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iN’s Mercato annuncia due nuove aperture in Lombardia e Liguria

Nell’anno in cui celebra il suo trentesimo anniversario di attività, iN’s Mercato annuncia l’apertura di due nuovi punti vendita in Lombardia e Liguria.

Il nuovo supermercato di Vimodrone, in provincia di Milano, situato in Via Carlo Cattaneo, 14, vanta una superficie di vendita di 750 mq. Immerso in un contesto residenziale di recente sviluppo, il punto vendita offre un’ampia gamma di prodotti freschi e di qualità provenienti da fornitori selezionati e controllati. Presso il punto vendita i clienti potranno inoltre usufruire di un comodo parcheggio privato. A Genova invece, in Via Pier Domenico Da Bissone, 7/B, il nuovo negozio si estende su una superficie di 597 mq. Situato nel cuore del quartiere di Sampierdarena, il supermercato si distingue per l’uso di energia rinnovabile negli impianti di condizionamento. Il punto vendita dispone di un parcheggio privato con 38 posti coperti e 11 scoperti, facilitando l’accesso ai clienti.

Queste nuove aperture rappresentano un passo importante nella strategia di crescita di iN’s Mercato, che continua a investire in negozi moderni e sostenibili, offrendo ai consumatori un’esperienza di acquisto contraddistinta dalla qualità e dal rispetto per l’ambiente.

“In linea con il nostro impegno a rispondere attivamente alle esigenze dei consumatori, le nuove aperture a Milano e Genova rappresentano un passo significativo nel nostro percorso di crescita” afferma il Direttore Generale Moreno Fincato. “Il nostro obiettivo è andare oltre il semplice supporto alle abitudini di acquisto, puntando a un continuo perfezionamento dell’offerta. La selezione accurata e l’arricchimento dell’assortimento sono per noi prioritari, così come il miglioramento continuo della qualità. L’apertura di questi nuovi negozi è frutto di una profonda analisi di mercato e di un dialogo aperto con i consumatori che ci ha guidati nell’adattare la nostra offerta alle esigenze specifiche delle comunità di Milano e Genova”.

Conad e BluVet offrono servizi veterinari agli animali domestici

È partita la partnership tra Conad e BluVet, network di oltre 30 cliniche e ospedali veterinari, che offre cure agli animali domestici attraverso servizi strutturati e innovativi su tutto il territorio nazionale. La collaborazione è nata con l’obiettivo di fornire ai clienti titolari di Carta Insieme e Carta Insieme Più Conad Card un accesso agevolato a prestazioni veterinarie di medicina di base e a visite specialistiche di elevata qualità per i propri animali domestici, come ad esempio prevenzione, diagnosi e trattamento delle malattie comuni, visite di routine, vaccinazioni, controllo dei parassiti, nutrizione, gestione delle malattie croniche diagnostica e medicina di secondo livello per i casi più complessi. La sinergia con BluVet rientra nella strategia omnicanale di Conad, con l’obiettivo di costruire un ecosistema che affianchi alla spesa servizi di alta qualità, in grado di rispondere alle molteplici e differenziate esigenze degli oltre 12 milioni di clienti che frequentano settimanalmente i punti vendita Conad.

“Crediamo che collaborare con un partner d’eccellenza nei servizi veterinari come BluVet permetta di generare valore per i nostri clienti, grazie a uno staff competente e professionale di medici e infermieri che ogni giorno mette al centro del proprio lavoro la cura e il benessere degli animali” ha commentato Silvia Bassignani, Direttore Marketing Canali Distributivi e CRM di Conad. “La collaborazione con BluVet nasce dopo un lungo percorso di avvicinamento del Sistema Conad al mondo del pet, che ha visto dapprima l’apertura di oltre 150 negozi specializzati, i nostri PetStore, in tutta Italia, e in seguito la fornitura di servizi aggiuntivi in punto vendita come la toelettatura. Si tratta di un ulteriore tassello di un percorso che ha visto affiancare alla spesa servizi dedicati al mondo dei viaggi, della diagnostica e della cura e del benessere delle persone, e che sarà ulteriormente ampliato nel prossimo futuro con nuove proposte di servizi”.

