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“Matrimonio all’Italiana” tra Agromonte e Galbani: parte il nuovo concorso

Agromonte si unisce a Galbani Santa Lucia per lanciare l’iniziativa “Matrimonio all’Italiana” che premia gli amanti della Salsa pronta di ciliegino e dei gusti semplici e autentici.

Dal 16 ottobre al 16 dicembre, con l’acquisto congiunto di uno dei prodotti Agromonte, tra Salse pronte e Passate Siciliane presenti a scaffale e una mozzarella per pizza Santa Lucia, è possibile partecipare al concorso collegandosi al sito www.concorsomatrimonioallitaliana.it e tentare la fortuna. Tramite Instant Win, sarà possibile vincere una planetaria Electrolux e una cooking class con il campione mondiale della pizza Giuseppe Criminisi.

Il concorso sarà lanciato inizialmente in Sicilia, dove ha proprio sede l’azienda Agromonte, e per il quale è prevista un’intensa attività promozionale. Saranno previste affissioni su tutto il territorio e materiale POP tra cui evidenziazioni a scaffale come sottoslim e segnaprezzo, oltre che calpestabili nelle più importanti insegne della grande distribuzione.

In questi due mes, partirà a supporto anche una campagna di influencer marketing che coinvolgerà content creator principalmente di origine siciliana e specializzati in food, chiamati a promuovere l’iniziativa con una call to action verso il proprio pubblico di follower.

A Catania apre lo store maxiformato con Prénatal e Toys Center

A Catania, presso il Parco Commerciale Le Zagare, arriva lo store maxiformato per le famiglie firmato PRG Retail Group, hub attivo nel settore dell’infanzia e del giocattolo. Protagoniste di questo nuovo punto vendita sono le insegne Prénatal e Toys Center, che già condividono il concept nei maxiformati di Assago (MI) e Grugliasco (TO),

L’area di 800 mq dedicata a Prénatal è stata disegnata per offrire tutto il necessario per i bambini da 0 a 10 anni, le mamme in attesa e le neomamme con collezioni che uniscono il lato glamour a quei tecnicismi utili a semplificare la quotidianità come, per esempio, i capi per l’allattamento. Poi un ricco assortimento dei migliori marchi della puericultura (con articoli dedicati alla sicurezza auto e passeggio, dai sistemi modulari ai car seat; e gli indispensabili alla cura dei piccoli, come i pannolini, il baby food o gli articoli per l’igiene). Un unico punto vendita che unisce tutto quello che può servire dal momento in cui arriva un nuovo nato, per poi accompagnarlo in ogni tappa della sua crescita.

Il must have dell’insegna, “la lista nascita” che permette di indicare e condividere con parenti e amici tutto il necessario per sé e il proprio bimbo, il “personal shopper” per ottimizzare l’esperienza d’acquisto, un’area relax per i genitori e i loro piccoli e i servizi “info point” e “click and collect” che permette di acquistare online e ritirare comodamente i prodotti in negozio.

Il passaggio dall’ambiente di Prénatal a quello di Toys Center avviene oltrepassando un portale “arcobaleno” dove il cliente entra nell’avventura e nel divertimento del gioco. 800 mq con i migliori brand del mercato nazionale ed internazionale. Un assortimento di circa 7.000 referenze tra giocattoli tradizionali, giochi sportivi, giochi creativi e cancelleria, supereroi, action figures, piste e radio comandi, libri ed educational. Immancabili le aree esperienziali come la postazione Make Up, quella dedicata alle costruzioni Plus Plus, le aree in cui coltivare le proprie passioni, come quella dedicata ai cavalcabili e ai giochi su ruote grazie al percorso di micro-mobilità. Quest’ultimo è solo uno dei tanti calpestabili presenti nel negozio insieme alla pista per automobili – completi di semafori, bandiera di finish e suoni. Per la gioia dei golosi, il carretto dei dolci, ricco di caramelle, gomme da masticare, popcorn e molte altre leccornie, ma anche una sezione dedicata ai Games on the Table con tanti giochi di società e puzzle, una categoria sempre più rilevante per il settore del gioco, in costante crescita negli ultimi anni. Non mancano poi i servizi, tra cui il self point loyalty card per gestire in autonomia la sottoscrizione e accedere immediatamente ai vantaggi.

