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Magazzini Gabrielli, giù l’IVA e i prezzi per i beni di prima necessità

In tutti i punti vendita Oasi, Tigre e Tigre Amico, dal 1° gennaio 2023, in linea con quanto previsto dalla Legge di Bilancio, scende al 5% l’IVA per assorbenti e  tamponi, latte in polvere o liquido per l’alimentazione dei lattanti o dei bambini nella prima infanzia, preparazioni alimentari per l’alimentazione  dei  lattanti  o  dei bambini e pannolini per bambini. Scende anche la percentuale per il pellet.

“Ci tenevamo a far sapere subito ai nostri clienti – ha dichiarato l’Amministratore Delegato di Magazzini Gabrielli, Luca Silvestrelliche abbiamo recepito immediatamente il dettato normativo e sulla scia dello stesso abbiamo abbassato i prezzi dei prodotti interessati. Lo abbiamo fatto con entusiasmo e convinzione perché riteniamo prioritaria la difesa del potere d’acquisto dei consumatori, concetto espresso anche da Federdistribuzione, la quale da molto tempo chiede la riduzione dell’IVA sui beni essenziali, seguendo quanto accade da anni in altri Paesi europei.

Questa decisione dell’attuale Governo, conforme peraltro anche ad una direttiva europea, la 542 del 2022, recepisce quindi la richiesta della Grande Distribuzione, vicina alle esigenze dei cittadini. Tutti noi della Grande Distribuzione Organizzata rappresentiamo l’ultimo anello di una filiera che porta i prodotti nelle case degli italiani, siamo il principale punto di riferimento per gli acquirenti. Ci auguriamo a questo punto che tutti gli altri componenti di questa filiera abbiano anch’essi la stessa sensibilità nei confronti dei consumatori finali e non agiscano ancora sulla leva del prezzo, in una fase economica complessa per il Paese”.

Un nuovo doppio ingresso in D.IT – Distribuzione Italiana

La compagine D.IT – Distribuzione Italiana, progetto multi brand e multi insegna lanciato nel 2017 grazie al coinvolgimento di due marchi storici della distribuzione organizzata quali Sigma e Sisa, si rafforza da gennaio 2023 con un doppio ingresso.

Le Delizie del Sud Srl, realtà campana che opera nella distribuzione alimentare nel Centro Sud Italia da oltre 25 anni e che attualmente presidia sia il canale ingrosso sia una rete retail attraverso un Centro Distributivo di 12.000 mq, ubicato a Gricignano di Aversa (CE), si occuperà dello sviluppo dell’insegna Sisa nel territorio di competenza.

Altrettanto di rilievo è la collaborazione con Va.Pa Srl, organizzazione nata nel 2012 e dedita al canale specializzato e alla commercializzazione di prodotti del cura persona, cura casa, petfood/petcare e con un’ampia offerta nel non food che gestisce attraverso un Centro Distributivo di 25.000 metri quadrati ad Anagni (FR). La rete di vendita servita da Va.Pa supera i 120 negozi in tutta Italia, con metrature fino ai 3.000 Mq.

IL PROGETTO
Distribuzione Italiana nasce dalla decisione di Sigma e Sisa di condividere un progetto comune di sviluppo basato su una mission ben precisa: creare benefici per le imprese della DO di qualità, mantenendo la loro specifica identità di insegna, ma nel contempo promuovendo sinergie e valorizzando il legame con i clienti e i territori nei quali operano. D.IT oggi vanta una presenza capillare sul territorio italiano: nel 2022, forte dei suoi 900 punti vendita, ha chiuso con un fatturato alle casse di circa 3,3 miliardi di euro e una quota di mercato del 4,4% nel format di prossimità che rappresenta la parte core dell’azienda.

LA MDD
Un’area strategica per Distribuzione Italiana è la marca del distributore che nell’anno appena concluso ha fatto segnare un incremento a valore del 20% con un aumento di quota in tutte le categorie presidiate. La MDD sarà anche nel prossimo futuro il fattore principale dello sviluppo di D.IT, presidiando l’area della convenienza con le mainstream Sigma e Sisa, e i segmenti più dinamici con i brand specialistici Gusto&Passione, VerdeMio, Equilibrio&Piacere e Primo.

