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Parità di genere, Danone Italia consegue la certificazione

Danone Italia ha conseguito la Certificazione per la Parità di Genere con l’ente certificatore Rina e insieme a due preziosi compagni di viaggio: Winning Women Institute, Società Benefit ideatrice del primo modello italiano quali/quantitativo di misurazione della parità di genere nelle aziende, e Prolink grazie alla sua area specialistica di consulenza giuslavoristica affidata allo Studio Platti, al fine di creare un sistema di gestione che potesse valorizzare le misurazioni e le metriche richieste dalla normativa, attraverso l’implementazione del sistema di gestione richiesto dalla prassi UNI PdR:125.

“Siamo orgogliosi di aver lavorato insieme a Danone per supportarli nel processo di certificazione” afferma Paola Corna Pellegrini, Presidente di Winning Women Institute. “Confrontarsi con un’azienda all’avanguardia come Danone ci ha dato anche l’opportunità di riflettere e andare ulteriormente in profondità rispetto alle esigenze che le persone e le donne sentono e vivono quotidianamente per cercare di attuare una parità di genere che sia una concreta risposta alle problematiche. Purtroppo le isole felici sono ancora poche, nonostante a livello sociale e nelle aziende ci sia una maggiore sensibilità sul tema delle pari opportunità, sono ancora molte le realtà nelle quali stenta a realizzarsi”.

“La Certificazione per la Parità di Genere è il riconoscimento del nostro percorso” aggiunge Fabrizio Gavelli, Presidente e Amministratore Delegato di Danone Italia e Grecia. “In ogni settore e ad ogni livello dell’organizzazione, non solo nel modo di produrre e commercializzare i nostri alimenti pensati per il benessere delle persone, ma anche nel modo in cui ci prendiamo cura delle persone e dell’ambiente circostante. Abbiamo tutti bisogno delle competenze e delle energie messe in campo dalle donne, in ogni settore. Questa certificazione segna una pietra miliare nel nostro percorso italiano. È un ulteriore punto di partenza per migliorarci sempre e stimolare il mercato a fare altrettanto alzando sempre più l’asticella dell’eccellenza, soprattutto nel campo della parità di genere”.

I risultati di un modello virtuoso
Il viaggio intrapreso nel 2011 si è rafforzato di anno in anno dando il via ad un modello virtuoso che ha consentito a Danone Italia di raggiungere risultati di carattere economico e sociale: il 100% delle mamme torna al lavoro dopo il congedo di maternità e il 100% dei papà usufruisce dei 20 giorni di congedo retribuito (10 in più rispetto all’attuale normativa italiana); il tasso di natalità interno è positivo e nel 2022 si è attestato al +8%, risultato di gran lunga superiore rispetto al dato nazionale, e le promozioni del 2022 amministrate nei confronti delle donne, anche rientrate dal congedo di maternità, sono pari al 14%.

Zerbinati cavalca il trend plant based e lancia i nuovi Burger’Z

Zerbinati, azienda che opera nella produzione di verdure fresche e piatti pronti, amplia la sua linea di burger di verdura lanciando i nuovi Burger’Z: tre ricette che si ispirano alle alto-vendenti della linea e strizzano l’occhio ai nuovi trend del comparto.

Il mercato dei burger vegetali è infatti in continua crescita: se nel 2020 valeva 50,5 milioni di euro, nel 2022 ha raggiunto i 95 milioni registrando un +20% di crescita a valore e +10% a volume. Il consumatore risulta essere effettivamente sempre più interessato a soluzioni plant based sane, semplici e genuine per gustare le verdure in modi sempre nuovi. A dimostrazione di questo trend, sono 22 milioni gli italiani che consumano abitualmente prodotti a base vegetale e 2 italiani su 3 li portano in tavola almeno una volta al mese. Inoltre, il 75% degli under 35 consuma abitualmente prodotti a base vegetale e oltre il 66% li considera sostenibili e un aiuto per il pianeta: è infatti proprio questa generazione a considerare la sostenibilità uno dei principali driver per l’acquisto e a consumare prodotti plant-based oltre 2-3 volte a settimana.