“Siamo felici dell’apertura di questo innovativo negozio a Catania, il 19° in Sicilia. Uno spazio da scoprire e da vivere, in una dimensione progettata per la famiglia e per le sue esigenze. Qui i nostri clienti troveranno un’offerta completa e di eccellenza in ambito tessile e puericultura, con l’aggiunta dei nostri servizi omnicanale, per rispondere a tutte le necessità della vita quotidiana. Offrire prodotti di qualità ed accompagnare le famiglie nel loro percorso di crescita è l’intento di tutti i negozi Prénatal che, da 60 anni, lavora ogni giorno in questa direzione di sostegno, ascolto e confronto” dichiara Marco Crippa, Direttore Commerciale Prénatal.

“È per noi motivo di soddisfazione aprire il terzo punto vendita a Catania (11° in Sicilia). Gli 800 mq di questo negozio sono espressione della nostra filosofia di punto vendita: regalare ai bambini un luogo dove far vivere il loro spirito d’avventura e offrire ai più grandi un’esperienza piacevole e confortevole. Questo è reso possibile con una progettazione degli spazi armonica che rende la visita una scoperta continua ed emozionante. Un percorso che si concretizza nell’ampio assortimento, nelle aree esperienziali e nei nostri servizi omnichannel” aggiunge Fabio Brugnoli, Direttore Commerciale Toys Center.

 

Taglio del nastro per Risparmio Casa a L’Aquila, è l’ottavo in Abruzzo

È stato aperto al pubblico il primo punto vendita Risparmio Casa a L’Aquila, l’ottavo in Abruzzo. Il Gruppo Italiano specializzato nella distribuzione di prodotti per la cura della casa e della persona ha scelto via Saragat, nella zona commerciale di via Campo di Pile, per aprire il suo 152° store, di cui 151 italiani e uno svizzero, che si espande su oltre 1.500 metri quadrati di superfice. Per il nuovo punto vendita, Risparmio Casa ha assunto 20 persone di cui 8 provenienti dal territorio dell’Aquila con un’età media di 36 anni.

“Risparmio Casa diventa parte integrante di una zona della città riqualificata: l’immobile che ci ospita era fino a poco tempo fa un deposito, ma dopo importanti opere edili e impiantistiche è oggi uno spazio per coloro che vogliono acquistare articoli di grande qualità e convenienza” afferma Stefano Battistelli, socio fondatore di Risparmio Casa insieme al fratello Fabio. “Crediamo che il successo dei nostri punti vendita sia strettamente legato alla passione con cui la squadra di Risparmio Casa lavora ogni giorno a contatto con il cliente. A L’Aquila abbiamo scelto un gruppo giovane, composto in larga parte da donne – 14 in totale su 20 nuove assunzioni – che darà valore al momento quotidiano degli acquisti dei nostri clienti” aggiunge Fabio Battistelli.

Nel punto vendita Risparmio Casa di via Saragat – aperto al pubblico dalle 08:30 alle 20:00 dal lunedì al sabato e dalle 09:00 alle 20 la domenica – i clienti aquilani potranno scegliere tra un vasto assortimento di prodotti per la pulizia e cura della casa, bellezza e cura della persona, fino a prodotti per animali domestici, ma anche giocattoli, cartoleria e fai da te. Accanto ai grandi marchi, sono presenti anche 25 marchi propri che uniscono la qualità alla grande convenienza.

Savini Tartufi acquisita da AVM Gestioni

Con l’obiettivo di valorizzare le eccellenze regionali del food Made in Italy, il fondo di private capital Italian Fine Food, promosso da AVM Gestioni SGR, negli scorsi giorni ha concluso l’acquisizione di Savini Tartufi. L’operazione è solo il primo tassello per la creazione di un campione del fine food italiano su cui realizzare tutte le potenzialità del settore attraverso una crescita organica basata – oltre che su future acquisizioni – sull’internalizzazione e sulla diversificazione, a partire da un’iniezione di risorse per finanziare il piano di sviluppo.

Capofila del progetto è la toscana Savini Tartufi, azienda della famiglia Savini che da quattro generazioni porta avanti la cultura del tartufo in Italia e nel mondo, e che negli ultimi cinque anni ha raggiunto stabilmente un fatturato aggregato di oltre 10 milioni di euro, esportando il 65% circa della propria produzione in oltre 40 Paesi. Savini Tartufi produce e commercializza prodotti di alta qualità a base di tartufo: da tartufi freschi, frutto della ricerca di 650 cavatori, ai tartufi conservati, pronti a essere gustati in fette, in paté o in salamoia, fino a salse e condimenti. Savini Tartufi commercializza inoltre anche altri prodotti a base di tartufo come, ad esempio, formaggi, olio, pasta, e riso.

