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Coca-Cola HBC Italia e HRC ACADEMY insieme per i giovani

 

Coca-Cola HBC Italia e HRC ACADEMY, la prima Global Community che riunisce Direttori e Manager delle Risorse Umane di oltre 300 aziende italiane e multinazionali, incontrano i giovani neolaureati nel quarto appuntamento dei “#TasteYourTalent Daysmartedì 27 settembre, presso l’Auditorium RDS a Roma. I ragazzi potranno confrontarsi con un panel di Top Manager e porre le fondamenta del loro futuro grazie a un programma innovativo che permette ai partecipanti di sviluppare competenze concrete e accrescere la conoscenza di sé tramite simulazioni di colloquio, consigli sulla stesura di un curriculum efficace e supporto nell’identificare il percorso formativo e lavorativo più affine alle proprie inclinazioni.

Il programma delle giornate è molto vasto e prevede sia momenti di confronto su tematiche attuali, quale il valore dei master post-universitari piuttosto che delle esperienze lavorative all’estero, sia momenti operativi in cui i ragazzi partecipano a veri e propri colloqui individuali dove ricevono feedback sulle proprie aree di miglioramento, nonché indicazioni su come rendere brillante il proprio curriculum. Infine, un focus particolare sarà dedicato all’importanza del web e degli strumenti digitali per chi cerca lavoro e per chi offre lavoro, con un’analisi approfondita di scenari, trend e strategie per utilizzare al meglio queste nuove piattaforme di recruiting.

I ragazzi possono prepararsi agli incontri grazie al portale www.tasteyourtalent.it, dove oltre a trovare maggiori informazioni sull’iniziativa, hanno la possibilità di registrarsi, richiedere di partecipare, compilare un test con cui identificare una serie di professioni all’interno delle quali esprimere le proprie capacità e la propria unicità.

 

Mareblu lancia il tonnetto striato certificato MSC

Mareblu lancia il tonno skipjack (tonnetto striato) certificato MSC Pesca Sostenibile, una referenza che rappresenta una grande novità per il mercato nazionale.
Infatti MSC è uno dei programmi di etichettatura e certificazione più importanti al mondo per la pesca sostenibile, che soddisfa i più alti standard e costituisce una garanzia e un riferimento per i consumatori che desiderano acquistare prodotti provenienti da pesca sostenibile.
Il nuovo tonno Mareblu MSC sarà a scaffale a partire dal mese di ottobre 2016.
“Ormai da diversi anni noi di Mareblu stiamo lavorando a un miglioramento costante delle nostre performance di sostenibilità, ottenendo sostanziali progressi in ogni ambito: dal monitoraggio delle attività a bordo dei nostri pescherecci e sui fornitori, alla tracciabilità del prodotto” – dichiara Matteo Scarpis, Direttore Generale Mareblu. “Oggi rilanciamo ulteriormente, introducendo in Italia una referenza di tonno certificata MSC Pesca Sostenibile. Questo è solo il primo passo di un percorso concreto di sostenibilità, la nostra ambizione è infatti lanciare altre referenze certificate già nel 2017, per arrivare entro il 2020 ad avere tutti i nostri prodotti Mareblu provenienti da pescherecci che rispettano gli standard MSC o che hanno intrapreso progetti di miglioramento della pesca (FIP, Fishery Improvement Projects) volti a raggiungere la certificazione”.

Avengers: 24 Megapopz in arrivo da Carrefour

Avengers: è questa la sorpresa autunnale che Carrefour Italia, The Walt Disney Company e Marvel Inc. hanno in serbo per divertire grandi e piccini, amanti dei supereroi. Quest’autunno, infatti, presso gli oltre 1.100 punti vendita della rete di Carrefour Italia (Ipermercati, Market e Express), sarà possibile raccogliere i 24 Megapopz, miniature dei personaggi dei Supereroi Avengers, per una collezione senza precedenti.
I Megapopz di Capitan America, Iron Man, Hulk, Thor e di tutti gli altri supereroi, chiamati a combattere contro l’androide Ultron, saranno disponibili dal 12 settembre al 5 novembre, per ogni 20 euro di spesa effettuata dai possessori di carta SpesAmica e delle carte fedeltà del circuito Payback, sia nei punti vendita presenti su tutto il territorio italiano, sia sul sito carrefour.it.