“Lo spirito di questa collaborazione è offrire ai clienti Conad le migliori cure per i loro animali, grazie all’impostazione clinica di BluVet, basata su altissimi standard qualitativi e all’attenzione alla salute a 360°: dalla prevenzione alla terapia, dalla diagnosi alla gestione delle urgenze. Con Conad poi, condividiamo la visione della relazione con il cliente, sempre basata sulla fiducia, ed è per questo che riteniamo che questa collaborazione possa portare vantaggi per tutti, a partire dal benessere dei nostri amici animali” ha aggiunto Cecilia Accampi, Presidente del Gruppo BluVet.

Al momento la partnership è in fase di test in 300 punti vendita – di cui 30 PetStore – e 10 cliniche veterinarie BluVet, al termine della quale sarà valutata l’estensione della convenzione a tutte le strutture veterinarie e ai punti vendita Conad e PetStore Conad sul territorio nazionale. Quattro le Cooperative associate a Conad coinvolte nella fase di sperimentazione: Conad Centro Nord, Conad Nord Ovest, Commercianti indipendenti Associati e Pac2000a.

Coop e Coripet insieme per puntare sul Pet riciclato

Al via la collaborazione tra Coop Alleanza 3.0 e Coripet, consorzio volontario senza scopo di lucro che ha come mission la raccolta e l’avvio a riciclo delle bottiglie in Pet dopo il loro utilizzo. L’iniziativa è in linea con il Piano di Sostenibilità della Cooperativa, e vuole coinvolgere direttamente i soci Coop, partendo da oggetti di uso quotidiano per la diffusione di comportamenti che sono tasselli fondamentali per un cambiamento virtuoso che parte da vicino. Obiettivo della collaborazione è ridurre la produzione di nuova plastica puntando sul Pet riciclato, idoneo a rifare nuove bottiglie. È il supermercato Coop di Zola Predosa in Via Delle Officine, 27, nello spazio antistante al negozio che ospita l’ecocompattatore Coripet protagonista del progetto di economia circolare “da bottiglia a bottiglia” ossia ricavare Rpet da bottiglie usate per realizzarne di nuove.

A partire dallo scorso 19 luglio, grazie all’installazione dell’ecocompattatore Coripet, tutti i cittadini con l’ausilio dell’app Coripet (scaricabile da smartphones) potranno conferire le bottiglie in Pet e ricevere punti. Il meccanismo è semplice: basta accedere alla macchina, inserire le bottiglie (che devono essere vuote, non schiacciate, con tappo, etichetta e codice a barre leggibile) e ottenere in cambio punti Coripet per ricevere premi e vantaggi. Un ruolo importante nell’iniziativa è quello svolto dai soci di Coop Alleanza 3.0. Infatti, i soci possono abbinare al proprio profilo la propria carta socio Coop, così da poter convertire i punti Coripet in punti della raccolta Coop: ogni 100 bottiglie conferite, si può richiedere l’accredito di 100 punti Coop. L’ecocompattatore sarà in funzione esclusivamente negli orari di apertura del supermercato. Nella giornata odierna proprio sul tema del riciclo si è tenuto un laboratorio per i più piccoli organizzato da Open Group. Per la cooperativa, la scelta del supermercato di Zola Predosa come punto vendita “pilota” di questo servizio si sposa con la forte sensibilità ambientale riscontrata in questo territorio, sostenuta anche dalle politiche dell’amministrazione locale. All’inaugurazione del nuovo eco-compattatore è infatti intervenuto anche il sindaco di Zola Predosa, Davide Dall’Omo.

“Con questo servizio vogliamo premiare i comportamenti virtuosi dei nostri clienti, e in particolare dei soci. Questo approccio corrisponde agli obiettivi del nostro nuovo Piano di sostenibilità, che punta proprio a creare un’alleanza con i consumatori, in favore dell’ambiente. Mettendo a disposizione servizi come questo, intendiamo stimolare e sostenere la responsabilità ambientale dei nostri soci, favorendo stili di consumo improntati all’economia circolare” ha detto Edy Gambetti, Vicepresidente di Coop Alleanza 3.0.

“È semplice parlare di sostenibilità ma non è da tutti poi scendere in campo, su base volontaria, come sta facendo Coop Alleanza 3.0. Questa prima installazione non solo da concretezza al suo storico impegno verso l’ambiente, ma contribuirà a dare un prezioso contributo al sistema Italia in vista degli imminenti obiettivi, ossia entro il 2025 i territori dovranno raccogliere almeno il 77% di bottiglie in Pet post consumo e il 90% nel 2030. Contestualmente chi utilizza questi contenitori per vendere i propri prodotti avrà l’obbligo di produrli con almeno il 25% di Pet riciclato entro il 2025 e il 30% nel 2030” ha aggiunto Monica Pasquarelli, Responsabile Installazione ecocompattatori Coripet.

