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Consorzio Prosciutto Toscano DOP, il 2022 ha visto crescita di produzione e fatturato

Per il comparto del Prosciutto Toscano DOP, che raggruppa 21 aziende con circa 4.000 addetti tra lavoratori diretti e legati all’indotto, il 2022 si conferma un anno di stabilità.  Secondo i dati forniti dall’ente di certificazione IFCQ, l’anno scorso i prosciutti avviati alla produzione sono stati 337.295, +18,45 % rispetto all’anno precedente, per un volume di 4.722.130 Kg, una crescita supportata anche dall’ingresso di un nuovo player nel consorzio e in vista di nuove prospettive per l’export. Il valore alla produzione è di oltre 47 milioni di euro mentre il fatturato al consumo, considerando il prodotto etichettato, sfiora i 75 milioni di euro.

GDO e cash & carry si confermano il principale canale di distribuzione del Prosciutto Toscano DOP: 4 Prosciutti Toscani DOP su 5, circa l’80% del totale, vengono commercializzati in questo segmento. Horeca e piccoli dettaglianti rappresentano invece il restante 20%. Guardando alla produzione delle vaschette di Prosciutto Toscano DOP nel 2022 sono state circa 3.350.000, in flessione del 4,8% rispetto all’anno precedente, un dato però influenzato dalla maggiore produzione realizzata nel 2021 legata ad una attività di supporto agli indigenti organizzata dal MASAF, che aveva portato ad un aumento di produzione delle vaschette. Il segmento del pre-affettato, nel 2022, mantiene quindi buoni livelli anche senza l’attività relativa ai contributi statali.

Le vaschette rappresentano circa il 25% delle vendite a volume di Prosciutto Toscano DOP, una referenza che continua ad essere apprezzata perché favorisce il consumo immediato e quello fuori casa, azzera inoltre gli sprechi ed è garanzia di sicurezza alimentare. Grazie alle grammature ridotte la vaschetta è perfetta anche per le famiglie mononucleari e velocizza l’acquisto all’interno del punto vendita permettendo di apprezzare sempre le qualità organolettiche del prodotto.

Sui mercati esteri, il Prosciutto Toscano DOP nel 2022 mantiene stabile la quota export che incide per il 15% del fatturato al consumo del comparto. A livello geografico, le vendite di Prosciutto Toscano DOP sono destinate al 70% area UE e 30% area extra UE. I principali partner commerciali europei si confermano la Germania e i Paesi del Nord Europa. Per quanto riguarda l’area extra UE, a parte Stati Uniti e Canada che mantengono buone performance, i Paesi dove il Prosciutto Toscano DOP riscuote il maggiore successo sono Regno Unito, Giappone, Australia e Nuova Zelanda.

Come spiega Fabio Viani, Presidente del Consorzio del Prosciutto Toscano DOP, «il 2022 è stato un anno di crescita per la produzione del Prosciutto Toscano DOP, sostenuta dall’ingresso di una nuova realtà nel Consorzio e dalla prospettiva di estendere le opportunità per l’export. Tra le sfide per il 2023 ci sarà quello di fronteggiare l’aumento delle materie prime, un fenomeno iniziato già nel 2022, con conseguente impatto significativo sulla marginalità delle aziende. I Paesi Europei si confermano i principali importatori ma particolarmente positivo continua a rilevarsi l’interesse del mercato nordamericano. Proprio in prospettiva di continuare a puntare su questo territorio, a fine giugno il Consorzio parteciperà al Summer Fancy Food Show di New York, ultimo appuntamento del progetto Europeo “Cut & Share”, realizzato insieme al Consorzio Tutela Pecorino Toscano DOP con la partecipazione a fiere b2b di settore e attività di promozione in store”.

Vino italiano nella morsa inflazionistica, calano le vendite anche nel retail estero

Per il vino italiano il primo trimestre del 2023 sui canali retail di Usa, UK e Germania si chiude con saldi negativi: volumi in calo del 4% e valori a -1%. Uno stop che fa il paio con il risultato a marzo delle vendite allo scaffale in Italia (-6,1%) e che appesantisce le cantine italiane anche sul fronte delle giacenze, a +5,1%, con le Dop a +8,6%.

