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Rinnovata la partnership tra Pam Panorama e la Federazione Italiana Rugby

Pam Panorama e la Federazione Italiana Rugby hanno rinnovato l’accordo di partnership per la stagione 2024. L’insegna della grande distribuzione quindi è stata scelta anche quest’anno come fornitore ufficiale di carne delle Squadre Nazionali Seniores Maschili e Femminili e Under 20.

“Siamo felici di proseguire il rapporto con un’importante azienda italiana, il mantenimento della continuità dei rapporti commerciali è testimonianza del valore del brand Italia nello sport e nell’impresa. Sono sicuro che la soddisfazione nel proseguire nel cammino intrapreso sia reciproca” ha dichiarato il Presidente della Federazione Italiana Rugby, Marzio Innocenti.

“La qualità della nostra carne è frutto di un’attenta selezione di allevatori che ad oggi ci permette di portare sulle tavole degli italiani un prodotto, buono, controllato e di qualità” aggiunge Andrea Zoratti, Direttore Generale Pam Panorama. “Da sempre promuoviamo lo sport e i corretti stili di vita e per questo continueremo a supportare la nazionale accompagnandola verso un nuovo percorso che ci auguriamo sia ricco di successi anche attraverso la fornitura di carne di primissima qualità”.

La qualità e la sicurezza della carne Pam Panorama è frutto di una selezione dei tagli più pregiati, lavorati all’interno del Centro Carni di Firenze. Lo stabilimento rappresenta una vera eccellenza nel settore della lavorazione delle carni in Toscana che punta su qualità e sicurezza alimentare. Oltre ottanta professionisti della macelleria lavorano per garantire una carne tenera, sicura e controllata che ogni giorno viene confezionata per rifornire tutti i punti vendita del territorio nazionale, della rete a insegna Pam, Panorama, Pam local, Pam City e un nutrito gruppo di imprenditori indipendenti e in franchising.

Ancora “Prezzi Bloccati” per Sigma e Sisa: l’iniziativa abbraccia 300 prodotti

Per contrastare l’inflazione e sostenere i consumi dei clienti, la centrale D.it prosegue l’operazione “Prezzi Bloccati” che sarà valida fino al 31 marzo e si articolerà su tutto il territorio nazionale con la partecipazione di oltre mille punti vendita a insegna Sigma e Sisa e coinvolgerà oltre 300 prodotti a marchio.

In sintonia con tale filosofia, è già in fase di programmazione l’estensione dell’iniziativa che prevede la definizione di nuovi panieri a listino bloccato, con l’obiettivo di mettere a disposizione dei consumatori il miglior rapporto qualità/prezzo in modo continuativo.

“A inizio 2024 la quota media della Mdd per il nostro sistema supera l’11% del mercato del Largo Consumo Confezionato. A inizio del 2023 invece non arrivava al 9,5%, quindi i risultati sono stati eccezionali. Occorre poi aggiungere che lo sviluppo di referenze mainstream anche nel freschissimo, quindi nei reparti ortofrutta, carne e gastronomia, ha contribuito a migliorare ulteriormente il percepito sul nostro prodotto a marchio come brand in grado di sostenere la spesa dei clienti” sottolinea Alessandro Camattari, Direttore Commerciale e Marketing di D.it che sottolinea come nell’ultimo biennio l’obiettivo primario sia stato proprio creare le condizioni commerciali per rendere la marca del distributore un “rifugio” e garantire ai clienti un livello qualitativo di primo piano al massimo della convenienza. “Per fare questo abbiamo lavorato sinergicamente tra centrale e Cedi periferici, da un lato ponendo la massima attenzione alle condizioni di acquisto della Mdd, dall’altro mettendo altrettanto impegno nel contenerne i prezzi di vendita, il tutto senza toccare l’intensità promozionale sui nostri marchi” conclude Camattari.

Oltre 50 insegne Gdo aderiscono all’iniziativa Arance Rosse Per la Ricerca

In occasione del World Cancer Day e della campagna di Fondazione AIRC dedicata alla prevenzione e al sostegno della ricerca sul cancro, la Gdo italiana prende parte all’iniziativa “Arance rosse per la Ricerca”. Per ogni confezione venduta tra il 2 e il 16 febbraio, fino a esaurimento di oltre un milione reticelle previste, le insegne aderenti doneranno 50 centesimi a Fondazione AIRC, per sostenere il lavoro di circa 6.000 ricercatori.