“La nostra base sociale – afferma Donatella Prampolini Manzini, Presidente D.IT – è in grado di fornire alla rete servizi ad alto valore aggiunto. Sono convinta che potremo crescere ancora, attraverso importanti sinergie con l’obiettivo di esaltare al meglio la nostra proposta. L’ingresso di Delizie del Sud e Va.Pa va esattamente in questa direzione”.

“Stiamo già attivando numerosi cantieri di lavoro – sottolineano Giuseppe Sammaritano, Amministratore Delegato allo Sviluppo del Marchio Sisa ed Elpidio Politico, AD di Distribuzione Sisa Centro Sud e Vicepresidente D.IT – a conferma del fatto che le nostre realtà sul territorio sono in grado di sviluppare le sinergie necessarie ad una crescita concreta e coerente”.

“Entriamo con convinzione ed entusiasmo – conclude Salvatore Bagnati AD di Le Delizie del Sud – in una realtà moderna e dinamica, della quale condividiamo i valori e i progetti, con cui siamo certi di poter trovare molte aree di collaborazione di valore”.

Action festeggia 30 anni di attività e annuncia piano di sviluppo in Italia

Sono passati 30 anni da quando Action ha aperto il primo negozio a Enkhuizen, nei Paesi Basse e da allora la sua crescita non si è mai fermata. Oggi il discount non-food in più rapida crescita d’Europa dà lavoro a oltre 65.000 persone di più di 124 nazionalità diverse in 10 paesi europei, Italia compresa. Action offre un assortimento di circa 6.000 prodotti in continuo cambiamento a oltre 12 milioni di clienti in più di 2.133 negozi in Europa e ad altri otto milioni di utenti sul sito action.com ogni settimana.

L’anniversario è anche l’occasione per confermare l’interesse dell’insegna sul mercato italiano con un piano di espansione che quest’anno prevede di raddoppiare le aperture rispetto al 2022. In Italia l’insegna ha debuttato nell’aprile 2021 per un totale di 28 punti vendita – di cui 21 aperti nel solo 2022 – distribuiti tra Lombardia (16), Piemonte (9) e Veneto (3), l’ultima regione in ordine di tempo in cui Action ha fatto il suo ingresso lo scorso luglio. Sempre quest’anno l’insegna ha assunto 500 persone, raggiungendo un totale di circa 600 dipendenti. Nel 2023 Action punterà a coprire ulteriormente il Nord Italia e a espandersi verso le regioni centrali, raddoppiando le proprie dimensioni. Per sostenere la crescita della sua rete di negozi in Italia, Action ha recentemente annunciato una campagna assunzioni per oltre 700 posizioni aperte. Con l’obiettivo di diventare sempre più sostenibile, in Italia Action può vantare solo punti vendita dotati di impianti a illuminazione a LED.

Dietro il successo di Action c’è un modello di business vincente su cui si basa la cultura aziendale: miglioramento costante, eliminazione dei costi superflui e una gestione altamente efficiente con un’attenzione particolare alla semplicità e alla standardizzazione dei processi. Per questo i punti vendita dell’insegna si trovano spesso lontano dalle vie principali, tuttavia sono facili da trovare. Allo stesso modo i prezzi convenienti sono garantiti da un assortimento suddiviso in 14 categorie merceologiche pensate sulle necessità dei consumatori ma con un numero limitato di articoli. Action si focalizza solo sui prodotti che vengono acquistati più frequentemente. Una scelta che limita l’invenduto e si traduce in una maggiore densità di vendite. In ogni paese l’assortimento è pressoché identico.

Philippe Levisse, General Manager di Action in Italia ha commentato: “L’offerta al cliente è al centro di tutto ciò che Action fa. Come discount non alimentare dobbiamo attenerci alla nostra formula e non dimenticare mai di mettere il cliente al primo posto, assicurandoci che continui a tornare. Ad aggiungere valore al nostro brand sono le persone; i nostri dipendenti sono la spina dorsale di Action. Siamo un discount ma non facciamo mai sconti sulle persone. Ci assicuriamo che si sentano bene a lavorare con quello che chiamiamo ‘il pacchetto completo Action’: dalla retribuzione alle opportunità di crescita, dalla possibilità di intervenire sull’orario di lavoro fino a creare un buon equilibrio tra vita professionale e personale”.