Considerata come la più importante licenza dell’anno, quella tra Carrefour Italia e The Walt Disney Company prevede un piano di comunicazione a 360 gradi, a partire dall’atteso spot, realizzato da Essense (gruppo Saatchi&Saatchi), del supereroe in stile Marvel, che sarà trasmesso sia su tutti i canali Tv, che in tutto il circuito Uci Cinema in pre-show. Lo spot sarà inoltre on line su web e su tutte le piattaforme social di Carrefour Italia con l’hashtag #AvengersMegapopz.

“La collaborazione con The Walt Disney Company – ha dichiarato Grégoire Kaufman, Direttore Commerciale e Marketing di Carrefour Italia –  posiziona Carrefour Italia in pole position in termini di innovazione nella meccanica di ingaggio e capacità di raggiungere un target di pubblico trasversale, sia femminile che maschile, fatto di Kids e Young Adults, sull’intero territorio nazionale. Inoltre – aggiunge Kaufman – strategico è anche il tempismo con cui questa campagna si inserisce all’interno del filone cinematografico di Marvel che ha toccato il suo apice negli ultimi anni con il ciclo degli Avengers”.
Attività correlate
Per rinforzare l’ingaggio verso gli appassionati collezionisti, Carrefour Italia lancerà un contest on line, attivo dal 12 settembre sul sito dedicato alla iniziativa megapopz  che prevede sia un instant win, che l’assegnazione di un premio finale al miglior selfie scattato presso un punto vendita Carrefour, con uno dei cartonati raffiguranti i Supereroi degli Avengers. Il vincitore riceverà 4 biglietti di ingresso per assistere allo spettacolo a tema Avengers “Marvel Universe Live!” prodotto dalla Feld Entertainment Inc presso il Forum di Assago (Milano) valido per 4 persone, che si svolgerà nel periodo dal 2 al 4 dicembre 2016. Il premio è comprensivo anche di trasferta e pernottamento per 4 persone.
“Da sempre Marvel appassiona e unisce più generazioni grazie a personaggi iconici che fanno ormai parte dell’immaginario collettivo. Siamo sicuri che i fan degli Avengers apprezzeranno questa iniziativa con Carrefour grazie alla quale avranno la possibilità di collezionare i loro Supereroi preferiti e partecipare ad attività divertenti dedicate.” – ha dichiarato Monica Astuti, Vice President, Head of Disney Media+ e Head of Marketing Healthy Living Business di The Walt Disney Company Italia – “Carrefour è partner di molte iniziative di successo per Disney Italia e siamo certi che anche quest’ultima sarà in grado di coinvolgere ed entusiasmare il nostro pubblico.”

Maffei inaugura un nuovo impianto ad alta efficienza energetica

Maffei, azienda di Barletta produttrice di pasta fresca di qualità Made in Italy (che ha al suo attivo 15 mln di kg di pasta fresca all’anno e un incremento dell’export del 150 %), ha di recente installato un innovativo impianto energetico ad alta efficienza ed emissioni near-zero. Si tratta della prima struttura in Puglia che abbia adottato una sofisticata turbina oil-free, brevetto di derivazione aerospaziale dell’americana Capstone, che consentirà al Pastificio di produrre l’energia elettrica e il vapore necessari allo stabilimento produttivo.

Grazie all’innovativa tecnologia, l’impinato, non avendo liquidi lubrificanti al suo interno, genera fumi talmente puliti e ricchi di ossigeno da poter essere utilizzati in toto come aria comburente e, quindi, utilizzati in un generatore di vapore a recupero per la produzione di vapore saturo. Il risultato è un’alta efficienza complessiva dell’impianto, oltre l’85%, e quindi di risparmio sia in termici economici che di emissioni nocive per l’ambiente.