I nuovi Burger’Z Zerbinati sono tutti a base di quinoa e verdure, presentano una nuova ricetta ancora più morbida e golosa, non fritta e cotta a bassa temperatura, che, rispetto alla cottura tradizionale in forno, consente una maggiore morbidezza e preserva a pieno i colori accesi delle verdure, così da rendere il prodotto molto piacevole e riconoscibile. Inoltre, per andare incontro ai food trend sempre più incentrati sulla componente healthy e green, i nuovi burger sono fonte di proteine e ad alto contenuto di fibre mentre non presentano nella lista ingredienti conservanti, coloranti e glutammato e sono anche a basso contenuto di grassi saturi.

Tutte e tre le ricette – Quinoa, carote e patate dolci, Quinoa broccoli e zucchine, Quinoa, spinaci e verze – contengono più del 50% di verdure e sono pronti in pochi minuti in padella, in forno a microonde o in friggitrice ad aria. Anche il packaging risulta completamente rinnovato, con una presentazione del prodotto chiara e immediata e i plus differenzianti messi in evidenza attraverso uno sviluppo verticale della confezione, microondabile e realizzata con materiali completamente riciclabili. Nuovo anche il cartone espositore da 5 pezzi, che consente l’ottimizzazione dello spazio all’interno del punto vendita garantendo sempre ordine e visibilità a scaffale.

Italiani attenti al carovita, meno acquisti superflui e più confronto prezzi

Col coinvolgimento di 15500 rispondenti provenienti da 19 Paesi (tra cui l’Italia, con 1000 partecipanti), lo strumento di rilevazione di Toluna rivela un quadro minuzioso e dettagliato di come visione del futuro, aumento del costo della vita e altri temi di grande attualità impattino, in Italia e in tutto il mondo, i consumi e il rapporto con i brand.

Fiducia e ottimismo restano bassi: gli italiani temono il carovita
Il sentiment dei consumatori del nostro Paese registra notevoli differenze rispetto agli insight globali. Solamente il 36% si dichiara “molto soddisfatto della propria vita”, contro il 47% mondiale (ma in linea con il dato europeo, 38%). Allo stesso modo, il livello di ottimismo, che in alcune regioni del mondo, come le Americhe, tocca il 63%, è nettamente più basso in Europa (32%) e in particolare in Italia, dove appena il 28% degli intervistati si definisce “molto ottimista” per il futuro.

Un senso di pessimismo che si ripercuote sia sulla possibilità di spesa (appena il 15% degli italiani si sente “molto fiducioso” di poter spendere denaro nei prossimi mesi, contro il 27% dei partecipanti globali) che sulla visione del futuro: solamente il 16% dei nostri connazionali ritiene che la propria situazione finanziaria migliorerà nei prossimi tre mesi e il 21% entro la fine dell’anno. Il 63% dei rispondenti in Italia (e il 61% a livello mondiale) concorda, quindi, che non sia il momento giusto per spese di grande valore, posticipate a tempi di maggior stabilità. L’aumento del costo dell’energia e della vita, infatti, stanno influenzando tangibilmente le spese di quasi 3 italiani su 4, che si sentono limitati nel proprio potere d’acquisto: il 36% riconosce come l’attuale situazione economico-finanziaria stia condizionando le proprie abitudini di spesa e il 45% prevede, di conseguenza, di diminuire gli acquisti ritenuti non necessari.

Dai tagli alla ricerca di alternative, le strategie per risparmiare
Per gestire l’aumento del costo della vita, i consumatori del nostro Paese stanno mettendo in campo tattiche concrete, prima fra tutte proprio la riduzione degli acquisti percepiti come non essenziali (50%). Altre soluzioni prevedono la visita di più negozi alla ricerca di occasioni (47%), il confronto dei prezzi sia online che offline (42%) e la ricerca di alternative più economiche (26%). Quasi un quarto degli italiani, inoltre, si dedica alla spesa più frequentemente, nel tentativo di evitare gli sprechi e trovare offerte migliori, mentre il 22% opta per le marche del supermercato. In ottica di risparmio i nostri connazionali si dimostrano anche propensi a rinunciare alle attività ricreative: mangiare fuori (26%), giocare d’azzardo (20%), andare in vacanza all’estero (20%) e frequentare bar e pub (16%) sono tra le principali attività su cui sono disposti a tagliare, insieme all’acquisto di prodotti di marca (20%) – dati in linea con quelli globali. Allo stesso modo, si concretizza l’impatto sui consumi alimentari: oltre la metà dei rispondenti del Bel Paese dichiara di aver ridotto l’acquisto di piatti pronti, take out e snack, mentre si dimostrano ancora restii a rinunciare a prodotti per la casa (22%) e la salute (19%) e frutta e verdure fresche (14%).