Negli ultimi 30 anni l’arrivo di Action è sempre stato accolto favorevolmente, considerati i posti di lavoro e gli investimenti che i negozi e i centri di distribuzione comportano. Action ha la motivazione intrinseca di offrire a tutti la possibilità di lavorare nei suoi punti vendita, indipendentemente dalla formazione o dal background.

Quale rivenditore leader nel settore, l’approvvigionamento e la produzione sostenibili sono essenziali per il futuro e la crescita responsabile di Action. Levisse aggiunge: “Action può essere un attore importante in questo contesto rendendo i prodotti più sostenibili accessibili a tutti. Abbiamo le dimensioni e la posizione per fornire ai nostri clienti prodotti di buona qualità, sostenibili e al prezzo più basso. Come rivenditore leader nel settore dei discount, consideriamo una nostra responsabilità lavorare costantemente per migliorare i nostri prodotti, la nostra supply chain e per ridurre le emissioni di CO2. Questo è l’obiettivo che continuiamo a perseguire”.

IN’s Mercato rileva 54 punti vendita di Dico

Si avvia alla conclusione l’operazione di acquisizione da parte di IN’s Mercato SpA (Gruppo PAM) di 54 punti vendita e dei relativi rami d’azienda a insegna “Tuodì”, “Fresco Market” e “Ingrande”, di titolarità di Dico SpA e di una società collegata.

I punti vendita in questione sono ubicati nel Lazio, Toscana, Umbria e Marche. In particolare si tratta di 39 supermercati (dimensione compresa tra i 400 e i 2.499 mq) e 15 superette (dimensione compresa tra i 100 e i 399 mq).

L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, ad esito di recenti approfondimenti istruttori nell’ambito di alcuni procedimenti per la valutazione di un’operazione di concentrazione nel settore GDO, ha aggiornato la definizione dei mercati merceologici in tale settore, distinti per categoria dimensionale di punto vendita (mercati degli ipermercati, dei supermercati e delle superette).

Sulla base dei dati forniti, nei 39 mercati locali dei supermercati considerati l’operazione non appare in grado di alterare significativamente le condizioni concorrenziali. In 19 mercati locali, infatti, l’acquirente non risulta presente con propri punti vendita e l’operazione determina, pertanto, la mera sostituzione di un operatore con un altro. Nei 20 restanti mercati locali, la quota post merger risulta sempre inferiore al 10%, tranne in 4 casi in cui la quota combinata delle parti rimane comunque inferiore al 25%.

Con questa operazione, IN’s Mercato consolida la propria presenza nelle regioni sopraccitate portando la propria rete a oltre 540 punti vendita.

Insetti cibo del futuro: via libera da UE alla polvere di grillo

Se ne parla da anni: gli insetti potrebbero entrare a far parte della nostra dieta, con buona pace di esperti alimentaristi e nutrizionisti. Secondo le stime della FAO, nel mondo sono più di 2 miliardi le persone che fanno già uso di insetti per fini alimentari e le specie commestibili in commercio sono quasi 2000.

Le normative europee relative al consumo di insetti per uso alimentare sono ancora piuttosto restrittive ma negli ultimi tempi qualcosa sta cambiando. A testimonianza c’è la recente autorizzazione da parte dell’Unione Europea sull’immissione nel mercato di polvere parzialmente sgrassata di acheta domesticus (grillo domestico) come nuovo alimento. Così come determinato dal Regolamento di esecuzione Ue 2023/5 dello scorso 3 gennaio, la polvere parzialmente sgrassata di acheta domesticus è sicura alle condizioni e ai livelli d’uso proposti.

Il parere scientifico, giunto dopo oltre due anni di studi, presenta motivazioni sufficienti per stabilire che tale polvere possa essere utilizzata per la preparazione di tutta una serie di prodotti: pane, cracker, grissini, barrette ai cereali, biscotti, salse, piatti a base di leguminose e verdure, pizza, prodotti a base di pasta, siero di latte in polvere, prodotti sostitutivi della carne, minestre concentrate o in polvere, snack a base di farina di granturco, bevande tipo birra, prodotti a base di cioccolato e altro ancora.