“Contro il cancro è fondamentale agire a livello individuale, adottando abitudini più sane sin dal momento della spesa, e agire come collettività, sostenendo insieme la ricerca per prevenire sempre più tumori, per diagnosticare la malattia sempre più precocemente e per curare sempre meglio tutti i tipi di cancro” sottolinea Chiara Occulti, Chief Marketing & Fundraising Officer di Fondazione AIRC per la ricerca sul cancro. “In questo contesto, l’impegno dei nostri partner della Grande Distribuzione e della Distribuzione Organizzata è cruciale perché, unendosi a questa mobilitazione collettiva, ci consente di coinvolgere sempre più persone nel sostegno ai ricercatori e di amplificare i nostri messaggi di prevenzione”.

Dal 2016 con le “Arance rosse per la Ricerca” AIRC ha raccolto oltre 1,7 milioni di euro, fondi che hanno contribuito a dare continuità ai progetti di ricerca di migliaia di scienziati che lavorano in Italia per rendere il cancro sempre più curabile.

L’elenco completo delle insegne aderenti all’iniziativa è su www.arancedellasalute.it

Mutti è al Festival di Sanremo con le nuove Zuppe fresche

Per la prima volta Mutti è partner del Festival di Sanremo: nel segno della valorizzazione del Made in Italy, la collaborazione si concretizzerà attraverso un’ampia attività di comunicazione legata alle Zuppe Fresche.

“Il Made in Italy è da sempre nel dna di Mutti. Per l’occasione abbiamo voluto valorizzare le nostre nuove Zuppe Fresche, una perfetta rappresentazione di quella doppia anima, italianità e spinta all’internazionalizzazione, che permea le strategie future dell’azienda” ha commentato Rafael Narvaez, Group Chief Marketing Officer di Mutti.

Durante i giorni del Festival, Mutti presidierà la città di Sanremo attraverso diverse azioni sul territorio. L’attività principale prevede la brandizzazione del trenino che offrirà un tour per le strade cittadine. Questo farà tappa in alcuni dei luoghi simbolo e terminerà la sua corsa presso il Forte Santa Tecla, dove i viaggiatori in discesa dal convoglio speciale potranno degustare le zuppe Mutti. L’azienda regalerà alla città anche un divertente intrattenimento musicale: presso il Casinò, per ricordare che le zuppe Mutti sono pronte in soli 4 minuti, si potrà trovare un microonde gigante dentro al quale un DJ Chef Mutti si esibirà suonando e preparando le zuppe e le hostess distribuiranno un gadget a ricordo delle emozioni vissute durante il Festival.

Arriva un nuovo packaging green per Madama Oliva

Col restyling dei packaging della linea Freschissimi prosegue l’impegno di Madama Oliva nella sostenibilità ambientale e nell’economia circolare: da febbraio tutte le confezioni disponibili nel take away del reparto ortofrutta diventano in materiale RPET (riciclato e riciclabile al 100%) e i plus ambientali del prodotto saranno evidenziati sui packaging stessi. L’iniziativa intrapresa da Madama Oliva rappresenta un passo importante verso l’ambiente e si aggiunge al precedente restyling della linea Frutto d’Italia e del Mediterraneo, anch’essa in plastica riciclata con materia prima certificata ISCC PLUS (per un totale di circa 4,8 milioni di vaschette ogni anno).

“Considerato che ogni anno produciamo solo per questa linea circa 3 milioni di vaschette, si tratta di un contributo notevole all’economia circolare che ridurrà il consumo annuo di nuova plastica pari a circa 59 tonnellate” spiega Sabrina Mancini, Direttrice marketing di Madama Oliva. “Siamo dunque estremamente orgogliosi di poter dare un segno tangibile al tema della sostenibilità nel settore dell‘ortofrutta, anche perché al momento non esiste un prodotto in commercio con caratteristiche simili, totalmente senza conservanti e senza liquido di salamoia, con il plus della sostenibilità ambientale anche nel packaging”.