Ambiente e società restano prioritari nel rapporto coi brand
Valori, etica e responsabilità sociale continuano a giocare un ruolo di primo piano nella vita dei consumatori italiani. Il 78% di loro, infatti, si preoccupa dell’impatto sociale, ambientale ed etico dei propri comportamenti e più di 8 su 10 si sentono soddisfatti quando compiono scelte socialmente responsabili. Nonostante la congiuntura economica attuale, dunque, l’attenzione per questi temi esercita un’influenza notevole sulle scelte d’acquisto, tanto che il 79% dei partecipanti al panel italiano concorda nel sostenere l’importanza di investire tempo e cura in queste decisioni e tre quarti di loro si impegna a comprare prodotti di brand che si allineano con i propri valori. Proprio i brand, infatti, devono sentirsi, secondo l’85% dei panelisti, responsabili nei confronti dei consumatori e il loro influsso a livello socio-ambientale è un criterio sempre più rilevante nelle scelte di prodotto degli italiani: il 70% evita aziende i cui valori non sono in linea con i propri, il 74% si distanzierebbe da quelle con un impatto negativo e, specularmente, il 63% preferirebbe quelle impegnate in attività eticamente positive. Malgrado le buone intenzioni, però, sono due i principali ostacoli indicati dai rispondenti verso la scelta di brand dall’impatto positivo: da un lato la mancanza di informazioni sufficienti sulle attività in ambito ESG (68%) e dall’altro la sensazione di non poterselo permettere (64%).

“Se il carovita costringe i consumatori a prestare maggiore attenzione alle spese e a rinunciare a quelle ritenute superflue, per i brand la grande sfida è quella di riuscire a valorizzarsi al meglio ai loro occhi per guadagnarsi un posto tra gli acquisti irrinunciabili” commenta Eliza Frascaro, Head of Research Southern Europe & MEA di Toluna. “Essenziale è allora in questo contesto anche il peso dei valori veicolati dall’azienda: il consumatore odierno, nonostante le difficoltà economico-finanziarie, ha a cuore l’impatto delle proprie decisioni e auspica che al momento dell’acquisto corrisponda una sensazione di orgoglio”.

 

Consorzio Gorgonzola, riconfermata carica di Presidente ad Antonio Auricchio

Il Consiglio di Amministrazione del Consorzio per la Tutela del Formaggio Gorgonzola Dop ha eletto le nuove cariche sociali. Alla Presidenza è stato riconfermato per i prossimi tre anni Antonio Auricchio. Riconfermati anche i Vicepresidenti Fabio Leonardi (Igor SrL) e Alberto Dall’Asta (Galbani Egidio Spa).

“Ringrazio il CdA per la rinnovata fiducia alla guida di uno dei Consorzi di Tutela più importanti del settore caseario. Nonostante il mio nome sia legato a quello dello storico marchio di famiglia, il nostro Gruppo produce da qualche anno anche Gorgonzola e ho abbracciato sin da subito con grande entusiasmo e orgoglio il ruolo di primo ambasciatore di questo prodotto che non ha eguali nel panorama italiano” ha commentato Antonio Auricchio. “Per il prossimo triennio il mio obiettivo, insieme a quello di tutto il Consiglio, sarà di portare l’unicità e la qualità del Gorgonzola Dop a un pubblico sempre più vasto, sia in Italia che all’estero, che ritengo sia il modo migliore per contrastare l’odioso fenomeno delle imitazioni. In questa battaglia dobbiamo continuare a fare rete, soprattutto all’estero, con le altre meravigliose produzioni italiane”

Cremonese, classe 1953, Antonio Auricchio è Presidente della Gennaro Auricchio SpA. Da due anni è alla guida di Afidop (Associazione Formaggi Italiani Dop) e Vicepresidente Assolatte. Oltre all’impegno nel lattiero-caseario, da sempre si dedica al volontariato a favore di chi necessita aiuto.