Alleanze internazionali: dal 2025 Kaufland entrerà a far parte di AgeCore

Dal 1° gennaio 2025 Kaufland entrerà a far parte di AgeCore, alleanza strategica internazionale che già riunisce quattro grandi retailer indipendenti, leader nei loro mercati: Colruyt (Belgio), Coop (Svizzera), Conad (Italia) ed Eroski (Spagna). La decisione delle imprese di AgeCore di accogliere Kaufland come nuovo membro è basata su alcuni assunti fondamentali come i valori condivisi, che permetteranno ad AgeCore di rispondere ancora meglio alle sfide di mercati in rapida evoluzione, la strategia di sviluppo in linea con quella di AgeCore e dei suoi membri, e la volontà di aderire al progetto a lungo termine, consapevole che i membri attuali hanno una presenza nell’alleanza compresa tra i 10 e i 17 anni.

Kaufland, insegna della grande distribuzione internazionale, è parte del Gruppo Schwarz, una delle principali aziende di vendita al dettaglio di prodotti alimentari in Germania e in Europa. Kaufland ha la propria sede a Neckarsulm, nel Baden-Württemberg, e offre un ampio assortimento di prodotti alimentari (90%) e di articoli dedicati alle varie esigenze della vita quotidiana. I suoi oltre 1.550 negozi sono frequentati ogni anno da più di 1,4 miliardi di clienti, in Germania e in altri sette paesi. La società è in costante crescita, e nel 2023 ha raggiunto un fatturato di 34,2 miliardi di euro.

“Con l’entrata di Kaufland, confermiamo la nostra volontà di stringere collaborazioni di lungo termine con i nostri partner-fornitori” ha dichiarato Dirk Depoorter, CEO di AgeCore. “Nei prossimi anni tutti noi dovremo affrontare sfide impegnative e per questo, vogliamo rafforzare ulteriormente la collaborazione ed elaborare soluzioni nuove, volte a incrementare la sostenibilità delle filiere alimentari, avanzare nel percorso di digitalizzazione, guidare l’impatto dell’intelligenza artificiale, ridefinire il ruolo dei brand e sviluppare piani di crescita adeguati, in un momento storico caratterizzato da inflazione e difficoltà economiche”.

“Più di 350.000 collaboratori lavorano nei nostri 9.405 negozi, offrendo un’ampia gamma di prodotti, con l’obiettivo alla crescita delle nostre attività e di quelle dei fornitori. La convinzione di oggi e la sfida per il domani è che questi prodotti soddisfino le esigenze dei nostri 8,5 milioni di consumatori giornalieri”, continua Depoorter. “In un mondo che sta diventando sempre più globale, la cooperazione tra 5 distributori leader nazionali andrà a beneficio di quei consumatori, tra i quali più di 47,6 milioni sono titolari di carte fedeltà, servendo sia gli interessi dei fornitori sia i nostri”.

Investindustrial acquisisce il 58,35% del capitale sociale di Piovan

Automation Systems, società il cui capitale sociale è indirettamente detenuto dal fondo Investindustrial, ha sottoscritto con Pentafin un contratto di compravendita per l’acquisto del 58,35% del capitale sociale di Piovan, corrispondente al 61,17% del capitale sociale al netto delle 2.474.475 azioni proprie in portafoglio. Il prezzo per ciascuna azione compravenduta è pari a 14,00 euro, pertanto il corrispettivo complessivo della compravendita è pari a circa 438 milioni di euro. Tale importo sarà pagato dall’acquirente a Pentafin al closing. Il corrispettivo implica una capitalizzazione di mercato dell’Emittente pari a 716 milioni. Pentafin, attualmente il principale azionista di Piovan, reinvestirà le risorse incassate nel capitale dell’acquirente, rilevando una una partecipazione pari al 25%. A seguito del closing, sarà promossa un’OPA obbligatoria sulle azioni Piovan allo stesso prezzo di 14 euro (cum dividendo) per ciascuna azione, con l’obiettivo di arrivare al delisting dell’Emittente dall’Euronext Star Milan. È prevista una stabilità delle cariche sociali dunque Nicola Piovan resterà Presidente Esecutivo e Filippo Zuppichin Amministratore Delegato.

