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Cresce la rete di Maiora in Puglia, apre un nuovo Interspar a Orta Nova

Ha inaugurato a Orta Nova (Foggia) un nuovo Interspar. Il punto vendita è affidato a una squadra di 46 addetti, molti dei quali inseriti con nuova assunzione. Con quest’apertura cresce ulteriormente la rete Despar in Puglia, arrivata a contare 217 punti vendita, tra gestione diretta e franchising.

Anche nello store ubicato nell’area dauna Maiora – Despar Centro Sud ha riconfermato il proprio impegno sostenibile tramite l’installazione di impianti di illuminazione a LED e di impianti del freddo a CO2 che sfruttano una tecnologia di refrigerazione di ultima generazione, consentendo l’efficientamento energetico ed elevati standard di sicurezza e affidabilità. All’interno del nuovo Interspar sono presenti numerosi reparti, a cominciare dalla gastronomia, che propone menù adatti a tutti i momenti della giornata. Grande varietà nella panetteria, dove la vasta scelta si accompagna all’accurata selezione di materie prime. Attenzione e ricerca delle tipicità non mancano anche nel reparto macelleria, al cui interno è sempre disponibile una selezione di tagli pregiati e ricercati, nonché nella salumeria, dove l’alta qualità di formaggi e salumi è garantita dalla filiera controllata. Nel reparto della pescheria sarà possibile acquistare piatti pronti e specialità ittiche fresche e genuine, grazie ai controlli giornalieri e alla eccellente lavorazione. Una vasta gamma di referenze disponibili ogni giorno anche nel reparto ortofrutta, con prodotti sia freschi che in busta, già pronti da gustare.

A completare lo store sono 5 casse assistite e 4 casse self, per rendere veloce e rapida la spesa quotidiana. “Si tratta di una novità importante che ci permette di coprire in maniera ancora più capillare un territorio vasto come quello dauno” spiega Pippo Cannillo, Amministratore Delegato di Maiora -. Siamo fiduciosi che i clienti sapranno apprezzare l’ampio assortimento e i numerosi servizi del nuovo Interspar, con prodotti ricercati a un giusto prezzo. L’obiettivo è sempre quello di offrire massima qualità e attenzione ai dettagli, per rendere la spesa quotidiana un’esperienza soddisfacente”.

Gruppo VéGé, 65 anni e non sentirli. Nel 2025 previste 60 aperture

Gruppo VéGé taglia il traguardo dei 65 anni di attività. Con una quota di mercato del 8,1% e una rete di oltre 3.378 punti vendita in tutta Italia​, il gruppo ha archiviato il 2023 con un fatturato di 13,78 miliardi di euro con un aumento del 9,4% sul 2022. Nel 2024 si prevede un fatturato pari a 15,28 miliardi di euro con un ulteriore incremento stimato del 10,88%. Risultati questi che, nonostante le difficoltà legate al mercato incerto degli ultimi due anni, dovute in parte all’inflazione, vedono il Gruppo mantenere un tasso di crescita superiore alla media del settore (+5,1%) e il posizionamento come terzi in Italia in numerica di punti di vendita. In tale contesto gli investimenti per il 2024 si sono assestati complessivamente a 380 milioni di euro, con l’apertura di 79 nuove unità, di cui 6 ipermercati, 21 supermercati, 1 cash & carry, 32 nuovi punti di vendita tra specializzati e libero servizio e 95 ristrutturazioni. Entro il 2030 il Gruppo punta a diventare co-leader della Gdo italiana, con l’obiettivo di superare un fatturato di 20 miliardi di euro. 

Gruppo VéGé riunisce 31 imprese con competenze multicanali che spaziano dagli ipermercati alle superette, dai cash&Carry all’AFH, dai supermercati ai superstore, dai punti vendita specializzati all’on-Line. La strategia del Gruppo si concentra su tradizione, innovazione, digitalizzazione ed espansione della rete di vendita, garantendo qualità e convenienza ai consumatori​​. La forza sta infatti nell’essere una comunità, in cui tutti i soci aderenti sono sullo stesso piano per scambiarsi esperienze e know-how, un gruppo coeso ma che nel contempo lascia piena autonomia a ogni imprenditore, a partire dalla gestione dell’insegna, passando per la marca del distributore e la politica promozionale, continuando con le attività locali di marketing e di digital commerce. Questa libertà nasce dalla consapevolezza che ogni impresa conosce bene il territorio in cui opera e sa rispondere in maniera corretta ai bisogni dei consumatori.