La politica green di Madama Oliva
La scelta di passare alla plastica riciclata rappresenta un investimento green che coinvolge in totale circa 7,8 milioni di vaschette prodotte ogni anno e un risparmio di 120 tonnellate annue di plastica. Madama Oliva, del resto, è stata pioniera della produzione a basso impatto ambientale. Certificata ISO 14000 ed EMA sin dal 2004, nel 2008 ha realizzato il più grande impianto fotovoltaico integrato registrato al tempo in Italia attraverso il quale, ancora oggi, produce oltre 2,1 milioni di KW/anno di energia elettrica per il fabbisogno produttivo, con un risparmio di 900 tonnellate/anno di Co2 altrimenti emesse in atmosfera.

“Tutti i processi di produzione sono automatizzati e ottimizzati per ridurre i consumi e la raccolta differenziata permette di contenere i rifiuti prodotti avviandoli quanto più possibile a riciclo o riuso. Di recente abbiamo stretto una collaborazione con Veolia, la multinazionale francese specializzata nella gestione di acqua, rifiuti e servizi energetici, che prevede la progettazione e la realizzazione del nuovo impianto di trattamento dei reflui per revisionare il ciclo dell’acqua industriale in modo da ridurne il consumo” conclude Sabrina Mancini.

Cambio di insegna e format: a Genova il discount Ekom prende il posto di Basko

Con l’arrivo del mese di febbraio apre il nuovo punto vendita Ekom a Genova Rivarolo, in via F. Vezzani 105 B/r. Il discount nasce dalla trasformazione del supermercato Basko, chiuso ufficialmente lo scorso 31 dicembre. Il personale esistente di 17 persone è stato assorbito da Ekom o ricollocato in altri punti vendita a marchio Basko. La scelta del cambio di insegna è legata a un mutato scenario competitivo della zona che vede come più funzionale il format discount rispetto a quello del supermercato. Basko inoltre è nel quartiere di Bolzaneto col punto vendita di Via Barchetta, dotato anche di Bistrot per il pranzo.

“Uno dei punti di forza del Gruppo Sogegross è un’efficace multicanalità che permette di offrire una proposta coerente con le esigenze dei consumatori e un servizio integrato rispetto al tessuto commerciale della zona” commenta Giovanni D’Alessandro, Direttore Canale Basko. “Avendo a disposizione più formati distributivi, è possibile agire con flessibilità per sviluppare progetti di rete in sinergia col territorio e il contesto di inserimento, garantendo la migliore opportunità di acquisto”.

“Queste operazioni sono inserite in una scelta strategica del Gruppo che continua a lavorare sulla riqualificazione e l’ottimizzazione della rete di vendita” aggiunge Giuseppe Marotta, Direttore Canale Ekom. “Per quanto riguarda Ekom, a Genova possiamo portare altri esempi virtuosi di precedenti riqualificazioni della rete di vendita, come ad esempio nel caso di Via San Giovanni d’Acri a Cornigliano, o a Sampierdarena in Via Degola, entrambi passati da Basko a Ekom”.

A beneficiare dell’apertura del nuovo discount saranno in particolar modo i residenti dei quartieri di Begato e Rivarolo. La presenza del nuovo punto vendita Ekom si conferma come risposta positiva per il mantenimento dell’offerta commerciale e del presidio del territorio in un quartiere periferico della città ma con un’elevata densità abitativa e oggetto negli ultimi anni di importanti trasformazioni. Seguendo una formula già consolidata, anche in questo punto vendita Ekom i clienti potranno trovare, nei vari reparti grocery, un ricco assortimento di prodotti per la spesa di tutti i giorni, oltre a un’ampia scelta di prodotti locali e una selezione di freschi e freschissimi. Il nuovo format utilizza uno stile contemporaneo, attento alle esigenze della propria clientela in termini di spazio e logistica e una veste grafica accattivante, senza dimenticare la salvaguardia dell’ambiente con soluzioni di riduzione dei consumi e dell’impatto ambientale.

Il nuovo punto vendita Ekom è aperto tutti i giorni, da lunedì a domenica dalle ore 8.30 alle 20.00, con un ampio parcheggio a disposizione.

Buoni pasto spendibili al discount: siglata la collaborazione tra MD e Satispay

Dal primo febbraio 2024 i buoni pasto Satispay sono spendibili negli 800 punti vendita MD dislocati in Italia. Alla luce del trend inflazionistico che ha influito sul carovita, si rivela strategica questa partnership stretta tra le due aziende: la tecnologia diventa uno strumento al servizio della spesa, capace di alimentare un trend virtuoso che genera valore per i consumatori e per il contesto economico territoriale in cui si inseriscono.

