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Largo consumo: Mulino Bianco è il brand più scelto dagli italiani

Mulino Bianco è il marchio più scelto dagli acquirenti italiani tra i beni di largo consumo, davanti al brand del cioccolato Kinder e al gigante delle bibite Coca-Cola. A rivelarlo è il rapporto “Brand Footprint Europe Report 2024” di CPS GfK, la società recentemente acquisita da YouGov, in collaborazione con Kantar Worldpanel.

Basato sui dati raccolti tra novembre 2022 e la fine di ottobre 2023, il rapporto evidenzia quali sono i marchi meglio performanti grazie al criterio dei “Consumer Reach Points” che rivelano la “forza” di un marchio in base al coinvolgimento dei consumatori su tre variabili: popolazione di famiglie, penetrazione (percentuale di famiglie che acquistano un determinato marchio) e scelta del consumatore (frequenza di acquisto di un determinato marchio). Esaminando fattori quali la penetrazione e la frequenza di acquisto, CPS GfK fornisce una panoramica completa dei marchi che hanno efficacemente conquistato i panieri di consumo degli acquirenti in tutto il continente. Inoltre il rapporto svela interessanti tendenze regionali, mostrando come le preferenze dei consumatori possano variare nei diversi Paesi europei. Dall’alimentazione alla salute e alla bellezza, le classifiche offrono una comprensione ricca di sfumature riguardo ai marchi che hanno maggiore riscontro presso il pubblico locale.

“Questi risultati sono per noi motivo di orgoglio e rappresentano un riconoscimento a tutto la passione che mettiamo ogni giorno nel portare i nostri prodotti, protagonisti della colazione, nelle case degli italiani. Un impegno a cui la marca ha tenuto fede in tutti questi anni. La nostra ambizione è quella di garantire qualità, gusto, scelte sostenibili e costante innovazione per rispondere ai bisogni delle persone” commenta Laura Signorelli, Brand Equity & Communication Mulino Bianco.

Guala Closures acquisisce il 100% di Guala Closures DGS Poland

Dopo aver acquisito una partecipazione del 70% nel 2011 di di Guala Closures DGS Poland, periodo in cui l’azienda polacca registrava un fatturato di circa 50 milioni di euro, Guala Closures annuncia l’acquisizione della restante quota del 30%. DGS è uno dei maggiori produttori mondiali di tappi in alluminio per liquori, vino e bevande analcoliche e produce circa 4 miliardi di tappi in alluminio all’anno. Fondata nel 1991 da un consorzio di imprenditori guidato da Krzysztof Grzadziel, DGS ha ampliato in modo significativo il proprio business, raggiungendo nel 2023 un fatturato di 126 milioni di euro.

Krzysztof Grzadziel rimarrà in DGS con la carica di Presidente del Consiglio di Amministrazione e sosterrà il processo di integrazione delle due realtà. Dopo dodici mesi, Grzadziel passerà a ricoprire un ruolo non esecutivo all’interno del Supervisory Board. Questa operazione ottimizza la struttura del Gruppo consentendo a Guala Closures di avere pieno accesso ad un business altamente remunerativo.

“L’obiettivo di questo buy-back, è consolidare la nostra leadership e presenza nella produzione di chiusure in alluminio. Siamo grati per la collaborazione e il prezioso contributo di Krzysztof nel corso del nostro comune cammino, che ci ha permesso di far crescere l’azienda, passando da circa 50 milioni di euro a 126 milioni di euro di ricavi nel 2023” ha dichiarato Gabriele Del Torchio, Presidente di Guala Closures.

“Guala Closures DGS rappresenta una vera e propria eccellenza all’interno del nostro Gruppo” ha aggiunto Mauro Caneschi, Amministratore Delegato di Guala Closures. “La decisione di acquisire la quota del 30% del nostro partner di minoranza è perfettamente in linea con gli obiettivi strategici del Gruppo a lungo termine e si inserisce nell’ambizioso percorso di crescita dell’azienda”.

“Insieme e grazie al lavoro di un team di professionisti di grande talento, qualificati e motivati, negli ultimi trent’anni ho guidato un’azienda importante e molto efficiente, in grado di soddisfare le esigenze di tutti i nostri mercati e clienti internazionali. Sono convinto che DGS continuerà nei prossimi anni nel suo importante percorso di crescita sostenibile. Questa è la mia convinzione e speranza” ha concluso infine Krzysztof Grzadziel, Presidente del Consiglio di Amministrazione di Guala Closures DGS.

