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Maiora e Komen Italia di nuovo insieme per La Carovana Della Prevenzione

Dopo il successo dell’edizione 2022, Maiora stringe un nuovo sodalizio con Komen Italia, attiva dal 2000 in prima linea nella lotta ai tumori al seno, per “La Carovana della Prevenzione”, ideata congiuntamente alla Fondazione Policlinico A. Gemelli IRCCS. L’obiettivo è duplice: veicolare l’importanza della prevenzione e rendere disponibili screening gratuiti per prevenire i tumori di genere.

La tutela della salute è uno dei temi principali del calendario di iniziative rivolte al welfare messo in campo da Maiora, in linea con l’obiettivo n. 3 dell’Agenda ONU 2030 relativo alla salute e benessere “di tutti a tutte le età”. Proprio per questo motivo l’impegno profuso è stato ancora maggiore, e ha portato a importanti novità nell’ambito dell’efficacia de “La Carovana della Prevenzione”. Questa infatti permetterà di fornire gratuitamente prestazioni cliniche e diagnostiche non solo alle donne, ma anche agli uomini: saranno effettuati screening di natura senologica, urologica ed endocrinologica. Inoltre l’iniziativa si estenderà anche a novembre, dal momento che anche le tappe previste sono aumentate, coinvolgendo ben 5 punti vendita in 4 Regioni del Centro-Sud. Si partirà dalla Puglia, il 4 ottobre dalla città di Corato (BA) e il 5 ottobre da quella di Giovinazzo (BA). Seguiranno la Basilicata con lo store di Melfi (PZ) il 25 ottobre, mentre Abruzzo e Calabria vedranno sostare la Carovana rispettivamente presso Pescara il 7 novembre e Rende (CS) il 13 novembre.

Per l’occasione l’interno dei parcheggi dei punti vendita cittadini della rete Despar si trasformerà in un vero e proprio centro di informazione sulla prevenzione, con la presenza di unità mobili, personale qualificato e strumentazioni di alta tecnologia per eseguire, tramite prenotazione preventiva sul sito web, i già citati esami senologici, urologici ed endocrinologici. In virtù del rinnovato supporto alla causa, è stato predisposto un efficiente piano di comunicazione, che coinvolge anche il volantino, in modo tale da sensibilizzare sul tema e coinvolgere i clienti in modo capillare.

“Contribuire a rendere più consapevoli circa la prevenzione per noi significa educare al bene più prezioso di cui disponiamo: la vita” spiega Pippo Cannillo, Presidente e Amministratore Delegato di Maiora “Abbiamo scelto di rinnovare la nostra collaborazione con Komen Italia e la “Carovana della Prevenzione” per il secondo anno consecutivo proprio perché sposiamo i valori di questa iniziativa. Come importanti novità, abbiamo aumentato le tappe e allargato i test diagnostici agli uomini, oltre che alle donne”.

Free from, una tendenza in crescita nei carrelli degli italiani

Quasi il 17% dei prodotti confezionati venduti in supermercati e ipermercati italiani evidenzia sull’etichetta di essere privo di un ingrediente, un nutriente o un additivo (come olio di palma, zuccheri o conservanti) e oltre il 12% di essere più “ricco” di una componente nutrizionale (come proteine o potassio). Il dato emerge dall’ultima edizione dell’Osservatorio Immagino di GS1 Italy, lo studio semestrale che monitora i fenomeni di consumo nella Gdo incrociando le informazioni sulle etichette dei prodotti digitalizzati dal servizio Immagino di GS1 Italy Servizi e i dati di NielsenIQ di venduto e consumo.