Grazie al nuovo impianto, la cui installazione sarà completata per il dicembre 2016, saremo in grado di risparmiare altre 400 tonnellate di CO2 all’anno non immesse in atmosfera, che equivalgono all’assorbimento di CO2 di 11.000 alberi in un anno o a 270 automobili in meno circolanti all’anno che percorrono mediamente 10.000 km/anno ciascuna” hanno commentato con soddisfazione Savino Maffei, Presidente, e Ignazio Maffei, General Manager dell’azienda.

L’applicazione su misura è stata sviluppata da IBT Group, dal 2001 partner esclusivo per il mercato italiano di Capstone, e consentirà a Pastificio Maffei di adattarsi ai suoi bisogni energetici presenti e, ampliando la potenza dell’impianto, totalmente modulabile e scalabile, anche futuri.

 

 

Selex porta l’arcobaleno sulla tavola dei più piccini

Selex rinnova anche quest’anno il suo impegno verso le nuove generazioni, promuovendo un progetto educativo sul tema delle corrette abitudini alimentari.

Debutta infatti la nuova campagna “Un arcobaleno a tavola – frutta e verdura da scoprire”, sostenuta dalla gran parte delle insegne del Gruppo Selex e rivolta a tutte le scuole  dell’infanzia del territorio nazionale per l’anno scolastico 2016/2017.

Obiettivi
Il progetto è destinato a sensibilizzare i giovanissimi al consumo di frutta e verdura attraverso un approccio ludico e sensoriale studiato specificamente per loro, attuato con la collaborazione editoriale di Giunti progetti educativi, che da più di  vent’anni realizza campagne per il mondo della scuola italiana, e illustrato da Agnese Baruzzi, nota disegnatrice di libri per bambini.
Dal 5 settembre, le scuole che aderiscono all’iniziativa, iscrivendosi sul sito http://www.tuttiperlascuola.it/ riceveranno gratuitamente un kit didattico per lavorare in classe e condurre i bambini a scoprire i segreti di frutti e ortaggi, a conoscere i loro colori e le loro forme,  l’importanza della stagionalità e il viaggio che compiono per giungere sulle nostre tavole.Schermata 2016-09-06 a 11.59.56

Come funziona

La campagna “Un arcobaleno a tavola” (la seconda campagna del Gruppo Selex in tema di educazione alimentare, dopo quella del 2014 “Giochiamo a conoscere il cibo”) fa parte del più ampio progetto Selex “Tutti per la scuola!” che da anni sostiene le scuole primarie e dell’infanzia pubbliche e paritarie di tutta Italia, coinvolgendo insegnanti e genitori  nel raggiungimento di un unico scopo: quello di fornire ai piccoli scolari materiali e strumenti didattici e, da  quest’anno, di permettere loro di usufruire di tante interessanti proposte educative e ludiche.

Il tutto in forma gratuita. Ogni consumatore, infatti, facendo la spesa nei supermercati e ipermercati del Gruppo Selex aderenti all’iniziativa, può donare al proprio Istituto scolastico i punti fedeltà tramite uno speciale coupon da 250 punti. Il coupon permetterà alla scuola di scegliere gratuitamente materiale didattico e di consumo o ingressi per gite a scopo didattico, attraverso un catalogo dedicato, disponibile on-line: giochi in scatola sull’educazione stradale, sull’ecosistema, sulla meccanica; pastelli, mappamondo, tablet, stampante, lavagna interattiva; buoni per l’ ingresso di gruppi scolastici (20 alunni) all’ Acquario di Cattolica, a Italia in miniatura, al parco Oltremare di Riccione,  a Mirabilandia, oppure biglietti d’ ingresso per  Leolandia.

Sul sito www.tuttiperlascuola.it sono presenti gli elenchi delle scuole che partecipano all’iniziativa e i punti di vendita aderenti, nonché tutte le indicazioni utili per iscrivere la scuola, per donare i punti e per scoprire i tanti premi del catalogo.