Balocco, al via il rebranding dei biscotti: nuove ricette e nuovi pack

È tempo di rebranding per i frollini di Balocco: un cambiamento a 360 gradi che si traduce in una nuova immagine, prodotti al passo coi tempi e in linea con le esigenze dei consumatori, una nuova veste grafica e un nuovo linguaggio di comunicazione.

Al centro, dunque, un packaging moderno e accattivante che esalta il prodotto. Ogni pack racconta una storia che inizia sul fronte e continua sul retro con lo storytelling del Signor Balocco e i suoi aneddoti di bontà. Con una reinterpretazione focalizzata su gusto e modernità, ossia le “ricette di sempre con un tocco in più”, Balocco ha cercato di portare innovazione nel segmento dei frollini classici. Pastefrolle, Ciambelle e Zuppole sono ancora più buone grazie alla nuova ricetta. Bastoncini, da oggi senza latte e uova aggiunti, sono quelli buoni per tutti. Risofrolle, con farina e crispies di riso, sono la novità per una colazione extra crunchy.

L’offerta Balocco si completa con i frollini ricchi, healthy indulgence ed integrali. La linea ricchi è composta da Gocciolotti con maxi gocce di cioccolato, Faccine extra cioccolatose e Girandole con panna fresca e cioccolato. Fagottini, con cornflakes e cioccolato per una colazione extra crunchy, e Saracene con grano saraceno e cioccolato, compongono la linea healthy indulgence. Nella linea integrale, infine, rientrano Cruschelle con 100% farina integrale, Rusticotte con 5 cereali e semi, Gemmole con cereali germogliati e Granfiocchi con fiocchi di cereali.

Remodelling: l’Eurospar di Lavello riapre e diventa Interspar

Dopo la riapertura di Policoro, Maiora annuncia il remodelling dell’Eurospar di Lavello (Potenza). Con l’ampliamento dell’assortimento, l’apertura di ulteriori reparti freschi e la predisposizione di un’area ristoro, il punto vendita cambia insegna diventando Interspar e uniformandosi quindi allo standard del Format 35. Così come per tutti gli altri store di nuova generazione, anche nel rinnovato Interspar sono stati installati impianti di illuminazione a led e di impianti del freddo a Co2 che sfruttano un’avanzata tecnologia di refrigerazione all’avanguardia, permettendo l’efficientamento energetico ed elevati standard di sicurezza e affidabilità.

Il riammodernamento ha coinvolto in primo luogo il reparto di gastronomia, che propone menù adatti a tutti i momenti della giornata: dalla colazione al pranzo, fino alla cena, con soluzioni sfiziose, preparate dagli chef Despar, utilizzando ingredienti locali. Eccellenza e tradizione rispettate anche nel reparto panetteria, dove la vasta scelta si accompagna all’accurata selezione di materie prime. Rinnovati anche i reparti macelleria, al cui interno è disponibile una selezione di tagli certificati e ricercati, e salumeria, dove l’alta qualità dell’ampia gamma di formaggi e salumi è garantita dalla filiera controllata.

Nell’Interspar di Lavello è presente anche la pescheria, in cui è possibile acquistare piatti pronti e specialità ittiche fresche e genuine, sottoposte quotidianamente a rigorosi controlli. Novità assoluta nel reparto ortofrutta, che oltre ai prodotti freschi e in busta, propone l’angolo Pronto Fresco, un apposito corner in cui poter acquistare frutta fresca già tagliata, estratti, minestroni e spremute, già pronti per la consumazione.

Completano l’assortimento un’area ristoro, una fornitissima enoteca con cantinetta refrigerata, e un’ampia birroteca, adibita all’esposizione di birre artigianali nazionali ed estere. L’ampio parcheggio a disposizione della clientela completa il progetto di riammodernamento dell’Interspar di Lavello, affidato a una squadra di 33 collaboratori e collaboratrici.

Clessidra acquisisce Molino Nicoli per accelerare lo sviluppo all’estero

Clessidra Private Equity SGR annuncia l’acquisizione di Molino Nicoli, azienda attiva nel segmento dei prodotti a base di cereali “better for you” e “free from” (cereali, snack babyfood, barrette a base di cereali, ecc.) per insegne nel mondo della Gdo e dell’industria in Italia e all’estero. A seguito del completamento dell’operazione la famiglia Nicoli manterrà una quota di minoranza della società e continuerà a supportare insieme a Clessidra lo sviluppo dell’azienda.