“Abbiamo definito un piano strategico, chiamato VéGé 2030, identificando la strada che dovrebbe portarci ad essere sul podio dei gruppi del retail italiano” commenta il Cav. Giovanni Arena, Presidente di Gruppo VéGé. “Leadership quantitativa, ma soprattutto di qualità. Qualità dell’offerta commerciale, qualità dei punti di vendita e soprattutto qualità delle relazioni di filiera: sia con i nostri partner dell’industria che con i 4,9 milioni di clienti che settimanalmente fanno la spesa nei nostri punti di vendita. Nei prossimi anni, sebbene il mercato sia sempre più complesso, il Gruppo che presiedo giocherà sempre più da protagonista nel panorama economico e politico-associativo”.

“Facendo un viaggio a ritroso nella storia del nostro Gruppo, mi sono accorto della capacità degli imprenditori aderenti di essere sempre stati antesignani. Sia nei format, avendo sostanzialmente inventato i discount e i cash&carry in Italia, sia nella comunicazione, primi in comunicazione su Carosello e creatori dei famosissimi bollini VéGé e soprattutto nella responsabilità sociale, tema a me caro, con il Laboratorio Verde Sidis e la sponsorizzazione di opere alla Galleria degli Uffizi” ha aggiunto Giorgio Santambrogio, Amministratore Delegato di Gruppo VéGé. “Ma è nella tecnologia che VéGé è sempre stata un passo avanti, avendo sostanzialmente inventato il c-CRM a livello nazionale in Italia. Orbene: un illustre passato che con gli imprenditori attuali trasformeremo in un grandissimo futuro”.

“Leadership quantitativa, sviluppo e imparzialità nelle nostre decisioni, si confermano ancora driver della stagione 2025. Per Gruppo VéGé difatti prosegue la fase di ulteriori investimenti, con 60 nuove aperture fra ipermercati, supermercati, cash&carry e negozi specializzati drug, oltre a 95 grandi e impattanti ristrutturazioni, con il debutto in aree geografiche del Paese che sinora non vedevano le nostre insegne” ha concluso Edoardo Gamboni, Direttore Commerciale di Gruppo VéGé.

Natale 2024, Gruppo Caffo presenta una ricca proposta premium

Panettoni, amari, liquori, praline, spumanti: è davvero ampia la gamma delle proposte premium natalizie di Caffo. A contraddistinguerle è la tradizione artigianale, la cura nei dettagli e la selezione accurata delle materie prime.

Panettoni
I panettoni Caffo sono preparati con lievito madre, 48 ore di lievitazione lenta e tre fasi di impasto. Il loro interno è farcito con finissima crema pasticcera fresca cotta fino a quando l’alcol evapora lasciando la piacevolezza delle note aromatiche di Vecchio Amaro del Capo o di Elisir Borsci S. Marzano. Il panettone Vecchio Amaro del Capo nasce dall’amaro amato per le sue botaniche tra cui gli agrumi che si trovano anche nell’impasto in forma di canditi di cedro e arancia mentre le gocce di cioccolato fondente arricchiscono il panettone Elisir Borsci S.Marzano, abbinandosi perfettamente alla farcitura. Entrambe le specialità sono disponibili in formato da 900 grammi che si trasformano in un ricco e prezioso dono nella confezione Luxury Pack da 1200 grammi con scatola regalo finemente rifinita.