Secondo l’Osservatorio del Vino Uiv-Vinitaly su base NielsenIQ, sui tre principali mercati di esportazione a soffrire maggiormente sono, a sorpresa, i vini spumanti: a fronte di volumi in calo del 3% per i vini fermi (814.000 ettolitri), gli sparkling arrivano a -5% (245.000 ettolitri), con picchi negativi in UK (-10%) e Germania (-6%), mentre negli Usa per ora si viaggia ancora in terreno moderatamente positivo (+1%). Sui vini fermi, invece, il calo più vistoso viene marcato proprio dagli Stati Uniti (-9%), mentre Londra limita le perdite a -1% e Berlino segna stallo. A valore, complici i listini in aumento a causa del surplus dei costi produttivi, il saldo generale dice -1% (1 miliardo di euro).

Per il segretario generale di Unione italiana vini (Uiv), Paolo Castelletti: “In questo periodo il comparto è doppiamente frustrato: da una parte la sempre maggiore difficoltà dei consumatori alle prese con la pressione inflazionistica, dall’altra l’impossibilità per le imprese di rientrare da un surplus di costi produttivi senza precedenti a partire da quelli del vetro, a +70% in 12 mesi. Le imprese italiane del vino sono convinte che serva un’analisi approfondita con proposte migliorative delle dinamiche di filiera prima ancora di soluzioni tampone che si ripropongono a ogni crisi”.

Guardando i dati di vendita delle principali tipologie di vino, in molti casi è sempre più evidente il segno della crisi del potere di acquisto. Ad aumenti di prezzo – anche non eclatanti – viene infatti associata quasi automaticamente una decrescita delle vendite, con la ricerca di prodotti alternativi/similari e più economici: sul mercato tedesco questa equazione vale per esempio per Chianti Classico e Chianti o per il Primitivo, oltre che per gli spumanti italiani dove al Prosecco viene preferito lo sparkling tedesco o altri prodotti italiani a costo contenuto. Sul mercato americano, i dati negativi abbracciano tutte le principali produzioni italiane: dal Pinot grigio al Lambrusco, dal Chianti ai rossi piemontesi e toscani. In UK, precipitano le vendite di vini – perlopiù toscani – a base Sangiovese e quelle di Pinot grigio private label, arrivato a costare più della versione a marchio aziendale, ma sono in forte calo anche quelle di Prosecco, sia marchio proprio che del distributore, mentre tengono quelle del Rosé.

Roma, inizia il restyling del Centro Commerciale La Pisana acquisito da PAC2000A

PAC2000A, la più grande delle cooperative Conad, ha acquisito il Centro Commerciale La Pisana di Roma che sarà pronto e completamente ristrutturato per l’apertura a Pasqua 2024.

L’accordo, siglato dopo due anni, andrà ad arricchire e integrare il presidio territoriale del Gruppo Ethos, Consulting Company partecipata da Conad Adriatico e PAC2000A, in un’area strategica come quella di Roma. L’attuale superficie complessiva è di 5285 mq, cui si aggiungono quelli del Supermercato Conad di 1754 mq, per un totale di 7039 mq. All’interno del centro commerciale sono presenti diverse categorie di negozi che lo renderanno completo e adatto a tutte le fasce d’età: bar, farmacia, ufficio postale, arredo casa, Euronics, parrucchiere, Tedi e Burger King. Completano l’offerta anche un ottico, agenzia viaggi, dentista, pediatra, agenzia di servizi, banca ed Eurosurgelati.

“Questa acquisizione rappresenta un passaggio importante nella strategia di crescita del Gruppo. Con questo ulteriore progetto rafforziamo la nostra presenza nel cuore di Roma e continuiamo ad affermare la nostra leadership in una regione dinamica e strategica, salvaguardando i livelli occupazionali. Il Centro Commerciale che abbiamo acquisito è adatto ad accogliere e proporre il nostro modello commerciale focalizzato su una nuova visione distintiva e su una forte integrazione con il digitale e l’omnicanalità su cui continuiamo a investire” dichiara Enrico Angelini, Responsabile Gallerie Commerciali PAC2000A.