Fondata nel 1869, Molino Nicoli offre una vasta gamma di cereali per la prima colazione, barrette a base di cereali e snack babyfood, con un portafoglio prodotti di elevata distintività per quanto concerne i prodotti senza glutine, senza allergeni e biologici (che rappresentano oltre il 50% del fatturato) e forte enfasi sulla sostenibilità. Grazie a una catena di approvvigionamento integrata la società fornisce ai propri clienti qualità, innovazione e tracciabilità del prodotto unici. Con sede a Costa di Mezzate (in provincia di Bergamo), Molino Nicoli conta due stabilimenti produttivi esclusivamente dedicati ai prodotti senza glutine e senza allergeni, per garantire l’assenza di contaminazioni e il rispetto di rigorosi standard di qualità, oltre un impianto dedicato ai prodotti convenzionali. La società ha inoltre una succursale commerciale negli Stati Uniti.

Molino Nicoli – che ha costruito un rapporto di collaborazione di lunga data con i suoi clienti sia nazionali che internazionali – ha raggiunto nell’ultimo anno un fatturato di circa 60 milioni di euro, di cui metà realizzato all’estero, con un tasso medio di crescita a doppia cifra negli ultimi 20 anni. L’investimento in Molino Nicoli sarà effettuato dal fondo Clessidra Capital Partners 4 e consentirà alla Società di perseguire futuri ambiziosi piani di crescita. L’operazione vedrà inoltre la famiglia Nicoli reinvestire nell’azienda con una quota del 30%, assicurando così la continuità aziendale. Il team di investimento di Clessidra guidato dal Managing Director Francesco Colli, ha visto coinvolti Mario Balestrazzi, Investment Director, Carlo Antonio Rubini, Associate, e Luca Vallini, Analyst.

“Siamo entusiasti di collaborare con Molino Nicoli, azienda che negli ultimi anni si è affermata come partner privilegiato per i principali operatori della distribuzione moderna, sia in Italia che all’estero e di primari brand nel canale industria e babyfood – commenta Andrea Ottaviano, CEO di Clessidra Private Equity SGR. Molino Nicoli ha costantemente ampliato i suoi mercati di riferimento generando per 20 anni una crescita dei ricavi a doppia cifra. Non vediamo l’ora di iniziare a lavorare a fianco della famiglia Nicoli e al resto del management team per supportare il continuo successo di Molino Nicoli e perseguire gli ambiziosi piani di crescita condivisi”.

“Molino Nicoli rappresenta una piattaforma eccellente su cui costruire un progetto di crescita ambizioso e sostenibile – aggiunge Francesco Colli, Managing Director di Clessidra. Siamo lieti di avere l’opportunità di affiancare l’azienda nell’ulteriore crescita della sua leadership nel mercato di riferimento in Europa e negli Stati Uniti, e sulla base del successo attuale individueremo adeguati target nei mercati principali per accelerare il percorso di espansione già delineato, che ha l’obbiettivo di costruire una piattaforma leader nel crescente mercato dei prodotti salutistici, con forte enfasi su qualità, tracciabilità e clean label”.

“L’esperienza di Clessidra nella creazione di gruppi leader e sostenibili attraverso progetti di aggregazione, unita alla profonda conoscenza del mercato di riferimento, la rendono il partner ideale di Molino Nicoli – conclude Giovanni Nicoli. Clessidra ha apprezzato in particolare il nostro assoluto impegno nell’innovazione di prodotto e la nostra attenzione alla qualità e alla tracciabilità, per offrire prodotti buoni e salutari ai nostri clienti e ai consumatori finali. L’esperienza finanziaria e industriale di Clessidra sarà fondamentale per la prossima fase di crescita e siamo molto felici di proseguire insieme il percorso di espansione restando fedeli ai valori che ci contraddistinguono da oltre 150 anni e che ci hanno permesso di raggiungere l’attuale posizionamento”.

Nell’operazione Clessidra è stata assistita da Vitale & Co ed Equita, in qualità di M&A advisors, PwC Debt Advisory (debt advisor), A&O Shearman (ambito legale), Eversheds Sutherland (ambito legale debt finance), EY (ambito contabile), Bain (ambito commerciale), Bonfiglioli Consulting (ambito operations), ERM (ambito ESG) e Studio Alonzo Committeri & Partners (ambito fiscale e di struttura dell’operazione).