I componenti del Consiglio di Amministrazione:
Giorgio Andreatta (Granarolo SpA), Marco Arrigoni (Arrigoni Battista S.p.A.), Maria Teresa Baruffaldi (Eredi Baruffaldi S.r.l.), Nicoletta Bassi (Bassi S.p.A.), Manrico Defendi (Cas. Defendi S.r.l.), Chiara Gelmini (Gelmini Carlo S.r.l.), Renato Invernizzi (Si Invernizzi S.r.l.), Alessandro La Malfa (Nuova Castelli S.p.A), Nicoletta Merlo (Mauri Emilio S.p.a.), Roberto Oioli (F.lli Oioli S.r.l.), Giacomo Poletti (Palzola S.r.l.), Manuel Porta (Biraghi S.p.A), Fiorenzo Rossino (Latteria Soc. Cameri).

La Commissione Pubblicità:
Antonio Auricchio, Fabio Leonardi, Alberto Dall’Asta, Giorgio Andreatta, Chiara Gelmini, Renato Invernizzi, Alessandro La Malfa, Fiorenzo Rossino.

Segno rosso per l’export di vino italiano, battuta d’arresto per lo spumante

Per le vendite del vino italiano all’estero si chiude un primo trimestre complicato, con volumi piatti (+0,1%) e una performance tendenziale in valore a +3,8% (1,8 miliardi di euro). A rilevarlo è l’Osservatorio Uiv-Ismea-Vinitaly che ha elaborato gli ultimi dati Istat sul commercio estero.

I volumi commercializzati sono tenuti a galla dall’exploit di vendite di vino sfuso (+13,4%) – che registrano però una forte contrazione dei listini (-9,2%) – e dei comuni, a +12,8%. In sofferenza, sempre nei volumi, i prodotti bandiera del made in Italy, a partire dai vini fermi Dop imbottigliati, che si scendono del -5,3% (+2,5% il valore) con i rossi a -6,6%. Giù anche gli Igp (-2,5%), dove la crescita dei bianchi (+8,3%) non è bastata calmierare la perdita dei rossi (-7,5%) e dove il segno rosso si evidenzia anche nei valori. Tra le tipologie, si conferma l’avvio difficile per gli spumanti (-3,2% volume e +7,3% valore), complice la contrazione dei volumi esportati di Prosecco (-5,5%), mentre prosegue la buona stagione dell’Asti Spumante (+9,1%) e degli sparkling comuni (+4,4%).

“In questo primo trimestre la coperta troppo corta è sempre più evidente: la crescita in valore è infatti insufficiente per far fronte al surplus di costi dettato da materie prime ed energetici, che influisce per circa il 12% su un prezzo medio aumentato di appena il 3,7%” ha detto il segretario generale di Unione Italiana Vini (Uiv), Paolo Castelletti. “Permangono le notevoli difficoltà dei rossi, in particolare quelli Dop e Igp, a cui si aggiunge la battuta d’arresto dello spumante. Più in generale, l’attuale congiuntura impone alla domanda scelte low cost, e per questo in termini volumici fanno meglio prodotti base che hanno ritoccato poco i listini. Ma a che prezzo?”.

“Il mercato mondiale del vino sta mandando segnali di cambiamento che sembrano favorire al momento i vini di fascia più bassa” ha aggiunto Fabio Del Bravo, responsabile della Direzione Servizi per lo Sviluppo Rurale di ISMEA. “Guardando alle dinamiche dell’export dei nostri principali competitor, la Francia appare particolarmente penalizzata dall’attuale orientamento del mercato, e registra una riduzione dei flussi in quantità del 7,5% (+3,4% gli incassi). I vini spagnoli, al contrario, sono favoriti da un prezzo più competitivo e spuntano delle progressioni sia in volume (+3,8%) che in valore (+11,4%). Per quanto riguarda il nostro export, siamo lontani dai tassi di crescita a cui settore ci aveva abituati negli ultimi anni. A complicare il quadro anche l’evidente rallentamento delle vendite alla distribuzione sul mercato interno e i quasi 53 milioni di ettolitri di vino stoccati negli stabilimenti che, sebbene in riduzione sui valori record dei mesi scorsi, fanno registrare una crescita di oltre il 4% sullo scorso anno”.

