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Real estate in ripresa, 470 milioni investiti nel retail nel primo semestre 2024

Il primo semestre del 2024 si è chiuso con un volume d’investimento nel commercial real estate italiano pari a 3,1 miliardi di euro, in netto recupero rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (+33% rispetto primo semestre del 2023), un dato che riflette una ripresa delle attività d’investimento già in corso. La crescita si è infatti rafforzata nel secondo trimestre del 2024, che con 1,8 miliardi di euro ha visto un incremento dei volumi d’investimento ancora più sostenuto, +42% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Dopo nove mesi di tassi invariati, il primo taglio da parte della BCE contribuisce a migliorare l’outlook sui rendimenti immobiliari, rimasti già prevalentemente stabili nell’ultimo trimestre. Questa tendenza testimonia il progressivo raggiungimento di un nuovo punto di equilibrio delle aspettative di prezzo tra domanda e offerta.

“La crescita dei volumi di investimento del trimestre conferma che il mercato ha superato la sua fase più sfidante ed è iniziata la ripresa, ora che i prezzi hanno toccato il loro punto più basso” afferma Silvia Gandellini, Head of Capital Markets and Head of A&T High Street di CBRE Italy. “Interessante osservare anche come il ticket medio sia cresciuto in modo importante nel secondo trimestre, un dato positivo se consideriamo l’elevato numero di deal di piccola dimensione del 2023 e del primo trimestre dell’anno, sintomatico dell’elevato costo del capitale e di un atteggiamento molto cauto degli investitori”.

Nel secondo trimestre del 2024 l’asset class che ha registrato i volumi d’investimento più elevati è stata hotels, con oltre 690 milioni di euro investiti (+240% rispetto allo stesso periodo del 2023), per un totale di quasi 1 miliardo di euro da inizio anno (+92% rispetto allo scorso anno). In questo settore i volumi sono stati guidati da importanti operazioni su hotel di lusso a Venezia, Roma e sul lago di Como, caratterizzate da elevati prezzi per camera e confermando il forte appetito degli investitori per le destinazioni leisure di maggiore prestigio. Si sottolinea anche una forte componente di acquirenti owner operator, responsabili per oltre la metà dei volumi transati, che reinvestono la liquidità raccolta negli ultimi anni, grazie alle ottime performance delle proprie strutture, in ulteriori espansioni dei propri portafogli. La crescita degli investimenti in Hotels conferma, inoltre, i risultati raccolti dalla recente 2024 European Hotel Investor Intentions Survey realizzata da CBRE, dove emerge un trend strutturale di forte propensione ad investire in questa asset class grazie alle ottime prospettive sui fondamentali del settore nei prossimi anni.

Il settore retail con 470 milioni di euro investiti nel secondo trimestre (+153% rispetto al secondo trimestre 2023, per un totale di 510 milioni nel primo semestre, +121% sull’H1 2023) segna uno dei volumi trimestrali più alti degli ultimi tre anni e un forte recupero rispetto ai risultati del primo trimestre dell’anno, soprattutto grazie a due grandi operazioni nel settore out-of-town che hanno visto come protagonisti centri commerciali e immobili della grande distribuzione organizzata. L’andamento dei volumi d’investimento del secondo trimestre dell’anno anticipa il deciso cambio di passo del Retail atteso per i prossimi mesi, quando assisteremo a nuove operazioni con importanti ticket, in particolare nelle high street del lusso e nei segmenti out-of-town, dove il periodo di repricing sembra ormai essersi concluso.

Nel settore office gli investimenti del secondo trimestre sono stati pari a 330 milioni di euro, in calo del 5% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, ma in deciso recupero se guardiamo ai primi sei mesi del 2024, che con 816 milioni di euro segnano un aumento del +69% rispetto alla prima metà del 2023. Gli investimenti si sono concentrati soprattutto nelle zone più centrali di Milano e Roma e sono stati guidati da strategie di riposizionamento e massimizzazione del valore degli asset in contesti caratterizzati da livelli molto bassi di vacancy e forte domanda per immobili di primario standing. In questi mercati la disponibilità di capitale per operazioni value-add è molto elevata, ma le opportunità rimangono limitate.