Automation Systems ha inoltre sottoscritto con 7-Industries Holding un contratto di compravendita per l’acquisto di un ulteriore 6,47% del capitale sociale di Piovan, corrispondente al 6,78% del capitale sociale di Piovan al netto delle azioni proprie. Pertanto al Closing l’Acquirente deterrà una partecipazione complessiva pari al 64,82% del capitale sociale di Piovan, corrispondente al 67,96% del capitale sociale di Piovan al netto delle Azioni Proprie.

“Il gruppo Piovan rappresenta una sintesi perfetta della tipologia di investimenti che Investindustrial predilige: azienda familiare in un settore strategico e in forte evoluzione come quello dei sistemi di automazione, dove il gruppo Piovan rappresenta un’eccellenza nel mondo e su cui Investindustrial intende puntare, con un particolare focus sulla globalizzazione organica ed inorganica e sulla sostenibilità, tematiche a cui prestiamo da sempre grande attenzione” ha detto Andrea C. Bonomi, Presidente dell’Industrial Board di Investindustrial.

“Oggi si apre un nuovo capitolo per il futuro del gruppo Piovan e i suoi collaboratori che verrà scritto insieme ad Investindustrial, un partner internazionale dal forte spirito imprenditoriale di cui condivido visione, valori e attenzione alla sostenibilità” ha aggiunto Nicola Piovan, Presidente Esecutivo di Piovan.

Gusti e tendenze: gli italiani preferiscono il salato al dolce

É il “salato” il gusto più presente sui prodotti della spesa degli italiani, una caratteristica segnalata sulle etichette di 389 prodotti alimentari confezionati venduti in supermercati e ipermercati, che hanno superato i 198 milioni di euro di sell-out, in crescita di +15,1% rispetto all’anno precedente. A rilevarlo è il dossier dedicato ai gusti in etichetta, presente nell’ultima edizione dell’Osservatorio Immagino di GS1 Italy, lo studio semestrale che monitora i fenomeni di consumo nella Gdo incrociando le informazioni sulle etichette di oltre 139 mila prodotti digitalizzati dal servizio Immagino di GS1 Italy Servizi e i dati di NielsenIQ di venduto e consumo.

Il dossier ha preso in analisi 2.468 prodotti, accomunati dalla presenza di uno dei 13 claim sui gusti individuati dall’Osservatorio Immagino: agrodolce, amaro, aromatizzato/aromatiche, acido, dolce, esotico, fruttato, gustoso, piccante, salato, saporito, speziato, umami. Nel 2023 questo paniere ha totalizzato 793 milioni di euro di vendite nel canale supermercati e ipermercati con un trend annuo di +9,0% a valore e di –4,3% a volume. E ha contribuito per il 2,3% al giro d’affari totale dell’intero paniere alimentare rilevato dall’Osservatorio Immagino (esclusi acqua e alcolici).

Sette claim sono andati controcorrente, essendo riusciti ad aumentare anche le vendite a volume e sono: fruttato (+24,4% a valore e +5,7% a volume), agrodolce (+10,8% e +5,5%), amaro (+11,5% e +1,7%), speziato (+6,8% e +1,5%), esotico (+7,4% e +1,0%), piccante (+10,6% e +0,1%) e, il più recente, umami (+106,7% e +31,3%).

Nuovo bilancio di sostenibilità per Conad, migliorano logistica e riciclo packaging

Conad ha pubblicato l’edizione 2023 del Bilancio di Sostenibilità, che evidenzia gli ultimi avanzamenti dell’insegna sulle tematiche ESG (Environmental, Social and Governance). Il documento presenta la matrice di doppia materialità, strumento che consente di valutare con maggior precisione le direttrici di sviluppo legate agli specifici criteri ESG e che offre indicazioni per l’elaborazione di Piani di Sostenibilità per il miglioramento delle performance ESG di Conad Consorzio Nazionale e delle 5 cooperative associate – Conad Nord Ovest, Conad Centro Nord, CIA-Commercianti Indipendenti Associati, Conad Adriatico, PAC 2000A – per i prossimi anni.