Nel suo parere l’Autorità ha rilevato che il consumo di polvere parzialmente sgrassata di acheta domesticus può provocare reazioni allergiche nelle persone allergiche ai crostacei, ai molluschi e agli acari della polvere. È opportuno pertanto che gli alimenti contenenti polvere di grillo siano etichettati conformemente.

A Bagnoregio arriva un nuovo Conad

Grandi novità per i cittadini di Bagnoregio (Viterbo), dove venerdì scorso 6 gennaio ha inaugurato il nuovissimo punto vendita Conad di via Del Divino Amore: uno store che, grazie all’ampia offerta assortimentale e la grande attenzione alla valorizzazione delle eccellenze del territorio, garantirà una spesa completa e di qualità senza rinunciare alla convenienza.

Grande valorizzazione e attenzione ai reparti freschi che garantiscono un’esperienza di spesa completa e di qualità: nel reparto ortofrutta, presente un’ampia scelta dei prodotti del consorzio “Ori del Lazio’” oltre a prodotti del territorio altamente selezionati, la pescheria e la macelleria con ampio assortimento di prodotti take away, la gastronomia dotata di un banco caldo con piatti preparati quotidianamente e la pasticceria con crostate e prelibatezze sfornate internamente. A completare l’offerta, una cantina vini con numerose etichette del territorio laziale e un’area healthy con una selezione di offerte per rispondere alle nuove tendenze di consumo: dal biologico ai prodotti senza glutine, fino a quelli vegan.

Il nuovo Conad di Bagnoregio presenta, inoltre un assortimento di oltre 400 referenze provenienti dalle migliori produzioni locali, tra cui i formaggi Alta Tuscia, il pecorino Napoleone oltre ai prodotti delle aziende agricole Amaltea, Latte Marini, Caseificio Luisa e del forno Bagnaia.“Siamo davvero orgogliosi di inaugurare il primo punto vendita Conad di Bagnoregio, una location prestigiosa e di risonanza internazionale, meta di migliaia di turisti che vengono ad ammirare le bellezze del borgo – dichiarano Giancarlo, Marcella e Marco Cipriani, Soci di Conad Nord Ovest. Il nostro supermercato, situato in posizione strategica di fronte alla stazione, accoglie tutti i visitatori e i cittadini in cerca di un’offerta di prodotti completa, conveniente e di qualità ma al tempo stesso altamente legata al territorio e alla tradizione locale”.

Tutti gli spazi del punto vendita sono dotati delle migliori soluzioni per sostenibilità ambientale grazie all’utilizzo delle tecnologie di ultima generazione: dagli innovativi sistemi d’illuminazione a led agli impianti di refrigerazione, per un notevole risparmio energetico e una ottimale conservazione degli alimenti. Il supermercato si sviluppa su una superficie di circa 570 mq, conta 3 casse tradizionali e impiega 15 addetti. Il punto vendita, inoltre, accetta i buoni pasto, effettua ricariche telefoniche ed a breve sarà attivo il servizio “Ordina&Ritira”.

Il supermercato è aperto dal lunedì al sabato con orario continuato dalle ore 8:30 alle ore 19:30 e la domenica dalle 8:30 alle 13:00. Il numero di telefono per richiedere informazioni è lo 0761 760007.

Pagamenti digitali, le tendenze del ’23 secondo Adyen

L’evoluzione tecnologica sta rapidamente trasformando le modalità d’acquisto dei consumatori, portando con sé continue innovazioni nel mondo dei pagamenti e del commercio al dettaglio. Il confine fra fisico e digitale sta diventando sempre più sottile, trasformando la customer journey in un’esperienza integrata: i luoghi di vendita tradizionale si stanno evolvendo e il momento dell’acquisto si sta trasformando in una vera e propria “esperienza”.

Ma quali sono le tendenze che domineranno il mondo dei pagamenti nel prossimo anno? Verso quale direzione si muoveranno le piattaforme digitali? Adyen, la piattaforma tecnologica finanziaria scelta da molte tra le più importanti aziende a livello globale, preannuncia i trend che vedremo come principali protagonisti nel corso del prossimo anno.