Nel carrello “free from” rilevato dall’Osservatorio Immagino sono presenti quasi 14 mila prodotti sulle cui confezioni è segnalata l’assenza o la minor presenza di uno dei 16 ingredienti, nutrienti o additivi monitorati. Nel 2022 questo paniere ha superato i 7,4 miliardi di euro di sell-out, pari a +6,0% rispetto all’anno precedente. I volumi di vendita, invece, sono diminuiti di -5,2%. Ma ci sono stati dei claim che nel corso del 2022 sono riusciti ad andare controcorrente, aumentando le quantità vendute. Sono soprattutto quelli legati alla riduzione del contenuto di zuccheri (+4,1% per “pochi zuccheri” e +1,5% per “senza zuccheri aggiunti”), a conferma della grande attenzione degli italiani per questi nutrienti. Da rilevare anche l’escalation dei 261 prodotti presentati come “senza antibiotici” (+4,3% a volume e +17,2% a valore).

Il carrello “rich-in” costruito dall’Osservatorio Immagino comprende oltre 10 mila prodotti che nel 2022 hanno superato i 4,4 miliardi di euro di sell-out, mettendo a segno una crescita annua di +7,8%. I volumi invece sono diminuiti di -3,6%. Tra i 12 claim rilevati in quest’area, che segnalano la presenza o il maggior contenuto di un nutriente, a registrare le migliori performance sono quelli riferiti alle proteine (+15,0% a valore e +0,1% a volume), al magnesio (+13,5% a valore e +3,9% a volume), al potassio (+7,7% a valore e +5,7% a volume) e allo zinco (+11,6% a valore e +6,6% a volume).

Roberto rinnova il supporto a Fondazione Umberto Veronesi per Pink Is Good

Roberto Alimentare, azienda conosciuta dal grande pubblico come Roberto, riconferma il proprio sostegno alla Fondazione Umberto Veronesi e al progetto Pink Is Good con un pack speciale, total pink, dei suoi grissini torinesi rosa alla barbabietola.

In occasione del Pink Month l’azienda celebra quindi la partnership con la Fondazione con una veste grafica ad hoc per testimoniare l’importanza della ricerca scientifica nella lotta contro i tumori femminili e sull’importanza della prevenzione contro queste patologie.

I Torinesi Rosa alla barbabietola sono un prodotto trasversale e per questo inclusivo che incarna quel valore di convivialità centrale nella mission di Roberto fin dal 1962, quando a Susegana (TV), venne aperta la piccola panetteria specializzata nella produzione proprio di grissini. Sei decadi di storia basate su un’unica filosofia, mai disattesa: offrire le ricette della tradizione, simbolo del mangiare italiano, in maniera genuina e con un gusto originale, sempre orientato all’innovazione.

Cala l’inflazione ma i consumatori restano cauti, in ascesa la Mdd

Ne “Lo stato del Largo Consumo in Italia” NielsenIQ (NIQ) analizza l’andamento dei consumi e delle abitudini di acquisto delle famiglie italiane per il mese di agosto 2023, fotografando lo scenario della Grande Distribuzione Organizzata (GDO) nel nostro Paese. 9,3 miliardi di € è il fatturato registrato dalla Gdo a totale Omnichannel in Italia, un valore cresciuto nel mese di agosto di 8 p.p. rispetto allo scorso anno. Per quanto riguarda l’indice di inflazione teorica nel Largo Consumo Confezionato (LCC), si evidenzia una diminuzione ulteriormente pari al 10%, un dato inferiore rispetto a quello osservato a luglio (quando era pari al 11,3%). Per contrastare l’impatto dell’inflazione, gli italiani continuano ad adottare comportamenti di acquisto al risparmio, riducendo ulteriormente il mix del carrello della spesa del 1,1%. Ciò ha reso la variazione reale dei prezzi pari al 8,9%.

Rispetto allo stesso periodo del 2022, l’indagine di NielsenIQ sottolinea un andamento positivo per tutti i canali distributivi. Nello specifico, la crescita è guidata dai discount (+11,3%), seguiti da superstore (+9,4%), supermercati (+7,3%), liberi servizi (+6,9%), specialisti drug (+5,9%) e, infine, iper>4.500mq (+4,3%). Sul fronte delle vendite in promozione, prosegue il trend positivo con un’incidenza promozionale del 21,4% per il mese di agosto 2023 a totale Italia (+0,8 pp rispetto allo stesso mese del 2022).