Dai dati del rapporto emerge come Conad abbia completato un ulteriore efficientamento delle proprie attività logistiche. A fronte di un aumento delle merci trasportate del 3,4%, le emissioni di Co2 sono aumentate solo dell’1,4%, determinando una crescita dell’efficienza del 2,2%. Ciò è stato possibile grazie alla selezione di fornitori virtuosi per i servizi di trasporto, e grazie alla progressiva implementazione di Conad Logistics, modello unico in Italia basato sul trasporto franco fabbrica, che consente di ritirare la merce direttamente dai fornitori e gestire a livello centrale i trasporti verso i centri di distribuzione di Conad e delle cooperative associate. Nel 2023, tra le altre cose, Conad ha lavorato per raggiungere livelli di maggiore sostenibilità nei propri packaging. Il risultato più evidente è la crescita dell’impiego di materiali riciclabili utilizzati negli imballaggi dei prodotti a marchio Conad, che raggiunge quota 78,4% del totale, superando il target del 75% fissato per il 2023 e avvicinando l’obiettivo dell’80% dichiarato per il 2024. Particolarmente significativo anche il contributo di Conad nei confronti delle comunità in cui opera. L’insegna ha infatti rinnovato il suo sostegno a favore di iniziative sociali per istituzioni scolastiche, per lo sport inclusivo, la ricerca scientifica e le persone più fragili, destinando nel 2023 21,6 milioni di euro (+17,7%), ai quali si aggiungono 1,9 milioni di euro erogati dalla Fondazione Conad ETS.

“Da tempo la sostenibilità è al centro dei comportamenti quotidiani di Conad, negli interventi a sostegno delle persone e delle famiglie, oltre che in azioni per la tutela dell’ambiente” ha commentato Mauro Lusetti, Presidente di Conad. “Abbiamo deciso che la sostenibilità stia in cima alla nostra piramide strategica, assieme ai soci imprenditori e alla nostra marca commerciale, sia come tendenza ineludibile di lungo periodo, sia per i vantaggi che porta nel breve e nel medio periodo in termini di condizioni di accesso al credito, contenimento dei prezzi di energia e acqua e, soprattutto, per il favore dei clienti, che chiedono e scelgono in modo crescente prodotti a minore impatto ambientale”.

Italiani sempre più inclini alle private label e agli influencer

L’incertezza geopolitica ed economica globale influenza e condiziona i consumatori italiani: a evidenziarlo è la quattordicesima edizione dell’EY Future Consumer Index, che ha sondato le opinioni di 23mila cittadini in tutto il mondo di cui 500 in Italia. Tuttavia le aspettative per il futuro rimangono abbastanza positive, soprattutto per i consumatori con i redditi più elevati, col 23% degli italiani che prevede un miglioramento nei prossimi tre anni. L’aumento del costo della vita e delle spese sanitarie rimane però la principale preoccupazione per i consumatori, con il 71% preoccupato per l’aumento dei prezzi di elettricità, gas e acqua e il 67% per l’incremento dei prezzi di beni alimentari. Seguono al terzo posto i temi legati alla salute (61%) e subito sotto il costo dei carburanti (59%).

Dall’indagine emerge che gli italiani prestano grande attenzione in particolare a tematiche legate all’ambiente e alla sostenibilità, posizionando l’Italia come uno dei Paesi con una più alta priorità ambientale, dove il 75% è preoccupato per il cambiamento climatico e il 49% orienta i propri acquisti in ottica di sostenibilità. Le priorità dei consumatori italiani sono omogenee per tutti i livelli di reddito e per tutte le fasce d’età, con Baby Boomer, Gen X e Millennial che pongono attenzione sull’accessibilità economica (rispettivamente per il 42%, 34% e 33%), seguito dai temi di sostenibilità (rispettivamente 16%, 26%, 29%). Per la Gen Z, invece, al primo posto c’è l’attenzione ai temi legati alla salute (29%), seguito sempre dalle tematiche di sostenibilità (26%), all’ultimo posto troviamo invece l’accessibilità economica (13%).