Surgelati da record, nel 2023 superato il milione di tonnellate

Hanno superato il milione di tonnellate i prodotti surgelati consumati nel 2023 (1.016.358), con una lieve crescita a volume rispetto al 2022 (+0,14%), facendo così segnare un nuovo massimo storico di consumo pro capite annuo che, per la prima volta, supera la barriera dei 17 chili, attestandosi a 17,2 (+2,4% vs. il 2022), per un valore di mercato pari ai 5,8 miliardi di euro, in crescita rispetto agli oltre 5,4 miliardi dell’anno precedente (+6,5%). Questi i numeri hanno spinto il comparto dei surgelati a raggiungere vette mai toccate prima: trainato dal fuori casa, il segmento ha registrato una crescita del +5,3% rispetto all’anno precedente, compensando sia la piccola diminuzione del retail (-1,1%) sia quelle, più significative, del door-to-door (-8%) e dell’e-commerce (-5%). I dati emergono dal “Rapporto Annuale sui Consumi dei prodotti surgelati”, realizzato da IIAS – Istituto Italiano Alimenti Surgelati, per fotografare l’andamento del comparto in Italia nell’ultimo anno.

“Il 2023 è stato un anno di sfide titaniche: dall’approvvigionamento delle materie prime, ostacolato nei primi mesi dell’anno da eventi climatici estremi come la siccità, alle gravi difficoltà incontrate nella logistica e nei trasporti a livello globale, fino all’implacabile aumento dell’inflazione, particolarmente penalizzante nel comparto alimentare”, spiega il Presidente di IIAS, Giorgio Donegani. “Nonostante queste criticità, il 2023 si è chiuso positivamente, grazie soprattutto alla forte spinta data dal Fuoricasa, che ha riequilibrato il gap creatosi con il Retail, dopo l’uscita definitiva dal biennio dei lockdown (2020-2021) che aveva portato a un boom eccezionale dei consumi domestici (+14% nel 2021 rispetto al 2019). Le rilevazioni condotte sui primi cinque mesi del 2024 rivelano un dato incoraggiante anche in relazione al retail, che indica l’ottima tenuta degli acquisti con un lievissimo calo a volume del -0,5% rispetto all’anno precedente (-1,1%). Un dato positivo che non stupisce, dato l’apprezzamento ormai unanime degli italiani verso questi prodotti”.

Surgelati: un valore di mercato che ha raggiunto i 5,8 miliardi di euro
Nel 2023, i consumi di surgelati tra le mura domestiche hanno raggiunto le 644.075 tonnellate e nel Fuoricasa hanno toccato quota 295.812. Se si aggiungono anche le 66.971 del “door to door” e le 9.500 dell’e-commerce, si capisce come nel comparto frozen sia stato registrato lo scorso anno un nuovo massimo storico, oltrepassando la soglia del milione di tonnellate consumate, per un valore di mercato pari a 5,8 miliardi di euro (+6,5% vs. il 2022). A conferma della forza crescente del settore che, nonostante le numerose criticità incontrate negli ultimi anni (dalla pandemia alla crisi energetica, dal boom dei prezzi delle materie prime all’inasprirsi delle relazioni internazionali), ha manifestato una grande stabilità. Infatti, sebbene il canale retail abbia registrato una leggera diminuzione a volume vs. il 2022 (-1,1%) – largamente anticipata dopo anni di espansione eccezionale – la diffusione dei prodotti surgelati tra le famiglie italiane è rimasta comunque alta, con un aumento nei consumi domestici di quasi dieci punti percentuali (+9,4%) rispetto ai livelli pre-pandemici (2019).

Trend consumi: sul podio le patate insieme a vegetali e ittici surgelati
Scendendo nel dettaglio dell’analisi delle singole categorie merceologiche, anche nel 2023 troviamo a confermare la propria leadership per volumi consumati nel retail, i vegetali, con oltre 215.000 tonnellate (nonostante una lieve diminuzione rispetto al 2022 del-1,9%). I vegetali preparati (con 22.380 tonnellate) registrano invece una performance pienamente positiva, conquistando un +3,7% vs. il 2022 e ribadendo, ancora una volta, il ruolo dei vegetali surgelati come ‘comfort food’, scelti per la loro capacità di soddisfare la richiesta di benessere e di elevati contenuti nutrizionali che da sempre li accompagnano. Gusto e facilità di preparazione sono invece le prerogative che hanno spinto le patate surgelate al secondo posto tra le preferenze degli italiani. Nel 2023, le patate hanno registrato la performance più positiva del comparto, con circa 110.500 tonnellate acquistate e una crescita del +8% vs. 2022 (102.400 tonnellate).