“Italian Fine Food nasce con l’ambizione di valorizzare e realizzare il grande potenziale e l’eccellenza del Made in Italy nel cibo e nei prodotti di qualità. Con questa operazione vogliamo creare qualcosa di totalmente nuovo e in grado di contraddistinguersi nel panorama internazionale” ha dichiarato Giovanna Dossena, Principal di AVM Gestioni.

“Nell’ultimo decennio il tartufo ha ottenuto un proprio posto di rilievo all’interno dei mercati nazionali ed internazionali, caratterizzandosi quale prodotto per la convivialità e superando la stagionalità. Da qui è nata l’idea di creare un campione in grado di cogliere tutte le opportunità generate dalla possibilità di unire le forze dei migliori player del settore” ha aggiunto Stefano Filippini, Partner di AVM Gestioni che ha seguito l’operazione.

Cristiano Savini, Amministratore Delegato di Savini Tartufi, viene confermato alla guida dell’azienda. “Amo la mia azienda perché è la mia famiglia” ha sottolineato Savini.

“Questa operazione è stata fatta con grande consapevolezza, per poter dare la possibilità al brand Savini Tartufi di crescere con nuova energia vitale e finanziaria. Oggi per migliorare è necessario guardare oltre, e ancora una volta lo abbiamo fatto consapevoli che da soli non si può arrivare troppo lontano. Questa nuova strada è il percorso più giusto da intraprendere per andare oltre al sogno iniziato da mio nonno”.

L’iniziativa filantropica di Conad ETS per aiutare i minori con procedimenti penali

L’associazione Kayrós, comunità dell’hinterland milanese che aiuta minori in difficoltà segnalati dal Tribunale per i Minorenni, dai Servizi Sociali e dalle Forze dell’Ordine, e Fondazione Conad ETS lanciano il primo progetto in Italia che mette in rete un network di cinque città in cui sono coinvolti IPM (Istituti Penali Minorili), USSM (Ufficio Servizi Sociali Minorenni) e Associazioni che accolgono minori con procedimenti penali, per offrire ai ragazzi la possibilità di svolgere laboratori creativi che possano trasformarsi in occasioni di lavoro.

Il progetto, nato grazie al sostegno di Fondazione Conad ETS, prevede di dotare istituti e comunità di macchine per serigrafare, affidando a un educatore/formatore l’incarico di realizzare un laboratorio creativo tre volte a settimana, da ottobre di quest’anno ad agosto 2024, coinvolgendo il maggior numero possibile di ragazzi per ogni IPM. L’obiettivo è di selezionare circa cinquanta ragazzi, con la garanzia di condurne almeno trenta alla fine del percorso formativo. Un coordinatore centrale monitorerà il lavoro di tutti i laboratori – dove si realizzeranno magliette, borse e altri oggetti serigrafati – e organizzerà la vendita dei prodotti presso mercatini ed eventi locali promossi dalle associazioni coinvolte nel progetto, come banchetti parrocchiali, incontri nelle scuole, spettacoli teatrali, mercatini Caritas, e così via. In un secondo momento, si potrà anche avviare la vendita dei prodotti online. Ogni istituto/comunità creerà un migliaio di prodotti, conducendo uno studio d’immagine per la creazione di una vera e propria ‘collezione’ con il brand Non Esistono Ragazzi Cattivi

“Fondazione Conad ETS nasce con una finalità filantropica – racconta la Direttrice Maria Cristina Alfieri -, in particolare pone al centro del suo impegno l’educazione, la formazione e l’informazione delle giovani generazioni in un’ottica di inclusione sociale. Sostenere la parte più fragile dei nostri giovani è una priorità del Sistema Conad, da sempre profondamente impegnato a promuovere il benessere della comunità. Con altri progetti, che stiamo seguendo a livello nazionale, siamo già vicini a ragazzi economicamente svantaggiati, diversamente abili e in cerca di occupazione. Oggi la collaborazione con Kayrós ci consente di dare il nostro supporto anche a chi si sta rialzando da una ‘caduta’ e ha diritto ad avere una seconda opportunità”.

Per esprimere visivamente e con immediatezza il significato di questo progetto è stato creato un logo ad hoc: la mano, che già di per sé richiama la persona, disegnata in segno di vittoria, significa vincere nel percorso rieducativo; così come a un livello più concettuale sostenere con convinzione che ‘non esistono ragazzi cattivi’ significa superare i pregiudizi sui giovani carcerati. I diversi colori, che riprendono quelli di Kayrós e Fondazione Conad ETS, stanno a simboleggiare l’unione: tutte le dita insieme formano una mano per vincere la sfida di aiutare i fragili e gli emarginati.