Oltre i pagamenti: il potenziale delle piattaforme nell’offerta di servizi finanziari
Il 2023 si preannuncia come un anno importante per le piattaforme di pagamenti digitali. Già nel corso del 2022, attraverso l’introduzione di servizi finanziari integrati, molte piattaforme si sono evolute, convertendo centinaia di migliaia di PMI in clienti bancari. Secondo una ricerca globale condotta da Adyen e Boston Consulting Group, infatti, le PMI sono sempre più propense a usufruire dei servizi finanziari offerti da istituti non tradizionali: ammontano al 66% le PMI intervistate che pensano di poter beneficiare di un conto bancario offerto da una piattaforma finanziaria. Considerando che la potenziale opportunità di guadagno è pari a 110 miliardi di dollari negli Stati Uniti, in Europa e nel Regno Unito, il 2023 sarà un anno decisivo per le piattaforme che riusciranno a muoversi verso questa direzione.

Esperienze in-store: dispositivi mobili e self check-out
Le esperienze in-store costituiscono ancora un momento fondamentale per la maggior parte degli acquirenti, sia prima di effettuare un acquisto online che dopo aver trovato un articolo sul sito per poterlo vedere e toccare dal vivo. Come confermato anche dal Retail Report 2022 di Adyen, le due diverse modalità di acquisto sono ormai considerate come un unico canale unificato. Infatti, il 64% dei consumatori a livello internazionale continua a riconoscere l’importanza dei negozi fisici, nonostante spesso la vendita sia effettuata online presso lo stesso rivenditore.

Per quanto riguarda l’Italia, la percentuale di chi afferma di preferire gli acquisti in negozio scende al 47%. La ricerca evidenzia però come la tecnologia svolga un ruolo fondamentale per attrarre nuovamente la clientela all’interno dei punti vendita: il 63% degli italiani si dichiara infatti più propenso ad acquistare presso retailers che utilizzano la tecnologia per migliorare l’esperienza di acquisto offrendo servizi come, ad esempio, la diversificazione nell’offerta delle tipologie di pagamento. In particolare, lo studio evidenzia come gli shopper italiani richiedano servizi che puntano ad integrare la dimensione digitale con quella fisica: ad esempio il livello di fedeltà verso un brand aumenterebbe del 65% se si potessero recare in un negozio fisico per restituire gli articoli acquistati online.

Influenzati dal continuo sviluppo delle piattaforme, dalle innovazioni hardware e dalle esigenze dei clienti, i pagamenti all’interno dei punti vendita – sia per il settore Food and Beverage (F&B) che per il Retail – sono dunque in continua evoluzione con l’obiettivo di offrire esperienze di acquisto innovative ed integrate. I dispositivi di pagamento mobili, sempre più piccoli e rigorosamente portatili, rispondono perfettamente a questa necessità e nei prossimi anni il numero di questi smart device è destinato a crescere ancora. Di pari passo si stanno muovendo anche le soluzioni di self check-out attraverso casse automatiche e servizi di pagamento individuale in cui non è più necessario il supporto del personale dei retailer. Un esempio virtuoso di questo trend è rappresentato da brand come Uniqlo e Nespresso, che già da qualche tempo hanno adottando questo approccio con grande successo.

Nuovi metodi di pagamento
I processi di pagamento, come previsto già da qualche anno, fanno sempre più affidamento alla tecnologia offerta dalle super app e dai digital wallet. Fra i protagonisti di questo trend troviamo indubbiamente la generazione Z che, contraddicendo tutte le tradizionali norme bancarie, sta velocemente passando dallo status di “unbanked” a esperta di super app e portafogli digitali. Un perfetto esempio di questa evoluzione è dato dal Brasile, dove ormai l’adozione del metodo di pagamento PIX è tale da aver superato il volume delle carte di credito nel Paese. Anche nell’area EMEA, dove le alternative al sistema bancario tradizionale sono diffuse ormai da anni (per esempio, IDEAL, Swish, Twint), la crescita di questi nuovi metodi di pagamento rimane costante. Sempre secondo i dati del Retail Report, in Italia, il 55% dei consumatori sarebbe più propenso ad acquistare presso rivenditori che offrono metodi di pagamento QR code o mobile POS mobile.