La MDD guadagna quota in Europa e in Italia
La recente analisi di NIQ segnala l’aumento della quota di mercato delle private label come un fenomeno comune a tutti i mercati dell’Europa Occidentale, dove l’acquisto di prodotti MDD si attesta al 37,1%, con un incremento a valore del +13,2% rispetto al 2022. Un dato in crescita anno su anno, che dimostra come la MDD negli ultimi 4 mesi abbia guadagnato terreno: nello specifico, il valore più alto si registra nel Regno Unito (47%), seguito da Spagna (43%), Germania (38%), Francia (33%) e, infine, Italia (31%). Secondo i dati di NIQ, gli italiani acquistano questo tipo di prodotti per gestire al meglio le proprie spese ed avere un maggior controllo sui costi. Infatti, il 43% dei consumatori del Bel Paese considera le private label una buona alternativa ai grandi marchi e il 38% ritiene che abbiano in generale un buon rapporto qualità/prezzo. Inoltre, il 37% dichiara che alcuni prodotti a marchio del distributore siano di qualità superiore o uguale a quella dei brand e quasi 1 italiano su 4 (27%) si fida dei prodotti MDD poiché certificati dallo stesso distributore. Infine, stando all’ultima rilevazione ne “Lo Stato del Largo Consumo” in Italia la quota dei prodotti a marchio del distributore (MDD) per il solo mese di agosto si attesta al 22,3% del LCC nel perimetro iper, super e liberi servizi. Mentre a totale Italia Omnichannel – inclusi i discount – registra il 31,5%, un valore pari a quello osservato nel mese di giugno e luglio 2023 e superiore rispetto allo stesso periodo del 2022 (30,5%).

Cosa mettono gli italiani nel carrello della spesa
Le categorie merceologiche con l’incremento a valore più significativo sono, anche ad agosto, i prodotti dedicati agli animali domestici (+12,6%) e il cibo confezionato (+11,7%). In merito ai volumi, invece, il food confezionato si conferma l’unica categoria con un andamento positivo (+0,9%), mentre tutte le altre registrano un trend negativo, specialmente i prodotti per la cura della persona (-2,5%). Analizzando la relazione tra valore e volume in ambito grocery, a totale Italia Omnichannel nel mese di agosto 2023 l’andamento a valore è positivo (+7,9% vs 2022), mentre a livello di volumi si conferma una contrazione (-1%). Il fresco (peso fisso + peso variabile) risulta in crescita in tutti i canali distributivi. Come per i tre mesi precedenti del 2023 i discount guidano con la performance migliore (+12,7%), mentre i supermercati e gli iper>4.500 registrano il medesimo incremento meno consistente (+6,7%). Pane & pasticceria & Ppsta (+12,9%) è la categoria merceologica più dinamica, seguita subito dopo da frutta e verdura (+11,6%) e formaggi (+10,2%). La Salumeria si conferma invece la categoria con il trend di crescita più basso rispetto alle altre (+4,1%). Infine, guidano la classifica Top10 di NIQ del mese di agosto 2023: zucchero (+36,7%), olio di oliva vergine ed extravergine (+34,4%) e passate (+30,8%).

Shop e Win, parte il nuovo concorso del centro commerciale L’Arca

Il Centro Commerciale Arca di Capena (Roma) lancia il concorso Shop e Win dedicato agli utenti che, dal 28 settembre al 5 novembre, effettueranno una spesa minima di 20,00 euro con scontrini giornalieri non cumulabili. I partecipanti potranno vincere premi immediati in buoni sconto, prodotti alimentari e oggettistica, spendibili entro il 31/12/2023 presso tutti i negozi e il supermercato Iper la Spesa del Centro Commerciale Arca di Capena, riportanti la categoria merceologica indicata sul buono. Il concorso, promosso da Maggiorino Maiorana SpA, si concluderà con l’estrazione finale del 12 novembre 2023 con il maxi premio “Spesa per un anno” del valore di 5200,00 euro, da spendere entro un anno dal 13/11/2023 al 13/11/2024 presso il supermercato Iper la Spesa del Centro Commerciale Arca.

