina e in Giappone, particolarmente apprezzata per il suo gusto unico e le numerose proprietà benefiche: essendo ricca di proteine, fibre, vitamine e amminoacidi essenziali è l’ideale anche per vegetariani e vegani alla ricerca di un cibo completo.

La Soia Edamame Orogel viene coltivata esclusivamente in Italia, nella pianura padana particolarmente adatte a questo tipo di piantagioni.

La semina avviene in primavera e la raccolta durante l’ estate. I baccelli di soia vengono raccolti ancora verdi e teneri per poi essere lavorati con cura. Segue immediatamente il processo di surgelazione, per conservare al meglio le caratteristiche nutritive. I semi selezionati sono certificati OGM free.

Quattro le referenze di Soia Edamame proposte in busta: in baccello da 600 grammi, sgranata da 300 grammi, Polpettine di soia con verdura da 250 grammi e Verdurì, passata di verdure con soia da 600 grammi.

È on air lo spot di Expo Milano 2015

Da un lato un bambino allattato dalla madre; dall’altro il profilo della Terra vista dallo spazio. È questa l’immagine-simbolo della campagna di comunicazione con cui, dal 2 novembre, Expo Milano 2015 racconta al grande pubblico valori, sfide e opportunità legate al tema dell’Esposizione Universale. Perché “Cibo è Vita”, come recita l’attore comico Antonio Albanese, voce narrante di spot TV e radio..
«Abbiamo scelto di giocare l’intera campagna su contrasti e affinità. Coppie di immagini e parole, ora in contraddizione ora complementari – ha affermato Giuseppe Sala -, spiegheranno la ricchezza del tema ‘Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita’. Questi spot ci permettono, in pochi secondi, di anticipare il dibattito sul diritto all’alimentazione e sulla sostenibilità al centro dell’evento che stiamo organizzando, senza dimenticare la gioia del cucinare o del consumare il pasto insieme».
Il format creativo, sviluppato con Havas Worldwide Milan e declinato in maniera cross-mediale, ha come obiettivo quello di mostrare con entusiasmo e veridicità i molteplici significati che racchiude e rappresenta il “cibo”: un racconto composto da immagini e parole, dalla cui combinazione emerge che il cibo è nutrimento, piacere, gusto, casa, famiglia, è arte, guerra, pace, affetto, amore; che per il cibo si litiga, si combatte, si lavora; e soprattutto appare in maniera evidente – come chiude ogni spot – che il “Cibo è Vita”, per noi e per il Pianeta.
Dalla distribuzione non equa delle risorse tra Nord e Sud del mondo alle differenti tradizioni gastronomiche, gli aspetti su cui si concentrerà il confronto tra i Paesi durante il semestre di Expo Milano 2015, trovano in questo progetto di comunicazione un volto, un piatto tipico, una figura iconica in grado di trasmettere l’universalità del tema.

A ottobre l’inflazione sale. Spauracchio riverse charge per la DMO

Una lieve ripresa dei prezzi a ottobre, dopo cinque mesi di discesa allontana lo spettro della deflazione, anche se «non bisogna pensare che sia superato», sottolinea in una nota il presidente di Federdistribuzione Giovanni Cobolli Gigli.

Indice prezzi OttobreI dati provisori diffusi dall’Istat infatti registrano un tasso complessivo di inflazione pari allo 0,1% sull’ottobre dell’anno scorso e in crescita rispetto a settembre, quando era stato di -0,2%. Tuttavia i beni sono ancora in territorio negativo con -0,3%, anche se il dato è migliore rispetto a settembre. In ripresa invece i prezzi dei beni alimentari e delle bevande (+0,2 complessivamente). Qui il documento completo dell’ISTAT.

La preoccupazione, tuttavia, resta alta, anche se Cobolli Gigli dà un giudizio generalmente positivo della Legge di Stabilità. «Il testo del provvedimento attualmente disponibile – afferma –  contiene misure importanti per sostenere i consumi, misure che auspichiamo siano approvate nelle dimensioni tali da poter realmente incidere su una situazione di debolezza dei consumi che ha ormai raggiunto connotazioni strutturali. La DMO sta facendo tutto il possibile per tutelare il potere d’acquisto dei consumatori eroso dalla crisi, attraverso una politica di forte accelerazione sulla convenienza, anche a scapito della propria redditività».

Bocciata invece l’ipotesi della reverse charge (il pagamento dell’Iva da parte dell’acquirente escluso quello finale) con finalità antievasione estesa anche agli acquisti della DMO perché creerebbe ulteriori difficoltà finanziarie e contribuirebbe ad accrescere i costi organizzativi di un settore che sta facendo di tutto per operare a favore dei consumatori.

«Auspichiamo che il Governo riesca a trovare altre strade per combattere l’evasione Iva, una vera piaga per il Paese, che non siano però penalizzanti per un settore, quello della DMO,  virtuoso e trasparente sulle tematiche fiscal», conclude il Presidente di Federdistribuzione.

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