Sul fronte dei mercati, cresce in volume la piazza Ue (+7,3%) e si contrae quella extra-Ue (-7,7%); tra i top buyer gli Usa rimangono in terreno positivo (+0,4% volume, +10,8% valore) cresce, grazie agli sfusi, la Germania (+6,2% in volume e +5,6 in valore) mentre il Regno Unito cede il 13,5% (-7% il valore). In contrazione, nei volumi, mercati di sbocco ed emergenti come Canada (-24%), Svizzera (-8,4%), Giappone (-22,9%) e si conferma in caduta libera il mercato cinese (-43,7%). Volano gli ordini dalla Russia: +33,0%. Tra le regioni, rallentano i valori export per le top 3, con il Veneto a +3%, il Piemonte a +0,2% e la Toscana a +0,6%. Sopra la media gli incrementi di importanti regioni produttrici, come il Trentino-Alto Adige, l’Emilia-Romagna, la Lombardia.

Come cambia la spesa per ridurre gli sprechi, l’analisi di Planeat

Planeat, la startup che combatte il fenomeno del food waste, ha osservato abitudini di spesa e carrello dei suoi clienti più assidui e fedeli. L’attenzione è stata posta soprattutto alla categoria dei clienti che affidano alla startup quasi tutto l’approvvigionamento alimentare (4 spese mese): lo scontrino medio indica che un single spende 166 euro al mese per mentre una famiglia di 4 persone circa 350 euro poco più di 85 euro a componente salvando contemporaneamente dalla pattumiera dai 40 ai 70 kg di cibo all’anno (a seconda che si sia componenti di una famiglia di 4 persone o single) che si traducono in un range tra i 3,5 e i 6 kg al mese.

Mangiando cosa? Dall’analisi dei dati in mano alla società soprattutto frutta, verdura, pasta (fresca e ripiena), sughi, formaggi, pane, pizze e dolci che rappresentano il 70% del carrello; a seguire carne (25%) e pesce (15%). E, ancora, piatti da cucinare soprattutto con ricette veloci (15 min) nel 54% dei casi, e piatti già preparati, e solo da ravvivare, nel 22 % oltre a salumi e formaggi nel 24% dei casi.

Nelle diverse categorie di pietanze nel carrello spiccano, come più acquistati, il pinzimonio come antipasto (kit), la lasagna al ragù come primo (piatto pronto), il filetto di branzino da scottare in padella tra i secondi (kit), le patate al forno tra i contorni (piatto pronto), gli ingredienti per la pizza margherita (kit), il prosciutto cotto affettato tra i salumi e formaggi e il cannolo siciliano (piatto pronto) tra i dolci.

Il quadro che discende dall’analisi condotta riproduce un carrello particolarmente virtuoso in termini di accessibilità economica e sostenibilità ambientale che, a sua volta, è il risultato di una accurata ingegnerizzazione informatica di approvvigionamenti, preparazioni e distribuzione. Mission di Planeat è infatti è contribuire all’adozione di comportamenti antispreco da parte del maggior numero di utenti e famiglie possibile: prezzi accessibili per prodotti di qualità, facili da utilizzare, è la strategia adottata dall’azienda per arrivare a un pubblico sempre più ampio.

“Grazie al nostro track record di informatici e ingegneri, siamo stati in grado di mettere a punto un sistema regolato al millimetro per gestire tutto il processo di approvvigionamento, preparazione e distribuzione scegliendo materie prime di ottima qualità, a prezzi e condizioni rispettose per i nostri fornitori: nulla viene acquistato in più e nulla sprecato” dice Nicola Lamberti, fondatore di Planeat. “Come soci e azionisti abbiamo scelto di sacrificare una piccola percentuale dei nostri margini per contribuire a contenere il prezzo di vendita ai clienti; ponendo poco più in là il raggiungimento dei risultati prefissati ma contribuendo, con la nostra parte, alla massimizzazione del bene comune: ciò che secondo la teoria dei giochi di Nash contribuisce alla costruzione del massimo risultato per la collettività e ogni suo componente”.

Basko celebra 25 anni di carta fedeltà con un ricco programma di iniziative

Basko, insegna di supermercati del Gruppo Sogegross, festeggia i 25 anni della carta fedeltà. Per celebrare questo importante traguardo, in questi giorni parte un ricco programma di iniziative rivolte a premiare e sostenere i consumatori sia con attività di convenienza, come un nuovo concorso dedicato ai titolari Prima Card, che con progetti di valenza sociale.