Per partecipare è sufficiente recarsi presso l’apposito stand, posizionato nella galleria del Centro Commerciale, e presentare lo scontrino come prova d’acquisto effettuata in qualsiasi negozio. Un totem promotico, presente all’interno dell’area gioco, rileverà le prove d’acquisto e grazie a un sistema di estrazione casuale, trasmetterà sul monitor se il cliente ha vinto o meno. Nel caso di vincita, il totem emetterà un coupon stampato con la descrizione della tipologia del premio. I clienti potranno tentare la fortuna fino a un massimo di 5 giocate in base all’importo dello scontrino: un tentativo fino a 39,99 euro; due tentativi fino a 59,99; tre tentativi fino a 79,99; quattro tentativi fino a 99,99 e cinque tentativi a partire da una spesa di 100,00 euro. Gli scontrini, giornalieri e non cumulabili, dovranno essere giocati nella stessa data d’acquisto e verranno verificati e vidimati dalle hostess.

La procedura di partecipazione prevede che i clienti debbano passare la tessera sanitaria sul lettore del desk elettronico situato all’interno del centro. Solo al primo accesso saranno richiesti alcuni dati anagrafici (telefono, indirizzo residenza, email ecc.) necessari per la registrazione del cliente. Prima di proseguire, il totem richiederà l’autorizzazione al trattamento dei dati personali come da previsto dal Decreto legislativo.

Non food, e-commerce ridimensionato e spese contenute per inflazione

La spesa destinata ai prodotti non alimentari è ripartita: su base annua, è aumentata anche con incrementi a due cifre in gran parte dei comparti del non food e, complice anche un’elevata inflazione, ha superato il giro d’affari realizzato nel pre-pandemia. A rilevarlo è l’edizione 2023 dell’Osservatorio Non Food di GS1 Italy, che raccoglie, organizza e sistematizza le evoluzioni di 13 comparti non alimentari e ne mette a fuoco giro d’affari, consumi, canali di vendita, innovazioni tecnologiche e tendenze di mercato. Se il tasso di crescita resta inferiore a quello registrato nell’anno precedente (+12,0%), la tendenza positiva nel medio periodo (2018-2022) registra un aumento a valore pari a +6,0%. Si conferma quindi l’uscita dalla crisi dettata dalla pandemia, ma la ripresa rallenta a causa delle pesanti dinamiche inflattive, che impongono ai consumatori di far convivere la voglia di ritorno alla normalità dopo la pandemia con un potere d’acquisto ridotto dall’aumento generalizzato dei prezzi.

«La ripresa post-pandemica iniziata a fine 2021 è continuata anche nei 12 mesi successivi, consentendo a diversi comparti del non food italiano di tornare ai livelli di vendita che avevano nel pre-Covid» afferma Marco Cuppini, research and communication director di GS1 Italy. «Nonostante le tensioni macroeconomiche generate dal conflitto in Ucraina e l’elevata inflazione, nel 2022, e in particolare nella prima metà dell’anno, il valore della spesa delle famiglie è cresciuto e la maggior parte dei comparti stimati dall’Osservatorio Non Food ha aumentato il suo giro d’affari, anche con crescite a doppia cifra, com’è accaduto ai prodotti di automedicazione. Fanno eccezione alcuni settori, come casalinghi, giocattoli, elettronica di consumo ed edutainment, che hanno rallentato la loro crescita dopo i positivi risultati ottenuti nel 2021, rivelando l’ennesima strategia di razionalizzazione nella scelta dei prodotti da acquistare a fronte di una forte pressione inflazionistica sulla quasi totalità dei prodotti di consumo, alimentare e non, e sui servizi».