Bon bon
I bon bon Caffo sono realizzati con le migliori materie prime naturali utilizzate per la finissima ganache che ne fanno prodotti di altissima cioccolateria come i bon Borsci ripieni all’Elisir Borsci San Marzano, le praline al Vecchio Amaro del Capo, alla Grappa Mangilli Barrique, al gusto di Red Hot Edition Vecchio Amaro del Capo, al Limoncino di Portofino firmato S. Maria al Monte e le ultime novità con ripieno al liquore CafCaffè.

Amari e liquori
Con le 29 botaniche calabresi, Vecchio Amaro del Capo classico è il più amato in Italia. Ad affiancarlo Red Hot Edition, la versione hot di Vecchio Amaro del Capo con peperoncino piccante calabrese. Sono perfetti da offrire durante le feste, entrambi rigorosamente ghiacciati da freezer a -20°C o come principale ingrediente di cocktail. Vecchio Amaro del Capo Riserva del Centenario è invece un raro prodotto da meditazione da gustare nelle migliori occasioni e perfetto per gli intenditori più esigenti. Il suo gusto è ricco ed elegante che avvolge i sensi con abbracci di dolcezza e morbidezza. Le proposte natalizie di Caffo annoverano anche Elisir Borsci S.Marzano 180° Anniversary (disponibile in un astuccio in legno), con una base alcolica di 45 gradi che lo rende un liquore importante da meditazione, ottimo da fine pasto, da degustare a piccoli sorsi e, volendo, da accompagnare con cioccolato fondente per esaltare il rhum agricolo ingrediente principale della ricetta originale; Limoncino dell’Isola, più volte premiato alle più importanti competizioni internazionali e che quest’anno ha ottenuto la Gran Medaglia d’Oro allo ‘Spirits Selection’, ottimo per concludere un pranzo per le sue qualità digestive.

I prosecchi Doc di Mangilli
Il Vino Spumante Extra Dry, uno spumante dalla piacevole e complessa sensazione fruttata dove si manifesta la mela golden e accenni di pera matura. Alla degustazione la spuma appare voluminosa con perlages fine e persistente che veicola al palato morbide sensazioni di frutta gialla e tropicale, in armonia con il finale piacevolmente fresco e acido. Temperatura servizio 6-8°C in calice a tulipano ampio. Il Vino Spumante Brut invece è uno spumante dalle piacevoli e complesse sensazioni aromatiche, dove spiccano la florealità del glicine e componenti fruttate che ricordano la pera williams e la pesca. Alla degustazione la spuma appare cremosa e persistente corredata da fine perlages, la chiusura al palato si manifesta piacevolmente acida e fresca con evidenti ritorni fruttati. Temperatura servizio 7-9 °C in calice a tulipano ampio. Infine la Ribolla Gialla, uno spumante brut elaborato con uva Ribolla Gialla del Friuli. Dalla piacevole e variegata sensazione fruttata con accenni di pesca, albicocca e frutta tropicale unitamente a delicate suggestioni di fiori bianchi di prato. Il perlages si manifesta denso, avvolgente e voluminoso con notevole persistenza nel bicchiere. Temperatura di servizio 8 -10 °C in calice a tulipano ampio.

Export: vola il Gorgonzola Dop ma preoccupano i possibili dazi negli States

Il Gorgonzola Dop vola sui mercati esteri. Con oltre 1 milione di forme esportate nel primo semestre 2024, il formaggio a pasta molle registra una crescita del 4%. Più in generale invece, l’export dei formaggi italiani certificati cresce dell’11% ed è la prima voce del fatturato delle produzioni a denominazione d’origine protetta rappresentando circa il 60% dell’export mondiale di tutti i prodotti caseari italiani con 254 mila tonnellate esportate nel 2023, per un valore stimato che sfiora i 3 miliardi di euro (fonte afidop.it).

“Intendiamo promuovere anche all’estero le linee guida elaborate con Fipe per la corretta valorizzazione dei formaggi Dop nei menu e vogliamo anche rilanciare il carrello dei formaggi che è un vero e proprio viaggio all’insegna del gusto nella storia e nelle tradizioni dei nostri territori, tra stagionature e metodi di produzione unici” ha dichiarato Antonio Auricchio, Presidente del Consorzio Gorgonzola Dop e di Afidop.