Burger King: il restyling si diffonde con successo fino a Roma Tiburtina

BURGER KING prosegue con il restyling dei suoi ristoranti. Dopo i punti vendita di Caravaggio (BG), Rho (MI), Piacenza e Rovigo – debutta in una nuova veste anche quello di Roma Tiburtina, che riapre con i suoi locali rinnovati secondo uno stile che ricorda gli iconici diner americani degli anni ’50.

Il nuovo design dei ristoranti BURGER KING® si compone di numerosi elementi di arredo che permettono di dare ritmo e dinamicità alla configurazione interna, grazie a colori vivaci – rosso, verde e giallo uniti al marrone – per richiamare gli ingredienti del mitico whopper, e materiali naturali di cui il legno è la base principale.

Gli interni riprendono il concept del nuovo packaging, creato dall’agenzia di visual design and packaging Turner Duckworth, introdotto lo scorso anno. Lo studio di progettazione Avro|Ko ha invece ideato le soluzioni interne, coreografando gli spazi, per riuscire a coinvolgere e attrarre i clienti in modo da farli sentire in un luogo confortevole e familiare. L’idea alla base di questo restyling completo è riassunta nello slogan “a modo tuo”: in questo modo si incoraggia il cliente a essere se stesso, rispettando il concetto fondamentale di BURGER KING®, secondo il quale ogni hamburger cotto alla griglia è leggermente diverso dagli altri e quindi unico e speciale, proprio come i suoi clienti!

L’esigenza del restauro nasce dalla volontà dei proprietari, che hanno deciso di venire incontro alle esigenze dei numerosi giovani che frequentano e abitano la zona e che sempre più ricercano luoghi dove poter passare del tempo di qualità in un ambiente confortevole e informale. I locali sono infatti allestiti con televisori dove è possibile assistere ai principali eventi sportivi, è inoltre presente un’ampia area esterna per chi desidera gustare l’autentico hamburger cotto alla griglia all’area aperta.

La vera novità sta nell’introduzione della macchina per il free refill delle bevande, il concept già largamente diffuso negli Stati Uniti che sta prendendo piede anche nel Bel Paese.

PiantaNatura porta i micro ortaggi in grande distribuzione

Si chiama MicroLab ed è l’originale palestra professionale di due giovani imprenditori, Marta Crippa e William Thake, che qui coltivano oltre 25 varietà di micro ortaggi, raccolti prima del loro sviluppo completo.

Da questo laboratorio botanico è nata la start up PiantaNatura, che con il suo progetto di agricoltura urbana – dopo aver conquistato il mondo della ristorazione – è pronta a portare i micro ortaggi al grande pubblico, attraverso la grande distribuzione.
PiantaNatura è, infatti, la prima azienda italiana a vendere i micro ortaggi attraverso il canale della
grande distribuzione: dallo scorso agosto, quattro varietà di micro ortaggi (SENAPE, CRESCIONE,
RAVANELLO E RUCOLA), sono venduti ancora VIVI, pronti da recidere ed assaporare.

Ma cosa sono i micro ortaggi?

Nati negli Stati Uniti, dove vengono utilizzati in cucina da molti anni, i microgreens o micro ortaggi
sono le parti verdi edibili che germogliano dai semi di ortaggi, piante aromatiche e spontanee,
raccolte prima del loro completo sviluppo, dopo la formazione delle prime due foglioline. Si
differenziano dai germogli tradizionali sia per le modalità di coltivazione (luci, percentuale di
umidità molto più bassa) sia per l’intensità di sapore.

Perché piacciono?
“I micro ortaggi piacciono perché aiutano non solo a decorare i piatti in modo scenografico, ma
grazie al sapore intenso e all’odore evocativo aggiungono carattere alle preparazioni”  – commenta
William, statunitense ed ideatore del progetto. “Sono facili da usare: basta tagliare e guarnire
qualsiasi tipo di piatto, dal semplice panino, alle pizze, agli aperitivi, alle zuppe; inoltre hanno
ottime qualità nutrizionali”.
Secondo alcuni recenti studi, effettuati dal Dipartimento dell’Agricoltura statunitense, infatti, i micro
ortaggi contengono in media livelli 5 volte più elevati di vitamine e carotenoidi rispetto alle rispettive
piante adulte. Rappresentano quindi un prodotto molto interessante, non solo per le caratteristiche
organolettiche, bensì anche da un punto di vista nutrizionale.

