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On air il nuovo spot di Fileni, in collaborazione con la FIGC

La nuova campagna Fileni ha come testimonial Matteo Pincella, nutrizionista della Nazionale Italiana, che evidenzia come gli allenamenti degli Azzurri inizino a tavola con un’alimentazione sana, variata e bilanciata. Pincella ci porta quindi nelle cucine di Coverciano, dove passa un pallone agli chef che si divertono a fare freestyle a ritmo di musica, mentre cucinano piatti con grande maestria.

“Il nuovo film Fileni – in collaborazione con la FIGC – è la dimostrazione e conferma di come due eccellenze italiane condividono valori ed entusiasmo” ha commentato Simone Santini, General Manager Fileni. “Il nostro impegno per un’alimentazione sana e sostenibile è confermato ancor di più dal nuovo spot dove a garantire la bontà delle nostre carni è proprio Matteo Pincella, nutrizionista delle Nazionali di Calcio”

Entusiasmo mostrato anche da parte di Barbara Saba, Direttrice Marketing e Innovazione di Fileni. “Siamo davvero felici di tornare in comunicazione con un film che sottolinea l’importanza di uno stile alimentare equilibrato. I nostri prodotti, infatti, non solo nutrono gli atleti della Nazionale ma sono uno degli elementi cruciali dei loro allenamenti. Grazie alla collaborazione con il nutrizionista della Nazionale Matteo Pincella, protagonista dello spot, sottolineiamo quanto sia importante che l’allenamento cominci proprio a tavola.”

La campagna, pianificata in tv e digitale, racconta quanto sia importante uno stile alimentare sano e bilanciato, sottolineando la qualità e la gamma dei prodotti Fileni che fanno parte dello scrupoloso piano alimentare degli Azzurri e delle Azzurre a ulteriore conferma dell’impegno del Gruppo alimentare nell’offrire un’alimentazione frutto di un legame forte con il territorio garantito da una produzione al 100% made in Italy.

Prevenzione cancro: nuovo tassello nella partnership tra Penny e AIRC

Si amplia la partnership tra Penny e Fondazione AIRC iniziata a febbraio 2023 con l’attività Arance della Salute e rafforzata successivamente dall’iniziativa #ARROTONDAEDONA con l’obiettivo di sostenere le attività nella ricerca sul cancro e verso una maggiore sensibilizzazione sul tema.

Con questa iniziativa AIRC conferma che la salute si tutela anche attraverso una corretta alimentazione, con gesti concreti quali il mangiare in modo sano e consapevole, che partono proprio al momento della spesa. Grazie alle scelte dei propri clienti Penny sostiene il lavoro dei ricercatori AIRC: una percentuale del ricavato dalla vendita dei prodotti sviluppati in sinergia sarà infatti destinata alla Fondazione. I prodotti saranno presenti dal 26 ottobre negli oltre 440 punti vendita Penny di tutta Italia, sempre nell’ottica della qualità e della convenienza per cui il brand è conosciuto.

“Fondazione AIRC è il primo polo privato di finanziamento della ricerca oncologica in Italia ed è impegnata a informare e sensibilizzare la collettività sull’importanza della prevenzione dichiara Niccolò Contucci, Chief Fundraising Officer di Fondazione AIRC. La partnership con Penny dà un contributo concreto a entrambi gli aspetti della nostra missione”.

Lo sviluppo di prodotti sostenibili – conferma Monica Dimaggio, Private Labels & Sustainability Coordinator PENNY Italia – è un asset fondamentale del nostro percorso di sostenibilità; un’area su cui Penny con forte senso di responsabilità intende lavorare costruendo sinergie con realtà, come AIRC, che si occupano di salute e prevenzione, da anni, con un approccio scientifico etico e culturale”.

Sicurezza informatica, ormai una priorità per il mondo del retail

M-Cube sta lavorando allo sviluppo di un sistema di gestione della sicurezza informatica certificato: si tratta di un progetto pluriennale molto dispendioso in termini sia economici che di tempo.