Mia Magica Napoli, Caffè Borbone tributa la città con una limited edition

Caffè Borbone dedica alla città di Napoli Mia Magica Napoli, una limited edition per celebrare uno dei momenti più gloriosi dei suoi ultimi trent’anni rappresentato dall’agognato Scudetto.

Disponibile in cialde compostabili, Mia Magica Napoli festeggia la città partenopea sia nel packaging, con i suoi colori e con le frasi celebrative, sia nel gusto, con un caffè dal sapore deciso e rotondo. Un aroma che contiene tutta la vivacità di Napoli, città eclettica dall’anima solare, viva, creativa e passionale, e l’autenticità del vero e inimitabile espresso.

Grafiche multi-soggetto personalizzano l’involucro di carta delle singole cialde con trenta frasi diverse ispirate a Napoli, alla sua storia e alla sua identità.

Mia Magica Napoli è acquistabile in confezioni da 100 pezzi sul sito ufficiale di Caffè Borbone, nei negozi specializzati e nella Gdo.

Consorzio Tutela Provolone Valpadana ha un nuovo presidente, Giovanni Guarneri

Giovanni Guarneri è il nuovo Presidente del Consorzio di Tutela Provolone Valpadana e subentra a Libero Stradiotti che ha guidato il Consorzio per oltre vent’anni contribuendo alla crescita e all’affermazione di un formaggio che oggi si pone tra le più importanti realtà del panorama nazionale.

48 anni, laureato in Scienze e Tecnologie Alimentari e specializzato in Economia Agro-Alimentare presso il Master SMEA, Giovanni Guarneri è agricoltore e allevatore e conduce col fratello Giorgio l’attività lasciata dal padre, con un allevamento di 400 vacche e 250 ettari. L’azienda agricola è socia della cooperativa Fattorie Cremona-PLAC, tra i principali produttori di Grana Padano e Provolone sul mercato nazionale, di cui Guarneri è Vice Presidente. È membro del Consiglio d’Amministrazione del Consorzio per la Tutela del Grana Padano.

Nel 2022 è stato rieletto Presidente del Comitato del Settore Lattiero-Caseario di Confcooperative FedAgriPesca e dal 2019 ricopre il ruolo di Coordinatore nazionale del Settore Lattiero-Caseario di Alleanza delle Cooperative Agroalimentari. Nell’ottobre 2022 è stato eletto Presidente del Gruppo Latte presso il CopaCogeca a Bruxelles.

Consapevolezza e sensibilità, è tempo del quarto bilancio di sostenibilità per Orsero

Orsero S.p.A., azienda che importa e distribuisce prodotti ortofrutticoli freschi e quotata sul mercato Euronext Star Milan di Borsa Italiana, ha presentato il suo quarto Bilancio di Sostenibilità. Il documento fornisce una panoramica trasparente e dettagliata delle attività e performance del Gruppo Orsero sul fronte della Corporate Social Responsibility.

Tra gli impegni in tema di sostenibilità che il Gruppo Orsero ha portato avanti nel corso del 2022 ci sono:

Riconoscere il valore delle persone
Orsero si impegna a riconoscere il valore di ogni individuo in qualunque contesto e a investire sui dipendenti e sulla loro crescita professionale. Offre rapporti lavorativi stabili – degli oltre 1700 dipendenti, l’84% è assunto a tempo indeterminato – e corsi di formazione – oltre 14.200 ore erogate nel 2022 – tra cui attività specifiche sulla sostenibilità, che lo scorso anno sono state dedicate allo spreco alimentare. Attiva, inoltre, progetti a favore delle comunità locali, come la partnership stretta nel 2022 da Hermanos Fernandez Lopez, società spagnola del Gruppo, e la Gasol Foundation, impegnata a ridurre e prevenire l’obesità infantile attraverso iniziative che promuovono lo sport e la sana alimentazione.