Consumi 2023, le previsioni nella survey di Coop

Sopravvissuti al Covid, oramai assuefatti ai bollettini di guerra, soprattutto quotidianamente alle prese con il carovita, gli italiani si affacciano sul nuovo anno con una inattesa forte tempra emotiva. Uno stato d’animo fatto certamente di timore (33%) e inquietudine (22%), ma soprattutto di fiducia (39%) e aspettativa (38%) per il nuovo anno. A conti fatti, nonostante un 2022 vissuto pericolosamente, gli italiani manifestano una imperturbabile accettazione della realtà (28%) e una sorprendente serenità interiore (34%). È l’istantanea degli italiani scattata dalle due survey dell’Ufficio Studi Coop condotte a dicembre 2022; la prima L’anno che verràsu un campione rappresentativo della popolazione italiana in collaborazione con Nomisma e la seconda Planning 2023 and Beyondsulla community di esperti del sito italiani.coop.

Così, in questa inattesa propensione zen, il 26% del primo campione malgrado tutto continua ad associare all’anno appena iniziato la parola “speranza” e rispetto ad appena quattro mesi fa (la precedente survey è di agosto 2022) non può non stupire come la “fiducia” sia salita di 12 punti percentuali e di converso scendano sentimenti più cupi come l’”irritazione” o la “rabbia” (rispettivamente calati di 12 e 6 punti percentuali).

D’altro canto, è innegabile che gli ultimi anni (ed in particolare gli ultimi mesi di crescita dei prezzi) abbiano lasciato ferite profonde nel corpo sociale del Paese. Il 18% delle famiglie dichiara nel 2022 di aver fatto fronte a un permanente disagio alimentare (circa 9 milioni) e 1 italiano su 4 teme la vera povertà per il 2023 (non avere soldi per cibo, trasporto, abiti, scuola). E sono soprattutto gli imprevisti a mettere a repentaglio questa fragile armonia; il 66% del campione non saprebbe come far fronte a una spesa improvvisa e non rimandabile di 850 euro. Non stupisce allora che il 70% degli intervistati se disponesse all’improvviso di 10 mila euro, non esiterebbe a dirottarli subito nel salvadanaio A giocare un ruolo decisivo, vero argine alle difficoltà del presente, sono ancora una volta gli affetti e la vita familiare (tra i buoni propositi per il nuovo anno il 56% indica di voler trascorrere più tempo in famiglia e il 20% vorrebbe mettere al mondo un figlio), La strategia più comune risulta alla fine quella di adottare un lento lifestyle che permette di concentrarsi sulle cose più vicine, come la cura di se stessi (tra le prime voci in crescita del 2023 con un 29% che farà più di prima visite di prevenzione e controllo), il ritorno tra i fornelli (29%), la fuga dal fast food (il 15% lo farà di meno o smetterà).

La società dei sobri consumi
Proiettando questa disposizione d’animo sul fronte dei consumi, inevitabile la rinuncia al superfluo per garantirsi l’essenziale. Se circa un italiano su due spera di mantenere stabili le proprie spese familiari nel 2023, comunque il 45% conta di spendere di più per le bollette e il 32% per cibo e bevande; il tutto a scapito di ristoranti e altri locali e spettacoli e cultura (rispettivamente per il 32% e il 26% degli intervistati). Per i durevoli si pensa a cambiare gli elettrodomestici più vecchi ma si rinvia l’acquisto della nuova auto (il 29% conta di acquistare un grande elettrodomestico nei prossimi 12 mesi e per converso un 35% vorrebbe l’auto nuova ma non l’acquisterà), con la casa al top delle priorità; un consistente 67% pensa nel 2023 a una ristrutturazione dell’abitazione (dato forse ancora trainato dal rimodulato bonus edilizia).

Per far fronte all’aumento dei prezzi l’80% degli italiani cambierà anche le proprie abitudini alimentari orientandosi verso diete più salutari e meatless, ma più sobrie e certamente “zero waste” e “no frills”. Secondo il 40% dei manager Food & Beverage intervistati il 2023 sarà un anno all’insegna della sobrietà ed essenzialità alimentare. Sugli scaffali le novità del 2023 saranno la pasta e le farine prodotte con grani antichi o con prodotti low carb e maggiore contenuto di proteine. E se dovesse rinunciare a quella vera, già oggi un italiano su cinque ai prodotti di origine vegetale preferirebbe la carne coltivata in vitro.