L’accordo è reso possibile grazie alla sostenibilità del modello Buoni Pasto di Satispay e il suo impatto positivo per gli esercenti. A differenza degli altri player del settore, il modello Satispay Buoni Pasto infatti è basato su commissioni contenute per gli esercenti che accettano i buoni. Questo modello ha consentito a MD di trovare una soluzione congeniale per combinare le esigenze dei clienti e quelle dell’insegna, rendendo l’esperienza d’acquisto più veloce e vantaggiosa. I lavoratori clienti vedono i loro buoni pasto accettati da più controparti, e dove in questo momento c’è più bisogno, possono anche fare la spesa a prezzi contenuti con un’esperienza d’acquisto ancora più fluida. I buoni pasto, totalmente digitali, saranno caricati automaticamente su una sezione dedicata nell’app Satispay del lavoratore che potrà pagare nei punti vendita MD utilizzando sia il buono pasto che l’eventuale importo extra prelevato dal suo wallet personale. Un processo veloce come un normale pagamento effettuato con l’app Satispay che velocizza l’operazione alla cassa e permette di utilizzare i buoni anche nei giorni festivi.

“La partnership con Satispay si inserisce in un processo di costante ricerca dell’insegna di soluzioni innovative per soddisfare le aspettative dei nostri clienti. Riconosciamo l’importanza di adattarci alle esigenze di consumatori evoluti e digital oriented e abbiamo individuato nei Buoni Pasto Satispay un’opportunità per offrire un’opzione sostenibile e trasversale” ha detto Giuseppe Cantone, Direttore Commerciale di MD.

“Siamo lieti di collaborare con MD, che per la prima volta in Italia introduce nel mondo discount i buoni pasto e decide di farlo con il nostro servizio. È la conferma di essere riusciti a trasferire le caratteristiche di convenienza ed etica che abbiamo combinato in un unico strumento. Questa partnership è la testimonianza del valore aggiunto di cui tutti i lavoratori clienti della catena beneficeranno grazie a Satispay Buoni Pasto” ha aggiunto Luca Palermo, Chief Business Development Officer B2B di Satispay.

Industria manifatturiera: si prevede una crescita del 3% nel prossimo biennio

Una ricerca commissionata da QBE Insurance Europe prevede che nel biennio 2024-2025 l’industria manifatturiera italiana crescerà complessivamente del 3%. Ad alimentare la performance sarà l’aumento del reddito reale disponibile delle famiglie e dal miglioramento delle condizioni dei mercati di esportazione. Durante il 2022 il comparto ha generato un valore aggiunto lordo (VAL) di 291 miliardi di euro, quasi il 15% del prodotto interno lordo, determinato primariamente dalla produzione di gomma, plastica e metalli (76 miliardi di euro, il 26% circa del totale), di computer, apparecchiature elettroniche e ottiche (66 miliardi di euro, il 23% circa del totale). Nel 2023 il VAL generato è aumentato, raggiungendo i 315 miliardi di euro, guidato dalla produzione di gomma, plastica e metalli ha superato i 79 miliardi di euro, (circa il 25% circa del totale), mentre invece la produzione di computer, apparecchiature elettroniche e ottiche è salita ulteriormente rispetto all’anno precedente toccando i 73 miliardi di euro, (ovvero il 23% circa del totale).

Quanto potranno pesare i fattori di rischio
Le previsioni di crescita sono esposte ad alcuni fattori di rischio che hanno un impatto potenzialmente rilevante. La ricerca ne individua tre: crollo dei prezzi degli asset, deterioramento della disponibilità di credito e inasprimento delle tensioni tra Cina e Taiwan. I tre fattori inciderebbero in misura crescente negli anni sulle previsioni di crescita (vedere grafico 1), con una maggiore contrazione (2,7% nel 2024, 5% nel 2025) nel caso di un crollo del prezzo degli asset e flessioni relativamente minori in caso di minore disponibilità del credito (1,1% nel 2024, 1,9% nel 2025) o di tensioni tra Cina e Taiwan (1,1% nel 2024, 1,7% nel 2025).