Nel secondo trimestre del 2024 il settore industrial & logistics ha visto investimenti per un totale di 180 milioni di euro (in calo del 26% rispetto al secondo trimestre del 2023), per un totale di 470 milioni di euro da inizio anno (in calo del 13% rispetto all’H1 2023). Gli investimenti in questo settore continuano a essere frenati dal permanere di divari tra le aspettative di prezzo tra venditori e potenziali acquirenti, nonostante la buona presenza di capitali disponibili per essere investiti. Il mercato logistico occupier italiano continua a mostrare un buon equilibrio tra domanda e offerta, anche a fronte di una stabilizzazione dei volumi di take-up, comunque superiori alla media storica, grazie a un rallentamento dell’attività di costruzione in seguito alla limitata disponibilità di terreni da destinare a nuovi sviluppi.

Anche nel settore living l’attività d’investimento rimane concentrata su operazioni value-add. I volumi d’investimento rimangono contenuti a causa della mancanza di prodotto, ma le attività di sviluppo proseguono. Nelle principali città italiane, sui mercati di studentati e abitazioni in affitto si continua a osservare un ampio divario tra domanda degli utenti finali e offerta disponibile, come confermato dalla crescita dei canoni di locazione, proseguita nel corso degli ultimi sei mesi. Si sviluppa anche il settore dei serviced apartment in città d’arte e in destinazioni leisure, dove il loro successo si pone in continuità con le ottime performance registrate negli ultimi anni dall’industria ricettiva.

I volumi d’investimento nel settore alternative rimangono contenuti e concentrati su un numero limitato di operazioni di piccola dimensione per mano di operatori specializzati. Nel corso dei prossimi mesi dovremmo assistere a una ripresa degli investimenti in questo settore, in particolare healthcare e infrastrutture, dove rimane alta la fiducia sui trend dei fondamentali a lungo termine.

Importante osservare anche la geografia degli investimenti. Nel primo semestre del 2024 infatti i mercati regionali sono stati prossimi al 50% dei volumi d’investimento complessivi in Italia, grazie soprattutto alle operazioni nei settori hotels, retail out-of-town e logistica. Si conferma anche un buon interesse da parte degli investitori istituzionali per Uffici nelle città ben collegate dalla rete ferroviaria dell’alta velocità e nei confronti di alloggi per studenti nelle maggiori città universitarie.

Nuovo direttore per Clai, è Stefano Giubertoni

Clai, cooperativa agroalimentare di Imola che comprende i marchi Zuarina e Faggiola, ha un nuovo Direttore, Stefano Giubertoni.

59 anni, milanese, Giubertoni è laureato in marketing alla Bocconi. Dopo circa dieci anni all’estero e da expat in Italia per alcune multinazionali francesi (L’Oréal, Lafarge, Total), ha operato 23 anni in qualità di Direttore Generale e/o Amministratore Delegato in Italia per aziende nazionali e multinazionali del largo consumo, alimentare e non, e dei beni industriali.

Ha fatto esperienza nel campo delle conserve alimentari per il Gruppo francese Andros/Bonne Maman; in quello dei prodotti cartotecnici per scuola, ufficio e belle arti col Gruppo francese Hamelin (Oxford e Canson); in quello del luxury food con i marchi del Polo del Gusto del Gruppo Illy (Domori, Dammann, Agrimontana e Mastroianni); in quello dei cosmetici con Paglieri Sell System; in quello dei libri con Mach2Libri (JV Mondadori, De Agostini, Rcs); in quello del packaging cartotecnico per il mondo del lusso, del mass market e dei diplay per il Gruppo Gpack e, infine, in quello del food equipment e dei piccoli elettrodomestici per l’iconico marchio di affettatrici Berkel.