 

Pedon si conferma partner di Whole Foods e lancia due nuove referenze

Pedon prosegue con successo la sua collaborazione con Whole Foods Market e rafforza così la propria presenza sul mercato americano, introducendo due nuove referenze bio per la colazione a marchio Engine2, un mix di avena, quinoa e frutti rossi e uno di avena, quinoa, chia e canapa. Confezionati in una pratica confezione doypack stampata, con sistema apri e chiudi salva-freschezza realizzato dalla stessa Pedon, sono stati pensati per la preparazione di porridge aggiungendo latte, il piatto della tradizione anglosassone più consumato a colazione negli Stati Uniti.

Entrambi i mix sono arricchiti da ingredienti dall’alto contenuto nutrizionale come la quinoa, il sesamo, la chia, la canapa e completati dai frutti rossi. 100% biologici, certificati senza glutine e Kosher, rispondono alle esigenze del consumatore moderno alla ricerca di praticità e benessere, oltre ad essere idonei anche per chi soffre di intolleranze o per scelta segue un regime alimentare restrittivo.

Una nuova importante commessa che conferma la politica vincente di internazionalizzazione di Pedon, frutto della flessibilità e dell’innovazione di prodotto, caratteristiche che hanno permesso all’azienda di divenire un affidabile co-packer anche per la realizzazione di prodotti che non sono parte dalla cultura alimentare e gastronomica italiana.

Pedon, impresa italiana leader mondiale nel settore dei semi, legumi e cereali, collabora da tempo con Whole Foods Market, la prima catena americana negli alimenti naturali e bio, che vanta un fatturato di 14 miliardi di dollari e conta 421 punti vendita negli Stati Uniti, in Canada e Regno Unito.

Salame, crudo e cotto sempre al top. Cresce l’attenzione per i più leggeri

In varie lingue straniere il termine “salumi” identifica insaccati e prosciutti prodotti in Italia; i salumi sono uno dei prodotti che connotano il Made in Italy e il mercato estero continua a premiarli, mentre nel mercato domestico, a causa della crisi economica e della conseguente riduzione della spesa alimentare, gli ultimi anni hanno fatto registrare una contrazione delle vendite.

 

Wikipedia.it elenca ben 311 differenti tipi di salumi italiani così ripartiti:

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Vediamo ora quanto emerso dalla nostra web research di sentiment analysys, riguardo a salumi e prosciutti della tradizione italiana, lasciati nella rete domestica da privati che scrivono in social, blog e forum.

I più menzionati

Quando i naviganti scrivono nella rete domestica pareri e commenti sui salumi menzionano (citazioni multiple):

Tipologie

tipologie

Gli “arrosti affettati da carni bianche” e la bresaola, vengono spesso accomunati in quanto rappresentano un sotto segmento che potremo definire “dietetico”, o “salute/benessere” e complessivamente totalizzano il 40% dei pareri intercettati, se considerati come un unico segmento scalzerebbero dal primato della popolarità il cotto (31%).

A sua volta, se considerassimo l’accoppiata “cotto + crudo” come un unico segmento totalizzerebbe il 56%.

Infine, se considerassimo la terna “storica” della tradizione dei salumi “cotto, crudo, salame” come un unico segmento, totalizzerebbe il 78%.

A titolo di curiosità segnaliamo alcune citazioni, statisticamente irrilevanti, riguardanti salame di selvaggina e di pesce sia di mare sia di acqua dolce.