“La sicurezza informatica rappresenta oggi una delle maggiori sfide per i fornitori di digital signage” afferma Manlio Romanelli, Presidente del Gruppo M-Cube. “Da circa dieci anni M-Cube studia la gestione della qualità, la sicurezza dei dati e la sicurezza IT, ma solo da qualche anno i clienti chiedono più attenzione e le aziende più piccole difficilmente riescono a soddisfare le costose certificazioni e requisiti che richiedono. Stiamo attivando diverse contromisure nei confronti di possibili attacchi, tra cui per esempio la sostituzione dei piccoli integratori di digital signage, soprattutto nel settore del lusso, che non possono soddisfare i nuovi requisiti di sicurezza informatica, e la sostituzione di alcuni vecchi sistemi Windows con nuovi lettori Linux standardizzati. Più complessi diventano gli ambienti digitali, più i retailer si espongono al rischio: è fondamentale quindi chiedere supporto a un’azienda specializzata che metta a disposizione le proprie competenze per aumentare il livello di sicurezza informatica operando direttamente nei negozi e con gli addetti sicurezza dei vari brand. Abbiamo investito molto su questo aspetto e continueremo a farlo, perché questo tipo di investimento, sono sicuro, ci ripagherà velocemente”.

Quella della cybersecurity è diventata una priorità per tutto il mondo del retail: negli ultimi anni i sistemi di digital signage hanno cambiato il modo di gestire i dati, rendendoli totalmente interconnessi in rete con sistemi back end in cloud e diventando quindi un potenziale gateway per gli hacker. I dati sensibili che si spostano in Rete sono diventati quindi sempre di più: da quelli demografici dei clienti, ai vari personali, a quelli della carta di credito, alle informazioni sulle spedizioni e dati finanziari sensibili.

Italian Sounding, avvistato Parmigiano Reggiano fake all’ultima edizione di Anuga

In occasione di Anuga, importante manifestazione fieristica tedesca dedicata al food & beverage, il Consorzio del Parmigiano Reggiano ha denunciato un falso Parmigiano Reggiano. Non è la prima volta che un fake arriva anche nell’UE dove non può assolutamente essere commercializzato né pubblicizzato. In questo caso specifico il prodotto – un formaggio grattugiato americano recante il termine Parmesan – è stato esibito su un pannello pubblicitario.

Inizialmente il Consorzio ha chiesto e ottenuto l’intervento delle Autorità tedesche, preposte ai controlli ufficiali, che hanno richiesto all’azienda americana di oscurare il termine “Parmesan” presente nel totem pubblicitario. Dopo ulteriori verifiche e appurando che l’azienda non aveva provveduto all’oscuramento, il Consorzio ha presentato un ricorso cautelare inaudita altera parte avanti al Tribunale di Colonia che in tempi molto rapidi ha emesso un provvedimento di inibitoria, con il divieto per l’operatore di pubblicizzare in Germania formaggio con la denominazione “Parmesan” secondo l’immagine contestata, ordinandogli di consegnare a un ufficiale giudiziario tutti i prodotti e i materiali in suo possesso in violazione dell’inibitoria. L’ufficiale giudiziario ha eseguito il provvedimento provvedendo a far oscurare completamente il termine ‘Parmesan’ nell’immagine del formaggio sul totem.

A tal proposito si rammenta la sentenza ottenuta dalla Commissione e dal Consorzio nel febbraio 2008 avanti la Corte di Giustizia dell’Unione europea, quando venne sancito che il termine “Parmesan” non è generico, ma rappresenta un’evocazione della denominazione “Parmigiano Reggiano” e non può essere utilizzato per formaggi non conformi al disciplinare della DOP italiana.

“La tempestività dell’intervento delle autorità tedesche a seguito della nostra denuncia si lega al fatto che, dopo anni di contenziosi, abbiamo ottenuto dall’Unione Europea una legislazione che non lascia dubbi in materia di tutela, prevedendo, tra l’altro, anche l’obbligo di tutela delle DOP ‘ex officio’ in tutti gli Stati membri della UE, con una responsabilità diretta degli stessi in materia di vigilanza. Il provvedimento del Tribunale di Colonia, poi, come già avvenuto in passato con altre decisioni, è in linea con i principi stabiliti dalla Corte di giustizia” sottolinea Nicola Bertinelli, il Presidente del Consorzio.

“In Europa il nostro sistema di repressione ha quei livelli di efficacia che ancora non sono possibili in tutto il mondo e ai quali l’Unione Europea sta cercando di porre rimedio nel contesto degli accordi di libero scambio con i Paesi terzi. Fuori dall’Unione, si registra infatti ancora un utilizzo ingannevole di richiami alla nostra denominazione, con evidenti ripercussioni negative sui consumatori locali e sulle nostre possibili esportazioni. Questo ulteriore caso di attacco nel territorio europeo dimostra che è giunto il momento di un salto di qualità del sistema fieristico comunitario. Servono regole comuni tra gli enti fieristici per assicurare che le nostre fiere siano ‘fake free’ evitando così inutili e costosi interventi dei consorzi e dei tribunali” ha aggiunto Bertinelli.