Sono circa 400.000 le Prima Card attive nell’ultimo anno: di queste, sono circa 30.000 le Card attivate tra il 1998 e il 1999 (primi anni di lancio) ancora in uso, testimoniando la continuità di un legame di fiducia tra i consumatori e l’insegna. Numeri importanti, che portano a un’incidenza del fatturato sviluppato con carta fedeltà a circa l’80% sul totale.
Prima Card è gratuita e permette di usufruire di tante promozioni e servizi esclusivi, di sconti su prodotti selezionati in base alle preferenze della clientela giornalmente ai Totem presenti all’ingresso dei punti vendita, di accumulare sconti Borsellino (spendibili dal 23° giorno del mese fino a fine mese), di beneficiare della consegna della spesa a casa (su pdv selezionati) e di agevolazioni e sconti presso partner convenzionati, soprattutto in ambito ludico, sportivo e sociale. I titolari Prima Card possono inoltre utilizzare due innovativi servizi: “EuGenio”, un progetto innovativo di spesa in modalità subscription, basato su tecnologia Google Cloud e in collaborazione tecnica con Jakala, e “Basko Rapido” il servizio di Quick Commerce, introdotto a fine 2022 in alcune aree di Genova in previsione di successive estensioni, che porta a casa la spesa in un’ora. Con Prima Card 65, dedicata agli over 65 anni, si aggiungono inoltre “Basko a Casa – Telefono” che consente di ordinare la spesa telefonicamente e, in una selezione di pdv, “L’Età Sconta!”, con uno sconto del 10% il giovedì su tutta la spesa.

“Siamo orgogliosi di festeggiare 25 anni di un rapporto di fiducia con i clienti che hanno scelto la nostra carta fedeltà: un impegno quotidiano che è al centro della nostra attenzione e su cui continuiamo da sempre a investire” commenta Giovanni D’Alessandro, Direttore Canale Basko.

Il calendario delle iniziative messe a punto per il venticinquesimo anniversario del programma Loyalty di Basko si apre con il concorso “Prima Card ti premia!” dal 13 giugno al 24 luglio, che mette in palio oltre 1.300 buoni spesa, per un montepremi complessivo di oltre 145.000 euro. Ogni 35 euro di spesa o con prodotti Jolly, si riceve una cartolina con un codice univoco da inserire sul sito primacardtipremia.it per partecipare all’estrazione di più di 1300 buoni spesa da 50€, 100€, 500€, 2.000€ e 5.000€. Sottoscrivendo o aggiornando i proprio dati Prima Card, inoltre, si vincono subito altri premi.

“Con il nuovo concorso dedicato ai possessori Prima Card facciamo un investimento importante, con cui vogliamo premiare la fedeltà delle persone che da anni ci testimoniano la loro preferenza e il loro attaccamento all’insegna” aggiunge D’Alessandro. “Al centro del nostro impegno è da sempre la volontà di restituire valore al nostro territorio di riferimento, con l’obiettivo di interpretarne le esigenze e promuovendo quindi attività di ampio respiro, con particolare riferimento all’ambito sociale. Anche in questa occasione infatti abbiamo accolto la possibilità di supportare un’eccellenza come l’IRCCS Policlinico San Martino di Genova, con un progetto che affronta un tema importante come la ricerca su Donne e Ictus”.

In occasione dell’anniversario di quest’anno Basko ha dato il via a un nuovo progetto che coinvolge un’eccellenza del territorio: dal 13 giugno al 2 ottobre infatti, con l’acquisto di ogni confezione di Pasta Fresca e Salse “Qualità Basko”, l’insegna dona 0,10 euro all’IRCCS Policlinico San Martino e aiuta la ricerca, supportando il progetto di ricerca dell’Istituto “Cura di genere, Donne e Ictus: il ruolo degli ormoni”. L’iniziativa si inserisce sulla scia di quanto già avviato da Basko a sostegno dell’Istituto Giannina Gaslini di Genova (l’insegna devolve al Gaslini, per ogni litro di “Latte 100% Ligure Piemontese” acquistato nei punti vendita Basko e online, 0,10 euro e 0,05 euro per la confezione da mezzo litro) e alle collaborazioni attive in questo ambito, come quella con LILT per la prevenzione del tumore al seno e quelle a sostegno di iniziative rivolte a promuovere sport e buona alimentazione in particolare per i giovanissimi, come Fondazione Torneo Ravano Coppa Paolo Mantovani.