Sicuri, nutrienti e facili da preparare, i prodotti ittici surgelati conquistano il terzo posto del podio, toccando le 92.500 tonnellate, tra ittico preparato panato (oltre 33.000 tonnellate) e pesce naturale (59.000). Seguono, al quarto posto in classifica, i piatti pronti, ossia primi e secondi piatti, contorni ricettati e alimenti con proteine vegetali, che si attestano su oltre 66.600 tonnellate (registrando un lieve calo del -1,1% rispetto alle quasi 67.500 tonnellate del 2022). L’alta qualità degli ingredienti, le ricettazioni sia tradizionali sia innovative, la velocità di preparazione e l’attenzione all’equilibrio nutrizionale si confermano i fattori chiave del loro successo tra le famiglie italiane.

Discorso a parte meritano le pizze surgelate: se da un lato, nel 2023 hanno raggiunto le 63.500 tonnellate, con una diminuzione del -6,2% rispetto alle quasi 68.000 tonnellate del 2022; dall’altro, tale riduzione è da ascriversi essenzialmente alla ripresa dei consumi fuori casa. Va comunque segnalato come questo segmento prosegua nell’innovazione introducendo, ad esempio, nuovi formati e ingredienti, per restare al passo con le diverse esigenze dei consumatori. Da non dimenticare, infine, sono le specialità salate (pancake e altri prodotti), che hanno mantenuto quota 33.300 tonnellate (con una lieve diminuzione dello 0,5% rispetto alle 33.400 tonnellate del 2022) e le carni surgelate, con 15.700 tonnellate nel 2023 (-3% vs. 2022). Tra gli altri segmenti, spicca la performance positiva di pane e paste surgelate, che hanno registrato un aumento del +1,3% vs. il 2022, raggiungendo oltre 5.730 tonnellate.

“Come dimostrano i dati del nostro Annual Report, negli ultimi anni i surgelati hanno dimostrato di essere ottimi ‘alleati’ dei consumatori in ogni occasione – aggiunge Donegani. Tra le ragioni alla base di questo apprezzamento ci sono anche il gusto e la convenienza economica che questi prodotti garantiscono, come confermano le evidenze emerse da due recenti ricerche che abbiamo condotto quest’anno, per la prima volta, con la società AstraRicerche. È emerso infatti che per oltre la metà degli italiani, al palato i prodotti surgelati risultano preferiti ai freschi per bontà, consistenza e percezione di freschezza: lo sostengono i risultati di un ‘Blind Taste Test’, secondo cui per il 61% degli intervistati il gusto del minestrone surgelato è migliore del fresco; per il 64% lo è quello del merluzzo e per il 66% i fagiolini in versione frozen sono più buoni dei freschi. Anche in termini di convenienza economica, i surgelati hanno abbattuto un vecchio tabù, rivelandosi meno costosi dei freschi: come confermano le rilevazioni effettuate, se si considera il loro valore totale (risultante dalla somma di: costi d’acquisto + tempi di preparazione + valore dello spreco alimentare), i fagiolini freschi, ad esempio, “costano” il 53% in più dei surgelati; i filetti di merluzzo il 60% in più; e per preparazioni più complesse come la paella, si arriva addirittura a una differenza del 246% a favore del prodotto frozen” conclude il Presidente di IIAS.

Lineage si espande in Italia e acquisisce l’abruzzese Eurofrigor

Il fondo di investimento immobiliare di magazzini a temperatura controllata Lineage ha completato le operazioni di acquisizione di Eurofrigor, azienda che opera nei servizi di stoccaggio a freddo situata a Controguerra (Teramo). L’acquisizione arriva dopo l’ingresso di Lineage nel mercato italiano nel 2021 sottolineandone l’attenzione alla rete europea e al miglioramento dell’offerta di servizi.
 
Eurofrigor gestisce una struttura di oltre 24.000 metri quadrati, un’area equivalente a quasi cinque campi da calcio. L’impianto offre servizi come lo stoccaggio, il congelamento a tunnel e la gestione completa di dogana e IVA, oltre ad altri servizi a valore aggiunto. Attualmente l’impianto è in grado di gestire un mix diversificato di prodotti, composto prevalentemente da pesce, proteine e verdure.
 