Digitalizzazione nel largo consumo: il futuro è pieno di novità

Durante l’evento “Transforming tomorrow. La nuova sfida del largo consumo”, GS1 Italy ha raccolto leader d’azienda, imprenditori, manager, esperti di nuove tecnologie e intellettuali per discutere di innovazione, di digitalizzazione, di intelligenza artificiale e generativa, e di nuovi comportamenti dei consumatori.

«Ci siamo fermati a riflettere sui grandi temi del momento da diverse angolazioni, fedeli alla mission di GS1 Italy di facilitare il cambiamento e guidare l’innovazione della sua community, composta da oltre 40 mila imprese» ha dichiarato Alessandro d’Este, presidente di GS1 Italy, aprendo i lavori dell’incontro in cui sono stati festeggiati i 50 anni del codice a barre GS1 e il 30° anniversario di ECR Italia. «Le nuove tecnologie contribuiranno ad accelerare la digitalizzazione delle imprese italiane e delle filiere logistica e distributiva. Un obiettivo che rappresenta un punto fondamentale del piano strategico 2023-2026 di GS1 Italy: l’approccio collaborativo di filiera permetterà di incrementare l’efficienza e, di conseguenza, di ridurre gli impatti ambientali, di dare risposte coerenti ai bisogni del consumatore, e, non ultimo, di mitigare gli effetti delle dinamiche inflattive, contenendo l’aumento dei prezzi».

Il largo consumo ai tempi dell’intelligenza artificiale
Siamo ufficialmente entrati nell’era dell’innovazione “no limits”. Quello che si delinea è un universo in rapida e infinita espansione, che, per essere compreso e gestito, richiede a tutti un cambio di paradigmi, di strategie e di approccio di pensiero. «La vera sfida che oggi le imprese devono affrontare è il cambio culturale necessario a leggere strategicamente i cambiamenti tecnologici in atto» ha affermato Cosimo Accoto, tech philosopher, research affiliate & fellow MIT, adjunct professor UNIMORE, startup advisor & instructor. «Le trasformazioni tecnologiche più rilevanti dei nostri tempi stanno cambiando in profondità i fondamenti della nostra civilizzazione e, di conseguenza, del fare economia e del business. Riuscire a valorizzare strategicamente queste rivoluzioni culturali e tecnologiche in divenire sarà il compito primario delle imprese».

Anche la comunicazione è già – e sarà sempre di più – impattata dall’intelligenza artificiale generativa. «Tecnologie, come Runway Gen-2, ChatGPT e Midjourney, stanno cambiando radicalmente il settore della comunicazione di prodotto in un’ottica più conversazionale e personalizzata, consentendo di creare contenuti creativi e campagne pubblicitarie sempre più targetizzati» ha spiegato Jacopo Perfetti, imprenditore e docente del corso di intelligenza artificiale generativa “Prompt Design”. 

Il codice a barre 2D come ponte verso l’intelligenza artificiale nel largo
consumo
Nel suo intervento John S. Phillips, senior vice president, customer supply chain and go-to-market PepsiCo, ha esplorato le più recenti tendenze nelle scelte e nei comportamenti dei consumatori e l’impatto delle nuove tecnologie – come i codici a barre di nuova generazione promossi da GS1 – che trasformeranno il largo consumo e consentiranno un livello di coinvolgimento dei consumatori senza precedenti. «I nuovi codici bidimensionali rispondono al bisogno delle imprese, a qualsiasi livello della supply chain, di condividere in modo efficiente una quantità straordinaria di dati affidabili, a cui aziende e consumatori potranno accedere agilmente, anche solo con una semplice scansione, dal proprio smartphone, ad esempio» ha affermato Bruno Aceto, ceo GS1 Italy. «Si tratta di una svolta epocale, perché questi codici di nuova generazione, collegando il prodotto fisico al suo gemello digitale, abilitano potenzialità applicative vastissime, che vanno dai processi interni al marketing, dalla tracciabilità alla sostenibilità. E questa svolta è vicina».

Una nuova linea produttiva ecosostenibile per il Gruppo Germinal

A due anni dall’inizio dei primi interventi strutturali e impiantistici, Creabio, l’azienda del Gruppo Germinal specializzata in produzione di piatti pronti freschi a marchio Germinal Bio, ha completato il piano di efficientamento produttivo ed energetico.