Appassionato di sport e di scrittura, è riuscito a coniugare l’impegno nel lavoro con queste passioni per circa vent’anni collaborando per alcune delle maggiori testate di basket italiane.

Prodotti healthy: boom per avocado, caramello e mango, giù açai, goji e kamut

Sono quasi 14 mila i prodotti alimentari venduti in supermercati e ipermercati italiani che evidenziano sull’etichetta la presenza di un ingrediente benefico. Tuttavia questo non basta a spingerne i volumi di vendita, che nel 2023 sono diminuiti di -5,6% a fronte di un aumento di +9,4% a valore, superando i 4,4 miliardi di euro. A rilevarlo è la nuova edizione dell’Osservatorio Immagino di GS1 Italy, lo studio semestrale che monitora i fenomeni di consumo nella Gdo incrociando le informazioni sulle etichette di oltre 139 mila prodotti digitalizzati dal servizio Immagino di GS1 Italy Servizi e i dati di NielsenIQ di venduto e consumo.

Complessivamente l’Osservatorio Immagino ha monitorato la presenza a scaffale e il trend di vendita di 40 ingredienti healthy, ripartiti tra superfruit, spezie, semi, cereali speciali/farine, superfood, dolcificanti e traditional. Tra questi, il cacao resta il n.1 per giro d’affari (3,2% di quota sul totale delle vendite in valore), seguito da nocciola, limone e mandorla. I top performer dell’anno a valore, invece, sono l’avocado (+33,5%), il caramello (+25,9%), il mango (+24,0%) e l’olio di riso (+21,0%).

L’Osservatorio Immagino ha poi individuato 12 ingredienti che hanno aumentato le vendite sia a valore che a volume:

Avocado: +24,1% a volume e +33,5% a valore
Burro di arachidi: +10,7% a volume e +15,7% a valore
Olio di riso: +5,3% a volume e +21,0% a valore
Anacardi: +5,2% a volume e +18,8% a valore
Avena: +4,1% a volume e +18,6% a valore
Spirulina: +4,1% a volume e +7,8% a valore
Tahina: +2,7% a volume e +7,3% a valore
Farina di riso: +1,6% a volume e +18,5% a valore
Ginseng: +1,4% a volume e +15,5% a valore
Pappa reale: +0,8% a volume e +6,8% a valore
Matcha: +0,7% a volume e +11,4% a valore
Acqua di cocco: +0,6% a volume e +4,4% a valore

A perdere, invece, terreno a valore sono stati açai (-36,1% a valore e -41,0% a volume), goji (-23,0% e -25,9%), germe di grano (-14,3% e -19,2%), kamut (-11,5% e -21,0%), curcuma (-8,1% e -17,0%), edamame (-7,9% e -13,8%), canapa (-7,9% e -11,9%), zenzero (-1,4% e -10,0%), cannella (-1,4% e -8,1%).

Apo Conerpo, anno sfidante ma bilancio solido con volume di affari a quasi 790 milioni

Nonostante i mancati conferimenti per oltre il 27% dei volumi, è un bilancio solido quello di Apo Conerpo, organizzazione di produttori ortofrutticoli, con un valore della commercializzazione che supera i 434 milioni di euro (+1,8%) e un volume d’affari che raggiunge quota 787 milioni di euro.

“Il 2023 è stato un anno particolarmente sfidante per il nostro settore, nessuna coltura è stata risparmiata, con effetti particolarmente rilevanti su diverse fra le produzioni principali dell’Emilia-Romagna – commenta il Presidente Davide Vernocchi. “A ciò si aggiunge il complesso scenario internazionale con i suoi effetti sui mercati e sui prezzi di energia e materie prime, l’esplosione dell’inflazione e il manifestarsi di nuove povertà, la difficoltà ormai critica nel reperire manodopera per il settore ortofrutticolo e le scelte spesso discutibili prese dall’Europa che impattano come un macigno sulle nostre aziende agricole. Un quadro complesso che ha generato un’inevitabile contrazione dei conferimenti, fermi nel 2023 a 732.000 tonnellate, il 27% in meno rispetto alla media degli ultimi dieci anni e il dato più basso della storia di Apo Conerpo”.