Che cosa preoccupa le imprese
Principale preoccupazione delle imprese è l’insufficienza della domanda. L’indagine condotta nel quarto trimestre 2023 della Commissione Europea ha rilevato che il 21% delle imprese la considera il principale limite alla produzione. Una preoccupazione che è stata confermata dalla diminuzione degli ordinativi registrata tra novembre 2023 e gennaio 2024. La seconda possibile criticità, indicata dal 13% delle imprese, è la carenza di materiali e/o attrezzature, anche se meno avvertita rispetto alla fase di ripresa post Covid-19. La terza è la volatilità dei prezzi dell’energia (l’approvvigionamento di petrolio raffinato incide tra lo 0,1% e il 16,7% sui costi di produzione intermedi dei diversi segmenti del comparto manifatturiero). Il grafico 2 evidenzia l’andamento dei prezzi delle importazioni di petrolio e gas, più che quadruplicati tra l’inizio del 2020 e il settembre 2022, per poi ridursi di oltre la metà nell’agosto 2023. Nei prossimi mesi, anche a causa del rialzo dei costi dell’energia determinato dal conflitto in Medio Oriente, le imprese dovranno adattare le proprie strategie commerciali decidendo se assorbire gli aumenti per conservare la domanda, aumentare i prezzi per proteggere i margini o trovare un equilibrio tra le due opzioni definendo inoltre la durata ottimale dei contratti di fornitura.

Supply chain, pricing, risorse umane: le strategie preventive
Il primo aspetto per superare le difficoltà di approvvigionamento è valutare la robustezza della catena individuando i fattori che portano a una difficoltà nel reperimento di attrezzature o materiali. Se il problema è legato ai fornitori di primo livello, sarà necessario ampliarne la base; se, invece, le criticità sono posizionate nella catena di approvvigionamento, sarà opportuno a ampliare la rete di fornitori. Il maggiore accumulo di scorte e la revisione dei processi previsionali della domanda sono azioni parallele di ottimizzazione. La revisione delle strategie di pricing è il secondo punto critico. Si prevede che gli eventi geopolitici continueranno a rendere volatili i prezzi dell’energia e le aziende potrebbero considerare la possibilità d’incremento di prezzo razionali, personalizzati per tipologia di cliente e segmento di prodotto. La ricerca di talenti e la loro valorizzazione è un terzo punto centrale, considerando che i posti di lavoro vacanti in proporzione al numero di persone impiegate sta raggiungendo il massimo storico. Investire nell’aggiornamento e nella riqualificazione delle nuove risorse e di quelle interne attraverso percorsi di formazione può giocare un ruolo chiave nel coprire profili difficili da reperire sul mercato del lavoro.

Agricoltura: la transizione ecologica necessita di innovazione

Attraverso un’indagine sulle imprese agricole e alimentari italiane (con un focus specifico su quelle tabacchicole), Nomisma ha fatto il punto sulla transizione ecologica e il raggiungimento della neutralità climatica al 2050. Il gap da colmare per raggiungere l’obiettivo del 42,5% di quota di energia rinnovabile entro il 2030 è ancora ampio, dato che in Italia al momento siamo al 19%, contro una media del 23% a livello Ue e lontanissimi dall’eccellenza svedese, che guida il ranking continentale con il 66%. Eppure, risulta elevata la consapevolezza da parte delle imprese italiane sul fatto che la produzione di energia rinnovabile rappresenti una delle leve principali per raggiungere la sostenibilità, tanto che nell’indagine emerge tra le prime risposte fornita dalle aziende intervistate rispetto a tale obiettivo, seconda solo alla tutela della biodiversità: per le aziende del tabacco tra le priorità emergono anche la tutela del suolo e il risparmio idrico.

Restando sul tema dell’innovazione, la digitalizzazione a supporto della produzione agricola è già una realtà e l’integrazione con macchine agricole e strumenti rendono l’attività produttiva più sostenibile: il 32% delle aziende agricole intervistate ha dichiarato infatti di utilizzare macchine con guida assistita o semi-automatica con GPS integrato (55% nel tabacco), un 25% di avere centraline meteo aziendali (con una diffusione nettamente più capillare nella filiera tabacchicola, dove arriva a coprire il 61%) e, nel 19% dei casi, sistemi per il supporto alle decisioni per la difesa fito-sanitaria (29% tra i tabacchicoltori), a dimostrazione di come gli investimenti negli strumenti tecnologici e digitali siano ritenuti fondamentali per rendere la propria impresa non solo più performante, ma anche più sostenibile. Si tratta per altro di strumenti che, contestualmente al contributo per la sostenibilità, sono in grado di migliorare la produttività e la resa (lo pensa 4 aziende su 10), ma anche la qualità dei prodotti. Dall’altro lato, però, non mancano i punti di attenzione: il 24% delle imprese ritiene, infatti, che per un’adozione più ampia di tali innovazioni digitali servano competenze specifiche e più formazione, così come i costi di acquisto siano ancora troppo elevati (timori che in alcuni specifici comparti, come quello del tabacco, trovano una significativa accentuazione).