Oltre ad analizzare l’andamento dei diversi comparti merceologici, l’Osservatorio Non Food di GS1 Italy dedica un ampio approfondimento all’e-commerce e monitora l’evoluzione della rete distributiva e delle differenti tipologie di agglomerati commerciali. Sulla scelta del punto vendita dove fare gli acquisti non alimentari, un ruolo di crescente importanza, in risposta alla morsa del carovita, è giocato dal fattore convenienza, che ha spinto gli italiani ad approfittare di offerte e promozioni (in particolare in grandi superfici specializzate, grandi superfici alimentari ed e-commerce), e a cercare canali più “economici” (come i factory outlet, i discount o i mercatoni). Questa attenzione al risparmio ha comportato anche la monetizzazione dell’usato (in particolare tramite le piattaforme web), la riscoperta del fai da te e l’adesione ai diversi bonus e agevolazioni fiscali, come quelli destinati all’ambiente domestico.

I comparti del non food tra conferme e sorprese
Con oltre 22 miliardi di euro annui di sell-out, l’elettronica di consumo mantiene, per il terzo anno consecutivo, la leadership tra i 13 comparti analizzati dell’Osservatorio Non Food di GS1 Italy, pur avendo registrato un calo di -1,5% del fatturato a valori correnti rispetto al 2021. Trend analogo di contrazione del giro d’affari per i casalinghi (-4,0%), i giocattoli (-2,4%) e l’edutainment (-1,1%), che mostra un andamento negativo per la prima volta dal 2018. Vendite in robusta crescita, invece, per il secondo comparto a valore, quello di abbigliamento e calzature (+9,2%, per un totale di 21,8 miliardi di euro) che si sta avvicinando ai valori pre-Covid, così come sta accadendo agli articoli per lo sport (+4,5%). È andata meglio al tessile che ha aumentato il sell-out di +7,3%, riuscendo a superare i livelli pre-pandemici. Il 2022 ha confermato la ripresa della cancelleria (+6,0%) e registrato il boom dei prodotti di automedicazione, leader per tasso di crescita del giro d’affari (+11,5%). La maggior attenzione ai consumi legati alla salute e al benessere ha trainato anche la ripresa della spesa nei comparti profumeria (+6,5%) e ottica (+5,6%), che ha beneficiato anche del bonus vista. L’effetto dei bonus statali si è fatto sentire anche in altri comparti. A partire da mobili e arredamento, terzo settore per entità del giro d’affari generato, che ha chiuso il 2022 con vendite in crescita di +4,6%, arrivando a superare i livelli di fatturato del 2019. Gli incentivi dedicati agli ambienti domestici hanno sostenuto pure la crescita del bricolage (+6,6%), trainato anche dalla maggior propensione dei consumatori al fai-da-te, scelto in un’ottica di risparmio e personalizzazione. Nel 2022 le quote di mercato dei 13 comparti analizzati dall’Osservatorio Non Food di GS1 Italy risultano per la maggior parte confermate, con scostamenti annui non superiori allo 0,5%. I due principali settori per giro d’affari sono gli unici ad aver visto variazioni più consistenti della loro quota di mercato: -1,2 p.ti % per l’elettronica di consumo e +0,9 p.ti % per abbigliamento e calzature.

I canali di vendita tra radicamento sul territorio, servizi e innovazione
Nel 2022, con la completa riapertura dei punti vendita fisici, lo scenario del commercio Non Food è nuovamente cambiato. I retailer hanno ricominciato a investire sia in nuove aperture sia in restyling dei negozi esistenti (ma anche nella razionalizzazione della rete vendita), mentre i clienti hanno ripreso a frequentare i negozi fisici e hanno rallentato la corsa all’e-commerce, che aveva caratterizzato gli ultimi tre anni. Anche la geografia distributiva si ridisegna: il numero dei punti vendita del commercio urbano centrale (il principale, con il 43,7% del totale) e dei centri commerciali (al secondo posto con il 38,9% di quota) è rimasto stabile mentre è aumentato il numero delle attività presenti nelle aree periferiche (+4,6%) e delle agglomerazioni commerciali all’aperto, in particolare dei factory outlet (+10,4%).