Con sede a Pianiga, in provincia di Venezia, questa piccola realtà ha triplicato la sua area produttiva e logistica. Lo stabilimento, avviato nel 2015, ora copre 4000 mq di superficie e dispone di una nuova linea produttiva basata su una tecnologia flessibile e su una maggior automazione anche in fase di confezionamento, pur mantenendo il medesimo livello di occupazione. Questo consentirà anche un aumento della produttività, nell’ordine di un +50% su base oraria, per poter realizzare fino a 3.000 tonnellate all’anno di prodotti freschi e surgelati, certificati biologici, senza glutine e vegan.

I piatti pronti freschi a marchio Germinal Bio hanno evidenziato una significativa crescita a valore, in particolare i piatti pronti vegetali hanno segnato un +6% a valore sul primo semestre 2023, dato che indica una sempre maggior propensione dei consumatori a proposte legate al benessere ma anche alla praticità e alla velocità di consumo. Tra le referenze più apprezzate dal mercato ci sono i Medaglioni di Rapa Rossa e Lenticchie o quelli con Carote e Zucca, per non dimenticare i Burger vegetali come quelli con Melanzana e Miglio o con Spinaci e Quinoa.

Questo progetto di rinnovamento, finalizzato a sostituire i principali apparati di produzione con elementi di nuova generazione, permetterà una riduzione dei consumi di gas e di energia elettrica del -30% e di acqua di processo del -60%, in un’ottica di contenimento dell’impatto ambientale e coerentemente con gli obiettivi aziendali relativi al percorso di miglioramento come Società Benefit. Nella stessa prospettiva si colloca la realizzazione di un impianto fotovoltaico di 3000 mq per la produzione di energia elettrica, in grado di erogare circa il 50% dell’energia elettrica impiegata per la trasformazione e lo stoccaggio del prodotto, nell’arco della giornata di lavoro.

Nasce Enny, l’app che aiuta i negozi di prossimità

Aumentare la clientela e incrementare il business facendosi trovare dai clienti: è questo lo scopo di Enny, la app per smartphone ideata e realizzata da Ennevolte, il marketplace specializzato in convenzioni aziendali. Un sistema rapido, affidabile e sicuro che consente al negoziante (B2B) di entrare nella community degli iscritti di Ennevolte e farsi conoscere ampliando la propria clientela, e alla community degli iscritti di Ennevolte (B2C) di godere di vantaggi e opportunità nei negozi aderenti e vicini a dove si trovano in quel momento.

Il funzionamento è molto semplice. Il negoziante che decide di aderire si iscrive gratuitamente sul sito www.enny.io e accede a una pagina dedicata, una vera e propria vetrina virtuale dove sono raccolte una serie di informazioni utili, come per esempio i dati di contatto, una descrizione dello store, il volto e la presentazione del titolare o del responsabile del punto vendita, il vantaggio offerto al consumatore e la modalità di fruizione (se tramite un QR code oppure con un codice a barre, o altro ancora). Infine, a completare la vetrina, una gallery fotografica utile per individuare meglio e prima lo store.

“Con Enny vogliamo ancora una volta essere a fianco dei negozianti e supportarli nell’attività di tutti i giorni, offrendo loro uno strumento concreto”, affermano i due soci fondatori di Ennevolte, Corrado Tonello ed Emanuele Bonazzi. “Il negozio fisico si sta lentamente riaffermando dopo la pandemia ma nelle piccole città, di cui il nostro Paese è pieno, si registra ancora una certa fatica. Complice l’incremento del commercio elettronico favorito anche da un sistema logistico in costante sviluppo. La app Enny in questo senso aiuta il negoziante a farsi conoscere dall’utente che in quel momento si trova nelle immediate vicinanze ed è alla ricerca di un prodotto o di un servizio. Con l’ulteriore vantaggio di poter usufruire di uno sconto immediato”

La app consente agli store che aderiscono di entrare in contatto con la community di Ennevolte, costituita dai dipendenti delle aziende convenzionate (1700 in tutto, di cui il 36% multinazionali e il restante 64% PMI), mettendo loro a disposizione una serie di proposte dedicate, con sconti e trattamenti speciali da usufruire presentando, all’atto del pagamento in cassa, l’app con il relativo QR code o codice a barre. La app è lo strumento che permette di usufruire di privilegi e sconti nei negozi aderenti e disponibili nelle immediate vicinanze in modo semplice e immediato, tramite il proprio smartphone.