Sviluppare filiere sostenibili
Orsero ha un approccio responsabile lungo tutta la catena di fornitura: instaura rapporti di fiducia con gli oltre 1800 fornitori presenti in più di 90 Paesi, presta attenzione all’utilizzo responsabile delle risorse naturali e rispetta i diritti imprescindibili di ogni persona. Per supportare questa condotta, nel 2022 il Gruppo ha deciso di diventare membro di SEDEX (Supplier Ethical Data Exchange), organizzazione che offre la più ampia piattaforma europea per la raccolta e l’elaborazione dei dati sulla performance di sostenibilità delle catene di fornitura.

Ridurre l’impatto sul pianeta
Il Gruppo lavora ogni giorno per limitare le esternalità generate dalle proprie attività, contribuendo alla tutela di un patrimonio comune, e per monitorare costantemente i propri impatti. In un’ottica di miglioramento continuo, l’indice di consumo energetico dei magazzini di Orsero è sceso del 9% nell’ultimo quinquennio. Inoltre, in tema di packaging, il Gruppo porta avanti la conversione, arrivata al 98%, delle confezioni a marchio F.lli Orsero in materiale circolare (riciclabile, compostabile, biodegradabile o riutilizzabile).

Promuovere un’alimentazione sana e sostenibile
Garantire rigorosi standard di tracciabilità, qualità e sicurezza alimentare è una delle priorità di Orsero, che nel 2022 si traduce in oltre 7.000 controlli sui prodotti, effettuati ogni giorno in Europa. L’anno scorso Orsero ha deciso di condividere il proprio impegno per un sistema alimentare più sano e sostenibile attraverso Reflection, un’installazione dedicata alla sensibilizzazione sul tema della lotta allo spreco alimentare, che in 5 giorni ha coinvolto in un’esperienza immersiva più di 3.000 persone a Milano, e ha registrato oltre 15.000 visitatori online. Il cuore della strategia di Orsero è la lotta allo spreco alimentare, tema trasversale alle diverse aree di impegno, che il Gruppo porta avanti ogni giorno grazie a partnership con diversi soggetti impegnati su questo fronte, tra cui FEBA (European Food Banks Federation) a livello europeo, RECUP e Too Good to Go in Italia. Nel 2022 gli sforzi del Gruppo hanno permesso di salvare 856 tonnellate di prodotti ortofrutticoli, evitando lo spreco di 3 km2 di suolo, 159,31 tons di CO2e già emesse, 302,35 megalitri di acqua, e di donare oltre 4 milioni di porzioni di frutta e verdura.

“Nel 2022 abbiamo raccolto i primi risultati della nostra strategia di sostenibilità. In un gruppo dinamico come il nostro questo approccio richiede consapevolezza e sensibilità comuni” ha dichiarato Raffaella Orsero, Vicepresidente e CEO di Orsero. “Per sostenere gli sforzi di tutti e supportare la progressiva gestione locale del tema, abbiamo definito il nostro sistema di governance della sostenibilità, identificando figure di coordinamento a livello di Gruppo per temi trasversali e Country Leader per ogni Paese in cui operiamo. Inoltre, a testimonianza dell’impegno che il Gruppo sta dedicando all’implementazione del Piano Strategico di Sostenibilità, il CdA ha deciso di comunicare al mercato gli obiettivi annuali in ambito ESG”.

Il Bilancio di Sostenibilità 2022, redatto in conformità agli standard GRIC (Global Reporting Initiative), è disponibile su www.orserogroup.it all’interno della sezione Sostenibilità.

Lievito Vanigliato Lela, ora più efficace con Cremore di Tartaro

Ar.pa Lieviti rilancia il Lievito Vanigliato Lela, agente lievitante ad azione istantanea per dolci, in grado di assicurare una perfetta e veloce lievitazione di torte, ciambelle, plum-cake, focaccine dolci e panettoni. La novità è l’aggiunta al mix di ingredienti il Cremore di Tartaro, un sale di potassio dell’acido tartarico di origine naturale estratto generalmente dall’uva o dal tamarindo, molto utilizzato in cucina negli Stati Uniti d’America e apprezzato soprattutto in pasticceria e nelle preparazioni salate perché garantisce sofficità e volume agli impasti.