L’Osservatorio Non Food di GS1 Italy ha analizzato poi l’evoluzione della rete commerciale nei 13 comparti merceologici rilevati. Ne è emerso che le grandi superfici specializzate (GSS), con i loro 27.711 negozi, mantengono la leadership totale, nonostante il calo della numerica dei punti vendita dettato dalla razionalizzazione della rete (-1,1% rispetto al 2021). Apprezzati per l’ampiezza e la profondità dell’offerta, ma anche per i servizi di consulenza pre-vendita e il radicamento sul territorio, convogliano oltre il 50% delle vendite di elettrodomestici bruni, articoli sportivi, abbigliamento e calzature e sono leader anche in elettronica di consumo e tessile casa. Le grandi superfici alimentari hanno chiuso il 2022 con una leggera crescita numerica (+0,6%), per un totale di oltre 21 mila punti vendita tra ipermercati, supermercati, superstore, superette e discount. Nell’universo del non food hanno un ruolo sempre più risicato, salvo nei periodi dell’anno caratterizzati dalle promozioni (come il back to school e il Natale) e per comparti come la cancelleria, i giocattoli e il tessile, dove hanno una quota superiore al 10% ma tendenzialmente in calo o stabile. Le grandi superfici non specializzate (come cash & carry, grandi magazzini e mercatoni) hanno registrato un aumento del numero di punti vendita e restano importanti soprattutto per profumeria, abbigliamento e calzature, tessile; in quest’ultimo comparto i grandi magazzini hanno colto il primo risultato positivo dal 2016. I negozi specializzati restano leader in molti comparti, soprattutto in virtù del know-how, della personalizzazione e del servizio che assicurano. La quota di mercato più alta si rileva nei casalinghi (91,0% a valore), mentre in ottica, cancelleria e bricolage supera il 60% a valore. Anche nella profumeria i negozi specializzati, in catena o indipendenti, hanno visto ripartire le vendite (+18,3%) avviandosi così a recuperare la leadership persa durante la pandemia. Infine, l’e-commerce: nel 2022, per la prima volta dalla sua nascita, ha dovuto affrontare l’inflazione e ha registrato un generale rallentamento dei trend di crescita: in alcuni comparti ha visto diminuire il giro d’affari (edutainment, articoli per lo sport ed elettrodomestici bruni) e in altri ha ridotto la quota di mercato (abbigliamento e calzature, fotografia ed elettrodomestici bianchi). Edutainment (55,6% di incidenza a valore, ma 83,9% nei videogiochi) ed elettronica di consumo (28,1%, ma 48,7% in multimedia storage) sono i comparti dove le vendite online hanno un ruolo maggiore, mentre quello dei prodotti di automedicazione è quello con la maggior crescita annua del giro d’affari (+25,6%).

Acqua & Sapone aderisce a Federdistribuzione

Il Gruppo Bubbles BidCo, socio di maggioranza del marchio Acqua & Sapone, entra a far parte delle aziende associate a Federdistribuzione, che da oltre sessant’anni riunisce e rappresenta le imprese della distribuzione moderna, alimentare e non alimentare, operanti in Italia.

Acqua & Sapone opera nel settore della cura casa e persona con una quota di mercato del 34%, una rete di oltre 700 negozi distribuiti su tutto il territorio nazionale, un organico di oltre 5mila collaboratori, ed un’ampia proposta commerciale di prodotti di qualità ed alta convenienza per i propri clienti.