Auricchio però lancia anche un allarme rispetto agli ottimi dati export del settore. “Guardiamo con preoccupazione al recente esito delle elezioni negli Stati Uniti che inevitabilmente accende un nuovo campanello d’allarme. Gli States sono il nostro primo mercato extra UE e nel 2020, in seguito ai dazi imposti da Trump, l’export dei formaggi italiani negli USA aveva perso oltre 6mila tonnellate, pari a 65 milioni di euro. Confidiamo che non vengano vanificati i passi avanti compiuti”.

A conferma del trend positivo, anche le ricerche online rivelano come il Gorgonzola sia il secondo formaggio più ricercato in Rete con 23.200 ricerche (contro le 18.300 del Parmigiano Reggiano Dop e le 9.200 del Grana Padano Dop (fonte Blogmeter) compiute dagli utenti che desiderano realizzare in casa le proprie ricette. Anche i turisti si indirizzano sempre più verso caseifici e alpeggi, alla stregua di quanto già accade da tempo per le cantine vinicole. Il recente primo “Rapporto sul turismo ed il mondo caseario”, ideato da Roberta Garibaldi per l’Associazione Italiana Turismo Enogastronomico, analizza il turismo legato al formaggio mostrando un trend di crescita: il 32,7% dei turisti italiani dichiara di aver partecipato ad almeno un’esperienza a tema formaggio nel corso dei viaggi degli ultimi tre anni – tra visite ai caseifici, eventi e festival, itinerari tematici ed esperienze dedicate nei ristoranti – e i numeri aumentano nell’ultimo triennio (+7,3% sul 2021). Caseifici ed aziende casearie sono il cuore di questa nuova offerta turistica. Alle tradizionali visite e degustazioni si affiancano proposte coinvolgenti ed esperienziali come corsi di cheese pairing (apprezzati dal 55% degli intervistati) e laboratori del formaggio (52%).

Douglas apre al Maximall Pompeii, è il 370° punto vendita della catena

È prevista per il 28 novembre al Maximall Pompeii (Torre Annunziata, Napoli) l’apertura di un nuovo punto vendita Douglas, il 370° della catena. Ubicato nel cuore del centro commerciale, il negozio avrà una make-up hub con quattro postazioni e una serie di servizi come nail bar con servizio di semipermanente, brow bar, make-up festivity, wedding beauty program e make-up school con i principali brand make-up.

Con una superficie totale di vendita di oltre 300 mq, il nuovo negozio di Douglas sarà al piano terra dei due livelli del centro commerciale e avrà una beauty room per la presentazione dei prodotti o lanci di marca. Sarà vicino agli ingressi principali dei parcheggi, nei pressi della piazza pedonale principale che porta all’attrazione principale dell’area eventi, con la fontana scenografica con più di 30 mt di getto.

“Offriremo i servizi più innovativi e ricercati nel mondo beauty, il cliente si sentirà da subito accolto in un ambiente che pone al primo posto il benessere della persona e la consapevolezza del volersi bene – commenta Fabio Pampani, CEO South Europe Gruppo Douglas. L’apertura rappresenta una delle più significative dell’anno in corso per noi e si inserisce nel nostro programma di espansione e di affermazione capillare sulla penisola. Qui abbiamo voluto concentrare la nostra capacità di ampliare gli assortimenti ai nuovi marchi emergenti, compresi accordi di esclusiva insieme al miglioramento dei servizi beauty che continuano a essere una componente importante per le nostre strategie commerciali in tutta la nostra rete. Abbiamo intenzione di animare lo store con numerosi eventi e ospiti di richiamo per coinvolgere la clientela ai nuovi trend del beauty in un’atmosfera gioviale”.

Sugli scaffali non mancheranno i brand più importanti nel mondo del beauty prestige, partner di Douglas da molti anni come Dior, Chanel, Ysl, D&G, Lancome. Vi saranno poi corner e spazi interamente dedicati ai brand più ricercati e di successo del periodo e marchi in esclusiva come E.l.f., Kylie, Sweed, Smashbox, Dear Dahlia, Susanne von Schmiedeberg, Fit.Fe by Fede, Alma K, Naturium, One.two.free! senza dimenticare altri marchi come Sol de Janeiro, Kerastase, Mulac, The Ordinary, Ouai. A completare l’offerta la private label Douglas su tutti gli assi con accessori e idee regalo per il Natale e qualsiasi occasione.