Pur riguardando i salumi della tradizione italiana è stato inevitabile intercettare anche citazioni su salumi di produzione straniera: nel 6% dei pareri della categoria “altri”, tra i salumi d’importazione primeggiano gli spagnoli serrano e pata negra e nella categoria “esotici” quelli di struzzo (sebbene molti prosciutti di struzzo siano prodotti domestici).

 

Formati distributivi

Stando ai pareri (multipli) intercettati, questa la ripartizione delle tipologie di store dove vengono maggiormente acquistati salumi e prosciutti:

Formati distributivi

formati distributivi

Il mercato domestico dei salumi è estremamente segmentato per brand, linee e referenze, stilare una classifica per singolo prodotto menzionato avrebbe avuto una significatività estremamente ridotta anche a causa delle citazioni multiple. Abbiamo così optato per una riclassificazione delle referenze menzionate, accorpandole secondo le holding di appartenenza.

 

La top ten dei produttori

Questa la classifica per produttore (primi dieci, citazioni multiple):

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Tale classifica può essere interpretata come una web brand awaraness.

Le citazioni per i salumi a marca privata (del distributore, non del produttore) sono il 20%

I momenti di consumo sono equamente distribuiti e trasversali a tutta la giornata e a tutte le occasioni (menzioni multiple):

Momenti di consumo

momenti di consumo

 

Sottolineiamo che in quasi un caso su tre (18% + 12%) i salumi vengono acquistati per essere consumati fuori casa ; in quasi un caso su due sono consumati come ingredienti del classico “panino”.

Abitudini di consumo

Dal punto di vista delle abitudini di consumo è da segnalare che quando si hanno ospiti sia per pranzo che per cena e/o aperitivo gli affettati non mancano (quasi) mai: sono presenti nel 90% dei pareri riguardanti il menù degli inviti.

I temi più trattati in rete, quando i netsurfer nazionali scrivono riguardo l’argomento salumi, sono (citazioni multiple):

  • dietetico / salute e benessere (46%)
  • naturale (preparazione) (38%)
  • italianità (del prodotto) (32%)
  • territorialità (specialità regionale; produzione locale) (27%)
  • formati / packaging (24%)
  • DOP & IGP (21%)

Questa classifica può essere interpretata anche come quella dei principali driver di acquisto da parte del popolo della rete nazionale.

Ci ha stupito trovare con bassa frequenza pareri su:

  • fresco (8%)
  • prezzo (7%)
  • gastronomia (4%)

I pareri negativi

I pareri negativi, fatto 100 il numero delle opinioni intercettate ed analizzate, sono il 19% e sono ripartiti in tre argomenti :

  • conservanti (9%)
  • allevamento intensivo (5%)
  • componenti e valori nutrizionali (4%)
  • altro (1%)

Analizziamo ora il profilo socio demografico di chi ha lasciato i propri mood riguardo salumi e prosciutti nel web domestico.

Più uomini: 54%, di età compresa tra i 35 ed i 55 anni (51%), di cultura media (58%).

Distribuita uniformemente la provenienza dei pareri in base all’area geografica: Nord (35%), seguiti da quelli provenienti dal Centro (33%), quindi quelli digitati dal Sud e Isole (32).SALUMI 1

Questa la provenienza delle opinioni rispetto all’urbanizzazione: da aree metropolitane nel 31%, da zone urbane nel 30%, da aree suburbane nel 28%, da piccoli insediamenti / zone rurali 11%.

Utilizzo uniforme degli ambienti web : Social Media (51%), seguiti da Blog e Forum (49%).

Ricordiamo che i pareri lasciati in ambiti dedicati come Blog e Forum sono maggiormente approfonditi e competenti, mentre quelli provenienti dai Social sono più superficiali.

Provengono da influencer il 26% delle opinioni intercettate.

CONCLUSIONI  

Le maggiori menzioni sono per la terna “cotto, crudo, salame”, da tenere sotto controllo “arrosti affettati da carni bianche, bresaola” per la connotazione light e fitness; in 3 casi su 4 salumi e prosciutti vengono acquistati presso i supermercati; in un terzo dei casi vengono consumati a cena ed in un altro terzo “fuori casa” come colazione “al sacco”; gli argomenti maggiormente trattati sono ascrivibili alla sfera della salute e del benessere; i pareri negativi, meno di uno ogni 5, si concentrano principalmente sui conservanti.