“Siamo felici di accogliere il Gruppo Bubbles BidCo tra le nostre aziende associate”, ha dichiarato Carlo Alberto Buttarelli, Presidente di Federdistribuzione. “Questo ingresso rafforza la nostra rappresentatività del comparto del drugstore e conferma come sia strategica la coesione tra le imprese della distribuzione moderna per dare voce in maniera più efficace alle istanze del settore. È inoltre un ulteriore stimolo a portare avanti le nostre attività volte a favorire la crescita delle aziende italiane del retail e a progettare insieme il futuro del settore, con un’attenzione particolare anche alla sostenibilità, per contribuire alla crescita del Paese”.

“Crediamo convintamente nel valore della rappresentanza di un settore strategico per l’economia italiana, che sta ottenendo risultati molto positivi anche nell’attuale congiuntura economica” ha aggiunto Carlo Schiavo, Amministratore Delegato di Bubbles BidCo. “Non ho dubbi che l’adesione a Federdistribuzione rappresenterà un’opportunità di reciproco beneficio consentendo di mettere a fattor comune le specifiche esperienze e visioni nella piena consapevolezza che l’unione fa la forza”.

Esselunga torna in tv con un cortometraggio

“Non c’è una spesa che non sia importante”: questo il messaggio intorno al quale è costruito il racconto che sarà trasmesso per la prima volta questa sera sulle principali reti televisive in forma di cortometraggio.

“La campagna vuole mettere in luce l’importanza della spesa che non è solo un atto d’acquisto, ma ha un valore simbolico molto più ampio” spiega Roberto Selva, Chief Marketing & Customer Officer di Esselunga. Per ogni prodotto che mettiamo nel carrello c’è un significato più profondo di quello che siamo abituati a pensare. Esselunga, che è sinonimo di qualità e convenienza, lo sa: non c’è una spesa che non sia importante. Ed è per questo che ci impegniamo a offrire sempre il meglio ai nostri clienti”.

“La pesca” non è uno spot tradizionale, ma un cortometraggio che si appropria di un linguaggio cinematografico. Il soggetto è ispirato a una spesa vista attraverso gli occhi e il vissuto di una bambina: un gesto, fatto con la semplicità e allo stesso tempo con l’ingegno tipico dei bambini, svelerà, istante dopo istante, una storia densa di tenerezza che arriva al cuore e commuove con delicatezza.

A firmare la campagna è l’agenzia creativa di New York Small. Il film “La pesca” è stato girato a Milano dal regista francese Rudi Rosenberg e prodotto da Indiana Production.

Rovagnati investe 11 milioni di euro in ricerca & sviluppo

L’attuale piano di investimenti in ricerca & sviluppo di Rovagnati, con valore stimato 11 milioni di euro in tre anni, è dedicato a internazionalizzazione, sviluppo di prodotti senza nitriti, packaging sostenibile, efficientamento dei processi e informatizzazione degli stabilimenti. Un progetto approvato e finanziato dal Ministero nell’ottica di consolidare l’impegno dell’azienda verso il miglioramento continuo della propria offerta.

Internazionalizzazione
Rovagnati vive da anni una forte espansione internazionale e oggi esporta in più di 20 Paesi, con particolare focus su Francia, Belgio, Germania, Svizzera e Stati Uniti. L’investimento sarà strategico sia per lo sviluppo di prodotti in grado di far presa sui mercati esteri, sia per il potenziamento dello stabilimento produttivo di Vineland (USA) inaugurato nel settembre 2021.

Sviluppo di prodotti senza nitriti e presidio di nuovi segmenti di mercato
Era il 2017 quando Rovagnati ha introdotto Naturals, la prima linea di prodotti senza nitriti dell’azienda, a cui si è aggiunta poco dopo anche la gamma Snello. L’eliminazione dei nitriti è stata resa possibile grazie a una tecnologia brevettata e a una ricetta segreta che sfrutta la sinergia tra estratti naturali selezionati e un processo produttivo innovativo che porta a una completa eliminazione dei nitriti mantenendo lo stesso grado di salubrità dei prodotti che li contengono. La linea Naturals si è rivelata strategica per l’espansione internazionale, affermandosi come prodotto leader di mercato in Francia. Anche negli Stati Uniti il focus sulla produzione senza nitriti è strategico in quanto sta guidando il lancio di nuovi prodotti sul mercato. L’attenzione alla nutrizione consapevole è un elemento di valore anche nelle attività di Corporate Social Responsibility e di comunicazione. Tra queste il recente lancio del progetto Stammi bene, un’iniziativa di Education proposta dal brand che ha portato un messaggio di benessere a 360 gradi in oltre 2000 classi italiane.