Crai, al via Natale Fantastico: oltre 50 milioni di euro in buoni sconto

Si chiama “Natale Fantastico” la nuova campagna natalizia che Crai dedica alle famiglie italiane. Da lunedì 2 dicembre a mercoledì 4 dicembre, nei punti vendita Crai aderenti che espongono il materiale di comunicazione, saranno distribuiti oltre 50 milioni di euro in buoni sconto. Ognuno potrà riceverà un carnet con 47 buoni sconto, per un risparmio complessivo di 50 euro su una vasta selezione di prodotti di alta qualità a marchio Crai, La Rosa dei gusti e Piaceri Italiani. I buoni saranno distribuiti gratuitamente, senza obbligo di acquisto, per permettere a tutti di approfittare dell’iniziativa.

A supporto dell’iniziativa una campagna di comunicazione a 360 gradi, attiva dal 27 novembre. Il piano prevede un mix di media tradizionali e digitali, toccando tutti i principali touchpoint dell’insegna. Oltre al volantino dedicato, dal 27 novembre al 3 dicembre, lo spirito di festa e la voglia di risparmio prenderanno vita con uno spot tv di 15’’, in onda su LA7 e LA7D. L’atmosfera gioiosa e coinvolgente, accompagnata dal jingle che riprende il memorabile “Crai Spesa Fantastica”, trasmette un messaggio semplice e diretto: con Crai, il Natale diventa ancora più magico. Un invito a vivere le feste con la certezza di una spesa che unisce convenienza e qualità, sempre vicina alle esigenze dei clienti.

“In Crai siamo convinti che il nostro impegno quotidiano vada oltre l’offerta di prodotti: vogliamo contribuire al benessere e alla felicità delle persone. Il Natale rappresenta un’occasione speciale per essere ancora più vicini alle famiglie italiane e con ‘Natale Fantastico’, desideriamo accompagnarle in questo periodo magico, portando nelle loro case tutta la qualità e il gusto autentico dei prodotti a marchio Crai, a prezzi ancora più accessibili” ha dichiarato Grégoire Kaufman, Direttore Generale di Crai Secom.

Conapi, capitale sociale a 4 milioni grazie a Coopfond e Fondo Sviluppo

Conapi, Consorzio Nazionale Apicoltori, incrementa il suo capitale sociale del 17,5% grazie all’ingresso di due fondi mutualistici, Coopfond (Legacoop) e Fondo Sviluppo (Confcooperative). Ciò consentirà di crescere fino al +17,5%, con un apporto complessivo di 650.000 euro. In termini numerici, il capitale sociale raggiungerà il totale di 4,38 milioni di euro.

L’ingresso di Coopfond e Fondo Sviluppo rappresenta un intervento di grande fiducia nei confronti della solidità e della visione strategica del Consiglio di amministrazione e del management di Conapi. “Questo risultato testimonia il riconoscimento del mondo cooperativo nei confronti del nostro modello di sviluppo, incentrato sulla valorizzazione delle produzioni dei soci apicoltori e sulla sostenibilità ambientale ed economica” ha dichiarato Giorgio Baracani, Presidente di Conapi.

L’annuncio ha fatto da sfondo all’assemblea dei soci tenutasi lo scorso 23 novembre, in cui è stato approvato il bilancio d’esercizio 2023/24. La chiusura del bilancio mostra segnali incoraggianti, con un fatturato complessivo di 23,5 milioni di euro, in crescita del +5% rispetto all’esercizio precedente. Di questi, 22,2 milioni di euro derivano dal valore della produzione caratteristica, costituita da miele e prodotti dell’alveare, un dato particolarmente rilevante e che ha registrato un incremento significativo del +8%.