La sostenibilità rimane un’area di interesse fondamentale per i consumatori, il 95% si sta sforzando di non sprecare il cibo e il 58% ricicla o riutilizza regolarmente i prodotti dopo l’uso. Le aziende dovrebbero considerare la possibilità d’identificare le aree con il maggiore impatto materiale, come i rifiuti di plastica, l’intensità dell’acqua o l’impronta di carbonio durante il processo di produzione, al fine di ridurre le emissioni. Proprio in quest’ottica, il 35% dei consumatori sarà più orientato sull’acquisto di prodotti di seconda mano, e il 74% tenterà di riparare, e non sostituire i prodotti, se è possibile farlo. Le aziende potrebbero prendere in considerazione la possibilità di rivedere e adattare i loro brand e prodotti per allinearsi alle esigenze dei consumatori, sempre più attenti al budget e all’impatto economico, ambientale e sociale, introducendo nuovi formati più piccoli e differenti packaging. Per quanto riguarda l’attenzione alla salute e al benessere, il 73% prevede di essere più consapevole e attento alla propria salute fisica nel lungo periodo, prediligendo ad esempio l’acquisto di prodotti sani (42%), ma anche riducendo l’acquisto di bevande alcoliche (51%) o di tabacco nei prossimi mesi (46%). La maggiore consapevolezza sulla propria salute e il cambiamento delle norme sociali tra i consumatori stanno stimolando il passaggio ai prodotti di nuova generazione (NGP), come le sigarette elettroniche e i prodotti a tabacco riscaldato considerati meno dannosi delle sigarette tradizionali.

La crescita delle marche commerciali (le cosiddette private label) è evidente, con i consumatori che pianificano di acquistarne di più in futuro (soprattutto sui segmenti del home care 50% e del cibo confezionato 33%), rispecchiando le stesse caratteristiche dei prodotti di marca per il 55% dei rispondenti. Le categorie di prodotto private label che i consumatori sono maggiormente inclini ad acquistare sono prodotti per la casa, abbigliamento e accessori, personal care e del cibo confezionato (packaged food). La generazione X è quella più favorevole alle private label, seguita da Baby Boomers e Gen Z. Un terzo degli intervistati non tornerebbe ad acquistare prodotti di marca, una volta provati i prodotti delle marche commerciali. Con la riduzione del divario di prezzo tra i prodotti a marchio privato e quelli di marca, i consumatori acquisteranno generi alimentari sempre più in base al valore e non alla fedeltà alla marca. Infatti, il 52% dei consumatori italiani afferma di comprare prodotti di marca solo quando sono in offerta, promozione o scontati.

L’aumento del numero di canali digitali sta offrendo ai consumatori la flessibilità che desiderano, ma allo stesso tempo sta incrementando i costi per le aziende che devono fare i conti con un mercato in continua trasformazione e soggetto ai social media e a personalità influenti tra le community online, che impattano sulle abitudini di acquisto dei consumatori. Dall’EY Future Consumer Index emerge che il 33% degli italiani segue regolarmente influencer, blogger o vlogger sui social media, e nelle scelte di acquisto il 51% dei rispondenti si affida a prodotti raccomandati o promossi dagli stessi influencer. Il 43% dei consumatori ha ammesso di aver acquistato un prodotto esclusivamente sulla base di una raccomandazione o di una promozione fatta da un influencer.

La preferenza dei consumatori – soprattutto Millennial e Gen Z- per l’utilizzo di app di shopping sta trasformando il panorama del retail, generando nuove opportunità per i brand. Tra le ragioni principali nell’utilizzo delle app vi è il desiderio di accedere a sconti e offerte esclusivi (50%), una maggiore comodità (45%), l’attrazione per promozioni o offerte riservate agli utenti dell’app (34%). Questi dati evidenziano un cambiamento significativo nel comportamento d’acquisto dei consumatori italiani, che si sentono sempre più a loro agio a condividere dati personali in cambio di esperienze personalizzate e raccomandazioni su possibili alternative. Tuttavia, nonostante l’entusiasmo per le nuove tecnologie, gli italiani rimangono cauti riguardo alla sicurezza delle proprie informazioni personali: il 62% degli intervistati è preoccupato di come vengano gestiti i dati che li riguardano, il 63% teme una violazione dei propri dati e per gli attacchi hacker, il 70% teme un furto di identità o frode.

“L’EY Future Consumer Index ha evidenziato diversi temi significativi che riflettono il cambiamento in corso nei comportamenti dei consumatori italiani. Innanzitutto il sentimento dei consumatori si esprime in un cauto ottimismo, il 23% prevede un miglioramento della propria situazione economica nei prossimi tre anni, anche in presenza di persistenti pressioni economiche. Le spese dei consumatori sono impattate ancora da incertezze economiche, dagli effetti inflattivi e impatti climatici. Molte aziende, quindi, stanno implementando azioni sui prezzi, rivisitazioni del portafoglio prodotti e iniziative di produttività. Inoltre, l’influenza digitale è in aumento: il 33% segue regolarmente influencer sui social media, e il 51% si affida a loro per le scelte di acquisto. La proliferazione dei canali di vendita sta rendendo più frammentata l’esperienza di consumo e diventa fondamentale rivedere le strategie di marketing. Infine, sempre più rilevanza acquista la gestione dei dati che può portare significativi vantaggi nella relazione con i consumatori, i quali mostrano disponibilità a scambiare informazioni personali in cambio di esperienze sempre più personalizzate” commenta Stefano Vittucci, Consumer Products and Retail Sector leader di EY in Italia.