Grazie alle sue caratteristiche, il Lievito Vanigliato Lela è anche il lievito più usato nelle preparazioni vegane poiché non contiene stabilizzanti di origine animale. Si utilizza come un classico lievito secco istantaneo ed essendo formulato in polvere si presta a essere setacciato insieme alla farina. È caratterizzato da un gradevole aroma di vaniglia e non contiene glutine perciò è adatto a celiaci o persone che vogliono ridurre il contenuto di glutine all’interno della loro alimentazione.

È acquistabile sia per il mercato professionale nel secchiello da 3 kg con coperchio richiudibile, sia per il consumo domestico nelle buste doppie da 16 g.

Buona parte degli italiani continua a supportare lo shopping di prossimità

Allo shopping di prossimità gli italiani associano soprattutto i concetti di tradizione, qualità e italianità, dimostrando il ruolo strategico dei piccoli negozi nella promozione delle eccellenze, della cultura e delle tradizioni delle comunità locali. È quanto emerge dalla nuova ricerca condotta da SDA Bocconi per American Express a sostegno di Shop Small, la campagna attiva su tutta l’Italia che mira a incoraggiare i titolari di carta a fare acquisti nei negozi di quartiere, una delle iniziative con cui American Express supporta le piccole imprese, portando ancora più italiani a riscoprire il meglio del commercio locale.

La frequenza di spesa presso i piccoli negozi
L’indagine ha messo in luce che il 40% degli italiani acquista almeno una volta alla settimana nei piccoli negozi, a dimostrazione della resilienza delle botteghe di quartiere. Per quanto riguarda lo shopping locale, si riscontra un maggiore peso sulla spesa delle famiglie per le categorie di ristorazione e benessere (rispettivamente del 53% e del 42%), valori che aumentano se si considera anche l’e-commerce di piccoli negozi e produttori. Tra le città italiane coinvolte nella ricerca, la preferenza per i negozi di prossimità è più marcata a Napoli e a Venezia, dove rispettivamente il 54% e il 43% del campione intervistato acquista abitualmente presso piccoli negozi.

Tra le diverse generazioni, la fascia più giovane ha riscoperto il fascino della bottega di quartiere: il 45% del campione tra i 18 e i 25 anni vi si reca settimanalmente, come gli over 60 (47%). Tra le persone giovani, oltre 1 su 3 acquista abitualmente anche da piccoli negozi e produttori online, rivelando come l’integrazione tra i due canali sia sempre più necessaria da parte dei merchant per fidelizzare questo segmento di popolazione.

I valori dei negozi di prossimità
Quando si parla di piccoli negozi, oltre alla prossimità e alla tradizione, concetti associati da circa una persona su due, gli italiani considerano due valori altrettanto fondamentali: la qualità e l’italianità (32% ciascuno). In maniera immediata, il concetto di tradizione è associato al dettaglio di prossimità, ma vi sono sfumature interessanti tra le fasce di età. Guardando infatti al campione per età, le persone over 60 sono più legate alla tradizione (56%), mentre la fascia under 40 si dimostra meno sensibile a questa dimensione (circa 34%). Per gli under 25 i piccoli negozi sono sinonimo anche di unicità di prodotti e servizi (21%), mentre la fascia 26-39 manifesta un’associazione marcata al concetto di qualità (21%).

Negozi top of mind: cosa premiano i consumatori
Tra i negozi “top of mind”, ossia quelli citati dalla popolazione come migliori nello shopping di prossimità, vengono esaltati soprattutto quelli che vendono prodotti Made in Italy (69%). Tra le preferenze degli italiani rientrano disponibilità e competenza del personale (68%), insieme a qualità dei prodotti e servizi offerti (67%), in linea con le peculiarità associate in generale alle botteghe di quartiere. Tuttavia, in base all’area geografica, emergono alcune differenze. A Milano la possibilità di pagare attraverso tutti i metodi di pagamento tradizionali (contante, carte di credito e carta di debito/bancomat) è la caratteristica più importante attribuita ai negozi top of mind dal 66% degli intervistati, a dimostrazione di come il consumatore premi la possibilità di scegliere il metodo di pagamento preferito. A Venezia, Firenze e Napoli prevale invece la storicità (rispettivamente 73%, 84% e 79%) mentre a Roma è la qualità a essere messa al primo posto, a pari merito con la storicità (71%).