“L’integrazione di Eurofrigor nella rete di Lineage non solo espande la nostra presenza in Italia, ma rafforza anche le nostre capacità e la nostra offerta di servizi in tutta Europa. La posizione strategica è in linea con la nostra visione di innovare il modo in cui il mondo conserva e protegge la qualità degli alimenti” ha commentato Harld Peters, Presidente di Lineage per l’Europa.

L’acquisizione conferma l’impegno di Lineage nel supportare i settori globali dell’alimentazione e della vendita al dettaglio, sfruttando una rete che comprende più di 480 strutture in tutto il mondo.
 

Coop Alleanza 3.0, nel 2023 vendute oltre 5.000 tonnellate di pesce

È il salmone, in filetti o tranci, il pesce più venduto nel 2023 nei negozi di Coop Alleanza 3.0. Seguono l’orata e il pesce spada mentre vongole e polpi chiudono la classifica. Sono oltre 5.200 le tonnellate di pesce venduto nel 2023, per un giro d’affari complessivo di quasi 90 milioni di euro. Rispetto al 2022, nel 2023 è cresciuto il consumo di crostacei che vede un giro d’affari di affari di oltre 2 milioni di euro e quello del confezionato in punto vendita che sale a oltre 3,5 milioni di euro. Cala invece il consumo di pesce intero o eviscerato che si attesta poco sotto i 18 milioni di ero di vendite del 2022. Anche nel comparto ittico, il prodotto a marchio Coop è tra i più venduti, a riprova dell’affidabilità e della qualità espressa dalle linee Fior Fiore, Origine e Vivi Verde.

Se si guarda alla distribuzione geografica del consumo di pesce, si può notare come esso sia naturalmente preferito nelle aree costiere. Nella zona della Romagna sono state vendute oltre 385 tonnellate (di cui 40 di prodotto a marchio) mentre a Bologna si sfiorano le 80 (14 di prodotto a marchio). In Puglia le tonnellate salgono a 328 (30 di prodotto a marchio) e quasi 100 nella zona costiera tra Veneto e Friuli (20 di prodotto a marchio). A Bologna è la coda di mazzancolla a regnare sulle tavole, seguita da pesce spada, misto fritto e l’immancabile salmone. Primo prodotto a marchio in città resta l’orata Coop Origine. Ad Ancona, dopo il salmone, sono orata e alici le preferite. A Bari primeggia l’orata seguite da cozze e seppie mentre a Brindisi si affianca all’orata il salmone e il pesce spada. A Taranto torna sulle tavole la seppia mentre a Rimini si cucinano più spesso mazzancolle e vongole insieme al salmone. A Trieste tra i primi 5 prodotti venduti compare il branzino mentre a Venezia i gamberi.

Tra i prodotti a marchio, si segnala in crescita la linea ViviVerde lanciata nel 2009, che concretizza la visione di Coop sulla relazione sinergica tra tutela dell’ambiente e benessere delle persone. L’offerta dell’ittico Vivi Verde oggi comprende: orata, branzino, vongole veraci, cozze ed è in arrivo una novità bio: il salmone fresco Vivi Verde. Inoltre, a marchio ViviVerde è prodotta la vongola Lupino biologica, allevata e raccolta in prossimità dell’area marina dell’Alto Adriatico, proprio di fronte alla fascia costiera del Litorale della Brussa, appartenente all’Oasi Naturalistica di Vallevecchia, a Caorle, riconosciuta dalla Comunità Europea come Zona di Protezione Speciale e Sito di Importanza Comunitaria, oltre ad essere certificata come area di produzione biologica. Infatti è proprio qui che, a poche centinaia di metri dalla costa, sui fondi sabbiosi, vivono i riproduttori e vengono gestite le attività di nursery, secondo i normali tempi di accrescimento. Una volta raggiunta l’età adulta i molluschi vengono raccolti dai pescherecci, che praticano la pesca sostenibile, nel rigoroso rispetto dell’ecosistema del mare. Le Vongole Lupino biologiche ViviVerde sono un prodotto autoctono, 100% italiano, di eccellente qualità riconosciuta come proveniente da un’innovativa attività di molluschicultura da fondo, una maricoltura praticata in mare aperto, dove le acque e gli stessi molluschi che le popolano sono sotto il costante controllo degli organi di vigilanza competenti.

Logistica: estendere le finestre di ricevimento per ottimizzare l’attività nei Ce.Di.