Ecommerce, crescono acquisti per food e beverage. In calo fashion e tech

Secondo una recente ricerca effettuata da NIQ e Foxintelligence dedicata allo stato dell’ecommerce in Europa nei primi sei mesi del 2024, a livello globale il canale online continua a crescere in termini di scelta da parte dei consumatori e tasso di fedeltà. Volgendo lo sguardo ai tre macro mercati – europeo, americano e asiatico – in Europa, per il primo semestre dell’anno, si è registrato un +1% di utilizzatori del canale e un +4% di aumento della frequenza di acquisto online. I dati europei superano il mercato americano, a crescita zero per numero di utenti e al +2% sulla frequenza, e solo l’India con il +13% di numero di acquisti stacca Europa e USA, pur mantenendo solo un +1% di numero di acquirenti.

Analizzando nel dettaglio le categorie, si riscontrano delle differenze di acquisto in Europa sia per scelta di beni e servizi sia per frequenza di scontrino. Nella Top3 di NIQ e Foxintelligence per i Paesi di Italia, Francia, Germania, Spagna e Regno Unito emerge che il 67% dei consumatori online ha acquistato prodotti della categoria fashion nei primi sei mesi del 2024 (-1,4% rispetto allo stesso periodo del 2023) con una frequenza di acquisto di 5 scontrini (-1,4%). Al secondo posto con il 56% di penetrazione la categoria health & beauty (+2,2 p.p. vs 2023) per 4,3 (+0,9) acquisti e a chiusura del podio il settore high tech al 55% (-0,6%) e 3,8 in termini di frequenza, anche se con valori in calo rispetto all’anno precedente (-2,8 vs 2023). Degno di nota nell’ecommerce è l’aumento di penetrazione e frequenza per i beni di largo consumo e i servizi. Ad esempio, food & near food registra una crescita delle vendite online del +2,1%, arrivando a quota 54% (H1 2024) rispetto al primo semestre del 2023 per 5,6 scontrini emessi (+1,6 p.p. vs 2023) e il settore delivery, che con +0,9 punti registra una penetrazione del 41% e una crescita di ordini dell’8,6% (+1,3%).

Ponendo l’attenzione sull’Italia, nei primi sei mesi del 2024 perdono terreno due pionieri del comparto online come il fashion (19%) e l’high tech (25%). Diversamente, il settore food, beverage & household raggiunge il 7% di quota, registrando una tendenza in rialzo comune a tutti i Paesi europei, alcuni dei quali, però, staccano la penisola per risultato finale. Se Francia e Inghilterra infatti segnano rispettivamente un tasso del 19% e del 16% evidenziando una situazione maggiormente positiva del comparto, la Germania mostra una crescita più modesta, attestandosi infatti al 5% per la categoria food, beverage & household. Scomponendo la spesa nei diversi Paesi europei nei primi sei mesi del 2024, è la Germania, con 1.125€ di spesa media online per persona a detenere il primo posto seguita dalla Gran Bretagna con 997€. Agli inglesi si riconosce l’altro primato, ovvero una frequenza di acquisto maggiore, con una media di 22,7 ordini per consumatore (vs 18,2 della Germania e 14,6 della Francia). Al terzo posto per il budget di spesa la Francia con 951€ e 14,6 numero di ordini in media. Diverse sono le rilevazioni per il Bel Paese dove la spesa online si attesta sui 583€ a persona, quasi la metà rispetto a quella tedesca, con una media di 12 scontrini.