“Il punto di arrivo nella relazione con i ragazzi non consiste nella vittoria – precisa Guido Boldrin, Direttore Operativo Kayrós Onlus. Oggi i giovani sono immersi nella cultura della performance; per tutti noi che lavoriamo con i giovani, invece, è fondamentale che possano costruire legami in cui sentirsi liberi di raccontare i loro errori, gli inciampi. Poter ricominciare e potersi riscattare dopo un errore è la vera vittoria. Spesso le loro storie non sono storie di vittoria, anzi sono storie dure, piene di fragilità, di sconfitte, ma ci interessa generare luoghi in cui ognuno di loro abbia la possibilità di essere ascoltato, preso sul serio rispetto ai propri desideri e accompagnato nel viverli e raggiungerli. E il progetto nato con Fondazione Conad ETS è proprio un modello che si muove in questa direzione”.

Vino Gdo: volano gli spumanti low cost a scapito di Chianti e Prosecco Docg

Si registra un lieve miglioramento delle vendite di vino nella grande distribuzione nei mesi estivi che portano il cumulato dei primi nove mesi di quest’anno, con un tendenziale in volume a -3,4% (nel semestre la perdita era del -3,9%) per un controvalore, sospinto dal caro prezzi, di 2,1 miliardi di euro che lascia la variazione a +3,4%. I vini fermi, rileva l’Osservatorio Uiv-ISMEA su base Ismea-NielsenIQ, segnano un -3,9% nei volumi (+2,6% i valori) mentre risale la tipologia spumanti, a +0,6% nelle quantità e a +6,2% nei valori (a 455 milioni di euro).

Secondo l’analisi dell’Osservatorio, permane un atteggiamento prudente dei consumatori tra gli scaffali, con acquisti “difensivi” che privilegiano i prodotti in promozione o alcune tipologie più convenienti a scapito di altre. È il caso degli spumanti low cost (“Charmat non Prosecco”, con 25 milioni di litri acquistate), che hanno ormai superato nelle vendite in volume anche il Prosecco Doc (24,8 milioni, comunque in risalita) e che si stanno sempre più affermando non più solo nei discount ma anche nei canali iper e super. Oppure denominazioni importanti come il Chianti Classico (volumi a -13,2%), o ancora il Prosecco Docg (-14,5%) che cedono quote a indicazioni geografiche o vini comuni che propongono prezzi più accessibili.

Nel complesso, i listini rimangono alti (+7% sul pari periodo 2022) e non è un caso se in generale si assiste a una maggior tenuta delle vendite laddove i costi sono più limitati. Per esempio, osserva l’analisi, l’unico formato a crescere tra gli scaffali, per i vini a denominazione come per quelli comuni, è quello di plastica e bag in box che in media presentano un prezzo di 1,8 euro/litro. Tra le tipologie, in quantità fanno leggermente meglio della media (-3,9%) i vini bianchi (-3%), i rosati (-3,6%) mentre ancora in difficoltà risultano i rossi (-4,8%). Gli spumanti virano in positivo (+0,6%) ma la crescita riguarda, oltre all’Asti (+4,5%), solo i già citati “Charmat non Prosecco”, senza i quali anche il comparto bollicine pagherebbe un -3,6% nei volumi.

Nel segmento IG, ancora segni meno per le principali tipologie; tra i primi 10, solo il Vermentino di Sardegna, il Puglia Igp e il Cannonau in dinamica positiva (+4%, +2% e +3% rispettivamente in volume). Chianti in regressione (-4.4%), mentre migliora leggermente la situazione del Montepulciano d’Abruzzo, che da -14% di marzo è arrivato a -9% a giugno per risalire a -6.6% di settembre. In forte discesa il Nero d’Avola siciliano, a -12%, così come la pattuglia dei Salento Igt (-9%), i Lambruschi emiliani (-11%), le Bonarde oltrepadane (-15%) e il Verdicchio di Jesi (-18,9%). Tra i veneti, Valpolicella a -2% e Bardolino a -3.4%, mentre il Soave continua a essere positivo, chiudendo il conto dei nove mesi a +5%. Tra i canali, oltre la media il gap nei discount, specie per il segmento Dop e Igp (-6,8%), segno che le tensioni sul carrello della spesa sono maggiormente percepite dai consumatori.