Il bilancio 2023, approvato a fine giugno, mostra una Apo Conerpo solida, con una flessione di soli 2,7 punti rispetto a quel 2022 che aveva segnato il miglior risultato del gruppo nell’ultimo decennio. “Individuo tre fattori cruciali per questo risultato – spiega Vernocchi: il progressivo allargamento della base sociale anche in altre regioni che ha garantito disponibilità costante di prodotti anche nelle fasi più critiche, l’ottima performance economica del pomodoro da industria nonostante i danni dell’alluvione e l’encomiabile lavoro delle nostre business unit – Alegra, Brio, Naturitalia, Opera e Valfrutta Fresco – per la valorizzazione massima del prodotto disponibile sia nella Grande Distribuzione nazionale, dove registriamo addirittura un incremento a valore del 13,86%, che all’estero”.

Analizzando i dati storici emerge però un dato rilevante. “Se confrontiamo i risultati attuali con quelli del 2018, ultimo anno in cui i nostri soci hanno registrato raccolti e conferimenti in linea con i diversi potenziali produttivi, il volume d’affari del gruppo Apo Conerpo è cresciuto dell’8% – prosegue Vernocchi. È un dato indubbiamente positivo ma che copre appena un terzo degli effetti dell’inflazione e dell’incremento dei costi ricaduto sui produttori. C’è molto da fare per sostenere un settore cruciale per la regione e il Paese come l’ortofrutta: oggi la sfida principale per un imprenditore agricolo è quella di continuare a produrre in un mutato e sempre più difficile contesto climatico e garantire una reale sostenibilità economica alla sua impresa. Perché se viene meno la redditività, le aziende agricole chiudono. È per questo che, con passione e senso di responsabilità, Apo Conerpo ha messo in campo risorse importanti sul fronte della ricerca scientifica e, da oggi, ha scelto di coinvolgere nella governance anche nuove forze che, per esperienza e competenza ci aiuteranno ad affrontare le criticità delle nostre filiere”.

“L’assemblea dei soci mi ha onorato nuovamente della sua fiducia – spiega Vernocchi – indicando anche quattro nuovi vicepresidenti espressioni dei principali areali produttivi delle cooperative socie e delle filiere che rappresentano il cuore dell’attività di Apo Conerpo: Adriano Aldrovandi (Presidente FruitModena Group), Alberto Guerra (Vicepresidente Agrintesa), Massimo Passanti (Presidente Propar) e Aldo Rizzoglio (Presidente Patfrut). Al nostro fianco potremo contare anche sulla competenza, professionalità e visione strategica del nuovo Direttore Generale di Apo Conerpo, Daniele Maria Ghezzi, docente universitario e già direttore del consorzio per l’internazionalizzazione ‘Piacenza Alimentare’, principale realtà nazionale del settore con un centinaio di associati”. Classe 1979, Ghezzi riceve il testimone da Gabriele Chiesa che ha diretto Apo Conerpo negli ultimi 21 anni “attraversando le fasi più complesse della nostra storia: a lui va il più sincero e profondo ringraziamento da parte di tutto quel Gruppo Apo Conerpo che ha contribuito a rendere grande e che continuerà a supportare la struttura”.

“La sfida che ci lanciano il clima e i mercati è altissima ma Apo Conerpo c’è, forte della specializzazione delle nostre business unit, delle capacità del sistema di cui siamo parte a livello nazionale e internazionale, del valore dei nostri marchi, del nostro impegno nella ricerca, delle competenze uniche che ognuno di noi mette a servizio dei nostri soci, nel segno di quei valori quali solidarietà, mutualità e radicamento sul territorio che ci contraddistinguono e che ci hanno guidato negli ultimi, difficili anni” conclude Vernocchi.