La GDO e l’insostenibile peso dell’inflazione
Sul fronte macroeconomico, grazie soprattutto alla parziale riduzione dei prezzi del gas, il 2023 sarà un anno di stagnazione ma non di decrescita (+0,2% le previsioni del Pil 2023 su 2022 secondo i manager italiani) con una inflazione ancora sostenuta ma inferiore a quella del 2022 (+6,1% secondo i manager italiani). Gli andamenti più recenti motivano anche un andamento positivo dei consumi (al netto dell’inflazione) che le ultime previsioni collocano all’1,4% rispetto al 2021.

A preoccupare maggiormente sono invece soprattutto i consumi e i risultati economici della filiera alimentare. Se infatti dopo un anno di aumenti record, le previsioni dei manager stimano un primo rallentamento dei prezzi entro l’estate, l’inflazione dei beni alimentari lavorati resterà elevata (+6,7% medio nel 2023 secondo i manager italiani del settore Food & Beverage), si ridurranno i volumi acquistati dalle famiglie nella Gdo (-0,9%) e si conferma il peggioramento della redditività delle imprese industriali e, soprattutto, distributive (lo teme il 66% dei manager del settore) con conseguente calo degli investimenti (37%) e ricadute anche sul fronte occupazionale (27%). Innovazione e ristrutturazione sono la ricetta necessaria per uscire da questa difficile crisi sia nell’organizzazione dei processi aziendali (lo afferma il 38%), sia nel prodotto e nel servizio (32%) fino ai canali e alla rete di vendita (26%). E in questo la Marca del Distributore sembra davvero una panacea in grado di risolvere i problemi, mentre rimangono intoccabili la sostenibilità ambientale e sociale delle azioni e dei prodotti.

Un Natale in famiglia, il Nuovo Anno a cena fuori
A dispetto delle nuove preoccupazioni per i contagi in Cina, quello del 2022 è stato il primo Natale senza restrizioni e con una pandemia che fa meno paura. Gli acquisti di Natale sono stati invece fortemente condizionati dall’incremento dei prezzi che hanno fatto crescere nella spesa degli italiani prodotti come panettoni, pandori e altro, prodotti da forno, salumi, formaggi e gli ingredienti di base. Per questa ragione la spesa degli italiani nelle ultime due settimane dell’anno è stata di oltre il 13% maggiore di quella del 2021 ma con una riduzione delle quantità di circa un punto percentuale per gli acquisti delle festività e di quasi 2 punti per l’intero mese di dicembre.  La spesa per i consumi domestici si è concentrata nella settimana precedente al Natale mentre gli acquisti in vista dell’ultimo dell’anno hanno avuto un andamento negativo, segno di un ritorno alla convivialità outdoor, ai viaggi e ai cenoni al ristorante.

Riparte l’offerta formativa di Unica – Food Innovation School

Nel 2023 riprende l’offerta formativa di Unica – Food Innovation School, la scuola di alta formazione targata Unigrà: da febbraio ad aprile tante opportunità per i professionisti che vogliano approfondire le proprie competenze sui prodotti di punta della pasticceria, ampliando l’offerta a banco secondo i più attuali trend; non mancheranno corsi sui temi più incipienti per la stagione, come dolci pasquali e torte da cerimonia, ma anche mignon, macaron e cioccolateria saranno argomenti chiave, andando così incontro alle sempre nuove ed eterogenee esigenze dei professionisti.

Tra le novità del trimestre in arrivo, due nuovi volti che vanno ad aggiungersi alla grande squadra dei docenti UNICA: Francesca Speranza e Massimo Villa.

Francesca Speranza, classe 1977, livornese di nascita e romana d’adozione, nasce professionalmente grafico pubblicitario e illustratore. Da questa passione nasce la tecnica di pittura a olio su torte, suo marchio di fabbrica. Partecipa a concorsi nazionali ed internazionali, collezionando una lunga serie di premi.