A un mercato interno debole – conclude l’Osservatorio Uiv-ISMEA e ai costi produttivi ancora alti, non fanno da contraltare le esportazioni: il dato Istat di oggi sui primi 7 mesi dell’anno evidenzia infatti una contrazione tendenziale sia nei volumi (-1,5%) che nei valori (-1,2%, a 4,45 miliardi di euro). Un peggioramento anche rispetto all’export del semestre – che segnava rispettivamente -1,4% e -0,4% – per effetto delle difficoltà nell’extra-Ue (volumi a -8,5%) non del tutto controbilanciato dalla domanda comunitaria (+5,4%). Tra i prodotti, è forte la domanda di sfusi (+13,1%) mentre sono in contrazione sia gli spumanti (-3,2%) che i vini imbottigliati (-4,9%), dove pesano le forti difficoltà dei rossi (-10%).

E-grocery, in Italia il settore vale oltre 1,3 miliardi di euro

Sono 10,8 milioni gli italiani che acquistano online prodotti di largo consumo: un mercato che vale ad oggi oltre 1,3 miliardi di euro, in crescita del 7% rispetto al 2022, con le categorie di Pet Care e Personal Care a guidare il trend positivo, segnando rispettivamente +25% e +13% rispetto allo scorso anno e un’incidenza sul totale retail del 6,6% e del 5,2%. Il Grocery online cresce del 7%, pur pesando ancora solo il 2,2% sul totale retail in questo settore; Food e Home Care crescono, registrando comunque un trend di crescita positivo (+7%). Anche il Food e l’Home Care sono in crescita e pesano, rispettivamente, l’1,7% del mercato FMCG (+4,5%) e il 2,3% (+7,2%); le bevande, con un peso dell’1,5% sul totale registrano una diminuzione del 3,7%. Anche a livello globale il mercato del grocery online continua ad aumentare, pur subendo un rallentamento in termini di trend: la quota di mercato globale del grocery online passa dal 3,4% al 3,7% nel 2023 e si prevede che entro il 2025 arriverà a pesare il 5,1% del mercato del grocery (online e offline). I dati sono emersi durante la sesta edizione di Netcomm Focus Food&Grocery, in occasione della quale sono state illustrate le recenti ricerche di Netcomm NetRetail, di NielsenIQ e dell’Osservatorio Food Prezzi e assortimenti in collaborazione con Qberg.

“Durante la pandemia da Covid-19 l’intera filiera agroalimentare ha visto un notevole sviluppo grazie all’introduzione di tecnologie che supportano un potenziamento della stessa e l’integrazione dei suoi diversi attori. La quota di acquirenti di spesa alimentare in Italia ha visto infatti un aumento del 32% nel periodo 2020-2022. L’avvio del trend positivo, anche se in calo rispetto ai numeri ottenuti durante la pandemia, è una conseguenza dell’efficientamento della filiera verso tutti i canali distributivi (GDO, gastronomia e Horeca) e dell’introduzione di tecnologie abilitanti come l’AI e gli strumenti legati alla blockchain, particolarmente efficaci nel processo di tracciabilità dei prodotti. Oggi il settore del Food Delivery rientra tra le categorie che più hanno incrementato la quota di vendite online nel biennio 2022-2023 proprio grazie all’aumento dell’offerta e al progressivo miglioramento di servizi di consegna, con particolare attenzione alla velocità, alla capillarità, al contenimento dei costi e alla fornitura di servizi a valore aggiunto”, ha commentato Roberto Liscia, Presidente di Netcomm.

Le abitudini di acquisto dei consumatori digitali nel Food&Grocery
Secondo i dati Netcomm NetRetail, la spesa alimentare è tra le categorie con maggiore incidenza negli acquisti online, seppur in rallentamento: nel 2023, circa il 25% degli acquirenti digitali ha comprato prodotti alimentari online. Una percentuale in flessione del 12% rispetto all’anno precedente e che si avvicina a quella registrata nel 2018 (pari al 23%). Una diminuzione rispetto all’anno precedente si osserva anche nell’incidenza degli acquirenti nel food delivery: nel 2023, quasi il 21% degli acquirenti digitali usufruisce dei servizi di food delivery (-9% rispetto all’anno precedente). Il food è l’unica categoria di prodotto in cui il “prezzo” non è tra i primi 5 driver di acquisto per i consumatori digitali: l’evoluzione del customer journey in questa categoria non è dettata dalla convenience intesa come abbassamento dei costi, piuttosto come un risparmio in termini di tempistiche, garantito dalla velocità dell’esperienza di acquisto nel suo complesso oltre che dalla varietà di opzioni e servizi legati al delivery. Tra i driver di acquisto del Food&Grocery, infatti, non compare il prezzo del prodotto, ma l’efficienza, la consegna economica, il risparmio di tempo, l’assortimento e la consuetudine.