Il successo di Mielizia
Secondo i dati Nielsen (Totale Italia, 52 settimane al 27 ottobre 2024), il mercato italiano del miele ha raggiunto un valore complessivo di oltre 152 milioni di euro, supportato da una crescita dello 0,9% in termini di valore, del 3,4% a volume (kg) e del 3,1% nel numero di confezioni vendute. Sempre a Totale Italia, Mielizia, marchio premium di Conapi, si distingue con performance positive di mercato, mostrando un incremento dell’11,7% a valore, del 7,8% a volume e del 16,2% per numero di confezioni. Nei canali ipermercati e supermercati, dove il marchio è maggiormente presente, la crescita è del 12,1% a valore, del 7,8 a volume e del 16,4% in termini di confezioni, segnalando una buona penetrazione nelle grandi superfici di vendita.

“Questi numeri confermano la crescente attenzione dei consumatori verso prodotti di alta qualità, tracciabili e sostenibili – spiega Nicoletta Maffini, Direttore Generale di Conapi –. Il nostro impegno rimane valorizzare le produzioni conferite dai nostri soci apicoltori, investendo in innovazione e sostenibilità e consolidando la fiducia dei nostri partner. Questo percorso di crescita non è solo economico, ma anche etico e ambientale: ogni nostro risultato rappresenta un passo avanti nella tutela delle api e nella promozione della biodiversità”.

L’unico neo è rappresentato dall’andamento dei raccolti che per il secondo anno (campagna 2023 e 2024) risultano insoddisfacenti sia per il futuro delle aziende socie, sia per rispondere alla domanda del mercato.

Esselunga: è disponibile la nuova app, ancora più intuitiva e smart

È disponibile la nuova versione dell’app di Esselunga, con funzionalità e caratteristiche che consentono di organizzare la propria esperienza d’acquisto in modo semplice e veloce grazie a una modalità d’uso più intuitiva. Le diverse sezioni sono pensate per accompagnare il cliente nelle varie fasi della spesa, nelle iniziative di loyalty e nelle offerte personalizzate, redendo ciò di cui può avere bisogno accessibile con un clic.

In un’unica area, ad esempio, è possibile visualizzare sia la Carta Fìdaty che i buoni sconto e diventa ancora più facile accedere a tutti i servizi disponibili nel proprio negozio: tra questi, la ricerca dei prodotti in assortimento, l’utilizzo del Presto Spesa in app in tutti i punti vendita in cui è presente il servizio self-payment e la configurazione dei pagamenti digitali, tra cui Fìdaty Oro Flash che in modo sicuro e veloce permette di concludere la transazione con un clic.

Tra le novità, la possibilità di scegliere quotidianamente fino a dieci prodotti da scontare tra quelli selezionati in assortimento, una nuova area “Scelti per te” navigabile tra le promozioni in corso, un centro notifiche facilmente accessibile per le ultime novità e la funzione di condivisione della propria lista della spesa con altre persone, che può essere convertita anche in carrello per gli acquisti online.

Rimane possibile prenotare i premi dal Catalogo Fìdaty, navigare tra i volantini e consultare l’archivio degli scontrini virtuali in modo semplice e intuitivo. Inoltre saranno previsti ulteriori aggiornamenti e nuove funzionalità per rendere ancora più facile ogni interazione con il mondo Esselunga.

L’App Esselunga è disponibile sia in app Store che in Google Play.

IV gamma: i giovani italiani alle prese con errori e false credenze

I giovani italiani dai 18 ai 29 anni non hanno le idee chiare sui prodotti di IV gamma: il 35% di loro commette errori nella conservazione dei prodotti una volta acquistati e l’87% è convinto a torto che contengano conservanti. Sono però creativi e li usano come base per ricette cercando ispirazione online. A rivelarlo un focus realizzato da AstraRicerche per il Gruppo Prodotti Ortofrutticoli di IV Gamma di Unione Italiana Food da cui emerge un quadro interessante e a tratti sorprendente.