Col Frollino Tuffatore, parte la nuova campagna di Consilia

Consilia lancia la sua nuova campagna video istituzionale “Talent Show” e, in onda, c’è già il primo dei soggetti della serie, il Frollino Tuffatore. L’obiettivo del progetto, come spiega Michela Bonetti, Responsabile Marketing Consilia, “è spiegare ai consumatori, intrattenendoli con un tono di voce ed un trattamento visivo “fuori dal coro”, la fase di selezione che Consilia opera prima dell’inserimento di un prodotto nel suo assortimento”.

“La campagna pubblicitaria dello scorso anno, lanciata dopo il rebranding, aveva già posto l’accento sulla centralità del consiglio e, a monte del “nostro miglior consiglio” c’è proprio la selezione, che è una fase complessa, che coinvolge fornitori, materie prime, scelta di imballi e che abbiamo voluto mettere in scena attraverso l’antropomorfizzazione dei prodotti che si esibiscono, proprio come i protagonisti di un talent show, in performance da professionisti, perché si sa, la nostra selezione è accurata e severa e solo i migliori arrivano ai nostri clienti” prosegue la dottoressa Bonetti.

La campagna video, in onda con il primo soggetto da venti secondi – Il Frollino Tuffatore –  è pianificata sui canali social, sul sito Consilia e sulle principali piattaforme video, accompagnata da un messaggio radiofonico (pianificato su Spotify e Instore) e da materiali punti vendita. I successivi soggetti saranno rilasciati progressivamente nei prossimi mesi.

 

Lidl apre a Rivoli (Torino) e assume 12 nuovi collaboratori

Lidl inaugura il suo primo punto vendita a Rivoli (Torino) in Corso Susa. Con questa apertura, l’azienda arriva a contare 36 supermercati tra il centro e la provincia di Torino, a partire dalla prima inaugurazione avvenuta nel 1997. Il taglio del nastro, avvenuto alla presenza del Sindaco Alessandro Errigo, porta con sé un risvolto positivo anche dal punto di vista occupazionale grazie all’assunzione di 12 nuovi collaboratori, che si aggiungono alla grande squadra di 22.000 persone già in forza alla catena in tutta Italia. Il nuovo supermercato offre ai clienti la massima flessibilità di servizio – dal lunedì al sabato dalle 8:00 alle 21:30 e la domenica dalle 8:00 alle 21:00.

Il nuovo supermercato si estende su un’area vendita di oltre 1.300 mq ed è stato realizzato con metodi di costruzione mirati a ridurne il più possibile l’impatto ambientale e a massimizzarne l’efficienza energetica. L’edificio, che dispone di un sistema di recupero dell’acqua piovana, rientra in classe energetica A4 e utilizza energia proveniente al 100% da fonti rinnovabili. Il nuovo store di Rivoli, inoltre, è dotato di un impianto fotovoltaico da 180 kW, e si aggiunge così agli oltre 300 immobili di Lidl Italia in cui sono già installati impianti per l’energia solare. Una politica di approvvigionamento responsabile che lo scorso mese ha portato l’azienda a festeggiare un importante traguardo: il raggiungimento di una potenza elettrica complessiva pari a 30 MW per gli impianti fotovoltaici installati sugli edifici di tutto il Paese. Sempre in ottica di sostenibilità, lo store è dotato un impianto di luci a led che consente di risparmiare oltre il 50% rispetto alle precedenti tecnologie e di ampie vetrate che ne favoriscono l’illuminazione naturale. Infine, l’azienda si è presa carico della costruzione di un parcheggio con circa 110 posti auto e ha contribuito alla realizzazione della rotatoria, del marciapiedi e della fermata autobus nei pressi del punto vendita.