Il Centro-Sud traina la crescita dell’online nel Food&Grocery
Secondo i dati di NielsenIQ, l’e-commerce nel Food&Grocery sta crescendo a diverse velocità lungo la Penisola. A guidare la crescita è l’area che comprende Abruzzo, Molise, Puglia, Campania, Basilicata, Calabria e Sicilia, che registra un incremento del 24% rispetto allo scorso anno; segue l’area che include Toscana, Umbria, Marche, Lazio e Sardegna con un incremento del 12%. Il Triveneto e l’Emilia-Romagna crescono del 6,5%, mentre l’area che include Piemonte, Valle d’Aosta, Liguria e Lombardia registra una crescita di poco meno di 3 punti percentuali.

Il rapporto tra acquisti online e offline nel Food&Grocery
Rispetto ad altre categorie di prodotto come elettrodomestici, elettronica o arredamento, nel Food&Grocery l’online ha meno influenza nell’orientamento della decisione di acquisto verso i canali offline: per quanto riguarda la spesa alimentare/per la casa, gli acquirenti nei punti vendita fisici che hanno consultato almeno un touchpoint digitale prima dell’acquisto sono poco più del 15%; mentre gli acquirenti online della categoria che hanno maturato la scelta di acquisto online attraverso una visita in un punto vendita sono quasi il 40%.
Secondo l’Osservatorio QBerg, nel settore del Food&Grocery il click&collect non comporta vendite incrementali al momento del ritiro in negozio, come invece succede per altre categorie come l’elettronica, che registra vendite incrementali tra il 20% e il 25% sul valore totale dell’online, derivanti dalla visita nel punto vendita fisico. Nel caso del settore Food&Grocery invece, il click&collect è puramente strumentale al completamento della vendita.

Il ruolo dell’intelligenza artificiale
Le opportunità fornite dall’AI portano beneficio a tutta la filiera del food: dall’interpretazione dei bisogni dei clienti ai processi industriali, dalla logistica allo sviluppo di una strategia di marketing efficace. Oggi l’intelligenza artificiale può intervenire sui modelli di interazione con i carrelli, con la possibilità di creare selezioni di prodotti “emozionali” pensati sulla base dei bisogni dello specifico utente e proposti come offerte o suggerimenti nel momento check-out. L’automazione è una delle maggiori categorie di investimento per abilitare la trasformazione digitale nel settore alimentare (circa €18 miliardi entro il 2030), dal momento in cui la modernizzazione IT e la migrazione da vecchi sistemi si stanno affermando come un elemento chiave per la trasformazione tecnologica del Food Retail. Tutte le tecnologie mirano a uno sviluppo integrato con l’obiettivo di fornire un servizio sempre più attento, avvicinando il food retail digitale al luogo di acquisto fisico.

Nuove sfide dei retailer: digitalizzazione e attenzione a sostenibilità

Una recente ricerca di Manhattan Associates Inc. ha evidenziato come i retailer stiano digitalizzando sempre più la loro offerta in-store nel tentativo di migliorare la customer experience e mantenere la competitività, in un momento in cui il costo della vita ha influenzato le abitudini di acquisto per l’89% dei consumatori.

Lo store che sta cambiando
Il 54% dei retailer ha dichiarato che i clienti possono acquistare in negozio e restituire online (50% nel 2022); mentre, se il prodotto è esaurito nello store, il 48% offre la possibilità di acquistare online e restituirlo fisicamente (46% nel 2022). Tuttavia, i retailer hanno anche asserito che in media hanno un’indicazione accurata delle scorte in tutta la loro attività solo nel 70% dei casi (rispetto al 74% del 2022). Gli acquirenti si aspettano che tutti i touchpoint siano connessi, agevoli e sempre più personalizzati. “Non sapere dove si trova un terzo del proprio stock, o che cosa si ha a disposizione, significa essere in possesso di un moltissime scorte che non vengono vendute, che vengono svalutate o, nel peggiore dei casi, buttate via”, ha commentato Henri Seroux, SVP EMEA di Manhattan Associates. “È fondamentale che i retailer dispongano di soluzioni con la flessibilità e l’agilità necessarie per riconoscere e agire sui cambiamenti del comportamento dei consumatori in tempo pressoché reale. Grazie all’accesso a dati accurati, i retailer possono mettere nelle mani dei loro collaboratori informazioni utili, consentendo loro di valorizzare il percorso d’acquisto unico di ogni cliente”.