 

di Gian Marco Stefanini

WWW.WEB-RESEARCH.IT Srl

È un istituto di ricerche di mercato e consulenze di marketing che offre servizi rivolti ad aziende e multinazionali presenti nel mercato domestico.

Ha portato tra i primi in Italia una nuova metodologia di ricerche ed analisi di mercato: Web listening – Web research – Web monitoring. Utilizzando software di intelligenza artificiale che emulano il funzionamento delle reti neurali effettua un’analisi semantica e psicometrica dei testi presenti nel Web attribuendo loro personalità e punteggi. www.web-research.it ascolta il Web per scoprire, analizzare, razionalizzare cosa i clienti reali e potenziali pensano e dicono oggi e indietro nel tempo fino agli ultimi tre anni. E’ il partner ideale di aziende, marchi, prodotti, servizi e personaggi pubblici con esposizione mediatica significativa.

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Robot fattorini: presto la spesa la porteranno a domicilio. E anche la pizza

Se vi doveste recare a Londra oppure a Brisbane, in Australia, e vi ritrovaste a passeggiare sul marciapiede accanto a uno strano veicolo semovente poco più grande di un tagliaerba, non vi allarmate: potreste esservi imbattuti nei primi esperimenti di “delivery robotizzato”. Che nei prossimi anni potrebbe rivoluzionare il settore delle consegne porta a porta al servizio di negozi, GDO, aziende di ecommerce e società di spedizioni espresse. L’idea è “semplicemente” quella di sostituire – o quanto meno affiancare – gli attuali servizi di consegna tramite furgoni, auto e motorini con piccoli robot elettrici a guida autonoma, in grado di offrire la massima flessibilità e notevoli risparmi sui costi del personale.

Robot veloce, scattante ed economico

La startup britannica Starship Technologies, uffici a Londra e a Tallin in Estonia, ha da poco iniziato a sperimentare il servizio nel borgo reale di Greenwich, nella capitale britannica, con il beneplacito delle autorità locali: i suoi piccoli mezzi a sei ruote, dotati di uno scomparto interno refrigerato, consegnano alimentari, plichi e pacchi direttamente al domicilio del destinatario, muovendosi in sicurezza per le strade cittadine senza necessità di controllo da parte di un operatore umano. Anima del progetto è Ahti Heinla, già fra i co-fondatori di Skype e oggi CEO e CTO della società fondata insieme con Janus Friss con l’obiettivo di “realizzare per le consegne a domicilio ciò che Skype ha fatto nel mondo delle comunicazioni”. I suoi robot a basso costo (meno di 2mila dollari l’uno) saranno in grado – assicura – di effettuare consegne ai consumatori nel giro di 30 minuti, muovendosi sui marciapiedi a bassa velocità ed evitando ostacoli e persone senza alcun rischio per i pedoni: considerato il ciclo di vita stimato, un robot verrebbe a costare meno di un dollaro a consegna. Gli articoli da consegnare vengono chiusi all’interno dello scomparto e possono essere prelevati solo dai legittimi destinatari digitando un codice ricevuto al momento dell’invio della spedizione.

“Forse nel giro di un paio di anni, guardando fuori dalla finestra, non vedremo tante auto ma un sacco di piccoli robot che porteranno alla gente ciò che vorrà e trasporteranno ciò che le persone non avranno più bisogno di andare a prendere”, sogna a occhi aperti il numero uno di Starship, che nel frattempo intende allargare la sperimentazione ad altre zone del Regno Unito a agli Stati Unti.