Questo tema sarà presente anche all’interno delle prossime attività in preparazione, come Basko Arena, atteso appuntamento estivo che giungerà quest’anno alla sua settima edizione: uno spettacolo di musica italiana – ospiti saranno Loredana Bertè e Albano Carrisi – con un “village” colorato con DJ set, giochi e animazioni, allestito negli spazi esterni dei punti vendita Basko di Genova Cornigliano e di Romito Magra, aperto a tutti. Quest’anno il concerto sul palco sarà preceduto da un talk-show coi rappresentanti delle partnership di Basko, per raccontare e condividere i progetti e gli impegni a favore del territorio: sarà un’occasione speciale per festeggiare tutti insieme l’importante anniversario dell’insegna.

Riso, siglata un’alleanza strategica tra Euricom e Mitsui

Euricom, azienda che opera nel settore del riso, accoglie Mitsui come nuovo azionista di minoranza con l’obiettivo di continuare a sviluppare la propria strategia di crescita. Mitsui ed Euricom hanno stipulato accordi vincolanti in base ai quali Mitsui sottoscriverà interamente una nuova emissione di capitale. Contemporaneamente, Mitsui scambierà la sua attuale partecipazione di minoranza in Przedsiębiorstwo Rol-Ryż sp. Z o.o. (“Rol- Ryz”), acquisita nel giugno 2022, con ulteriori azioni di nuova emissione di Euricom, che di conseguenza riacquisterà la piena proprietà di Rol-Ryz. A seguito dell’operazione, Mitsui diventerà un nuovo azionista di minoranza di Euricom, che continuerà a essere controllata in via esclusiva da Bruno Sempio. L’enterprise value di Euricom è stato valutato circa 500 milioni di euro.

È la prima volta nella storia di Euricom che i soci fondatori, la famiglia Sempio e la famiglia Nervi, hanno accettato un investimento da parte di un partner strategico esterno, che è stato attratto dalle sue rilevanti performance, dalle profonde relazioni con i clienti e dalle sue potenzialità di sviluppo a lungo termine. L’investimento di Mitsui, unito alla sua presenza globale e alla sua esperienza nel settore alimentare, aiuterà Euricom a raggiungere l’obiettivo di incrementare fortemente le sue dimensioni prima del previsto, grazie anche ad acquisizioni sia nella gamma di prodotti già in portafoglio che nei prodotti sinergici.

“Mitsui è un partner affidabile, che supporta le aziende a conduzione familiare, come la nostra, nella costruzione di una piattaforma di crescita di lungo termine più istituzionalizzata e globale, rispettando nel contempo l’imprenditorialità dell’azienda. Questo è esattamente il tipo di supporto di cui abbiamo bisogno in questa fase cruciale del Gruppo per portare Euricom ad un livello sempre più importante di crescita e sviluppo internazionale” ha commentato Bruno Sempio, Presidente di Euricom.

“Questo investimento è un altro passo nella nostra strategia a lungo termine con uno dei principali operatori globali nel settore del riso al di fuori dell’Asia. Da considerare che il riso non è solo il maggior cereale consumato a livello mondiale, ma sta anche registrando interessanti dinamiche di crescita nei Paesi in cui Euricom opera, sia in termini di sviluppo di prodotti a base di riso che di un forte potenziale di espansione in altre categorie collaterali, come quella dei legumi” ha aggiunto Yoichiro Endo, Executive Managing Officer, Chief Operating Officer dell’unità Food Business, Mitsui.

L’operazione dovrebbe concludersi nel terzo trimestre del 2023.

Degustazione Mini Coni, la novità estiva firmata T’a Milano

T’a Milano, marchio di alta pasticceria dei fratelli Alberto e Tancredi Alemagna, reinterpreta le antiche ricette di famiglia per ridare vitalità alla tradizione e alla maestria artigianale milanese.