Un commercio senza frizioni incontra un engagement più fluido
I consumatori sono desiderosi di attivarsi attraverso i canali online quando cercano di acquistare prodotti: l’84% inizia il proprio percorso di acquisto nel mondo digitale (82% nel 2022). Tuttavia, il 16% (17% nel 2022) dei retailer ha dichiarato che le operazioni in-store e online della propria organizzazione continuano a essere gestite come funzioni separate; ciò suggerisce che, sebbene di anno in anno un numero maggiore di retailer stia offrendo una shopping experience ibrida senza interruzioni, c’è ancora margine di miglioramento. Per quanto riguarda il modo in cui i consumatori preferiscono contattare le aziende prima e dopo l’acquisto di un prodotto, nel complesso l’e-mail (47%) rimane il canale preferito, seguito dal contatto diretto con il team del negozio (43%). È interessante notare che i social media sono ora il canale preferito da quattro consumatori su dieci (40%), e questa preferenza è più probabile tra i consumatori più giovani, con un picco del 55% nel gruppo di età 25-34 anni.

Proteggere le proprie tasche ma anche il Pianeta
La percezione, e a volte la realtà, che i prodotti green abbiano un prezzo più alto, fa sì che gli acquirenti privilegino acquisti di alternative a basso costo: solo il 45% dei consumatori considera la sostenibilità un fattore importante quando sceglie dove fare la spesa, in calo rispetto al 50% dello scorso anno. Le generazioni più giovani sono più propense a prendere in considerazione gli sforzi ambientali/sostenibili di un retailer rispetto ai consumatori più anziani, con il 55% dei giovani tra i 18 e i 24 anni che li considera una condizione fondamentale o importante. Il 17% della fascia di età compresa tra i 24 e i 35 anni si è spinto oltre, affermando che eviterebbe i retailer che non sono attenti all’ambiente, mentre solo il 10% degli over 55 ha dichiarato che boicotterebbe gli stessi brand. La questione ambientale è molto sentita anche in Italia: ben il 53% dei consumatori preferisce optare per un’opzione di delivery eco-friendly al posto di una più economica, e con il 12% è il Paese che dà più importanza all’impatto ambientale quando sceglie le modalità di spedizione.

“Il futuro del nostro pianeta non è qualcosa su cui possiamo a scendere a compromessi come consumatori o retailer, ma ciò che risulta dall’indagine è che nell’attuale momento economico la convenienza ha la priorità sulla sostenibilità. La ricerca di quest’anno sottolinea l’importanza dell’unificazione del commercio omnichannel e della supply chain, come via per ridurre l’onere economico sui consumatori, ma anche come modo per affrontare l’impatto ambientale a lungo termine che il consumismo incontrollato sta avendo sul nostro pianeta”, ha concluso Seroux.

PAC 2000A festeggia 50 anni di attività con 6,6 miliardi di fatturato

PAC 2000A festeggia con i suoi 1.083 soci imprenditori l’importante traguardo dei 50 anni di attività. La cooperativa è ormai un operatore di riferimento per il settore nel Centro-Sud: con 27 mila dipendenti che lavorano in 1.589 punti vendita in Umbria, Lazio, Campania, Calabria e Sicilia e in 19 centri logistici, per servire quotidianamente 3.4 milioni di clienti, PAC 2000A a fine 2022 ha conseguito un fatturato di 6.6 miliardi della rete di vendita. Numeri che ne fanno la prima azienda nelle 5 regioni in cui opera per quota di mercato totale (20,3%), con un incremento di fatturato nell’ultimo quinquennio del 12,1% su base annua e con un ritmo ben superiore rispetto a tutti i benchmark.

“Gli straordinari risultati ottenuti sono frutto del nostro essere uniti e guidati da valori e principi di condivisione, partecipazione e senso di appartenenza alle comunità in cui operiamo. Con l’obiettivo di continuare a crescere e consolidare la nostra attività, ci impegniamo ad affrontare ogni giorno le sfide future, con grande determinazione e a essere “Persone oltre le cose” in ogni scelta che prendiamo e gesto che facciamo”, ha dichiarato Claudio Alibrandi, Presidente di PAC 2000A.