Tra le generazioni di consumatori online in Europa sono i Millennials (anni 1980-1994) a spendere di più con ben 1.091€ nei primi sei mesi dell’anno, anche se il numero di ordini maggiore appartiene alla Gen X (anni 1960-1979) con una frequenza di 20,7 (vs 20,2 Millennials) e una spesa media di 993€. I Baby Boomers (fino al 1959) si attestano invece in terza posizione, con una media di 768€ investiti nel canale online per 18,3 ordini. In fondo alla classifica si trova la Gen Z (dal 1995), con una spesa di 594€ per una frequenza di acquisto di 10,9. Tuttavia, secondo un’analisi internazionale di NIQ denominata “SpendZ”, emergono alcuni elementi significativi relativi ai consumi dei nati dal 1995. Attualmente, a livello demografico globale, la Gen Z risulta essere la più numerosa e rappresenta il 25% della popolazione mondiale, ovvero 2 miliardi di individui, con acquisti che generano 9.800 miliardi di dollari pari al 17,1% della spesa globale (57.600 miliardi di dollari). In futuro, a livello di consumi, questa generazione registrerà in termini di potere di acquisto la crescita maggiore e sarà in grado di superare persino la spesa dei Baby Boomers. Gli acquisti della Gen Z nel 2030 registreranno un valore di 12.600 miliardi di dollari, raggiungendo una quota di spesa globale del 18,7% in contrapposizione al 17,1% dei Baby Boomers. Secondo la ricerca di NIQ, ogni modello di spesa generazionale è costituito da elementi unici, infatti, nel caso specifico del forte sviluppo della Gen Z, è fondamentale intercettare tempestivamente le preferenze di acquisto di oggi e valutare la propensione futura verso prodotti, marca e insegna, pur tenendo in considerazione i bisogni delle altre generazioni.

Infine, anche la percentuale di ordini ecommerce effettuati utilizzando la soluzione “acquista ora, paga dopo”, sottolinea atteggiamenti differenti tra i consumatori europei, contribuendo alla crescita dell’intero comparto online. Nello specifico, in Italia, nel 2024, il 3% degli acquisti è stato eseguito tramite questa modalità di pagamento, dato in risalita di un punto anno su anno dal 2021. L’unico caso eccezionale è la Germania, paese in cui ben il 12% dei pagamenti viene posticipato. Diversa è invece la situazione spagnola, dove la soluzione BNPL (Buy Now, Pay Later) non sembra decollare oltre l’1%.

Leerdammer affida a BBoard il lancio dello snack LeeCrock

In occasione del lancio dell’aperisnack LeeCrock, Leerdammer ha puntato nuovamente su BBoard affidandogli l’attività di sampling con l’obiettivo di amplificare l’awareness e far conoscere al meglio la nuova referenza alla propria target audience. Il progetto segna una nuova fase di partnership tra le due realtà, con la business unit del Gruppo BBoard specializzata in soluzioni uniche per il field marketing chiamata a gestire attività promozionali innovative che si estendono anche al di fuori dei punti vendita tradizionali.

La campagna ha avuto luogo nei weekend del 5-6 e 12-13 luglio e ha visto BBoard Com impegnata a distribuire ben 49.400 samples di LeeCrock, andando a presidiare alcune delle zone più rappresentative di Milano: da Corso Buenos Aires, Porta Garibaldi, Piazzale Lodi, Porta Genova finanche alla Darsena. Si tratta di aree interessate da una grande percorrenza, scelte tutte in abbinamento a punti vendita già forniti con la nuova referenza Leerdammer. Come sempre BBoard Com ha gestito ogni aspetto dell’attivazione, proposto e noleggiato strutture coibentate per l’alloggiamento dei samples, curato la creatività grafica e la stampa delle stesse, pianificato la roadmap della campagna, gestito operativamente tutti gli aspetti (inclusi i permessi e le verifiche di fattibilità), coordinato lo staff hostess e il team leader, noleggiato i furgoni e gestito la logistica.

“Questa campagna rappresenta un’importante evoluzione per entrambe le nostre aziende, dimostrando la nostra capacità di gestire progetti complessi sia all’interno che all’esterno dei punti vendita. Il nostro obiettivo quando sviluppiamo attivazioni come questa è sempre quello di creare esperienze uniche per i consumatori, garantendo al contempo l’eccellenza operativa e logistica” ha commentato Massimo Sala, CEO di BBoard.

“LeeCrock è una novità che promette di rivoluzionare la categoria dei formaggi e come tale ha bisogno di essere supportata con un piano strategico di attivazioni. Tra queste, crediamo che la fase di trial sia importantissima per far conoscere il prodotto e un’attività di sampling come questa può aiutare ad amplificare l’awareness e il coinvolgimento degli shopper nei confronti di LeeCrock” hanno dichiarato Camilla Sanna e Giulia Minguzzi, rispettivamente Senior Brand Manager e Assistant Senior Brand Manager di Leerdammer.

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