La Confezione Degustazione Mini Coni racchiude sei capolavori di gusto che ricordano piccoli gelati, realizzati a mano dai maîtres chocolatiers di T’a Milano. Croccanti sfere di cioccolato arricchite da un interno cremoso applicate su coni ripieni regalano un mix di sapori e di consistenze, per una straordinaria esperienza sensoriale. Perfetti da offrire a fine pasto come gustoso e originale dessert, si abbinano a un vino dolce oppure accompagnano il caffè ma diventano anche la curiosa decorazione di una coppa gelato. Le varianti al cocco o al frutto della passione possono essere servite con un succo, un cocktail o con una centrifuga tropicale.

La Confezione Degustazione Mini Coni contiene:

Mini Cono al pistacchio: una sfera di cioccolato bianco ripiena di deliziosa crema al pistacchio, ricoperta di cioccolato bianco e granella di pistacchio, su mini cono ripieno di crema alla nocciola.
Mini Cono al gianduia: una sfera di cioccolato al latte ripiena di deliziosa crema al gianduia, ricoperta di cioccolato fondente e granella di nocciola, su mini cono ripieno di crema al cacao.
Mini cono alla crema di cacao: una sfera di cioccolato fondente ripiena di deliziosa crema al cacao, ricoperta di cioccolato fondente e granella di cacao, su mini cono ripieno di crema al cioccolato al latte.
Mini cono al cioccolato al latte: una sfera di cioccolato al latte ripiena di deliziosa crema al cioccolato al latte, ricoperta di cioccolato al latte e granella di biscotto, su mini cono ripieno di crema alla nocciola.
Mini cono al cocco: una sfera di cioccolato bianco ripiena di deliziosa crema al cocco, ricoperta di cioccolato al latte e cocco, poggia su mini cono ripieno di crema alla nocciola.
Mini cono al frutto della passione: una sfera di cioccolato al latte ripiena di deliziosa crema al frutto della passione, ricoperta di cioccolato gold e codette di zucchero, su mini cono ripieno di crema alla nocciola.

Supercentro, bilancio solido e performante nel 2022 (+16 mln di euro)

Presente in Puglia, Basilicata e Calabria, Gruppo Supercentro oggi può contare su una rete di circa 140 punti vendita a marchio Sisa, di cui 38 diretti, oltre a 4 cash&carry con insegna Stop&Shop, occupando oltre 500 dipendenti su una superfice di vendita complessiva di quasi 60 mila mq. I dati del bilancio certificano la crescita delle vendite e delle performance economiche, rafforzano il percorso di crescita e sviluppo del Gruppo e consolidano la competitività dell’azienda, consentendole di posizionarsi, nel mercato di riferimento, tra le prime società quanto ad indicatori di crescita.

Le vendite del Gruppo, sia nel canale ingrosso che in quello retail, hanno registrato una crescita notevole rispetto all’anno precedente (+16 milioni di euro), superando le aspettative e confermando l’efficacia delle strategie aziendali. Si registra inoltre un significativo incremento dell’EBITDA che migliora di oltre un punto percentuale rispetto al 2021, grazie a una gestione finanziaria oculata e a una solida strategia di controllo dei costi, consentendo alla Supercentro di investire in nuove opportunità di crescita e di migliorare la posizione finanziaria complessiva, nonostante condizioni esogene non favorevoli.

“Nel 2022 tutte le performance economiche di Supercentro sono state positive” ha dichiarato il Direttore Generale Antonio Bonucci. “Questo risultato è stato ottenuto grazie all’impegno dei nostri dipendenti e all’adozione di nuovi processi di gestione e budgeting ad opera del management di Gruppo, che hanno permesso di raggiungere una maggiore efficienza operativa e maggiori ricavi dalle vendite, contribuendo nel complesso alla nostra performance positiva. La strada tracciata dal piano industriale si conferma la nostra “bussola”, continuiamo a percorrerla con tenacia e impegno”,

“L’azienda dimostra essere sempre più solida e performante, in grado di rapportarsi nel mercato come soggetto affidabile e attrattivo” ha aggiunto il Presidente Paolo Michele Macripò. “Guardiamo al futuro contando sulle nostre capacità di mantenere saldi i contatti con la realtà dei territori e affrontare le sfide che ci attendono, conservando intatti la nostra fiducia e l’entusiasmo per poter raggiungere nuovi traguardi”.

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