Fortemente legata al territorio in cui opera, Lidl Italia ha realizzato negli ultimi anni numerose attività volte al sostegno delle persone in difficoltà. Tra queste, la collaborazione con la Fondazione Banco Alimentare Onlus, con cui la catena nel 2018 ha avviato un progetto virtuoso per il recupero delle eccedenze denominato “Oltre il carrello – Lidl contro lo spreco”. Questo programma, in continua espansione, ha portato fino ad oggi al recupero e alla donazione di oltre 43.000 tonnellate di cibo, equivalenti a più di 86 milioni di pasti. Anche il nuovo punto vendita di Rivoli farà parte fin da subito degli oltre 540 supermercati Lidl che aderiscono a questa iniziativa, donando le proprie eccedenze a quattro associazioni della città, tutte parte della Rete Banco Alimentare.

C3, arrivano i semi di lino e i semi di zucca, new entry della linea Noi&Voi

Il Consorzio C3 introduce due nuove referenze a marchio Noi&Voi, semi di lino e semi di zucca, novità già disponibili in catalogo.

I semi di lino e i semi di zucca si uniscono agli altri semi oleosi già presenti nell’offerta Noi&Voi, che include semi di girasole decorticati, misto semi, semi di chia e quinoa bianca. I nuovi prodotti, in busta trasparente da 250g, un formato pratico e conveniente per un utilizzo quotidiano, sono ideali per arricchire e insaporire una varietà di piatti. Ricchi di fibre e proteine, i semi di lino e i semi di zucca rappresentano un’aggiunta nutriente e versatile all’alimentazione quotidiana. Sono perfetti per insaporire insalate, panificati, yogurt, macedonie e biscotti. Inoltre, possono essere utilizzati nell’impasto e per la decorazione di grissini, pane e focacce, così come in muesli o cereali per la colazione.

“Con queste nuove referenze, il Consorzio C3 conferma l’impegno a offrire prodotti di alta qualità che rispondano alle esigenze di una clientela sempre più attenta alla salute e alla nutrizione” afferma Sara Fabris, Category Executive Mdd.

Conad: con Bianalisi accesso a esami diagnostici e visite specialistiche

È appena partita la partnership tra Conad e Bianalisi, finalizzata a sensibilizzare sull’importanza di prendersi cura della propria salute e del proprio benessere. L’iniziativa permetterà ai clienti titolari di Carta Insieme e Carta Insieme Più Conad Card di accedere a esami di laboratorio, diagnostica per immagini e visite specialistiche a condizioni agevolate.

“Grazie alla collaborazione con il più grande gruppo italiano di diagnostica integrata, ora allarghiamo il nostro campo d’azione con un’ampia offerta di prestazioni sanitarie in convenzione, erogate dalle strutture Bianalisi. Ciò rappresenta un ulteriore tassello della nostra strategia omnicanale volta a generare valore per i nostri clienti fidelizzati, mettendoli al centro e fornendo loro un ecosistema di servizi a condizioni agevolate”, ha commentato Silvia Bassignani, Direttore Marketing Canali Distributivi e CRM di Conad. “Si tratta di un’operazione che parte da lontano e che ha già visto affiancare alla spesa, nostro core business, i servizi dedicati al mondo dei viaggi. Un percorso verso l’omnicanalità dell’insegna in continua evoluzione che vedrà nei prossimi mesi l’ampliamento a nuovi ambiti di servizi”.

“Occorre lavorare per diffondere l’abitudine a una corretta prevenzione e a monitorare il proprio stato di salute, facilitando l’accesso ai controlli di routine e a servizi diagnostici e prestazioni sanitarie specifiche, laddove ve ne sia necessità. Nell’ambito di questa partnership, metteremo a disposizione dei clienti Conad i nostri qualificati specialisti e le nostre strutture dotate di moderne tecnologie, proponendo anche specifici Pacchetti Prevenzione, ad esempio in ambito cardiologico, metabolico, oncologico” ha aggiunto Giovanni Gianolli, Amministratore Delegato del Gruppo Bianalisi. 