“Oltre al fatto di essere uno strumento completamente gratuito, Enny permette al negozio di essere visualizzato nell’istante stesso in cui l’utente accede alla app per vedere gli store aderenti più vicini a lui in quel momento. Un’occasione importante per ampliare il proprio business e la propria clientela offrendo loro, oltre che lo sconto, anche i servizi e l’esperienza fisica tipici di un punto vendita” concludono i due soci.

HeyConad Viaggi: Conad fa ingresso nel turismo con Welcome Travel Group

Conad ha stretto un accordo con Welcome Travel Group, realtà attiva nella distribuzione turistica con oltre 2400 punti vendita presenti in tutta Italia. L’obiettivo della partnership, attiva a partire dai primi mesi del 2024, è permettere ai clienti Conad di avere un’esperienza di acquisto integrata con la rete di Agenzie di Viaggi Welcome Travel Group. In aggiunta i clienti Conad titolari di carte fedeltà (oltre 8 milioni in tutta Italia) avranno la possibilità di usufruire di proposte di viaggio personalizzate, con vantaggi esclusivi e la garanzia di elevati standard di prodotto e servizio.

“HeyConad nasce come un ecosistema digitale pensato per offrire una proposta integrata di prodotti e servizi che vada oltre la semplice spesa online” afferma Silvia Bassignani, Direttore Marketing Canali Distributivi e CRM di Conad. “In questo senso, l’implementazione di HeyConad Viaggi, oltre ad offrire vantaggi esclusivi per i nostri clienti, ci permette di avviare un dialogo sempre più personalizzato con loro, offrendo esperienze di viaggio cucite su misura e rivolte in primo luogo alla valorizzazione del patrimonio italiano tra enogastronomia, benessere, avventura e bellezze del territorio. La partnership che annunciamo oggi con Welcome Travel Group rappresenta una grande opportunità di sviluppo di HeyConad Viaggi, che rafforza la nostra strategia di omnicanalità”.

“Consideriamo la partnership con Conad un passo decisivo per offrire alle Agenzie del Network la possibilità di ampliare notevolmente il proprio portafoglio clienti e ottenere maggiore visibilità anche attraverso i piani di comunicazione congiunti che sfruttano nuovi canali reciproci” commenta Adriano Apicella, Amministratore Delegato di Welcome Travel Group “Per Welcome Travel Group, questa collaborazione rappresenta anche una significativa opportunità per entrare nel settore della Grande Distribuzione Organizzata (GDO) attraverso il canale HeyConad Viaggi, aprendo nuove prospettive di business e conferma l’importanza di favorire il dialogo tra il mondo digitale e quello fisico, valorizzando al contempo la consulenza e la professionalità delle nostre Agenzie di Viaggi”.

HeyConad Viaggi fa parte dell’ecosistema digitale HeyConad, la piattaforma integrata di prodotti e servizi, sviluppata in piena sinergia con i pilastri strategici dell’insegna, che continuerà il proprio percorso di sviluppo con l’introduzione in futuro di nuovi servizi, tra cui salute e benessere e assicurazioni, per soddisfare i bisogni e le necessità dei propri clienti. Il lancio di HeyConad Viaggi sarà supportato da un’intensa e articolata campagna media – su tv, radio e digital – in programmazione a partire dal prossimo 19 ottobre.

Nuova iniziativa di Penny a sostegno di Croce Rossa Italiana

Dal 12 al 19 ottobre, in tutti i 440 punti vendita Penny d’Italia, sarà possibile sostenere le attività di Croce Rossa Italiana e l’acquisto di nuovi mezzi di soccorso. Il meccanismo con cui poter sostenere Croce Rossa Italiana è semplice: ciascun cliente, al momento di pagare la spesa in uno qualsiasi dei punti vendita Penny, potrà decidere di arrotondare il proprio scontrino all’euro successivo. Ad esempio: con una spesa di 6.23€ potrà decidere di arrotondare a 7€, donando così 0.77€ a Croce Rossa Italiana.

L’obiettivo principale della Croce Rossa Italiana è prevenire e alleviare la sofferenza in maniera imparziale, senza distinzione di nazionalità, razza, sesso, credo religioso, lingua, classe sociale o opinione politica, contribuendo al mantenimento e alla promozione della dignità umana e di una cultura della non violenza e della pace. Penny Italia da anni sostiene Croce Rossa proprio nei momenti più critici chiamando in causa – come in questo caso – anche i propri clienti.