Domino Pizza e il suo prototipo

Sempre sotto la corona britannica ma a migliaia di chilometri di distanza, Il colosso globale della pizza a domicilio Domino Pizza intende applicare lo stesso concetto nell’ambito del proprio business. Il DRU (Domino’s Robotic Unit) è un veicolo a quattro ruote, anch’esso driverless, progettato dal DLAB, il laboratorio innovativo di Domino Australia in collaborazione con la startup Marathon Robotics: il CEO della locale filiale del colosso globale della pizza, Don Meij, ha spiegato che il prototipo ha già condotto con successo una serie di test di consegna di pizze ai clienti in un limitato numero di strade di Brisbane grazie a una speciale autorizzazione del Dipartimento dei Trasporti del Queensland, operati in modalità semi-autonoma. Anche se lo stesso manager non si attende di poter affidare le normali consegne ai DRU in tempi brevi, sebbene ulteriori prove potrebbero essere condotte a breve in Nuova Zelanda grazie a un accordo con il governo: “E’ una lunga strada, monitoreremo costantemente ogni possibile complicazione. Il DRU dovrà essere sempre, prima di tutto, sicuro”, ha chiarito.

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Il robot di Domino Pizza è dotato di due scomparti interni, uno riscaldato per le pizze e uno refrigerato per le bibite; quando arriva al domicilio del cliente, quest’ultimo può aprire il portello e accedere ai due scomparti digitando anche in questo caso un codice fornito da Domino al momento della conferma dell’ordine telefonico, via internet o tramite app. Con un peso di 190 chili, raggiunge una velocità di 18-20 chilometri orari; il sistema di guida autonoma consente al DRU di destreggiarsi fra marciapiedi, ponti e cassonetti della spazzatura a bordo strada. L’autonomia di servizio, fra una carica della batteria e l’altra, è di circa 20 chilometri, ma i futuri sviluppi del progetto potrebbero sfruttare energia solare o altri sistemi rinnovabili. Ogni DRU ha un costo di circa 30mila dollari australiani (quasi 20mila euro), dovuto principalmente alla tecnologia sviluppata da Marathon Robotics sulla base di quelle impiegate nei robot utilizzati in ambito militare. Secondo Meij, i robot non potranno comunque eliminare totalmente il fattore umano nel delivery, soprattutto in situazioni complesse come le consegne nel traffico dell’ora di punta.

I colossi del web oltre i droni

Ai “delivery robot” pensano anche Google e Amazon, che da tempo sperimentano la possibilità di impiegare droni per le consegne a domicilio. Nel caso dei due colossi Usa, i robot consentirebbero di superare la principale problematica legata ai droni: se questi presentano indubbi vantaggi in termini di velocità e distanze copribili (il progetto Amazon Prime Air prevede un raggio d’azione di 16 km), resta da capire come far avere in sicurezza i pacchi ai destinatari evitando interferenze con cavi elettrici, lampioni e soggetti “a rischio” come bambini e animali domestici. Di qui l’idea, sviluppata da Google a margine del programma “Project Wing”, di affidare l’”ultimo miglio” ai robot a terra, ai quali i droni “passerebbero” la merce in luoghi prestabiliti, in maniera completamente automatizzata. Un sistema complesso che garantirebbe sì notevoli vantaggi economici ma che difficilmente potrà trovare applicazione in tempi brevi.

Uber: da taxi a corriere

Decisamente più vicino potrebbe essere lo sbarco in Europa (a partire dal Regno Unito) del servizio di delivery di Uber, che dopo essersi proposta come alternativa ai taxi per il traporto di persone ha lanciato in alcune città degli Stati Uniti UberRush, che si pone invece in concorrenza ai tradizionali corrieri. L’apporto della tecnologia, in questo caso, sta nell’app per smartphone che consente all’utente di mettersi in contatto con un autista per spedire o farsi recapitare merci. A questo potrebbe aggiungersi UberEats, anch’esso operativo in diverse città del Nord America, per la consegna di cibo a domicilio dal proprio ristorante preferito. Anche se al momento non c’è nulla di definito, Carlo Tursi, dallo scorso anno country manager di Uber per l’Italia, ha già detto di voler introdurre i due servizi nel nostro Paese. In attesa di droni e robot, il futuro del delivery passa da un’app.

di Stefano Fossati

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