La fase di test riguarderà 366 punti vendita – tra Conad, Conad Superstore e Spazio Conad – 38 parafarmacie e 4 ottici Conad, oltre a 61 centri del gruppo Bianalisi – di cui 13 Poliambulatori – in 5 regioni italiane: Emilia-Romagna, Lazio, Liguria, Lombardia e Puglia. Cinque le cooperative associate a Conad coinvolte nella campagna di test: Conad Nord Ovest, Conad Centro Nord, CIA-Commercianti Indipendenti Associati, Conad Adriatico e PAC2000A.

Supply chain: tra le sfide future c’è la modernizzazione tecnologica

Durante la scorsa primavera Manhattan Associates Inc., in collaborazione con Vanson Bourne, ha svolto la ricerca “State of Warehouse Operations” intervistando 2.000 professionisti della supply chain, dal senior management al personale di settori come quello manifatturiero e della produzione, logistico, farmaceutico, fino al retail, all’automotive e a quello dei beni di consumo – in Australia, Belgio, Brasile, Francia, Germania, Italia, Paesi Bassi, Norvegia, Messico, Spagna, Svezia e Regno Unito. Obiettivo: mettere sotto i riflettori i problemi di mantenimento del personale, di gestione di canali diversi e della tecnologia obsoleta.

Per quanto riguarda le sfide principali, quasi tutti gli intervistati (97%) ritengono che l’infrastruttura IT delle operazioni di magazzino richieda almeno una modernizzazione. L’84% ha riferito di avere difficoltà a trattenere il personale, mentre il 73% ha dichiarato che il volume delle merci che transitano nei magazzini è aumentato negli ultimi 12 mesi, aggravando le difficoltà che già stavano affrontando. Tuttavia, in ottica futura le organizzazioni sono rimaste fiduciose, dato che si aspettano che l’IA generativa e la robotica (rispettivamente con il 75% e il 72%) giochino un ruolo positivo nel migliorare la soddisfazione a lavoro, limitando le operazioni manuali e aumentando l’automazione, snellendo i workflow e riducendo la documentazione cartacea. Mentre le organizzazioni cercano modi per semplificare le operazioni, soddisfare l’aumento della domanda e migliorare l’esperienza del personale, sarà necessaria una continua innovazione della supply chain per affrontare i rischi emergenti e sfruttare al contempo le nuove opportunità.

La ricerca ha evidenziato tre elementi chiave, volti ad aiutare i professionisti della supply chain a pianificare un percorso verso i successi futuri:

1. Le operazioni nel warehouse stanno diventando sempre più impegnative per le organizzazioni e garantire che il personale si senta considerato, coinvolto e valorizzato è importante. Un numero consistente di intervistati ha citato le sfide legate al personale, tra cui l’assunzione e la formazione di lavoratori a breve termine (41%) e la garanzia di una produttività (40%) cresciuta in modo significativo negli ultimi 12 mesi;

2. Il 28% delle organizzazioni intervistate ha evidenziato che l’hardware e il software IT obsoleti rappresentano la sfida più urgente che stanno affrontando. Ciò si traduce in un notevole carico fiscale e tecnologico per quasi un’azienda su tre di quelle intervistate;

3. Il 26% degli intervistati ha dichiarato di avere difficoltà a gestire gli ordini provenienti da canali diversi, mentre il 23% ha affermato di avere difficoltà a soddisfare le crescenti aspettative dei clienti sui tempi di consegna.