“Arrotondaedona è una formula che predispone sinergia e condivisione valoriale anche con i nostri clienti a cui Penny offre un modo semplice e misurato per poter sostenere chi – come Croce Rossa Italiana – è sempre pronta a sua volta a intervenire a salvaguardia della vita” afferma Marcello Caldarella, Corporate Communications Manager Penny Italia.

Il caldo fuori stagione mette in crisi la raccolta delle castagne

L’autunno caldo sconvolge i cicli naturali con le castagne che rimangono sugli alberi per le elevate temperature e la carenza di precipitazioni che non fa cadere i ricci impedendone la raccolta. L’allarme parte dalla Coldiretti nell’evidenziare gli effetti del clima anomalo sulla coltivazioni e sui consumi degli italiani in un autunno 2023 che si classifica fino ad ora in Italia al terzo posto tra gli anni più caldi dal 1800 con una temperatura di settembre superiore di ben 2,17 gradi la media storica del mese (1991-2020) secondo Isac Cnr.

Le prime stime fanno prevedere una produzione di castagne in calo per Italia, dove per effetto del meteo pazzo la raccolta parte in ritardo di almeno una decina di giorni rispetto alla tradizione. Le abbondanti piogge di maggio e giugno hanno condizionato fortemente l’allegagione dei fiori, successivamente i prolungati rialzi delle temperature, accompagnati da lunghi periodi di siccità, hanno provocato il taglio delle disponibilità, anche se non ovunque. Complessivamente si scenderà al di sotto dei circa 45 milioni di chilogrammi di produzione media nazionale degli ultimi 5 anni per effetto dei cali previsti dall’Emilia Romagna fino a tutto il sud Italia mentre risultano in controtendenza alcune aree del nord Italia, in particolare Piemonte e Trentino, dove le quantità dovrebbero risultare stabili, con locali aumenti. Buona ovunque la qualità dei frutti con punte di eccellenza. L’Italia resta il sesto produttore mondiale di castagne, con l’86% della produzione che – spiega Coldiretti – viene realizzata in 5 regioni, nell’ordine Campania, Calabria, Toscana, Lazio, Emilia-Romagna.

Si resta tuttavia ancora lontani dai fasti produttivi del passato per quello che Giovanni Pascoli chiamava “l’italico albero del pane”, simbolo dell’autunno nei libri scolastici di molteplici generazioni di giovani scolari. Basta ricordare che nel 1911 la produzione di castagne ammontava a 829 milioni di chili, mentre dieci anni fa era pari a 55 milioni di chili. Il rischio è quello di trovarsi nel piatto, senza saperlo, castagne straniere provenienti soprattutto da Turchia, Grecia, Spagna e Portogallo, considerato che le importazioni nel 2022 sono risultate pari a quasi 20 milioni di chili di castagne, spesso spacciate per italiane, con forti ripercussioni sui prezzi corrisposti ai produttori. Da qui la richiesta di Coldiretti di assicurare più controlli sull’origine delle castagne messe in vendita in Italia per evitare che diventino tutte, incredibilmente, tricolori. Ancora peggiore è la situazione dei trasformati, per i quali non vi è l’obbligo di etichettatura di origine e per le farine di castagne che, non avendo un codice doganale specifico, non è neppure dato a sapersi quante ne vengano importate.

Se non si vuole correre il rischio di acquistare spesso a caro prezzo caldarroste straniere in vendita nel centro delle città, la Coldiretti invita i consumatori a prestare attenzione alla qualità e suggerisce di ricorrere a un più genuino fai da te casalingo per garantirsi un prodotto fresco, sicuro e a costi accessibili. Meglio allora frequentare i mercati degli agricoltori di Campagna Amica o le sagre in calendario in questo periodo dove è possibile fare buoni acquisti di alta qualità al giusto prezzo, oppure rivolgersi alle imprese agricole e riscoprire il gusto di partecipare nei boschi alla raccolta delle castagne. Un modo anche per tutelare l’alta qualità della produzione made in Italy che – precisa la Coldiretti – conta ben sedici prodotti a denominazione di origine legati al castagno che hanno ottenuto il riconoscimento europeo tra cui la Castagna di Montella Igp, il Marrone di Serino/Castagna di Serino IGP e il Marrone della Valle di Susa Igp.

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