Le soluzioni per favorire il cambio di passo
In questo contesto particolarmente sfidante, la possibilità di usufruire di incentivi per l’adozione delle innovazioni digitali rappresenta la miglior soluzione per 1 impresa su 2, seguita dalla semplificazione della burocrazia collegata (per il 27% degli intervistati) mentre al terzo posto si colloca la collaborazione all’interno della filiera mediante gli accordi di filiera (soprattutto per le aziende del tabacco). In particolare, quello degli accordi di filiera rappresenta uno strumento che può accelerare la transizione eco-energetica perché permettono una programmazione della produzione e, quindi, il ritorno degli investimenti (lo pensa il 32% delle aziende intervistate, percentuale che sale al 59% tra le imprese tabacchicole), ma anche grazie alla condivisione di buone pratiche agricole tra le aziende che partecipano all’accordo (22%), così come l’accesso a progetti innovativi (18%). Nello specifico, i dati dell’indagine nel comparto tabacchicolo confrontati ad altre categorie, confermano quanto il modello di filiera integrata Coldiretti-Philip Morris Italia, una best practice nel nostro Paese e in Europa, possa non solo accelerare il ritorno degli investimenti, ma anche favorire iniziative per la transizione eco-energetica. Le aziende del comparto tabacchicolo infatti risultano ben posizionate rispetto alla media dei rispondenti nell’adozione di macchine con guida assistita/semi-automatica/GPS integrato, di centraline meteo, nonché di sistemi per il supporto alle decisioni per difesa fitosanitaria.

In buona sostanza, se la transizione eco-energetica può trovare nell’innovazione tecnologica e digitale una leva strategica di sviluppo, la stessa diffusione di tali strumenti innovativi necessita di cambiamenti strutturali che interessano l’intero Sistema Paese e che, secondo le imprese, devono principalmente riguardare la riduzione della burocrazia (per 6 intervistati su 10), il miglioramento della politica energetica (nel 33% dei casi e 41% nel tabacco), gli investimenti nelle infrastrutture ambientali (25%) e la promozione dello sviluppo di progetti con fondi pubblici (23%). Per le imprese tabacchicole inoltre risulta fondamentale accelerare la digitalizzazione del Paese, motore abilitante per l’accesso alle tecnologie digitali e all’innovazione.

Spesa a domicilio in 30 minuti: Crai e Glovo uniti in una partnership

Glovo e Crai stringono una partnership: l’accordo garantirà ai consumatori di beneficiare della spesa a domicilio in soli trenta minuti, sette giorni su sette, e consentirà a Crai di rafforzare il posizionamento territoriale con un modello omnicanale. Glovo invece potrà sviluppare ulteriormente il segmento Quick Commerce, ovvero la consegna degli ordini online in trenta minuti o meno e la sua offerta supermercati.

La collaborazione vede un’attivazione iniziale limitata a Lazio e Sardegna, nelle città di Roma, Guidonia, Monterotondo, Cagliari e Olbia, coinvolgendo otto punti vendita ma l’obiettivo è raggiungerne oltre cento entro giugno.

“La spesa online, ormai una prassi consolidata e in forte ascesa (+60% rispetto al 2022), dimostra il crescente interesse verso questo segmento. In tale contesto, Crai si rivela un alleato strategico per Glovo, consentendoci di espandere ulteriormente il nostro raggio d’azione e di garantire un servizio impeccabile e sempre più vicino alle esigenze concrete dei nostri utenti”, ha dichiarato Alberto Dolcetta, Director Q-Commerce and Brands Ads di Glovo Italia.

“La partnership con Glovo rappresenta un importante passo avanti nel rafforzamento di una strategia territoriale e omnicanale” aggiunge Federica Palermini, Direttrice Marketing di Crai. “I clienti devono poter interagire con le aziende attraverso una varietà di touchpoint, sia online che offline ed è quindi fondamentale integrare i diversi canali di comunicazione e vendita in modo da offrire una vera esperienza di valore, coerente e personalizzata.

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