Packaging sostenibile
Gli investimenti sono funzionali anche allo sviluppo di soluzioni packaging a minore impatto ambientale, sia nell’ottica di una progressiva riduzione dell’utilizzo di plastica che di una riciclabilità o facilità di riutilizzo della stessa. Sebbene la sostituzione di questo materiale a oggi sia complessa per il settore, Rovagnati ha già raggiunto l’obiettivo del 55% medio di plastica riciclata su tutti i vassoi delle vaschette e, nel corso degli anni, ha ridotto il peso delle stesse fino al 38% per alcune linee come Gran Biscotto, Snello e I Firmati.

Efficientamento dei processi e tracciabilità
Allo stato attuale l’azienda investe particolarmente in impianti di cogenerazione, energie rinnovabili, risparmio delle risorse idriche, soluzioni logistiche green, informatizzazione degli stabilimenti. Tra i progetti recenti anche il lancio in Italia e in Francia della Tracciabilità sulle gamme Borgo e Naturals. Inquadrando il QR code presente sul retro delle vaschette il consumatore accede a un elenco completo delle informazioni che riguardano i prodotti. Un progetto dall’approccio sempre più internazionale, attualmente in fase di sviluppo anche in Svizzera e Germania. L’investimento di Rovagnati mira a potenziare questa capacità innovativa, che si costituisce come una vera e propria leva strategica per il business.

“Gli investimenti di Rovagnati in ricerca e sviluppo sono fondamentali per garantire la competitività dell’azienda nel lungo periodo” commenta Gabriele Rusconi, Managing Director e Board Member di Rovagnati. “Grazie ai progetti che da anni portiamo avanti siamo stati in grado di aumentare il nostro export di prodotti Made in Italy e produrre in maniera sempre più sostenibile. Tutte le funzioni della nostra azienda lavorano per continuare e accelerare questo percorso”.

Un nuovo formato per le salse pronte Agromonte

Agromonte presenta il nuovo formato bipack dei suoi due prodotti top seller, la salsa pronta di ciliegino e la salsa pronta di datterino. A racchiudere le due confezioni da 330g di salsa pronta è un cluster di cartone dal forte impatto visivo perché, oltre al color rosso dominante, la grafica riproduce la continuazione della bottiglietta di vetro ambrato. Al centro, quasi a caratteri cubitali, è inciso il logo Agromonte che ha recentemente inserito sotto al nome la dicitura Sicilia per rimarcare il forte legame con il territorio di provenienza.

Nuovo è il formato ma le ricettazioni che fanno della salsa pronta di ciliegino e della salsa pronta di datterino due prodotti versatili in cucina, restano le stesse da sempre: solo pomodori ciliegini e datterini di prima scelta coltivati e trasformati in Sicilia, olio extra vergine di oliva, sale, carota, cipolla, basilico, sedano e un pizzico di zucchero.

“Negli acquisti dei consumatori si fa largo una crescente attenzione al risparmio nelle sue diverse declinazioni: promozioni, tagli prezzo, formati maxi. Quindi, alla luce di questo crescente comportamento di consumo, anche noi di Agromonte abbiamo voluto puntare su un formato che risultasse competitivo a fronte della quantità doppia di salsa, e che fosse sinonimo di risparmio di tempo, perché il cluster con la duplice bottiglietta consente di poter stoccare il prodotto comodamente in dispensa e usare al bisogno” spiega Miriam Arestia, Responsabile Marketing di Agromonte.

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