Eco-logistica, Conad sperimenta l’utilizzo di pallet completamente riciclato

L’impegno profuso da Conad per una logistica sostenibile si arricchisce di un nuovo tassello grazie a un progetto nato dalla partnership fra CPR System e Lucart. L’obiettivo è la produzione e l’utilizzo di pallet attraverso il recupero di materiali di scarto post consumo, con una tecnologia di riuso e riutilizzo virtuoso.

Il materiale principale con cui è prodotto il pallet, fornito dalla Lucart, è costituito da granuli plastici (GranPlast) derivanti dal recupero dei contenitori per bevande tipo Tetra Pak, residuo della lavorazione per il recupero della componente cellulosica, e consente di chiudere il cerchio del recupero creando grandi vantaggi per l’ambiente e nuove opportunità di business.

Conad ha già sperimentato l’utilizzo di questi nuovi pallet sostenibili in un’area di test – corrispondente alla rete di vendita lombarda ed emiliana (province di Reggio Emilia, Parma e Piacenza) con l’obiettivo di estendere la pratica virtuosa a tutta la rete Conad in un secondo momento. Si tratta di un progetto profondamente innovativo per il settore della logistica e consiste nello stampaggio di pallet con materiali plastici compositi da riciclo omogenei o eterogenei garantendo un ottimo grado di automazione in tutte le fasi di produzione e la massima efficienza e competitività economica, oltre a importanti benefici a livello ambientale. I pallet, dotati di etichette di tracciabilità e tag, sono ulteriormente rinforzati con una carica aggiuntiva ottenuta dal riciclo di laminati in resina poliestere rinforzati con fibra di vetro, sono dotati di ottima stabilità termica, e sono completamente riutilizzabili e riciclabili a fine vita.

Aperitivo Di Passaggio, parte la food-experience itinerante di Todis

Todis, che nel 2022 ha raggiunto oltre 1 mld di euro di vendite alle casse, presenta Aperitivo di Passaggio – La Bontà si fa strada, un’iniziativa che offre a cittadini, turisti e passanti una degustazione dei suoi prodotti a marca privata e ricette tipiche del territorio, illustrate da food influencer d’eccezione.

Per tutto il mese di maggio il food truck simbolo dell’iniziativa, brandizzato Todis con i colori che dagli anni ’90 contraddistinguono l’insegna di supermercati monomarca, toccherà 8 città del centro-sud Italia e sarà presente nelle piazze principali e nei pressi dei punti vendita dell’insegna. La prima tappa si terrà oggi, venerdì 5 maggio, dalle 18.00 alle 20.00, a Ostia, Via di Casal Palocco 126 con l’influencer Matteo di Cola.

“Abbiamo deciso di organizzare un momento conviviale e genuino per essere ancora più vicini alle comunità in cui operiamo, dando ulteriore valore al nostro concetto di prossimità che da sempre ci caratterizza. L’80% della nostra rete opera, infatti, con questa modalità che rappresenta per noi un importante vantaggio competitivo perché ci permette di rispondere in modo sempre più reattivo alle evoluzioni del mercato in cui ci andiamo a collocare, con format che rispecchiano al meglio le esigenze del momento dei consumatori” – ha dichiarato Sara Pifferi, Direttore Marketing Todis.

I differenti food influencer presenti nelle tappe del tour illustreranno ai passanti le potenzialità delle oltre 3.000 referenze a marca privata di Todis, preparando ricette e finger food da degustare in compagnia per un vero aperitivo all’italiana. Grazie allo storytelling realizzato dagli influencer si darà inoltre la possibilità di seguire “da casa” gli eventi in una speciale sinergia tra esperienza fisica e virtuale.

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