“Affrontare le sfide evidenziate nel report è fondamentale per la competitività e il successo a lungo termine delle aziende. I risultati sottolineano l’importanza di guardare avanti e di continuare a incorporare nuove tecnologie come i microservizi e la GenAI, rendendo le supply chain a prova di futuro e consentendo loro di diventare motori per i ricavi e un servizio per il cliente a tutti gli effetti. In definitiva, una strategia per le supply chain più unificata crea efficienza e, a sua volta, sostenibilità, sia in termini economici che ambientali. E questo non può che essere un bene per i bilanci aziendali e per l’intero pianeta” ha commentato Henri Seroux, Senior Vice President EMEA di Manhattan Associates.

MediaWorld e Bennet insieme per creare una rete di negozi shop-in-shop

Dopo la conclusione positiva della fase pilota, che ha portato all’apertura del primo store MediaWorld all’interno del punto vendita Bennet di Montano Lucino (Como) nel novembre 2023, è stato siglato l’accordo di partnership che avvierà la creazione di una rete di negozi shop-in-shop MediaWorld in una selezione di punti vendita Bennet. Grazie a tale accordo, la catena di elettronica di consumo continuerà a portare nella quotidianità delle persone tutta la tecnologia di cui hanno bisogno sotto forma non solo di semplici prodotti ma di soluzioni complete e sempre più personalizzate, mentre Bennet rafforzerà ulteriormente la sua proposta di servizi di qualità, rendendo ancora più attrattivi i punti vendita.

Il progetto si fonda sull’attento ascolto dei clienti e sull’evoluzione delle abitudini di consumo e infatti, la definizione dei primi punti vendita della rete di shop-in-shop MediaWorld è stata definita in base alle specificità dei negozi stessi e alle caratteristiche del bacino di clientela che li caratterizza. Per quanto riguarda il roll out, MediaWorld sta lavorando assieme a Bennet con l’obiettivo di inaugurare i primi cinque negozi shop-in-shop entro l’anno, all’interno di store strategici siti in provincia di Torino, Vercelli, Monza Brianza e Milano.

In virtù dei risultati ottenuti a Montano Lucino e in base alle caratteristiche degli spazi Bennet, viene confermato il format Xpress, di superficie compresa tra i 600 e i 1000 metri quadrati, posizionandosi a metà strada in termini dimensionali fra i megastore (1000-3500 metri quadrati) e i piccoli Smart (100-500 metri quadrati). Xpress presenta una proposta completa in termini sia di servizi che di assortimento di prodotti ad alta rotazione. Inoltre, grazie alle innovazioni omnicanale di MediaWorld, i punti vendita Xpress offrono il servizio di Pick and Pay e di ‘PickUp anche in 30 minuti’, innalzando la shopping experience al livello superiore e consentendo ai clienti di beneficiare dell’opportunità di effettuare un acquisto tecnologico online, recarsi per ritiro in negozio e ottimizzare la visita per una spesa di qualità da Bennet.

“Gli investimenti in omnicanalità, lo sviluppo dei formati e la continua formazione dei nostri consulenti oggi ci consentono di ampliare il perimetro della nostra rete capillare, promuovendo l’offerta da Experience Champion che ci caratterizza e ponendoci come partner d’elezione nel completare e concretizzare ulteriormente la qualità rappresentata da un’eccellenza come Bennet” ha dichiarato Guido Monferrini, Amministratore Delegato di MediaWorld.

Il consolidamento della partnership tra Bennet e MediaWorld, che queste nuove aperture testimoniano, ci rende molto orgogliosi. Gli eccellenti risultati ottenuti dal primo shop-in-shop aperto all’interno dell’ipermercato Bennet di Montano Lucino, ci confermano che la strategia di arricchire e completare l’offerta commerciale complessiva insieme a MediaWorld è vincente. Fra pochi mesi anche altri punti vendita Bennet potranno godere di una shopping experience e un’offerta di prodotti e servizi ancora più ricca e varia grazie ai MediaWorld Xpress shop-in-shop” ha aggiunto Adriano De Zordi, Amministratore Delegato di Bennet.

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