Con l’obiettivo di rendere sempre più efficiente il rapporto tra gli operatori della filiera, GS1 Italy, in ambito ECR Italia, nel 2020 ha avviato un percorso di studi e ricerche dedicati al miglioramento del processo di consegna delle merci ai centri di distribuzione (Ce.Di.) della grande distribuzione, in particolare attraverso l’ampliamento delle finestre di scarico. La maggior parte dei magazzini della Gdo, infatti, riceve le merci in ingresso la mattina, tra le 6:30 e le 13:00, su un turno di lavoro, e solo il 21% dopo le 13:00, generando, a monte, la necessità di organizzare le consegne nell’arco di circa 6-7 ore, con evidenti conseguenze in termini di congestione e di tempi di attesa. Dall’indagine condotta nel 2021, era già emerso come l’introduzione di slot di scarico aggiuntivi nelle fasce pomeridiane permetta alle aziende di ridurre i tempi in fase di consegna ai Ce.Di., grazie a una migliore distribuzione del carico di lavoro nell’arco della giornata, migliorando produttività e livelli di servizio.

“Si tratta di una soluzione adottata nelle fasi più critiche della pandemia. La ripresa della normalità ha tuttavia fatto riemergere il “bioritmo logistico” che regola il tradizionale funzionamento della filiera: da una parte la Gdo, che, come detto, riceve prevalentemente al mattino, dall’altra i vettori a cui i produttori affidano le consegne e che preferiscono muoversi nelle prime ore del mattino e completare l’attività nel primo pomeriggio, a conferma di una certa inerzia al cambiamento, a fronte della mancanza di condivisione e coordinamento adeguati tra gli attori della filiera” spiega Giuseppe Luscia, ECR Senior Project Manager di GS1 Italy. “Da qui è nata la decisione di selezionare un panel di aziende della Gdo e della produzione, che si sono adoperate nell’implementare questa “best practice” attraverso progetti pilota finalizzati a definire linee guida utili alle aziende del settore”.

Nasce così la ricerca “Estensione delle finestre di ricevimento – Risultati dei laboratori sperimentali”, condotta da GS1 Italy in ambito ECR e con la collaborazione di team di ricerca congiunto della LIUC Università Cattaneo e del Politecnico di Milano, che raccoglie i risultati di dieci progetti pilota che hanno coinvolto distributori (Gdo), produttori (Pro) e vettori logistici (3PL) tra settembre 2022 e agosto 2023. Lo studio riporta le azioni messe in campo, le decisioni condivise e i benefici conseguiti derivanti dall’estensione delle finestre di ricevimento in termini di miglioramenti del servizio e dei processi operativi, valutati sulla base di cinque KPI:

  • Puntualità in partenza dal magazzino Pro/3PL.
  • Puntualità in consegna da parte del trasportatore del Pro/3PL.
  • Puntualità allo scarico presso il Ce.Di. della Gdo.
  • Tempi medi di attesa da parte del trasportatore allo scarico.
  • Tempi medi di scarico dall’ingresso del trasportatore nel Ce.Di all’uscita.

 

Confrontando quindi i valori medi di tutti i progetti prima e dopo l’estensione delle finestre di consegna al pomeriggio, si osservano un miglioramento della puntualità di consegna da parte dei trasportatori, ma anche un lieve peggioramento sul fronte della puntualità sia al carico da parte dei trasportatori, sia nel rispetto dell’orario di scarico da parte della Gdo.

In particolare, per la Gdo:

  • L’estensione delle finestre di ricevimento non comporta cambiamenti significativi alla produttività dei processi di magazzino.
  • Nella maggior parte dei casi la finestra oraria di ricevimento non è andata oltre le 17:00. Non è quindi stato introdotto un turno di lavoro aggiuntivo, a favore dell’adozione dei turni parzialmente sovrapposti.
  • La modifica dell’orario di ricevimento al Ce.Di. non ha mai impattato negativamente sui processi di evasione ordini a valle verso i punti vendita.
  • Alcuni Ce.Di. hanno avviato progetti con fornitori locali – caratterizzati da minori vincoli logistici per quanto riguarda la flessibilità dei tempi di consegna – per garantirsi un flusso di ricevimento pomeridiano sufficiente e continuativo.