I risultati della ricerca
Il 47% dei rispondenti della fascia d’età 18-29 sostiene di non aver mai sentito la definizione di IV gamma (verdura, frutta, ortaggi freschi confezionati in busta o in vaschette e pronti per il consumo), il 37% l’ha sentita ma non ne conosce il significato e solo il 16%, invece, le attribuisce il significato corretto. Nonostante ciò, il 73% dei giovani intervistati li acquista abitualmente (39% tutte le settimane) e abbastanza spesso (34% 2/3 volte al mese). Solo il 35% di essi però utilizza l’apposita borsa frigo per conservarli, mentre il 61% del campione intervistato utilizza i normali sacchetti del supermercato (contro il 54% della media totale degli intervistati), interrompendo così la catena del freddo. Interrogati poi sulla presenza di conservanti, i giovani dimostrano purtroppo di credere, ancora più degli altri, alla fake news più diffusa sulla categoria. L’87% dei rispondenti 18-29enni pensa che contengano conservanti (contro il 75% della media totale): il 27% pensa addirittura che ce ne siano di più che negli altri alimenti confezionati. Una percezione errata, considerando che nei prodotti di IV gamma non vengono aggiunti conservanti e il freddo è l’unico elemento utilizzato per preservare la freschezza e la qualità dei prodotti.

Le ragioni d’acquisto
Rispetto alla media nazionale, sono diverse le ragioni di acquisto degli intervistati 18-29enni che sembrano percepire meno di altre fasce d’età il contenuto di servizio offerto dai prodotti di IV gamma: solo il 36% (contro il 52% della media nazionale) li compra perché sono comodi e fanno risparmiare tempo. Di contro si rilevano percentuali più elevate della media nelle seguenti motivazioni all’acquisto: il buon rapporto qualità/prezzo (33% vs 26,5% della media), la porzionatura (31% vs 30,5% della media), la comodità di trasporto a scuola/lavoro (34% vs 32% della media), perché sono un incentivo al consumo quotidiano di verdure (27% vs 24% della media) e offrono spunti per ricette innovative (11% contro un 7% di media su tutti i rispondenti).

I bestseller: insalate in busta e zuppe
In linea con le preferenze di tutti gli intervistati, il prodotto più acquistato dai giovani tra i 18 e i 29 anni sono le insalate in busta (59%), seguite dalle verdure da cuocere (50%), dalle ciotole (42%), dalla frutta (33%) e dalle zuppe (27%). Focalizzandoci su quest’ultima categoria di prodotto, il 40% le acquista abitualmente o abbastanza spesso perché pronte in pochi minuti (69%) e comode da usare (67%). Per contro, il valido apporto nutrizionale viene indicato solo dal 54% degli intervistati (la media totale invece è del 72%). Nell’acquisto si fanno guidare dalle materie prime di qualità (fondamentali e importanti per il 75%) e italiane (66%), oltre che dall’utilizzo di ingredienti biologici (68%). Come già riscontrato nelle motivazioni di acquisto sui prodotti di IV gamma in generale, rispetto alle altre fasce d’età sono più aperti all’innovazione: il 52% infatti li acquista perché frutto di sperimentazione, con ricette nuove e originali.

Le ricette
Il consumo in casa cresce di pari passo all’aumento dell’età: raggiunge il 74% tra i 18-29enni, mentre sale al 96% tra i 60-75enni; quello fuori casa ha un andamento contrario (rispettivamente 45% e 18%). Un dato interessante riguarda la ricettazione: il 55% dei giovani (contro il 49% della media) cerca spesso e a volte ricette a base di prodotti di IV gamma a cui ispirarsi per preparare i propri piatti (dato che sale al 67% se consideriamo solo le rispondenti donne) e lo fa online, specialmente sui social network (46%).