Sul fronte economico, la cooperativa ha contribuito a creare un grande valore aggiunto nei propri territori, attraverso il supporto e la valorizzazione delle imprese locali e l’attivazione di catene di fornitura e subfornitura. Ha assunto un ruolo di guida e di traino per alcune filiere locali, come nel caso dell’ortofrutta e delle carni, avviando nel 2022 la collaborazione con 944 imprese fornitrici locali di beni e servizi, che hanno generato un giro di affari di oltre 1,4 miliardi di euro nelle 5 regioni. Nell’ultimo quinquennio, la Cooperativa inoltre ha realizzato importanti investimenti sui territori in cui opera per un valore di 392 milioni di euro. PAC 2000A ha dimostrato anche un forte impegno sociale, con la creazione di opportunità occupazionali, il sostegno a iniziative culturali, sportive e sociali. Ha promosso la formazione e lo sviluppo delle competenze delle proprie persone oltre che nelle comunità locali, dimostrando la propria vicinanza alla cittadinanza anche attraverso l’erogazione di liberalità e donazioni per 7,8 milioni di euro nel quinquennio 2018-2022.

“Riconosciamo la responsabilità di contribuire concretamente allo sviluppo del nostro Paese, generando valore e un impatto positivo su un ampio spettro di territori, che vanno dai grandi centri urbani fino ai più piccoli comuni. Per questo motivo, perseveriamo nell’ideazione e nell’implementazione di nuovi approcci e strategie che ci permettono di anticipare e soddisfare al meglio le esigenze del mercato. Ciò include una costante innovazione nell’offerta di prodotti e di servizi distintivi, mirati a rafforzare la nostra relazione con la clientela. Questo approccio dinamico ci permette di rimanere al passo con l’evoluzione dei gusti e delle aspettative dei consumatori, garantendo allo stesso tempo un servizio di alta qualità. Il nostro impegno va oltre la semplice fornitura di prodotti; ciò che ci guida è la creazione di un impatto positivo e duraturo sulle comunità in cui operiamo, contribuendo alla crescita economica, alla creazione di posti di lavoro, alla promozione di iniziative culturali e sociali e, non da ultimo, alla promozione di pratiche sostenibili che rispettino l’ambiente e l’integrità degli ecosistemi Top of Form Bottom of Form” ha concluso Francesco Cicognola, Direttore Generale di PAC 2000A.

Come azienda attenta alle persone ma anche allo sviluppo dei territori, la Cooperativa ha progressivamente posto un’enfasi sempre più significativa sulla sostenibilità ambientale e il mantenimento e salvaguardia dell’integrità degli ecosistemi, ponendo attenzione all’efficientamento dei consumi energetici e idrici, alla riduzione delle emissioni e alla gestione efficiente dei rifiuti, incentivando comportamenti consapevoli tra i suoi membri e i consumatori. Nel biennio 2021-2022 i consumi energetici per punto vendita sono stati abbattuti del 5,3% e, per mq, del 2,3%. Un impegno che ha evitato, nell’ultimo anno, 23,7 milioni Kwh di consumi (equivalenti ai consumi energetici annui di 9.000 famiglie italiane) e 5.500 tonnellate di CO2 grazie al miglioramento delle performance energetiche, equivalenti a 2,3 milioni di euro di costi sociali evitati.

Simone Lamberti è il nuovo Direttore Commerciale di Lesaffre Italia

Da ottobre Simone Lamberti è il nuovo Direttore Commerciale di Lesaffre Italia, azienda che produce e commercializza lievito fresco, lievito madre e soluzioni per la panificazione artigianale, industriale e domestica. La società appartiene all’omonimo gruppo francese, fondato 170 anni fa e forte di un fatturato di 2,7 miliardi di euro, 11.000 dipendenti di 96 nazionalità e 77 siti produttivi in 50 Paesi.

Classe ‘76, Lamberti ha maturato un’ampia esperienza manageriale in realtà multinazionali in ambito agroalimentare e commerciale. Ha conseguito una laurea in Scienze e Tecnologie Agrarie presso l’Università Statale di Milano nel 2002 e ha continuato a perfezionare le sue competenze attraverso diversi corsi di formazione. Dopo gli studi, ha trascorso un significativo periodo presso Cargill, multinazionale con sede a Minneapolis, dove ha ricoperto ruoli di crescente responsabilità nel Marketing e nell’ambito Commerciale. Più recentemente ha assunto il ruolo di Direttore Commerciale di Diamalteria Italiana, una Business Unit appartenente alla cooperativa francese Vivescia dove è stato responsabile delle vendite in 38 Paesi, gestendo un team di professionisti, distributori e agenti.

Simone Lamberti prende la guida del team commerciale riportando al Direttore Generale, Daniele Meldolesi, con l’obiettivo di sviluppare le strategie di vendita e di rafforzare il ruolo dell’azienda nel mondo della panificazione, grazie all’ampliamento dell’offerta di prodotti, lieviti e soluzioni per la panificazione, il consolidamento delle relazioni con i concessionari sul territorio e l’ampliamento dei clienti industriali.

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