Massimo Villa, piemontese e già docente dell’Istituto Superiore dell’arte Culinaria, si avvale di importanti esperienze all’estero con rinomati Maestri e grandi aziende del settore. È fondatore e co-titolare di Villa & Stacchezzini, iconico chocolate shop e fucina creativa faentina.

Ogni giornata formativa si svolgerà dalle ore 9 alle 18. La modalità è in presenza, per consentire un vivo confronto con il docente e la degustazione di quanto preparato e osservato, ma non manca la possibilità di fruizione anche online per i corsi dimostrativi.

Il primo appuntamento in calendario è l’8 e 9 febbraio: “Soggettistica di Pasqua” con Maurizio Frau; si prosegue con “Decorazioni per torte da cerimonia” il 23 e 24 febbraio, docente Francesca Speranza.

“Mignon e Macaron” va in scena l’8 e 9 marzo dietro la guida di Maurizio Santin, mentre “Cioccolateria Base” con Carola Stacchezzini si snocciolerà lungo tre giorni, dal 13 al 15 marzo.

Torna poi “La Pasticceria di Lorenzo Puca”, Campione del Mondo di Pasticceria 2021, il 12 e 13 aprile; gran finale il 17 e 18 aprile con “Il cioccolato dopo Pasqua”, docente Massimo Villa.

Per rimanere aggiornati sulla programmazione e iscriversi all’appuntamento di proprio interesse, Unica invita i propri partner e clienti ma anche tutti gli artigiani e professionisti del settore, a visitare il sito web dedicato unicaschool.it.

A disposizione degli utenti c’è una mail per richieste e approfondimenti: info@unicaschool.it

Bennet collabora con IED per la collezione 2023 delle shopper

Sono già disponibili in tutti i 69 ipermercati e superstore Bennet di Piemonte, Lombardia, Liguria ed Emilia Romagna e online le nuove shopper Bennet della Collezione 2023. La linea, composta da quattro shopper di colori diversi, nasce dalla collaborazione tra Bennet e IED Milano, Istituto Europeo di Design.

Sviluppata con l’obiettivo di unire funzionalità e stile, la collezione è il risultato di un’attività di progettazione che ha coinvolto tre gruppi multidisciplinari da 4 studenti l’uno. Dopo 8 ore di workshop su obiettivi, target, scenario e concept creativo, 3 settimane di lavoro per sviluppare i prototipi e 2 mesi di industrializzazione, la scelta finale è caduta sulla proposta del team composto da Nicolò Maria Clausi, Francesco D’Alto, Anna Lazzaron e Filippo Maria Limido.

Grazie alla combinazione delle loro diverse competenze e sensibilità le nuove shopper soddisfano più esigenze: in primo luogo essere pratiche e resistenti, requisiti fondamentali di un oggetto pensato per la spesa; essere rispettose dell’ambiente, traguardo di sostenibilità oggi altrettanto basilare; e infine essere belle e originali, capaci quindi di piacere e regalare all’esperienza della spesa quella scintilla di energia e gradevolezza in più che la trasforma in shopping.

La somma di tutti questi elementi ha prodotto una shopper colorata e ricca di dettagli che non rispondono però soltanto a stimoli di look, ma anche a differenti livelli di funzionalità. Rimandano alla forma la gamma di colori pastello scelti per le quattro diverse versioni e la fascia di piccole icone decorative che rappresentano l’assortimento food e non food di Bennet. Dialogano invece direttamente con il concetto di funzione soluzioni pratiche quali le maniglie, larghe e morbide per trasportare la shopper con maggiore comodità, la fibbia che serve per stringerne le estremità e trattenere il contenuto, la tasca interna per conservare la lista della spesa e la carta Bennet Club. Punto di incontro tra le due linee guida che sono l’essenza del design è il materiale utilizzato, un tessuto ricavato da PET riciclato, impermeabile e con cuciture rinforzate.

Le shopper saranno anche principio di ispirazione creativa per una serie di novità destinate ai clienti più digitali e appassionati di blockchain, web 3.0 ed NFT. La linea disegnata dagli studenti di IED Milano rappresenta la terza edizione della serie shopper Bennet dell’anno. Anche nel 2021 la catena si era avvalsa del contributo di creatività e freschezza degli studenti di una scuola, l’I.S.I.S. Setificio Paolo Carcano di Como.

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