Il pomodoro sconta l’effetto clima, la produzione cala del 2,5%

Si è chiusa con una produzione di 5,3 milioni di tonnellate la campagna di trasformazione del pomodoro 2024 in Italia, in leggera riduzione (-2,5%) rispetto al 2023 ma con una sostanziale flessione rispetto alle programmazioni fatte, in particolare nel bacino Nord, nonostante il maggiore investimento in ettari a livello nazionale (+11% sul 2023). Una campagna molto complessa con siccità a Sud e sovrabbondanza di piogge al Nord che hanno causato frequenti fermi fabbrica e allungato il periodo di lavorazione fino ad inizio novembre. Nel dettaglio, al Centro Sud sono state trasformate 2,87 milioni di tonnellate (+10% rispetto al 2023) mentre nel bacino Nord il trasformato finale è stato di 2,4 milioni di tonnellate (-14% rispetto allo scorso anno). Tutto ciò nonostante l’incremento delle aree trapiantate rispetto alla scorsa campagna di trasformazione. Si è registrato un peggioramento delle rese agricole, in maniera più marcata al Nord, e delle rese industriali, in entrambi i bacini produttivi, stante la necessità di utilizzare maggiori quantità di materia prima per riuscire a garantire gli elevati standard qualitativi che, da sempre, caratterizzano le nostre produzioni, con un significativo impatto sui costi di produzione.

L’Italia si conferma il terzo Paese trasformatore di pomodoro a livello mondiale, dopo la Cina (che registra un incremento del 31% rispetto al 2023 e del 68% sul 2022) e gli Stati Uniti (in calo del 14% sulla scorsa campagna). L’incremento produttivo della Cina rappresenta un’importante fonte di preoccupazione per l’industria italiana della trasformazione del pomodoro: pur non riguardando direttamente le nostre produzioni – l’Italia è il primo esportatore al mondo di derivati del pomodoro destinati direttamente al consumatore finale – l’aumento delle esportazioni in ambito UE da parte di Paesi che producono sotto le soglie minime di sostenibilità ambientale e sociale rischia di incidere sulle dinamiche commerciali interne danneggiando lavoratori, consumatori e ambiente. Per questo motivo, a tutela della filiera, l’Anicav ritiene necessario porre in essere una serie di iniziative in sede UE finalizzate, da un lato, a introdurre il principio di reciprocità per cui tutti devono avere e rispettare le stesse regole e, dall’altro a estendere a livello europeo la norma, già vigente in Italia, in base alla quale la passata deve essere ottenuta solo da pomodoro fresco e riportare in etichetta lo Stato di produzione del pomodoro e, qualora il ciclo produttivo lo consenta, anche la zona dove il pomodoro è stato coltivato.

“Quella appena conclusa è stata una campagna molto complicata – dichiara Marco Serafini, Presidente di Anicav -. Le problematiche legate alla gestione delle risorse idriche, in particolare, hanno avuto un importante impatto sull’andamento della campagna e, se non si correrà ai ripari, la situazione sia al Nord che al Sud potrebbe, nei prossimi anni, diventare insostenibile. C’è bisogno quindi di interventi infrastrutturali finalizzati all’efficientamento della filiera e a scongiurare i rischi legati all’emergenza idrica: la costruzione della diga di Vetto nel bacino Nord e la creazione di un’opera infrastrutturale di collegamento tra la diga di Occhito, in provincia di Foggia, e quella del Liscione, in provincia di Campobasso, rappresenterebbero una prima importante risposta per il nostro settore”.

Oltre alla variabile climatica a pesare sulle aziende rimane sempre il prezzo della materia prima che continua a essere il più alto al mondo anche a causa dei costi elevati cui la parte agricola deve far fronte. “Per restare competitivi sarà prioritario, in un contesto sempre più globalizzato come quello in cui le nostre imprese operano, cominciare a lavorare, sia al Nord che al Sud, per un riequilibrio dei prezzi del pomodoro – aggiunge Giovanni De Angelis, Direttore Generale di Anicav -. A tal fine non è più procrastinabile adoperarsi per trovare soluzioni innovative che possano portare ad un efficientamento produttivo puntando, ancor più e meglio, sulla ricerca varietale, sull’evoluzione delle tecniche produttive e ripensando l’organizzazione e il livello dimensionale delle imprese agricole, sempre salvaguardando la qualità e la sicurezza delle produzioni e il rispetto dei lavoratori”.

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