Per i produttori invece:

  • In alcuni casi si è potuto organizzare un doppio viaggio a carico completo verso due Ce.Di. diversi, uno al mattino e l’altro pomeriggio.
  • Nella maggior parte dei casi i produttori non hanno segnalato lamentele da parte dei propri vettori per i ritorni serali (tranne il venerdì), a fronte del rischio di superamento del numero di ore di guida settimanali degli autisti.
  • La presenza dei sistemi di booking garantiva già un’ottima prestazione al ricevimento, con il conseguente azzeramento delle penali per le soste prolungate. Il progetto non ha pertanto generato ulteriori benefici.
  • In caso di Ce.Di. con problemi di saturazione, l’estensione delle finestre di ricevimento al pomeriggio ha azzerato il fenomeno delle consegne respinte.
  • I fornitori e i loro vettori hanno riscontrato una maggior probabilità di trovare slot di scarico sulle piattaforme di booking libere al pomeriggio, anche sotto data.

Alla luce dei risultati dei laboratori sperimentali e dal confronto all’interno dei diversi gruppi di lavoro, sono quindi emerse alcune raccomandazioni per poter replicare il progetto pilota e rendere efficace la collaborazione lungo la filiera logistica:

1. Identificare un partner guidato da un forte commitment.
2. Considerare la “diversity” del gruppo di lavoro, che deve includere da ambo le parti tutti gli attori coinvolti nel processo “order-to-delivery”: responsabili logistici, riordinatori e customer service, pianificatori trasporti, responsabili di ricevimento.
3. Garantire la massima trasparenza nel condividere le informazioni relative alle prestazioni reciproche, monitorando e condividendo i KPI relativi alla puntualità di consegna e ai tempi effettivi intercorsi dall’ingresso all’uscita dei Ce.Di.
4. Qualora l’esito del pilota risultasse positivo, procedere all’implementazione permanente dell’estensione della finestra di ricevimento.

Sostenibilità: Conad e CPR System avviano un progetto di riforestazione

Conad torna ad allearsi con CPR System, azienda attiva nel servizio di pooling di imballaggi riutilizzabili, per dare avvio a un progetto di riforestazione nel Comune di Bedonia, in provincia di Parma, sotto la gestione del Consorzio Forestale Monte Croce di Ferro. L’intervento, condiviso con l’ente tecnico Rete Clima, aumenterà la capacità di stoccaggio della Co2, oltre a favorire l’erogazione di una serie di altri benefici ambientali definiti come “servizi ecosistemici”. Nello specifico verrà adottata la pratica dell’allungamento del turno nei cedui di faggio e nelle fustaie di conifere, evitando tagli di utilizzazione, provvedendo inoltre al diradamento nelle fustaie di conifere per ridurre la probabilità di incendi. Nell’arco del progetto si stima una riduzione delle emissioni di Co2 in atmosfera pari a oltre 4.000 tonnellate.

“Il settore in cui operiamo ha il dovere e la responsabilità di rivedere le proprie logiche produttive e distributive per contribuire al contrasto dei cambiamenti climatici. Per questo, riteniamo la logistica un asset strategico fondamentale per costruire valore, impegnandoci in un percorso verso la riduzione del nostro impatto ambientale che passa da diversi aspetti: dall’ottimizzazione di carichi e tratte a investimenti per una flotta di automezzi sempre più evoluti o che utilizzano carburanti alternativi, fino al sostegno di progetti di gestione forestale sostenibile” ha commentato Andrea Mantelli, Direttore Supply Chain Conad.

“La responsabilità ambientale e sociale sono da sempre parte fondamentale dei valori della nostra cooperativa; ogni progetto e ogni obiettivo che ci fissiamo lavorando insieme ai soci del nostro sistema non può prescindere da una valutazione dell’impatto ambientale e sempre più, nel futuro, ogni scelta si baserà su questo principio come linea guida” ha aggiunto Monica Artosi, Direttore Generale di CPR System.

Conad e CPR System collaborano già da molti anni per la salvaguardia dell’ambiente nelle operazioni logistiche. Dal 2004 le due aziende lavorano insieme per l’utilizzo di cassette in plastica per il trasporto di prodotti ortofrutta, carni e ittico: ecologiche, riutilizzabili e riciclabili in ogni loro parte. Ma la collaborazione abbraccia anche aspetti di innovazione di prodotto. Ne è un esempio la sperimentazione dell’utilizzo di pallet Made in Italy in materiale completamente riciclato, grazie a una materia prima seconda – granuli plastici compositi – derivanti dal recupero dei contenitori per bevande tipo Tetra Pak, residuo della lavorazione per il recupero della componente cellulosica.

Questo progetto di gestione forestale sostenibile rientra nella strategia di sostenibilità del Sistema Conad, “Sosteniamo il Futuro”, basata su tre dimensioni: ambiente e risorse, persone e comunità, imprese e territorio.

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